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    Licia Ronzulli di Forza Italia eletta vicepresidente del Senato

    Politica
    L’ascesa di Licia Ronzulli, chi è la fedelissima di Berlusconi

    Milanese, classe 1975, con un passato da infermiera, è stata eletta al Parlamento europeo nel 2009. Negli anni è diventata la più stretta collaboratrice del leader di Forza Italia che per lei, nel nuovo governo di centrodestra, avrebbe voluto un incarico di peso

    “Sono un soldato nelle mani del presidente Berlusconi” disse, descrivendo se stessa, Licia Ronzulli, quando il leader di Forza Italia la nominò commissario del partito in Lombardia. Oggi è diventata il pomo della discordia interno alla coalizione di centrodestra. Candidata a diversi ministeri, sembra però che non ne avrà nessuno nell’esecutivo che si sta formando

    Ronzulli, milanese, classe 1975, senatrice uscente e rieletta, è stata un’infermiera e poi fisioterapista-manager (responsabile del coordinamento delle professioni sanitarie) all’ospedale Galeazzi di Milano. Poi il cambio di direzione, verso la politica: nel 2008 viene candidata dal Popolo delle libertà nelle Marche e risulta la prima dei non eletti

    Ronzulli riesce però a farsi eleggere al Parlamento europeo nelle elezioni del 2009. Iconica, la sua foto in aula a Strasburgo con la figlia di poche settimane nel marsupio. Nel 2014 non le riesce la rielezione a Strasburgo ma nel frattempo il suo ruolo a fianco di Berlusconi si consolida fino a sostituire Mariarosaria Rossi come assistente del leader azzurro LEGGI TUTTO

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    Ronzulli (Fi) eletta vicepresidente del Senato con 102 voti

    I punti chiaveAscolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaLicia Ronzulli è stata eletta vicepresidente del Senato con 102 voti favorevoli, 50 schede bianche, 5 nulle e 6 ad altri nomi. Il voto è avvenuto a scrutinio segreto, con i senatori chiamati uno alla volta a passare attraverso i cosiddetti catafalchi per esprimere la loro preferenza in aula. Presenti 164 senatori e 163 votanti. La senatrice di Forza Italia, fino a lunedì capogruppo degli azzurri al Senato, è subentrata a Maurizio Gasparri che contemporaneamente si è dimesso dal ruolo di vicepresidente del Senato, in una ’staffetta’ proposta da FI.Ronzulli: oggi nuova stimolante avventura, grazie a Tajani e a senatori Fi«Da oggi ha inizio un’altra stimolante avventura. Sono chiamata a nuove importanti responsabilità istituzionali. Ringrazio il segretario Tajani per avermi indicata come vicepresidente del Senato e il sostegno dei senatori di Forza Italia e della maggioranza, oltre che quello dei colleghi dell’opposizione per aver partecipato al voto. Onorerò questo nuovo incarico con impegno, passione e dedizione. Ringrazio i senatori di Forza Italia che in questo anno mi sono stati a fianco, non mancando mai di farmi sentire il loro appoggio e auguro buon lavoro al nuovo capogruppo Maurizio Gasparri». Così la vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli.Loading…Figlia di un carabiniere di origini pugliesi, inizia a lavorare in ambito ospedaliero come infermiera. Nel 2003 diventa responsabile del coordinamento delle professioni sanitarie all’IRCCS Galeazzi di Milano. Dal 29 aprile 2015 al 13 gennaio 2017 è membro del Consiglio di Amministrazione di Fiera di Milano SpA, in qualità di Vice presidente e Consigliera indipendente.Eletta al Parlamento europeoAlle elezioni europee del 2009 Ronzulli si candida al Parlamento europeo, nella circoscrizione Italia nord-occidentale tra le liste del Popolo della Libertà che aderisce al Partito Popolare Europeo, e viene eletta con 40 016 preferenze. Una volta insediata diviene membro titolare della commissione per l’Occupazione e gli Affari Sociali e della delegazione per le Relazioni con i Paesi dell’Asia Meridionale, oltre ad essere membro sostituto nella commissione Diritti della Donna e Uguaglianza di Genere e nella sottocommissione per i Diritti dell’Uomo.Fedelissima di BerlusconiAlle elezioni europee del 2014 viene ricandidata da Forza Italia nella circoscrizione Italia nord-occidentale, dove ottiene 25 071 preferenze, ma non viene eletta. Da quando Silvio Berlusconi si riprende fisicamente a seguito di un delicato intervento al cuore nell’estate del 2016 lo segue in ogni suo spostamento, sostituendo di fatto Mariarosaria Rossi nel ruolo di assistente del Cavaliere. Viene soprannominata “la fedelissima” di Berlusconi. LEGGI TUTTO

