More stories

  • in

    Come calcolare i consumi di energia elettrica

    Di fronte ai nuovi segnali di aumento dei prodotti energetici e in prospettiva delle stagioni autunnale e invernale, è importante capire come risparmiare su gas ed energia elettrica. Un buon punto di partenza per economizzare in particolare sulla bolletta della luce, è acquisire una maggiore consapevolezza dei propri consumi, per poterli ottimizzare. Sapere come viene utilizzata l’energia in casa è utile per stimare i costi, e individuare eventuali errori in bolletta: se non si sa quanto incide ogni singolo elettrodomestico di casa, dal frigorifero alla lavatrice, è difficile tenere sotto controllo le spese, ancora meno capire quale tra i fornitori energetici sul mercato convenga scegliere. Vediamo allora come fare per essere più consapevoli dei nostri consumi.Considerazioni generaliIl consumo di energia elettrica in un appartamento varia in base al numero di persone che vivono in casa regolarmente, quantità, tipologia e tempi di utilizzo degli elettrodomestici, la loro classe energetica (più è alta, inferiore è il consumo). Un apparecchio con dicitura A+++ consuma, ad esempio, il 41% in meno rispetto ad uno di classe A+. Per contenere i costi energetici è fondamentale ottenere valori di energia reali. I calcoli non possono essere accurati, se non si considerano le abitudini dei componenti del nucleo familiare. Gli stili di vita degli occupanti incidono in maniera determinante sulla bolletta elettrica, ma qualche semplice cambiamento di abitudine può aiutare a ridurre i costi energetici.Consumo elettrico: come si calcolaPer capire se la propria fornitura è conveniente, è indispensabile un calcolo del consumo elettrico in kWh, che si ottiene moltiplicando la potenza per le ore di utilizzo. Ma qual è la differenza fra kW e kWh? Il kilowatt (kW) è l’unità di misura della potenza di un apparecchio elettrico e corrisponde a 1000 Watt; il kilowattora (kWh) è invece l’unità di misura del consumo elettrico e indica quanta energia viene utilizzata per far funzionare un determinato elettrodomestico per un’ora di tempo.Impatto degli elettrodomestici sulla bollettaPer effettuare il calcolo dei i kWh consumati da un elettrodomestico, da un pc o da una qualsiasi altra apparecchiatura alimentata a corrente, bisogna innanzi tutto conoscere la sua potenza, indicata di solito sulla confezione o sul libretto di istruzioni. I kWh consumati si ottengono moltiplicando la potenza per il numero di ore di utilizzo, dividendo eventualmente per 1000, se la potenza è espressa in Watt.Calcolati i kWh giornalieri richiesti dall’elettrodomestico, basterà moltiplicarli per i giorni di utilizzo nel mese, o nell’anno, per avere un’idea precisa del consumo complessivo generato dal suo impiego e, di conseguenza, l’impatto sulla bolletta, confrontandolo con il totale fatturato dal fornitore di energia. Se, ad esempio, si è calcolato che il proprio pc ha consumato 25 kWh nell’ultimo mese e la bolletta luce riporta un consumo complessivo di 100 kWh per lo stesso periodo, significa che un quarto dell’energia elettrica utilizzata è servita per alimentare il computer. Per un conteggio più preciso dei costi, si dovrà semplicemente moltiplicare il numero di kWh per il prezzo unitario dell’energia elettrica.Bisogna poi considerare il concetto di potenza elettrica assorbita, che si calcola dividendo l’energia per le ore di funzionamento dell’elettrodomestico nell’intervallo di tempo stabilito. L’assorbimento però non costituisce il consumo generale di un dispositivo, ma si riferisce a quanta energia impiega l’apparecchio in una precisa fase del funzionamento. Se un elettrodomestico assorbe 1600 Watt, come riportato dall’etichetta energetica, ciò non rappresenta il consumo, ma l’assorbimento, appunto. Bisogna quindi determinare quanto incide il consumo di Watt in euro sulla bolletta e per questo occorre moltiplicare i 1600 Watt per le ore in cui l’apparecchio resta in funzione. Il dato ottenuto fornirà così un’idea del consumo in termini di potenza.Presso i negozi di fai da te e bricolage sono disponibili strumenti di misurazione che permettono di calcolare in tempo reale la potenza assorbita, senza competenze tecniche specifiche. In ogni caso il calcolo non sarà mai preciso, poiché diventa attendibile solo nel caso di apparecchi con consumo costante. Si pensi alla lavatrice, che registrerà un picco di assorbimento in fase di riscaldamento dell’acqua, mentre