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    Conte: se Grillo è il «sopraelevato» io non posso esserci

    ServizioMovimento 5 StelleIl leader dei Cinque Stelle: noi mai con Renzi, ne parlerò con Schleindi Redazione Roma8 settembre 2024Conte: Le priorità? “Lotta all’evasione, stipendi, investire sulla sanità e aiuti per i giovani”Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di lettura«Non è questione Grillo-Conte, ma una questione Grillo-comunità che vuole discutere. È un principio politico e giuridico. Io non accetterò mai di vivere in una comunità in cui c’è un soggetto sopraelevato rispetto alla comunità stessa. È un principio antidemocratico. Se passa questo principio – e non vedo come possa passare – io non potrei esserci». A dirlo è stato il leader del M5s Giuseppe Conte che alla Festa del Fatto Quotidiano ha rilanciato la sfida al fondatore dei Cinque Stelle.Quanto all’ipotesi dell’ingresso di Matteo Renzi in un’allenza di centrosinistra Conte ha detto: «È il popolo italiano che non si fida più di Renzi. Noi mai potremo lavorare con Renzi e costruire un progetto con lui». Alla domanda se si sia già confrontato con la leader del Pd Elly Schlein sul motivo per cui ha riaperto a Renzi, risponde: «Avremo modo di parlarne sicuramente. Noi con Pd e Avs stiamo lavorando e non si parte da zero» ma «un progetto alternativo non puoi farlo con persone che contaminano».Loading… LEGGI TUTTO

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    Scuola, Valditara: “In 15 classi sperimentazione su IA. Riportare cultura del rispetto”

    Il ministro dell’Istruzione e del Merito, ospite a Cernobbio, annuncia che in Calabria, Lazio, Toscana, Lombardia parte una fase di prova dell’uso dell’intelligenza artificiale per la personalizzazione della didattica. Poi sottolinea l’importanza del modello del 4+2 per l’istruzione tecnica e professionale – “dovrà trasformarsi in un modello applicato ordinariamente” – e dell’alternanza scuola – lavoro per “collegare sempre di più la scuola al mondo dell’impresa”

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    “Siamo uno dei primi Paesi ad aver avviato quest’anno scolastico una sperimentazione nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale per la personalizzazione della didattica. Parte in 15 classi, in alcune regioni: Calabria, Lazio, Toscana, Lombardia”. Ad annunciarlo, al Forum Ambrosetti a Cernobbio, è il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che aggiunge: “Se il modello funzionerà pensiamo di estenderlo ulteriormente proprio perché la personalizzazione della didattica è uno dei must della mia azione di governo in materia di istruzione e credo che l’intelligenza artificiale adeguatamente guidata dal docente possa svolgere un ruolo significativo”. Poi ai microfoni di Sky TG24 spiega: “Bisogna restituire autorevolezza ai docenti e riportare in classe la cultura del rispetto”.

    “La sperimentazione 4+2 diventerà un modello applicato”

    Valditara ha poi parlato del modello del 4+2 per l’istruzione tecnica e professionale, che “è un passaggio fondamentale. Oggi parte in via sperimentale, ma dev’essere la linea di fondo che dovrà ispirare il nostro sistema dell’istruzione tecnico-professionale nei prossimi anni e in prospettiva dovrà trasformarsi da sperimentazione a un modello applicato ordinariamente”. “La riforma del 4+2 è improntata alla concretezza”, ha evidenziato il ministro, ricordando che l’Italia ha un “mismatch eccezionale rispetto ad altri Paesi fra domanda e offerta di competenze. Non sarà possibile ricoprire il 47% dei lavori ad alta competenza perché mancherà un’offerta adeguata da parte del sistema formativo scolastico. Ed è stata calcolata una perdita di Pil di 35 miliardi per questo mismatch. Sappiamo quanto tutto questo danneggi la competitività del nostro sistema produttivo”. LEGGI TUTTO

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    Calenda: “Proporremo di investire 4 mld Irpef in Sanità”. Schlein: “Lavoriamoci insieme”

    Le opposizioni – divise sull’Ucraina – si compattano su alcuni temi in vista della Manovra. La leader dem invita anche a far fronte comune sul tema delle liste d’attese: “Le code si allungano e gli italiani rinunciano a curarsi”. ll leader del M5s Conte: “Noi mai con Renzi, il popolo non si fida di lui”. Il leader di Iv: “Ho chiuso la mia esperienza con il Pd perché lo ritengo troppo a sinistra. Ma del salario di ingresso per i nostri ragazzi possiamo parlarne o no? Riusciremo ad affrontare il tema degli stipendi?”

