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    Puglia, domani il voto sulla mozione di sfiducia a Emiliano. Conte: non aiutare la destra

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaIn Puglia martedì 7 maggio nel consiglio regionale è atteso il voto sulla mozione di sfiducia al presidente Michele Emiliano presentata dal centrodestra e i fari sono tutti puntati sul gruppo del Movimento 5 Stelle. Il leader pentastellato Giuseppe Conte trascorre l’intero fine settimana nella regione, in un tour che guarda alle elezioni europee, ma anche a quelle amministrative. E, tra un appuntamento e l’altro, esclude sgambetti. «Il Movimento 5 Stelle non si presterà mai a iniziative strumentali del centrodestra», rassicura.Iv pronta a votare la sfiduciaIntanto cresce il pressing di chi è pronto a votare la sfiducia a una giunta che, seppur rinnovata con un “mini-rimpasto”, è ancora scossa dal terremoto politico e giudiziario che l’ha investita. Italia Viva annuncia: «voteremo contro Emiliano». E lancia l’appello a Cinque Stelle e Azione: «smettete di sostenere Emiliano e passate all’opposizione con noi se davvero volete essere credibili». Il richiamo della compagine renziana è alle due forze che potrebbero essere decisive nel voto in assemblea. Anche se, nel territorio, è diffusa la sensazione che la giunta possa reggere al colpo sferrato dalla coalizione di centrodestra.Loading…Emiliano accoglie le richieste di AzioneEmiliano ha da poco incontrato il gruppo di Azione, che conta tre consiglieri, accogliendo le condizioni politiche poste per restare in maggioranza: rotazione dei dirigenti e dei funzionari della Regione, compresa quella simultanea e immediata dei direttori generali delle Asl. Il presidente pugliese ha anche aperto al “patto di legalità” e al “progetto del nucleo ispettivo” avanzati dal M5s.Le rassicurazioni di ConteE così Conte, da Bari, può tendere la mano: «c’è un riscontro positivo, quindi non ci sono gli elementi per offrire il destro a questa azione strumentale». Il leader assicura una valutazione «dell’azione amministrativa a livello regionale» e aggiunge: «noi siamo corresponsabili, fieramente responsabili, di tanti progetti positivi che abbiamo avviato prima di lasciare gli incarichi in Regione». L’assessora M5s Rosa Barone ha sì lasciato gli incarichi – gesto di discontinuità voluto dai pentastellati -, ma Conte sembra non voler buttare a mare il laboratorio del campo largo rappresentato dalla giunta Emiliano. Una decisione già anticipata dai 5s pugliesi e che non è frutto di un confronto tra l’ex premier e la segretaria dem Elly Schlein. Tra i due i rapporti restano gelidi. E Conte preferisce piuttosto puntare il dito contro la destra, sia a livello nazionale che locale. LEGGI TUTTO

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    Scontro tra Vannacci e Paglia, il consigliere di Crosetto: “Ha macchiato l’uniforme”

    Il generale Vannacci continua ad essere una figura divisiva. L’ultimo scontro, seppur a distanza, è avvenuto con il tenente colonnello Gianfranco Paglia, consigliere del ministro della Difesa Guido Crosetto. Paglia, ospite di una trasmissione su Rete4, è tornato a parlare del libro pubblicato da Roberto Vannacci: “Ha macchiato l’uniforme, e noi militari non possiamo permettercelo. Il mio dovere è spiegare all’Italia tutta che il pensiero Vannacci non è il pensiero della Difesa”, ha affermato. Il generale Vannacci, ora candidato con la Lega alle prossime elezioni Europee, ha subito replicato su Facebook. “Io – si legge nel post – non ho visto la TV ma mi faccio una domanda: parlando in Uniforme esprimeva un suo parere personale o quello dell’Istituzione a cui appartiene? Perché io, per aver scritto un libro a titolo personale nel mio tempo libero, sono stato accusato e sospeso anche per aver suscitato l’associazione tra l’autore e le idee dallo stesso espresse all’Istituzione di appartenenza! Ma non mi preoccupo….si tratta di un fuoco di PAGLIA!”.

