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    Dalla Fondazione di Gianni Agnelli al Fondo di John Elkann

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    Quando Gianni Agnelli, per celebrare il centenario della nascita del nonno senatore, fondatore della Fiat, decise di creare la Fondazione che porta il nome della famiglia, non poteva immaginare che uno dei nipoti, quello da lui poi scelto come erede principale dell’azienda, trasferisse una parte della stessa Fondazione in Cina, istituendo la Cattedra di cultura italiana a Pechino e individuando in Romano Prodi il docente del primo corso.John Elkann, il nipote in questione, vestito con il solito golfino in cachemire color confetto, ha illustrato le ragioni dell’iniziativa che dovrà spiegare alla futura classe dirigente cinese quello che l’Italia ha saputo offrire e fornire nel campo della cultura, della creatività, della scienza e dell’economia. LEGGI TUTTO

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    Landini in rosso (nei conti). La casa editrice della Cgil perde oltre 3 milioni di euro

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    La gestione dell’editoria sembrerebbe essere la nota dolente dell’era Landini in Cgil. La casa editrice interna del sindacato, Futura Srl, sta infatti attraversando una crisi profonda, con perdite che sfiorano i 3,1 milioni di euro a fronte di un fatturato di 3,4 milioni. Per risolvere questa situazione complessa, Landini ha inviato ispettori nella società controllata per fare chiarezza e trovare soluzioni. La notizia, riportata dalla testata Open, getta luce sulle crescenti difficoltà economiche che stanno colpendo il primo sindacato italiano e i suoi settori interni.I problemi finanziariI problemi finanziari di Futura srl sono iniziati con l’avvio delle sue attività editoriali, legate alla pubblicazione di libri e riviste. Secondo quanto riportato nella nota integrativa al bilancio, depositata presso la Camera di commercio di Roma, Futura si occupa della promozione, del coordinamento e dello sviluppo della comunicazione per il suo socio di maggioranza, proprio la Cgil. La società è responsabile della gestione informativa per tutte le categorie nazionali del Sindacato e del patronato e si occupa di affrontare tematiche come lavoro, previdenza, assistenza e diritti civili e sociali.Le attività di FuturaFutura, oltre alle attività citate in precedenza, sviluppa piattaforme tecnologiche per agevolare smart working, webinar, corsi di formazione ed eventi. Nel 2021 ha ampliato le sue operazioni entrando nel settore editoriale, registrando testate periodiche e avviando la pubblicazione di volumi, molti dei quali incentrati sulla politica estera, con particolare attenzione a Gaza e alla questione palestinese. Le difficoltà economiche si sono palesate con questa nuova direzione editoriale. I problemi sono probabilmente legati alla complessità e alla delicatezza dei temi trattati nelle pubblicazioni.Il fatturatoNella relazione di bilancio, il presidente della società, Daria Banchieri, ha dichiarato: “La Presidente informa i presenti che, con lettera datata 22 marzo 2024, il Collegio degli Ispettori della CGIL Nazionale ha inviato alla Società il verbale redatto a seguito della visita ispettiva eseguita il 22 e 23 febbraio 2024; la Presidente comunica inoltre che la Società ha inviato le proprie deduzioni al verbale in data 9 aprile 2024”. Di questa verifica non è stato pubblicizzato niente. Inoltre nell’ultimo anno, Futura srl ha registrato un fatturato di 3,4 milioni di euro, lievemente inferiore rispetto ai 3,7 milioni di euro dell’anno precedente. Tuttavia, la perdita si è fatta sentire ed è stata quasi equivalente ai ricavi: una perdita di 3,1 milioni di euro, superiore a quella di 2,5 milioni di euro dell’anno precedente. A tal punto che Landini, il 22 e il 23 febbraio scorso, ha inviato i suoi ispettori nella società controllata per comprendere le cause del disguido.L’aumento di capitaleNel luglio scorso, la Cgil ha approvato un aumento di capitale per supportare la società editoriale Futura, coprendo le perdite con l’aiuto di nuovi soci interni al sindacato. Nel 2023, la Cgil ha contribuito con un prestito di 570 mila euro, da restituire in 36 rate, e con un versamento in conto capitale di oltre 2 milioni di euro, inclusi 350 mila euro per una campagna di comunicazione sullo sciopero generale del 17 novembre 2023. Nonostante l’aumento dei costi energetici, la presidente Banchieri ha minimizzato l’impatto del conflitto russo-ucraino sulle finanze. LEGGI TUTTO

