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    Toti, entro domenica l’addio del Governatore. Salvini ora punta su Rixi

    Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di letturaOrmai non è più se, ma quando Giovanni Toti annuncerà le sue dimissioni da Governatore della Liguria. La decisione viene data a Genova e Roma per imminente. Tutti gli appuntamenti politici, a partire da quello con Matteo Salvini, risultano al momento congelati. Nella maggioranza attendono la mossa del Presidene ligure. «È giusto che un uomo come Giovanni Toti abbia il diritto di scegliere oggi per il suo bene e terrà conto di quello che accade in regione», dicono da Forza Italia anche con riferimento alla possibilità della fine degli arresti domiciliari in caso di uscita dalla guida della Giunta.I segnali delle dimissioniSegnali sono arrivati anche ieri. La Lista civica del presidente Toti durante il Consiglio regionale ha cambiato nome: da «Cambiamo con Toti presidente» a «Lista Toti Liguria». C’è chi sostiene che le dimissioni potrebbero arrivare già oggi, comunque entro questo fine settimana.Loading…I tempi del votoNel frattempo si fanno già i conti su quando si tornerà a votare. Questione di regole e di leggi. Tra i 60 e i 90 giorni. La data non c’è ancora ma la stagione invece è certa: l’autunno.Confronto aperto nel centrodestra sulla successioneNel centrodestra si è aperto il confronto sulla successione. La Lega punta alla guida della Regione ma non è ancora chiaro se con un civico o con un politico di lungo corso e profondo conoscitore della Liguria come Edoardo Rixi, attuale vice di Salvini alle Infrastrutture. E l’incontro tra il leader della Lega sarà propedeutico al passaggio di consegne. LEGGI TUTTO

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    Tajani: “Sciogliere CasaPound? Spetta ai pm, non avrei problemi”

    Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani è tornato a commentare la recente aggressione fisica subita a Torino dal giornalista Andrea Joly da militanti di estrema destra. “Quello subito da Joly è un pestaggio, un atto criminale, e questo lo dico indipendentemente dal fatto se lui si fosse dichiarato giornalista o meno. La violenza contro qualsiasi persona è sempre una cosa orribile”, ha detto Tajani. “Non è accettabile picchiare una persona mentre sta riprendendo qualcosa. Sarebbe stato altrettanto grave se a essere pestato fosse stato un cittadino comune. Dopodichè è chiaro che l’hanno aggredito perche è un giornalista, che stava facendo delle foto o un video”, ha aggiunto il ministro, parlando con i cronisti al Senato.  L’ipotesi di sciogliere Casapound, di cui due militanti sono stati identificati come possibili partecipanti all’agguato? “Spetta alla magistratura e al legislatore. C’è una legge che prevede che ci debba essere una sentenza della magistratura: se ci fossero gli estremi per farlo, una violazione della legge e della Costituzione, io non avrei problemi”, ha commentato ancora Tajani. LEGGI TUTTO

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    Meloni va in Cina: faccia a faccia con Xi e nuovo partenariato dopo la Via della Seta

