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    Chi è Marcello Pittella: ex governatore e campione di preferenze, è ora ago della bilancia alle regionali in Basilicata

    I punti chiaveAscolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaClasse 1962, originario di Lauria in provincia di Potenza, si laurea nel 1988 alla facoltà di medicina e chirurgia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. E si specializza in urologia. La politica è una passione di famiglia. Figlio di Domenico (senatore socialista negli anni ’70) e fratello di Giovanni, (per 20 anni europarlamentare e poi senatore dem), Marcello Pittella si definisce sul suo sito internet «medico, politico, sportivo, padre di tre figli». E aggiunge «con la politica nasco, della politica mi innamoro».Presidente della Regione Basilicata nel 2013 con 150mila votiDopo la vittoria alle primarie del centro-sinistra, a novembre 2013 diventa presidente (Pd) della Regione Basilicata con il 59,60% di preferenze, pari a 148.696 voti. Solo per avere una misura del consenso riscosso, il suo rivale di centrodestra ne prende 48.370 (19,4%). E quello del M5s circa 33mila (13%).Loading…L’arresto nell’inchiesta Sanitopoli Nell’estate del 2018 su di lui si abbatte però l’inchiesta sulla cosiddetta Sanitopoli lucana: nel mirino della procura di Matera concorsi e nomine “pilotate” (sono coinvolti manager, dirigenti e imprenditori, legati a vario titolo all’ambiente politico, amministrativo e sanitario regionale). Considerato dalla procura il dominus della macchina sanitaria regionale, Pittella viene arrestato il 6 luglio 2018 dalla Guardia di Finanza e poi posto ai domiciliari, con le accuse di falso e abuso d’ufficio. La vicenda giudiziaria lo porta a inizio 2019 alle dimissioni dalla presidenza della Regione.Più votato alle elezioni regionali del 2019Inizialmente deciso a ricandidarsi alle regionali del 24 marzo 2019, rinuncia per divergenze all’interno della coalizione di centro-sinistra; ma si candida alla carica di consigliere regionale a sostegno del candidato presidente (e suo sostituto) del centro-sinistra Carlo Trerotola nella lista “Avanti Basilicata”. Ed è eletto col maggior numero di voti e preferenze (8.803) tra i candidati di tutte le liste della regione. Il tutto malgrado la vittoria del centrodestra che porta alla guida della Regione Vito Bardi (Fi).Assolto in primo e secondo gradoColpito da un tumore del midollo osseo, prima sconfigge la malattia e tre anni dopo l’arresto viene assolto (22 dicembre 2021) dal Tribunale di Matera. La sentenza di appello con la conferma dell’assoluzione arriva il 1° marzo 2024 LEGGI TUTTO

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    Salvini sul voto in Russia: «Quando un popolo vota ha sempre ragione». Tajani prende le distanze: «Urne segnate da violenza»

