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    Ecco perché il caro benzina fa aumentare anche i prezzi degli alimentari

    Il prezzo della benzina è strettamente collegato a quello degli alimentari. Al 16 agosto 2023 il prezzo medio della verde in autostrada, al self-service, era di 2,019 euro al litro, in aumento di 0,002 centesimi se confrontato con le cifre al 15 agosto e di 0,035 euro rispetto a due settimane prima. Questo incremento importante ha causato una crescita dei costi di frutta e verdura che nell’ultimo mese sono aumentati rispettivamente del 20,1% e del 9,4% su base annua. Lo riporta Assoutenti che denuncia la necessità di un cambio di rotta. Ecco perché i prezzi alla pompa contribuiscono notevolmente a definire la spesa alimentare dei consumatori.I fattori determinantiIl prezzo degli alimentari è influenzato da molti fattori, come condizioni meteorologiche, domanda e offerta, politiche agricole e molto altro. Anche il costo della benzina contribuisce notevolmente a definire le tariffe di alcuni prodotti che i consumatori acquistano quotidianamente. Innanzitutto è importante considerare i costi di trasporto, infatti la maggior parte degli alimentari viene spostata dai fornitori ai punti vendita utilizzando veicoli che funzionano a carburante, come camion e furgoni. Nel momento in cui il prezzo della benzina aumenta, i costi di trasporto subiscono un incremento e possono gravare nei confronti dei consumatori attraverso prezzi più alti sugli alimentari. Inoltre l’agricoltura moderna spesso utilizza macchinari e veicoli che richiedono carburante. Un aumento dei costi della benzina può influenzare le spese operative degli agricoltori, che potrebbero essere costretti a incrementare i prezzi dei loro prodotti per coprire l’esborso.I prodottiOltre a frutta e verdura l’associazione ricorda che, sulla base degli ultimi dati Istat riferiti all’inflazione, anche lo zucchero è salito del 43,3%, l’olio del 37,1%, patate e pomodori registrano rincari superiori al 25%, mentre riso, carote, cipolle, finocchi hanno subito un incremento nel prezzo di oltre il 23%. Anche albicocche e susine costano di più del 22%, i cavoli del 20,5%, le arance del 18,4%, gelati e latte conservato del 15%.I rincariNel mese di agosto, a causa dei rialzi importanti dei carburanti alla pompa, erano state previste delle ripercussioni sui prezzi al dettaglio dei prodotti trasportati. Le aspettative sono diventate realtà ed è stato dimostrato come l’andamento di benzina e gasolio abbia delle conseguenze sul portafoglio degli italiani. LEGGI TUTTO

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    Bce, vola il tasso sui mutui e crollano i prestiti: cosa può succedere ora

