IN EVIDENZA
Il contagio globale: Berlino chiude, Londra rimanda (ancora) la stretta
Nonostante la situazione di Omicron nel Regno Unito sia «estremamente difficile», come ammesso dallo stesso Boris Johnson, con oltre 91mila contagi in un giorno e gli ospedali sotto pressione, il governo inglese prende tempo e non adotta nuove restrizioni. Nessun lockdown per il momento, nonostante gli esperti lo abbiano sollecitato.Ma il premier britannico non esclude ulteriori azioni nei prossimi giorni per contenere la diffusione della variante, i cui dati vengono monitorati «ora per ora». Dell’emergenza si è parlato ieri nel corso di una riunione ad hoc del consiglio dei ministri, al termine della quale il capo di Downing Street ha raccomandato cautela ai britannici, incoraggiandoli ancora una volta a vaccinarsi. Prima di Natale, dunque, si dovrebbero escludere ulteriori restrizioni. Si procede per ora con quelle già introdotte, come l’obbligo di indossare la mascherine sui mezzi pubblici e nei luoghi chiusi.La Gran Bretagna non è l’unico Paese a dover correre ai ripari per contenere il virus, alimentato dalla nuova variante molto più contagiosa della Delta. Gran parte dell’Europa è in allarme per l’impennata dei casi. In Germania il nuovo giro di vite potrebbe arrivare subito dopo le feste, forse già dal 28 dicembre. Se ne parlerà oggi al vertice tra governo federale ed i governatori dei Laender. Secondo le anticipazioni dei media tedeschi le restrizioni riguarderanno tutti i cittadini, anche i vaccinati e i guariti. Saranno chiuse le discoteche e i locali al chiuso, mentre ancora si discute delle misure da adottare per i grandi eventi sportivi: ferme le regole del «2G» e «2G+» (accesso solo a vaccinati e guariti con in più, in certi casi, l’obbligo di tampone), potrebbe essere decisa la riduzione delle capienze dal 30 al 50% e l’annullamento completo nelle zone dall’indice di contagio particolarmente alto. Nella bozza del documento che sarà discusso oggi si afferma che Omicron presenta «una rapidità di diffusione senza precedenti» che fa temere una forte sovraccarico delle strutture sanitarie. Dopo la conferenza Stato-Laender il testo uscirà probabilmente modificato, ma stando a quello trapelato ieri dal 28 dicembre si potranno incontrare privatamente «al massimo dieci persone, sia in ambienti esterni che interni». Una stretta in vista del Capodanno, dunque. Se sarà presente una persona non vaccinata, sarà possibile unire al massimo due nuclei familiari. «Ci occuperemo anche di limitazioni dei contatti privati dei vaccinati», ha confermato il cancelliere tedesco Olaf Scholz.Per contenere la variante, l’Austria ha deciso invece di limitare l’ingresso solo alle persone che hanno ricevuto la terza dose o a coloro che si sono vaccinati o sono guariti negli ultimi sei mesi (con l’aggiunta di un tampone molecolare negativo). Chi è senza tampone sarà posto in quarantena, finché non lo presenterà. Sono previste eccezioni per le donne in gravidanza, per chi non si può immunizzare per motivi sanitari e per i frontalieri. Il governatore del Land di Salisburgo, Wilfried Haslauer, ha annunciato intanto l’obbligo del controllo della regola del 2G (che prevede l’accesso ai luoghi pubblici solo per vaccinati o guariti) nel commercio al dettaglio, esclusi alimentari e farmacie. L’Olanda, invece, dove da mesi era saltata ogni restrizione, è tornata in lockdown. Il primo Paese in Europa a chiudere di nuovo tutto.Dall’altra parte dell’oceano, è a rischio la tradizionale festa di capodanno di Times Square, a New York: una decisione sarà presa prima di Natale, ha annunciato l’amministrazione della Grande Mela. LEGGI TUTTO
Puglia, i dem stringono sul candidato: oggi la segreteria regionale
Ascolta la versione audio dell’articoloDomani i leader di Pd, M5S e Avs si ritroveranno di nuovo faccia a faccia, dopo la pausa estiva, sul palco del Monk di Roma. Per quella data la speranza è che le due grane del centrosinistra per le prossime regionali, le candidature in Puglia e Campania, siano alle spalle. Nella Regione guidata da Michele Emiliano, il suo successore in pectore Antonio Decaro per scendere in campo ha messo un pesante veto sulle candidature in consiglio dello stesso Emiliano (giocando sul terreno dem) e dell’ex governatore Nichi Vendola (sconfinando in casa Avs). Una mossa che da un lato ha irritato profondamente l’Alleanza Verdi Sinistra, dall’altro ha creato un vero e proprio caso all’interno del Pd: come convincere un big del calibro di Emiliano a farsi da parte?Il nodo dei tempi per il NazarenoFino ad ora Elly Schlein ha lavorato nelle retrovie, affidando la patata bollente al fidato Igor Taruffi, ma se la vicenda non verrà risolta in ambito locale in tempi