More stories

  • in

    Terremoto in Fondazione Crt, Palenzona sbatte la porta

    L’irrevocabile passo indietro alla fine è arrivato. Fabrizio Palenzona ha comunicato ufficialmente le sue dimissioni dalla presidenza della Fondazione Crt in una lettera rivolta al presidente del collegio sindacale Luigi Tarricone e al vicepresidente vicario Maurizio Irrera. Al suo posto, da statuto, è previsto l’avvicendamento di Irrera.”Ho sempre onorato – si legge nel documento firmato da Palenzona – e servito la Fondazione Crt per quasi 30 anni pur non avendo, negli ultimi 25, rivestito alcun ruolo istituzionale. Posso affermare che tutti gli investimenti strategici e le principali scelte che han fatto della Fondazione Crt la terza per importanza a livello nazionale, portano la mia impronta e quella di chi, con me, ha ridato, a partire dal 1995, equilibrio territoriale alla nostra Fondazione”.L’uscita di scena di Palenzona a un anno dalla sua elezione arriva dopo alcune settimane turbolente all’interno della fondazione. La tensione è esplosa dopo un consiglio di amministrazione infuocato iniziato lo scorso fine settimana e con all’ordine del giorno la partita delle nomine per le partecipate di Crt. Nei fatti sfiduciato dal cda, Palenzona ha lasciato prematuramente la riunione, dimettendosi. Ad accendere la miccia però è stata la denuncia al Mef, da parte di Varese, dell’esistenza di un patto occulto sulla composizione dell’influente consiglio di indirizzo dell’ente. Patto poi rivendicato in un’altra lettera dall’ex consigliere Fabrizio Bonadeo. LEGGI TUTTO

  • in

    Fisco, arrivano gli aumenti sulle tredicesime: tutti gli importi

    Buone notizie per i lavoratori dipendenti. La bozza del decreto legislativo di revisione del regime Irpef e Ires atteso oggi in Cdm prevede all’articolo 4 che “per l’anno 2024, nelle more dell’introduzione strutturale di un regime fiscale sostitutivo per i redditi di lavoro dipendente riferibili alle tredicesime mensilità, è erogata un”indennità, di importo non superiore a 100 euro, ai lavoratori dipendenti che hanno “un reddito complessivo non superiore a 28.000 euro”. Ecco tutte le novità.I requisiti e la RitaL’ultima bozza visionata dall’AGI, oltre alla novità già anticipata, prevede che il lavoratore debba avere “il coniuge e almeno un figlio, anche se nato fuori del matrimonio riconosciuto, adottivo o affidato, che si trovano nelle condizioni previste dall’articolo 12, comma 2, del citato testo unico delle imposte sui redditi”. La cifra dell’indennità verrà definita tramite decreto del ministero dell’economia e delle finanze, il quale dovrà essere adottato entro il 15 novembre 2024. Inoltre dall’1 gennaio 2024 la Rita, ovvero la rendita integrativa temporanea anticipata, viene riconosciuta solo nel caso di cessazione del rapporto di lavoro per motivi diversi rispetto a quello del raggiungimento del requisito pensionistico di qualsiasi genere.I premi di risultatoIl testo conferma, inoltre, che i premi di risultato erogati dal primo gennaio 2025 saranno tassati al 10% rispettando il tetto di 3mila euro. Proprio su questi premi viene specificato che la corresponsione degli stessi dev’essere legata sia “al miglioramento, anche tenendo conto del contesto economico e sociale di riferimento, di indicatori di produttività, redditività, qualità, efficienza, innovazione, reputazione e responsabilità sociale e sostenibilità ambientale, misurabili e verificabili esclusivamente sulla base di criteri definiti dalla contrattazione collettiva di cui al comma 187 e riferibili al datore di lavoro, a una sua unità produttiva ovvero al Gruppo di cui lo stesso fa parte ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile. Il medesimo regime si applica alle somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa”. LEGGI TUTTO

  • in

    Saipem accelera con ricavi oltre 3 miliardi

    Prosegue il rilancio di Saipem. Il gruppo guidato dal ceo Alessandro Puliti ha chiuso il primo trimestre con ricavi cresciuti a 3,047 miliardi (2,582 miliardi nel corrispondente periodo del 2023) mentre l’ebitda adjusted ha toccato 268 milioni pari all’8,8% dei ricavi (contro 191 milioni e pari al 7,4% dei ricavi).I dati approvati dal cda mostrano poi un risultato netto positivo per 57 milioni (contro il pareggio nel 2023) e investimenti tecnici per 92 milioni (77 milioni). La posizione finanziaria netta post-Ifrs 16 è negativa per 209 milioni (era negativa per 261 milioni al dicembre 2023). LEGGI TUTTO