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    Quando arriva, a chi spetta, quanto vale. Cosa c’è da sapere sulla tredicesima

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    A dicembre, lavoratori e pensionati riceveranno l’attesissima tredicesima mensilità, una gratifica economica che rappresenta un’importante boccata d’aria per affrontare le spese natalizie. Questo pagamento extra spetta sia ai dipendenti pubblici e privati che ai pensionati, con l’accredito che avviene generalmente entro la fine del mese, prima delle festività. Il calendario dei pagamenti può variare a seconda della categoria di appartenenza, ma in ogni caso l’importo arriva prima della fine dell’anno. Inoltre, per i pensionati che desiderano richiedere l’Ape sociale, la domanda deve essere inviata entro il 30 novembre, rispettando tutti i requisiti previsti. Ecco tutto ciò che c’è da sapere.Chi la percepisceLa tredicesima è un diritto previsto dalla legge per tutti i lavoratori con contratto a tempo determinato e indeterminato, inclusi apprendisti e dipendenti part-time. Il pagamento è previsto anche per i lavoratori domestici, come colf, badanti, baby sitter e per i pensionati, in particolare coloro che ricevono la pensione di reversibilità. Sono esclusi da questa erogazione alcune categorie di lavoratori, come i parasubordinati, i lavoratori a progetto, gli stagisti, i liberi professionisti con partita Iva, gli autonomi e coloro che ricevono l’assegno di accompagnamento. La misura non viene inoltre applicata ai disoccupati che percepiscono la Naspi.Come calcolare l’assegnoLa tredicesima è pari a una mensilità aggiuntiva che viene corrisposta in un determinato periodo dell’anno. Per calcolarla, si deve moltiplicare la retribuzione mensile lorda per i mesi lavorati e poi dividere il risultato per 12. È importante notare che il mese è considerato completo se si sono lavorati almeno 15 giorni. Per i pensionati, la tredicesima corrisponde semplicemente a un’ulteriore mensilità del loro assegno pensionistico.La tredicesima nei vari settoriNel settore privato, la tredicesima è disciplinata dalla contrattazione collettiva, quindi la data di pagamento può variare a seconda del contratto e del settore di appartenenza. Ad esempio peri lavoratori del settore commerciale, la tredicesima viene erogata entro il 24 dicembre, e lo stesso vale per il settore metalmeccanic; generale, il pagamento avviene tra il 15 e il 20 dicembre, ma può esserci una variabilità legata agli accordi sindacali. Nel settore edilizio, invece, l’impresa non paga direttamente la tredicesima in busta paga, ma versa alla Cassa Edile i contributi mensili che coprono sia la gratifica natalizia che le ferie. Sarà poi la Cassa Edile a erogare l’importo secondo scadenze precise. Nel caso dei dipendenti pubblici, il pagamento della tredicesima dipende dal settore e dal tipo di contratto. Per gli insegnanti delle scuole materne ed elementari, l’accredito avviene il 14 dicembre, che quest’anno cade di sabato, quindi il pagamento sarà anticipato al primo giorno lavorativo utile, ossia lunedì 16 dicembre. Per i supplenti, il pagamento avviene sempre il 14 dicembre.Altri dipendenti statali dovranno attendere fino al 16 dicembre.La misura per i pensionatiPer i pensionati, la tredicesima viene accreditata insieme al rateo mensile della pensione. Se il pagamento avviene tramite bonifico bancario o postale, la gratifica natalizia sarà erogata il 2 dicembre. In caso di ritiro presso gli sportelli postali, l’importo sarà disponibile in base all’ordine alfabetico dei cognomi, in date prestabilite. LEGGI TUTTO

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    Banche, partita la sfida dei tassi in calo

