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    Btp e Bot, le aste di agosto e settembre: come investire e su quali titoli

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    I punti chiave

    Dopo le aste Btp e Bot di luglio sono arrivate anche quelle di agosto. I Buoni Ordinari del Tesoro sono titoli di Stato a breve termine che rimborsano il capitale investito alla scadenza dove il rendimento per l’investitore è dato dalla differenza tra il prezzo di acquisto e quello di rimborso. I Buoni del Tesoro Poliennali, invece, sono titoli di Stato a medio-lungo termine con una cedola fissa pagata ogni sei mesi. La durata dei BTP varia da 18 mesi fino a 3, 5, 7, 10, 15, 20, 30 e 50 anni. Ecco le emissioni previste per il mese di agosto.Le date di agostoLe date ufficiali riguardano le emissioni di debito pubblico in Italia per il mese di agosto 2024. Ricordiamo che i Bot vengono venduti tramite aste competitive, che si tengono a metà mese per i titoli a dodici mesi e a fine mese per quelli a sei mesi. Ecco le date del mese prossimo:9 agosto: asta BOT13 agosto: asta medio-lungo27 agosto: asta BTP Short- BTP€i28 agosto: asta BOT29 agosto: Asta medio-lungoL’asta Bot riferita al mese di agosto, salvo eventuali cambiamenti, si suddivide in titoli a scadenza a un anno per quanto riguarda il 9 agosto mentre la deadline scende a sei mesi per l’appuntamento del 28 agosto. Il Tesoro può scegliere di dare il via a ulteriori emissioni di Bot a tre mesi o di altra durata. Questa misura può verificarsi quando le esigenze di tesoreria lo richiedono. L’eventuale collocazione di questi titoli viene effettuata con le stesse modalità previste per l’emissione dei Bot di durata standard. Inoltre secondo il calendario di agosto l’asta del giorno 13 è riservata ai titoli con scadenza a 3 e 7 anni ed eventualmente ai Btp 15, 20 e/o 30 anni mentre quella del 27 agosto è dedicata ai BTP Short Term che sono stati lanciati nel 2021 sostituendo i CTZ, i certificati del tesoro zero-coupon e sono identici ai BTP nominali con una scadenza compresa tra i 18 ed i 30 mesi.Btp€iLa data del 27 agosto riguarda anche i Btp indicizzati all’inflazione europea (Btp€i). Si tratta di un titolo di Stato che permette all’investitore di proteggersi contro l’aumento del livello dei prezzi: sia il capitale rimborsato a scadenza sia le cedole pagate semestralmente sono, infatti, rivalutati sulla base dell’inflazione dell’area euro, misurata dall’Eurostat attraverso l’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo (Iapc) con esclusione del tabacco. I titoli del segmento BTP Short Term e le riaperture degli stessi, vengono proposti insieme ai BTP€i nella prima giornata del ciclo delle aste di fine mese LEGGI TUTTO

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    Fondi, la scelta del rischio: ecco come investire la pensione