  • in

    Cinque ragioni per investire: perché conviene essere “rialzisti”

    Nel complesso, nonostante di recente i vari indici del mercato azionario abbiano raggiunto livelli storicamente elevati, c’è chi ritiene che i fondamentali e il contesto macroeconomico siano ancora solidi per le azioni, anche se non sono da escludere temporanee fasi di volatilità dovute a eventi economici o geopolitici e all’incertezza legata alle elezioni negli Usa. La selettività sarà fondamentale, ma non manca chi ostenta ottimismo, come nel caso dei commenti diffusi da Capital Group.Il dominio delle megacap tecnologiche ha indotto a interrogarsi sulla sostenibilità della fase rialzista dei mercati azionari, soprattutto negli Stati Uniti. “A nostro avviso – sostengono da Capital Group – anche tenendo conto delle ultime impennate, le valutazioni complessive non sembrano eccessive. Dopo essersi avvicinati ai minimi, gli utili aziendali globali hanno messo a segno un rimbalzo e potrebbero registrare un ulteriore miglioramento nel prossimo futuro. Inoltre, il rallentamento dell’inflazione e il calo dei tassi di interesse potrebbero creare un contesto estremamente favorevole. Anche se non è da escludere una certa volatilità legata agli utili, alle elezioni, al ritmo dei tagli dei tassi di interesse o agli eventi geopolitici, riteniamo che le azioni si trovino in una posizione privilegiata”.Ci sono cinque ragioni per essere ancora rialzisti, guardando soprattutto al mercato americano.1. Le aziende in utile trascinano le loro azioniLa stagione degli utili è stata un successo in tutto il mondo. Al primo posto c’è senza dubbio il produttore di chip Nvidia che ha annunciato ottimi dati sulla crescita degli utili e un incremento della capitalizzazione di mercato di 277 miliardi di dollari USA. Meta si è classificata seconda, con un risultato netto che dimostra tutta l’efficacia delle misure di contenimento dei costi avviate un paio di anni fa. Secondo i dati raccolti da FactSet, il tasso misto di crescita degli utili delle società nel settore IT dell’indice S&P 500 sarebbe salito del 22,7% su base annua. Le valutazioni di queste società sono elevate ma non eccessive. Secondo alcuni analisti c’è spazio per investire ancora.2. Le valutazioni delle azioni USA non sembrano eccessiveA prima vista le valutazioni di alcuni settori dell’indice S&P 500 possono sembrare costose, ma non sembrano eccessive rispetto alle aspettative. La crescita degli utili avrà un ruolo cruciale rispetto alla sostenibilità dell’attuale trend rialzista delle azioni, mentre nello scorso decennio grande impulso è giunto dall’espansione dei multipli e dal contesto caratterizzato da tassi di interesse estremamente ridotti. Anche il contesto economico degli Stati Uniti rimane favorevole, con un soft landing che appare più probabile di una recessione. I dati sull’inflazione più elevati del previsto pubblicati a gennaio hanno suscitato perplessità in merito alla data in cui la Fed potrebbe iniziare a tagliare i tassi. Tuttavia, finché la crescita degli utili continuerà a essere in linea con le aspettative o superarle e finché il mercato del lavoro rimarrà solido, le azioni statunitensi non dovrebbero avere problemi.3. Le società globali offrono un buon valoreMolte società europee e asiatiche hanno raggiunto un’ottima quota di mercato in settori quali semiconduttori, aerospaziale, farmaceutico e beni di lusso. Anche le aspettative di tassi più bassi in vari mercati non statunitensi possono rappresentare un fattore di slancio per le azioni globali. Il Giappone – il mercato azionario globale che ha realizzato i rendimenti migliori al mondo da inizio anno (al 29 febbraio) stando all’indice MSCI Japan – sta attirando l’attenzione grazie alle riforme del mercato azionario e della corporate governance attese da tempo. Nel frattempo, mercati emergenti come India e Messico potrebbero beneficiare della ricostruzione delle filiere globali, in quanto i loro nuovi hub produttivi sviluppano smartphone, automobili, elettrodomestici ed elettronica per computer.4. I Magnifici 7, ma non soloNonostante i rendimenti da capogiro realizzati nel 2023, i Magnifici 7 appaiono meno straordinari su un orizzonte temporale leggermente più lungo. Nei due anni che vanno da inizio 2022 a tutto il 2023, solo uno dei Magnifici 7 è risultato tra le società dell’indice S&P 500 con i rendimenti migliori, a causa dei forti ribassi registrati nel 2022. E con la ripresa della crescita degli utili nei settori non tecnologici, un insieme più diversificato di società potrebbe attirare l’attenzione degli investitori. Per ridurre il rischio di concentrazione del portafoglio, un programma di “asset allocation” potrebbe preferire una maggiore diversificazione mediante una riduzione dell’esposizione complessiva alle società tecnologiche e alle azioni statunitensi. LEGGI TUTTO