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di lettura“In Russia hanno votato, ne prendiamo atto. Quando un popolo vota ha sempre sempre ragione, le elezioni fanno sempre bene sia quando uno le vince sia quando uno le perde”. Così il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini a proposito delle elezioni in Russia, che hanno decretato la vittoria di Vladimir Putin. “Io quando le perdo – ha continuato Salvini – cerco di capire dove ho sbagliato e come fare meglio la prossima volta. Ci sono state delle elezioni, prendiamo atto del voto dei cittadini russi, sperando che il 2024 sia l’anno della pace”.“Io quando perdo le elezioni – ha continuato Salvini – cerco di capire dove ho sbagliato e come fare meglio la prossima volta. Ci sono state delle elezioni, prendiamo atto del voto dei cittadini russi, sperando che il 2024 sia l’anno della pace. Mi preoccupa che qualche leader europeo parli – come se fosse naturale – di esercito, di guerre, di militari da mandare a combattere perché la terza guerra mondiale è l’ultima cosa che voglio lasciare in eredità ai miei figli, mi riferisco evidentemente a Macron”.Loading…Tajani: ’Salvini sulla Russia? Voto segnato da violenza’ Ma nel centrodestra non tutti sono d’accordo con il leader della Lega e infatti il segretario di Forza Italia Antonio Tajani nep rendie subito le distanze. “Sono il ministro degli Esteri e ho espresso la mia posizione” sul voto in Russia “ieri sera” ha detto il vice premier e ministro degli Esteri interpellato dai cronisti sulle parole di Matteo Salvini sulle elezioni russe. “Non ho nulla da aggiungere rispetto a quanto ho detto”, ha aggiunto Tajani ricordando che “le elezioni sono state caratterizzate da pressioni forti e anche violente. Navalny è stato escluso da queste elezioni con un omicidio, abbiamo visto le immagini dei soldati nelle urne, non mi sembra che sia un’elezione che rispetta i criteri che rispettiamo noi”.Boccia: a Salvini va bene votare con militari nei seggi?“Salvini dice di aver apprezzato l’esito delle elezioni russe. Il vicepremier del nostro Paese dice che ’quando un popolo vota ha sempre sempre ragione, le elezioni fanno sempre bene sia quando uno le vince sia quando uno le perde’. Chiedo a Salvini: va bene quindi votare con le urne trasparenti e i militari che controllano il voto nei seggi? Sono curioso di conoscere la sua risposta e di sapere se i suoi alleati di governo la pensano alla stessa maniera” dichiara il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia. LEGGI TUTTO

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    Regionali in Basilicata, Lacerenza rinuncia alla candidatura: «Preservare l’unità»

    I punti chiaveAscolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaDomenico Lacerenza rinuncia alla candidatura a governatore della Regione Basilicata. Lacerenza era sostenuto da Pd, M5S, Avs e + Europa, ma non da Calenda. In un comunicato, Lacerenza ha scritto: «dopo un’attenta riflessione voglio comunicare la mia rinuncia alla candidatura a presidente della Regione Basilicata. È una decisione – spiega – presa con assoluta serenità e anche nell’interesse delle forze politiche che hanno voluto propormi»Preservare l’unità«Avevo dato la mia disponibilità, ma non posso non registrare – sottolinea Lacerenza – le reazioni che ci sono state in seguito. In ogni caso voglio che lo spirito che ha portato alla proposta che ho ricevuto, cioè la ricerca dell’unità dei moderati e progressisti e l’offerta di una coalizione capace di battere il centro destra in Basilicata, sia preservato, e per questo faccio un passo indietro. Lo devo anche alla mia storia professionale e per rispetto alla comunità dei lucani. Ringrazio – ha concluso l’oculista – quanti hanno espresso fiducia nei miei confronti, e in particolare Elly Schlein, Giuseppe Conte e Angelo Chiorazzo».Loading…M5S: pronti a correre da soliI 5 stelle in Basilicata sono pronti a correre da soli. Fonti del movimento fanno trapelare all’AGI che dopo il ritiro della candidatura da parte di Domenico Lacerenza, anche alla luce della candidatura in solitaria del Pd in Piemonte, lo scenario che si starebbe profilando per le regionali lucane vedrebbe il partito di Giuseppe Conte andare con un proprio candidato autonomo alle urne, mentre il Pd prova a tenere insieme la coalizione di centrosinistra senza i pentastellati. In Basilicata, «siamo stati chiari, lineari e compatti». Così il leader M5S Giuseppe Conte che parlando all’assemblea provinciale del partito a Napoli, aggiunge su Domenico Lacerenza: «La persona che avevamo trovato aveva i requisiti per rispondere a una sanità “disastrata”. Un civico, che è stato impallinato in un gioco di correnti», sottolinea.Calenda: dilettanti«Dilettanti allo sbaraglio. Altro capolavoro politico di Conte con PD a rimorchio». Lo scrive sui social Carlo Calenda, leader di Azione, commentando il passo indietro di Domenico Lacerenza dalla corsa per la presidenza della Basilicata con il sostegno di Pd ed M5s. «Giuseppe Conte, da qualunquista qual è, vuole distruggere il centrosinistra in Italia e il Pd non ha il coraggio di mandarlo a stendere. Se non ha il coraggio il Pd, lo mandiamo a stendere noi». Così ha aggiunto a Matera, il leader di Azione, Carlo Calenda.Italia Viva: appoggiamo Bardi«Il generale Vito Bardi (governatore uscenti di centrodestra, ndr) è un candidato moderato e Italia Viva, per il bene della Basilicata, sosterrà la sua candidatura alla presidenza della regione. Ci presentiamo nella sua lista per valorizzare l’area civica, centrista e moderata. Saranno presenti e protagonisti della lista e del progetto i consiglieri regionali di Italia Viva Mario Polese e Luca Braia, candidati forti e autorevoli e assieme a loro altre importanti figure di Italia viva. Il campo largo ha dato di sé uno spettacolo indecente con continui cambi di candidati e scarso rispetto per la Basilicata e il suo futuro». Lo dice la senatrice Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva. LEGGI TUTTO

