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    Deficit, Conte ci spedisce ultimi in Europa

    «Il Def, documento di programmazione della politica economica nazionale, sarà solo tendenziale perché ogni esercizio di previsione può essere superato dagli eventi». Il ministro Giancarlo Giorgetti oggi si presenterà con questo mantra di fronte all’Europa anche e, soprattutto, alla luce del grave impatto del Superbonus firmato Giuseppe Conte che ha letteralmente mandato in tilt i conti pubblici (e i conti del Def). Il tutto, trascinando l’Italia in fondo alla classifica europea per il peggiore indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche e per il più alto debito pubblico dopo la Grecia. Insomma, grazie a quello scriteriato provvedimento la cosa pubblica fa acqua da tutte le parti e la perdita viaggia sui 137,3 miliardi. Certo non siamo i soli: l’Istat certifica che sono 23 su 27 gli Stati dell’Ue che hanno chiuso il 2023 in deficit. Ma l’Italia registra un primato negativo: per l’indebitamento netto delle amministrazioni è la prima della lista con un valore che si assesta al 7,4%. Rimane invece invariato, ma sempre su livelli alti, il debito pubblico: l’ultimo trimestre del 2023 ha segnato un debito al 137,3% del Pil. Il trimestre precedente segnava un 137,9%. Peggio di noi solo la Grecia con un debito a quota 161,9%.Dagli ultimi calcoli dell’Istituto di statistica si scopre, dunque, che il deficit del 2023 non è il 4,3% del Pil come scritto nel Def 2023, non è il 5,3% come previsto dalla NaDef di fine settembre, ma non è nemmeno il 7,2% indicato nel nuovo Documento di economia e finanza in discussione ieri alle Camere.Si tratta dell’ennesima voragine scavata dal Superbonus: ad aggiornare il dato è il risultato delle migliaia di comunicazioni su sconti in fattura e cessioni piovute sull’agenzia delle Entrate entro il 4 aprile scorso.Con il ricalcolo, il disavanzo dell’anno scorso arriva a 154.124 milioni, cioè 4.649 in più di quelli contati il 1° marzo scorso. Numeri che secondo Giorgetti rafforzano la precarietà di un Def «che deve essere solo tendenziale» confermando la volontà di tenere la rotta in una correzione del sentiero di viaggio. Una delle tre direttrici del ministro che sul Def punta a una impostazione programmatica, anche alla luce delle decisioni europee che saranno prese sull’attuazione della governance.Oggi il Parlamento europeo riunito in sessione plenaria a Strasburgo discuterà e voterà sulla revisione delle regole di bilancio concordate già con il Consiglio. E Giorgetti ha fatto sapere che probabilmente la maggioranza (Lega , Fdi e Fi) si asterrà. LEGGI TUTTO

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    Crt, scontro al calor bianco sul nodo del patto occulto

    Un consiglio d’amministrazione fiume, iniziato in ritardo e proseguito fino a tarda sera. Da quanto trapela, la tensione ha toccato livelli molto alti. Sul tavolo dei vertici di Fondazione Crt il tentativo di ricomporre la spaccatura sul voto di sfiducia ad Andrea Varese, segretario generale e uomo fidato del presidente Fabrizio Palenzona. La vicenda era al primo punto all’ordine del giorno, con i quattro consiglieri ribelli, capeggiati dal tandem Caterina Bima-Davide Canavesio, che hanno confermato la loro sfiducia al segretario generale. Questo è un passaggio decisivo sulla posizione di Varese, che ora dovrà rassegnare anche formalmente le dimissioni. Al suo posto, il cda ha nominato Annapaola Venezia, come segretario generale a interim. Al secondo punto c’era la relazione del presidente, che avrebbe portato in assemblea un faldone con all’interno scambi di e-mail che sarebbero le prove del famigerato patto occulto che ha coinvolto non solo Corrado Bonadeo (che si è dimesso dopo la segnalazione fatta al Mef da Varese) e un gruppo di consiglieri d’indirizzo, ma anche alcuni consiglieri d’amministrazione. Elementi che in questo caso sarebbero a supporto di quanto operato dal segretario generale, che nel segnalare al Mef il patto incriminato altro non avrebbe fatto che portare all’attenzione dell’ente di vigilanza una situazione di alterazione del normale funzionamento della Fondazione. I consiglieri ribelli, infatti, lamentavano di non essere stati coinvolti prima di segnalare l’anomalia al Mef. Al momento, la spaccatura pare evidente e se alla vigilia le possibilità di una ricomposizione dello strappo erano minime, dopo il cda di ieri sera sono quasi del tutto azzerate. LEGGI TUTTO

