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    Schlein, esponente Fdl paragona la segretaria Pd a donna Neanderthal. Poi si scusa

    Il numero due di Fratelli d’Italia a Napoli, Luigi Rispoli, è stato investito da una bufera social dopo una battuta di dubbio gusto online: “Separate alla nascita”. Poi il messaggio per riparare: “Un post che voleva essere simpatico non lo è affatto e per questo chiedo scusa. A volte la fiducia viene mal riposta e qualche collaboratore fa cose che non dovrebbe”

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    Da Borghi a Cunial, la pattuglia «no vax» nelle liste per le Europee

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaE’ trasversale la pattuglia di candidati su posizioni “no green pass” o “no-vax”, che l’8 e 9 giugno puntano a essere eletti a Strasburgo, magari pronti a rilanciare tesi complottiste sul Covid. Fratelli D’Italia, ad esempio, ha scelto come capolista nella circoscrizione nordest, subito dopo Giorgia Meloni, l’europarlamentare uscente Sergio Berlato (nel 2019 arrivò secondo solo a Giorgia Meloni con 19 mila preferenze) noto per le sue posizioni a favore della caccia e contro gli animalisti, ma soprattutto per quelle no-vax e negazioniste del Covid. Tesi, quelle sulla pandemia, che ha voluto ricordare il 1° maggio partecipando a un incontro dal titolo emblematico “Dopo il grande imbroglio del Covid 19: pretendiamo verità e giustizia” alla presenza tra l’altro della europarlamentare ex leghista, Francesca Donato, anche lei spesso su posizioni negazioniste. «Giro il mondo e sono vaccinato, anche per i facoltativi — ha dichiarato Berlato al Corriere del Veneto — ma dopo il confronto con esperti ho deciso di non sottopormi all’inoculazione di quello, che vaccino non è, del Covid».Sempre restando ai partiti di maggioranza, il nome più noto è quello di Claudio Borghi, economista euroscettico della Lega, che ora è in lista con il Carroccio per il collegio dell’Italia centrale. Tra i suoi obiettivi per l’Europa, dopo lo slogan “Più Italia, meno Europa”, scelto da Salvini per le europee, ha messo, come secondo punto, “No Oms”, ribadendo la sua contrarietà all’organizzazione mondiale della sanità. Ai tempi della pandemia Borghi più volte si schierò contro il green pass e l’obbligo di vaccinazione, arrivando a sostenere che «paesi che hanno fatto più vaccinazioni, non hanno numeri diversi rispetto a Paesi che invece erano molto più indietro sulle sulle vaccinazioni».Loading…La “pasionaria” no vax Sara Cunial si candida nelle circoscrizioni Nord Ovest e Nord Est nella lista “Libertà” promossa da Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord. Eletta in Parlamento dal M5s nel 2018 e poi dagli stessi 5 Stelle prima sospesa per aver paragonato le vaccinazioni a un “genocidio gratuito” e poi espulsa per aver accusato sempre il Movimento di aver favorito le “agromafie” con un provvedimento da lei non condiviso, ha concluso la lefislatura nel gruppo Misto. A luglio 2022, in vista delle elezioni politiche, ha fondato la lista Vita insieme ad altri esponenti antivaccinisti, senza riuscire a entrare in Parlamento. In occasione delle europee Vita (insieme ad altre 18 formazione politiche) ha aderito alla lista Libertà.Con Forza Italia, invece, corre nel nord-ovest, Cherima Fteita Firial, già assessora al comune di Alessandria per Fratelli d’Italia, che nel novembre del 2020, in un post sul suo profilo Facebook, riportando alcune tesi del virologo Giulio Tarro sul Covid, prese di mira l’informazione scrivendo addirittura che pare di «essere tornati ai tempi di Goebbles», braccio destro di Hitler e ministro della Propaganda del Terzo Reich. Nel lungo post, poi rimosso, sosteneva tra l’altro che la paura del Covid «è stata indotta, ingigantita e strumentalizzata» e che «la notizia del vaccino serve per farci accettare il lockdown, nella convinzione che a brevissimo saremo liberi. Invece non arriverà nessun vaccino. Almeno non prima dell’estate. Il lockdown durerà fino a maggio. Giusto il tempo di portare a termine l’operazione. Una volta che l’intero sistema economico sarà collassato, la grande speculazione finanziaria passerà all’incasso e si porterà via tutto a prezzi stracciati. Come da copione». Interpellata dall’AdnKronos oggi minimizza quelle parole: «Sono stata fraintesa -spiega- . riportavo le tesi del virologo Giulio Tarro, non erano le mie affermazioni, e come tanti mi ponevo qualche dubbio. Sono stata strumentalizzata, ma ho seguito tutte le procedure e mi sono pure vaccinata». LEGGI TUTTO

