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    Pensione anticipata, come ritirarsi dal lavoro: la guida

    Per ottenere la pensione di vecchiaia nel 2024 è necessario aver raggiunto almeno 67 anni di età e 20 anni di contributi versati. Esiste, però, anche l’opzione anticipata la quale richiede dei requisiti specifici, tra cui avere almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, senza vincoli di età. Ecco come andare in pensione prima del previsto nel 2024.I requisitiCirca i requisiti che servono per accedere alla pensione anticipata specifichiamo che oltre ai contributi obbligatori, vengono considerati validi i versamenti volontari, di riscatto e figurativi. Tuttavia, è richiesta una contribuzione netta di almeno 35 anni. Dopo aver inoltrato la domanda, occorre attendere almeno tre mesi, definito periodo finestra, per ricevere l’assegno pensionistico. Durante questo periodo è consentito continuare a lavorare. A partire dal 2025, la Legge di Bilancio prevede un allungamento progressivo del periodo finestra per i dipendenti statali ex INPDAP: quattro mesi nel 2025, cinque nel 2026, sette nel 2027 e nove nel 2028. Ci sono, però, anche degli altri casi specifici, li elenchiamo di seguito.Lavoratori precociUn caso specifico di pensione anticipata riguarda coloro che hanno iniziato a lavorare all’età di 18 anni. In questa circostanza i lavoratori hanno facoltà di chiedere la pensione anticipata se:hanno almeno 12 mesi di contributi;sono disoccupati e non percepiscono da almeno tre mesi l’assegno di disoccupazione;sono caregiver e assistono persone con handicap o ultrasettantenni con invalidità;sono invalidi almeno al 74%;svolgono lavori usuranti;hanno svolto lavori molto pesanti per almeno 7 anni nell’ultimo decennio o per almeno 6 anni negli ultimi 7 anni.Nel caso in cui non sussistessero le caratteristiche citate i lavoratori potranno andare in pensione nel 2026 dopo aver raggiunto 41 anni di contribuzione previdenziale.Lavori usurantiSono poi inclusi nella categoria di coloro che andranno in pensione in anticipo i lavoratori che svolgono mansioni usuranti. Si tratta di lavoro notturno con turni oppure svolto in ambienti stretti; lavoro produttivo a ciclo ripetitivo come le catene di montaggio; lavoro che comporta la guida di mezzi per il servizio pubblico e trasporto collettivo). In questa circostanza la pensione anticipata è consentita se il lavoratore dipendente ha svolto attività usuranti per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni o per almeno metà della vita lavorativa e ha maturato contributi per almeno 35 anni e ha almeno 61 anni e 7 mesi d’età.Il contratto di espansionePer il 2024 è previsto anche il contratto di espansione che riguarda i lavoratori dipendenti delle aziende con almeno 50 dipendenti con l’obiettivo di riqualificare il personale attraverso prepensionamenti e nuove assunzioni. In questa circostanza è necessario un accordo sindacale per l’uscita anticipata dei lavoratori. Il dipendente deve: LEGGI TUTTO

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    Stellantis, stop produzione a Mirafiori per tutto maggio