    Il mercato dei finanziamenti soffre per i continui rialzi dei tassi decisi dalla Banca centrale europea. È quanto emerge da un rapporto dell’Abi (Associazione bancaria italiana), che ad agosto 2023 registra un calo dei prestiti a famiglie e imprese del 3,3% rispetto all’anno prima. Si accentua, dunque, la tendenza già rilevata a luglio quando erano scesi del 2,2%. Il calo dei volumi di credito, secondo l’associazione, è coerente con il rallentamento della crescita economica. La contrazione riguarda in particolare le imprese (-4,0%).Le sofferenze nette per il sistema bancario, invece, sono rimaste stabili: il dato per luglio 2023 è di 16,5 miliardi di euro, praticamente invariato da giugno. L’aumento da dicembre 2022 è di 2,2 miliardi. Rimane ancora lontano il tetto di 88,8 miliardi raggiunto nel novembre 2015, ma il rapporto sugli impieghi totali è allo 0,97%, rispetto allo 0,81% del dicembre scorso. L’Abi, inoltre, prevede che nei prossimi mesi le politiche monetarie restrittive della Bce faranno sentire il loro peso, portando ad un aumento dei crediti deteriorati.Francoforte continua ad aumentare il costo del denaro, ora al 4,50%, nel tentativo di domare l’inflazione. L’ultimo incremento, deciso giovedì 14 settembre, è il decimo consecutivo in poco più di un anno. Questo ha provocato il rincaro degli interessi applicati dalle banche ai mutui. Ad agosto, il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è stato il 4,29%. Si tratta del picco dal 2012. Quello per le operazioni di finanziamento alle imprese è stato del 5,03%, mentre il tasso medio sul totale dei prestiti è stato del 4,48%.Particolarmente penalizzate sono le famiglie che hanno sottoscritto un mutuo con tasso variabile, che hanno visto un incremento significativo della rata da pagare a fine mese. Per fare un esempio semplificato, su un mutuo da 150mila euro da estinguere in 25 anni il quantitativo di denaro da versare mensilmente oggi è di circa 800 euro, una crescita sostanziale rispetto ai circa 500 di prima dell’inizio della politica restrittiva di Francoforte.Aumenta, inoltre, il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni a tasso fisso, che registra un aumento di 332 punti base ad agosto e si attesta al 4,63%. Cresce però anche il tasso praticato sui depositi a durata prestabilita, arrivato ad agosto 2023 al 3,36%. L’incremento è pari a 307 punti base ed è superiore alla media dell’area euro (3,15%). A giugno del 2022, l’ultimo mese prima dei rialzi della Bce, era pari allo 0,29%. LEGGI TUTTO

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    Caro carburanti, si va verso un bonus benzina: il piano del governo per contrastare i rincari

    Col prezzo dei carburanti che non accenna a diminuire, il governo si appresta a introdurre un bonus per aiutare i cittadini italiani in maggiori difficoltà economiche: l’idea è di riuscire a inserire questa importante novità dopo il varo della Nota di aggiornamento al Def, in calendario per il prossimo mercoledì 27 settembre. Il sussidio, del valore di 80 euro, dovrebbe essere accreditato sulla social card “Dedicata a te”, lanciata dall’esecutivo lo scorso mese di luglio. Con un valore di 382,50 euro, la carta, destinata all’acquisto di alimentari e beni di prima necessità, è stata ideata e distribuita con l’obiettivo di sostenere le spese dei nuclei familiari numerosi, ovvero quelli composti da almeno tre persone, e con un Isee inferiore ai 15mila euro.La decisione di inserire il bonus benzina nella social card “Dedicata a te” dovrebbe permettere di venire incontro alle esigenze di una platea di circa 1,3 milioni di beneficiari, con una spesa totale che si aggirerebbe intorno ai 100 milioni di euro. Tale opzione ha preso nelle ultime ore il sopravvento rispetto a un’altra precedentemente valutata che prevedeva invece uno sconto, destinato anche in questo caso solo ai possessori della carta, da applicare direttamente al momento del pagamento presso i distributori di carburante sul territorio nazionale.Come detto, non sarà la prossima riunione del Consiglio dei ministri, prevista per il prossimo lunedì a Palazzo Chigi, il teatro in cui si concretizzerà questa misura. Bisognerà invece attendere, presumibilmente, dopo l’approvazione della nota di aggiornamento del Def (NaDef) in programma, come ogni anno, il giorno 27 di settembre.L’idea di inserire il bonus benzina sulla social card indica chiaramente l’intenzione da parte del governo Meloni di indirizzare le proprie attenzioni sui redditi più bassi: su questa stessa linea si colloca, in effetti, la decisione di abbandonare la strada che prevedeva l’introduzione dell’accisa mobile, un sistema che avrebbe ridotto le imposte applicate sui carburanti in relazione all’incremento dei costi. Se da un lato di certo il meccanismo avrebbe ridotto il prezzo finale alla pompa, dall’altro avrebbe consentito a chiunque di accedere al beneficio, indistintamente dal proprio reddito.Il caro benzina, come denunciato da Assoutenti, ha portato all’impennata del prezzo di numerosi prodotti di largo consumo che viaggiano su gomma: nell’ultimo mese i costi della verdura fresca solo saliti del +20,1% su base annua, mentre la frutta è rincarata del +9,4%. Gli aumenti più consistenti riguardano lo zucchero (+43,3%), l’olio (+ 37,1%), le patate e i pomodori (oltre il 25% in più): riso, carote, cipolle, finocchi aumentano di oltre il 23%. Male anche le albicocche e le susine (+22%), i cavoli (+20,5%), le arance (+18,4%), gelati e latte conservato (+15%). LEGGI TUTTO