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    Opposizioni divise sull’Ucraina ma unite sulla prossima Manovra, specialmente sul tema della sanità. Al Forum Teha di Cernobbio (Como), il leader di Azione Carlo Calenda propone “che almeno la parte relativa alle aliquote Irpef da 4 miliardi venga investita sulla sanità, uno dei problemi fondamentali di questo Paese”. Un’idea che trova la sponda della segretaria del Pd Elly Schlein: “Lavoriamoci insieme”. La leader dem ha poi invitato le opposizioni a fare fronte comune anche sul tema delle liste d’attese: “Le code si allungano e gli italiani rinunciano a curarsi”. Il leader del M5s Giuseppe Conte ha sottolineato che “siamo gli ultimi tra i Paesi del G7 per quanto riguarda la spesa sanitaria”. Ma aggiunge: “È il popolo italiano che non si fida più di Renzi. Noi mai potremo lavorare con Renzi e costruire un progetto con lui. Avremo modo di parlarne sicuramente (con Schlein, ndr). Noi con Pd e Avs stiamo lavorando e non si parte da zero”, ma “un progetto alternativo non puoi farlo con persone che contaminano”. Il leader di Italia viva: “La questione è che nel 2027 o nel 2026 – vedremo – gli italiani devono scegliere. Da un lato c’è il governo dell’amichettismo, di Lollobrigida che ferma i treni, di Sangiuliano; dall’altro c’è la possibilità di costruire l’alternativa. Per la matematica c’è: se ci si mette tutti insieme, perdono”.

    Schlein: “Lavoriamo assieme sulla Manovra”

    “Con le opposizioni la prima questione che mi piacerebbe affrontare insieme è un piano per tornare a crescere”, ha detto Schlein al Forum a Cernobbio. “La conversione ecologica va accompagnata e servono tutte le risorse, non si farà questo processo senza un investimento nei saperi. Se vogliamo lavorare insieme nella prossima Manovra, noi ci siamo sempre stati”. Poi: “Noi abbiamo un ruolo come opposizioni, non soltanto di pungolo alle iniziative del governo, ma anche di presentarci come un’alternativa credibile, parte fondamentale della democrazia”. E aggiunge: “Credo e spero che” conle opposizioni “ci sarà occasione di fare un lavoro comune anche sulla Manovra. Che purtroppo ci aspettiamo, come quella dell’anno scorso, senza respiro e senza anima. Noi vogliamo assicurarci che il Paese sia messo in condizione di ripartire – prosegue Schlein -. È il nostro primario interesse. Anche i salari sono diminuiti, ce ne dobbiamo occupare con grande urgenza”.
    Schlein: “Alleanze sui contenuti”
    “Ho una formazione al Parlamento europeo, dove si costruiscono le maggioranze sui dossier e sui contenuti. Un approccio che condivido molto e che ci ha portato a dialogare con Calenda e altre forze, chiudendo alleanze importanti per le prossime Regionali come in Liguria, dove abbiamo messo al centro alcuni temi”, ha affermato Schlein dialogando a Cernobbio gli altri due leader dell’opposizione. “Non siamo qui né ad abbracciare il trionfalismo del governo né a dipingere un quadro più fosco di quello che è. Ci sono elementi di preoccupazione e c’è una crescita in linea con l’Ue. Il punto è provare a non accontentarci e chiederci cosa sta trainando questa crescita e come ci si sta attrezzando per il domani”. Perché, secondo Schlein, “è indubbio che questa spinta viene dal Pnrr, su cui tanto ci siamo battuti”.
    Schlein: “Congedo paritario per entrambi i genitori”
    “C’è una proposta che stiamo portando avanti, quella del congedo paritario per entrambi i genitori, con cinque mesi pagati al 100% per entrambi i genitori”, ha detto Schlein a Cernobbio. “Serve un fisco progressivo. Il nostro fisco anche con l’intervento del governo non è amico dello sviluppo. Oggi conviene quasi prendere una casa e affittarla su Airbnb che non avviare un’impresa o startup innovativa”, ha affermato la leader dem. Infine: “È importante dare continuità agli incentivi. Transizione 5.0 purtroppo è arrivata tardi, dopo molti mesi e senza continuità”. In conclusione: “Sono molto felice di aver partecipato a questo confronto, credo che siano emerse anche alcune piste di lavoro comune. Ad esempio abbiamo parlato di sanità pubblica, di congedi paritari, di politica industriale. Credo e spero che ci sarà occasione di fare un lavoro comune anche in vista della prossima Manovra”.