ragionevoli, potrebbe essere necessario un coinvolgimento più diretto del Nazareno. Politicamente ancor più spinoso è il no a Vendola che Avs non è intenzionata ad accettare: in questo caso il messaggio che i democratici avrebbero recapitato a Decaro è che l’alleanza con i rossoverdi – considerata solida e affidabile in tutta Italia – non può essere messa in discussione e che, se è intenzionato a candidarsi, sarà suo compito dirimere la matassa: convincere personalmente l’ex governatore a non correre o accettarne la corsa. Oggi è prevista la riunione di una segreteria del partito regionale, che prelude ad un tavolo di coalizione. Obiettivo esplicitato: «Tenere un confronto per tutelare l’unità del centrosinistra nel percorso verso le elezioni regionali». «A noi sta la responsabilità, all’interno dei nostri organismi, di lavorare per una composizione di un quadro unitario», afferma il segretario Domenico De Santis. Se poi la composizione non riuscirà, la palla passerà di nuovo, ufficialmente, al Nazareno. Che, comunque, è già al lavoro con i suoi pontieri. «Spero che il Pd o Decaro risolvano velocemente una questione che loro hanno creato, noi siamo degli alleati che non possono ricevere dei veti», dice lapidario Angelo Bonelli (Avs).Loading…Verso una schiarita in CampaniaIl tempo stringe e lo sanno benissimo anche i dem: «Qual è la deadline pugliese? Ieri…», risponde chi sta lavorando al dossier. Una battuta che sintetizza efficacemente la preoccupazione per una vicenda che si sta rivelando più lunga del previsto, alimentando gli scenari più disparati, conditi da qualche veleno: tra chi ipotizza, tra le altre strade percorribili, una candidatura in Parlamento per Emiliano e chi intravede in Decaro un futuro sfidante per Schlein. «Chi tra Elly e Antonio, alla fine di questa giostra, perderà la testa, o meglio la poltrona?», punge Fratelli d’Italia. In Campania, invece, si andrebbe verso una schiarita sulla scelta di Roberto Fico. Giornata di incontri per il commissario regionale del Pd Antonio Misiani, che vede prima l’ex presidente della Camera e poi il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Dal dialogo con il primo cittadino emerge l’accordo per la candidatura di Fico che dovrebbe essere annunciata ufficialmente nei prossimi giorni. Qui si attende la convocazione del congresso regionale che servirà ad eleggere il prossimo segretario: se la scelta cadesse su Piero De Luca, deputato campano e figlio del presidente della Regione uscente, anche le ultime resistenze su Fico potrebbero venire meno. La sfida che si profila è tra De Luca jr e il parlamentare dem Sandro Ruotolo. LEGGI TUTTO
Via libera del governo al Ddl per la Zes nelle Marche e Umbria
Ascolta la versione audio dell’articoloVia libera del consiglio dei ministri, a quanto si apprende, al disegno di legge che istituisce la Zes per le Marche e l’Umbria. All’ordine del giorno della riunione, tra le altre cose, un Dl con misure urgenti in materia di giustizia, un Ddl con ‘misure di semplificazione per le imprese’. All’esame del Cdm, inoltre, un Ddl con “delega al governo in materia di professioni sanitarie e disposizioni relative alla responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie” e un Ddl con “disposizioni per la appropriatezza prescrittiva e il corretto utilizzo dei farmaci per la disforia di genere”.Loading… LEGGI TUTTO
Perché ora Zelensky può vincere
La guerra al tiranno nel 2022 e la resistenza nazionale Ucraina potrebbero essere un’occasione rivoluzionaria: l’Occidente potrebbe scendere dalla boria ideologica maturata dal secondo dopoguerra e pensare. Ma la vanagloria europea sull’unità trovata per sempre, sul glorioso anelito di democrazia che cambierà un mondo post Putin, può mettere a tacere tutte le scomode verità rivelate dal conflitto. Invece essere testimoni, come capita a me, di un Paese perennemente in guerra ma che aborre la guerra come ogni democrazia, è istruttivo, e suggerisce sincerità spietata. Vedersi piovere missili in testa, vivere in un Paese democratico e prospero in cui sono stati fatti almeno duemila morti in pochi anni con attacchi terroristici, e a cui sono state sferrate guerre da ogni parte, induce oggi tuttavia un pensiero ottimista: le piccole nazioni legate alla loro storia, alla loro cultura, ai loro eroi e libri, hanno una forza di resistenza straordinaria. L’Ucraina può vincere nonostante lo strazio. Zelensky, una specie di Isaac Babel post litteram, ebreo e cosacco, ce la può fare come Golda Meir o altri leader ebreo-ucraini scampati e combattenti. Certo lo sa anche lui dalla storia: non ci sarà aiuto sostanziale, nessun «arrivano i nostri», la solitudine è una lezione che da ebreo ha imparato, ma ha dalla sua la