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Effetto Trump: Meloni “scala” la classifica dei premier europei lasciandosi dietro Macron e Scholz
Ascolta la versione audio dell’articolo4′ di letturaAdesso sono in molti in Europa a guardare verso l’Italia di Giorgia Meloni. Sì perché , senza doverlo rivendicare, la premier italiana è in questo momento la leader con le maggiori chance per tenere un confronto costruttivo con la prossima amministrazione Usa. Al vertice in corso a Budapest il più raggiante era indubbiamente il padrone di casa, il primo ministro ungherese Viktor Orban tifoso di Donald Trump dalla prima ora. Ma certo il leader magiaro non è in alcun modo candidabile a rappresentante della sponda europea. La sua vicinanza a Vladimir Putin, i suoi veti contro i finanziamenti all’Ucraina o alle politiche migratorie non lo rende un ambasciatore credibile per gran parte dei 27.«Noi sappiamo cosa dobbiamo fare – ha detto la presidente del Consiglio arrivando al Consiglio Europeo informale di Budapest , ora il punto è se vogliamo dare agli stati membri le risorse necessarie, questo è il vero dibattito e non so se questa mattina arriverà a soluzioni concrete, ma è l’elemento centrale». «Partiamo dal presupposto- ha aggoiunto – che io sono assolutamente convinta che l’Europa e, quindi anche l’Italia, debbano riuscire a garantire la loro maggiore indipendenza, la loro maggiore autonomia, anche investendo di più in difesa. Chiaramente servono gli strumenti per poterlo fare. Questo è un grande dibattito che riguarda il patto di stabilità, che l’Italia ha posto. Ci sono nel nuovo patto delle aperture. Secondo me va fatto molto di più e quindi penso che questo sia un altro di quei dibattiti che bisognerà prima o poi riaprire».Loading…Così come pure non possono fare da “testa di ponte” neppure i leader attuali dei due principali Paesi e cioè Germania e Francia, entrambi alle prese con una crisi politica interna che ne mina la leadership: Olaf Scholz è ormai un cancelliere che, oltre ad aver perso negli ultimi test elettorali il consenso popolare, adesso è privo anche della maggioranza parlamentare e questo porterà a breve la Germania al voto.; non meno pesante la crisi sul versante francese con Emmanuel Macron sempre più solo al comando e con un brusio costante di sottofondo su un suo possibile addio all’Eliseo prima della scadenza naturale del suo secondo mandato nel 2027.Meloni invece ha il vento in poppa, ha una maggioranza solida e un consenso personale crescente ed è la Premier del terzo paese dell’Unione. Ma soprattutto in questi due anni e più di governo ha continuato a mantenere forte il suo rapporto con la destra americana parallelamente all’ottima relazione con l’amministrazione Biden. L’intesa con Elon Musk – il principale sostenitore di Trump che ha schierato la sua macchina social assieme centinaia di milioni di dollari a sostegno del candidato repubblicano – è la cartina di tornasole. Il patron di Tesla, X e space X è da anni oggetto delle attenzioni di Meloni. È stato più volte a Palazzo Chigi, lo ha avuto lo scorso dicembre come ospite d’onore ad Atreju, gli ha chiesto di essere lui a consegnarle a settembre il Global citizen aware. «È un valore aggiunto del nostro tempo e un possibile interlocutore», ha detto la leader di FdI.Un equilibrismo spesso criticato ma che ora può dare i suoi frutti. Del resto è lo stesso adottato anche a Bruxelles. Meloni ha costruito un rapporto diretto con Ursula von der Leyen e con anche altri leader di destra e non solo divenendo una sorta di pontiere tra la i vertici europei e la destra sovranista utile in più occasioni per ammorbidire i veti dei suoi alleati più estremi a cominciare da Orban. E che questo equilibrismo abbia funzionato, che non l’abbia penalizzata lo dimostra il fatto che nonostante il “no” al bis di von der Leyen proprio Ursula abbia scelto di assegnare per la prima volta a un esponente del gruppo dei Conservatori guidato da Fratelli d’Italia, e cioè a Raffaele Fitto, il ruolo di vicepresidente esecutivo, provocando le ire dei socialisti (che continuano a minacciare di non votarlo) ma ottenendo il placet convinto del Ppe. LEGGI TUTTO