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    Calenda: “Ius scholae? Gli imprenditori ne hanno bisogno”

    “Al di là delle singole scelte e dei singoli scandali, questo governo ha un gigantesco problema di classe dirigente politica. Non riesce ad amministrare il Paese”, ha detto Calenda a Cernobbio. L’intervento della premier Giorgia Meloni di ieri “è quello che ha fatto ogni presidente del Consiglio in questo posto, cioè raccontare le magnifiche sorti progressive del governo. Alcune cose che ha fatto Meloni le condivido, alcuni dati sono positivi, perché lo sono effettivamente”. Poi: “Trovo abbastanza ridicolo quello che si fa in Italia da sempre, lo faceva pure Meloni: quando sei all’opposizione dici che va tutto male e quando sei al governo dici che va tutto bene. Ma credo che il problema sia piu grande di così”. Su Industria 5.0: “È arrivata in ritardissimo e ha 13 step autorizzativi che la rendono farraginosissima”. E afferma: “Vogliamo collaborare con le opposizioni ogni volta che è possibile. Alcune volte ce la facciamo altre volte no. Azione non starà in una coalizione in cui non è chiaro come si intende affrontare la transizione energetica. Per noi il Green deal è da superare perché irrealizzabile. Devi avere il nucleare, sennò continuerai ad andare a gas”. Un passaggio, infine, sullo ius scholae: “Abbiamo assistito a un dibattito surreale, abbiamo parlato di una cosa banale di cui gli imprenditori avrebbero bisogno, perché serve nuova cittadinanza” per il lavoro e anche per pagare le pensioni. “Alla fine succede che tutti dicono che sono d’accordo e nulla di tutto questo accade”, ha concluso Calenda. LEGGI TUTTO

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    Sangiuliano verso esposto in Procura, Boccia: “Le denunce non si minacciano, si fanno”

    La vicenda che ha portato alle dimissioni il ministro della Cultura si sposta in tribunale: la prossima settimana la procura di Roma aprirà un fascicolo in seguito all’esposto di Bonelli (Avs) e riceverà poi quello dell’ex direttore del Tg2. La premier Meloni: “Ho un’idea diversa di come le donne debbano farsi spazio”. L’imprenditrice replica: “Metta da parte i guantoni, c’è bisogno di gentilezza e carezze”. Venezi: mandato a legali per valutare azioni a mia tutela

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    Maria Rosaria Boccia torna a parlare sui social del caso Sangiuliano, e attacca: “Genny non mi ha ancora chiesto scusa e continua a minacciare una denuncia. Le denunce non si minacciano, si fanno, e queste continue minacce hanno il sapore di un’estorsione. Mi chiedo: una persona che si è dimessa da ministro e che ha detto tante bugie può tornare a lavorare nel servizio pubblico televisivo? Può chi manipola la verità lavorare per la tv di Stato, per di più in ruoli di comando? Hai fame di verità o di soldi?”. Intanto la vicenda, conclusasi con le dimissioni del ministro della Cultura, sta per arrivare alla parte delle denunce. Il caso si sposta dai palazzi della politica a quelli giudiziari, nella procura di Roma. La prossima settimana verrà formalizzata a piazzale Clodio l’apertura di un fascicolo di indagine dopo l’esposto del parlamentare di Avs Angelo Bonelli, in cui si ipotizzano i reati di indebita destinazione di denaro pubblico per le presunte trasferte di Boccia con l’ex ministro e di rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio per le mail sull’organizzazione del G7 a Pompei. Ma non finisce qui. All’attenzione dei pm, coordinati dal procuratore Francesco Lo Voi, finirà anche lìesposto dello stesso Sangiuliano a carico di Boccia.