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    Più attenzione ai criteri Esg anche nei fondi pensione negoziali. Assofondipensione, l’Associazione dei 32 fondi pensione negoziali, ha approvato una convenzione con ET.Group, ESG Knowledge Company, grazie alla quale verranno condivisi con l’Associazione stessa, e i fondi pensione associati, tutti i dati e risultati di ESG.IAMA . Ciò permette al mondo della previdenza di avere uno strumento in più sul tavolo per la selezione delle Sgr (società di gestione del risparmio), e di tenere conto, per la prima volta in maniera quantitativa e confrontabile, del livello di sostenibilità del gestore stesso.La sostenibilità diventa un criterio guida sempre più esplicito per chi investe i propri risparmi, anche per i lavoratori che aderiscono ai fondi pensione e in particolare a quelli negoziali. Il problema della sostenibilità si sta infatti spostando dal prodotto finanziario alla Sgr in quanto azienda che offre prodotti finanziari. L’identità Esg sta emergendo come una variabile cruciale per consentire al sistema di identificare le Sgr realmente Esg e coerenti con i servizi e i prodotti offerti. Ciò permette di distinguere con criterio tra la marea di fondi “sostenibili” che ha riempito il mercato e di proteggersi da possibili rischi dovuti a crisi reputazionali e di credibilità delle Sgr a cui si sono affidati i capitali.È la conferma di una tendenza sempre più esplicita a ogni livello di gestione del risparmio, compreso quello previdenziale. Pochi mesi fa Goldman Sachs aveva comunicato una ricerca secondo cui la maggior parte (87%) dei fondi pensione europei ritiene che la sostenibilità sia un fattore critico nelle scelte di investimento e un numero sempre maggiore investe in strategie ESG. Una convinzione che si sta gradualmente traducendo in concrete scelte di portafoglio, come indica il fatto che quasi la metà degli intervistati (45%) coinvolti nell’indagine destina più del 20% del proprio portafoglio totale a investimenti sostenibili, soprattutto per gestire al meglio i rischi legati alla transizione climatica.Chi può aderireL’adesione a un fondo pensione negoziale è volontaria. E avviene sulla base degli accordi collettivi stipulati tra le parti (rappresentanti dei lavoratori e datori di lavoro) che hanno istituito il fondo (adesione collettiva). Ogni fondo pensione è rivolto a una determinata categoria di lavoratori:di una data impresa o di un gruppo di imprese;di un dato settore merceologico;di una data categoria di liberi professionisti;di un dato territorio.Il lavoratore può iscrivere anche i familiari fiscalmente a carico, se lo Statuto del fondo lo prevede. Al fondo pensione negoziale possono aderire anche i lavoratori assunti in prova e a tempo determinato o assunti in base a differenti tipologie contrattuali se previsto dall’accordo collettivo e dallo Statuto del fondo.Adesione tacita o esplicitaIn caso di prima occupazione, il lavoratore dipendente del settore privato, entro sei mesi dall’assunzione, deve decidere se destinare il proprio trattamento di fine rapporto (TFR) al fondo pensione (adesione esplicita) o lasciarlo in azienda.Se non esprime alcuna scelta viene iscritto alla forma pensionistica collettiva individuata dal contratto nazionale di lavoro o dall’accordo aziendale (cosiddetta adesione tacita).La scelta del rischioChi aderisce al fondo pensione non sceglie lo stesso profilo di rischio. Il profilo “garantito” (basso rischio, basso rendimento) resta preminente, con il 37,1% degli iscritti; gli obbligazionari concentrano un ulteriore 12,8%. Nei profili bilanciati si colloca il 39,9% degli iscritti; più esiguo il peso degli azionari, il 10,3%. Negli ultimi anni, il peso dei profili garantiti è tuttavia sceso: rispetto al 2019, esso è diminuito di 5,5 punti percentuali a favore soprattutto dei profili più rischiosi (azionari e bilanciati, rispettivamente 3,4 e 2,3 punti percentuali in più). LEGGI TUTTO

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    Isee basso? Ecco tutti i bonus a cui si può accedere

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    I punti chiave

    Che bonus posso ottenere con un Isee basso? Una domanda che si dovrebbe porre chi ha un Indicatore della Situazione Economica Equivalente moderato, proprio perché in base al proprio Isee è possibile accedere a prestazioni specifiche come i servizi di pubblica utilità a condizioni particolarmente agevolate. L’indicatore in questione consente di valutare la situazione economica dei nuclei familiari. Ecco le misure a cui si può accedere con un Isee specifico.L’IseePrima di tutto bisogna chiarire che calcolare l’Isee è un’operazione molto facile. Si ottiene sommando il reddito complessivo della famiglia al 20% del patrimonio mobiliare ed immobiliare. Il valore ottenuto deve essere diviso per il parametro della scala di equivalenza. Inoltre per ottenere l’Isee si può accedere al portale unico dell’Inps oppure ci si può rivolgere a un centro di assistenza fiscale.Dedicata a te”Dedicata a te” è un’iniziativa rivolta alle famiglie residenti in Italia con un ISEE ordinario valido che non superi i 15mila euro annui. I beneficiari vengono selezionati automaticamente tra coloro che soddisfano i requisiti, senza bisogno di presentare domanda. La misura prevede un contributo di 500 euro per famiglia, distribuito a partire da settembre 2024 tramite carte di pagamento elettroniche prepagate e ricaricabili, fornite da Poste Italiane S.p.A. Questo importo può essere utilizzato per acquistare beni alimentari di prima necessità nei negozi convenzionati.Carta acquistiLa Carta Acquisti è una carta prepagata che fornisce un supporto economico di 40 euro al mese. È destinata a persone di età pari o superiore a 65 anni o a famiglie con bambini sotto i 3 anni, che si trovano in condizioni economiche difficili. Per richiederla è necessario recarsi presso gli uffici postali abilitati, compilare un modulo specifico e allegare la documentazione richiesta. La carta viene ricaricata con 80 euro ogni due mesi, previa verifica della sussistenza dei requisiti.Bonus sociale per disagio economicoIl bonus sociale per disagio economico è uno sconto automatico sulle bollette di elettricità, gas e acqua, destinato alle famiglie con un ISEE inferiore a una certa soglia. Questo sconto viene applicato per un periodo di 12 mesi su una sola fornitura per ogni tipo di servizio (elettrico, gas e idrico). Anche le famiglie che vivono in condomini possono beneficiare del bonus.Il diritto al bonus si basa sui seguenti criteri: LEGGI TUTTO