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    Lollobrigida sul caso del treno Frecciarossa: “Non sfuggo a confronto, ma non mi dimetto”

    “Non sono mai fuggito al confronto, ma sono convinto di aver agito nella legalità. Non mi dimetto“. A dirlo è il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida rispondendo a una domanda a un’eventuale richiesta del Parlamento di riferire in aula sulla vicenda del treno Frecciarossa in ritardo dal quale il ministro è sceso eccezionalmente pochi minuti dopo essere salito a Roma Termini, per arrivare in tempo a un evento a Caivano.
    “Per quanto è di mia competenza farò tutto quello che è necessario – ha detto Lollobrigida -. Non sono mai fuggito al confronto. Sono convinto di aver agito non solo nell’ambito della legalità e della norma ma nell’interesse dello Stato e per rappresentarlo a Caivano. Quella discesa dal treno non era per andare in vacanza o andare a trovare la mia famiglia, ma per andare a fare il lavoro”, ha precisato il ministro a margine del Forum Coldiretti, organizzato con The European House – Ambrosetti, in corso a Roma.

    “Non mi dimetto”

    Lollobrigida ha poi rispondo “No” alla domanda se si dimetterà come chiesto dalle opposizioni, e aggiunge che “per me il vero privilegio è stato quello di stare tra i cittadini di Caivano, a cominciare dai bambini, che sono il nostro futuro e che oggi sono nelle condizioni di tornare a frequentare il parco, grazie al lavoro delle forze dell’ordine e dell’esercito che in tempi velocissimi hanno ripulito quella che era una piazza di spaccio. Lo Stato c’è, c’è in tempi celeri e non solo quando i riflettori erano accesi ma anche nei giorni successivi”. LEGGI TUTTO

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    Guerra Israele Hamas, Crosetto: “Tregua a Gaza fondamentale”

    “Una tregua è fondamentale per iniziare un dialogo, un altro racconto rispetto alla guerra”, questi ”4 giorni erano importanti”. ”Non c’è nulla di facile in questa situazione, ma in questo scenario mediorientale c’è un lavoro comune di attori del mondo che di solito si trovano divisi, c’è una comunanza di intenti. Spero si possa concretizzare questo primo accordo, continuo a essere fiducioso”. Lo ha detto il ministro della difesa, Guido Crosetto ospite di SkyTg24. (GUERRA ISRAELE-HAMAS, LEGGI QUI GLI AGGOIRNAMENTI).
    Gli interventi dell’Italia
    Crosetto ha anche parlato delle prime tappe messe in atto dal governo italiano. ”Stiamo organizzando un ospedale da campo nella striscia di Gaza, il che significa trovare accordi con palestinesi, israeliani, con tutti gli attori che ci sono in quella zona. Ci stiamo lavorando” non per fare un campo italiano ma per piantare un primo picchetto italiano a cui speriamo si aggiungano quelli di molti altri paesi”. I ”problemi umanitari sono spaventosi e c’è bisogno che qualcuno aiuti questa popolazione”. 
    A proposito dell’Ucraina
    Nuovo pacchetto aiuti per Ucraina? ”E’ in agenda ma prima che diventi ufficiale ha bisogno di passaggi istituzionali”, in ogni caso ”parliamo del 2023”. LEGGI TUTTO