    Boccia: “Il curriculum di Docimo è idoneo alla carica?”

    Boccia, sempre su Instagram, ironizza anche sul curriculum della consigliera Cda del Maxxi, Raffaella Docimo, che dovrà traghettare la fondazione in attesa della nomina del prossimo presidente, al posto di Alessandro Giuli diventato ministro della Cultura. “Anche questo curriculum mi sembra idoneo alla carica…”, scrive l’imprenditrice in riferimento a Dagospia, che – in un articolo intitolato Maxxi Amari – scrive: “Il senso della destra per la cultura: un odontoiatra al Maxxi” e riporta che Docimo “è stata candidata con Fratelli d’Italia alle ultime Europee, su chiamata di Arianna Meloni”. Poi afferma che sarebbe stata “proprio lei a far incontrare il ministro e Boccia in un suo evento elettorale a Napoli, nel maggio 2023”. Nella storia su Instagram l’imprenditrice di Pompei rilancia anche un articolo sulle nomine di Sangiuliano al Mic e in particolare per la Commissione selettivi che dovrà decidere i film da finanziare con fondi pubblici.
    Il legale di Sangiuliano: “Da Boccia pressioni illecite”
    L’avvocato Salvatore Sica, legale di Sangiuliano, ha spiegato che “la denuncia è in via di elaborazione” e che intende “depositarla all’inizio della prossima settimana”. Poi: “Mi incontrerò con l’ex ministro e procederemo allegando all’esposto anche una serie di documenti, che dimostrano l’assoluta correttezza della condotta del mio assistito. È innegabile che l’ex ministro, a mio modo di vedere, è stato oggetto di pressioni illecite da parte della dottoressa Boccia che – a mio mondo di vedere, ma la decisione spetterà ai magistrati – prefigurano il reato di tentata estorsione”. Infine: “Nell’atto che metteremo a disposizione dei pm, forniremo una ricostruzione cronologica e dettagliata di questa vicenda che è e resta privatissima”. Non è affatto escluso che l’ex direttore del Tg2 possa recarsi di persona negli uffici della procura per depositare l’atto. “Questa è una vicenda privatissima”, ribadiscono dall’entourage dell’ex capo del dicastero di via del Collegio Romano: per questo nella denuncia potrebbe essere ipotizzata anche la violazione della normativa sulla privacy.
    Cosa può succedere ora
    Gli inquirenti, come avviene da prassi, affideranno delega per effettuare una serie di accertamenti (acquisizioni documentali e ascolto dei protagonisti) per verificare l’eventuale esistenza di fattispecie illecite. Nell’esposto di Bonelli si chiede alla magistratura di fare chiarezza su un eventuale utilizzo delle auto della scorta ministeriale per gli spostamenti di Boccia e su un eventuale uso di denaro pubblico per trasferte e viaggi in cui la donna era al fianco dell’ex ministro. La partita, nel caso di riscontri su fatti non leciti, finirebbe all’attenzione del Tribunale dei ministri anche se Sangiuliano non è più a capo del dicastero. LEGGI TUTTO

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    Mattarella: «L’edificio dell’Europa va completato o non reggerà agli urti»