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    Salvini contro Zaia: il governatore del Veneto vale un milione di voti

    I punti chiaveAscolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaMatteo Salvini contro Luca Zaia. Gli attriti tra il vicepremier, ministro delle Infrastrutture e leader della Lega, da una parte, e il governatore leghista del Veneto, dall’altra, negli ultimi giorni sono emersi alla luce del sole. Fallita la battaglia di Salvini per il terzo mandato dei presidenti di Regione, la proposta di candidare Zaia alle europee lascia freddo il diretto interessato («il mio futuro lo programmerò io, quando sarà ora», ha detto). Una contrapposizione che nei giorni prossimi potrebbe aumentare, a fronte di un Salvini indebolito dai risultati elettorali della Lega e un governatore che potenzialmente già sul suo territorio più contare su un milione di votiLa Lista ZaiaAlle ultime elezioni regionali in Veneto, quelle del settembre del 2020, la lista Zaia ottenne quasi un milione di voti (916.087 per la precisione), con il 44,6% dei consensi, diventando di fatto non solo la prima lista del centrodestra, ma la lista più votata in assoluto. Un consenso raddoppiato rispetto a quello ottenuto dalla lista Zaia nel 2015 (427.363 voti, pari al 23,1%). Per avere un altro termine di paragone, alle politiche del 25 settembre 2022, la lista della Lega per Salvini premier alla Camera su tutto il territorio nazionale (esclusa la Valle d’Aosta) aveva ottenuto poco più di 2,4 milioni di voti (8,8%).Loading…La partita in VenetoÈ chiaro che, al di là delle aspirazioni nazionali di Luca Zaia, almeno la partita delle regionali in Veneto del 2025 non potrà prescindere da quanto deciderà il governatore in carica, anche in caso di addio al terzo mandato. E questo nonostante sia Fi che Fdi abbiano messo nel mirino la poltrona di governatore veneto. Il segretario di Fi Antonio Tajani ha lanciato la proposta di Flavio Tosi per la corsa in Veneto il prossimo anno.In Fratelli d’Italia da tempo un nome che circola nel partito per il Veneto è quella di Luca De Carlo, sindaco di Calalzo. C’è ancora molto tempo fino alle regionali ma in ogni caso – sia in chiaro che off – il partito della premier ha fatto capire in tutte le salse che rivendica per sé la guida della Regione.Salvini: il 25 aprile in piazza con i giovani«Il 25 aprile ci troveremo con migliaia di giovani, poi decideremo dove, magari nella terra del Leone, per parlare di libertà e orgoglio e non contro qualcuno». Lo fa sapere il leader della Lega Matteo Salvini durante un evento a Milano. «Penso che sarà un segnale molto bello che migliaia di giovani della Lega si troveranno per difendere la libertà a rischio – ha aggiunto – così come è messa a rischio dalle politiche dei burocrati dell’Unione europea che non fanno nulla per l’immigrazione».Salvini: governeremo 5 anni«Io credo in un centrodestra unito, che governerà il Paese – e lo annuncio agli spioni o a qualche luogotenente della Guardia di finanza – per 5 anni, non un minuto in meno. E chissà se sui giornali finisse il conto corrente di qualche magistrato cosa andremmo a scoprire… Ma a me la vita degli altri non interessa, è l’Unione sovietica che spia gli altri». Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini. LEGGI TUTTO

