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    Def, Camera approva risoluzione di maggioranza con 197 sì

    Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di letturaL’Aula della Camera ha approvato la risoluzione di maggioranza sul Def con 197 voti a favore, 126 voti contrari e 3 astenuti. Nel documento si impegna l’Esecutivo a «presentare quanto prima il quadro programmatico, nell’ambito del Piano fiscale e strutturale di medio periodo». Il Governo si era espresso negativamente sulle risoluzioni delle opposizioniDef, risoluzione maggioranza: presentare quanto prima il quadro programmatico Nella risoluzione si evidenzia, tra l’altro, che «i dati presentanti nel Documento mostrano il rispetto delle indicazioni delle Autorità europee per il 2024 relativamente all’evoluzione della spesa primaria netta; le previsioni macroeconomiche tendenziali del Documento di economia e finanza 2024 sono state validate dall’Ufficio parlamentare di bilancio».Loading…Giorgetti: quadro programmatico entro l’estateIl ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, nell’audizione di lunedì sera sul Def (solo tendenziale) alle commissioni Bilancio di Camera e Senato ha spiegato quadro programmatico della finanza pubblica italiana arriverà «entro l’estate» con il Piano fiscale previsto dalle nuove regole Ue, «che il Parlamento avrà modo di esaminare e approvare prima dell’invio alle autorità europee» entro il 20 settembre.Occhi puntati sulla riduzione del rapporto debito/PilGiorgetti ha anche iniziato a fornire gli ingredienti delle prossime decisioni del Governo. Che, ha spiegato il titolare dei conti italiani, oltre a «effettuare un attento monitoraggio degli andamenti di finanza pubblica», utilizzando gli strumenti messi in campo dall’ultimo decreto anti Superbonus, «è intenzionato ad adottare misure normative tali da consentire un riallineamento ai valori programmatici ancora vigenti» e a «migliorare anche gli andamenti di cassa, rimodulando il profilo del rapporto debito/Pil e riducendolo già nel breve periodo». LEGGI TUTTO

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    Dalla Basilicata al Piemonte, ora i centristi Renzi e Calenda danno le carte. Ecco perché

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaIl mai nato terzo polo si è fatto forte del risultato in Basilicata e ha alzato il tiro sui due schieramenti, nella speranza di rimescolare le carte in vista delle Europee, dove la soglia del 4% sarà un test della verità. L’ 8 e 9 giugno Azione e Iv andranno separate, ma intanto nel mirino hanno messo il Pd, che in Basilicata si è alleato col M5s, e pure le forze di centrodestra, a cui Matteo Renzi e Carlo Calenda sperano di portar via voti, pescando magari nei moderati di Forza Italia o negli scontenti della Lega.Il ruolo determinante di Azione e Iv in Basilicata per la vittoria di BardiIn Basilicata, sia Azione sia Orgoglio lucano, dove è confluito Iv, hanno preso più del 7%. Un risultato sostanziale (visto che fra il candidato di centrodestra Vito Bardi e quello progressista Piero Marrese ci sono 14 punti) ma su cui incidono due fattori: l’esiguità del bacino elettorale – hanno votato in 280 mila – e il peso di Marcello Pittella, il secondo consigliere più votato, che ha trascinato Azione. «In Basilicata si vince al centro – ha twittato Renzi – Bardi ha scelto noi e ha vinto. Il Pd ha scelto il M5s e ha perso. Tutto il resto è noia».Loading…I diversi posizionamenti in PiemonteAlle forze di centro si guarda con attenzione, specie per due appuntamenti a breve scadenza: in vista della mozione di sfiducia al governatore Michele Emiliano, in programma il 7 maggio, in Puglia sono tenute d’occhio le intenzioni dei tre consiglieri di Azione, anche se non paiono determinanti. Mentre in Piemonte – dove Pd e M5s corrono divisi – si attendono le mosse di Iv, che sembra orientata verso il centrosinistra, e di Azione, che pare puntare al governatore uscente di centrodestra, Alberto Cirio.Le tensioni Pd-M5sNell’area progressista, invece, la sconfitta in Basilicata ha reso più complicato un periodo già piuttosto problematico. Il M5s è uscito dalle urne ridimensionato: il 7% contro il 20% del 2019. Mentre nel Pd, che ha portato a casa il 13,9%, la segretaria Elly Schlein deve fare i conti con le ripercussioni delle divisioni sul simbolo e con i maldipancia per le alleanze, alimentati dalla stoccata di Giuseppe Conte sul Patto di Stabilità: «Non mi capacito del perché il M5S sia rimasto solo a votare contro un accordo che taglia le gambe alla crescita dell’Europa e dell’Italia». Il presidente M5s ha citato esplicitamente le forze di governo, ma l’uscita è suonata come una critica all’astensione anche del Pd. LEGGI TUTTO