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    Violenza su donne, oggi alla Camera Orange Days Onu

    In occasione degli Orange Days promossi dalle Nazioni Unite viene presentato alla sala stampa della Camera dei Deputati il progetto di sensibilizzazione “Uniti per prevenire la violenza contro le donne”. Tra le iniziative chiave del progetto, campagne di sensibilizzazione mediatica, workshop nelle scuole e nei luoghi di lavoro, nonché risorse online accessibili a tutti. Ospite speciale la cantautrice Annalisa Minetti, che ha sottolineato: “Ricordiamoci che non dobbiamo avere paura dell’amore. L’amore è rispetto. Unite vinceremo.” Testimonial e conduttrice dell’evento Claudia Conte, attivista per i diritti delle donne.

    Il progetto

    Il progetto si propone di coinvolgere attivamente la comunità, stimolare la riflessione e promuovere un cambio culturale che ponga fine alla tolleranza della violenza di genere. Gli Orange Days, promossi dalle Nazioni Unite, rappresentano un periodo di mobilitazione globale per porre fine alla violenza di genere. Durante questo periodo, edifici e monumenti in tutto il mondo vengono illuminati di arancione per simboleggiare l’impegno nella lotta contro la violenza nei confronti delle donne e delle ragazze. Il progetto “Uniti per prevenire la violenza contro le donne” si inserisce in questa iniziativa, contribuendo a promuovere la consapevolezza e l’azione in tutto il mondo per porre fine a una delle violazioni più gravi dei diritti umani.
    Le dichiarazioni
    “Il corpo della donna è ancora visto come oggetto da possedere, da sottomettere, da usare, visione figlia di un impoverimento culturale e sociale – afferma la giornalista Claudia Conte – Le donne si emancipano, ma non tutti gli uomini riescono ad accettare il cambiamento di stereotipi e le conquiste di libertà. Il femminicidio è la negazione dell’emancipazione femminile e dell’affermazione dei diritti delle donne. È il momento di cambiare e dobbiamo farlo tutti insieme”. 
    Queste le parole del Sottosegretario al Ministero dell’Interno Wanda Ferro: “Oggi al Senato il DDL femminicidio, già passato all’unanimità alla Camera. La proposta del governo introduce severe disposizioni per il contrasto alla violenza sulle donne e alla violenza domestica, potenziando gli strumenti di tutela, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione. Ma la scuola, e le famiglie ancor prima, devono trasmettere i valori del rispetto alla dignità e alla libertà dell’altro, il valore della sacralità della vita e la parità intellettuale.”  LEGGI TUTTO

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    Frecciarossa in ritardo, Lollobrigida fa fermare il treno a Ciampino e prende auto blu

    Una “fermata straordinaria” di un Frecciarossa per far scendere il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, perché il treno era in ritardo. A dare la notizia è stato Il Fatto Quotidiano che ha sottolineato come ieri il ministro sia sceso eccezionalmente a Ciampino, pochi chilometri a Sud della Capitale, assieme a una o due persone del suo entourage. “La fermata a Ciampino non ha comportato ulteriore ritardo per i viaggiatori, né ripercussioni sulla circolazione, né costi aggiuntivi per l’azienda. Il treno si è fermato poco dopo Roma Termini per quanto stava accadendo in linea e la deviazione via Cassino è stata decisa anche in virtù della fermata già prevista a Napoli Afragola”, ha dichiarato Trenitalia in una nota.