    L’intervento durante la trasmissione

    Nel corso della trasmissione il tenente colonnello Paglia, costretto in sedia a rotelle a causa delle ferite riportate in battaglia e capitano del gruppo sportivo paralimpico della Difesa, ha spiegato che “il pensiero Vannacci non è il pensiero della Difesa. Siamo lontani anni luce, non per niente è sospeso 11 mesi, perché i suoi discorsi sono stati divisivi per tutti. A noi – ha aggiunto – non interessa ciò che i nostri soldati fanno in camera da letto, o che colore di pelle hanno. Ciò che conta è servire il Paese nel miglior modo possibile, onorare il giuramento alla Repubblica”. Il consigliere del ministro Crosetto ha poi aggiunto: “Penso lui si sia proprio perso, e questo è triste”.  Vannacci, ha aggiunto, è stato “sospeso perché ha scritto un libro e non era autorizzato, con argomenti divisivi, di tutto rispetto per le sue idee ma non per le nostre. In 31 anni non ho mai visto una sospensione del genere”. Se Vannacci venisse eletto al Parlamento europeo, ha sottolineato Paglia, “per noi sarebbe una buona cosa. Non credo lui meriti di tornare a indossare l’uniforme. Ma lo ha detto anche Vannacci. Ora si sta facendo fare i conti per vedere se andare in pensione oppure no. Tutto legittimo, semplicemente noi che indossiamo uniforme dobbiamo prendere le distanze”.  LEGGI TUTTO

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    Elezioni europee, il programma elettorale partecipato del M5S: i punti essenziali

    Il partito guidato da Giuseppe Conte ha deciso di coinvolgere direttamente i propri sostenitori nella stesura del programma in vista delle Europee rivolgendosi, da un lato, ai giovani under 36 e, dall’altro, alla comunità dei Gruppi territoriali. Una volta raccolte le proposte degli elettori, gli iscritti al partito voteranno per inserirle nel programma elettorale definitivo. I punti essenziali vanno dall’Unione Europea all’intelligenza artificiale e al lavoro

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    Sondaggio, intenzioni di voto: FdI, Pd e M5S in leggero calo. Testa a testa fra Lega e FI

    Il Carroccio guadagna lo 0,4% e raggiunge il partito di Tajani, stabile all’8,3%: è quanto emerge dall’ultimo sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24. Alle Europee il 47% degli italiani voterà pensando alla politica nazionale. La maggioranza assoluta (52%) dichiara che passare dalla lira all’euro abbia portato prevalentemente degli svantaggi, ma la stessa percentuale in caso di referendum voterebbe per mantenere la moneta unica LEGGI TUTTO

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    Autonomia e premierato, sfida Fdi-Lega in vista del voto