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    Piemonte, Pd locale: Pentenero candidata presidente. Gelo M5S: scelta contro il dialogo

    I punti chiaveAscolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaIl Pd piemontese ha indicato l’assessore al Lavoro del comune di Torino, Gianna Pentenero, come candidata presidente alla prossime elezioni regionali per sfidare il governatore uscente di centrodestra Alberto Cirio (Fi). Una decisione che rende però più complicata la formazione del campo largo in vista del voto dell’8-9 giugno, in concomitanza con le europee. Il tempo stringe, ma il M5S non sembra averla presa bene, tanto che ha annunciato che presenterà un proprio candidato.Pd nazionale: aperti al dialogoIl Pd nazionale si trova preso tra due fuochi, tanto che in una nota congiunta Igor Taruffi, responsabile Pd Organizzazione, e Davide Baruffi, responsabile Pd Enti Locali sottolineano: «Quello di oggi non è un punto di arrivo ma di partenza, perché il compito del Pd è lavorare per costruire l’alleanza più ampia, confermando la piena disponibilità del Partito Democratico a proseguire il confronto programmatico per trovare una sintesi più avanzata».Loading…Scelta in extremisIl Pd del Piemonte ha trovato in extremis l’unità sul nome del candidato presidente alla prossime regionali: è Gianna Pentenero. «Siamo arrivati a questa assemblea con due mozioni – ha affermato il segretario regionale Domenico Rossi, chiudendo la sua relazione – ma è maturato in queste ore uno scenario unitario che vede la disponibilità di Chiara Gribaudo e Daniele Valle non tanto di fare un passo indietro, questo non lo chiederei mai, ma a fare un passo di lato. E questo è stato fatto anche grazie alla disponibilità di una persona, Gianna Pentenero, a candidarsi alla presidenza del Piemonte alla prossime regionali».M5S: ora il nostro candidato«Apprendiamo dalle agenzie di stampa la decisione maturata dal Partito Democratico di ufficializzare la candidatura di Gianna Pentenero alle prossime elezioni regionali del Piemonte. Registriamo questo cambio di passo e di metodo». Ad affermarlo è il Movimento Cinque Stelle del Piemonte. «Alla luce di tutto questo, nei prossimi giorni il Movimento illustrerà il proprio programma e avvierà il percorso per la scelta del proprio candidato presidente – convinto che il nodo per far voltare pagina al Piemonte sia quello di un’agenda programmatica all’altezza della volontà di cambiamento richiesta dai cittadini», conclude la nota.Pentenero apre ai 5 stelle«Mi auguro di riuscire a rideterminare un campo largo, lasciamo le porte aperte alla possibilità di far sì che molti possano credere nel nostro progetto: ci sono sicuramente pezzi della coalizione che ci stanno osservando». Così Gianna Pentenero. «Rivolgo un appello ai 5 stelle – ha detto Pentenero parlando con i giornalisti subito dopo l’elezione – perché proviamo a ripartire, a riscrivere pagine insieme». Ma lo stesso leader M5S Giuseppe Conte, è gelido: «Della candidatura di Gianna Pentenero in Piemonte apprendo adesso, non ne ero informato. Valuteremo internamente, sentiremo anche il Pd, ma se dovessimo registrare una divergenza non lo faremo certo pensando che abbiamo dei nemici da combattere». LEGGI TUTTO

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    Basilicata, Lacerenza in bilico. Sinistra Pd lucano: ritirare la candidatura

