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    Avete dei vecchi gettoni telefonici? Potrebbero valere molto

    I gettoni telefonici usati per i telefoni pubblici potrebbero essere una rivelazione importante in termini economici. Queste monete hanno fatto parte della storia d’Italia perché sono state accettate da tutti come se fossero vero e proprio denaro. Dal 31 dicembre 2001 i gettoni non sono più stati utilizzati ma potrebbero avere un valore molto alto. Ecco come capire il valore di questi oggetti.La storia e l’annata Nel 1927 la Società telefonica interregionale piemontese e lombarda (Stipel) li presentò alla Fiera di Milano, servivano per fare delle telefonate dalle cabine pubbliche. Sono stati utilizzati per molti anni. Oggi vengono venduti online e hanno un valore molto importante. È fondamentale capire a quale anno risalgono i gettoni che abbiamo a casa, come farlo? Tramite la serie numerica impressa su queste monete, si tratta di quattro cifre e riporta la data di emissione. L’anno viene indicato dalle prime due cifre della serie numerica.I pezzi più ricercatiI pezzi maggiormente ricercati includono diverse monete tra cui lo Stipel, per questo pezzo i collezionisti possono sborsare fino a 990 euro. Le condizioni sono importanti ma non fondamentali perché questi prodotti vengono comunque acquistati anche se a prezzi inferiori rispetto alla moneta completamente non usurata. I gettoni Set datati 1934 valgono tra i 70 e i 150 euro mentre i Teti del 1935 vengono valutati dai 30 ai 200 euro. Gettoni dal 1959 al 1982 e i più rari Per quanto riguarda i gettoni coniati dal 1959 al 1982 non è possibile venderli, tranne alcuni con caratteristiche particolari. Alcune monete ESM coniate durante questo periodo che non riportano il logo possono essere valutate dai 50 ai 300 euro in base al numero di serie. I gettoni più rari, invece, includono Timo datato 1928 e Telve del 1932. Rispettivamente hanno un valore di 1300 e 350 euro se in condizioni perfette. Mentre, invece, nel caso in cui Timo sia usurato si potrebbero ricavare 200 euro. LEGGI TUTTO

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    Emissioni di CO2, cambio di paradigma grazie alla “green box”