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    Tim, Vivendi si astiene: strada spianata a Labriola

    Vivendi si asterrà nell’assemblea dei soci che questa mattina voterà sul rinnovo dei vertici di Tim. A ufficializzarlo è lo stesso gruppo francese, primo azionista con il 23,7%, che tuttavia ci tiene a sottolineare di non sostenere «la lista presentata dal consiglio di amministrazione uscente, data la continuità con un consiglio durante il cui mandato il titolo ha perso metà del suo valore e che è responsabile di aver approvato la vendita della rete fissa di Tim nel novembre 2023 ad un prezzo che, a giudizio di Vivendi, non riflette il pieno valore dell’asset, senza coinvolgere l’assemblea degli azionisti e il comitato parti correlate e senza fornire, ad oggi, informazioni complete e affidabili al mercato sull’operazione e sui suoi effetti sulla sostenibilità di Tim».Una sorta di non sfiducia alla lista del board, guidata dal ceo Pietro Labriola, che ora ha la strada spianata per la riconferma. Avrà quindi la possibilità di portare a termine l’operazione di cessione della rete fissa al fondo americano Kkr, a lungo osteggiata dal gruppo Bolloré. Può essere vista come una resa, ma di fatto è la scelta più logica per chi conosce bene il mondo degli affari. Votare contro la lista del board, infatti, avrebbe voluto dire mettersi contro al governo italiano, ma anche esporre l’investimento di 4 miliardi in Tim al rischio di una nuova, rovinosa caduta. In una parola: realpolitik. Considerazioni che evidentemente sono state fatte, nonostante da Parigi si sottolinei di aver «cessato di contabilizzare la sua partecipazione in questa società secondo il metodo del patrimonio netto» dopo le dimissioni dei suoi due partecipanti al cda dal 31 dicembre 2022 . E quindi, un altro affondo: «Vivendi non desidera essere associata alle decisioni relative alle nomine del consiglio di amministrazione», poichè spetta «al management in carica e ai suoi sostenitori risolvere la delicata situazione in cui si trova Tim. Di conseguenza, Vivendi ha deciso di astenersi dal voto sul rinnovo del consiglio all’assemblea di aprile 2024, nonostante il lodevole impegno dei proponenti di liste alternative». LEGGI TUTTO

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    Elkann spegne Mirafiori fino a settembre

    Lo stabilimento torinese di Mirafiori, dove Stellantis produce la Fiat 500 elettrica e le due sportive di Maserati, GranTurismo e GranCabrio, è sempre più nell’occhio del ciclone. Da oggi fino al prossimo 4 agosto, infatti, entra in vigore il contratto di solidarietà anche per i 1.174 addetti all’assemblaggio della Fiat 500 elettrica, provvedimento che già interessa, sino a fine anno, i 968 lavoratori della linea Maserati. Dal 4 al 28 agosto, inoltre, il polo Stellantis di Torino rimarrà chiuso per ferie.Il problema riguarda gli ordini di vetture che farebbero presagire a un mese di maggio molto difficile. Un aiuto alla Fiat 500 elettrica potrebbe arrivare dagli incentivi che, secondo le aspettative, dovrebbero essere varati i primi di maggio, una volta conclusi tutti i passaggi burocratici. Ma non c’è da illudersi vista la refrattarietà degli italiani verso questa alimentazione, come dimostrano i congrui fondi 2023 rimasti inutilizzati.La maggiore preoccupazione manifestata dai sindacati è che la mancanza di prenotazioni, nonostante gli incentivi, blocchi a lungo la produzione dell’impianto che ha fatto la storia della Fiat. La prospettiva, dunque, è che il mese prossimo le linee di Mirafiori, salvo eccezioni, resteranno ferme. A continuare a lavorare saranno invece gli addetti di altri reparti, come quelli che si occupano dei cambi per la Fiat Panda prodotta a Pomigliano d’Arco. Turno ridotto anche per i lavoratori dell’Hub di Economia circolare.«Abbiamo firmato esclusivamente per garantire il sostegno al reddito delle maestranze – ha spiegato Edi Lazzi (Fiom Torino) – e chiesto all’azienda di integrare la perdita salariale che subiscono le lavoratrici e i lavoratori. Bisogna fermare questo calvario e l’unico modo è che l’ad Carlos Tavares decida di rispondere alle nostre richieste: aprire una vera trattativa per mettere nero su bianco un progetto credibile».«La firma di questo contratto – gli fa eco Sara Rinaudo (Fismic Confsal sempre di Torino) – è necessaria al fine di preservare il massimo possibile dei posti di lavoro, garantire un percorso di transizione dignitoso e per la migliore tutela del reddito». LEGGI TUTTO