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    Mini condono edilizio: le misure del piano salva-casa di Salvini

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaPorterò in Consiglio dei ministri entro il mese di maggio un provvedimento per regolarizzare e sanare tutte le piccole irregolarità interne che ci sono dentro alle mura domestiche». Lo ha ribadito il leader della Lega Matteo Salvini, alla presentazione del suo libro “Controcorrente” il 30 aprile a Roma, sul palco con Roberto Vannacci al Tempio di Adriano. Il piano “salva-casa” è l’asso che il leader leghista vuole giocarsi, insieme alla candidatura del generale Vannacci, per recuperare consensi alle Europee ed evitare il sorpasso di Forza Italia. Ma, al di là dei paletti messi non a caso dalla premier Giorgia Meloni («Non può essere un condono», ha fatto sapere al capo della Lega, rivendicando l’ultima parola su perimetro e paletti), che cosa vorrebbe portare in Cdm il vicepriemier e ministro delle Infrastrutture?Ambito di applicazione all’interno delle abitazioneSi tratta di una serie di misure che mirano a regolarizzare le piccole difformità o le irregolarità strutturali che interessano, secondo uno studio del Consiglio nazionale degli ingegneri, quasi l’80% del patrimonio immobiliare italiano. Nella nota diffusa nelle scorse settimane dal ministero si precisa: difformità di natura formale, legate alle incertezze interpretative della disciplina vigente; difformità edilizie “interne”, riguardanti singole unità immobiliari, a cui i proprietari hanno apportato lievi modifiche (tramezzi, soppalchi, etc.); difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi a causa della disciplina della “doppia conforme” che non consente di conseguire il permesso o la segnalazione in sanatoria per moltissimi interventi, risalenti nel tempo. E ancora per permettere i cambi di destinazione d’uso degli immobili tra categorie omogenee.Loading…La ratio dell’interventoLa ratio – si spiega – è tutelare i piccoli proprietari immobiliari che in molti casi attendono da decenni la regolarizzazione delle loro posizioni e che non riescono, spesso, a ristrutturare o vendere la propria casa. Allo stesso tempo deflazionare il lavoro degli uffici tecnici comunali, spesso sommersi dalle richieste di sanatorie. Alla luce della semplificazione e dell’efficienza amministrativa si è previsto anche di intervenire sulle procedure amministrative per garantire ai cittadini risposte certe in tempi certi.Gli acquisti di immobiliVediamo nel dettaglio alcuni aspetti su cui dovrebbe intervenire la norma. In primo luogo c’è il caso frequentissimo di chi compra una casa sulla base di una planimetria che non corrisponde allo stato effettivo dell’organizzazione degli spazi interni. Diventerebbe possibile regolarizzarla, nel caso in cui non siano lesi interessi di terzi.Le case d’epocaAltro caso all’attenzione dei tecnici del ministero è quello dell’acquisto di un immobile costruito prima degli anni ’60, da ristrutturare. Se manca la documentazione sul suo stato legittimo, diventa un problema ristrutturare. Anche in questo caso, allora, sarà possibile una regolarizzazione. LEGGI TUTTO