    The “Urban Mobility Council”, il Think Tank nato nel 2022 su iniziativa del gruppo Unipol, ha presentato a Bruxelles, nella sede del Parlamento europeo, un nuovo paradigma che non obbliga alla rottamazione di un’auto in ragione del suo motore purché i chilometri che percorre siano limitati e il suo stile di guida sia “green”. Una logica in cui si rende necessario che ciascuna auto sia dotata di una “green box” dedicata e certificata, legata al veicolo, e che ogni automobilista accetti che il suo stile di guida e i chilometri percorsi siano misurati. L’iniziativa è stata illustrata a un gruppo di eurodeputati italiani dei vari schieramenti dall’ad di UnipolSai, Matteo Laterza, e da Sergio Savaresi, direttore del Dipartimento di elettronica, informazione e bioingegneria del Politecnico di Milano.Un salvagente per le Euro 4Nell’attuale scenario di “convivenza” tra auto elettriche e a motore endotermico, i risultati sperimentali emersi dalla ricerca “Greenbox: l’uso della telematica per un nuovo paradigma di sostenibilità”, evidenziano che non tutte le auto Euro 4 sono da rottamare, e non tutte le Euro 6 sono virtuose. I risultati della ricerca si basano sulle analisi di emissione di un campione di 3mila veicoli immatricolati su tutto il territorio nazionale nell’anno 2022. I veicoli sono suddivisi in tre classi identiche di 1.000 auto per ciascun motore Euro 4, Euro 5 ed Euro 6; le percorrenze analizzate sono medio-alte (oltre 15mila chilometri l’anno), sia fuori sia dentro le zone metropolitane, in modo che l’attività di mobilità sia significativa.Ecco, allora, che dal campione dei 1.000 veicoli Euro 4 e dei 1.000 Euro 6 (rispettivamente, la classe a priori ”peggiore” e quella ”migliore” di questa analisi) risulta, in maniera non sorprendente, che le emissioni medie totali effettive di CO2 degli Euro 4 per anno (4.350 kg) sono superiori di circa il 20% rispetto a quelle medie degli Euro 6 (3.650 kg). Viceversa, mettendo a confronto le emissioni effettive (e non medie) dei mille veicoli Euro 4 ed Euro 6, la ricerca mostra che il 26% dei veicoli Euro 4 emette meno CO2 rispetto ad altrettanti veicoli Euro 6.La differenza è ancora più marcata se si passa a un confronto tra un veicolo ad “alte emissioni” Euro 6 con uno a ”basse emissioni” Euro 4: un veicolo Euro 6 “ad alte emissioni” emette fino a 6 volte più CO2 di un veicolo Euro 4 a “basse emissioni”. E ancora, un’analisi puntuale delle percorrenze nel solo contesto urbano, evidenzia che un veicolo Euro 6 ad ”alte emissioni” emette – fino a 10 volte di più di un veicolo Euro 4 a ”basse emissioni”.Il guidatore è determinante”L’impatto ambientale – sottolinea il professor Savaresi – dipende da come e quanto viene utilizzata l’automobile, ma per catturare questa significatività occorre passare da un modello basato sulla centralità della classe di motore Euro a un modello veicolo-centrico in cui l’individuo diventa protagonista consapevole del proprio ruolo nella emissione di CO2. Il guidatore, infatti, è determinante nella quantità di emissioni prodotte dal veicolo: lo stile di guida, la velocità media, i chilometri percorsi, sono tutte variabili in grado di influenzare in modo significativo le emissioni dell’auto. In particolare, una velocità di percorrenza troppo elevata o troppo bassa genera, a parità di altre condizioni, una crescita significativa di emissioni di CO2″.”Tale modello – precisa l’ad di UnipolSai, Laterza – permetterebbe, inoltre, di non limitare la mobilità delle persone a priori rispetto a una classe di motore Euro, ma renderebbe possibile misurare il contributo effettivo di ciascuna autovettura per la sostenibilità ambientale del pianeta, rispetto a una normativa in essere che richiede un upgrade della classe Euro. È interesse del Gruppo Unipol accompagnare i clienti senza lasciarli soli, mettendo a disposizione il know-how per dilazionare i tempi in cui dovranno adeguarsi facendo sopravvivere più a lungo le auto di cui dispongono. L’utilizzo dei dati può essere uno strumento prezioso per ammorbidire le asperità della transizione al fine di renderla economicamente e socialmente più sostenibile”.Un nuovo scenarioIn questo scenario di “convivenza” tra auto elettriche e auto a motore endotermico, i risultati sperimentali emersi dalla ricerca “Greenbox: l’uso della telematica per un nuovo paradigma di sostenibilità”, evidenziano, dunque, che non tutte le auto Euro 4 sono da rottamare e non tutte le Euro 6 sono virtuose. Attraverso l’uso delle scatole nere – che, nella nuova visione, assurgerebbero al ruolo di “green box” – il modello misura la creazione di effetto serra di ogni singolo veicolo, sulla base, oltre che delle specifiche tecniche del motore, del tipo di strada che si percorre, del chilometraggio, della velocità media e dello stile di guida. Una misurazione che potrebbe facilmente essere estesa ad altre variabili come, ad esempio, gli inquinanti (per i centri urbani) o l’occupazione di suolo pubblico o la rischiosità per le persone. LEGGI TUTTO

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    Le Dogane mondiali si riuniscono in Italia: al centro del summit sostenibilità e sicurezza