Salva Milano, Sala: “No dimissioni, ma se il Pd non voterà sarebbe un problema politico”
“Non sono intenzionato a fare un passo indietro” se non dovesse passare al Senato il Salva Milano perché il Pd non lo voterà, “ma sarebbe un problema politico”. A dirlo, intevenendo a Sky TG24, è il sindaco di Milano Giuseppe Sala. “Perché se” dal Pd “non appoggiassero questa norma, metterebbero in discussione il mio lavoro e quello del mio predecessore, cioè Giuliani Pisapia, a cui le norme sull’urbanistica risalgono”, ha aggiunto. “Il Pd è quello della Camera o del Senato? – ha proseguito Sala-, quello che esprime l’assessore all’Urbanistica, perché quello precedente era del Pd, o che critica il lavoro dell’assessore?”.
“Si può sbagliare, ma rivendico quanto fatto”
“Io sono confidente, con Elly Schlein ho parlato a lungo, che tutto si ricomponga. Non è un problema di passi indietro, ma di giudizio sulla mia amministrazione, perché l’urbanistica è qualcosa di importante per la città e ha portato a una poderosa rigenerazione”, ha concluso. “Facendo si può sbagliare, ma rivendico quanto fatto, per cui mi scoccerebbe se tutto passasse come un errore politico e amministrativo nella gestione della città”.Su Almasri: “Abbiamo liberato un boia, governo spieghi”
Il sindaco di Milano ha commentato anche l’avviso di garanzia ricevuto ieri dalla premier Meloni. Sul caso Almasri “dico due cose: la prima è che noi abbiamo liberato un boia e quindi credo che il governo debba riferire in parlamento sulle ragioni di questa liberazione, è stato addirittura rimpatriato con un aereo di Stato. Ci sono ragioni politiche?”. “La seconda è che certamente non mi auguro che Giorgia Meloni possa avere conseguenze da questa indagine”, ha concluso Sala. LEGGI TUTTO
Grillo, il finale resta aperto
Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di letturaGrillo abbandona il M5S. Per la verità 11. 03 aveva un significato ancora diverso. Grillo voleva dire che in quel giorno il M5S era già morto. Questo il senso del messaggio trasmesso oggi. Il carro funebre significa che per Grillo in Movimento è morto.Ma ecco anche il nuovo messaggio: non finisce qui, la narrazione continua. Il finale resta aperto.Loading…Sull’orlo di una tomba può nascere qualcosa di nuovo.* Tra i fondatori del M5S LEGGI TUTTO
La classifica delle città italiane in cui è più facile trovare lavoro
Uno dei tanti problemi che caratterizzano la penisola italiana è proprio la questione lavorativa. L’Italia, infatti, sicuramente non è il Paese europeo con la miglior nomea in termini di opportunità in tal senso. Va precisato, che il deficit occupazionale non è costante; al contrario, esso si verifica maggiormente in determinate zone della penisola. Vediamo dunque la classifica delle città italiane in cui è più facile trovare lavoro. Operaio di 33 anni muore schiacciato da un macchinario – Nanopress.itLa classifica è stata stilata di seguito a uno studio condotto dalla Fondazione Aidp – Lavoro e Sostenibilità, in collaborazione con Isfort. In testa alla graduatoria troviamo Milano, seguita da diverse città del Nord. La capitale, anche quest’anno non è riuscita a salire sul podio.La classifica delle città italiane più “vive” lavorativamenteUno studio depositato oggi presso il Comune di Napoli – condotto dalla Fondazione Aidp – Lavoro e Sostenibilità, in