MILANO – La crisi di governo riporta l’Italia sulle prime pagine dei siti d’informazione di riferimento per la comunità finanziaria internazionale, generando qualche tensione sui Btp. Il primo termometro cui si guarda in questi casi è infatti lo spread tra decennali italiani e pari scadenza tedeschi, che in mattinata non segna particolari tensioni. Poi, mentre si profila l’assenza di numeri sufficienti di “responsabili” per mantenere l’ossigeno al Conte bis e si nominano le urne, lo spread sale in area 120 punti base con il rendimento allo 0,65 per cento nel finale di seduta: ieri sera, mentre prendeva forma lo strappo di Matteo Renzi dall’esecutivo di Giuseppe Conte, il differenziale aveva chiuso a 112 punti base. Oggi è così tornato ai massimi da novembre.
Crisi di governo, Conte a Mattarella: “Chiarimento politico in Parlamento”. Zingaretti e Di Maio: “Renzi inaffidabile”. I timori del Pd: senza “responsabili” voto a giugno più vicino
14 Gennaio 2021
Le Borse europee si sono mosse all’insegna della cautela. Piazza Affari ha oscillato sopra e sotto la parità per tutta la giornata, chiudendo quindi in calo dello 0,5% ma senza accusare contraccolpi di rilievo. Gli investitori restano dunque in stand-by in attesa di capire meglio cosa accadrà sul fronte politico. E’ stata migliore la performance delle altre Borse Ue: Londra ha aggiunto lo 0,7%, Francoforte lo 0,35%, Parigi lo 0,3%. Sul listino meneghino si mette in evidenza Fca, nel giorno dello stacco del maxi-dividendo in vista della fusione con Psa.
Il Tesoro registra risultati misti nell’asta di questa mattina, collocando tutti i 9,25 miliardi di Btp a 3, 7 e 30 anni. Nel dettaglio, sui 2,75 miliardi di euro di Btp con scadenza 2024 il tasso sale al -0,23% da -0,3% dell’asta precedente. Collocati poi 4,5 miliardi di Btp a 7 anni con un rendimento che passa a 0,30% dallo 0,19% e quindi in crescita anche in questo caso. Infine assegnati 2 miliardi di euro di Btp con scadenza 2051: il tasso scende all’1,47% da 1,763%. Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, intervenendo su Rai 1 ha rimarcato come l’Italia abbia perso solo oggi “quasi 8 milioni” come riflesso sul costo del debito dalle vicende politiche delle ultime ore che ha bollato come “un atto di irresponsabilità senza precedenti”. E ha poi aggiunto: “Avevo capito che si voleva il Mes per far risparmiare gli italiani, si sta ottenendo l’effetto opposto. Evidentemente non era quello l’obiettivo principale”.
Anche Wall Street si muove positiva nel giorno in cui il presidente neoeletto Joe Biden presenta al Parlamento il piano di stimoli a supporto dell’economia colpita dal coronavirus. Alla chiusura delle Borse Ue, il Dow Jones e il Nasdaq salgono dello 0,4% e lo S&P500 dello 0,25%.
Le banche d’affari e la crisi: “La Bce tiene a bada lo spread”
D’altra parte, è proprio il voto sussurrato dai Dem, è proprio lo scenario peggiore per le banche d’affari. In una nota mattutina dell’americana Citi si ragiona di quel che accade a Roma e si spiega agli investitori internazionali come siano molte le vie possibili, a questo punto, e decisivi i prossimi giorni. “Ci aspettiamo che i mercati preferiscano una soluzione rapida piuttosto che un prolungato stato d’incertezza a gravare sul governo, dal momento che la pandemia e i suoi impatti economici stanno ancora colpendo l’Italia – scrivono gli economisti di Citi – I principali focus sui mercati riguardano la percezione di un rischio di nuove elezioni o di formazione di un nuovo governo che si allontani dall’attuale posizione pro-europea. Ci aspettiamo che restino rischi limitati”, conclude la banca Usa.