    I punti chiaveAscolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaA poco più di 24 ore dalla sua designazione come candidato del centrosinistra (Pd + M5s) per le regionali in Basilicata, il nome di Domenico Lacerenza viene messo in discussione all’interno della coalizione. «Ritirare la candidatura di Domenico Lacerenza o promuoviamo il polo dell’orgoglio lucano» è la richiesta di attivisti, sindaci, amministratori sindacalisti e dirigenti del Pd e del centrosinistra lucano formalizzato in un documento diffuso da Giovanni Petruzzi, all’epoca coordinatore della mozione Cuperlo. Petruzzi ha definito anche «quanto mai opportuno ed urgentissimo» che sia convocata la direzione regionale del Pd, «che non ha mai discusso né deliberato la candidatura a presidente di Lacerenza»Sinistra Pd lucana: ritirare candidatura Lacerenza «L’individuazione verticistica del candidato Presidente della Regione – è scritto nel documento – senza alcuna forma di confronto e di condivisione con chi quotidianamente vive nelle trincee del territorio lucano, offende la dignità e l’autonomia del popolo lucano che si riconosce nel centrosinistra e rischia di regalare, senza neanche l’onore delle armi, altri cinque anni di non governo Bardi ai nostri avversari politici del centrodestra». Il documento parla anche di “oligarchica indicazione” di Lacerenza, definito «stimato professionista completamente a digiuno di politica, per sottostare agli incomprensibili veti del M5s»: tale scelta «mortifica le energie popolari» che si erano raccolte intorno ad Angelo Chiorazzo, che il Pd lucano, «con ben due pronunciamenti aveva ritenuto il miglior candidato possibile».Loading…Il monito Prodi Lacerenza il giorno dopo la sua designazione, con la segreteria dem, Elly Schlein, e con il presidente pentastellato, Giuseppe Conte, si è confrontato sul programma. Ma, già ieri, nel corso di una giornata convulsa, era salita la tensione con l’ex Terzo Polo e si erano soprattutto rincorse le voci su un nuovo, clamoroso colpo di scena: pur di allargare il perimetro della coalizione, si punterebbe su un nome nuovo al posto dell’oculista. «Se volete vincere dovete mettervi d’accordo, se volete perdere continuate così», sono state le parole rivolte da Romano Prodi a Conte durante la presentazione del libro “Capocrazia” di Michele Ainis, a Roma.Pd: senza fondamento le voci sul ritiro di Lacerenza Domenico Lacerenza definisce però prive di fondamento le voci di un suo ritiro. Lo rendono noto fonti Pd in merito all’articolo di Repubblica che titola ’Domenico Lacerenza verso il ritiro’.Riunione Pd lucano con vertici dem, perplessità ma si tiene su LacerenzaIl messaggio del Pd nazionale attraverso la coppia Davide Baruffi (responsabile enti locali) e Igor Taruffi (responsabile organizzazione), incaricati da Elly Schlein di gestire la partita candidature, è stato chiaro: proviamo ad allargare la coalizione ma non si può rimettere in discussione il candidato. Ovvero Domenico Lacerenza. Questa la cornice, si riferisce all’Adnkronos, dentro cui stamattina si è svolta una riunione da remoto del Pd lucano con i due responsabili della segreteria Schlein. Tanti gli interventi, compreso quello di Roberto Speranza, racconta chi ha partecipato. «In molti – si riferisce – abbiamo evidenziato le problematicità della candidatura di Lacerenza ma la linea del nazionale è chiara e nessuno vuole passare per quello che ha fatto saltare anche questo nome… ». Quanto alla volontà di allargare, recuperando Azione e Marcello Pittella, le possibilità sono remote. Anzi, “stanno a zero”, dicono dal territorio. L’unico modo per riaprire la partita sarebbe quello di superare la candidatura Lacerenza. LEGGI TUTTO

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    Mattarella: Ue si assuma una responsabilità per la pace