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di lettura“In casi di difficoltà un edificio incompleto non può reggere, rischia di non sopravvivere. Il mondo è pieno di difficoltà emergenziali e l’edificio europeo va completato perché non può restare incompleto, perché non reggerebbe all’urto degli eventi della vita internazionale”. A sottolinearlo è il capo dello Stato Sergio Mattarella in un saluto all’Università di Aosta.“Il mondo è pieno di condizioni emergenziali”Durante il suo discorso all’ateneo della Valle d’Aosta Mattarella ha infatti ricordato come “le genti di montagna sanno più di chiunque altro che quando ci sono difficoltà emergenziali come calamità naturali un edificio incompleto non può reggere. Vi sono rischi di non sopravvivere. Il mondo è pieno di condizioni emergenziali, difficoltà di grande rilievo, globali. L’Edificio europeo va completato perché non può restare a lungo incompleto, perché non reggerebbe all’urto degli eventi della vita internazionale”. Il capo dello Stato ha definito “illusione e inganno” pensare di poter tornare alle singole sovranità nazionali.Loading…Le due visioni dell’integrazione e le sovranità nazionali“Si sono sempre confrontate sin dai tempi dei trattati di Roma – ha detto Mattarella – due concezioni nell’ambito della Comunità: chi ha pensato e continua a pensare che l’Unione europea sia un’utile cornice di collaborazione economica, ma nulla di più, una cornice utile per l’Economia, che è stato il punto di partenza dei Trattati di Roma; chi ha sempre pensato e continua a pensare che l’Unione sia una comunità di valori che si aggrega attorno ad essi, ed inevitabilmente cresce in integrazione sempre più intensa e più completa, per tante ragioni. Una è quella, di sempre più evidente attualità, di rendere effettiva la sovranità nazionale, di fronte ai tanti problemi di portata epocale che si pongono davanti all’umanità, sempre più ampi , sempre più globali. Nessuna sovranità nazionale è capace di affrontarli con efficacia, e per rendere effettive queste sovranità nazionali occorre investirle insieme. Questo è un modo per affermare in modo efficace, effettivo, serio , importante la civiltà europea e insieme di garantire agli stati nazionali, una effettività della sovranità gestita insieme”.L’Europa cresce con gli strumenti di solidarietà“L’Unione è una comunità di valori – ha proseguito il Capo dello Stato – e ciò richiede che sempre più aumenti la vita insieme. In fondo è quello che voleva esprimere Robert Schuman che tra il 1949 e il 1951 ha dato un contributo fondamentale all’avvio dell’integrazione europea. L’Europa crescerà con l’aumento degli strumenti di solidarietà che nel corso del tempo si manifesteranno. Lo abbiamo visto in tante occasioni, nella pandemia o nel post pandemia. Questo significa che si fa riferimento a valori comuni che richiedono un crescente impegno vicendevole. Vi è una quantità di ragioni che spinge affinchè questo venga completato”. Mattarella è quindi ricorso alla metafora della casa incompleta che crolla dinanzi a una calamità, per indicare il rischio “di non sopravvivere” che corre l’Ue se non procede nell’integrazione. “Vi sono molti nell’Ue, in tanti Paesi dell’Ue, in tutti i Paesi dell’Ue – ha sollineato – che vengono illusi da chi pensa che si possa tornare ad un epoca d’oro del passato, che non c’è più, ammesso che fosse d’oro, che non c’è più perché il mondo è cambiato, la storia procede e illudersi che possa tornare indietro è, appunto, una illusione e un inganno”. LEGGI TUTTO

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    Caso Boccia, maggioranza compatta con Sangiuliano. Le opposizioni: “Vicenda gestita male”

    In difesa dell’ex ministro della Cultura sono intervenuti i due vicepremier Salvini e Tajani, che lo hanno ringraziato per il lavoro svolto (come la premier Meloni). Parole di sostegno, tra gli altri, anche da Malan (FdI) e Gasparri (FI). Il leader del M5s Conte: “Un caso che fa emergere il clima familistico diffuso nel governo”. Renzi (Iv): “Perché la premier non ha accettato prima le dimissioni?”

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    Il caso Boccia, che ha portato alle dimissioni di Gennaro Sangiuliano da ministro della Cultura, ha scatenato reazioni sia nella maggioranza che nell’opposizione. Oltre alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni (che ha ringraziato Sangiuliano per il lavoro svolto ricordando che si tratta di una “vicenda privata”), altri esponenti del governo sono intervenuti sulla vicenda. L’ultimo in ordine di tempo è stato il ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha sottolineato l’assenza di qualsiasi strascico per il governo. Vanno invece all’attacco le opposizioni, che parlano di “caso gestito male”.