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    Micam, il mondo delle calzature con 1000 brand fra qualità e innovazione

    Micam Milano, il salone internazionale della calzatura torna sul palcoscenico di Fiera Milano a Rho da questa domenica fino al 20 settembre 2023 con l’edizione numero 96 declinata all’insegna di qualità, sostenibilità, innovazione e attenzione ai giovani. Sono 1024 i brand presenti di cui 520 italiani e 504 internazionali provenienti da oltre 30 nazioni che vedono al primo posto la Spagna con oltre 100 aziende.”Micam guida la ripresa del settore calzaturiero nazionale e gioca un ruolo chiave per l’affermazione delle nostre aziende che hanno bisogno del supporto fieristico per affermarsi e svilupparsi nei mercati internazionali – spiega Giovanna Ceolini, presidente della manifestazione e di Assocalzaturifici – e auspico che possa ancora una volta confermarsi come insostituibile occasione di business e volano di un comparto dalla grande rilevanza in termini economici ed occupazionali. Con oltre 3.700 aziende e più di 72.000 addetti questo segmento produttivo è uno dei pilastri assoluti del sistema moda. Come da tradizione inoltre ricordo che Micam è un faro acceso sulle nuove tendenze a partire dalla sostenibilità che non è più un trend di breve periodo ma un fattore chiave nelle decisioni d’acquisto del cliente. Un paradigma che, insieme alla digitalizzazione, sta trasformando l’industria calzaturiera accompagnandola nel futuro”.Edizione 2023 che punta a spingere ancora di più il settore tenendo conto che nel primo semestre dell’anno il comparto calzaturiero italiano ha registrato una crescita del fatturato (+7,4%) e dell’export (+10,2% in valore nei primi 5 mesi) mentre sulle quantità i dati sono meno soddisfacenti: -6,8% sull’esportazione e -5,7% sulla produzione (secondo l’indice Istat della produzione industriale). Battuta d’arresto in maggio e giugno per gli acquisti delle famiglie, con una prima metà dell’anno su ritmi molto blandi (-1,2% in spesa e -3,4% in volume). Un bilancio quindi che lascia qualche ombra sull’evoluzione del futuro, quello che emerge dal Centro Studi Confindustria Moda per Assocalzaturifici.”Il rallentamento ampiamente previsto si è infine palesato nel secondo trimestre dell’anno in corso- spiega Giovanna Ceolini -. Le esportazioni, da sempre il volano del settore, nel bimestre aprile-maggio hanno evidenziato, dopo gli incrementi a doppia cifra dei mesi precedenti, solo una debole tenuta in valore (+1%), accompagnata da una battuta d’arresto in volume (-14,9%). Indicazioni ‘sinora decisamente premianti, malgrado le recenti preoccupazioni per il rallentamento dell’economia nazionale, provengono dalla Cina (+20,4% in volume e +43,4% in valore). Si registra inoltre un rimbalzo in Russia e Ucraina (+37% e +56% in valore rispettivamente), anche se va tenuto conto che il raffronto è su un periodo in cui l’inizio del conflitto aveva fatto crollare le vendite”.Il saldo commerciale, trainato dalle vendite estere, ha sfiorato nei primi 5 mesi i 3 miliardi di euro (+14,2%). Sul fronte dei consumi interni, secondo il Fashion Consumer Panel di Sita, dopo un avvio d’anno all’insegna del recupero i tre mesi successivi hanno visto una netta riduzione degli acquisti da parte delle famiglie, con flessioni significative in maggio e giugno: la seconda frazione dell’anno ha registrato cali del -9,8% in termini di paia e del -7,9% in valore.TALENTI GIOVANI ALLA RIBALTAPercorso espositivo fra nuove collezioni di calzature che guarda in particolare alle creazioni di emergenti e startup, ovvero il talento dei giovani proposto all’attenzione degli operatori.L ’area dedicata agli Emerging Designers ospita 12 creativi provenienti da tutto il mondo selezionati da una giuria di esperti del settore moda. Sostenibilità e originalità sono le parole chiave delle collezioni presentate: materiali riciclati o riciclabili e attenzione alla filiera produttiva, sono solo alcune delle caratteristiche delle calzature in mostra.L’area Italian Start Up è invece dedicata alle eccellenze che si affacciano alla ribalta che presentano una serie di proposte fuori dal coro per originalità, sostenibilità e utilità. In collaborazione con Startupbootcamp e con il supporto di Ice Maeci, le startup presentate sono Blockvision, CdcStudio, Dotzero e Sneaknit.Blockvision punta ad accelerare il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità della filiera della moda attraverso un tag Nft cucito al prodotto. In questo modo è possibile per i consumatoriverificare l’identità digitale di un capo o di una calzatura e immergersi nel lungo viaggio che ha portato alla sua creazione. CdcStudio ha brevettato cōēo, una nuova tecnologia per riutilizzare tessuti di scarto e pelle grazie al polietilene riciclato. Il processo brevettato crea un nuovo materiale impermeabile, antivento e sostenibile. Così aiuta le aziende che lavorano nel settore della moda a trasformare i loro rifiuti e rimanenze in un nuovo tessuto, riutilizzando così i propri scarti. DotZero è invece una start up fashion specializzata in calzature che trova soluzioni innovative, responsabili ed artigianali per la produzione dei prodotti in chiave di sostenibilità e consumo consapevole. Sneaknit utilizza tecnologie di maglieria avanzate garantendo un approccio ecocompatibile. Una componente chiave del modello commerciale di Sneaknit è l’uso di filati riciclati dalla plastica, che eliminano dall’ambiente da 5 a 15 bottiglie di plastica per ogni paio di scarpe prodotto. Questo impegno per la sostenibilità si estende anche ad altri materiali innovativi, come la canapa, il Tencel, il cotone, la lana e il riciclato da scarti di abbigliamento.I giovani saranno i protagonisti il 18 settembre della sfilata finale del Mittelmoda Fashion Award, il concorso che ogni anno sceglie e premia le creazioni dei giovani studenti di moda e design provenienti da tutto il mondo. A margine della sfilata, sarà presentata fuori concorso la calzatura più votata della Micam Capsule, proposta in anteprima a Plug-Mi, il festival dell’Urban Culture, punto di ritrovo di Future of retail, lo spazio dedicato alle idee innovative che cambieranno il punto vendita, che ospita soluzioni avanzate di aziende con attenzione alla tecnologia 3D e alle sue potenzialità per incrementare il business dei retailer.Tailoor è la prima piattaforma digital commerce white label che consente di vendere online capi d’abbigliamento personalizzati, Made to Order e Made to Measure. La piattaforma SaaS Tailoor garantisce un’esperienza innovativa d’acquisto grazie a un configuratore 3D. SafeSize è una retail tech company che offre una soluzione omnichannel innovativa di scansione 3D del piede e di raccomandazione delle scarpe in grado di aiutare il cliente a trovare la calzatura perfetta nei negozi fisici e online, riducendo al contempo i resi dei prodotti e contribuendo a un futuro sostenibile. Fibbl sta realizzando la più grande piattaforma di distribuzione al mondo per i suoi modelli 3D di scarpe autoprodotti, con l’obiettivo di aiutare i marchi e i rivenditori. Fibbl supporta marchi e rivenditori a trasformare l’intero e-commerce in soluzioni 3D e realtà aumentata.IL PROGRESSO PASSA DA MICAMXDa non perdere gli appuntamenti di MicamX con le occasioni di aggiornamento sui temi più importanti per il settore, grazie a grandi ospiti, best practice e importanti testimonianze internazionali, declinate nei quattro filoni del concept: trends & materials, sustainability, art fashion heritage & future e the future of retail. Curatore dei panel Federico Brugnoli, ceo & founder di SPIN 360. Tra i relatori di quest’anno figurano professionisti ed esperti italiani e stranieri, tra cui Emily Moberg, Director, Scope e Carbon Measurement & Mitigation del WWF, per affrontare il tema della Sostenibilità e i rappresentanti delle scuole più importanti dello stile e del fashion come Istituto Marangoni, IED e Accademia Costume e Moda per testimoniare il ruolo e l’importanza della formazione. Tra i protagonisti di MICAMX l’area Trends & Materials, realizzata in collaborazione con Livetrend e Lineapelle, si trasformerà in un’esposizione di materiali e componenti che caratterizzano le collezioni in mostra.Anche quest’anno Micam propone agli operatori la Trends Buyer Guide powered by Livetrend, una guida sulle tendenze e i must have della prossima primavera estate per aiutare nella scelta delle calzature che saranno i best-seller di stagione permettendo di ottimizzare gli acquisti aggiungendo anche alla buyer guide e all’area Trends & Materials una selezione speciale che caratterizzerà ogni edizione della manifestazione: la prima della serie sarà Ceremony Focus dedicata alle tendenze e alle tipologie di calzature più adatte per la cerimonia.Tutte le informazioni su https://themicam.com/ LEGGI TUTTO