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    Dall’inizio dell’anno, le prime cinque banche italiane hanno messo insieme la bellezza di 18,8 miliardi di euro di profitti. I primi tagli dei tassi d’interesse della Banca centrale europea, per quanto siano arrivati solo a partire dalla metà di quest’anno, sembrano non avere fermato la micidiale macchina da utili del credito italiano, non a caso citato dalle principali agenzie di rating – da S&P a Fitch, fino a Moody’s – come uno dei punti di forza a sostegno del rating del Paese. Prendendo le mosse dai conti trimestrali divulgati al mercato nei giorni scorsi, si è appreso che tutti gli istituti hanno soddisfatto o superato le stime del mercato: la prima a pubblicare i suoi risultati è stata Intesa Sanpaolo, guidata da Carlo Messina, che ha realizzato da inizio anno 7,2 miliardi di utili (+17,1% rispetto allo stesso periodo di un anno fa), un risultato brillante anche per quanto riguarda il tasso di crescita. Prima per ammontare di profitti si conferma Unicredit guidata da Andrea Orcel – alle prese con il tentativo di scalata alla tedesca Commerzbank – che è arrivata a quota 7,7 miliardi (+16%).Ma se le prime due banche per attivi hanno fatto bene, lo stesso si può dire per il terzetto formato da Banco Bpm, Mps e Banca Bper spesso al centro di indiscrezioni di mercato a proposito della composizione di un possibile terzo polo bancario. La crescita più robusta rispetto all’anno precedente è quella del Banco Bpm guidato da Giuseppe Castagna (+25,1%), arrivato a macinare 1,24 miliardi di risultato (1,69 contando le partite non ricorrenti). Grosso balzo anche per la Mps guidata da Luigi Lovaglio e presieduta da Nicola Maione, quest’ultima riporta all’ultima riga del bilancio un dato positivo per 1,56 miliardi (+68,6%), sebbene questo numero andrebbe depurato dai benefici fiscali, senza i quali l’utile rimarrebbe comunque alla ragguardevole cifra di 1,09 miliardi con una crescita sul 2023 del 18,9 per cento. Per Bper, l’utile è stato di 1,13 miliardi (+4,6%). LEGGI TUTTO

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    Ravenna in lutto, morto Arturo Ferruzzi. Il padre fondò un impero agroindustriale

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    Si è spento Arturo Ferruzzi, cavaliere del lavoro e figlio di Serafino, il fondatore dell’omonimo gruppo agricolo e chimico. L’imprenditore romagnolo aveva 84 anni e da tempo soffriva di problemi cardiaci. Nella notte di venerdì 8 novembre l’imprenditore ha accusato un malore a Noto, in Sicilia, dove viveva con la moglie, ed è deceduto durante il trasporto in ospedale. I funerali si terranno martedì 12 novembre a Ravenna, nella basilica di San Francesco.«Schivo alle luci della ribalta, Arturo Ferruzzi ha portato avanti l’opera del padre, curando con competenza e passione lo sviluppo del mondo agricolo e contribuendo in modo fattivo e concreto alla creazione di un impero riconosciuto in tutto il mondo. Ha portato l’eccellenza italiana sui mercati globali», scrivono in una nota i suoi famigliari.Il padre Serafino, assieme a due soci, fondò la società a responsabilità limitata Ferruzzi Benini e C. (dal 1956 Ferruzzi e C.), che si occupava del commercio di materie prime in campo agricolo soprattutto i cereali. Nel corso degli anni l’attività della Ferruzzi si è espansa e negli anni Sessanta è arrivata a insediarsi direttamente in Argentina e negli Stati Uniti, diventando una delle maggiori compagnie di compravendita del mondo e acquistando grandi tenute agricole. Arturo Ferruzzi – insieme alle sorelle Idina, Franca e Alessandra – è stato protagonista dell’ascesa dell’impresa dopo la morte del padre in seguito a un incidente aereo a Forlì, con la guida di Raul Gardini che rimodellò la Ferruzzi in un gruppo industriale tramite acquisizioni culminate con la quota di maggioranza del gruppo Montedison, spostandosi così verso lo sviluppo di prodotti chimici a basso impatto ambientale. Un colosso da 52 mila dipendenti e più di 200 stabilimenti in tutto il mondo che si dissolse nell’affare Enimont (fusione tra Enichem e Montedison), con Gardini estromesso da tutte le cariche e sostituito da Arturo Ferruzzi per la holding Ferfin e da Carlo Sama, marito di Alessandra Ferruzzi, per Montedison.Nel 1993 la crisi andò a intersecarsi con il tornado Tangentopoli: le indagini su Enimont portarono all’arresto di molti dirigenti, tra cui Gardini e Sama. Il primo si suicidò nel luglio del 1993 quando era imminente il suo arresto. LEGGI TUTTO