    Crosetto: “Ma quali strascichi, c’è già il nuovo ministro”

    “Mi pare ci sia un nuovo ministro, quali strascichi devono esserci? Io mi auguro che ci siano molte cose positive, invece voi vi augurate che ce ne siano di negative. Abbiamo proprio due visioni diverse sul ruolo del governo”, ha affermato Crosetto alla festa del Fatto Quotidiano a Roma. “Mi auguro che ci siano sempre cose positive anche quando governano Draghi, Gentiloni, Letta, Renzi. Voi invece quando governa qualcuno che non sia di sinistra vi augurate spesso solo cose negative. E per fortuna non è così”, ha aggiunto. E poi ancora: quella di Sangiuliano “è stata una decisione molto seria e coraggiosa. Penso sia giusto preservare il Paese, le istituzioni e se stesso. La sua controparte è molto scientifica e determinata. Sarà una scia che cercheranno di tenere in piedi nei prossimi giorni. Dunque il governo è stato tenuto fuori da questa vicenda”.
    I ringraziamenti di Salvini e Tajani
    Prima di Crosetto, erano intervenuti sul caso Boccia i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani. “Gennaro Sangiuliano è stato un ottimo ministro, ha fatto una scelta che gli permette di essere libero, di difendersi e dimostrare che è una persona perbene, quale è. Quindi ha tutta la nostra amicizia e solidarietà”, aveva detto il ministro degli Esteri. Con Alessandro Giuli “abbiamo collaborato per la ricostruzione della cattedrale di Odessa, è un uomo di grande cultura, di grande qualità, farà sicuramente bene. Ora lavoriamo per la manovra, per raggiungere i migliori risultati. Il governo è forte, andrà avanti fino alla fine della legislatura, c’è una grande solidarietà all’interno della coalizione”. A fargli eco il ministro dei Trasporti: “Un abbraccio e un ringraziamento a Gennaro Sangiuliano per questi due anni. Benvenuto e buon lavoro ad Alessandro Giuli”. LEGGI TUTTO

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    Forum Ambrosetti a Cernobbio, Meloni: “Dimissioni Sangiuliano non indeboliranno governo”

    La presidente del Consiglio è stata ospite al Forum Teha. A Villa d’Este ha prima avuto un bilaterale di 40 minuti con il presidente ucraino Zelensky. Poi ha preso la parola in un panel sul ruolo dell’Italia alla presidenza di turno del G7. Dopo il suo intervento vola a Parigi, dove andrà a Casa Italia per incontrare gli atleti azzurri impegnati alle Paralimpiadi

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    La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata l’ospite del giorno al Forum Teha (the European House Ambrosetti) di Cernobbio. Al suo ingresso a Villa d’Este la premier non ha rilasciato dichiarazioni e si è recata al piano superiore per un bilaterale con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervenuto ieri alla prima giornata dei lavori e che si è fermato a Cernobbio per la notte, dopo un incontro con i senatori Usa e gli imprenditori presenti al Forum. Il faccia a faccia è durato circa quaranta minuti ed è andato “bene”. Poi Meloni ha preso la parola nel panel di cui è stata ospite.

    “Dimissioni Sangiuliano non indeboliranno governo”