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    Def, nel pomeriggio il voto al Senato

    Oggi è la giornata dell’esame del Def, con la votazione al Senato prevista per le 14. Intanto ieri è arrivato il via libera del Parlamento europeo al nuovo Patto di stabilità. Astenuti tutti i partiti italiani di centrodestra e il Pd, mentre il M5s ha votato contro. Il testo “non è perfetto ma è un buon compromesso”, ha affermato Gentiloni. Rinviato al prossimo Cdm, invece, il via libera al decreto legislativo Irpef-Ires che prevede per il 2024 un’indennità fino a 100 euro nelle tredicesime dei lavoratori da reddito fino a 28 mila euro con coniuge e figlio a carico. 

    Bankitalia: stime non lontane da Def ma rischi al ribasso
    Ieri, Sergio Nicoletti Altimari, capo dipartimento Economia e Statistica di Bankitalia, ha detto nell’audizione sul Def alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato che le previsioni per l’economia italiana si discostano solo lievemente dal Def ma “i rischi per la crescita rimangono orientati al ribasso”. E ha citato, tra i fattori di rischio, il commercio internazionale, gli effetti della politica monetaria restrittiva sulla domanda e gli effetti negavi sul comparto edilizio dalla riduzione Superbonus. Secondo Bankitalia il Pil crescerà dello 0,6% quest’anno (0,8% il dato corretto per giorni lavorativi) e poco al di sopra 1% nel prossimo biennio (0,9% nel 2025 e 1,3% nel 2026 i dati corretti).

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    Puglia, si dimette l’assessore alla Sanità Palese. Emiliano vara mini rimpasto

    Il governatore non ha azzerato la Giunta ma ha varato un mini rimpasto con l’ingresso di tre assessore, mentre sono due quelli che hanno dato le dimissioni. A lasciare sono i due componenti esterni: l’ex forzista Rocco Palese, assessore alla Sanità, e Anna Grazia Maraschio, assessora all’Ambiente in quota Sinistra italiana. Schlein, dopo le inchieste e gli arresti che hanno travolto la politica pugliese, aveva chiesto un “netto un cambio di passo”

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    Cdm, Nordio: “Reclusione da 1 a 5 anni per chi crea danno con intelligenza artificiale”

    Arriva una stretta sugli usi distorti dell’intelligenza artificiale: “Chi diffonde senza il consenso video o immagini alterate con la IA, cagionando un danno ingiusto, è punito con la reclusione da 1 a 5 anni”, ha spiegato il ministro della Giustizia Carlo Nordio nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato le nuove norme. “L’aspetto penale – ha spiegato – può essere devastante perché può creare una realtà che non è più virtuale ma reale, può dare una rappresentazione di una persona realistica, non vignettistica o come fotomontaggio. Si può creare un mondo reale ancorchè virtuale. Allora per questo interviene la norma penale”. Oltre alla giustizia, il ddl varato declina il regolamento europeo AI Act: disciplina il diritto d’autore, l’ingresso della IA nella sanità, definisce chi elabora la strategia (Palazzo Chigi), stabilisce chi monitora e vigila (l’Agenzia per l’Italia digitale e l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale che diventano Autorità nazionali per l’intelligenza artificiale). E per attrarre gli esperti, estende le agevolazioni fiscali per i rimpatriati anche a chi ha lavorato sull’Intelligenza artificiale all’estero.