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    Materie prime critiche: Iren lancia il suo hub

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    Nasce RigeneRare, il nuovo hub per il recupero di materie prime critiche e metalli preziosi. La piattaforma, ideata dal Gruppo Iren ed esposta ieri alla Camera alla presenza del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, mira a dare un nuovo impulso allo sviluppo dell’economia circolare in Italia e al Piano Mattei. «Intendiamo proporci come apripista di una filiera che va costruita e implementata», ha dichiarato il presidente esecutivo del Gruppo Iren, Luca Dal Fabbro, presentando il progetto.«RigeneRare nasce quindi con l’obiettivo di aggregare competenze e visioni delle imprese e istituzioni per supportare la duplice transizione verde e digitale», ha aggiunto il manager che individua i settori dell’energia, della difesa e dell’aerospazio tra quelli di interesse nazionale. Secondo il presidente esecutivo di Iren «l’Italia e l’Europa sono fortemente dipendenti da Paesi extra-Ue per l’approvvigionamento di questi materiali, in particolare dalla Cina». Il riciclo e l’economia circolare permetteranno «di superare le difficoltà legate alla ripresa dell’attività estrattiva, e conclude Dal Fabbro – nello stesso tempo necessita investimenti minori e porta benefici ambientali ed economici». È per questo motivo che Iren (+1,4% ieri in Borsa) ha deciso di investire circa 10,5 miliardi entro il 2030 e di destinare l’80% di queste risorse alla crescita sostenibile e alla realizzazione del primo impianto italiano dedicato esclusivamente al recupero dei materiali preziosi e materie prime critiche.Il Critical Raw Materials Act della Commissione Europea stabilisce, infatti, che, entro il 2030, le fasi di estrazione, raffinazione e riciclo debbano raggiungano almeno il 10, il 40 e il 15% del fabbisogno europeo di materie prime critiche. Interrogato invece sulla governance di Iren, Dal Fabbro ha ricordato che spetta all’azionista l’eventuale nomina di un ad e in ogni caso il gruppo prosegue il suo percorso «con un set di deleghe che garantisce sicurezza, stabilità e resilienza».Da parte sua Urso ha invece sottolineato che «l’Italia può essere davvero all’avanguardia in Europa e in Occidente, perché abbiamo tecnologia e imprese particolarmente votate al riciclo e al riuso e questo hub ci aiuta a percorrere in fretta la strada giusta». LEGGI TUTTO

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    Mondadori ai fornelli con Benedetta Rossi

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    Mondadori amplia le sue competenze culinarie accogliendo Benedetta Rossi e i suoi 17 milioni di follower. Il gruppo editoriale di Segrate, già proprietario di GialloZafferano, ha rilevato per 6,9 milioni di euro il 51% di Waimea, la società che gestirà i diritti di proprietà intellettuale e di immagine di Benedetta Rossi, la cui attività di creazione di contenuti spazia dall’ambito digitale dove registra una fan base social complessiva di oltre 17 milioni di follower e 4 milioni di utenti unici mensili del suo sito web – a quello dei media tradizionali. Attraverso la gestione coordinata e sinergica delle attività legate al brand «Fatto in casa da Benedetta» e di GialloZafferano, Mondadori intende creare il più importante player multimediale nel settore food & cooking, sia in ambito digitale sia nei media tradizionali.L’accordo prevede, oltre ai 6,9 milioni corrisposti interamente per cassa al closing, una componente variabile (l’earn out) da definire sulla base dei risultati del biennio 2023-2024 e dell’esercizio 2026 per un massimo di 3,2 milioni. Ad esito dell’acquisizione, la struttura proprietaria di Waimea vedrà Mondadori Media al 51% e Benedetta Rossi e Marco Gentili (attraverso Maui Media) al 49%. Inoltre Mondadori avrà la facoltà di rilevare un ulteriore 19% di Waimea dopo l’approvazione del bilancio 2028. Nel 2023 Waimea ha riportato ricavi per 4,5 milioni e un ebitda di 2,7 milioni. LEGGI TUTTO

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    “Solo con il commissario Fondazione Crt si salverà”. Intervista a Massimo Terzi