    Il funzionamento delle dogane poste lungo i confini è fondamentale per mantenere un equilibrio economico e commerciale planetario. Nel secondo Dopoguerra si è intuita la necessità di facilitare gli scambi e prevenire efficacemente le controversie commerciali ed è sulla base di questa urgenza che è nata l’Organizzazione mondiale delle dogane. Da oggi, martedì 5 dicembre, è in corso a Venezia l’89° summit dell’Organizzazione mondiale delle dogane, che vede la partecipazione di trenta delegazioni provenienti da tutto il mondo, impegnate a discutere e analizzare i principali temi di stretta attualità inerenti il settore.Quest’anno, l’onore di ospitare l’evento è dell’Italia grazie all’organizzazione dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli e gli incontri sono stati organizzati nella prestigiosa cornice della Sala ex Squadratori della Marina militare. Tra i temi “caldi” sottoposti all’attenzione delle delegazioni internazionali c’è l’esigenza di trovare soluzioni praticabili e percorribili per garantire le operazioni doganali anche nei contesti geografici più difficili e instabili del pianeta. Ma i trenta guardano anche al futuro e a quelli che sono gli impegni che si contestualizzano all’interno delle pratiche di sostenibilità ambientale.In quest’ottica si svolgerà il confronto sul tema delle green customs, che vede l’impegno concreto e metodico delle dogane su diversi fronti, dal contrasto ai traffici illeciti di rifiuti all’attuazione di politiche commerciali compatibili con la tutela dell’ambiente Da parte delle dogane c’è anche l’impegno a studiare e attuare procedure a ridotto impatto ambientale per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. La tre giorni potrebbe rappresentare uno spartiacque nell’azione dell’Organizzazione mondiale delle dogane per un “dopo” che sia più orientato a politiche sostenibili a 360 gradi.”Sono orgoglioso che il nostro Paese ospiti un evento internazionale di tale portata. Ringrazio la Guardia di Finanza e la Marina militare che, insieme con il personale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, hanno reso possibile tutto ciò”, ha dichiarato il direttore dell’agenzia delle dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, sottolineando che nella sua storia l’Organizzazione mondiale delle dogane “è stata sempre in grado di mettere allo stesso tavolo Paesi anche in disaccordo ma accomunati dall’impegno in una gestione virtuosa dei flussi commerciali”. L’auspicio per il futuro, ha concluso Alesse, è che “l’Organizzazione possa continuare a garantire il dialogo tra le parti”. LEGGI TUTTO

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    Lamborghini, storico accordo coi sindacati: riduzione orario e aumento salario