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaPer l’Autonomia differenziata e il premierato, le due riforme care a Lega e Fdi, la settimana che si apre sarà determinante per chiarirne il destino, se cioè si arriverà ad una loro approvazione prima delle europee o meno. Decisiva si presenta la giornata di martedì quando alla Camera si riunirà la capigruppo per decidere il prosieguo del cammino dell’Autonomia in Aula, mentre in Senato si voterà il calendario in cui il centrodestra ha inserito il premierato.Al via mercoledì la discussione in Aula sul premieratoDue passaggi paralleli in cui Lega e Fdi si controlleranno a vicenda in attesa di capire se i deputati meridionali di Fi si metteranno di traverso con emendamenti, come annunciato da qualcuno di loro, oppure vi rinunceranno per favorire il cammino della terza riforma (cara agli azzurri), quella sulla separazione delle carriere. In Senato martedì scorso il centrodestra ha deciso a maggioranza di iniziare la discussione in Aula sul premierato questo mercoledì: ma la calendarizzazione, non essendo stata decisa all’unanimità – le opposizioni erano contrarie – dovrà essere confermata martedì alle 16 dal voto dell’Assemblea di Palazzo Madama. Un passaggio routinario per il centrodestra se reggerà il patto tra Lega, Fdi e Fi su tutto il pacchetto riforme, che comprende anche l’Autonomia.Loading…Partite intrecciateQuest’ultima sarà al centro, tre ore prima, questa volta a Montecitorio, della capigruppo che dovrà stabilire il prosieguo del suo esame in Aula, dove la scorsa settimana si è conclusa la discussione generale. La compattezza del centrodestra nelle decisioni alla Camera sull’Autonomia determinerà quella in Senato sul premierato. A Palazzo Madama il capogruppo di Fdi, Lucio Malan, ha già manifestato i desiderata del proprio partito, vale a dire l’approvazione del ddl Casellati sul premierato elettivo entro il 21 maggio. A sua volta Matteo Salvini ha detto la scorsa settimana che se l’Autonomia verrà approvata un giorno prima o un giorno dopo le europee dell’8-9 giugno, non cambierà molto. Per la Lega l’essenziale è che il ddl Calderoli non venga modificato da emendamenti, e che la Camera confermi il testo del Senato così che esso diventi legge. In tal modo lo stesso ministro Calderoli potrà mettersi subito al lavoro sulle Intese con Veneto e Lombardia sulle funzioni che non richiedono la definizione dei Lep, i Livelli essenziali di prestazione.Il ruolo di Forza ItaliaE qui entra in gioco Fi. Nel partito di Antonio Tajani alcuni deputati del Sud, guidati da Annarita Patriarca e Francesco Cannizzaro, hanno annunciato l’intenzione di presentare emendamenti in Aula sull’Autonomia. Se così dovesse avvenire e se qualcuno di essi dovesse passare grazie anche ai voti delle opposizioni, la Lega sarebbe pronta a fare altrettanto sul premierato, sulla cosiddetta norma antiribaltone. Per non parlare delle conseguenze della separazione delle carriere, cara a Fi. E’ dunque presumibile che martedì le due Capigruppo fisseranno il termine per gli emendamenti ai due provvedimenti nello stesso giorno. Le opposizioni a loro volta tenteranno di inserirsi in questo gioco cercando di mettere il bastone tra le ruote di un provvedimento così da bloccare anche l’altro. Un nuovo appello per una riforma del premierato bipartisan sarà lanciata lunedì mattina da quattro Fondazioni e Associazioni di diverso orientamento (Magna Carta, LibertàEguale, Io Cambio, Riformismo e Libertà) che proporranno anche due emendamenti per correggere il ddl Casellati. LEGGI TUTTO

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    Elezioni Europee, scopri tutti i candidati: la lista navigabile

    ServizioIl voto dell’8 e 9 giugno L’elenco completo delle candidature nelle cinque circoscrizioni5 maggio 2024Una combo delle liste e dei simboli per le elezioni europee. Roma 22 aprile 2024 ANSAAscolta la versione audio dell’articolo1′ di letturaGiorgia Meloni capolista per Fdi in tutte e cinque le circoscrizioni. Elly Schlein guiderà le liste del Pd al Centro e nelle Isole. Il leader di Forza Italia Antonio Tajani è capolista in tutte le circoscrizioni ad eccezione delle Isole (dove a guidare i candidati azzurri sarà Caterina Chinnici). Anche il leader di Azione Carlo Calenda è in campo in tutte le circoscrizioni, mentre per la lista Stati Uniti d’Europa Emma Bonino è capolista nel Nord Ovest e Matteo Renzi è presente in tutte le circoscrizioni ma all’ultimo posto in lista. Si sono chiuse le liste per le elezioni europee in programma l’8 e 9 giugno e i leader in campo cercano di attirare il maggiore numero di consensi. Solo Bonino e Renzi, però, se eletti andranno a Strasburgo al Parlamento europeo. Il segretario della Lega Matteo Salvini ha fatto una scelta diversa: non sarà candidato ma ha voluto puntare sul generale Roberto Vannacci.Loading… LEGGI TUTTO

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    Elezioni Europee 2024, la guida completa: come e quando si vota

    L’8 e il 9 giugno i cittadini italiani saranno chiamati alle urne per eleggere 76 eurodeputati. Gli elettori potranno indicare fino a un massimo di tre candidati, purché siano di sesso diverso. Ogni cittadino dovrà votare nel seggio elettorale a cui è iscritto, fatta eccezione per gli studenti fuori sede che hanno fatto domanda di voto fuori dal proprio comune di residenza

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