verità, come Israele. Putin è rimasto shoccato perchè aveva disegnato una realtà geopolitica inesistente, dove gli Ucraini erano Russi. Ma gli Ucraini non sono Russi, anzi hanno sempre cercato nessi a Occidente, nel bene e nel male, per sottrarsi alla Russia. Adesso la cultura europea per cui il nazionalismo era definitivamente infangato dal passato, deve capire che lo stato nazionale è portatore di libertà, non è nazifascista. Lo è invece l’imperialismo, che genera i mali attribuiti al nazionalismo. Gli esseri umani liberi combattono per la loro collettività coi loro eroi e le loro tradizioni, e le istituzioni – anche l’Ue! – devono rispettarli per sempre. Devono anche espellere senza pietà la stupida «cancel culture». C’è di più: durante la guerra abbiamo visto le teorie di genere in crisi, gli uomini sono rimasti a combattere, le mamme hanno preso per mano i bambini, e li hanno portati in salvo. Per aiutare la donna a essere libera e madre ci vuole oggi la magnifica ripresa di un femminismo deidelogizzato. Liberalismo, nazionalismo, tradizione, devono andare insieme, l’Europa deve separarsi dal linguaggio, la retorica socialista del sogno postbellico. La guerra è un altro testo da rileggere. I segnali di fumo pacifisti non fermano la cavalleria, e invece Putin va fermato. Qui, in Israele, il Paese non sopravviverebbe un giorno, se non sapesse vincere le guerre, se non coltivasse il valore. Ce ne vuole per resistere al rischio della vita dei propri figli. E non sopravviverebbe se i conservatori e liberal non combattessero insieme al bisogno. Beato il Paese che apprezza compatto i suoi eroi, non quello che non ne ha bisogno. Infine: i turchi, spiegava Bernard Lewis, non capivano che i cannoni troppo a prua sulle navi, col rinculo le rendevano instabili. Così furono affondati. Noi dobbiamo spostare i cannoni della democrazia, altrimenti l’impero europeo della libertà può andare in pezzi come quello ottomano. LEGGI TUTTO
Chiude il sito sessista dopo le foto delle politiche finite online. Roccella: presto misure Governo contro questa barbarie
Ascolta la versione audio dell’articoloIl sito “Phica.eu”, sul quale sono state postate e commentate foto di attrici, influencer, cantanti, giornaliste, politiche ha deciso di chiudere. Con un comunicato apparso sulla homepage del forum lo staff ha annunciato «con grande dispiacere» di avere deciso di «chiudere e cancellare definitivamente tutto ciò che è stato fatto di sbagliato». «Phica – scrivono – è nata come piattaforma di discussione e di condivisione personale, con uno spazio dedicato a chi desiderava certificarsi e condividere i propri contenuti in un ambiente sicuro. Purtroppo, come accade in ogni social network, ci sono sempre persone che usano in modo scorretto le piattaforme, danneggiandone lo spirito e il senso originario.È successo con Facebook, con i gruppi su Telegram, ed è successo anche qui. Nonostante gli sforzi, non siamo riusciti a bloccare in tempo tutti quei comportamenti tossici che hanno spinto Phica a diventare, agli occhi di molti, un posto dal quale distanziarsi piuttosto che sentirsi orgogliosi di far parte».Le frasi sessisteLoading…Secondo lo staff del sito «la violenza di qualsiasi tipo è stata sempre vietata, bloccata e denunciata. I contenuti pedopornografici mai tollerati. Le offese verso le donne, i linguaggi da branco e gli atteggiamenti denigratori vietati, bloccati e denunciati». Eppure, ci si è trovati davanti a frasi sessiste e incitamenti allo stupro. Il sito Phica.eu è attivo dal 2005. Vi si trovavano foto di ragazze di tutti i tipi e nelle situazioni più varie: sedute al bar, all’uscita da scuola o in attesa alla fermata dell’autobus, in costume a bordo piscina, o in una città d’arte. E sotto, i commenti raccapriccianti. Gli scatti più diffusi sono quelli al mare: ragazze che prendono il sole in topless o in altre situazioni private. Di recente anche alcune attrici e influencer hanno denunciato di aver trovato loro foto sul forum. Dopo il gruppo Facebook “Mia Moglie” in cui oltre 30.000 uomini pubblicavano foto intime delle consorti, spesso ignare, mostra ora di essere sempre più fiorente questo sottobosco web di pornografia non consensuale.Foto rubate dai socialNella rete sono finite anche alcune donne impegnate in politica. Le loro foto sono state rubate dai social e messe sul web, accompagnate da commenti spesso osceni. A trovarvi proprie immagini sono state, tra le altre, l’eurodeputata del Pd Alessandra Moretti, la capogruppo Dem al consiglio comunale di Latina e vicesegretaria del Pd Lazio Valeria Campagna e l’ex sottosegretaria dem al Mise e candidata alle elezioni regionali nelle Marche Alessia Morani, la deputata dem Lia Quartapelle LEGGI TUTTO