    Dopo il colosso Luxottica, anche nel settore delle automobili c’è chi dice sì alla settimana corta e non solo. Si tratta di Lamborghini. Firmata nella notte l’accordo tra rsu, Fiom, Fim e Automobili Lamborghini sul contratto integrativo aziendale. Il testo nei prossimi giorni sarà presentato ai lavoratori e sottoposto a referendum. Dalle prime notizie, prevede la riduzione dell’orario di lavoro, l’aumento del salario annuale, 500 nuove assunzioni, un percorso di miglioramento sugli appalti continuativi del sito, il consolidamento dei diritti e la tutela delle differenze.”L’intesa raggiunta nella notta alla Lamborghini è storica perché vede per la prima volta un’industria dell’automotive in Europa raggiungere una consistente riduzione dell’orario di lavoro, non con una diminuzione del salario ma con una sua maggiorazione”, le parole di soddisfazione delle single sindacali.Il piano nel dettaglioSi inizia dal numero consistente di settimane da quattro giorni lavorativi nell’arco dell’anno, inoltre il premio di Risultato sarà pari a 4mila euro. In aggiunta, è previsto un aumento di varie indennità legate alla produzione e per la valorizzazione delle competenze dei dipendenti. La quota totale che verrà erogata annualmente ai dipendenti Lamborghini, in aggiunta al salario previsto dal Contratto Nazionale, che salirà così da 13.500 euro a circa 16.000 euro, di cui 4.000 variabili e 12.000 certi.Con la busta paga di novembre 2023 (pagata l’11 dicembre) verrà erogato inoltre un premio straordinario, legato al sessantesimo anniversario dell’azienda, pari a 1.063 euro. “Un’altra importante vittoria è l’impegno dell’azienda per un concreto miglioramento delle condizioni materiali delle lavoratrici e dei lavoratori in appalto. Questo si articolerà tramite il contrasto ai contratti pirata e incentivando accordi integrativi di secondo livello all’interno della comunità del sito produttivi”, spiegano le sigle sindacali.Gli altri sostegni ai lavoratori, genitorialità e violenza di genereLa trattativa ha portato anche all’introduzione di vari strumenti per il sostegno alla genitorialità e per il contrasto alla violenza di genere. Verranno creati dei permessi retribuiti in caso di adozione e affido di un bambino e per l’inserimento dei figli al nido o alla scuola materna, oltre che un aumento del 10% del contributo aziendale per i quanto riguarda il congedo parentale che arriva all’80% della retribuzione.Per il contrasto alla violenza di genere, verrà resa obbligatoria la formazione, in collaborazione con le associazioni che operano nel territorio sul tema, e costituito “un gruppo di lavoro sull”innovazione sociale, con l’obiettivo di conquistare nuovi diritti civici”.Le parole dei sindacati”Lavorare meno e lavorare meglio, questo è il principio che ha guidato questa trattativa, e che si pone all’interno di un ragionamento più complessivo. In un momento dove si attacca il potere di acquisto di chi lavora -spiegano le sigle sindacali – mentre non vengono toccati i grandi patrimoni e gli extraprofitti, la trattativa in Lamborghini pone alcuni punti cardine: ridurre l’orario, alzare il salario, tutelare chi lavora in condizioni peggiori e dare sempre più strumenti per il contrasto alla violenza di genere”. LEGGI TUTTO

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    Caro voli a Natale: ecco i consigli per risparmiare