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaA un anno dalla missione a Washington, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si appresta a effettuare la sua prima visita ufficiale nella Repubblica popolare cinese rispondendo all’invito estesole dal presidente Xi Jinping a Bali, al G20 di novembre 2022. A pochi mesi dall’uscita dell’Italia dalla Nuova Via della Seta di fine 2023, la premier, dal 27 al 31 luglio, avrà numerosi impegni tra Pechino (come il settimo Business Forum Italia-Cina) e Shanghai, nell’anno che celebra i sette secoli della morte di Marco Polo, Li Madou secondo il nome mandarino del viaggatore veneziano, capace insieme a un altro italiano, il gesuita Matteo Ricci, di costruire un solido ponte tra Oriente e Occidente. Un’eredità indelebile, che è riconosciuta anche dal Dragone di oggi.Cina e Italia sono Paesi «di lunga civiltà legati da una partnership completa e strategica», ha notato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning quando ha ufficializzato la missione, ricordando che nel 2024 cade il 20esimo anniversario del Partenariato strategico globale bilaterale. Pertanto, lo sviluppo «sano e stabile delle relazioni Cina-Italia è in linea con gli interessi comuni di entrambe le nazioni» e Pechino è pronta a cogliere la visita «come un’opportunità per rafforzare la comprensione e la fiducia, approfondire la cooperazione pratica e far avanzare le relazioni sino-italiane e sino-europee su un percorso di lungo termine».Loading…Faccia a faccia con il presidente XiLa premier avrà un faccia a faccia con il presidente Xi, e incontri con l’omologo Li Qiang e Zhao Leji, alla guida del Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo, il ramo legislativo del parlamento cinese. Nei colloqui con le massime figure istituzionali, che sono anche ai vertici del Partito comunista, «le parti si scambieranno vedute sulle questioni relative alle relazioni bilaterali e di comune interesse», ha detto Mao, ponendo un’enfasi sulla valorizzazione dello spirito della Via della Seta» tra «la cooperazione concreta e gli scambi umanistici».Legami commerciali da rafforzareIl ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva visitato Pechino l’anno scorso e visto il suo omologo Wang Yi, che aveva definito “fruttuosa” la cooperazione con l’Italia. Nonostante il ritiro dalla Belt and Road Initiative (Bri), l’ambizioso progetto lanciato da Xi nel 2013, Tajani ha ribadito di recente che Roma vuole rafforzare i legami commerciali: «I nostri rapporti con la Cina sono positivi, anche se siamo concorrenti e le nostre posizioni divergono su alcune questioni», ha detto sottolineando che il ritiro dall’iniziativa infrastrutturale «non è stato un atto di ostilità» contro Pechino.La visita di Urso in Cina un mese faA giugno il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha guidato una missione a Pechino per «fare passi in avanti significativi sulla collaborazione delle partnership industriali». La visita di Meloni dirà se i tempi sono maturi per gli accordi, a partire dall’auto elettrica. Dalla parte cinese, con i rapporti commerciali con Bruxelles in peggioramento e il Dragone percepito ormai più che «un rivale strategico e sistemico», i rapporti con i singoli Stati sono un’opportunità. LEGGI TUTTO

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    G20: Proposta di tassa sui super ricchi, Gentiloni sostiene i primi passi ma gli Usa frenano

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaLa ricchezza aggregata dell’1% più facoltoso del pianeta è cresciuta, in termini reali, di 42mila miliardi di dollari nel decennio 2013-2022: un incremento pari a 34 volte quello registrato, nello stesso periodo, dalla metà più povera della popolazione mondiale. E’ quanto emerge da un’analisi dell’associazione Oxfam diffusa nel giorno in cui a Rio de Janeiro si apre al G20 dei ministri delle finanze con la proposta del Brasile di una tassa sui super ricchi.Oxfam: ricchezza dell’1% sale di 42mila miliardi in 10 anni Oxfam spiega che la ricchezza media di un esponente dell’1% più facoltoso su scala globale è aumentata di quasi 400mila dollari contro i 335 dollari (appena 9 centesimi al giorno), incamerati in media da un rappresentante appartenente al 50% più povero del pianeta. L’analisi di Oxfam è stata diffusa oggi, in occasione del vertice dei Ministri delle Finanze e dei Governatori delle Banche Centrali del G20, in programma a Rio de Janeiro fino a venerdì. Il summit, spiega una nota, «rappresenta un importante banco di prova per verificare il grado di convergenza tra le più grandi economie del mondo sulla proposta avanzata dalla Presidenza di turno brasiliana del G20 – e supportata da Sud Africa, Francia e Spagna – per la definizione di un nuovo standard globale, volto a incrementare il prelievo fiscale a carico degli ultra ricchi». «La richiesta di aumentare le imposte sui più ricchi è sostenuta da una parte consistente dell’opinione pubblica mondiale. – ha detto Misha Maslennikov, policy advisor su giustizia fiscale di Oxfam Italia – preoccupati e indignati, i cittadini reclamano sistemi fiscali più equi, un’azione più incisiva contro la crescente concentrazione di ricchezza e potere al vertice della piramide sociale, risorse certe e adeguate per contrastare l’avanzamento della povertà, l’ampliamento dei divari economici e la crisi climatica in corso». Negli ultimi 40 anni, sottolinea l’associazione, «i miliardari globali hanno, in media, versato su base annua agli erari l’equivalente dello 0,5% del valore dei propri patrimoni. Nello stesso periodo i loro patrimoni hanno registrato un rendimento nominale annuo lordo del 7,5%.Loading…Gentiloni: tassa a miliardari difficile ma c’è primo passo«Sulla proposta brasiliana per una tassa ai super-ricchi siamo tutti consapevoli che si tratta di una competenza dei singoli Paesi, difficile da superare con schemi globali, ma penso che le difficoltà non pregiudichino l’impegno comune, infatti nel documento delle conclusioni di questo G20 ci sarà una disponibilità comune a considerare primi passi in questa direzione» ha spiegato il commissario europeo, Paolo GentiloniMeccanismo globale complicato da realizzare«Primi passi – ha spiegato ancora Gentiloni – potrebbero riguardare un avvio di meccanismi di scambi di informazione tra i diversi Paesi, in particolare sul capitolo immobiliare. Non dobbiamo nasconderci le difficoltà dei singoli Paesi in materie come queste, tipicamente di competenza nazionale, e il fatto che se si vuole un meccanismo di tassazione di queste persone, o il meccanismo è globale, o il Paese che introducesse misure di questo genere, vedrebbe solo spostarsi queste immense ricchezze altrove”. “Ma credo – aggiunge – che vada riconosciuto alla presidenza brasiliana il merito non solo di aver messo sul tavolo questa nuova sfida che credo l’enorme aumento di alcune ricchezze individuali è diventato stratosferico giustifichi»Yellen: su tassa a super-ricchi ogni Paese faccia da solo Che un meccanismo globale di tassazione non sia di facile messa a terra lo confermano le dichiarazioni della segretaria del Tesoro Usa Janet Yellen. Gli Stati Uniti «sostengono un’adeguata tassazione – ha detto Yellen, in una conferenza stampa al G20 a Rio de Janeiro – che garantisca che le persone con alte rendite paghino la giusta quota. Col presidente Biden abbiamo previsto» tassazioni sui ricchi e siamo a favore della «tassazione progressiva. Siamo contenti di lavorare col Brasile a promuovere questa idea della tassazione sui super ricchi, ma crediamo sia difficile un coordinamento globale e preferibile che ciascun Paese si occupi del proprio sistema fiscale». LEGGI TUTTO