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di lettura“La nuova Abbazia ha la stessa vocazione ma ambisce anche a essere prova di un’accresciuta consapevolezza degli orrori delle guerre e di come l’Europa debba assumersi un ruolo permanente nella costruzione di una pace fondata sulla dignità e sulla libertà. Ne siamo interpellati. Sono mesi – ormai anni – amari quelli che stiamo attraversando. Contavamo che l’Europa, fondata su una promessa di pace, non dovesse più conoscere guerre”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando a Cassino alla cerimonia commemorativa dell’ottantesimo anniversario della distruzione della città.«L’Italia deve costruire ponti di dialogo»Nella Costituzione c’è “una affermazione solenne: il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Sono le poche parole dell’art.11 che contiene le ragioni, le premesse del ruolo e delle posizioni del nostro Paese nella comunità internazionale: costruire ponti di dialogo, di collaborazione con le altre nazioni, nel rispetto di ciascun popolo”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando a Cassino alla cerimonia commemorativa dell’ottantesimo anniversario della distruzione della città.Loading…«Guerra non si ferma sulla soglia della barbarie»“Mentre un sentimento di pietà si leva verso i morti, verso le vittime civili, non può che sorgere, al contempo, un moto di ripulsa da parte di tutte le coscienze per la distruzione di un territorio e delle sue risorse, per l’annientamento delle famiglie che lo abitavano, nel perseguimento della cieca logica della guerra, quella della riduzione al nulla del nemico, senza nessun rispetto per le vittime innocenti. Lutti e sofferenze, pagate in larga misura dalla incolpevole popolazione civile, a partire dal funesto bombardamento del 15 febbraio contro l’Abbazia, nel quale, con i monaci, perirono famiglie sfollate, tante persone che vi si erano rifugiate contando sull’immunità di un edificio religioso, espressione di alta cultura universalmente conosciuta. Ma la guerra non sa arrestarsi sulla soglia della barbarie”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando a Cassino alla cerimonia commemorativa dell’ottantesimo anniversario della distruzione della città. LEGGI TUTTO

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    Regionali, per la Basilicata il centrosinistra ha scelto Lacerenza

    I punti chiaveAscolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaDomenico Lacerenza, oculista di 66 anni, nato a Barletta ma «lucano da oltre un quarto di secolo», al suo primo impegno politico, è il candidato del centrosinistra per le elezioni regionali in programma in Basilicata il 21 e il 22 aprile. L’accordo è stato raggiunto da Pd, M5S, Avs, +Europa e ha trovato il consenso anche di Angelo Chiorazzo, che era stato indicato come candidato governatore da Basilicata Casa Comune, con l’iniziale appoggio del Pd lucano.Lacerenza candidato del centrosinistraSarà quindi un medico – Lacerenza è il direttore della Sic (Struttura interaziendale complessa) di Oculistica dell’azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza, la più importante della regione – a sfidare il governatore uscente, Vito Bardi (Forza Italia), ricandidato alla guida della coalizione di centrodestra, che potrebbe allargarsi fino ad Italia Viva e ad Azione.Loading…Azione e Italia viva verso il centrodestraLe liste dovranno essere presentate venerdì 22 e fino alle ore 12 del 23 marzo: la sensazione è che entrambi i partiti dell’ex Terzo Polo inseriranno loro esponenti nelle liste a sostegno dell’ex generale della Guardia di Finanza, che fu eletto nel 2019.Scelta last minuteAnche cinque anni fa, quando Bardi vinse con il 42,2%, per la Basilicata il centrosinistra scelse a pochi giorni dalla presentazione delle liste un altro medico, Carlo Trerotola (che si fermò al 33,1%), senza esperienze politiche di rilievo. «Per me, che mi sono sempre dedicato alla professione di medico a tempo pieno – ha detto Lacerenza pochi minuti dopo l’ufficializzazione della candidatura – è il primo incarico politico: mi impegnerò al massimo per essere all’altezza». Un “profilo di alto spessore professionale”, messo in evidenza nella nota congiunta di Pd, M5S, AVS e +Europa che, insieme a Basilicata Casa Comune, hanno chiesto «di comune accordo» a Lacerenza «di offrire la sua disponibilità quale interprete di un solido progetto politico e sociale per imprimere una svolta nell’amministrazione della Regione Basilicata».Sfida giocata sulla sanitàLacerenza «ha accettato con entusiasmo la sfida. L’agenda di governo regionale che propone» la coalizione di centrosinistra, «forte della candidatura di Lacerenza – è scritto nella nota – prevede in primo luogo di offrire una sanità di qualità a tutti i cittadini lucani: una sfida essenziale per rilanciare un territorio che ha sofferto profondo disagio per ciò che attiene la fruizione del diritto alla salute e il diritto alle cure». LEGGI TUTTO