    Il tema caro-voli torna protagonista nel periodo natalizio. Tra viaggi di piacere e rientri nelle regioni di provenienza, l’aumento del costo del biglietto è assicurato. Per andare, per esempio, in Sicilia si spendono circa 521 euro. È però possibile risparmiare seguendo alcuni piccoli accorgimenti nonostante le cifre dell’analisi di Skyscanner descrivano uno scenario critico per chi è in partenza. Ecco tutti i costi e i consigli per spendere meno.Il salassoL’analisi prende in esame un biglietto in classe economy con partenza il giorno 23 dicembre 2023 e rientro il 7 gennaio 2024. Gli orari presi in considerazione sono i più economici, per esempio la mattina presto oppure la sera tardi. Con queste condizioni partendo da Bologna e atterrando a Palermo si spendono più di 520 euro mentre atterrando a Catania si scende a 465 euro. Partendo invece da Torino servono 446 euro mentre da Genova a Catania il consumatore dovrà sborsare 404 euro a testa. La tratta Milano-Palermo sembrerebbe più “economica” e richiede 399 euro per passeggero, prezzo che può cambiare in base alla compagnia e all’orario. Per far fronte al problema Regione Sicilia ha introdotto uno sconto del 50% sui biglietti dedicato però solo ai residenti.Le tariffeLe tariffe in Sardegna sono particolarmente alte. Un volo Cagliari-Pisa richiede una spesa minima di 365 euro a testa, si tratta sempre di un biglietto andata e ritorno, da Torino, invece, si spendono 297 euro. Complessivamente la tratta Bologna-Palermo è la più costosa mentre Roma-Catania e Milano-Cagliari sono quelle meno care. A questo proposito Furio Truzzi, presidente di Assoutenti, ha detto che si tratta di un’emergenza che ogni anno ritorna e che sembra non avere soluzione. Truzzi ha specificato: “È sempre più un salasso che svuota le tasche dei cittadini”. In merito a un possibile intervento dell’Antitrust il Ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso ha affermato: “Abbiamo fornito all’Antitrust gli strumenti per agire. L’indagine avviata, prosegue, è la dimostrazione che il nostro decreto legge (il decreto Asset, ndr) e le norme in esso contenute, stanno funzionando”.Quando partireSembrerà difficile risparmiare in questo periodo ma è possibile, come? Innanzitutto è consigliabile partire il giorno 24 dicembre e tornare il 27. In questo periodo i voli sembrerebbero effettivamente meno cari. L’analisi è stata svolta su 8mila rotte internazionali. Partendo nelle date indicate si può ottenere un risparmio al massimo del 40%. In termini generali è meglio non partire nel weekend e negli orari più comodi, così si potrà spendere meno. Inoltre si possono effettuare dei confronti tramite i portali di comparazione delle tariffe come Vola gratis, Hopper, Jetradar e Hipmunk.Il momento in cui comprare il bigliettoBisogna considerare che le tariffe aeree sono più alte nel weekend. Nel fine settimana è inusuale trovare offerte e promozioni proposte dalla compagnie aeree. Partire tra il lunedì e il mercoledì costa molto meno, mentre la domenica è il giorno peggiore della settimana in termini di prezzo. Anche l’orario è fondamentale, infatti il momento più economico per prenotare un volo, sembrerebbe essere alle due di notte, questo orario permetterebbe di risparmiare circa il 10%.I pacchettiNel caso in cui l’intenzione fosse quella di fare una gita in montagna oppure andare a sciare, è bene optare per i pacchetti che consentono di prenotare volo e hotel contemporaneamente. Queste soluzioni solitamente permettono di risparmiare notevolmente e forniscono un servizio completo. Spesso vengono messi in vendita anche prodotti last minute che sono comodi e convenienti per chi vuole prenotare all’ultimo minuto a prezzi ridotti. LEGGI TUTTO

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    Da Trenitalia 100 Frecce per l’inverno. Milano-Roma in sole 2 ore e 50 minuti

    Da Milano a Roma (o viceversa) in meno di 3 ore. Per la precisione 2 ore e 50 minuti primi. È la promessa di Trenitala, controllata del Gruppo FS guidato da Luigi Ferraris. A presentare l’offerta invernale di Trenitalia è stato ieri il suo ad Luigi Corradi alla Stazione Centrale di Milano, snocciolando i numeri del traffico.«Nei primi dieci mesi del 2023 con il Polo passeggeri abbiamo raggiunto più di mezzo miliardo di viaggiatori, in crescita del 20% rispetto allo stesso periodo del 2022, di cui 100 milioni durante l’estate», ha detto Corradi soffermatosi sulla crescita dei canali digitali: «oltre 190 milioni di accessi (+20%) e 82 milioni di viaggi acquistati (+31%). Bene anche i giovani (+30%). Con la sua «Winter Experience 2023/2024» Trenitalia schiera cento Frecce tra Roma e Milano, intermodalità, treni per le località turistiche italiane ed estere, potenziamento dei convogli regionali. Tra le novità di spicco due collegamenti agAir giuntivi tra Milano e Roma senza fermate intermedie in sole 2 ore e 50 minuti, che completano l’offerta degli altri sette che già coprono la distanza in meno di 3 ore.Si aggiungono sei Frecciarossa con fermate intermedie e tempi di viaggio a partire da 3 ore e 10 minuti, quattro dei quali estenderanno la corsa a Torino e due a Napoli. Con il nuovo orario cinque Frecciarossa ridur ranno fino a 30 mi nuti il tempo di percorrenza tra Milano, Rimini, Ancona e la Puglia. Saranno in totale 26 al giorno i Frecciarossa a percorrere la distanza tra il capoluogo lombardo e la costa Adriatica. In direzione Venezia arriveranno invece due nuovi Frecciarossa, che porteranno a 44 i collegamenti giornalieri tra le due città. Poi c’è l’intermodalità, con la quale Trenitalia punta a un servizio porta a porta. «Quest’anno – ha detto Corradi- 5 milioni di passeggeri hanno scelto il trasporto intermodale in combinazione col treno, di cui 1,6 milioni solo per la tratta Fiumicino Aeroporto-Roma».Confermato il collegamento con Intercity Notte fra Roma e San Candido (Bolzano), che consente di raggiungere anche le principali mete del Trentino-Alto Adige, e il collegamento con Intercity per Bardonecchia, in alta Val di Susa. Sui binari anche 170 tra Intercity, Intercity Notte, Eurocity ed Euronight tra l’Italia, la Svizzera, l’Austria e la Germania.Infine, la sostenibilità ambientale. Secondo Corradi «i 45 milioni di passeggeri che hanno scelto di viaggiare con le Frecce hanno permesso di risparmiare circa 1 miliardo per la collettività in termini di minori costi ambientali e sociali».MaNe LEGGI TUTTO