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    Stellantis, a Mirafiori stop fino a settembre: ferma anche la produzione della 500e

    Prosegue la “pausa” di produzione nello stabilimento Stellantis di Mirafiori. Almeno fino a settembre, nel torinese non verranno prodotte nuove auto. Dallo scorso gennaio sono operativi solamente gli operai, circa 800, che lavorano sulla produzione di componenti meccaniche, impiegati nella linea di realizzazione dei cambi per le Panda, che vengono prodotte a Pomigliano. Altri 400, invece, lavorano nel reparto di Economia Circolare ma qui ci sono già stati dei tagli sui turni nei mesi scorsi.Dopo i contratti di solidarietà fino a dicembre che sono stati già siglati per i 1000 operai della linea di produzione di Maserati, lo stesso destino attende i 1200 operai che fino a ora era stati impegnati nella produzione della 500e. Per loro, al momento, lo stop è previsto fino al 4 agosto, poi la fabbrica si fermerà per ferie fino ad agosto. “Purtroppo era nell’aria che per gli addetti della 500 elettrica, dopo quelli della Maserati, ci sarebbe stata la richiesta strutturale di ammortizzatori sociali. Abbiamo firmato esclusivamente per garantire il sostegno al reddito della maestranze”, dichiara al Corriere della sera Edi Lazzi della Fiom Cgil di Torino.Il nuovo corso non sembra stia giovando allo stabilimento di Mirafiori, che da anni ricorre agli ammortizzatori sociali. Sembrava che la produzione della 500 elettrica potesse dare un nuovo slancio alla fabbrica alle porte di Torino ma i piani non sono andati come si prevedeva. La piccola elettrica Fiat puntava a una produzione di 100mila veicoli l’anno ma gli eventi hanno preso un corso diverso e così Mirafiori e i suoi operai tornano alla Cig. Un tira e molla costante per chi lavora nello stabilimento che un tempo era il fiore all’occhiello dell’industria automobilistica italiana, che ora, invece, stenta a restare a galla. LEGGI TUTTO

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    Animali domestici: cosa copre l’assicurazione e quali sono i costi

