Bari, rottura Pd-M5s: niente primarie. I due partiti correranno divisi
Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaMancava solo l’ufficializzazione pure in casa Pd. A metà mattinata è arrivato il post con il quale Vito Leccese, candidato del PD alle primarie, ha preso atto delle parole di Conte e di quelle del suo sfidante, Michele Laforgia (5Stelle), e ha confermato che il 7 aprile non vi sarà l’appuntamento elettorale per scegliere il candidato di centrosinistra alla poltrona di sindaco di Bari, dopo il decennio di Antonio Decaro. Leccese ha anche confermato: «Resto in campo anche senza primarie».Al macero 25mila schede stampateDopo il post è arrivata pure la disdetta degli alberghi e della struttura sportiva che domenica avrebbero dovuto essere utilizzate per ospitare i sei seggi delle primarie. Andranno quindi quasi sicuramente al macero, perché non utilizzate, tutte e 25.000 schede stampate con i nomi dei due candidati.Loading…Rottura Pd-M5sDopo lo strappo di Conte durante il comizio in piazza Libertà nella stessa giornata degli 8 arresti per corruzione elettorale e voto di scambio – quest’oggi sono iniziati gli interrogatori – è dunque rottura tra Pd e 5Stelle. Nè si crede molto nell’eventualità che l’ex premier, ancora a Bari per una serie di incontri, possa poi vedersi con Elly Schlein, pure nel capoluogo, per quello che avrebbe dovuto essere, alle 18.30, il comizio di chiusura in piazza Umberto in vista delle primarie. La Schlein dovrebbe quindi prendere atto, a sua volta, che Conte ha sotterrato le primarie e procedere oltre per una battaglia, senza perimetro ampio, tutta a sinistra, tra Laforgia e Leccese.Margini ristretti per un ripensamentoLaforgia dal canto suo spiega di aver cercato sempre la soluzione unitaria e che dopo gli arresti per corruzione di ieri aveva chiesto di sospendere di comune accordo l’organizzazione delle primarie, e «dunque attribuire a Conte ogni decisione è irresponsabile, oltre che falso. Gli indagati avrebbero partecipato alle primarie». La posta in gioco per Laforgia «non è la mia candidatura a Sindaco, nè quella di Vito Leccese, bensì il futuro della coalizione di centrosinistra e dell’intera città, che corre il rischio di commissariamento e del rinvio delle amministrative ». Dal Pd è arrivato una sorta di appello finale: il segretario regionale, Domenico de Santis, dice: «Speriamo in un ripensamento». LEGGI TUTTO