Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha escluso la necessità di una manovra correttiva, confermando le previsioni economiche per il 2025 e annunciando nuove risorse per la ricostruzione dell’Ucraina.“Per la prima volta non si parla di manovra correttiva: miracolosamente abbiamo fatto le previsioni giuste”, ha detto il ministro rispondendo al question time al Senato. “Sulla base dei dati pubblicati dall’Istat il 30 giugno non vi è motivo di ritenere necessità di fare aggiustamenti di tali previsioni. Le cifre sono compatibili con un deficit al 3,3% nel 2025 e con il ritorno sotto il 3% nel 2026”.Ai cronisti che chiedevano se il rientro sotto la soglia del 3% possa avvenire già nel 2025, Giorgetti ha risposto: “Dipende da come va il Pil, da come vanno le spese, dipende da tutta una serie di cose. Dopodiché, se voi osservate bene, la filosofia di questo Ministero è ‘underpromise, overdeliver’, promettere meno, realizzare di più”.Il governo, ha ribadito il ministro, “conferma la sua volontà di uscire dalla procedura di disavanzo eccessivo a partire dal prossimo anno e per questo ha avviato opportune interlocuzioni con la Commissione europea”. Giorgetti ha inoltre contestato “una interpretazione asimmetrica che consente di non entrare nella procedura di deficit eccessivo per chi supera il 3% e di non uscire a chi, come l’Italia in modo virtuoso, cala con un ampio scostamento”. Tuttavia, ha aggiunto, “ultimi colloqui offrono spazi interpretativi che vanno in questa direzione”.Difesa: “Spese cresceranno, ma coinvolgeremo l’industria italiana”Giorgetti ha poi confermato l’impegno dell’Italia a rispettare gli obiettivi NATO sull’aumento delle spese militari entro il 2035. “Non posso che confermare le parole della presidente Meloni. L’Italia intende partecipare, dato l’attuale contesto geopolitico, all’aumento della capacità di difesa che l’Europa deve affrontare, anche tenuto conto del progressivo disimpegno annunciato dagli Stati Uniti”.Ha definito l’obiettivo “sicuramente molto ambizioso”, sottolineando: “Ribadisco la posizione assunta dal Governo italiano. Questo tipo di sforzo deve coinvolgere anche la dimensione dell’offerta, in particolare dell’industria italiana, che, piaccia o no, rispetto a una dinamica di mercato già partita, dovrebbe partecipare in termini di offerta da parte dei nostri campioni nazionali in questo settore, tipicamente Leonardo e Fincantieri, per avere un ritorno anche in termini di occupazione derivante da questo tipo di tendenza”.Il ministro ha anche chiarito la ratio della nuova definizione di spesa per la sicurezza: “Il livello del 5% della spesa militare, ovvero dell’1,5% più 3,5%, fa riferimento a un concetto che non è un artificio contabile o qualche trucco di diverso ordine, è che il concetto di sicurezza contenuto nella definizione fa riferimento a un ampio spettro di spese che non possono essere ricondotte semplicemente all’armamento così come concepito comunemente, basti pensare alla mobilità militare o, dico anche per astratto, alla sanità militare. Il Governo ribadisce questo tipo di impegno”.Ha poi voluto rassicurare sul bilancio complessivo: “Non dimentico l’impegno che abbiamo assunto con la proposta recepita dal Parlamento europeo ieri per quanto riguarda il rafforzamento delle garanzie pubbliche sugli investimenti privati nell’ambito del comparto nazionale Investe Eu. E aggiungo, e lo ribadisco con forza, che il Governo non è disposto a mettere in discussione la salvaguardia delle voci di spesa più orientate alla crescita e al benessere economico e sociale degli italiani, come il sostegno alle famiglie e ai servizi sociali”.Ucraina: 160 milioni da Roma per la ricostruzioneInfine, a margine della Conferenza per l’Ucraina, il ministro ha annunciato un pacchetto di aiuti da parte dell’Italia. “La ricostruzione dell’Ucraina richiederà l’impiego di risorse straordinarie da parte del settore pubblico, privato, nazionale e internazionale e non ultima, l’azione coordinata di tutti gli attori rilevanti. Ed è pertanto con estremo piacere che sono lieto di annunciare che il ministero dell’Economia e delle Finanze italiano intende partecipare a un accordo con l’Ucraina per l’ammontare di 50 milioni di euro”.“Tale finanziamento – ha spiegato Giorgetti – consentirà l’acquisto di beni e servizi ritenuti essenziali alla ricostruzione. L’obiettivo di tale iniziativa è quello di contribuire alle necessità più pressanti del Paese e allo stesso tempo dare sostegno alle eccellenze italiane nei settori nei quali sono in grado di offrire esperienza e soluzioni di qualità”.A questo stanziamento si aggiungono “100 milioni di euro al programma Era, Economic Resilience Action, da parte del gruppo Banca Mondiale”, oltre a “un ulteriore contributo di 10 milioni di euro per la realizzazione di un progetto Bers nel settore agroalimentare”. LEGGI TUTTO