    I padroni degli animali domestici sanno bene che le spese veterinarie possono essere a volte imprevedibili e costose. L’assicurazione per gli animali domestici, in particolare di cani e gatti, può rappresentare un’importante salvaguardia economica per i proprietari, offrendo copertura in caso di spese veterinarie elevate, ma anche per eventuali danni causati dall’animale. Vediamo dunque a cosa serve, quali sono le coperture previste ed i costi, segnalando le proposte più complete.Animali domestici, quanti sonoStando a quanto rilevato da Euromonitor, nel 2022 nelle case degli italiani erano presenti ben 64,95 milioni di animali da compagnia, tra cui quasi 19 milioni di cani e gatti, con oltre 10 milioni di felini. Gli acquari ospitavano quasi 30 milioni di pesci, mentre era pari a circa 12,88 milioni il numero di uccelli ornamentali. A completare il quadro, piccoli mammiferi e rettili, con rispettivamente 1,8 e 1,4 milioni di esemplari.Un dato più dettagliato sul numero di animali da compagnia in Italia è fornito dall’Anagrafe degli Animali d’Affezione, il registro nazionale dei cani, gatti e furetti identificati tramite microchip nel nostro Paese, promosso dal Ministero della Salute in collaborazione con le amministrazioni regionali. La registrazione presso l’Anagrafe è fondamentale, non solo per semplificare il ritorno degli animali smarriti ai loro proprietari, ma anche per un’identificazione certa in funzione deterrente contro l’abbandono degli animali e per la realizzazione di studi e interventi volti alla prevenzione e cura delle malattie.L’obbligo di registrazione riguarda i cani, i cui dati vengono raccolti nelle banche dati regionali e poi confluiscono in quella nazionale. Per gatti e furetti l’iscrizione è volontaria, a meno che non si necessiti del passaporto, caso in cui diventa obbligatoria. Anche i conigli da compagnia possono essere registrati in una banca dati dedicata, gestita dall’Associazione Animali Esotici – Sezione conigli, chiamata Anagrafe dei conigli.Assicurazione: in cosa consiste, cosa copre, determinazione costiIl funzionamento di questo tipo di polizze è simile a quello delle assicurazioni per le persone. Dopo aver sottoscritto il contratto, il proprietario dell’animale paga una determinata somma regolare, che può essere mensile o semestrale, per garantire una copertura fino a un massimale di spesa. Questo massimale copre una vasta gamma di situazioni, compresi danni materiali o personali causati dall’animale e spese mediche inaspettate, come interventi chirurgici. Alcune polizze, come vedremo, possono anche includere assistenza legale, particolarmente utile in caso di controversie derivanti da incidenti o danni causati dall’animale stesso.Entrando più nello specifico, le situazioni coperte dall’assicurazione per animali domestici possono includere interventi chirurgici, terapie intensive, visite veterinarie di routine e spese farmaceutiche, o ancora danni materiali causati dall’animale, come la rottura di oggetti in casa. In alcuni casi, le spese possono essere addebitate al proprietario dell’animale da terzi, come nel caso in cui il cane o il gatto causi danni a proprietà di altre persone. Il costo dell’assicurazione dipende da diversi fattori, come età, razza e stato di salute dell’animale, nonché la sua ubicazione geografica. I costi effettivi possono inoltre variare in base alla compagnia assicurativa e alla specifica polizza selezionata.Quando è obbligatoriaL’obbligo per legge a stipulare un’assicurazione sussiste per coloro che possiedono un cane inserito in un registro specifico dall’Azienda Sanitaria Locale della propria zona. Il registro serve a identificare, in particolare, un cane che sia stato segnalato come pericoloso, o potenzialmente tale, da alcuni cittadini e, successivamente, valutato dai medici competenti dell’Asl. In questo caso, indipendentemente da razza, dimensioni o altre caratteristiche del cane, il proprietario è tenuto a stipulare un’assicurazione che copra la responsabilità civile verso terzi per danni che l’animale potrebbe causare.Le più completeAlla luce di queste considerazioni, diamo uno sguardo, sintetizzando, alla classifica delle prime cinque assicurazioni per cani e gatti (gli animali domestici, come abbiamo visto, più diffusi), stilata da Petadvisor.it sulla base di coperture e servizi forniti rispetto ai costi.ConTe – CaneGatto: polizza assicurativa per cani e gatti che propone tre pacchetti modulari da 9,99 euro al mese (Silver), da 10,99 euro al mese (Gold), e da 15,99 euro al mese (Platinum). In particolare, il modello Gold offre spese veterinarie in caso di infortunio o malattia per intervento chirurgico con ricovero o day hospital, massimale 2.000 euro con franchigia al 20% e scoperto di 250 euro; spese veterinarie in caso di infortunio o malattia senza intervento chirurgico con ricovero o day hospital, massimale 500 euro con franchigia al 15% e scoperto di 80 euro; spese di ricerca a causa di smarrimento, massimale 1.000 euro e nessuno scoperto/franchigia; spese funerarie, massimale 75 euro e nessuno scoperto/franchigia; consegna farmaci a domicilio; assistenza 24 h su 24, 7 giorni su 7. Prezzo: da 109 euro l’anno.HD Assurances – Assur O’ Poil: presenta 5 formule di protezione, 3 per cani e 2 per gatti, garantendo il rimborso