consumerà meno durante la centrifuga o l’ammollo. Oggi però si trovano in commercio molti elettrodomestici, come gli aspirapolvere di ultima generazione, che contengono sensori in grado di adattare in maniera automatica la potenza impiegata.Si consuma anche in stand-byÈ ormai risaputo che gli elettrodomestici in stand-by consumano energia elettrica, anche se si pensa di aver provveduto al loro spegnimento. Lo stand-by è segnalato dalla lucina rossa, che sta ad indicare una sospensione di utilizzo dell’apparecchio, ma non del consumo di elettricità. Certo, il consumo di energia di un elettrodomestico in stand-by non è equiparabile a quello di quando è accesso e in uso, ma quello che avviene durante lo stand-by, è una riduzione, non un’interruzione dei consumi energetici.Per risparmiare energia e tagliare i costi della bolletta elettrica è quindi essenziale spegnere completamente gli elettrodomestici. Per fare alcuni esempi, un condizionatore in stand-by consuma fino a 80 Watt, una TV o un decoder in pausa ne possono consumare anche 25. Un impianto Hi-Fi può arrivare a consumare anche oltre 130 Watt. A influire sul costo della bolletta è anche la loro usura: più i dispositivi sono obsoleti, più lasciarli in pausa impatta sui consumi elettrici. Il consiglio quindi è quello, se si può, di acquistare elettrodomestici nuovi a risparmio energetico.Controllare il consumo di energia elettricaDopo aver visto come valutare i consumi di un elettrodomestico e stabilire il suo impatto sulla bolletta, ecco alcuni suggerimenti per cercare di ridurre i costi. Poiché di solito le bollette vengono inviate agli utenti ogni due mesi, sarà sufficiente moltiplicare le cifre per due, così da capire meglio quanto pesino esattamente tutti gli elettrodomestici presenti nell’appartamento sul budget.Se si ha un contratto luce multifascia (f1, f2 e f3), si può fare in modo di concentrare i consumi nella fascia notturna (magari non “lanciando” la centrifuga della lavatrice alle 3 del mattino) e festiva (la f3), cioè la più economica; non lasciare mai, accesi come detto, elettrodomestici che non si utilizzano; altra opzione, quella di valutare un cambio di gestore luce per valutare proposte più convenienti. Qualora si dovesse riscontrare un consumo particolarmente elevato, sarà bene trovare una tariffa maggiormente conveniente, comparando le varie offerte disponibili con pochi click. Per ogni promozione è inoltre specificato il costo medio in bolletta, ciò che permette di calcolare velocemente quanto si può risparmiare rispetto alla fornitura attuale.Le migliori offerte del momentoA questo proposito, per individuare l’offerta più conveniente sul mercato in base alle proprie esigenze, sono presenti online diversi portali di comparazione, fra cui quello di ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), ilportaleofferte.it. Tenuto conto che le offerte a prezzo fisso sono mediamente più convenienti, ma anche più rare dall’inizio del conflitto russo-ucraino, la principale voce da considerare per ottenere il massimo risparmio è la spesa della materia energia; inoltre, se capita spesso durante il giorno di non essere a casa, converrà scegliere una tariffa luce a fasce.Fra le tre migliori offerte per l’energia elettrica del mercato libero (considerando che dal 10 gennaio 2024 quello tutelato dovrebbe terminare), riportate dal sito luce-gas.it e aggiornate al 16 settembre, troviamo:1) Sorgenia Next Energy Sunlight luce, che propone, con una rata fissa di 46,3 euro al mese: prezzo di mercato, luce PUN + 0,03 €/kWh, energia 100% green, sconto fedeltà, bonus fino a 180 euro se si attivano anche gas e fibra; monitoraggio consumi, bolletta digitale.2) NeN Special 48 luce: l’offerta della compagnia del gruppo a A2A comprende: rata fissa di 52,5 euro al mese per 12 mesi, luce 0,19 €/kWh, sconto fino a 96 euro l’anno (48 euro a utenza), prezzo bloccato per un anno, energia elettrica 100% green;3) Eni Plenitude Trend Casa luce, a 56,4 euro al mese con prezzo indicizzato al mercato per la luce, PUN + 0,026 €/kWh, energia verde, Sconto 12 euro con domiciliazione su conto, sottoscrizione rapida e digitale, assistenza dedicata.Come si può notare, per alcune di queste il prezzo segue l’andamento del prezzo del PUN (Prezzo Unico Nazionale di riferimento del mercato italiano).Attenzione: attivare una nuova offerta luce per la propria abitazione è gratuito e non prevede interruzioni di corrente o disguidi. LEGGI TUTTO