  • in

    Dai frullatori alle automobili. EuroGroup Laminations costruisce il cuore del motore elettrico

    I due protagonisti della contesa, almeno in questa fase storica, sono gli Stati Uniti e la Cina. Ma quando si parla della rivoluzione planetaria dell’auto elettrica, anche l’Italia può vantare un ruolo tutt’altro che marginale nella sfida che contrappone le due superpotenze.Potrà anche sembrare strano, soprattutto considerato che negli ultimi 20 anni il nostro Paese ha perso circa il 70% della propria capacità produttiva nell’automotive, eppure il vero cuore della mobilità elettrica batte in Lombardia, a una manciata di chilometri da Milano, nel comune di Baranzate. È qui, infatti, che si trova il quartier generale di EuroGroup Laminations, leader mondiale nella produzione di rotori e statori – di fatto il cuore rotante – dei motori che equipaggiano auto elettriche, treni, metropolitane, elettrodomestici e qualsiasi altro mezzo e apparecchiatura in cui sia previsto un motore elettrico.Una realtà che rappresenta il riferimento per tutti i più importanti gruppi automobilistici mondiali. Da Volkswagen a Porsche, da Ford a General Motors, da Stellantis agli altri leader nel settore.Tutto ha avuto inizio nel 1964, con quella che all’epoca era una piccola azienda artigiana con sei operai che produceva rotori e statori per i motorini elettrici dei frullatori Bialetti. Da lì, “grazie alla voglia di fare di tre cugini squattrinati, che volevano far crescere un’attività che all’inizio non era nemmeno loro, è iniziata la nostra corsa”, racconta Sergio Iori, Presidente di EuroGroup Laminations, ricordando i suoi primi passi in quello che sarebbe poi diventato un gruppo di circa 3 mila dipendenti, 7 stabilimenti produttivi in Italia e 6 all’estero (2 in Messico, 2 in Cina, 1 negli Stati Uniti e 1 in Tunisia)Una corsa inarrestabile, scandita da una vera e propria scalata globale. “Nel 1980 diventammo la prima azienda italiana nel settore delle tranciature dei lamierini magnetici”, racconta Iori, che due anni fa è stato nominato Cavaliere del lavoro dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Allora si lavorava soprattutto per il settore dell’elettrodomestico: frullatori, lavatrici, lavastoviglie e tutto ciò dentro cui c’è un motorino elettrico”.Poi, quando tra gli anni Novanta e Duemila iniziarono ad arrivare i prodotti a basso costo dalla Cina, la produzione dell’azienda milanese si è progressivamente spostata sui rotori e statori per i motori industriali, per i treni, gli impianti di condizionamento, quelli di refrigerazione, la domotica e l’industria automotive. Dai motorini per i tergicristalli agli specchietti retrovisori, dall’Abs ai tettucci apribili. Fino ad arrivare nell’ultimo decennio ai motori elettrici per le auto.Nel frattempo, EuroGroup Laminations è cresciuta tanto da diventare leader in Europa, all’inizio degli anni Duemila, e poi a livello mondiale. Decisiva, in tal senso, fu la scelta di aprire un primo stabilimento all’estero, in Messico. “Una decisione tutt’altro che facile per un’azienda che all’epoca si considerava ancora una grande impresa artigiana”, ricorda Iori. Quel passaggio fu cruciale per la conquista del mercato nordamericano e di tutto ciò che sarebbe avvenuto dopo.Il resto è storia degli ultimi anni. E di un nuovo mercato, quello dell’auto elettrica, che ha portato i fatturati a crescere ad un ritmo vertiginoso, fino a quota 850 milioni di euro nel 2022. LEGGI TUTTO