delle spese sanitarie per cani e gatti di età compresa tra i 2 mesi ed i 10 anni meno un giorno alla data di efficacia dell’adesione al contratto. In base alla formula ed al massimale annuo prescelti (1.300 euro, 1.800 euro o 2.500 euro), l’aderente beneficia delle garanzie indicate sul contratto di adesione. La Formula Zampa di Bronzo prevede garanzie con rimborso fino all’80% delle spese sostenute. In caso di infortuni: rimborso delle spese mediche e delle spese chirurgiche; in caso di malattia: rimborso delle spese chirurgiche. La Formula Zampa d’Argento prevede garanzie con rimborso fino all’80% delle spese sostenute anche per la custodia in un canile in caso di ricovero in ospedale dell’aderente per un periodo superiore alle 24 ore. La formula Zampa d’Oro prevede garanzie con rimborso fino al 100%. Le formule Super Gatto e Super Cane prevedono garanzie con rimborso fino al 60%. Per ogni domanda di rimborso è applicata una franchigia del 20% con le formule Zampa di Bronzo e Zampa d’Argento, mentre il 40% con le formule Super Gatto e Super Cane e 30 euro di franchigia con la formula Zampa d’Oro. Prezzo: da 149 euro l’anno.UnipolSai – C@ne&G@tto: copre le spese veterinarie, i danni a terzi e assicura la tutela legale. Importante l’estensione della copertura anche alle lesioni fisiche che l’animale può procurare ai propri figli minori di 14 anni, o alle persone che abbiano temporaneamente ed occasionalmente in custodia l’animale, compreso il lavoratore domestico. Prevista anche la tutela legale, in caso di controversie in sede extragiudiziale e giudiziale per i fatti della vita privata inerenti la proprietà e custodia del proprio animale. Naturalmente è presente la polizza sanitaria per animali domestici, in caso di intervento chirurgico conseguenti a infortunio o malattia. Coperti anche prestazioni medico veterinarie, esami e accertamenti diagnostici, fisioterapia/rieducazione entro i 30 giorni antecedenti e successivi all’intervento chirurgico, oltre a vantaggi nell’utilizzo delle strutture convenzionate. Due i livelli di assitenza, Base e Plus, che offrono, fra l’altro, in base alla scelta, supporto telefonico per consulenze veterinarie di carattere generale in merito a cliniche/ambulatori veterinari, farmacie, negozi, pensioni, scuole, addestramento, toelettatura e allevamenti, etc., e l’Unibox PETs, che permette di seguirle l’animale in tempo reale direttamente dal proprio Smartphone o Pc, o ancora rimborso della pensione per cani e gatti in casi d’emergenza. Prezzo: da 170 euro l’anno.24h Assistance – Dottordog: comprende sia polizza RC cane e gatto, che un’assicurazione spese veterinarie piuttosto completa. Copre in caso di intervento chirurgico a seguito di malattia o infortunio, tutela legale, spese di ricerca (se l’animale viene dichiarato disperso dalle autorità, si ha diritto al rimborso delle spese ordinarie di ricerca sostenute per la ricerca condotta da organismi di salvataggio), ed informazioni veterinarie 24 ore su 24. Comprende tutte le razze ed è valida in tutto il mondo. Consigliabile, fra le tre versioni proposte (Argento, Oro e Platino) la Platino, per un discorso legato ai massimali. Prezzo: da 110 euro l’anno.Axa – Confido cane gatto: Copre tutte le razze di gatti e cani, ma la copertura non è ottenibile via web per le razze a rischio, per le quali è possibile rivolgersi ad un’agenzia del gruppo. La tutela RC cani e gatti riguarda i danni che gli animali potrebbero causare a cose, animali e persone, come lesioni ai propri figli fino ai 14 anni o ad una persona esterna alla famiglia. La garanzia interviene anche se l’animale è affidato ad altre persone o in caso di partecipazione a fiere e concorsi. Massimale molto alto (un milione di euro). La tutela legale comprende le spese per l’intervento del legale incaricato del sinistro con un massimale fino a 5.000 euro. Possibile anche avvalersi di un proprio avvocato o affidarsi ad un legale di alto profilo messo a disposizione da Axa; assistenza 24 ore su 24 in caso di smarrimento/furto o urgenze. L’assicurazione sanitaria sugli animali comprende il rimborso di tutte le spese mediche per interventi chirurgici con un massimale fino a 1.500 euro a seguito di un infortunio o di una malattia per cani e gatti che, al momento della sottoscrizione, hanno un’età compresa tra i 6 mesi e i 10 anni. Prezzo: da 220 euro l’anno.Il consiglio comunque è quello di fare prima un preventivo on line per capire quali sono le spese e le coperture assicurative con i vari piani offerti.Per chi ama gli animali esoticiPer quanto riguarda gli animali esotici (ovviamente ci riferiamo a quelli consentiti dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione, o Cites), è importante considerare che, essendo al di fuori del loro ambiente naturale, sono più suscettibili alle malattie, cosa che può portare a un aumento dei costi delle polizze assicurative. Potrebbe comunque essere conveniente stipulare una polizza di base: anche se offre una copertura minima, assicura comunque una certa tutela alla salute dell’animale e ai potenziali danni che potrebbe causare. In questo modo si è preparati ad affrontare le spese veterinarie impreviste e si può garantire al proprio animale domestico esotico un livello adeguato di assistenza medica quando ne ha bisogno. LEGGI TUTTO