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    Ultimi giorni per l’Ape Sociale: domanda entro il 30 novembre

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    L’Inps ha annunciato che il 30 novembre scadrà il termine per presentare la domanda al fine di accedere all’Ape Sociale, l’anticipo pensionistico destinato a determinate categorie di lavoratori che rientrano in specifiche condizioni lavorative, personali o familiari. Ecco tutto ciò che c’è da sapere.Quali requisitiL’Ape Sociale, introdotta il 1° maggio 2017 e prorogata fino al 31 dicembre 2024, sarà estesa fino al 31 dicembre 2025, come previsto dal Disegno di legge di bilancio 2024, già approvato dalla Camera e in discussione al Senato. Per accedere all’indennità, i richiedenti devono avere almeno 63 anni e 5 mesi di età, almeno 30 anni di contributi (che diventano 36 per chi svolge lavori gravosi o 32 per alcune categorie specifiche). Per le donne, inoltre, il requisito contributivo si riduce di 12 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di due anni. I beneficiari non devono essere titolari di pensione diretta e devono cessare ogni attività lavorativa dipendente, autonoma o parasubordinata sia in Italia sia all’estero. L’indennità, infine, è incompatibile con altri sostegni al reddito legati alla disoccupazione involontaria, come l’assegno di disoccupazione e l’indennizzo per cessazione dell’attività commerciale.Come funziona la misuraL’Ape Sociale è un’indennità che permette a specifiche categorie di lavoratori in difficoltà di anticipare la pensione, ricevendo una somma mensile fino al raggiungimento dell’età pensionabile. L’erogazione inizia dal mese successivo alla domanda purché siano rispettati tutti i requisiti e l’attività lavorativa sia cessata. Questa prestazione, corrisposta mensilmente per 12 mensilità all’anno, dura fino al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia o fino all’ottenimento di un’altra pensione anticipata. Le risorse finanziarie vengono costantemente monitorate per garantire la copertura e, in caso di fondi limitati, viene data priorità ai beneficiari più vicini all’età pensionabile; a parità di età, precede chi ha presentato prima la domanda.Il calcolo dell’importoL’importo della misura è calcolato in base alla pensione mensile maturata: se questa è inferiore a 1.500 euro, l’indennità corrisponderà a tale importo; se uguale o superiore, sarà comunque di 1.500 euro e non soggetta a rivalutazioni. Per chi possiede contributi in più gestioni previdenziali, l’indennità è calcolata proporzionalmente in base ai periodi di contribuzione presso ciascuna gestione. LEGGI TUTTO

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    Germania, è allarme sui titoli di Stato: ora i Bund minacciano i mercati Ue