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    Legge sulle liste d’attesa, che cosa prevede e le polemiche per le nuove misure

    Introduzione
    Il decreto, che punta a contrastare un fenomeno che rappresenta una delle piaghe più odiate da parte dei cittadini, è stato approvato ed è diventato legge il 24 luglio 2024. Tra le misure più importanti previste c’è l’introduzione di un Cup unico regionale di prenotazioni, le visite il sabato e la domenica, incentivi ai sanitari impegnati nello smaltimento delle code per visite ed esami. Il testo però è stato criticato non solo dall’opposizione, ma anche da esponenti della maggioranza: Licia Ronzulli di Forza Italia ha infatti detto: “Non sono così contenta di questo decreto. Questo non è assolutamente un decreto risolutivo”. E anche Pina Onotri, Segretario Generale Sindacato Medici Italiani, ha commentato in modo negativo le nuove norme. Ecco che cosa prevede la legge, e le principali critiche arrivate. LEGGI TUTTO

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    Assegno unico, l’Ue deferisce l’Italia alla Corte di giustizia: “È discriminatorio”

    La Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’Unione europea per non aver rispettato i diritti dei lavoratori mobili di altri Stati membri dell’Ue per quanto riguarda le prestazioni familiari loro concesse.L’oggetto della contesa giuridica è l’assegno unico e universale per i figli a carico: i lavoratori che non risiedono in Italia per almeno due anni o i cui figli non risiedono in Italia non possono beneficiarne. Si tratta, secondo Bruxelles, di “una discriminazione” e di una violazione “del diritto Ue in materia di coordinamento della sicurezza sociale e di libera circolazione”.