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    Panettone: come sceglierlo, i cinque migliori

    Puntuale, con l’avvicinarsi delle Festività Natalizie, anche quest’anno si ripropone la tradizionale disputa fra i due dolci caratteristici del periodo, panettone e pandoro, su quale sia il dolce natalizio più amato dagli italiani. In questa sede ci occuperemo del panettone, cercando di capire, come abbiamo già fatto in passato per i dolci pasquali, quali sono i migliori rappresentanti della categoria presenti nei supermercati. Prima di arrivare alla classifica, come consuetudine, cerchiamo di conoscere meglio le origini di questo dolce, le regole che ne disciplinano la preparazione e quali sono gli elementi da considerare nella scelta.Origini del PanettoneLe origini del panettone sono avvolte nella nebbia del tempo, ma la leggenda più diffusa e romantica narra di un giovane pasticciere milanese del XV secolo che, innamorato perdutamente di una ragazza e volendo conquistarla, durante la festività natalizia decise di creare un dolce che avrebbe catturato il cuore di tutti. Risultato, un pane dolce arricchito con frutta candita e uvetta, il panettone, appunto.La seconda storia narra di un sontuoso banchetto di Natale alla corte di Ludovico il Moro durante il quale il cuoco dimenticò in forno il suo dolce, bruciandolo. Scoperto che un servitore di nome Toni aveva tenuto per sé un po’ dell’impasto per uno spuntino terminato il banchetto, aggiungendovi uova, zucchero e uvetta, lo servì, dandogli una forma di pane. Piacque talmente tanto che Ludovico lo impose in tutti i banchetti natalizi seguenti. Unendo la forma al nome del servitore, il dolce si sarebbe chiamato “Pan de Toni”, poi panettone.Un’altra leggenda riconduce la creazione del panettone a suor Ughetta, cuoca di un convento milanese che utilizzò i pochi ingredienti presenti nella dispensa per realizzare un dolce natalizio per le consorelle. All’impasto del pane aggiunse uova e zucchero, uvetta e canditi e lo benedì tracciandovi sopra una croce con il coltello. Il successo fu tale che i milanesi iniziarono a fare offerte al convento per portare a casa un po’ di quel pane speciale.Va detto, però, che il prodotto originario era diverso da quello giunto fino a noi. Il primo panettone moderno nasce infatti nel 1919 nel forno milanese di Angelo Motta, fondatore dell’omonima azienda dolciaria e autore anche della colomba pasquale. Fu lui a dare al panettone la sua tipica forma a cupola e a sperimentare la tripla lievitazione dell’impasto, elementi che contribuirono al successo di questo dolce e all’apertura di un grande stabilimento per la produzione industriale. Negli anni successivi la ricetta fu rielaborata da un altro storico nome della pasticceria milanese, Alemagna, da lì in poi saranno tanti i marchi a lanciare la propria versione di questo dolce su tutto il territorio.Ingredienti, disciplinare e caratteristiche di qualitàSe il panettone ha subito negli anni trasformazioni e modifiche dovute alla concorrenza tra i vari marchi, sono però aumentate anche le imitazioni, soprattutto all’estero, come avviene per tante altre eccellenze enogastronomiche Made in Italy, realizzate con ingredienti spesso di scarsa qualità o contenuti in quantità minime. Questo ha portato ad una regolamentazione della produzione del panettone, così come di pandoro e colomba. Così nel 2005 è stato varato con un decreto legislativo un disciplinare che tutela queste specialità dolciarie, individuando una serie di ingredienti che un panettone deve obbligatoriamente contenere per fregiarsi di questa denominazione, e cioè: farina di frumento, lievito naturale ottenuto da pasta acida, zucchero in quantità non specificate, uova (che siano di gallina fresche intere e di classe A, o solo tuorlo, non inferiore al 4%), burro, minimo 16%; ancora, uvetta e scorze di agrumi canditi in percentuale non inferiore al 20%, e sale.Anche il tipo di canditi e uvetta utilizzati determina la qualità: di solito quelli di dimensioni maggiori sono più pregiati, specie se tra essi è inclusa la scorza di cedro, più cara rispetto all’arancio. Anche la presenza di tuorli d’uovo, che assicurano una pasta più gialla e appetitosa, fa