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    Pensioni di ottobre 2023, ecco quando avverranno i pagamenti

    Il pagamento delle pensioni di ottobre avverrà a partire dal primo giorno bancabile del prossimo mese, vale a dire lunedì 2. Il primo del mese cade infatti di domenica, il che significa che per ricevere l’accredito Inps i beneficiari del trattamento dovranno attendere un giorno in più rispetto al solito.Sarà ovviamente possibile anche ritirare la somma spettante in contanti, recandosi di persona presso uno dei 12.755 uffici postali diffusi lungo tutto lo Stivale: per potervi accedere, come sempre, bisognerà fare riferimento alla data prevista secondo l’oramai consueto calendario redatto in ordine alfabetico. È bene ricordare che agli over 75 Poste Italiane offre anche la possibilità di ricevere la pensione direttamente a casa.Il calendarioI trattamenti pensionistici, gli assegni, le pensioni e le indennità di accompagnamento spettanti agli invalidi civili saranno dunque accreditati ai beneficiari a partire la lunedì 2 ottobre. L’erogazione del pagamento avverrà nella medesima data per coloro i quali ricevono la somma tramite le Poste Italiane e per quei contribuenti che invece incassano quanto loro spetta attraverso gli istituti bancari.Per ottobre, così come per il prossimo novembre, l’incasso potrà avvenire a partire dal secondo giorno del mese, il primo bancabile, come è possibile evincere dalla circolare Inps numero 135 del 2022, in cui sono riportati i tempi di pagamento delle pensioni per tutto l’anno successivo. A dicembre, quando ai beneficiari spetteranno anche le tredicesime, il primo giorno bancabile coinciderà nuovamente col primo del mese.Di seguito il calendario di pagamento delle pensioni, in rigoroso ordine alfabetico:Lunedì 2 ottobre per i cognomi dalla A alla B;Martedì 3 ottobre per i cognomi dalla C alla D;Mercoledì 4 ottobre per i cognomi dalla E alla K;Giovedì 5 ottobre per i cognomi dalla L alla O;Venerdì 6 ottobre per i cognomi dalla P alla R;Sabato 7 ottobre (ma solo di mattina) per i cognomi dalla S alla Z.Per poter consultare in maniera totalmente autonoma le date di accredito e le relative voci della propria prestazione pensionistica, sarà sufficiente accedere al cedolino tramite l’area riservata del portale dell’Inps utilizzando le credenziali del Sistema pubblico di identità digitale (Spid), la Carta nazionale dei servizi (Cns) oppure la Carta di identità elettronica (Cie). Il percorso da seguire per trovarlo è: Pensione e Previdenza – Strumenti – Cedolino della pensione. Con l’assegno del mese di ottobre alcuni pensionati potrebbero ricevere anche il rimborso della dichiarazione dei redditi del modello 730. LEGGI TUTTO

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    Squadre di calcio. Vale la pena investirci? E quanto valgono?

