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    Vannacci replica al Pd: t-shirt con la scritta ‘Ignoralo’ sulla sua foto

    È quanto emerge dall’ultimo sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24, che evidenzia anche una nuova flessione della fiducia nei leader che colpisce particolarmente il centrodestra: Matteo Salvini -4%, Antonio Tajani -3% e Giorgia Meloni -2%. In ottica Europee, gli italiani sono critici con i politici che si candidano senza voler ricoprire la carica (61%), come per l’utilizzo dei loro nomi nei simboli (50%)

    SONDAGGIO, INTENZIONI DI VOTO: STABILI FDI, PD E M5S

    Fratelli d’Italia rimane il primo partito nelle intenzioni di voto degli italiani, anche se in una settimana ha una lieve flessione dello 0,2% e scende al 27,6%. Tendenzialmente stabili le percentuali anche delle altre due forze politiche maggiori: il Pd è secondo al 20,6% (+0,1%), il MoVimento 5 Stelle terzo al 16,3% (-0,2%). È quanto emerge dall’ultimo sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24

    CRESCONO LEGA E FORZA ITALIA

    Crescono gli alleati di FdI: +0,7% sia per Forza Italia che per Lega (8,3% FI, 7,9% Lega). Attorno alla soglia di sbarramento si registra una flessione di Stati Uniti d’Europa, che scende sotto il 4,5% (4,4%, -0,6%)

    VERSO IL BASSO I VERDI, VERSO L’ALTO AZIONE

    Rispetto alla rilevazione del 22 aprile si registra un’oscillazione verso il basso anche di Verdi-Sinistra (4,3% -0,1%). Va invece verso l’alto Azione, che rimane però sotto la soglia di sbarramento (3,5%, +0,2%) LEGGI TUTTO

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    Europee, Viminale: voto valido se si scrive «Giorgia» sulla scheda

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaScrivere solo il nome “Giorgia” sulla scheda elettorale per le prossime elezioni europee – come la premier Meloni ha invitato a fare domenica dal palco della conferenza programmatica di FdI a Pescara – non invalida il voto. Lo fanno sapere fonti del Viminale. Nel manuale di indicazioni per i presidenti di seggio prodotto dal ministero dell’Interno in occasione delle consultazioni, viene infatti riportato tra i casi di voto valido quello che vede la preferenza per il candidato assegnata «utilizzando espressioni identificative quali diminutivi o soprannomi, comunicate in precedenza agli elettori, in quanto modalità di espressione della preferenza che può essere usata da qualunque elettore. Il voto è valido – si legge ancora – sempre che si possa desumere la volontà effettiva dell’elettore». La premier dal palco vista mare di Pescara ha chiamato il suo popolo al plebiscito su di sé (’Giorgia Meloni detta Giorgia” sarà la dicitura sulla lista che consentirà di indicare come preferenza solo il nome) mentre in platea la ascoltava “l’alleato fedele” Antonio Tajani.Verso il confronto Meloni-SchleinIntanto in questi ultimi giorni prima del deposito delle liste, nelle forze politiche c’è un frenetico copincolla, cancella, aggiungi. E ancora qualche casella è vuota, come quella del leader di Iv, Matteo Renzi, che deciderà nelle prossime ore. Questa tornata sarà caratterizzata dalla presenza di molti big di partito. La “quasi” diretta sfidante della premier sarà la segretaria del Pd Elly Schlein, in corsa come capolista al Centro e nelle Isole. E’ atteso il confronto tv fra le due leader: «I nostri staff stanno lavorando – ha detto la segretaria – ci sono dei contatti, spero che si farà».Loading…Tra i leader in campo Tajani e CalendaFra i leader, in campo ci sono già anche Antonio Tajani, vicepremier e segretario di Forza Italia, e il segretario di Azione Carlo Calenda, che ha annunciato la corsa, pur fra mille perplessità: «Non posso lasciare i miei candidati sprovvisti della spinta di una leadership, quando tutti gli altri si candidano, addirittura la presidente del Consiglio». Per Azione correrà anche Marcello Pittella, fresco di voto alle regionali in Basilicata, dove ha fatto il pieno di preferenze. Non ci sarà il vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini: «Faccio il ministro, ho 18 ore al giorno per occuparmi di questo – ha detto – Non commento le scelte degli altri e se gli altri lo hanno fatto, hanno fatto bene». E’ attesa la decisione di Renzi: «Se la lista Stati Uniti d’Europa gli chiederà di correre – è stato spiegato in ambienti Iv – ha dato la disponibilità come ultimo in tutti i collegi».Le scadenze per liste e firmeLa scadenza delle liste (possono essere presentate dalle 8 alle 20 di martedì 30 aprile e dalle 8 alle 20 mercoledì 1º maggio) coincide con quella della raccolta firme necessarie a presentare i simboli: ne servono 75 mila. E’ corsa per movimenti più piccoli o nuovi, come quello guidati da Michele Santoro. «Abbiamo raggiunto le firme necessarie a presentare il simbolo di “Pace Terra Dignità” alle europee. Il numero minimo di 15 mila sottoscrizioni per potersi presentare nella circoscrizione Isole è stato raggiunto. Così come le 75 mila in tutto il territorio nazionale» ha dichiarato Santoro. Anche se, dopo un incontro di Marco Rizzo (coordinatore della lista “Democrazia sovrana e popolare”) con lo staff di Meloni, da Palazzo Chigi è filtrata una nota che può far pensare a un abbassamento delle firme richieste. «Rizzo – è stato spiegato – ha fatto notare che la proposta di dimezzare le firme attualmente richieste a quota 37.500 porterebbe le sottoscrizioni necessarie ad un numero più elevato di quello fissato» alle «ultime elezioni politiche che era di 36.000. Palazzo Chigi ha assicurato che valuterà senza alcuna preclusione la richiesta avanzata». LEGGI TUTTO