  • in

    Partita a Milano la tre giorni Mipel. Anche nuovi brand tra i 200 in vetrina

    Partita ieri la 124° edizione di Mipel, l’evento clou a livello internazionale per il mondo della pelletteria e dell’accessorio moda. Promossa e organizzata da Assopellettieri, la prestigiosa manifestazione ha luogo nell’area espositiva di Fiera Milano-Rho. Con il sostegno del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci), nonché il patrocinio del Comune di Milano, la manifestazione è diventata punto di riferimento per la presentazione delle nuove collezioni primavera/estate per oltre 200 brand selezionati tra marchi storici e aziende emergenti nazionali e internazionali. Borse e accessori insieme alle ultime tendenze del mondo pelletteria sono protagoniste infatti della kermesse fra il padiglione 1 e 3, con un’ulteriore area dedicata alle aziende overseas nel padiglione 7. Concept creativo e file rouge dell’intera fiera è il caleidoscopio, che nelle sue infinite varianti di forme, combinazioni e colori caratterizza tutti gli spazi espositivi.«Un segnale importante arriva dal numero di presenze attese per questa edizione di Mipel – ha commentato la neo-presidente Claudia Sequi (in foto) – che si conferma come un momento strategico per il settore e per tutti gli attori coinvolti. Per i buyer e le aziende, soprattutto quelle di piccole dimensioni, il salone rappresenta una fondamentale occasione di business oltre che di confronto e di aggiornamento sulle novità e i trend emergenti del mercato».Tra le principali novità dell’edizione, l’area Showcase Milano curata da Mirta, lo showroom digitale che connette brand contemporanei locali con curator internazionali, all’interno del Padiglione 3. Con l’obiettivo di ampliare ulteriormente l’offerta presente in Fiera, lo spazio è stato riservato esclusivamente a brand di moda e design italiani selezionati sulla base di criteri distintivi quali creatività, innovazione e ricerca.La moda e le calzature sono uno splendido ambasciatore del nostro Paese in tutti gli angoli del Pianeta: nel 2022 avete raggiunto nuovi record per le esportazioni che hanno segnato un +23% sul 2021 e la dinamica è incoraggiante anche per il 2023», ha precisato il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, che ha voluto essere presente all’inaugurazione della manifestazione con un messaggio. «La vostra – ha aggiunto rivolto alle imprese espositrici – è una macchina perfetta in grado di dimostrare la capacità organizzativa del nostro sistema imprenditoriale all’interno della competizione globale». LEGGI TUTTO