    Non c’è pace per Mirafiori, sempre più delicata la situazione dello storico stabilimento Torinese. Stellantis ha annunciato oggi ai delegati sindacali che l’attività produttiva della Carrozzeria sarà sospesa per tutto il mese di maggio. La conferma è arrivata da Edi Lazzi, segretario generale della Fiom Cgil di Torino, e Gianni Mannori, responsabile di Mirafiori per la Fiom: “Uno pensa di aver raschiato il fondo del barile e invece non c’è mai fine al peggio”.I rappresentanti sindacali hanno stroncato senza mezzi termini l’ennesimo schiaffone rifilato da Stellantis alle lavoratrici, ai lavoratori e alla città di Torino“che vedrà peggiorare la situazione economica con le inevitabili ricadute sull’indotto”. Lazzi e Mannori hanno evidenziato che questo stop alla produzione è la dimostrazione che un unico modello per Mirafiori non basta: “È troppo poco, serve una diversificazione di modelli e gamme in modo tale che, se uno non tira, è compensato da un altro che va meglio. Inoltre, questa chiusura rende evidente che i reparti di corollario, come il riciclo dei componenti del motore, i cambi ibridi e il testaggio delle batterie non sono determinanti al rilancio di Mirafiori e alla cessazione degli ammortizzatori sociali”.Per Lazzi e Mannori non c’è più tempo, invitando il governo di Giorgia Meloni a incalzare Tavares per aprire una trattativa con le organizzazioni sindacali. Fonti di Stellantis hanno tenuto a precisare che lo stop alla produzione per il mese di maggio alle Carrozzerie di Mirafioriè legata all’assenza di ordini per le vetture elettriche “a causa del perdurare dell’assenza degli incentivi in vari mercati europei, ed in particolare in Italia dove sono stati annunciati da mesi ma non sono ancora entrati in vigore”. LEGGI TUTTO

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    L’Ue approva il diritto alla riparazione, cosa è e come funziona

    Via libera al “diritto alla riparazione”, ma di che cosa si tratta? Il Parlamento europeo ha definitivamente adottato, con una maggioranza di 584 voti favorevoli, 3 contrari e 14 astensioni, la direttiva relativa al “diritto alla riparazione”, che spiega gli obblighi dei produttori riguardo alla riparazione dei beni. Avevamo già parlato della misura quando ancora era solo un’ipotesi. Questa novità ha l’obiettivo di incentivare i consumatori nel far durare maggiormente i prodotti provvedendo ad aggiustarli in ottica sostenibile. Ecco come funziona.Le novitàI produttori di beni di consumo saranno tenuti a garantire servizi di riparazione rapidi ed economici e informare i consumatori dei loro diritti in materia di riparazione. Le merci soggette a garanzia legale godranno di un prolungamento di un anno aggiuntivo, e anche dopo la scadenza della stessa, i produttori saranno obbligati a fornire assistenza per i beni domestici più comuni che sono tecnicamente riparabili secondo le normative dell’Unione Europea, come lavatrici, aspirapolvere e smartphone. Il Parlamento Europeo ha specificato che potrebbero essere incluse successivamente altre categorie di prodotti. Inoltre i consumatori potranno ottenere un dispositivo in prestito durante la riparazione oppure optare per un apparecchio ricondizionato. Si tratta di una novità interessante se pensiamo che i cittadini europei perdono una cifra pari a 12 miliardi di euro ogni anno per sostituire prodotti e dispositivi al posto che ripararli. Lo affermano i dati della Commissione Europea.I beni inclusi nella misuraIn quanto ai “beni di consumo” definiti nella direttiva Ue 771 del 2019 sono soggetti al diritto alla riparazione “qualsiasi bene mobile materiale” e “qualsiasi bene mobile materiale che incorpora o è interconnesso con un contenuto digitale o un servizio digitale”. Sono inclusi nella categoria tutti i dispositivi elettronici e gli elettrodomestici come lavatrici, lavastoviglie, televisori, smartphone. Proprio nell’ottica di un’economia più sostenibile in termini ambientali i produttori e i fornitori di beni di consumo dovranno dare in modo chiaro tutte le informazioni per poter aggiustare il prodotto che riscontra dei problemi a causa di guasti. Il tutto dovrà avere un “costo ragionevole”.I costi e le garanzieIn quanto ai costi questi devono essere “ragionevoli” e dichiarati al momento del conferimento del dispositivo; se non è possibile determinare il costo esatto, deve essere indicata una stima massima. Per quanto riguarda i tempi, il bene riparato deve essere restituito entro 30 giorni. Inoltre se il consumatore opta per la riparazione, avrà diritto a un anno in più di garanzia sul prodotto. LEGGI TUTTO

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    Mercato ai massimi ma regna l’incertezza? Ecco la soluzione di Banca Generali che rinnova la gamma LUX IM

