Migranti, ecco la lista dei 19 Paesi sicuri per il rimpatrio dopo l’aggiornamento in Cdm
Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge in materia di migranti. Il provvedimento rende norma primaria l’indicazione dei Paesi sicuri per il rimpatrio: la lista, quindi, non è più norma secondaria come era invece il decreto del ministro degli Esteri, di concerto con quelli di Interno e Giustizia, con cui finora è stato annualmente aggiornato l’elenco. Il governo ha varato un decreto legge per inserire l’elenco dei Paesi sicuri non più in un decreto interministeriale ma in una norma primaria, che “il giudice non può disapplicare: se la ritiene incostituzionale può fare ricorso alla Consulta”, ha spiegato il guardasigilli Carlo Nordio. La mossa del governo di Giorgia Meloni, infatti, arriva dopo il caso Albania: 16 migranti sono stati portati nei giorni scorsi dalla nave Libra della Marina militare nel centro italiano di permanenza per il rimpatrio di Gjader, ma poche ore dopo sono stati ritrasferiti in Italia perché il tribunale di Roma non ha convalidato i provvedimenti di trattenimento in quanto, anche alla luce di una sentenza della Corte di giustizia Ue, i Paesi di provenienza dei migranti – Egitto e Bangladesh – non sono considerati sicuri. Egitto e Bangladesh, però, sono considerati sicuri dal governo italiano. Resta da capire se aver reso il decreto sui Paesi sicuri una norma primaria e non più secondaria servirà a salvare il “modello Albania” voluto dal governo. “Nel momento in cui l’elenco dei Paesi sicuri è inserito in una legge, il giudice non può disapplicarla. Tenderei a escludere che possa disapplicarla. A maggior ragione questa sentenza della Corte di giustizia europea non è una direttiva e non è vincolante in via generale astratta”, ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio in conferenza stampa a Palazzo Chigi.
Le modifiche all’elenco dei Paesi sicuri
Da quanto emerso dopo il Cdm, l’elenco dei Paesi sicuri – “recependo le indicazioni della recente sentenza della Corte di giustizia Ue” – è stato rivisto col decreto approvato dal Consiglio dei ministri e verrà aggiornato periodicamente, sempre con un atto avente forza di legge. In particolare, dalla lista – che era stata aggiornata a maggio – sono stati rimossi i Paesi rispetto ai quali erano previste “eccezioni di carattere territoriale”: Camerun, Colombia e Nigeria. Il nuovo elenco è ora contenuto in un provvedimento con forza e valore di legge, spiegano ancora fonti di Palazzo Chigi, “per evitare possibili disapplicazioni fondate su interpretazioni della ‘Direttiva accoglienza’ (la quale, tra l’altro, non appare ‘dettagliata e incondizionata’, rimettendo il suo recepimento ai singoli Stati membri)”. Il provvedimento deve anche passare al vaglio del Quirinale.
Il nuovo elenco dei Paesi sicuri
Il nuovo elenco dei Paesi sicuri per il rimpatrio è ora composto da 19 Paesi, “individuati secondo i criteri stabiliti dalla normativa europea e dai riscontri rinvenibili dalle fonti di informazione fornite dalle organizzazioni internazionali competenti”. I 19 Stati sicuri sono: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Costa d’Avorio, Egitto, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Perù, Senegal, Serbia, Sri Lanka e Tunisia. LEGGI TUTTO