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    Salvini: entro maggio piano salva-casa in Consiglio dei ministri

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di lettura«Poterò in Consiglio dei ministri entro il mese di maggio un provvedimento per regolarizzare e sanare tutte le piccole irregolarità interne che ci sono dentro alle mura domestiche». Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, alla presentazione del suo libro, “Controvento”, sul palco con Roberto Vannacci al Tempio di Adriano. Il generale, candidato dalla Lega alle Europee, è salito sul palco assieme al leader leghista. Davanti a un muro di fotografi e operatori tv, Vannacci (in giacca e cravatta) e Salvini (senza cravatta), hanno posato qualche minuto per le foto.Salvini: mi piace avere un generale per parlare di pace «Mi piace avere un generale per parlare di pace: uno dei temi centrali del prossimo quinquennio in Europa sarà guerra o pace. Qualche leader europeo parla sciaguratamente di mandare nostri soldati a combattere fuori dai nostri confini: mai nel nostro nome un solo soldato italiano, europeo, a combattere e morire fuori dai confini. E magari il generale, che è esperto di difesa, dirà perché» ha detto il leader della LegaLoading…«Le Europee non avranno influenza sul governo»Per Salvini «le elezioni del 9 giugno non sono semplici elezioni. Ma non avranno la minima influenza sul governo italiano, che durerà tutti i cinque anni di legislatura. Non c’entra niente con rimpasto, presidenti di commissione, nomina degli enti… Però a livello europeo siamo su posizioni diverse, e spero che nessuno nel centrodestra perda l’occasione di un centrodestra unito come in Italia, magari dicendo ’preferisco Macron a Le Pen’»«Più Europa ora è come dare marmellata a un diabetico»«Più Europa ora è come dire a un diabetico ’facciamoci pane e marmellata» ha detto il leader della Lega.Vannacci: l’Europa ci sta offrendo un mondo al contrario«Patria, confini, sicurezza, identità, sovranità nazionale». Questi i valori per cui Roberto Vannacci si candida alle Europee, come lui stesso li ha scanditi alla sua prima uscita pubblica accanto a Matteo Salvini. «L’Europa ci sta offrendo un mondo al contrario. Stanno cercando di togliere tutti i simboli identitari. Non ci piace un’Europa in cui tutti siamo paccottiglia – ha aggiunto -: ci piace un’Europa forte, che ci faccia sentire di essere fieri di essere europei e italiani, di farci sentire che vale la pena di morire per l’Italia e per l’Europa. Oggi questo non è suscitato in quasi nessuno di noi» LEGGI TUTTO

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    Europee, Viminale: voto valido se si scrive «Giorgia» sulla scheda

