Caso Almasri, Nordio: riferiremo in Parlamento, ma atti smentiscono giornali
Caso Almasri, Nordio: riferiremo in Parlamento, ma atti smentiscono giornali | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO
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“Non ci mancherai! Ora speriamo che anche Ilaria Salis e Mimmo Lucano ti seguano”, scrive l’eurodeputato leghista Roberto Vannacci, accusato di body shaming per aver allegato al suo post social le foto delle gambe non depilate dell’attivista Carola Rackete a commento delle sue dimissioni dall’Europarlamento. Polemiche anche da FdI, con Ylenja Lucaselli che ha accusato la tedesca di aver “costruito un percorso politico sull’esaltazione dell’immigrazione irregolare”. L’eurodeputata tedesca verrà ora rimpiazzata dal brandeburghese Martin Günther, arrivato appena dietro di lei nelle elezioni europee dello scorso giugno. Lui, dopo l’annuncio della collega, ha promesso: “Continuerò la lotta di Carola per la giustizia climatica”. Nel suo anno di mandato, Rackete si è distinta per una linea di radicale opposizione alla Commissione, ma non priva di colpi di scena. Come quando a settembre votò, quasi unica nel gruppo della sinistra, a favore dell’utilizzo in Ucraina di armi europee contro obiettivi sul suolo russo. “Essere di sinistra significa mostrare solidarietà con le persone oppresse ed essere contro le dittature”, spiegò la ‘capitana’, spiazzando gran parte del suo gruppo, Avs inclusi. LEGGI TUTTO
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Sulla scia delle dichiarazioni di Pier Silvio Berlusconi, Ceo di Mediaset, “ho comunicato formalmente alla Mondadori che interrompo da oggi ogni collaborazione”. Lo scrive sui social il presidente di Italia Viva, Matteo Renzi dopo aver definito le parole di Berlusconi jr nei suoi confronti “un attacco alla persona sgarbato ed evidentemente richiesto da Palazzo Chigi”.
Renzi: la libertà non ha prezzo
“Non sono un mediocre come tanti altri e – riprende Renzi – dunque, appena ho letto le dichiarazioni del Ceo di Mediaset ho comunicato formalmente alla Mondadori, società della famiglia Berlusconi per la quale ho scritto gli ultimi libri, che interrompo da oggi ogni collaborazione”. Poi aggiunge : “Non accetterò mai di scambiare la mia libertà per soldi. Posso rinunciare volentieri ai soldi di Berlusconi e della Mondadori ma non rinuncerò mai alla libertà di difendere la mia dignità e il diritto di dire che questo Governo non è il migliore d’Europa. Ma uno dei più ridicoli e imbarazzanti della storia repubblicana”. Rammenta l’ex premier “Da quando ho iniziato la mia battaglia in difesa delle Istituzioni ho ricevuto molte attenzioni da parte di Palazzo Chigi: una legge ad personam sui compensi, un intervento sulla scorta, adesso perdo anche il mio editore. Ma non mi sono mai sentito così libero e orgoglioso di fare una battaglia vera e a viso aperto contro gli abusi del potere, da Almasri a Paragon. E il meglio deve ancora venire”. LEGGI TUTTO
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La Guida: Il pasticcio libico e il senso di realtà | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO
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“C’è stato un misunderstanding tra il rappresentante diplomatico dell’Ue e le autorità del territorio libico dove era atterrato l’aereo” dichiara il ministro al Corriere della Sera dopo il mancato ingresso nella città libica con la missione Ue. E sul caso Almasri: “Tutti noi ci siamo mossi nell’esclusivo fine dell’interesse pubblico”
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“È stato un corto circuito protocollare che riguardava la composizione delle delegazioni che dovevano incontrarsi. Ma non ha coinvolto l’Italia”. Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervistato dal Corriere della Sera, commenta il flop della missione in Cirenaica dei ministri di Italia, Grecia e Malta, accompagnati dal commissario europeo Magnus Brunner. Matteo Piantedosi non vuol sentir parlare di “respingimento ma più concretamente un annullamento della riunione all’ultimo momento”.
“A Bengasi un incidente diplomatico ma l’Italia non è coinvolta”
“Credo che sia un modo semplicistico e un po’ provinciale di compiacersi di quello che sicuramente è stato un incidente diplomatico che però, lo ripeto, non è attribuibile in alcun modo alla delegazione italiana” sottilinea Piantedosi al Corriere. “Noi consideriamo di grande importanza la collaborazione che stiamo consolidando con entrambe le parti libiche. Andremo avanti e questa sarà la migliore risposta a ogni illazione circa il rispetto e l’interesse che il nostro governo riscuote da quelle parti”.
Approfondimento
Espulsioni a Bengasi, quali scenari per i rapporti Europa-Libia?