    Meloni ha commentato in apertura la vicenda Sangiuliano. “Voglio approfittare di questa occasione per ringraziare Gennaro Sangiuliano per il lavoro che ha fatto in questi due anni. Come sempre le cose che si costruiscono fanno molto meno rumore e notizia ma è stato importante il lavoro che ha fatto”, come “aver significativamente incrementato visitatori e introiti delle tante realtà culturali che ha l’Italia. È stata una scelta intelligente interrompere la vergogna italiana di musei e siti archeologici chiusi durante i giorni di festa e avviare grandi progetti che erano fermi da decenni”. “Le mie settimane sono tutte abbastanza difficili – ha aggiunto – e spesso devo dire anche, magari non è questo il caso, che quello che mi preoccupa non è quello che preoccupa nel dibattito generale”. Poi ha aggiunto che “se qualcuno pensa che situazioni come quella di Sangiuliano possono indebolire il governo si sbaglia. Morto il re, vive il re. Dimesso un ministro, buon lavoro al nuovo ministro”. 
    Meloni: Sangiuliano si è dimesso ma non ci sono illeciti
    “Il ministro Sangiuliano si è dimesso ma non ci sono illeciti. C’è stata una forte attenzione mediatica che ha trasformato una vicenda privata in una cosa pubblica. Non credo sia una cosa a cui bisogna prestarsi e quindi non ho accettato inizialmente le dimissioni di Sangiuliano”, ha precisato Meloni che poi parlando di Maria Rosaria Boccia, ha aggiunto: “Non credo di dovermi mettere a battibeccare con questa persona, lo dico per le tante donne che hanno guardato a questa vicenda come me. La mia idea su come una donna deve guadagnarsi uno spazio nella società è diametralmente opposta da quella di questa persona”. Infine ha concluso dicendo: “Intendo fare il mio lavoro bene e fino alla fine della legislatura. E penso che gli italiani possono capire un certo doppiopesismo”, riferendosi allo spazio dedicato alla vicenda Sangiuliano rispetto all’inchiesta della procura di Perugia sui dossier creati con accessi a dati fatto da funzionari pubblici. LEGGI TUTTO

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    Meloni: «Il caso Sangiuliano non indebolirà il governo». Incontro con Zelensky: «Non abbandoneremo l’Ucraina»

    Rispondendo a una domanda fatta dalla platea dall’industriale Emma Marcegaglia su tempi e modalità di applicazione della legge relativa a Industria 5.0 Meloni ha detto: «Se ci sono delle cose che si possono migliorare, sono totalmente a disposizione, così come per valutare i termini di eventuali proroghe, perché le misure si mettono in campo, si valutano come funzionano e poi si decide come muoversi». Si tratta di uno dei provvedimenti, prosegue la presidente del Consiglio, «fatti dal governo ai quali non sono riuscita a dare adeguata visibilità. Parliamo di 6,3 miliardi di euro a disposizione delle imprese per efficientare sul piano energetico e digitale il loro lavoro». Industria 5.0, riepiloga Meloni, «riconosce un credito di imposta a questi progetti di innovazione, un valore che sale quanto più si ottiene con quegli investimenti sul piano della riduzione energetica». Da questo punto di vista, «credo che possa essere uno strumento molto utile» visto che, oltre agli investimenti, «rientrano nelle spese agevolabili anche i costi per la formazione del personale, che aiuta la grande industria e soprattutto la piccola e media impresa a stare al passo con la transizione energetica». Tirando le somme, conclude la premier, «più la misura funzionerà bene, più noi avremo interesse a mandarla avanti».«Non credo che non ci sarà riconosciuto ruolo in Ue» Quanto alla nomina di Raffaele Fitto «siamo in dirittura d’arrivo sull’annuncio della presidenza della Commissione europea. Non ho motivo di credere che all’Italia non le venga riconosciuto ciò che le spetta, per la forza che l’Italia ha, e trovo il dibattito surreale». Meloni ha ricordato: «Dicevano che von der Leyen si sarebbe segnato al dito un mancato voto e se fossi in lei mi arrabbierei molto. FdI non aveva votato von der Leyen ma io ho lavorato ben con lei in questi due anni e non ho ragione di credere che le cose vadano diversamente in futuro».«Pnrr in buone mani con Fitto, lo sarà anche in futuro»Chi sarà il sostituto di Fitto? «Come il Pnrr è stato in buone mani con Raffaele Fitto, non ho dubbi che sarà in buone mani anche nei prossimi anni, perché è un progetto strategico sul quale il governo ha dimostrato di mettere tutta la sua capacità e attenzione» si è limitato a rispondere Meloni. «Tutto il sistema Paese sta lavorando bene e adesso arriva la fase cruciale e più bella della messa a terra di queste risorse con i cittadini che vedranno il risultato che porta. Penso – ha aggiunto – che tutta Italia debba ringraziare Fitto per il lavoro che ha fatto e che farà, si spera, nei prossimi anni per l’Europa».Loading… LEGGI TUTTO