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    Weekly Beasts

    I country club sono caratterizzati da ampi spazi, necessari a una delle attività ricreative che più li caratterizza: il golf. Proprio per questo motivo ospitano spesso molti animali che finiscono in questa raccolta, fotografati nei boschi circostanti o più o meno vicino alle buche: la settimana scorsa c’era un alligatore durante un torneo di golf al country club di Jackson, in Mississippi, e questa settimana un altro alligatore è stato fotografato sempre lì, ma con un grosso pesce tra le fauci. Poi c’è un piccolo tordo a cui viene misurata una zampa; una scimmia che viene benedetta da un frate francescano, una volpe artica in una città islandese dal nome difficilmente pronunciabile e un gatto delle nevi. Ma anche un giovane individuo di grande scimmia leonina, un canguro arboricolo e un vombato. LEGGI TUTTO

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    Weekly Beasts

    Nel Dartmoor, un altopiano nella contea inglese del Devon, è stato liberato nei boschi un gruppo di martore euroasiatiche, mammiferi imparentati con donnole e lontre, che mancavano da quei territori da 150 anni. Sono state trasportate dalla Scozia, fatte ambientare per tre giorni in recinti in cui venivano nutrite dai volontari locali e infine sono state liberate nella natura: sono otto femmine e sette maschi, con radiocollari per tracciarne gli spostamenti, e dovrebbero riportare l’equilibro naturale della fauna selvatica nel sud-ovest dell’Inghilterra. Una di loro fa parte della nostra raccolta settimanale insieme a cavalli sull’isola di Pasqua (con le grosse statue riconoscibili per le loro caratteristiche faccione a fare da sfondo), pellicani che aspettano diligentemente in fila che venga loro lanciato del pesce e la femmina di ippopotamo Fiona che sembra sorridere mentre una persona mostra su uno smartphone la fotografia della ormai celebre Moo Deng. Per finire con un dromedario e una lumaca, fotografati da molto vicino. LEGGI TUTTO

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    Weekly Beasts

    Tra le foto di animali della settimana c’è l’incontro di una gazza con un drone, un rapace che guarda dritto in camera dopo aver predato un piccione, due orsi grizzly, un bovino in un campo allagato e altri al pascolo in Francia. Poi un piccolo pudu, mammifero della famiglia dei cervidi, nato da poco allo zoo di Varsavia: i pudu comuni misurano al massimo 85 cm di lunghezza e 38 cm d’altezza al garrese, per un peso di 10-15 chili, numeri che li rendono tra i più piccoli nella loro famiglia animale. Per finire con due tamandua meridionali (formichieri) e un cane che si sporge fuori dal finestrino dell’auto su cui viaggia. LEGGI TUTTO

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    Weekly Beasts

    Un paio degli animali fotografati questa settimana si trovavano al Toronto International Film Festival: un alano di nome Bing alla proiezione del film di cui è protagonista, The Friend, sdraiato sul red carpet, e un lama al guinzaglio alla prima di Saturday Night. Poi ci sono due mucche che fissano una cicogna, un cucciolo di ippopotamo pigmeo, due capibara e altrettanti cervi dalla coda bianca. Per finire con capre alpine, uccelli in volo e altri in acqua. LEGGI TUTTO

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    I gatti odiano davvero l’acqua?