    Il nuovo reato

    Nello specifico, la norma illustrata da Nordio prevede che “chiunque cagiona danno ingiusto a persona inviando, cedendo, pubblicando o diffondendo senza il suo consenso immagini, video o voci alterati o falsificati mediante l’impiego di sistemi di Intelligenza artificiale e idonei a indurre in inganno sulla loro genuinità, è punito con la reclusione da uno a cinque anni”.
    I reati per cui l’uso dell’IA costituirà un’aggravente
    Il Guardasigilli ha poi precisato che “quando l’uso della IA è effettuato in modo insidioso costituisce aggravante specifica per tutta una serie di reati, come sostituzione di persona, rialzo e ribasso fraudolento dei prezzi, truffa, frode informatica, riciclaggio, aggiotaggio”. Per questi reati, ha aggiunto, l’uso della IA costituisce quindi “una aggravante, perché è un mezzo dannatamente insidioso e purtroppo efficace”. Nordio si è detto consapevole delle difficoltà che si incontreranno in futuro: “Nessuno si illude che la norma penale costituisca un deterrente assoluto, ma colma un vuoto di tutela”.
    Agevolazioni fiscali per i ricercatori esperti di IA che tornano in Italia
    La norma sull’IA licenziata oggi a Palazzo Chigi, tra le altre cose, estende il regime di agevolazioni fiscali per gli impatriati anche a chi ha svolto all’estero un’attività di ricerca nell’ambito delle tecnologie di intelligenza artificiale. La legge, ha spiegato il sottosegretario per l’innovazione tecnologia Alessio Butti, è rivolta a chi rientra dagli Stati Uniti ma anche dagli altri Paesi europei.

    vedi anche
    Elezioni 2024 e IA, il tracker dei casi di disinformazione

    Urso: “Un mld di euro per facilitare start-up”

    Come annunciato dalla premier Giorgia Meloni già il mese scorso, l’Italia punta allo sviluppo dell’IA con un miliardo di euro grazie all’impegno di Cdp, e in particolare di Cdp Venture Capital. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha spiegato che “si affronta anche il tema dell’impatto dell’IA nel mondo delle imprese soprattutto tenendo conto che abbiamo oltre 4 milioni di Pmi che devono essere messe nelle condizioni di usare appieno queste tecnologie”. Il provvedimento, ha detto Urso, “indirizza un miliardo di euro del fondo innovazione al venture capital gestito da Cdp da un lato per facilitare la nascita di start up e di far crescere start up esistenti che operano nell’Ia, e dall’altro per consentire la nascita di un campione nazionale cone fanno altri paesi Ue”. LEGGI TUTTO

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    Dl Pnrr, ok definitivo del Senato. Dai consultori agli alloggi universitari: cosa c’è nel nuovo decreto