  • in

    Btp Valore, premio fedeltà dello 0,5%

    Avrà un premio fedeltà dello 0,5% del capitale investito il nuovo Btp Valore, in programma dal 2 al 6 ottobre. Sarà destinato a chi lo conserverà fino alla scadenza dei cinque anni. Praticamente lo stesso livello del primo collocamento di giugno. Bisognerà, invece, aspettare ancora per conoscere i tassi cedolari minimi garantiti, che il ministero dell’Economia comunicherà il 29 settembre. Quelli definitivi saranno invece annunciati alla chiusura del collocamento, il 6 ottobre.Nato per attrarre i piccoli investitori, dopo il successo riscosso al debutto assoluto di inizio estate, chiuso con oltre 18 miliardi di euro di raccolta, il Btp Valore si caratterizza in questa emissione per la novità delle cedole nominali pagate trimestralmente. I risparmiatori individuali riceveranno infatti una cedola ogni tre mesi, calcolata sulla base di un tasso prefissato per i primi 3 anni, che aumenta per i successivi 2 anni. Gli analisti già ne prevedono un buon andamento. Secondo John Taylor, co-gestore di AllianceBernstein, l’emissione «dovrebbe suscitare un notevole interesse». Se l’operazione andasse a buon fine, sarebbe «un ulteriore segnale positivo per il mercato, poiché indicherebbe che i rendimenti sono sufficientemente alti da risultare appetibili». Il direttore Debito pubblico del Mef, Davide Iacovoni (in foto), durante il collocamento di primavera aveva evidenziato che «siamo in una fase in cui i tassi di interesse sono più elevati anche rispetto a qualche mese fa e, oltre al problema dell’inflazione da cui ci si vuole proteggere, c’è anche il tema di mettere a reddito i propri risparmi». Il Btp sarà collocato sulla piattaforma Mot di Borsa italiana alla pari e l’investimento minimo è pari a 1.000 euro. LEGGI TUTTO

  • in

    Mediobanca, Nagel va allo scontro

    Le possibilità di un accordo in extremis erano ben poche, il comitato nomine di Mediobanca di ieri le ha spazzate via. Al cda, quindi, arriverà una lista di quindici nomi tra i quali non figurerà nessun rappresentante di Delfin né tantomeno del gruppo Caltagirone. Si punterà quindi alla continuità, con Alberto Nagel amministratore delegato e Roberto Pagliaro come presidente. La prossima tappa sarà il board di domani, che dovrà dare la sua approvazione alla lista proposta dal comitato nomine che in seguito verrà resa pubblica. Altamente improbabile che, prima di allora, si trovi la via per evitare lo scontro in assemblea.Nelle ultime settimane era arrivata una proposta ufficiale di mediazione, uscita dal comitato nomine e avallata dal cda, che prevedeva l’indicazione da parte di Delfin (che ha poco meno del 20% del capitale) di quattro consiglieri anziché i due previsti in cambio dell’accettazione di diverse clausole su cessioni azionarie, voto alla lista del cda e impegni a sostenere il piano. Il primo azionista, dal canto suo, avrebbe voluto un più profondo rinnovamento del board (si era parlato dei due terzi sui 15 totali) e, soprattutto, la scelta di un presidente condiviso per la sostituzione di Pagliaro, da 13 anni ai vertici di Mediobanca e visto come inadeguato a interpretare lo spirito di rinnovamento che gli eredi Del Vecchio, guidati dal manager Francesco Milleri, avrebbero voluto dare alla merchant bank. Una richiesta che ha ricevuto in risposta il secco no da parte del board guidato da Nagel, con la motivazione che l’accordo con un singolo socio avrebbe violato la regola che conferisce al consiglio la facoltà di indicare il miglior candidato possibile. E, del resto, in Piazzetta Cuccia non si vorrebbe cambiare troppo la squadra, perché si ritiene che una rivoluzione profonda non sarebbe vista bene dal mercato e inoltre rallenterebbe l’attuazione del piano presentato da Nagel lo scorso maggio. Dai vertici di Delfin tale diniego viene letto come irragionevole e del tutto irrispettoso della volontà dei principali azionisti, motivo per cui entro il 3 ottobre verrà presentata dalla finanziaria degli eredi Del Vecchio una sua lista lunga, vale a dire con sette nomi (e non due) che in caso di maggioranza dei voti ottenuti nell’assemblea del 28 ottobre entrerebbero in blocco in cda. Un’ipotesi ardita, non impossibile, dal momento che al circa 20% di Delfin si potrebbe aggiungere in assemblea il 9,9% di Caltagirone e, forse, anche il 2,4% dei Benetton. Oltre al fatto che tra i soci storici di Mediobanca c’è chi ha fatto sapere di non apprezzare l’ostinazione del management. Perché nella malaugurata ipotesi di sconfitta della lista del cda, Mediobanca si troverebbe un cda spaccato e con serie difficoltà a lavorare. Se dovesse perdere Delfin, invece, avrebbe solo due consiglieri, visto che uno andrà alla lista di Assogestioni, ma è un rischio calcolato per Milleri che preferisce avere due consiglieri con mani libere, piuttosto che quattro «imbalsamati». LEGGI TUTTO