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    Puglia, audizione di Emiliano a commissione Antimafia giovedì 2 maggio alle 10.30

    “Leggo alcuni lanci di agenzie stampa nei quali si riferisce di una mia presunta indisponibilità all’audizione presso la commissiona parlamentare antimafia. La circostanza è falsa e rappresentata malevolmente”. È quanto dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, convocato in audizione dalla Commissione parlamentare antimafia in merito alle vicende e alle inchieste sui rischi di infiltrazioni mafiose nel territorio pugliese e in particolare a Bari.
    “A tal fine avevo inviato, fortunatamente, – prosegue Emiliano – una lettera alla presidente della commissione Antimafia alla quale chiedevo di tenere distinta la mia audizione con il dibattito in Consiglio regionale sulla sfiducia per evitare la strumentalizzazione dell’atto istruttorio parlamentare con l’attività del consiglio regionale, per evitare manovre mediatiche che vedo puntualmente si stanno verificando”.

    La lettera di Emiliano e la risposta

    Emiliano aveva inviato una lettera alla Commissione in cui spiegava di non ritenere opportuna in questo momento una sua audizione, come richiesto già una settimana fa dall’ufficio di presidenza della stessa commissione. La motivazione del governatore sarebbe dovuta ad una serie di delicati impegni legati alla recente fase politica in Consiglio regionale, come la votazione della mozione di sfiducia nei suoi confronti. “Il presidente della Puglia Michele Emiliano non può esimersi dal venire in audizione in commissione Antimafia”, replicano dalla Commissione. L’audizione è infatti stata fissata per giovedì 2 maggio alle 10.30. LEGGI TUTTO

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    Superbonus lavoro, Meloni incontra i sindacati per discutere di assunzioni e sgravi

    In vista del primo maggio, la premier Meloni ha convocato oggi, a Palazzo Chigi, i sindacati. Un’occasione, questa, per illustrare loro le prossime misure allo studio dell’esecutivo su salari e occupazione. Sul tavolo anche la super deduzione sulle assunzioni prevista dal primo modulo della riforma fiscale. 