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    La crisi del modello Germania fa cadere uno storico tabù che risale alla nascita dell’euro. Il bund tedesco, per anni l’emblema della sicurezza e bene rifugio per eccellenza, una sorta di oro dei titoli di Stato a cui affidarsi nelle fasi di maggiore tensione sui mercati, ha visto il proprio rendimento balzare per la prima volta dall’introduzione dell’euro salire oltre quello dell’Irs, acronimo di Interest Rate Swap, una misura delle attività prive di rischio. L’Irs rappresenta il tasso swap usato da imprese e istituzioni finanziarie per proteggersi dalle fluttuazioni dei tassi di interesse.Mentre oltreoceano si consumava la vittoria di Donald Trump alle elezioni Usa, a Berlino si sgretolava definitivamente l’alleanza di governo tedesca. Le elezioni anticipate incombono. Non certo una consuetudine per Berlino in quanto è successo solo due volte nella storia della repubblica tedesca.Le turbolenze politiche si sono quindi tradotte sui mercati in un deprezzamento dei Bund che comunque era già in atto da settimane. Anche nei periodi di maggiore tensione, dalla grande crisi finanziaria del 2007-2008 alla crisi del debito all’inizio dello scorso decennio, passando per lo shock allo scoppio della pandemia covid, mai era successo che il Bund rendesse più dell’Irs proprio perché il bund era considerato unanimemente emblema di solidità.Per la prima volta Berlino si trova ad affrontare venti contrari dei mercati e l’emergere di un rischio paese che in passato aveva messo in fibrillazione paesi quali Grecia, Italia e Spagna, quest’anno anche la Francia. Una difficoltà nuova e che rischia di ripercuotersi sull’intera Europa se gli investitori si mostreranno anche in futuro più scettici sulla capacità della prima economia europea di affrontare le delicate sfide strutturali che si trova d’avanti.Non solo crisi politica Un fattore scatenante è senza dubbio la crisi politica in Germania, ma i bund pagano anche venti contrari strutturali, provenienti principalmente dal lato dell’offerta, tra cui la riduzione del bilancio della Bce. Prima del sorpasso del rendimento del Bund rispetto all’Irs, si era consumato un progressivo restringimento del differenziale tra Bund e Irs che andava avanti da inizio ottobre. Non va dimenticato che si tratta di movimenti non ampi e il Bund continua a presentare rendimenti più bassi di circa 75 punti base rispetto agli omologhi di Spagna e Francia e di circa 130 rispetto ai Btp italiani.La coalizione di governo tripartita della Germania è crollata nella serata del 6 novembre, a seguito di disaccordi sul bilancio 2025. Il Cancelliere Scholz ha quindi in programma un voto di fiducia, con nuove elezioni che si terranno probabilmente tra l’inizio di gennaio e la fine di marzo.Cresce il pressing per allargare i cordoni della spesaAppaiono basse le probabilità che venga raggiunto un accordo sul bilancio 2025 trovando un compromesso durante la campagna elettorale. E’ più probabile che l’attuale governo utilizzi un bilancio preliminare basato sull’iniziale proposta di bilancio. “Questa procedura è abbastanza standard durante gli anni elettorali – spiegano gli esperti di Goldman Sachs – e comporterebbe una leggera contrazione fiscale nel primo semestre del 2025. Il prossimo governo potrebbe farlo quindi approvare un bilancio supplementare dopo essere entrato in carica e mirare a fornire un bilancio supplementare spinta compensativa nella seconda metà del 2025”. Goldman Sachs non si aspetta comunque un’espansione fiscale troppo aggressiva dal prossimo esecutivo e stima che i partiti conservatori arrivino a sostenere solo limitate misure fiscali aggiuntive rispetto all’attuale vincolo che impone che il debito pubblico non salga più dello 0,35 % del Pil l’anno. LEGGI TUTTO

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    Gas, in sei mesi aumenti del 12% sul mercato libero: le cause dell’impennata dei prezzi

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    Le bollette del gas continuano a pesare sempre di più sulle famiglie italiane. Le offerte per le forniture di gas sul mercato libero registrano aumenti consistenti, con un rialzo medio del 12,5% per i contratti a prezzo variabile nelle principali città italiane rispetto a sei mesi fa. A lanciare l’allarme è Assium, l’Associazione Italiana degli Utility Manager, che ha pubblicato un report basato sui dati aggiornati di novembre, prendendo in esame le tariffe attive sul portale dell’Arera e Acquirente Unico.Le offerte miglioriConsiderando un contratto prezzo variabile, la migliore offerta disponibile sul mercato libero è aumentata mediamente del 12,5% rispetto a sei mesi fa, con incrementi regionali che variano dall’11,3% a Palermo fino al 13,5% a Trento. Questo si traduce in una bolletta media annua nelle principali città italiane di circa 1.697 euro, contro i 1.508 euro di maggio scorso. Chi attiva oggi una fornitura a prezzo variabile dovrà quindi affrontare un incremento di circa 190 euro all’anno. Considerando le opzioni a prezzo fisso, per una famiglia con un consumo medio annuo di 1.400 metri cubi, la spesa varia da un minimo di 1.618 euro all’anno a Milano, Trento e Trieste fino a un massimo di 1.825 euro a Roma. Rispetto a maggio 2024, l’aumento medio per la migliore offerta fissa si aggira intorno al 6,17%, con Napoli che registra il rincaro più contenuto (+4,49%) e Milano, Trento e Trieste quello più alto (+6,6%). Questo si traduce in un aumento annuo medio di circa 100 euro per utenza. LEGGI TUTTO