    Settimana positiva per il FTSE MIB, che guadagna il 2,3%, nonostante l’ulteriore aumento di 25 bp dei tassi deciso dalla BCE, la revisione al ribasso delle stime di crescita economica e rialzo dell’inflazione della Commissione Europea. In contrazione invece sia l’indice dei titoli STAR (-1,2%) e quello dei titoli dell’EGM (-1,4%), a conferma che in un momento di crescita del premio per il rischio gli investitori tendono a previlegiare le large caps, viste meno volatili.A livello di titoli notiamo come gli investitori abbiamo spostato gli investimenti verso i titoli value. In testa alla classifica troviamo Monte Paschi con il 9,7%, anche sul rincorrersi dei rumors relativi alla dismissione del Tesoro. In crescita dell’8,8% Bper Banca, sulle indiscrezioni che la vedrebbero coinvolta in una futura operazione con Unipol che avrebbe chiesto alla BCE di salire al 19,99% della Banca Popolare di Sondrio. Se così avvenisse il gruppo assicurativo avrebbe la medesima soglia posseduta in BPER Banca. Medaglia di Bronzo per A2A dopo che S&P Global ha migliorato l’outlook, portandolo da negativo a stabile, confermando il rating di lungo e breve termine fissato rispettivamente a BBB e ad A-2.Negativa Campari che lascia sul terreno il 3,8% dopo la decisione dell’AD di lasciare il gruppo dopo 16 anni. Ancora negativa Nexi (-1,2%), nonostante Moody’s abbia migliorato di un livello il rating sulla solidità finanziaria di portandolo da Ba2 a Ba1 a seguito della diffusione dei risultati del 1° semestre del 2023. In contenuta contrazione Interpump (-0,6%) in assenza di notizie importanti.Negli ultimi anni sono state numerose le transazioni che hanno visto protagoniste le squadre di calcio. Non più tardi della scorsa settimana si sono inoltre rincorse le voci sulla vendita della Juventus, unico esempio in Italia di società di calcio quotata (c’erano anche la Roma a la Lazio che ora non sono più quotate). Ma quanto può valere una società di calcio? Contrariamente a quanto molti possano pensare, il valore di un club di calcio professionistico non dipende solamente dal valore di mercato dei calciatori, ma anche da altri fattori. Questi sono: i diritti televisivi, il merchandising e le sponsorizzazioni, lo stadio, il valore del brand a livello internazionale e i risultati sportivi.A livello internazionale mediamente i diritti televisivi contano per più del 50% del fatturato. Quelli provenienti dalle sponsorizzazioni contato per il 30% circa, mentre i ricavi che arrivano dallo stadio oscillano tra il 10% e il 20% a seconda che questo sia di proprietà del club o meno. Chiaro che il fatturato dipende dal brand e dall’appeal internazionale del marchio, a loro volta in larga parte dipendenti dai risultati sportivi sia in campo nazionale che internazionale. Si noterà come il fattore principale dal quale dipende la gran parte del fatturato sono i risultati sportivi, per loro natura decisamente incerti.A livello economico e finanziario questo significa un aumento del rischio richiesto dagli investitori a parità di tutte le altre condizioni. Che detto in altri termini, significa la richiesta di un rendimento maggiore che può essere ottenuto solo comprando con un ampio sconto rispetto al fair value della società. Quanto ampio debba essere questo sconto dipende dalla propria avversione al rischio e ovviamente dalla propria fede calcistica.Torniamo quindi alla domanda iniziale: quanto valgono le società di calcio. A questo riguardo, Forbes ha calcolato il valore di alcune di loro facendo una classifica dalla quale risulta che quella che vale di più è il Real Madrid con 6,08 miliardi di dollari, seguita dal Manchester United con 6 miliardi e il Barcellona con 5,51 miliardi. La prima squadra Italiana che troviamo è la Juventus in undicesima posizione con 2,16 miliardi di dollari (che però in borsa capitalizza poco più di 800 milioni), seguita dal Milan in quattordicesima posizione con 1,4 miliardi e l’Inter in sedicesima con 1,03 miliardi.Ma non solo azioni. Le società di calcio si finanziano anche emettendo obbligazioni destinate però ai soli investitori istituzionali: alle fine del 2022 l’Inter ha per esempio fatto un’operazione da 415 milioni di euro attraverso l’emissione di un bond con scadenza 2027. Anche la Juventus ha emesso un bond di 175 milioni di euro con scadenza il prossimo febbraio 2024. L’ottica è ovviamente diversa rispetto a quella del sottoscrittore di una azione. A prescindere dalla fede calcistica, qui il rischio è di tre tipi: il pagamento delle cedole, se ci sono, quello del debito a scadenza e ovviamente il rischio emittente. L’investitore istituzionale si presume che abbia le capacità per valutare la convenienza dell’offerta. LEGGI TUTTO