    Cosa prevede la super deduzione per le assunzioni

    La misura della super deduzione prevede una quota deducibile del costo del lavoro pari al 120%. È prevista una maggiorazione al 130% per giovani, donne e soggetti già beneficiari del Reddito di cittadinanza. Si applica a tutte le imprese, indipendentemente dalla forma societaria, e ai lavoratori autonomi. Nel Def di aprile, il governo ha previsto che questa nuova forma di incentivazione al lavoro stabile, che ha preso il posto di alcuni incentivi assunzionali del passato scaduti a dicembre, possa interessare circa 380mila imprese.
    Bonus 100 euro
    Inoltre, il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, a margine della conferenza programmatica di FdI a Pescara, ha assicurato che in Cdm riuscirà a portare il decreto legislativo sull’Irpef, attuativo della delega fiscale, che era atteso già la scorsa settimana e poi è slittato. La novità più vistosa – e costosa – contenuta nel dlgs è il bonus sulle tredicesime: nell’ultima bozza veniva definito “un’indennità” fino a 100 euro ai lavoratori dipendenti con reddito fino a 28mila euro, con coniuge e almeno un figlio a carico.
    Decreto Coesione
    C’è poi il tema del decreto Coesione. Sul piatto ci sono 43 miliardi della programmazione 2021-27 da destinare a politiche del lavoro, sociali e di sostegno alle imprese. E con il co-finanziamento nazionale i fondi a disposizione arrivano a quota 74 miliardi.

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    Elezioni europee, Elly Schlein a Sky TG24: “Chiederò voto non per me ma per il Pd”

    “Chiederò il voto non per me, ma per il Pd”. Così, a Start, di Sky TG24, la segretaria dem, Elly Schlein, a pochi giorni dalla sua decisione – arrivata lo scorso 22 aprile – di candidarsi per le elezioni europee. “È la prima volta che si arriva nel Pd in modo così pacifico alla formazione delle liste, le abbiamo votate all’unanimità e le abbiamo fatte mano nella mano con la minoranza”, chiarisce. Nel centrodestra, invece, sostiene Schlein, “il programma diventa una persona”, riferendosi alla scelta della premier Giorgia Meloni di scendere in campo in prima persona. “Credo che sia un valore che nel Pd ci sia pluralismo, che non si sia tutti schiacciati dietro il nome Giorgia. Questo è inquietante”. Mentre sulla scelta di Conte e del M5s di inserire la parola “pace” nel simbolo, Schlein commenta: “Credo sia difficile trovare qualcuno che non sia d’accordo con l’idea di pace. Il punto è: come la costruiamo quella pace?”.

    “Ue lavori per isolare la Russia”

    Tanti i temi toccati da Schlein, fra cui quello della guerra in Ucraina. L’idea del Pd è quella di “sostenere il popolo invaso, ma di essere anche consapevoli che non bastano le armi per far cessare questo conflitto”. E sulla Russia spiega: “L’Ue deve lavorare per isolarla”.
    Su clima “negazionismo destra non aiuta il Paese”
    Mentre sul clima, attacca: “Il negazionismo della destra non aiuta il Paese.” Il nucleare, aggiunge, “non è compatibile con i tempi e con i costi, non abbiamo tempo, abbiamo tecnologie per le rinnovabili. Per noi oggi non è questa la strada, ma puntare sulle tecnologie rinnovabili”.
    Il piano sulla Sanità
    Poi un passaggio anche sulla Sanità. Sul tema, per Schlein la destra “pensa a questo aspetto solo per chi ha i soldi”. La proposta del Pd, è questa: “Arriviamo al 7,5% del Pil sulla Sanità, e arriviamo a un piano straordinario di assunzioni”. “Non è serio dire, come fa Meloni, di voler sbloccare le liste di attesa, se poi non si sbloccano le assunzioni”, spiega la segretaria dem.
    Patto sabilità: “Meloni e Giorgetti sconfessati”
    Mentre sul Patto di stabilità, precisa: “Noi abbiamo sempre contestato il compromesso, per questo ci siamo astenuti. Quello che è clamoroso è che le forze di governo si siano astenute, sconfessando Meloni e Giorgetti”.