collaborazione con Isfort – ha permesso di classificare le città con maggiori opportunità lavorative all’interno del nostro Paese. Ad aggiudicarsi il podio vi sono tre città nordiche: tra queste Milano, la quale si conquista il primo posto, a seguire Bergamo, Padova, Trieste e Trento. Persone in cerca di lavoro – Nanopress.itIn sesta posizione troviamo, invece, Cagliari, seguita da Udine, Monza e Modena. La graduatoria rappresenta chiaramente la disparità territoriale tra Nord e Sud. Infatti nelle prime 40 posizioni vi sono ben 17 città del nord-est, 14 del nord-ovest e sei del centro. Solo tre sono, invece, le città del Sud e delle Isole.Roma – pur avendo subito un miglioramento rispetto agli anni precedenti – si classifica al 25esimo posto. Napoli, invece, non rientra all’interno della classifica.I criteri utilizzati all’interno dello studioLo studio messo in atto dalla Fondazione Aidp si basa su una serie di criteri volti a fornire un quadro generale delle condizioni lavorative all’interno delle varie città. I fattori presi in considerazione per stilare la classifica sono stati: dal lato interno, le retribuzioni, l’ambiente di lavoro e le opportunità professionali. Mentre da quello esterno, l’ambito dei trasporti, la vivibilità ambientale, i servizi digitali, di sicurezza e quelli per garantire un corretto godimento del tempo libero.Ampiamente presi in considerazione anche gli aspetti economici, come i redditi destinati ai servizi di cittadinanza (offerta formativa, sanità ecc..).“Questo rapporto fotografa il divario del Paese soprattutto dal punto di vista economico, ma se guardiamo nel dettaglio i vari indicatori vediamo un Sud dinamico, che sta crescendo dal punto di vista infrastrutturale e di contributo alla crescita del Paese che va attentamente considerato”. Afferma, come riportato da Fanpage, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. LEGGI TUTTO
Bimba annegata durante la lezione in barca a vela, lutto a Tortolì per la morte della piccola Anna Laura
Nelle prossime ore verrà effettuato l’esame autoptico sul corpo della piccola Anna Laura. L’autopsia darà le prime risposte sulle cause del decesso della bambina di Tortolì, deceduta durante una lezione in barca a vela. Bimba annegata durante la lezione in barca a vela, lutto a Tortolì per la morte della piccola Anna Laura – Nanopress.itSulla vicenda è stata aperta una indagine, al momento senza indagati. Bimba annegata durante la lezione in barca a vela, lutto a TortolìUna tragedia dai contorni ancora da chiarire quella avvenuta ieri nelle acque del porto di Arbatax, sulla costa orientale della Sardegna. Anna Laura, una bambina di 10 anni di Tortolì, è morta mentre si esercitava con una piccola barca a vela monoposto. La barca si è improvvisamente capovolta, intrappolando la piccola sotto di essa e impedendole di riemergere. Nonostante gli immediati soccorsi, compreso l’intervento dell’elisoccorso, non è stato possibile salvarla.L’autopsia, prevista per le prossime ore, sarà fondamentale per determinare le cause esatte del decesso, compresa la presenza di eventuali ferite sul corpo della bambina. L’ipotesi è che la piccola abbia subito un colpo alla testa durante il capovolgimento dell’imbarcazione, perdendo i sensi. La comunità si stringe attorno alla famiglia di Anna Laura in questo momento di grande dolore. Il sindaco di Tortolì, Marcello Ladu, ha annullato tutti gli eventi musicali e di intrattenimento previsti nella cittadina in segno di lutto. I funerali della piccola si terranno probabilmente domani a Tortolì.La piccola era molto conosciuta in paese. Papà Bruno è primario di Radiologia all’ospedale di Lanusei e ultimo presidente della Provincia Ogliastra. Il fratello di 14 anni è una giovane promessa della vela. LEGGI TUTTO