    Le motivazioni

    L’esecutivo Ue ritiene che l’esclusione dei lavoratori mobili stranieri renda lo schema italiano incompatibile con il diritto comunitario. Uno dei principi fondamentali dell’Ue, evidenzia Bruxelles, “è che le persone siano trattate equamente senza alcuna distinzione basata sulla nazionalità”. Secondo “questo principio di base, i lavoratori mobili dell’Unione europea che contribuiscono allo stesso modo al sistema di sicurezza sociale e pagano le stesse tasse dei lavoratori locali hanno diritto alle stesse prestazioni di sicurezza sociale”, sottolinea l’esecutivo Ue. Secondo il principio di parità di trattamento, viene spiegato, “i lavoratori mobili dell’Ue che lavorano in Italia senza risiedervi, coloro che si sono trasferiti di recente in Italia o coloro i cui figli risiedono in un altro Stato membro, dovrebbero ricevere le stesse prestazioni familiari degli altri lavoratori in Italia”. Inoltre, nel regolamento Ue sul coordinamento della sicurezza sociale è proibito “qualsiasi requisito di residenza per ricevere prestazioni di sicurezza sociale come le prestazioni familiari”.
    Nel 2023 lettera di costituzione in mora all’Italia
    La Commissione europea aveva già inviato una lettera di costituzione in mora all’Italia nel febbraio 2023, a cui ha fatto seguito un parere motivato nel novembre 2023. La risposta dell’Italia tuttavia “non ha affrontato in modo sufficiente le preoccupazioni”, sottolinea Bruxelles, annunciando così la decisione di deferire il caso alla Corte di giustizia Ue.ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI SKY TG24 LEGGI TUTTO

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    Camera, dalla piattaforma per i testi di legge alla chatbox sull’attività dei parlamentari: arriva l’IA per deputati e cittadini

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaL’Intelligenza Artificiale generativa entra alla Camera, con tre progetti destinati al supporto degli uffici di Montecitorio, dei deputati e dei cittadini che vogliono conoscere l’attività dei loro rappresentanti. I progetti sono stati premiati in una cerimonia a Montecitorio dal presidente Lorenzo Fontana e dalla vicepresidente Anna Ascani, che guida il Comitato di vigilanza sull’attività di documentazione, ossia l’Organismo che ha svolto un’indagine sull’IA nell’attività parlamentare, ed ha promosso il concorso a cui hanno partecipato 28 progetti di diverse università e centri di ricerca.I tre progetti premiatiIl primo progetto premiato, denominato Legislab, è stato sviluppato dal Politecnico di Milano e dall’Istituto Einaudi. Destinato agli uffici della Camera, è una piattaforma per l’analisi della legislazione italiana, a supporto della redazione di nuove leggi. Destinato ai parlamentari è il progetto GenAI4Lex, sviluppato da un consorzio di università (Alma Mater, Luiss, Cnr, Università di Torino). Vuole essere un supporto al “drafting” dei testi legislativi, all’analisi degli emendamenti e dei riferimenti normativi, e alla “compliance” del testo rispetto al quadro legislativo. È invece rivolto ai cittadini il terzo progetto premiato, DepuChat, sviluppato dalle Università Roma 3 e di Firenze. Si tratta di un chatbot che tramite l’intelligenza generativa permette di scandagliare dati e informazioni custoditi nei siti della Camera per fornire agli utenti risposte alle domande sull’attività dei loro rappresentanti in ParlamentoLoading…Fontana: felici per alta risposta a manifestazione interesse progetti Camera «Siamo molto felici della risposta, che è stata molto positiva, sia in termini di partecipazione sia di qualità delle proposte presentate» ha affermato il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, intervenendo a Montecitorio alla premiazione dei progetti vincitori della manifestazione di interesse per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa. «Da diversi anni – ha ricordato – la Camera utilizza applicazioni come il sistema di trascrizione degli interventi, l’ordinamento di base delle proposte emendative, la traduzione di base nelle lingue straniere, la sottotitolazione non assistita degli interventi parlamentari, la classificazione automatizzata degli atti parlamentari e anche il supporto ai sistemi di sicurezza informatica. L’avvento di questi modelli, in particolare di tipo generativo, ha reso necessario esplorare le prospettive di utilizzo di questi strumenti». L’esperienza condotta dalla Camera nel campo dell’AI «sarà presentata al G7 dei Parlamenti – ha aggiunto Fontana – in programma a Verona dal 5 al 7 settembre. Essa testimonia il nostro costante impegno verso l’innovazione e il miglioramento delle nostre istituzioni. L’integrazione dell’intelligenza artificiale nel contesto istituzionale offre notevoli opportunità in termini di efficienza, può ottimizzare l’elaborazione documentale, supportare i singoli deputati nelle proprie attività e rendere questa mole di dati accessibile ai cittadini in modo semplice e completo».I rischi da non sottovalutareFontana ha concluso facendo peraltro rilevare: “Ma non possiamo ignorare i rischi che questo sistema porta con sé. I risultati di qualunque sistema automatizzato non possono sottrarsi a un’attenta revisione da parte di operatori in possesso di competenze adeguate. Occorre preservare la componente umana in tutti i processi operativi e decisionali, anche per evitare criticità nell’interpretazione e nella produzione dei dati. È indispensabile che gli orizzonti futuri dell’intelligenza artificiale esprimano un’idea di sviluppo basata comunque sulla centralità dell’essere umano. In questo modo, tutti potranno beneficiare dei vantaggi di innovazioni senza precedenti».Ascani: tutelare la centralità della personaConcetti questi ultimi ribaditi da Anna Ascani. «Anche di fronte a una rivoluzione epocale, come quella rappresentata dall’intelligenza artificiale – ha detto la vicepresidente della Camera – al centro c’è e deve esserci sempre, la persona. Con i suoi diritti, i suoi talenti, le sue fragilità. Ma soprattutto con la sua capacità di decidere. Perché è in questa capacità che risiede la ’specificità’ umana. E, allo stesso tempo, la speranza per il futuro di tutti. Il nucleo di questa riflessione, il richiamo alla responsabilità in quanto decisori politici, la necessità di un approccio antropocentrico sono stati tratti distintivi della nostra azione: vigilare affinché la facile accessibilità alla conoscenza che l’IA genera non sia un abbaglio, un’allucinazione democratica. E agire perché sia chiaro a tutti che nessuna innovazione è neutrale e che, senza un solido protagonismo responsabile e una strutturata regolamentazione, si corre il rischio concreto di rimanere assoggettati a oligarchie interessate unicamente al profitto e al potere» LEGGI TUTTO