    Le prospettive delle Borse per il 2024 sono incerte a causa di un contesto geopolitico sempre più imprevedibile e della divergenza nelle direttive delle principali banche centrali globali, la Fed e la BCE. Mentre la Banca Centrale Europea sembra orientata a ridurre i tassi a giugno, la Fed si trova ad affrontare un’inflazione persistentemente alta, che si riflette in un euro più debole e un dollaro più forte. Banca Generali ha quindi pensato a una soluzione per far fronte alle condizioni del mercato. Ecco tutti gli aggiornamenti.Gli investitoriNonostante la complessità del panorama attuale, gli investitori sono determinati a non lasciarsi sfuggire le opportunità presentate dai mercati in crescita. Questa è la considerazione che può essere fatta analizzando i dati della Fabi che mostrano una diminuzione della liquidità sui conti correnti nel 2023, con 43 miliardi di euro spostati in gran parte verso investimenti più redditizi.La gestione attivaSul tema è intervenuto Gianluca Vallosio, responsabile direzione prodotti di Banca Generali il quale ha specificato che per investire sui mercati in questa fase Banca Generali crede “che la strada passi in primis dalla gestione attiva, ovvero la capacità di diversificare i portafogli su base strategica e tattica e di estrarre il maggior valore possibile dai singoli asset”. Al fine di portare avanti questa struttura sono necessari strumenti specifici e selezionati che riescano a seguire l’evoluzione tecnologica. LEGGI TUTTO

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    Amazon, 10 milioni di multa dall’Antitrust. “Limitata libertà dei consumatori”

    10 milioni di euro di multa. È stata comminata alla multinazionale americana Amazon dall’Agcm (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) per pratica commerciale scorretta che limita la libertà di scelta dei consumatori. La sanzione è rivolta a due società del gruppo, nel dettaglio si tratta delle lussemburghesi Amazon Services Europe S.à r.l. e Amazon EU S.à r.l. ed ha origine sulle impostazioni predefinite del colosso statunitense per quanto riguarda gli acquisti online.L’accusa dell’AntitrustTutto nasce dal fatto che sul sito www.amazon.it, “per un’ampia selezione di prodotti, viene pre-impostata l’opzione ‘acquisto periodico’ anziché ‘acquisto singolo’, limitando così la libertà di scelta dei consumatori”. Grazie alla fase istruttoria, l’Antitrust ha evidenziato e certificato che Amazon opera scorrettamente a livello commerciale per quanto riguarda la pre-selezione degli acquisti periodici di molti prodotti presenti sul sito Internet: accanto alla descrizione dell’articolo desiderato, ecco spuntare l’opzione già pre-impostata che riguarda l’acquisto periodico, ossia reiterato nel tempo invece (come dovrebbe essere correttamente) di far effettuare al consumatore soltanto l’acquisto del singolo prodotto.”Si limita la facoltà di scelta”La problematica messa in luce dall’Autorità riguarda sia i prodotti originali Amazon che quelli venduti da altre aziende sul sito del colosso americano. L’accusa è chiara: “In questo modo, viene limitata in modo considerevole la libertà di scelta dei consumatori. La pre-spunta grafica dell’acquisto ricorrente induce a comprare periodicamente un prodotto – anche senza effettivo bisogno – limitando così la facoltà di scelta”. La condotta della multinazionale, quindi, è stata valutata anche contro “il canone di diligenza professionale perché un operatore dell’importanza di Amazon sarebbe tenuto a costruire le interfacce online, relative ai processi di acquisto, in modo da consentire ai consumatori di effettuare scelte commerciali libere e consapevoli”.All’inizio dell’istruttoria era stata valutata negativamente anche la pre-selezione sulla consegna veloce a pagamento ma, in questo caso, l’Antitrust “ha accolto gli impegni proposti da Amazon che in futuro predefinirà soltanto l’opzione di consegna gratuita. Inoltre le due società erogheranno un ristoro a favore dei consumatori che durante il 2023 si sono rivolti al Servizio Clienti per lamentarsi di questa condotta”, si legge sul comunicato dell’Agcm.Una multa per la multinazionale che, evidentemente, da questo momento in poi dovrà rendere (nella fattispecie) le operazioni sul proprio sito online più trasparenti dando la possibilità di scelta, ai propri clienti, se procedere all’acquisto periodico di un determinato prodotto o meno.La risposta di AmazonNon si è fatta attendere la risposta del colosso di e-commerce che in un nota ha espresso “forte disaccordo con la decisione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm), e intendiamo fare ricorso”. La tesi è che i clienti, ogni giorno “traggono beneficio dal programma ‘Iscriviti e Risparmia’ risparmiando denaro e tempo sulle consegne periodiche di prodotti che utilizzano regolarmente. Dal suo lancio in Italia, i clienti di Amazon.it hanno risparmiato oltre 40 milioni di euro grazie agli ordini effettuati con Iscriviti e Risparmia. La nostra priorità è da sempre quella di ottenere e mantenere la fiducia dei clienti e continueremo a lavorare per offrire loro un’ottima esperienza di acquisto grazie a prezzi bassi, ampia selezione e consegne rapide”. LEGGI TUTTO