  • in

    Immobiliare in frenata colpa del caro mutui

    La stretta sui tassi della Bce sta rallentando il dinamismo del mercato immobiliare e, soprattutto, sta raffreddando i prezzi degli immobili il cui tasso di crescita a livello annuo è sceso nel secondo trimestre 2023 al +0,7 per cento. È quanto emerge dalla consueta analisi dell’Istat che evidenzia la «fase di rallentamento della dinamica tendenziale dei prezzi delle abitazioni, scesa allo 0,7%, dal +5,2% del secondo trimestre del 2022». La nuova decelerazione risente essenzialmente del rallentamento dei prezzi delle abitazioni nuove, il cui tasso di crescita tendenziale si è attestato allo 0,5 per cento. Il tasso di variazione acquisito dell’indice dei prezzi delle abitazioni per il 2023 è pari a +1,4% (+3,8% per le abitazioni nuove e +0,9% per quelle esistenti).Il rallentamento su base annua dei prezzi è collegato alla diminuzione dei volumi di compravendita. Venendo meno la domanda, anche i prezzi calano. Per il terzo trimestre consecutivo gli acquisti di immobili residenziali, sottolinea Istat, sono in calo. Nel secondo trimestre 2023 la flessione è stata del 16% annuo, secondo quanto registrato dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate per il settore residenziale (-8,3% nel trimestre precedente). I prezzi delle abitazioni sono però in crescita in tutte le città per le quali viene diffuso l’indice. A Milano si registra un aumento, su base annua, del 7,1%, in accelerazione rispetto al trimestre precedente (era +5,8%). Segue Torino dove si evidenzia un rialzo tendenziale del +4,1% (+0,7%) mentre Roma fa segnare la crescita più contenuta allo 0,6%, in decelerazione dal +1,9 per cento. LEGGI TUTTO

  • in

    Irpef, fino a 28mila euro al 23%: l’ipotesi per aumentare le buste paga

    Il governo sta esaminando la possibilità di ampliare l’attuale aliquota fiscale del 23%, che attualmente viene applicata a redditi fino a 15mila euro, ai contribuenti con un reddito compreso tra 15mila e 28mila euro, sostituendo così l’attuale imposta del 25%. Ecco tutte le possibili novità in arrivo sul tema Irpef.Le altre aliquoteIn merito alle altre aliquote, ovvero il 35% per redditi fino a 50mila euro e 43% per quelli superiori, le percentuali rimarrebbero invariate, riducendo però il numero complessivo da quattro a tre. Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha dichiarato che l’obiettivo è unificare i primi due scaglioni in un unico tratto fiscale con un’imposta del 23%. Questo intervento mira a evitare che la riforma fiscale attuale a quattro aliquote comprometta i benefici del taglio del cuneo fiscale previsto per il 2024. Tuttavia, la disponibilità delle risorse per questa modifica deve ancora essere valutata, si avrà maggiore chiarezza alla fine del mese con la nota di aggiornamento al Def.I costiIl viceministro Leo ha stimato che questa modifica all’Irpef e l’aggregazione dei primi due scaglioni comporterebbero un costo di circa 14 miliardi di euro. Per coprire questi esborsi, si sta considerando un taglio alle spese fiscali, con un potenziale risparmio tra 800 milioni e 1 miliardo di euro. L’obiettivo è preservare le detrazioni per mutui, spese mediche e istruzione, ma rivedere attentamente le detrazioni meno rilevanti che coinvolgono un numero limitato di contribuenti.Le proposteEntro mercoledì 20 settembre il viceministro dell’Economia riceverà le proposte degli esperti per i primi schemi di decreti relativi alla riforma fiscale. Questo lavoro è stato svolto in un mese e mezzo da 13 commissioni che hanno affrontato varie tematiche economiche, dalla fiscalità internazionale ai diversi tipi di tributi. Si prevede che alcune norme entreranno in vigore il primo gennaio 2024. Il passaggio da quattro a tre aliquote dell’Irpef dovrebbe ridurre le tasse per i contribuenti, con un risparmio stimato tra 100 e 260 euro per ogni lavoratore. Questa modifica mira a evitare bruschi cambiamenti di aliquota per chi guadagna appena al di sopra di una soglia di reddito e potrebbe favorire i redditi più bassi. Tuttavia, essendo un sistema fiscale progressivo, l’impatto si sentirà anche su redditi più elevati.Le tredicesimeL’intervento sulle tredicesime mensilità sembra essere stato rinviato al prossimo anno, poiché trovare le risorse necessarie si è rivelato complesso. Il governo sta monitorando attentamente la situazione finanziaria complessiva, con un occhio al peso del “Superbonus” che ammonta a circa 100 miliardi di euro. Il taglio del cuneo fiscale è un altro obiettivo, ma anche qui è necessario trovare le risorse necessarie per prorogare la misura per l’intero anno. LEGGI TUTTO