  • in

    Manelli, il valore della produzione vola a 327,6 milioni (+46%)

    Continua la crescita di Manelli Impresa. Il valore della produzione del general contractor pugliese specializzato nel settore delle costruzioni generali ha superato il tetto dei 300 milioni di Euro attestandosi a 327,6 milioni con un incremento del 46% rispetto all’anno precedente a conferma dei programmi di espansione della Società, orientata ad affermarsi tra i principali player nazionali nel settore delle costruzioni. E’ quanto fa sapere la società che lo scorso 11 aprile ha approvato il bilancio d’esercizio e ha esaminato il bilancio consolidato per l’esercizio terminato il 31 dicembre 2023.La crescita è stata guidata principalmente dall’attenta e proficua attività di ricerca di nuove commesse e di nuove iniziative, che ha permesso al Gruppo di aggiudicarsi nel corso del 2023 gare per un importo significativo, che accolgono importanti opere strategiche a livello nazionale e internazionale. Ha contribuito alla crescita del Gruppo anche la riorganizzazione dei cantieri e dell’intero processo produttivo, dalla selezione delle gare alla partecipazione alle stesse con offerte tecnico-economiche più competitive, fino alla gestione dei cantieri aggiudicati. Per gestire al meglio le commesse già aggiudicate e quelle future, l’azienda ha perseguito con determinazione anche l’ottimizzazione dei fattori interni: è riuscita a rafforzare e qualificare i ruoli apicali, con la sensibile crescita del numero di figure dirigenziali (da 12 a 16), oltre che ad avvalersi di studi primari esterni di progettazione e consulenza.In sintesi i principali dati societari. L’EBITDA si attesta a Euro 23,6 milioni, rispetto a Euro 15,3 milioni del 31 dicembre 2022 con un margine del 7,2% rispetto al 6,8% del 31 dicembre 2022. L’EBIT si attesta a Euro 18,8 milioni, rispetto a Euro 11,6 milioni del 31 dicembre 2022 con un margine del 5,7% rispetto a 5,2% del 31 dicembre 2022. Il risultato ante imposte della Società si attesta a Euro 16,8 milioni, in aumento del 59% rispetto al 31 dicembre 2022 (Euro 10,5 milioni). L’Utile Netto, infine, si attesta a Euro 11,9 milioni, rispetto a Euro 7,2 milioni del 31 dicembre 2022 (+65%). La Posizione Finanziaria Netta: Euro 42,0 milioni, rispetto a Euro 27,6 milioni del 31 dicembre 2022. Il Patrimonio Netto: Euro 33,9 milioni, rispetto a Euro 21,9 milioni del 31 dicembre 2022 (+54%). L’andamento degli indici patrimoniali conferma l’equilibrio della struttura finanziaria del Gruppo.Nei primi mesi dell’esercizio 2024 sono state finalizzate alcune acquisizioni di quote societarie. In particolare, Manelli Impresa S.p.A. ha acquistato da Onofrio Manelli il restante 49% del capitale sociale delle seguenti società: Coman S.r.l.; Manelli Bau S.r.l. – Gmbh; Manelli Constructii Generale S.r.l.. A seguito di tali operazioni, le società citate sono ora controllate al 100% da Manelli Impresa S.p.A.. LEGGI TUTTO

  • in

    Dichiarazione dei redditi: da quando si può scaricare il modello 730 precompilato