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    Tredicesime e premi di produzione più ricchi. Come e per chi potrebbero cambiare le tasse

    Tredicesime più sostanziose per i dipendenti con redditi più bassi. Si tratta di quanto previsto nella bozza di decreto legislativo che riguarda l’Irpef. La misura arriverà domani, 23 aprile 2024, in Consiglio dei Ministri e prevede un incremento fino a 80 euro del bonus che riguarda i lavoratori con un reddito fino a 15mila euro. Ecco tutte le novità.La misuraLa misura in quesitone si riferisce al 2024. La bozza del decreto legislativo di riforma delle imposte indirette specifica che “nelle more dell’introduzione strutturale di un regime fiscale sostitutivo per i redditi di lavoro dipendente riferibili alle tredicesime mensilità, per l’anno 2024, la somma a titolo di trattamento integrativo riconosciuta ai contribuenti con reddito complessivo non superiore a 15.000 euro, è incrementata di un importo non superiore a 80 euro da erogare unitamente alla tredicesima mensilità”. Inoltre la cifra dell’incremento sarà stabilita tramite decreto del Mef, la stessa dev’essere adottata entro il 15 novembre 2024, in base alle maggiori entrate che provengono dal concordato preventivo biennale per le partite Iva. Con questo provvedimento si dà il via a una prima attuazione della delega fiscale per i redditi da lavoro autonomo, dipendente, redditi agrari e redditi diversi.Tassazione al 10% e premi di produttivitàIl decreto tratta anche la questione dei premi di produttività. Dal 2025 la tassazione separata sulle somme fino a 3.000 euro potrebbe tornare al 10%. A questo proposito il testo afferma che i premi di risultato, “salvo espressa rinuncia scritta del prestatore di lavoro, sono soggetti a una imposta sostitutiva pari al 10%, entro il limite di importo complessivo di 3.000 euro lordi”. Il medesimo regime viene applicato alle somme che vengono erogate come partecipazione agli utili dell’impresa. Ricordiamo che nel 2023 e nel 2024 i premi di produttività vengono tassati al 5%. LEGGI TUTTO

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    Bollette di luce e gas, cosa cambia con lo scontrino dell’energia

    Si avvicina il 1° luglio, data che segna la fine del mercato tutelato per le forniture che riguardano l’energia elettrica mentre con il gas il passaggio al mercato libero è già avvenuto a inizio 2024. Con la fine di questo percorso, l’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha pensato di modificare in meglio la percezione e visione delle bollette da parte dei consumatori finali, ovvero i cittadini, introducendo alcune novità tra cui spicca il cosiddetto “scontrino dell’energia”.Di cosa si trattaL’ente cerca di accelerare il passo verso le bollette 2.0: gli importi dei fatturati saranno divisi tra la quota che riguarda i consumi e quella fissa (per l’elettricità ci sarà la voce “quota potenza”). In pratica la visione grafica e rappresentazione dei costi sarà più semplice e immediata. Nel caso relativo ai consumi, sullo scontrino si leggerà “la quantità di energia elettrica/gas naturale fatturata, espressa in kWh o in Smc rispettivamente per l’energia elettrica e per il gas naturale, moltiplicata per la sommatoria dei corrispettivi espressi in €/kWh o €/Smc”, spiega l’Arera, mentre per quanto riguarda la quota fissa si avrà la quantità fatturata “moltiplicata per la sommatoria dei corrispettivi espressi in €/mese”. Lo “scontrino dell’energia” si troverà nella seconda pagina delle bollette assieme ai box con la tipologia di offerta scelta dal cliene che contiene tutti gli elementi utli per ricostruire quei costi.Le altre novitàSul documento pubblicato online ecco spuntare anche il “frontespizio unificato” che sarà presente in prima pagina: questo servirà ad agevolare il cliente nel ricercare informazioni fondamentali che riguardano innanzitutto i dati personali, il tipo di operatore che eroga il servizio di luce o gas, fatturazione e importo finale. In questo modo, spiega l’Arera, si potrà “facilitare il confronto tra bollette di operatori diversi e di consentire così ai clienti di scegliere più consapevolmente a quale fornitore rivolgersi all’interno del mercato libero”.Ecco spuntare anche la sezione chiamata “elementi essenziali” che dovrà riportare tutti i dati relativi alle letture, ai consumi ed eventuali ricalcoli; le informazioni storiche relative ai consumi; le modalità di pagamento ed eventuale e rateizzazione; le informazioni sugli strumenti di tutela del consumatore; come trovare nuovi strumenti che riguardano la trasparenza; le caratteristiche tecniche sulla fornitura e altre informazioni generali. LEGGI TUTTO