    Massimo Terzi, ex consigliere d’indirizzo di Fondazione Crt e magistrato, già presidente del Tribunale di Torino. Il Mef potrebbe limitarsi a delle prescrizioni senza commissariare Crt: è una soluzione adeguata?«Dei molti aggettivi che mi vengono in mente per definire la soluzione adeguata è quello più inappropriato. In primo luogo, la soluzione più che inadeguata la definirei del tutto insensata: sono le persone che hanno scientemente abusato delle norme e quindi la priorità è di rimuovere persone. Poi la soluzione è anche bizzarra in quanto affida il compito di migliorare quelle norme anche a chi dolosamente ne ha abusato. Una soluzione ai miei occhi persino pavida, oltre che tardiva e illogica. Se vuole il Mef fa ancora in tempo a far sapere a tutti che esiste un serio organo vigilante. Le Fondazioni hanno sempre giustamente rivendicato il diritto alla loro autonomia. Ma è principio generale della vita prima ancora che dell’ordinamento giuridico che ad ogni diritto corrisponda un dovere. Se si abusa del diritto è cosa buona e giusta che quei diritti vengano sospesi cioè, nel nostro caso, che il Mef disponga il commissariamento».Probabilmente il Mef sta seguendo un altro binario rispetto alla Procura, che indaga su otto consiglieri (tra Cdi e Cda). Vede rischi di creare situazioni paradossali?«Credo siamo già al paradosso. La maggior parte degli indagati è ancora nelle proprie funzioni. Questo sol fatto rende chiaro che a tutt’oggi in Crt l’interesse delle persone prevale sull’interesse della istituzione Crt. Nessuno domani venga a dire che le Procure sono invasive. Se gli organi di controllo e vigilanza sono così ignavi ben venga chi verifica la legalità secondo le regole ma senza tutti questi tentennamenti. Ed il gruppo della Procura di Torino che se ne occupa in tale senso è una garanzia di serietà ed obiettività; persone serie che fanno le cose nel modo giusto, ma anche senza fare sconti».Servirebbe se tutti i consiglieri d’indirizzo e il consigliere del cda Antonello Monti si dimettessero, e se le famose autonomine di aprile venissero azzerate?«Sono passati oltre tre mesi dai fatti. C’era tutto il tempo perché gli altri componenti degli organi li persuadessero alle dimissioni. Se ciò non è ancora avvenuto vuol dire solo che gli organi stessi non hanno autorevolezza e non sono idonei a svolgere la loro funzione».Da ex magistrato, quali sono stati i fatti a rischio di rilevanza penale tra quelli che hanno anticipato e seguito le dimissioni dell’ex presidente Fabrizio Palenzona?«Vi è un palese programma di illecita interferenza sulle decisioni degli organi nel testo scritto del cosiddetto Patto occulto; e vi è stato un clamoroso e devastante esempio di messa in esecuzione con la riunione al termine del Consiglio di Indirizzo in cui si elessero i nuovi componenti e prima del Cda che portò all’illegittimo defenestramento del Segretario Varese. Tre componenti del Cda e cinque del Comitato di indirizzo che accerchiano Monti, lo mettono in uno stato di soggezione che lo porta in Cda a ribaltare gli equilibri della maggioranza, così compiendo un vero e proprio colpo di mano in assoluta opacità, una congiura medievale. Esattamente il contrario della trasparenza e serenità in cui deve muoversi una istituzione come Crt. Un comportamento che gli inquirenti dovranno verificare se integra una vera e propria violenza privata ai sensi del codice penale».Quando era consigliere, ha avuto la sensazione dell’esistenza di patti occulti?Ho avuto il primo momento di perplessità quando, unitamente al presidente Soprano, abbiamo pubblicamente fatto sapere che propendevamo per la riconferma di Quaglia. In quel momento ho percepito che per taluni all’interno la trasparenza e la chiarezza erano un difetto se non una colpa; tanto che si sono mossi per promuovere contro di noi una sorta di processo da inquisizione. È dovuto poi intervenire il neo presidente Palenzona per sconfessarlo e chiuderlo sul nascere».Una riforma di governance e Statuto sembra necessaria: crede che il problema siano le famose terne o c’è altro?«Le norme servono per prevenire le patologie e quindi bisogna metter mano a tutti quei punti che hanno consentito questa degenerazione. Poi ovviamente ci sono le persone e il loro agire. Le faccio un esempio: i requisiti dei cooptati. A leggerli sembrano come quelli dei senatori a vita. Ma se poi vengono utilizzati semplicemente per garantire posti a consiglieri di indirizzo uscenti non eletti il dettato normativo viene completamente svuotato. E ritorniamo al punto di partenza. I meccanismi hanno consentito l’inquinamento. Ma chi ha messo le sostanze tossiche sono le persone. Ecco perché il ministero del Tesoro sembra stia per assumere una decisione al limite del comico».Che cosa pensa del lavoro che sta svolgendo la neo presidente Poggi? Può fare pulizia nella Fondazione come ha promesso? LEGGI TUTTO