    Caricamento playerTra i luoghi comuni associati ai gatti c’è la loro grande avversione per l’acqua. È del resto raro osservare un gatto tuffarsi volentieri in una pozzanghera, in un fiume o in una vasca da bagno nei contesti più domestici. Intorno alla presunta paura dell’acqua dei gatti ci sono racconti, cartoni animati e perfino proverbi, eppure in molti casi questi animali non mostrano affatto di avere timore di immergersi.
    Alcuni veterinari hanno spiegato di recente alla rivista Scientific American che pensare che tutti i gatti odino l’acqua è un errore e porta a generalizzazioni eccessive. Come per molte altre cose, è una questione soggettiva e di gusti: ci sono gatti che preferiscono stare alla larga dall’acqua e altri che sono più propensi a immergersi. Lo stesso vale per i cani, con alcuni individui che sono più intimoriti o infastiditi di altri.
    In natura i grandi felini come tigri e leoni mostrano di non avere particolari problemi con l’acqua, talvolta anzi non disdegnano un bagno per rinfrescarsi oppure per raggiungere prede altrimenti inavvicinabili. La savana o le foreste tropicali non sono naturalmente la stessa cosa degli appartamenti in cui vive la maggior parte dei gatti domestici, e questo può aiutare a spiegare come sia nato il luogo comune e magari a trovare qualche elemento di verità intorno allo stereotipo.
    (Getty Images)
    Rispetto a un cane, un gatto domestico tende a passare buona parte della propria esistenza al chiuso, dove ci sono meno occasioni di entrare in contatto con l’acqua al di fuori di quella nella ciotola per bere. I cani inoltre devono essere lavati, a differenza dei gatti che si puliscono quasi sempre da soli lisciandosi il pelo con la lingua, e anche questo fa sì che un gatto sia molto meno esposto all’acqua e quindi poco abituato a bagnarsi. Poi, appunto, ogni gatto è un mondo a sé e ce ne sono di più propensi a sperimentare di tanto in tanto un bagno.
    Nel corso del tempo sono state comunque formulate alcune ipotesi sulla scarsa frequentazione dell’acqua da parte dei gatti. La loro pelliccia è fitta e spessa e di conseguenza impiega molto tempo ad asciugarsi, soprattutto negli ambienti domestici dove non circola molto l’aria. La pelliccia dei felini è inoltre molto importante per percepire ciò che hanno intorno ed eventuali stimoli dall’esterno, ma se si bagna troppo diventa meno sensibile.
    Un gatto appesantito dalla pelliccia bagnata è meno agile e questo può avere degli svantaggi nel caso di dover fuggire da un predatore. Difficilmente c’è qualche pericolo in casa che renda necessaria una fuga, ma secondo alcuni studiosi del comportamento animale i gatti mantengono ancora qualche istinto legato a un antico passato in cui dovevano guardarsi da predatori più grandi di loro. Sempre legata al loro passato, c’è l’ipotesi che i gatti non siano molto interessati all’acqua – eccetto per bere – perché si sono evoluti principalmente in luoghi con climi aridi e pochi fiumi e laghi.
    Anche se non si immergono, molti gatti si divertono comunque a giocare con l’acqua, per esempio quella che scorre da un rubinetto o che gocciola in un recipiente. Questi animali sono spesso incuriositi dagli oggetti in movimento e che producono particolari rumori, indizi di potenziali prede da cacciare. Questi giochi con l’acqua riguardano quasi sempre le sole zampe, ma nel caso di qualche spruzzo su altre parti del corpo è raro che un gatto si scomponga.
    Un gatto Turco Van (Wikimedia)
    Oltre alla soggettività è stata comunque osservata una maggiore propensione a bagnarsi tra alcune razze feline, come il Maine Coon (letteralmente “procione del Maine”), il Bengala e il Turco Van. I gatti appartenenti a queste razze hanno una pelliccia che si asciuga velocemente grazie alla sua particolare struttura.
    I gatti della razza Turco Van sono famosi tra gli appassionati per avere una certa affezione per l’acqua, al punto da essere al centro di alcune leggende. Una di queste dice che quando finì il diluvio universale, due gatti fuggirono dall’Arca costruita da Noè e si lanciarono in acqua per raggiungere il prima possibile la terra ferma. La leggenda, che prova poi a spiegare la convivenza tra gatti ed esseri umani, nacque probabilmente proprio dall’osservazione del comportamento dei gatti che a differenza di quelli di altre razze entravano più spesso a contatto con l’acqua.
    Al di là delle leggende, per i gatti domestici l’acqua è comunque importante per mantenersi idratati, soprattutto se la loro dieta è principalmente a base di cibo secco come le crocchette. I gatti non sono domesticati da molto e per questioni evolutive conservano alcune abitudini, come quella di ottenere buona parte dell’acqua di cui hanno bisogno dalle loro prede. Ciò si riflette in una minore propensione a bere tra i gatti domestici, che talvolta deve essere compensata. Il consiglio è di posizionare più di una ciotola per bere a distanza da quella in cui il gatto mangia, in modo che non associ troppo le due attività.
    In alcuni casi l’avversione mostrata per l’acqua può anche derivare dal modo in cui è stato cresciuto il gatto, per esempio se si è utilizzata una bottiglietta spray per spruzzare dell’acqua sul suo muso nel tentativo di disincentivare comportamenti scorretti. La sanzione è quasi sempre ritardata rispetto al comportamento che si vorrebbe correggere, quindi non è utile per evitare che venga ripetuto in futuro. La pratica può inoltre essere traumatica per alcuni gatti e può suscitare una certa diffidenza nei confronti dei loro conviventi umani. LEGGI TUTTO

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    Animali fotografati benissimo

    © Jason Gulley/Wildlife Photographer of the YearIl Wildlife Photographer of the Year è un importante concorso di fotografia naturalistica organizzato dal Museo di storia naturale di Londra, che ogni anno premia le migliori tra le decine di migliaia di immagini che vengono inviate da fotografi professionisti e non. Nei giorni scorsi l’organizzazione ha diffuso alcune tra le foto degne di nota – le cosiddette highly commended – in attesa di annunciare le vincitrici, che saranno comunicate a ottobre. Questa è la 60esima edizione del concorso e tra le immagini che si possono già vedere ci sono due leoni durante l’accoppiamento, un giaguaro che afferra un caimano, la cattura di uno squalo, il salto di un ermellino e una suggestiva foto di due pavoni, scattata da una bambina. LEGGI TUTTO

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    Weekly Beasts

    Una collaborazione iniziata nel 2020 tra lo zoo di Miami, in California, e lo zoo di San Antonio, in Texas, ha permesso di far nascere una settantina di nuove lucertole cornute del Texas – una specie in via di estinzione chiamata anche frinosoma cornuto o rospo corneo – nello zoo di Miami, che ne ha creato una sorta di colonia incubandone le uova. Ora che la maggior parte di esse si è schiusa saranno trasportate allo zoo di San Antonio e rilasciate in habitat selezionati del Texas per garantirne una maggiore diffusione. Nella raccolta animalesca delle settimana vediamo uno di questi individui, grande quanto una moneta. Poi troviamo migliaia di pittime reali, un ragno-granchio e un panda appena nato, insieme a uno che fa vent’anni. Per finire con un grande classico: un’ape piena di polline vicino a un fiore. LEGGI TUTTO

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    Weekly Beasts

    Ogni anno allo zoo di Londra è prevista una pesatura degli animali: ne vengono controllati e misurati diversi (non tutti: circa 400 sugli oltre 14.000) e i dati raccolti vengono registrati in uno specifico database. È un’operazione utile sia ai custodi dello zoo e ai veterinari per il monitoraggio della crescita, sia agli altri zoo del mondo che possono confrontare le varie informazioni attraverso un database condiviso. Tra le bestie più fotogeniche della settimana ci sono anche alcuni di questi animali, come una giraffa a cui viene misurata l’altezza e una piccola civetta su una bilancia. Ma anche molti fenicotteri allo zoo di Berlino e ancora più leoni marini su una spiaggia californiana. LEGGI TUTTO