la differenza. Oltre a questi ingredienti base, il produttore può aggiungere latte e derivati, miele, malto, burro di cacao, zuccheri, aromi naturali, emulsionanti, conservanti e lievito fino all’1%. Importante quindi leggere bene l’etichetta, ma anche la data di scadenza: più lunga è, più conservanti potrebbero essere presenti nel prodotto.Perché sia ritenuto di qualità, poi, un panettone deve possedere: un’alveolatura morbida, quindi una mollica soffice e leggera, con distribuzione uniforme di alveoli; un profumo avvolgente, con sentori di agrumi, vaniglia e frutta candita; crosta dorata e lucida; incorporazione perfetta degli ingredienti, uvetta e frutta candita devono essere distribuite in maniera uniforme, per garantire un gusto equilibrato; rispetto della tradizione, seguendo le ricette tradizionali e i metodi di produzione artigianali. Il disciplinare stabilisce inoltre che il prodotto debba avere una forma a fungo, un’alveolatura allungata, una consistenza soffice e una crosta screpolata, che presenti la cosiddetta scarpatura, cioè un taglio a forma di croce.Variazioni sul temaAll’interno della lista degli ingredienti di base, sono consentite variazioni, purché indicate in etichetta. In questo caso si tratta dei “prodotti speciali e arricchiti”, realizzati cioè senza uno o più ingredienti tipici del panettone, oppure con l’aggiunta di farcia, bagna, glassatura o altri ingredienti, a condizione che il prodotto contenga almeno il 50% dell’impasto base. Tra questi, i più diffusi nei supermercati sono il panettone senza uvetta o canditi, quello al cioccolato, in varie declinazioni, il panettone al pistacchio, al liquore, e ancora, quelli senza lattosio e senza glutine. La richiesta di prodotti “gourmet” da parte dei consumatori ha fatto inoltre aumentare, specie negli ultimi anni, la richiesta di panettoni più sofisticati, al cui impasto vengono aggiunti ingredienti insoliti come zenzero, liquirizia, pere candite, o protetti da marchi di indicazione geografica, come il limone Costa d’Amalfi o il cioccolato di Modica.La classificaOra che sappiamo (quasi) tutto di questo protagonista delle Festività Natalizie, peraltro consumato in altri paesi tutto l’anno, vediamo la Top Five estratta dalla classifica stilata da Altroconsumo e relativa alla versione classica del dolce presente nei maggiori canali di distribuzione, cui abbiamo aggiunto un’indicazione di massima dei prezzi; il primo gradino del podio presenta un parimerito.1) Vergani Il Panettone di Milano: preparato con farina, lievito madre naturale, tuorlo d’uovo fresco e burro, zucchero, uva sultanina (14,5%), scorze d’arancia candite (10%), 72 ore di lavorazione. Confezione da 1 kg 14,99 euro.1) Maina Il Panettone: farina, burro, zucchero, tuorlo d’uova fresche, uva sultanina (22%), scorze di agrumi candite (5%), latte fresco italiano alta qualità, lievito madre naturale, lievitazione oltre 2 giorni, uva sultanina, scorze d’arancia candite, 60 ore di lavorazione, 8 ore di raffreddamento naturale, senza conservanti e ingredienti geneticamente modificati. Confezione da 750 gr 5,29 euro.2) Coop Panettone Classico: preparato con metodo tradizionale, circa 40 ore di lavorazione, con farina, lievito madre, uova fresche da galline allevate a terra, uva sultanina (18%), burro, zucchero, tuorlo d’uova fresche, scorze d’arancia candite (8%) cedro candito (1%). Confezione da 1 kg 5,90 euro.3) Bauli Il Panettone Classico: prodotto con farina, uova fresche, zucchero, lievito naturale, burro, uvetta sultanina (16,1%), scorze d’arancia candite (15%), ingredienti no OGM. Confezione da 1 kg 6,49 euro.4) Galup Panettone Classico: farina, uova fresche di categoria A da galline allevate a terra, zucchero, lievito naturale, uva sultanina (15%), burro, scorzone d’arancia Oro (8%), 40 ore di lievitazione naturale e lievito madre nell’impasto, con glassa alla nocciola piemontese fatta a mano. Confezione da 750 gr 10,95 euro.5) Motta Il Panettone Originale: dalla ricetta originale di Angelo Motta, con farina, uova fresche, lievito naturale, zucchero, burro, uvetta sultanina (15,9%), scorze d’arancia candite (12,4%), lievito naturale latte scremato in polvere. Confezione da 750 gr 5,40 euro. LEGGI TUTTO