L’Italia trova posto anche negli appunti di inizio giornata di Unicredit, dove si arriva a simili conclusioni. Pur aprendosi “inevitabilmente” un periodo di “incertezza e scarsa visibilità” l’aspettativa è che sia un passaggio “breve vista la pressione che il presidente Mattarella probabilmente eserciterà sui partiti politici ponendo l’accento sulla necessità di risolvere” questa situazione. Da Intesa Sanpaolo annotano come “i toni” di Renzi “verso l’attuale presidente del Consiglio sono stati molto duri (ha accusato il premier di aver creato un ‘vulnus democratico’)” nella conferenza dello strappo. A questo punto, per la Cà de Sass “tutti gli scenari sono possibili, incluso quello di un nuovo governo con la medesima maggioranza (la sostituzione del presidente uscente, nonché una ridefinizione del programma e della squadra di governo, appaiono condizioni sufficienti a ricomporre la frattura tra Italia Civa e il resto della maggioranza, che appare determinata a evitare il precipitare della situazione verso elezioni anticipate)”.
Anche Equita Sim mette in evidenza i “toni duri” di Renzi che rendono meno probabile un Conte Ter con lo stesso sostegno dell’altro ieri, aprendo a un triplice scenario: crisi con nuovo governo sostenuto dalla stessa coalizione, “con o senza Conte”; governo senza Italia Viva con il sostegno di altri senatori; governo di unità nazionale. “In tutti questi scenari, pensiamo che le tensioni sullo spread possano essere limitate grazie al supporto degli acquisti della Bce, anche se aumenterebbero le preoccupazioni sull’efficacia dell’azione di governo. Se poi tutti questi scenari dovessero fallire, si andrebbe verso nuove elezioni, scenario che potrebbe invece creare tensione sullo spread ma che al momento giudichiamo ancora come il più improbabile”.
Cina, vola l’export. Germania: Pil scende del 5% nel 2020
A livello globale, le Borse sono miste dopo il voto alla Camera Usa per il secondo impeachment di Donald Trump. In mattinata la Borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo, sulla scia dei buoni dati sul ‘made in Chinà e mentre il presidente eletto Joe Biden si prepara a delineare i suoi piani per un massiccio stimolo fiscale negli Stati Uniti. L’indice Nikkei è salito dello 0,85% a 28.698 punti. Positiva anche Hong Kong (+0,9%), mentre Shanghai ha chiuso in ribasso dello 0,9%.
Proprio dalla Cina sono arrivati chiari segnali di ripartenza economica alla fine dell’anno: il surplus commerciale della seconda potenza mondiale a dicembre è salito al livello record di 78,17 miliardi di dollari, contro i 47,25 miliardi di un anno prima e sopra le attese. L’attivo commerciale trae vantaggio dalla ripresa dell’export che a dicembre sale del 18,1%, oltre il 15% atteso dagli analisti ma sotto il 21,1% di novembre. L’import cresce del 6,5%, contro il 4,5% del mese precedente. In Germania, invece, l’istituto di statistica Destatis ha parlato di un Pil in calo del 5% nel 2020, in linea con le attese e meno grave del -5,9% della crisi economico-finanziaria del 2009, e di un deficit al 4,8%.
Negli Usa, le richieste di sussidi alla disoccupazione la scorsa settimana sono salite a 965.000 unità. Il dato è peggiore delle attese degli analisti, che scommettevano su quota 789.000.
Chiusura in calo per l’euro sul dollaro sotto quota 1,22. La moneta unica passa di mano a 1,2140 (-0,21%) e a 126,02 yen (-0,18%). Dollaro piatto sullo yen a 103,80. La crisi politica italiana indebolisce la valuta del vecchio continente mentre il piano di stimoli americani – che potrebbe essere più consistente del previsto – dà la spinta al biglietto verde. Per quanto riguarda, infine, le commodity il prezzo del petrolio si muove in calo dopo che il rapporto Opec ha previsto una domanda 2021 al di sotto dei livelli pre pandemici. Il Wti cede lo 0,49% a 52,6 dollari al barile, il Brent arretra dello 0,89% a 55,5 dollari. LEGGI TUTTO