” Tornerò presto in Libia per rinsaldare la collaborazione”
“Su dossier così importanto come quello libico, l’azione del governo è sempre corale e coordinata. Dopo anni di colpevole disinteresse ed una inerzia pressoché totale, ribadisco che questo governo intrattiene, con entrambe le parti libiche, eccellenti rapporti che sono la migliore garanzia della prosecuzione di una collaborazione già proficua ed efficace. Tornerò presto in Libia, per rinsaldare ulteriormente la nostra collaborazione” conclude il ministro. LEGGI TUTTO
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Ascolta la versione audio dell’articoloDoveva essere l’appuntamento per dare impulso concreto alla rinascita dell’Ucraina a seguito di una tregua. Ma con il cessate il fuoco che resta lontano, la Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina che si apre giovedì 10 luglio a Roma diventa occasione per il mondo di stringersi attorno a Kiev. E ribadire il pieno appoggio occidentale a Volodymyr Zelensky, giunto con l’occasione in Italia dove alla vigilia della conferenza ha visto prima il Papa e poi Sergio Mattarella che ha ribadito la “ferma posizione” di “pieno sostegno” dell’Italia all’Ucraina, sottolineando che «la sicurezza di Kiev si indentifica con la sicurezza europea».Il leader ucraino sarà quindi accolto alla Nuvola dell’Eur da Giorgia Meloni, con la quale aprirà il vertice romano prima di partecipare da remoto al secondo atteso appuntamento del tandem di sostegno a Kiev: una call dei volenterosi con Emmanuel Macron e Keir Starmer collegati dal Regno Unito, per fare il punto sul tema urgente della difesa dagli attacchi russi, sempre più pesanti su tutto il Paese invaso. Con la partecipazione inedita da Roma anche dell’inviato Usa per l’Ucraina, il generale Keith Kellogg, come a indicare un rinnovato slancio americano a sostegno della lotta di Kiev mentre volano gli stracci tra Trump e Putin.Loading…Oltre alla premier e al ministro degli Esteri Antonio Tajani, la due giorni romana vede impegnato tutto il governo, pronto ad accogliere a Roma 5mila partecipanti, fra cui circa 100 delegazioni governative e 40 di organizzazioni internazionali – incluse le principali banche di sviluppo – e 2mila aziende e rappresentati di autonomie locali e società civile e oltre 500 giornalisti accreditati che seguiranno i lavori articolati su quattro dimensioni: imprenditoriale, umana; locale e regionale; riforme nel percorso di adesione all’Ue.Partecipano ai lavori 50 tra ministri e capi di Stato e di governo, tra cui la leader della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il premier polacco Donald Tusk che con Meloni e Zelensky apriranno la conferenza. L’organizzazione parla già di successo, sottolineando che i numeri del vertice romano superano quelli dei precedenti appuntamenti di Lugano (2022), Londra (2023) e Berlino (2024). Ma l’obiettivo vero è quello di annunciare impegni per l’Ucraina in termini di finanziamenti e di nuove intese tali da superare – o almeno eguagliare – gli oltre 16 miliardi di euro di fondi per la ripresa dell’Ucraina incassati l’anno scorso in Germania.Intanto, Tajani alla Camera ha anticipato il lancio giovedì di una nuova misura Simest da 300 milioni di euro a sostegno delle Pmi coinvolte nella ricostruzione dell’Ucraina. «Sostenere Kiev, oltre che un dovere, è una straordinaria opportunità di crescita comune», ha sottolineato il vicepremier. Ma insieme alle auspicate partnership, joint venture e iniziative finanziarie per la ricostruzione del Paese, a tenere banco nelle sale della Nuvola sarà con ogni probabilità anche il sostegno militare all’Ucraina: l’Ue sta valutando l’istituzione di un fondo da 100 miliardi di euro a sostegno dell’Ucraina, che potrebbe essere incluso nella proposta per il prossimo Bilancio Ue settennale, stando a Bloomberg. Il Parlamento europeo spinge sulla fornitura di missili Taurus, sui quali resta il veto di Berlino che però sta valutando l’acquisto di altri Patriot da Washington. LEGGI TUTTO
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Ascolta la versione audio dell’articoloÈ prevista per la riunione della camera di consiglio del Collegio d’appello di Montecitorio sul taglio dei vitalizi che dovrà esaminare il ricorso di circa 900 ex deputati che chiedono di rivedere la delibera del 2018 voluta dall’allora presidente di Montecitorio ed esponente del Movimento 5 Stelle Roberto Fico che ha tagliato gli assegni.Sentenza in arrivoLa sentenza del collegio (vale a dire il tribunale di secondo grado interno alla Camera, composto anch’esso da cinque deputati ma che ha un ruolo giurisdizionale e non politico) potrebbe arrivare già la prossima settimana. A presiedere l’organismo, vale a dire il tribunale di secondo grado interno alla Camera, è Ylenia Lucaselli (FdI).Loading…Mercoledì 2 luglio si era svolta la prima, lunga udienza che aveva visto sfilare gli avvocati dei ricorrenti: sono ex deputati anagraficamente più giovani di quelli più anziani di età che nel 2022 hanno beneficiato di una sentenza che di fatto ha azzerato per loro la delibera Fico.Vitalizi, oggi la riunione alla Camera sui ricorsi contro il taglio del 2018Photogallery10 fotoVisualizzaLa delibera Fico già azzerata per i più anzianiQuest’ultima stabiliva che il vitalizio – su suggerimento dell’allora presidente dell’Inps Tito Boeri – fosse calcolato con criteri contributivi: in pratica l’assegno veniva ricalcolato sulla base di coefficienti in cui rientravano non solo il monte dei contributi versati, ma anche gli anni in cui si era beneficiato di un assegno. Gli ex parlamentari più anziani si erano visti tagliare improvvisamente l’assegno dall’oggi al domani anche del 90%. In alcuni casi, come quelli di ex deputati centenari non autosufficienti ricoverati in Rsa, si sono verificate situazioni drammatiche.Nel 2022 il tribunale interno della Camera aveva dato ragione a quanti avevano fatto ricorso: il ricalcolo dell’assegno partiva non dal momento in cui era stato erogato agli ex parlamentari il primo, bensì dallo stesso 2022. Il Consiglio di giurisdizione e poi il Collegio d’appello avevano fatto propri il principio costituzionale della legittima aspettativa. LEGGI TUTTO
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Ricostruzione Ucraina, Mattarella incontra Zelensky in vista del vertice: pieno sostegno dell’Italia | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO
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