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    Sondaggio, intenzioni di voto: stabili FdI, Pd e M5S. Crescono Lega e Forza Italia

    È quanto emerge dall’ultimo sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24, che evidenzia anche una nuova flessione della fiducia nei leader che colpisce particolarmente il centrodestra: Matteo Salvini -4%, Antonio Tajani -3% e Giorgia Meloni -2%. In ottica Europee, gli italiani sono critici con i politici che si candidano senza voler ricoprire la carica (61%), come per l’utilizzo dei loro nomi nei simboli (50%) LEGGI TUTTO

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    Europee 2024, perché Giorgia Meloni può farsi votare con il solo nome di battesimo

    “Chiedo agli italiani di scrivere il mio nome, ma il mio nome di battesimo” alle elezioni europee. “Sono fiera che la maggior parte dei cittadini che si rivolge a me mi chiami Giorgia. Io sono stata derisa per anni per le mie radici popolari, mi hanno chiamata pesciarola, borgatara… perché loro sono colti… Ma io sono fiera di essere una persona del popolo”, ha detto dal palco di Pescara la premier e leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. “Se volete dirmi che ancora credete in me scrivete sulla scheda Giorgia, perché io sono e sarò sempre una di voi. Il potere non mi cambierà, il palazzo non mi isolerà. Io ho bisogno di sapere ancora una volta che ne vale la pena”. Dopo un anno e mezzo alla guida del governo, la premier ha lanciato quindi non solo la campagna elettorale di Fratelli d’Italia per le Europee ma anche la sfida a pesare il suo consenso personale: ‘Giorgia Meloni detta Giorgia” sarà la dicitura sulla lista che consentirà di indicare come preferenza solo il nome.

    Una scelta inusuale

    La richiesta della premier, per quanto senza dubbio inusuale, non viola le regole e rende la preferenza valida. L’opzione che comprende il solo nome di battesimo non comporta infatti l’annullamento del voto perché – spiegano da ambienti di FdI – nella lista del partito il nome della candidata sarà “Giorgia Meloni detta Giorgia”. E la possibilità di dare la preferenza a un candidato o a una candidata scrivendo solo il nome di battesimo o un soprannome non è una novità, ma un espediente diffuso da anni. Nelle liste elettorali capita infatti che alcuni candidati scelgano di essere indicati sulla scheda con la dicitura “Tizio detto Caio”. Accadde per esempio con Marco Pannella, ex leader dei Radicali italiani che sulle liste era “Giacinto Pannella detto Marco”, perché tutti lo conoscevano appunto come Marco. Quello di scegliere solo il nome di battesimo è un escamotage per evitare di perdere voti nel caso in cui un elettore sbagli a scrivere un nome sulla scheda, soprattutto quando le liste hanno molti candidati e ci sono cognomi simili tra loro, oppure quando un candidato è noto soprattutto con un diminutivo del nome o con un soprannome, come nel caso di Pannella appunto. Nel caso di Meloni, però, la scelta ha più a che fare con la vicinanza alla gente comune. “Sono fiera di essere una persona del popolo”, ha ricordato ieri la premier. LEGGI TUTTO

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    Borgo Egnazia, dalle terme al ristorante stellato: ecco la struttura che ospiterà il G7

    Dal 13 al 15 giugno l’incantevole resort a Savelletri di Fasano, in Puglia, sarà teatro del G7 presieduto dall’Italia. Realizzato da zero nel 2010, la struttura ha 550 posti letto ed è composta da tre aree separate ma interconnesse, cioè la Corte, il Borgo e le Ville. Ha 4 piscine, 3 campi da tennis, un campo da golf e il ristorante Due camini di Domingo Schingaro, stella Michelin nel 2019 LEGGI TUTTO