    Il fatto

    Il quotidiano ricostruisce che, a causa di un guasto sulla tratta da Roma e Napoli, il Frecciarossa 9519 partito da Torino alle 7 e diretto a Salerno, avesse un ritardo di ben 111 minuti. Proprio su quel convoglio, a Roma Termini, intorno alle 12, è salito Lollobrigida, diretto a Napoli Afragola, da dove poi si sarebbe dovuto recare a Caivano per l’inaugurazione del nuovo parco urbano. Come spiega il giornale però, dato il ritardo, il ministro e i suoi assistenti hanno deciso di scendere a Ciampino e, scortati dalle forze dell’ordine nel piazzale all’esterno della stazione, sono saliti su un’auto blu partita in tutta fretta verso Caivano. Il ministro, infatti, aveva un’agenda fitta di impegni, visto che dopo la veloce tappa in Campania, sarebbe dovuto tornare a Roma per registrare il suo intervento alla trasmissione Avanti Popolo di Nunzia De Girolamo. La sosta è stata confermata dalla stessa Trenitalia, che ha dichiarato al quotidiano diretto da Marco Travaglio come questa possibilità sia prevista dal regolamento delle Ferrovie e che non abbia prodotto alcun disagio aggiuntivo ai cittadini.
    Scontro opposizioni-FdI
    “Lo sciacallaggio mediatico ha superato i limiti dell’informazione. A causa di un forte ritardo di Trenitalia, il ministro Lollobrigida, che aveva premura di essere presente ieri a Caivano, ha chiesto, essendoci tutte le condizioni, di scendere dal treno e proseguire in auto”, spiega però il deputato FdI Marco Cerreto. “La colpa di Lollobrigida? Essere sceso, a causa di un grave ritardo, dal treno Frecciarossa e senza recare alcun disagio ai passeggeri, pur di presenziare a un evento importante come l’inaugurazione del parco urbano a Caivano. È lampante che l’assenza di un ministro ad un’iniziativa come quella di ieri che sancisce la rivincita dei cittadini contro la criminalità, sarebbe stato un vero e proprio danno all’immagine dello Stato”, ha poi dichiarato in una nota il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti.
    Le critiche
    Sono però tantissime le critiche. “Non tutti possono permettersi di far fermare un treno. Trovo quello di Lollobrigida un comportamento arrogante e indegno, abbiamo già presentato una interrogazione”, ha detto la segretaria Pd, Elly Schlein, nella relazione alla direzione Pd, in corso al Nazareno. “Se il ministro Lollobrigida ha davvero fermato un treno Alta Velocità in una stazione sul percorso Roma-Napoli ed è sceso proseguendo poi in macchina siamo in presenza di un abuso di potere senza precedenti. I ministri possono usare i mezzi dello Stato ma non possono fermare i treni di tutti i cittadini. Se la notizia sarà confermata chiederemo le sue dimissioni in Aula”, ha dichiarato il leader di Italia Viva Matteo Renzi. Dal Pd, Andrea Casu inquadra la vicenda dicendo che “la fermata straordinaria imposta da Lollobrigida a Ciampino, come si apprende oggi dalla stampa, è un atto di un’arroganza ingiustificabile”. “Il ministro Lollobrigida non può trasformare i treni italiani nella sua auto blu”, dice ancora il deputato Pd che accusa l’esponente FdI di “uno schiaffo in faccia a tutti i cittadini e le cittadine che erano sul suo stesso treno, già in ritardo, e a tutte le persone che fronteggiano ogni giorno i disservizi causati dalla mancanza di finanziamenti nei trasporti da parte del governo Meloni di cui fa parte” e annuncia che “presenteremo immediatamente un’interrogazione in Parlamento per fare subito piena luce su questa brutta storia”. “Un treno è in ritardo e il ministro Francesco Lollobrigida lo fa fermare per salire assieme al suo staff su un’auto blu per non perdere l’opportunità di tagliare un nastro a un evento”, ribadisce l’eurodeputato M5s Mario Furore. “Il cognato diGiorgia Meloni, paracadutato in un posto di governo, è una barzelletta che non fa ridere”. LEGGI TUTTO