MILANO – Ore 10:00. Le Borse europee partono ancora fiacche in una settimana cruciale per l’Italia e la sua crisi politica, che aleggia sulla riunione odierna dell’Eurogruppo e su quella di giovedì della Banca centrale europea. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi, primo termometro della tensione sulla tenuta italiana, si muove in lieve rialzo tra 115 e 120 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,6% sul mercato secondario.
Piazza Affari segna un -0,1% dopo le prime battute, con Stellantis in evidenza nel giorno del debutto sia a Milano che a Parigi (segui il titolo in diretta). In linea le altre Piazze europee: Londra è in frazionale ribasso, Francoforte cede lo 0,1% e Parigi lo 0,3%.
Il nuovo Ristori entra nel vivo con 50 miliardi in cassa. Mercati: fari su Cina e Bce
17 Gennaio 2021
Il Pil della Cina supera 100 mila miliardi di yuan
Con i mercati occidentali al ralenti, è la Cina a guadagnarsi le copertine: il Pil del Paese da cui la pandemia è partita balza nel quarto trimestre 2020 del 6,5% annuo, a fronte del 6,1% atteso dagli analisti e del 4,9% registrato dei tre mesi precedenti, mentre la crescita congiunturale è del 2,6% (2,7% nel terzo trimestre e 3,2% le stime). Il recupero dalla crisi del Covid-19 è confermato dalla crescita dell’intero 2020, quantificato dall’Ufficio nazionale di statistica nel 2,3%, contro il 2,1% atteso in media alla vigilia: per la prima volta il prodotto cinese ha superato 100mila miliardi di yuan, 15.408 miliardi di dollari). Anche un annus horribilis come quello appena passato, dunque, va in archivio con il segno “più” nonostante il passo sia il più lento in più di 40 anni.
Le Borse asiatiche si sono mosse contrastate dopo i dati cinesi e senza la guida dei future su Wall Street, chiusa oggi in occasione della festività nazionale dedicata alle celebrazioni di Martin Luther King. L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso in calo dello 0,97% a 28.242,21 punti. La borsa di Shanghai è salita dello 0,84%, Hong Kong fa +0,74%, Sidney è invece sotto pressione con un calo dello 0,78%, Seoul cede più del 2%. Rimangono protagonisti i timori sull’aumento dei contagi di coronavirus nella regione a nord est della Cina. Il sentiment degli investitori fa i conti con il lockdown di emergenza imposto nella provincia cinese di Hubei e, come ha detto a Reuters l’analista Seo Sang-young, di Kiwoom Securities, “il dato di oggi relativo al Pil cinese alimenta dubbi sulla ripresa dell’economia”. Il dato si è confermato positivo, ma ha messo in evidenza una contrazione delle spese per consumi, provocata dalla riluttanza dei consumatori cinesi a spendere a causa dell’incertezza. Le vendite al dettaglio cinesi si sono contratte tuttavia del 3,9% nell’intero 2020, facendo +4,6% a dicembre, ma comunque al di sotto +5,5% stimato dal consensus e rallentando rispetto al +5% di novembre).
L’euro è poco mosso in avvio di settimana sotto quota 1,21 dollari. La moneta europea passa di mano a 1,2080 dollari sul biglietto verde, dopo aver terminato gli scambi venerdì a 1,2093 dollari, e viaggia in calo rispetto allo yen a quota 125,28. Anche il biglietto verde è in lieve arretramento sullo yen a 103,72.
Tra le materie prime, le quotazioni del petrolio sono in lieve calo in avvio di settimana. Il greggio Wti passa di mano a 52,23 dollari al barile, in calo dello 0,25% rispetto ai 52,36 dollari della chiusura di venerdì. Il Brent cede lo 0,34% a 54,91 dollari al barile. Ad incidere il rialzo del dollaro ed i timori persistenti sulla pandemia. Oro in rialzo sui mercati asiatici. Il metallo prezioso avanza dello 0,4% a 1.837dollari l’oncia. LEGGI TUTTO