  • in

    Borsa: Azioni Buzzi Spa entrano in un trend al rialzo

    Cari lettori un conto è parlare di indici azionari e un conto è parlare di azioni… È vero che c’è una correlazione tra gli indici e le singole azioni ma è altresì vero che non succede sempre e non è mai una correlazione così scontata. Ad esempio ci sono casi, soprattutto in momenti di congestione e di leggero ribasso che vedono azioni letteralmente volare al rialzo. Questo perché generalmente tutta la speculazione rialzista si concentra su quei pochi titoli che in quel momento danno delle soddisfazioni andando al rialzo.Quindi se il mercato risulta essere “fiacco” non è vero che non ci possa essere qualche notizia capace di accendere le polveri del rialzo su qualche singola azione. Vediamo quindi un caso di un’azione che in un mercato scricchiolante come quello odierno ci regala qualche soddisfazione. Se vuoi esplorare più approfonditamente il mondo delle azioni non perderti il mio ultimo best seller : “Il Sistema di Trading Tomasini”, un manuale che racchiude più di trent’anni di esperienza maturata sui mercati finanziari! Se sei interessato, clicca qui.Buzzi Spa è un’azione che non ci è affatto nuova e presenta spunti molto interessanti sia sotto il profilo dell’analisi tecnica che sotto il profilo dell’analisi fondamentale.Per quanto riguarda l’analisi tecnica, vediamo che siamo su un grafico di tipo settimanale e vediamo che Buzzi spa ha cercato di rompere diverse volte i massimi dal 2017 fino ad oggi; finalmente dopo aver rotto un tredline decrescente e mostrato una sostanziosa accumulazione di volumi in una situazione di doppio minimo sul finire del 2022, ha finalmente infranto questa resistenza creando una congestione al di sotto di un massimo.Come si vede dal grafico quindi ci troviamo davanti ad un breakout eccezionale con una crescita a 180°; il nostro approccio in situazioni come queste è di non comprare più il breakout e mentre preferiamo comprare sui ritracciamenti e questo per il semplice motivo che vogliamo entrare solo ed esclusivamente su trend consolidati con una percentuale di profitto sulle operazioni ben al di sopra del 50% (ambiamo ad essere a cavallo del 70/75%). In altri termini preferiamo guadagnare molte volte poco e di perdere poche volte molto.Nella situazione attuale i prezzi di Buzzi Spa stanno scendendo e l’occasione si fa decisamente ghiotta anche perché siamo quasi a ridosso di una trendline rialzista che pensiamo possa esser di lungo periodo e questo perché secondo il nostro parere le azioni Buzzi ci sembrano sottovalutate. Se guardiamo al tasso di crescita degli Eps medio composto a tre anni scopriamo che è del 9.4 % con dati patrimoniali assolutamente interessanti con un cash to debt di 1.19, un equity to asset dello 0.71, un interest coverage di 16.39. Le azioni Buzzi spa hanno un ROE del 16%, un margine operativo % del 19.13% ed infine hanno una valutazione dei multipli assolutamente interessante con un price earning ratio di 6.33 largamente al di sotto di quasi il 90% delle azioni del settore building materials in cui Buzzi Spa è inclusa.Se vuoi esplorare più approfonditamente il mondo delle azioni non perderti il mio ultimo best seller : “Il Sistema di Trading Tomasini”, un manuale che racchiude più di trent’anni di esperienza maturata sui mercati finanziari ! Se sei interessato, clicca qui. LEGGI TUTTO