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    Sciopero alle Big Three dell’auto Usa

    Sull’industria Usa dell’auto si sta scatenando la tempesta perfetta. Alla mezzanotte di giovedì scorso, data di scadenza del contratto collettivo, la ‘United Auto Workers (Uaw), forte dei suoi 150mila iscritti, ha lanciato per la prima volta nella sua storia uno sciopero contro le Big Three di Detroit: Ford, General Motors, e Stellantis. Dopo settimane di negoziati, le distanze da colmare rimangono troppo ampie. Uaw chiede aumenti salariali del 36% in quattro anni, un ritorno all’orario di 32 ore settimanali, pensioni e assistenza sanitaria a carico delle aziende per tutti i lavoratori dopo il ritiro. Base di partenza in termini di salario: 32,32 dollari l’ora che in media ricevono i lavoratori sindacalizzati. Cifre ormai insufficienti ai metalmeccanici Usa per rivendicare il loro posto nella classe media, in un Paese dove il costo della vita è aumentato vertiginosamente (+20% dalla firma dell’ultimo contratto nel 2019) e l’inflazione ha eroso il potere d’acquisto dei salari. Le tre grandi offrono aumenti che variano tra il 17,5% e il 20% in 4,5 anni, oltre ad avanzamenti di carriera (e salario) più rapidi e la regolarizzazione dei lavoratori precari.E poi c’è il tema della transizione alle auto elettriche, sulle quali le Big Three, con l’aiuto dell’amministrazione Biden, stanno facendo investimenti miliardari, ma che rischia di cancellare migliaia di posti di lavoro. «Non lasceremo che l’industria dell’auto elettrica venga costruita sulla schiena dei lavoratori che hanno paghe da poveri, mentre i Ceo si riempiono le tasche di soldi con i sussidi del governo», ha detto a muso duro il presidente della Uaw, Shawn Fain. Se Ford concedesse quanto chiede il sindacato, «andrebbe in bancarotta», la replica del Ceo Jim Farley.La Uaw ha deciso per il momento di bloccare la produzione in tre stabilimenti di assemblaggio: alla General Motors di Wentzville in Missouri, alla Ford di Wayne nel Michigan e alla Stellantis (Jeep) di Toledo, in Ohio. In tutto, gli addetti interessati sono circa 13mila. Se dovesse protrarsi, lo sciopero rischia però di compromettere anche gli investimenti nel passaggio all’auto elettrica, proprio mentre in questi giorni vengono presentati all’Auto Show di Detroit i nuovi modelli che dovrebbero guidare la transizione. Un vantaggio enorme per la Tesla di Elon Musk, che non è sindacalizzata e già gode, per questo, di un vantaggio sui concorrenti.C’è poi la partita, tutta politica, che si gioca in queste ore. Joe Biden, che ama definirsi «il presidente più pro-sindacati della Storia», ha tentato fino all’ultimo di evitare la rottura ma senza schierarsi. Il presidente sa che lo stop dell’automotive potrebbe incidere sulla sua rielezione. Allo stesso tempo, non può inimicarsi il sindacato e la working class del Midwest i cui voti sono fondamentali. Non è un caso che la Uaw non abbia ancora espresso per lui un chiaro endorsement. Trump, invece, strizza l’occhio ai metalmeccanici, accusando Biden, con la sua agenda green, di mettere in pericolo i loro posti di lavoro. Alla fine, Biden ha parlato. «Nessuno vuole lo sciopero, ma rispetto il diritto dei lavoratori. I profitti record delle aziende dovrebbero essere condivisi con i lavoratori e inseriti nel nuovo contratto», ha detto. LEGGI TUTTO