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    Investire all’estero: 5 mercati da monitorare (e 3 da preferire)

    Investire all’estero non è una prerogativa dei soggetti istituzionali. Anche per il retail si possono offrire occasioni da cogliere. Il 2024 potrebbe essere l’anno del riscatto per le Borse dei Paesi emergenti. I Paesi emergenti continuano infatti a rappresentare una grossa fetta del Pil mondiale, la cui importanza è destinata ad aumentare in futuro. Le basse valutazioni, unitamente a prospettive di crescita interessanti. Qualche consiglio in proposito viene da una analisi di AcomeA Sgr.Cinque mercati da monitorare…Il differenziale di crescita rispetto ai Paesi sviluppati quest’anno dovrebbe tornare ampiamente sopra il 3%. Storicamente, a questi tassi di crescita, le Borse emergenti hanno performato bene. Anche l’avvio di politiche monetarie più accomodanti a livello globale fa ben sperare le Borse dei Paesi emergenti, che possono contare su driver di crescita strutturali a livello demografico e di produttività. Le banche centrali dei paesi emergenti, prima di muoversi, sono in attesa delle mosse della Fed e della Bce per evitare rischi di possibili fughe di capitali, ma alcuni paesi, come Brasile e Messico, che avevano avviato una politica monetaria molto restrittiva durante il Covid, oggi sono in vantaggio e stanno già tagliando i tassi di interesse con ampio margine di manovra per ridurli ulteriormente. Il livello di indebitamento dei Paesi emergenti inoltre è più basso rispetto a quello delle economie sviluppate, che nei prossimi anni saranno necessariamente costrette a ridurre le politiche fiscali espansive avviate durante la pandemia per sostenere la crescita.Almeno cinque le possibilità di altrettanti mercati azionari su cui puntare:BrasileMessicoCinaIndiaCorea del Sud… e tre da preferireAll’interno dell’universo emergente, dopo il Covid si è ampliata la divergenza tra India e gli altri mercati, in particolare con la Cina. Tuttavia, oggi il mercato indiano ci appare molto caro, con prezzi che viaggiano a quasi trenta volte gli utili.Le maggiori opportunità sembrano mostrarsi su questi tre mercati: LEGGI TUTTO

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    “Intelligenza artificiale, necessario fare squadra tra pubblico e privato”