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    Mattarella: “Gli atti contro l’informazione sono eversivi”

    E’ la sua decima cerimonia del Ventaglio, il tradizionale appuntamento al Quirinale che segna l’inizio della pausa estiva sebbene di pausa, quantomeno nell’attività politico-istituzionale, ormai, non si possa più parlare: gli impegni del resto sono innumerevoli, così come gli appuntamenti per il Capo dello Stato. Preoccupato per quanto accade intorno a noi. Lo dice, lo spiega chiaramente davanti ai giornalisti.

    Il compleanno e gli auguri della politica
    Presidente che ha da poco compiuto 83 anni. Con l’omaggio trasversale di tutte le forze politiche, così come quello arrivato da Oltralpe nella manifestazione di grande stima espressa, ancora una volta, dal presidente francese Macron. E così da Giorgia Meloni a Elly Schlein ad Antonio Tajani: un attestato corale per la gestione del suo ruolo, quale garante della Costituzione e simbolo dell’Unità nazionale. Ruolo -va da se- non semplice. Ben oltre quello che può sembrare. E gli ultimi anni, quanto meno gli ultimi mandati presidenziali, lo hanno dimostrato ampiamente.

    Il ruolo di garante della Costituzione
    C’è da tenere insieme un Paese, che, complici le difficoltà economiche e di bilancio, le crisi internazionali, le vicende geopolitiche, tra guerre, dipendenza dall’estero energetica e militare, si trova ad affrontare momenti delicati che si ripercuotono inevitabilmente sul fronte interno, nel dibattito politico, da sempre più che animato.
    La Giustizia e lo scontro tra politica e magistratura, le riforme, l’assetto istituzionale e costituzionale, i rapporti tra Governo centrale e regioni ma soprattutto quel senso di comunità cui sempre fa riferimento il Capo dello Stato, necessario -ripete- per affrontare le sfide del futuro.

    La cerimonia del Ventaglio
    Davanti alla stampa parlamentare Mattarella risponde ai quesiti ed elenca le criticità, le questioni su cui serve intervenire, a cominciare dal contrasto a ogni forma di violenza che sia contro esponenti politici, e gli ultimi mesi sono costellati di tali episodi, o contro giornalisti.