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaOk del Senato con 95 sì, 68 no e 1 astenuto alla fiducia posta dal governo sul decreto che contiene disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Il provvedimento, arrivato blindato a palazzo Madama dalla Camera, incassa perciò il via libera definitivo. E diventa legge.Nella sanità assunzioni più facili con contratti flessibiliPer la sanità gli emendamenti approvati alla Camera garantiscono assunzioni più facili con contratti flessibili, da quelli a tempo determinato ai co.co.co., con una corsia più semplice per assumere gli specializzandi dal secondo anno in poi senza i paletti del passato. Una novità salutata dagli ospedalieri dell’Anaao come un primo passo per affrontare il problema della carenza di personale negli ospedali e contrastare il fenomeno dei gettonisti.Loading…Associzioni a sostegno della maternità nei consultoriLe Regioni, nell’organizzare i servizi dei consultori, possono «avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche del coinvolgimento di soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità». E’ quanto prevede un emendamento al dl Pnrr su cui il governo ha messo la fiducia alla Camera. Il testo, a prima firma di Lorenzo Malagola di FdI, è stato stigmatizzato dalle opposizioni come un attacco «ai diritti della donna e alla sua autodeterminazione»A Cdp controllo e gestione fondi alloggi universitàLa verifica e il controllo sull’attuazione e rendicontazione degli interventi finanziati col Pnrr per gli alloggi universitari saranno svolti «con il supporto» di Cdp e di società controllate direttamente o indirettamente da Cassa. E’ affidata alla Cassa anche «la gestione dei fondi statali oggetto delle procedure amministrative», ferma restando l’applicazione delle regole e procedure del Pnrr agli immobili eventualmente ritenuti ammissibili al conseguimento del target M4c1-30.Dl Pnrr cambia su PagoPa, stop a patti dominanti PosteIn base a un emendamento approvato in commissione bilancio alla Camera, Poste, nel caso di ingresso in PagoPa, non potrà stipulare patti di sindacato con il Poligrafico dello Stato che abbiano per effetto l’esercizio di un’influenza dominante sul governo della società. Resta fermo inoltre quanto previsto dalla legge sulla tutela della concorrenza, si chiarisce, in base a cui le operazioni di modifica della concentrazione soggiaciono alla disciplina in materia di concentrazioni e devono essere sottoposte al controllo preventivo dell’Antitrust. Nella versione iniziale della norma era previsto che il controllo potesse essere ceduto al Poligrafico dello Stato e per il resto, per una quota non superiore al 49 per cento, a Poste Italiane. La previsione aveva destato preoccupazione nel mondo bancario e tra i circuiti internazionali di pagamenti e carte LEGGI TUTTO

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    Elezioni Basilicata, Bardi rieletto col 56,6%: “Intesa con Renzi-Calenda modello per Roma”

    L’ufficialità è arrivata nella notte: il candidato del Centrodestra Vito Bardi è stato confermato presidente della Regione Basilicata con il 56,63% dei voti. Piero Marrese del Centrosinistra ha ottenuto il 42,16% dei consensi; al terzo candidato Eustachio Follia è andato l’1,21%. Il primo pensiero del governatore rieletto è andato “a tutti i lucani” e alla moglie: “Siamo fianco a fianco da sempre, e anche in queste settimane è stata straordinaria”.

    Bardi: “Sostegno di Renzi e Calenda? Può essere modello per Roma”

    “Mi hanno chiamato tutti – ha detto Bardi a Il Messaggero, che l’ha intervistato subito dopo la vittoria -. Per la verità, ad alcuni non sono ancora riuscito a rispondere. Ma ho ringraziato tutti, a cominciare dai leader del Centrodestra unito, per il sostegno che mi hanno dato spendendosi in prima persona in campagna elettorale per altri cinque anni di buon governo. Anche Giorgia Meloni si è congratulata”. E per quanto riguarda il sostegno di Matteo Renzi (Italia Viva) e Carlo Calenda (Azione), secondo Bardi può essere un modello anche a Roma: “Io penso di sì, almeno sui punti su cui si possono trovare le convergenze. Se si condividono alcuni obiettivi da realizzare, e ci si trova d’accordo sui programmi per riuscirci, com’è avvenuto qui in Basilicata, ciò che conta non è tanto il modello, ma il bene che ciascuno vuole al proprio territorio e al proprio Paese”.
    Le priorità di Bardi: infrastrutture, sanità ed energia
    Bardi ha poi indicato le priorità del secondo mandato: “Il primo punto è quello delle infrastrutture. Ho già iniziato un confronto col governo per portare in Basilicata l’Alta velocità”. Poi ci sono “la sanità e l’energia. Il nostro obiettivo dei prossimi cinque anni è fare della Basilicata l’hub energetico d’Italia”. Il governatore rieletto si è infine soffermato sul risultato di Forza Italia nelle elezioni regionali, definito “importante” e che “avrà un effetto positivo sulle Europee. Il sorpasso del 10% nelle urne a Bruxelles? Ci stiamo lavorando, ci si può arrivare. E ci arriveremo, sono convinto”. Cinque anni fa c’era Silvio Berlusconi a festeggiare: “Se oggi fosse qui, sarebbe molto contento. Ha creduto in me, è stato mio amico, e io l’ho sempre molto ammirato. Sarebbe stato felice di condividere questo momento. Un momento che voglio dedicare anche a lui”. LEGGI TUTTO