  • in

    Codice della strada: dalle patenti alle multe, ecco cosa cambia

    Sarà discusso oggi, durante la riunione del Consiglio dei Ministri, il disegno di legge che cambia il Codice della Strada con misure più restrittive per chi sgarra alla guida. Le principali novità riguardano la stretta su revoche e ritiro della patente ma anche multe più aspre per chi viene sorpreso con i telefoni cellulari e supera i limiti di velocità. L’iter parlamentare dovrebbe portare alla sua approvazione prima della fine dell’autunno.Ecco cosa può cambiareSaranno severissime le pene soprattutto per chi mette a repentaglio la propria vita e quella degli altri tenendo in mano il proprio telefono cellulare (quindi senza auricolari o il viva-voce) mentre guida: in questo caso ecco la sospensione della patente fino a 15 giorni (bisogna avere meno di 20 punti) che diventa un mese pieno per chi ha provocato un incidente stradale. La patente sarà sospesa anche chi guida nel senso di marcia errato, chi supera il semaforo già di colore rosso e si rende colpevole di una condotta pericolosa.Le pene maggiori, ovviamente, le subirà chi viene sorpreso ubriaco al volante come ha sottolineato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che ha chiesto “tolleranza zero per chi si mette alla guida ubriaco o drogato”. In questo senso, ecco che la patente può essere sospesa anche per tre anni per guida in stato di ebbrezza o dopo aver assunto sostanze stupefacenti. Chi si è già trovato in una situazione simile avrà pene più restrittive: non si potrà superare il livello zero per quanto riguarda il tasso alcolemico mentre per tutti gli altri il limite massimo sarà di 0,5 g/l.Cos’è l’AlcolockUna delle novità più importanti riguarda l’alcolock, un dispositivo che dovrà essere installato nelle auto consentendo il blocco completo del motore se il livello di alcol nel sangue sia maggiore di a zero. Questa nuova tecnologia sarà messa nelle vetture di coloro i quali vengono già da condanne per guida in stato di ebbrezza.Le multe per chi supera i limiti di velocitàSe è vero che non ci saranno cambiamenti sugli attuali limiti di velocità per strade e autostrade, saranno molto più salate le sanzioni per chi supera quei limiti: quasi 1.500 euro nei casi peggiori. Chi avrà ottenuto la patente da meno di tre anni non potrà più guidare una macchina di grossa cilindrata: mentre con l’attuale Codice della Strada questo discorso vale per chi l’ha conseguita entro un anno, la nuova richiesta sarà per aggiuntivi due anni.Cosa succede con i monopattiniNon si potrà sgarrare nemmeno sui monopattini elettrici: se bisognerà indossare il casco e sarà necessaria una targa (oltre all’assicurazione) per quelli privati, non si potranno superare i 50 Km/h sulle strade extraurbane. Addio, poi, alla loro circolazione sopra i marciapiedi: si studiano soluzioni che possano ingrandire le piste ciclabili consentendo il loro passaggio a una velocità che sia comunque non superiore ai 30 Km/h. Come ricorda il Corriere, chi guida un’auto dovrà mantenersi a una distanza di sicurezza da chi ha una bicicletta. “È un testo di estrema urgenza e importanza – ha dichiarato recentemente Matteo Salvini sulla proposta di cui si parlerà lunedì 18 settembre – visto il ripetersi dei tanti, troppi drammatici episodi che funestano le cronache, è una battaglia di civiltà non di una parte politica ma di tutto il Paese”. LEGGI TUTTO