    Mancano pochi giorni all’inizio della stagione della dichiarazione dei redditi. Dal prossimo 2 maggio, difatti, i contribuenti italiani potranno scaricare e visionare il modello 730 precompilato.Inizialmente la pubblicazione da parte dell’Agenzia delle entrate era prevista per il 30 di aprile, ma in considerazione della festività del primo maggio, il tutto è slittato al 2 di maggio, a poco meno di una settimana dall’11 maggio, altra data fondamentale perché sarà il giorno a partire dal quale i contribuenti potranno inviare o modificare il precompilato.Negli ultimi anni le semplificazioni sul 730 sono state davvero tanto, sino ad arrivare al modello precompilato; anche quest’anno continuano le semplificazioni che dovrebbero rendere sempre più semplice la possibilità di vistare e modificare, eventualmente, la propria dichiarazione con il 730.Vediamo quali sono state le semplificazioni di quest’anno.Guida alle modifiche sulla dichiarazioneRispetto agli anni passati la prima importante innovazione sul modello precompilato non riguarda la sua struttura ma la semplificazione sulle procedure. Difatti, come ricorda l’Agenzia delle entrate sul proprio sito richiamando la circolare 8 dell’Istituto, saranno evidenziate al contribuente le informazioni di carattere fiscale che potranno essere confermate o modificate.Nello specifico, accedendo in un’apposita sezione dell’applicativo web della dichiarazione precompilata, accessibile tramite l’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle Entrate, i contribuenti saranno guidati su cosa fare e come intervenire sul precompilato per confermare o modificare le informazioni in possesso delle Entrate che, una volta definite, verranno riportate automaticamente nei campi corrispondenti della dichiarazione dei redditi modello 730, facilitando così la compilazione della dichiarazione.Platea dei dichiaranti più ampiaSi allarga la platea dei contribuenti che potranno utilizzare il modello 730 precompilato.A seguito di un provvedimento del direttore generale dell’Agenzia si renderà possibile presentare il modello precompilato anche da parte dei contribuenti con redditi non da partita Iva o da lavoro dipendente o assimilati, ma esclusivamente redditi di capitale. Tra l’altro, già da quest’anno è possibile riportare i redditi di capitale di fonte estera soggetti a imposizione sostitutiva.Come si accede al precompilatoLa procedura è semplice: ci si dovrà collegare al sito dell’Agenzia delle Entrate, nell’area dedicata, utilizzando lo Spid (Sistema Pubblico dell’Identità Digitale), la Cie (carta di identità elettronica) o una Carta nazionale dei servizi.Vi è una sezione dedicata a coloro i quali hanno redditi da lavoro dipendente o assimilati, ed una sezione differente per gli altri redditi. LEGGI TUTTO

  • in

    Elkann spegne Mirafiori fino a settembre

    Lo stabilimento torinese di Mirafiori, dove Stellantis produce la Fiat 500 elettrica e le due sportive di Maserati, GranTurismo e GranCabrio, è sempre più nell’occhio del ciclone. Da oggi fino al prossimo 4 agosto, infatti, entra in vigore il contratto di solidarietà anche per i 1.174 addetti all’assemblaggio della Fiat 500 elettrica, provvedimento che già interessa, sino a fine anno, i 968 lavoratori della linea Maserati. Dal 4 al 28 agosto, inoltre, il polo Stellantis di Torino rimarrà chiuso per ferie.Il problema riguarda gli ordini di vetture che farebbero presagire a un mese di maggio molto difficile. Un aiuto alla Fiat 500 elettrica potrebbe arrivare dagli incentivi che, secondo le aspettative, dovrebbero essere varati i primi di maggio, una volta conclusi tutti i passaggi burocratici. Ma non c’è da illudersi vista la refrattarietà degli italiani verso questa alimentazione, come dimostrano i congrui fondi 2023 rimasti inutilizzati.La maggiore preoccupazione manifestata dai sindacati è che la mancanza di prenotazioni, nonostante gli incentivi, blocchi a lungo la produzione dell’impianto che ha fatto la storia della Fiat. La prospettiva, dunque, è che il mese prossimo le linee di Mirafiori, salvo eccezioni, resteranno ferme. A continuare a lavorare saranno invece gli addetti di altri reparti, come quelli che si occupano dei cambi per la Fiat Panda prodotta a Pomigliano d’Arco. Turno ridotto anche per i lavoratori dell’Hub di Economia circolare.«Abbiamo firmato esclusivamente per garantire il sostegno al reddito delle maestranze – ha spiegato Edi Lazzi (Fiom Torino) – e chiesto all’azienda di integrare la perdita salariale che subiscono le lavoratrici e i lavoratori. Bisogna fermare questo calvario e l’unico modo è che l’ad Carlos Tavares decida di rispondere alle nostre richieste: aprire una vera trattativa per mettere nero su bianco un progetto credibile».«La firma di questo contratto – gli fa eco Sara Rinaudo (Fismic Confsal sempre di Torino) – è necessaria al fine di preservare il massimo possibile dei posti di lavoro, garantire un percorso di transizione dignitoso e per la migliore tutela del reddito». LEGGI TUTTO