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    Le “Casse” d’Europa insieme per la sostenibilità

    Lavorare in squadra per affrontare le sfide della sostenibilità: lo chiedono i cittadini europei, sempre più consapevoli dell’importanza delle politiche che affrontano i temi dell’Esg. È il focus su cui si devono concentrare gli istituti europei di promozione nazionale, come Cassa depositi e prestiti in Italia. L’invito è emerso durante l’incontro di ieri a Milano dal titolo «Eyes on a sustainable future», organizzato da Cdp guidata da Dario Scannapieco in collaborazione con Borsa Italiana e che ha visto la presenza dei vertici della francese Caisse des dépôts, della spagnola Instituto de Crédito Oficial, della tedesca Kreditanstalt für Wiederaufbau e della Bei.I cittadini europei sono consapevoli dell’importanza che lo sviluppo economico passi attraverso l’attenzione per le tematiche Esg. E in quest’ottica gli istituti nazionali di promozione Ue si stanno adoperando per creare una rete comune a livello europeo che possa contribuire a potenziare gli investimenti sostenibili in un contesto in rapida evoluzione, con una costante necessità di risorse e nuove soluzioni.I dati emersi dall’indagine Bva Doxa hanno sottolineato come l’Europa abbia ormai preso coscienza delle tematiche Esg, con l’ampia maggioranza dei cittadini europei che è favorevole ad accettare un orizzonte temporale di medio-lungo periodo nei rendimenti degli investimenti sostenibili. Il cambiamento climatico e le problematiche ad esso collegate restano le maggiori preoccupazioni e priorità di azione per i cittadini, ma inizia a emergere l’importanza della dimensione «sociale». LEGGI TUTTO