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    Tegola su Ita: “Assuma 174 ex Alitalia”

    Ita perde per la terza volta. Il giudice del tribunale di Roma ha reintegrato 174 ex dipendenti di Alitalia. Una sentenza che si aggiunge a quelle già emesse dallo stesso tribunale di Roma e da quello di Milano. Lo ha annunciato l’Unione sindacale di base (Usb) in una nota rilanciata dall’Adnkronos, nella quale si sottolinea che «il dispositivo di accoglimento dei diritti previsti dall’articolo 2112 come richiesto dai lavoratori discriminati da Ita emesso dal giudice Mormile, accentua il cambio di rotta nell’interpretazione della cessione di ramo d’azienda portato avanti dall’azienda».Per avere un’idea più precisa del provvedimento si dovrà attendere la lettura del dispositivo. Inoltre, è intuibile che Ita attivi subito la richiesta di sospensiva in attesa dell’appello. Resta il fatto che ciò non farà che indebolire la forza della compagnia nell’ambito dell’accordo stipulato con Lufthansa sotto la guida del presidente Antonio Turicchi. Mercoledì il Giornale aveva anticipato l’arrivo imminente della sentenza, sottolineando che l’eventuale esito a favore dei 174 lavoratori avrebbe colliso con la clausola dell’accordo secondo la quale la compagnia tedesca si potrà svincolare dal patto senza penali se le nuove assunzioni imposte dai tribunali dovessero superare il numero di 100. Insomma, sebbene l’eventualità non sia per il momento sul tappeto, teoricamente Lufthansa potrebbe già oggi sfilarsi dall’accordo. Il che non rafforza certo la posizione di Ita nel prosieguo dell’integrazione, soprattutto se dopo la sentenza di ieri ne dovessero seguire altre.Ciò, mentre ancora ci si interroga su come sia stato possibile che nella stesura dell’accordo avvenuta sotto la supervisione di Turicchi sia stato sottovalutato questa eventualità in modo tanto superficiale, classificandola a basso rischio, solleva curiosità anche il fatto che Ita non si è preoccupata di valorizzare il forte miglioramento dei conti realizzato nella stagione estiva che già allora si intravvedeva. Accettando invece un accordo che nel mentre fissava un prezzo (325 milioni per il 41%) che sarebbe stato saldato molti mesi dopo a completamento del processo di autorizzazione europeo – con i ritardi che sono sotto gli occhi di tutti – concedeva da subito a Lufthansa amplissimi poteri di gestione dell’azienda a tutti i livelli.Basti ricordare che alla compagnia tedesca devono essere comunicate tutte le decisioni condivise nel piano previsionale allegato all’accordo di compravendita, che si tratti dell’assunzione di un dirigente o dell’acquisto di un’auto di servizio. In più, tutte le attività extra rispetto al piano concordato devono essere autorizzate preventivamente dalla compagnia tedesca: con tutto ciò che significa in termini di ingessamento dell’attività aziendale. Il tutto senza che finora sia arrivato un solo euro nelle casse del Tesoro che però ha già «virtualmente» ceduto il 41% delle azioni Ita Airways. LEGGI TUTTO