    «L’intelligenza artificiale e le soluzioni digitali sono un fattore essenziale per consentire al settore assicurativo di competere efficacemente». È quanto ha sottolineato Maria Bianca Farina, presidente dell’Ania, aprendo i lavori del convegno «Innovation 2024» ieri a Roma. «Disponiamo di algoritmi di IA e di tecnologie di raccolta, analisi e gestione dei dati che possono rendere gestibili rischi molto complessi e abilitano prestazioni e servizi neanche immaginabili qualche anno fa» ha proseguito. Emergono, ha concluso, «prospettive molto incoraggianti» ma d’altra parte ci sono «snodi chiave per garantire che le compagnie possano portare i benefici di questa innovazione ai loro clienti»: la necessità di «stabilire norme uniformi»; «la definizione di standard e infrastrutture per accedere alle fonti di dati di interesse comune, come quelli della Pa»; l’investimento nella formazione.Gli investimenti nell’intelligenza artificiale, ha ricordato Farina, «potrebbero sfiorare i 160 miliardi di dollari l’anno prossimo», ma di questi 160 «circa 120 miliardi saranno investiti negli Stati Uniti e in Cina». L’Europa e l’Italia, ha aggiunto, rischiano di non essere «fra coloro che ne coglieranno pienamente i frutti» se non saranno in grado di «affrontare questa rivoluzione per tempo». A questo proposito, ha proseguito, è «opportuno e tempestivo che il presidente Meloni abbia posto l’intelligenza artificiale tra i punti qualificanti del G7 a presidenza italiana». Analogamente, è positivo che l’Ue sia la prima tra le giurisdizioni del mondo ad aver approvato l’AI Act, con l’obiettivo di «garantire che l’uso dei sistemi di intelligenza artificiale sia conforme con le diverse normative in materia di diritti». Ma, soprattutto, è fondamentale che «insieme al governo e alle istituzioni, possiamo trasformare l’innovazione in un vantaggio competitivo per l’Italia», ha precisato favorendo la costituzione di «partnership pubblico-private volte allo sviluppo di nuove applicazioni».Un’altra problematica è legata ai costi delle catastrofi. Le compagnie di assicurazione private e gli assicuratori del settore pubblico l’anno scorso hanno dovuto coprire a livello globale costi alle imprese «per almeno 123 miliardi di dollari» derivanti dalle conseguenze delle catastrofi naturali. «È il quarto anno di seguito che le perdite assicurate superano i cento miliardi di dollari, ed è il sesto degli ultimi sette», ha sottolineato la presidente di Ania. «Negli ultimi mesi abbiamo registrato una crescente frequenza di eventi catastrofali che anche in Italia hanno prodotto danni ingenti. «Si stima che, nel 2023, le catastrofi naturali e climatiche, abbiano provocato oneri alle imprese, per danni fisici diretti e perdite in giro d’affari, pari a 357 miliardi di dollari», ha precisato Farina.In campo assicurativo le potenzialità dell’IA sono «straordinarie»: possono dimezzare gli errori nelle diagnosi mediche entro il 2025 e prevedere i terremoti. Sono alcuni esempi indicati dall’innovation leader di Deloitte Central Mediterranean, Andrea Poggi. Oggi 250 milioni di persone usano l’intelligenza artificiale e sono attese salire a 700 milioni entro il 2030. Il mercato dell’IA ha un tasso di crescita attesa del 28% annuo fino al 2030. Sei ambiti di applicazione in particolare influenzeranno il settore assicurativo: sanità, casa, mobilità, risparmio, cybersicurezza e clima. Nell’ambito del risparmio, già oggi 1.800 miliardi di dollari sono gestiti da modelli basati sull’intelligenza artificiale e «si stima che questo ammontare di asset raddoppierà in quattro anni», ha detto Poggi. LEGGI TUTTO

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    Fondazione Crt, le denunce che il Tesoro non può più ignorare

    Dopo le prime indiscrezioni su quanto stava bollendo al vertice della Fondazione Crt, domenica il Mef ha ritenuto di precisare che non intendeva esprimersi su discussioni interne al cda delle Fondazioni bancarie. Il Mef, si precisava, ha obblighi di vigilanza su aspetti ben precisi come il rispetto del bilancio, l’equilibrio finanziario e il rispetto degli statuti e dei regolamenti. E, oggettivamente, fino a quel momento la questione pareva davvero d’interesse esclusivo degli organi di governo dell’ente; peraltro, così dicendo il Mef rassicurava implicitamente che l’equilibrio finanziario non era minato. Di ciò gli va dato atto. LEGGI TUTTO