    Lo scudo del Capo dello Stato sull’Informazione
    “Ogni atto contro la libera informazione, ogni sua riduzione a fake news, è un atto eversivo contro la Repubblica”, ribadisce Mattarella ai giornalisti, ai quali rivolge l’invito a “contrastare le adulterazioni della realtà”. Il Capo dello Stato cita espressamente l’episodio di Torino e l’aggressione al cronista de La Stampa da parte di militanti di CasaPound, e avverte: ‘L’informazione è esattamente questo: documentazione di ciò che avviene senza sconti”. E qui cita Tocqueville: “La democrazia è il potere di un popolo informato”.
    Del resto, non a caso, ricorda come i giornalisti si trovino ad “esercitare una funzione di carattere costituzionale che si collega all’articolo 21 della nostra Carta fondamentale”. Insomma La democrazia è conoscenza. L’informazione è un anticorpo.

    Il monito sullo stato delle carceri
    E se quello alla corretta informazione è un diritto, un diritto è anche vivere in condizioni civili nelle carceri. Un richiamo arriva infatti sullo stato definito “indecoroso” degli istituti penitenziari. “Un tema -dice- che sempre più richiede vera attenzione. Basta ricordare le decine di suicidi, in poco più dei sei mesi, quest’anno”. Mattarella condivide una lettera ricevuta dalla descrizione straziante. “Condizioni angosciose e indecorose per un Paese civile, qual è, e deve essere, l’Italia”, ammonisce. Il carcere non può essere il luogo in cui si perde ogni speranza, non va trasformato in palestra criminale”.

    Le riforme e il discorso di Trieste
    “La democrazia non gode di buona salute”, aveva ribadito solo pochi giorni fa, nel corso della Visita di Stato in Brasile, citando le parole di Papa Francesco. E ora il Presidente torna sui temi che preoccupano la comunità internazionale. Temi delicati di violenze, guerre, disinformazione, tenuta democratica, appunto, e rispetto dei diritti, questioni tutte che toccano direttamente anche il nostro Paese. Libertà di stampa, dicevamo, ma anche di pensiero lascia intendere, con un cenno al discorso di Trieste, quando, nel corso della cinquantesima edizione della Settimana sociale dei cattolici nel capoluogo friulano aveva parlato dei pericoli derivanti da un’autorità senza opposizione e limiti, dei rischi da un assolutismo di Stato, ricevendo le critiche della Lega di Salvini ma anche la solidarietà delle altre forze politiche, premier Meloni in testa.
    Nessuna interferenza nel dibattito politico -precisa Mattarella- si trattava semmai di considerazioni generali. Resta però la preoccupazione per il crescente astensionismo forse figlio anche della percezione di eccessivi limiti nelle scelte affidate agli elettori, tradotto: il combinato disposto dei testi di riforma in approvazione con la legge elettorale.

    Le crisi internazionali e il ruolo dell’Italia
    Ma timori arrivano anche e soprattutto dal contesto geopolitico. Certo è triste sprecare immani risorse in armamenti -sottolinea- ma di chi è la responsabilità, si chiede e, soprattutto, chiede. La storia è maestra di vita e per questo l’Italia è al fianco di Kiev. Quando non ci si schierò con l’aggredito, il via libera a Hitler dei Paesi Occidentali, alla fine, portò alla guerra mondiale.

    L’Italia, Biden e Trump
    Ringrazia Biden, e ricorda come oggi sia importante il rilancio della Nato, nonostante qualche Capo di Stato in passato (l’ex presidente e attuale candidato repubblicano) parlò di alleanza da accantonare. Ribadisce poi la ferma e intransigente condanna alla deriva di violenza contro esponenti politici dall’attentato a Trump fino ad altre personalità.
    L’Italia ha rapporti di tradizionali amicizia e vicinanza con Washington, maturati da tempo immemore, ma il Capo dello Stato rimarca l’indipendenza dell’Italia e si dice “sorpreso quando si dà notizia o si presume che vi possano essere posizionamenti a seconda di questo o quell’esito elettorale”, perché -spiega- non possono esserci condizionamenti nelle nostre scelte di politica interna a seconda di quanto decidono elettori di altri Paesi: sarebbe irrispettoso del nostro interesse nazionale e dei principi della nostra Costituzione, avverte.

    La battuta sull’uso al femminile delle cariche istituzionali
    Non manca una battuta quando, citando le personalità fatte oggetto di attentati, parla della “sindaca di Berlino”, con il femminile. “Spero si possa ancora dire”, sottolinea con un riferimento indiretto alla proposta della Lega, poi ritirata, contro l’uso del genere femminile per neologismi applicati ai titoli istituzionali dello Stato negli atti pubblici. LEGGI TUTTO