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaScrivere solo il nome “Giorgia” sulla scheda elettorale per le prossime elezioni europee – come la premier Meloni ha invitato a fare domenica dal palco della conferenza programmatica di FdI a Pescara – non invalida il voto. Lo fanno sapere fonti del Viminale. Nel manuale di indicazioni per i presidenti di seggio prodotto dal ministero dell’Interno in occasione delle consultazioni, viene infatti riportato tra i casi di voto valido quello che vede la preferenza per il candidato assegnata «utilizzando espressioni identificative quali diminutivi o soprannomi, comunicate in precedenza agli elettori, in quanto modalità di espressione della preferenza che può essere usata da qualunque elettore. Il voto è valido – si legge ancora – sempre che si possa desumere la volontà effettiva dell’elettore». La premier dal palco vista mare di Pescara ha chiamato il suo popolo al plebiscito su di sé (’Giorgia Meloni detta Giorgia” sarà la dicitura sulla lista che consentirà di indicare come preferenza solo il nome) mentre in platea la ascoltava “l’alleato fedele” Antonio Tajani.Verso il confronto Meloni-SchleinIntanto in questi ultimi giorni prima del deposito delle liste, nelle forze politiche c’è un frenetico copincolla, cancella, aggiungi. E ancora qualche casella è vuota, come quella del leader di Iv, Matteo Renzi, che deciderà nelle prossime ore. Questa tornata sarà caratterizzata dalla presenza di molti big di partito. La “quasi” diretta sfidante della premier sarà la segretaria del Pd Elly Schlein, in corsa come capolista al Centro e nelle Isole. E’ atteso il confronto tv fra le due leader: «I nostri staff stanno lavorando – ha detto la segretaria – ci sono dei contatti, spero che si farà».Loading…Tra i leader in campo Tajani e CalendaFra i leader, in campo ci sono già anche Antonio Tajani, vicepremier e segretario di Forza Italia, e il segretario di Azione Carlo Calenda, che ha annunciato la corsa, pur fra mille perplessità: «Non posso lasciare i miei candidati sprovvisti della spinta di una leadership, quando tutti gli altri si candidano, addirittura la presidente del Consiglio». Per Azione correrà anche Marcello Pittella, fresco di voto alle regionali in Basilicata, dove ha fatto il pieno di preferenze. Non ci sarà il vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini: «Faccio il ministro, ho 18 ore al giorno per occuparmi di questo – ha detto – Non commento le scelte degli altri e se gli altri lo hanno fatto, hanno fatto bene». E’ attesa la decisione di Renzi: «Se la lista Stati Uniti d’Europa gli chiederà di correre – è stato spiegato in ambienti Iv – ha dato la disponibilità come ultimo in tutti i collegi».Le scadenze per liste e firmeLa scadenza delle liste (possono essere presentate dalle 8 alle 20 di martedì 30 aprile e dalle 8 alle 20 mercoledì 1º maggio) coincide con quella della raccolta firme necessarie a presentare i simboli: ne servono 75 mila. E’ corsa per movimenti più piccoli o nuovi, come quello guidati da Michele Santoro. «Abbiamo raggiunto le firme necessarie a presentare il simbolo di “Pace Terra Dignità” alle europee. Il numero minimo di 15 mila sottoscrizioni per potersi presentare nella circoscrizione Isole è stato raggiunto. Così come le 75 mila in tutto il territorio nazionale» ha dichiarato Santoro. Anche se, dopo un incontro di Marco Rizzo (coordinatore della lista “Democrazia sovrana e popolare”) con lo staff di Meloni, da Palazzo Chigi è filtrata una nota che può far pensare a un abbassamento delle firme richieste. «Rizzo – è stato spiegato – ha fatto notare che la proposta di dimezzare le firme attualmente richieste a quota 37.500 porterebbe le sottoscrizioni necessarie ad un numero più elevato di quello fissato» alle «ultime elezioni politiche che era di 36.000. Palazzo Chigi ha assicurato che valuterà senza alcuna preclusione la richiesta avanzata». LEGGI TUTTO

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    A Pescara la kermesse di Fdi, Meloni a un passo dalla candidatura

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaBasta con le accuse. Di non avere tagliato davvero i ponti con il fascismo. Di essere sovranisti o populisti come se fosse una iattura: sul palco vista mare di Pescara va in scena l’orgoglio di Fratelli d’Italia e a lanciare l’affondo sono due tra gli esponenti più schivi del governo, Luca Ciriani e Alfredo Mantovano. Dall’aborto alla censura, passando per le “etichette” che puntano a “escludere” una parte politica, soprattutto il sottosegretario alla presidenza traccia le linee identitarie del partito che si appresta almeno a triplicare la compagine a Strasburgo al voto dell’8 e 9 giugno.I numeriA pochi giorni dalla consegna delle liste, sono le candidature, più che il programma che viene raccontato nelle tre sale allestite sul lungomare nel centro della città adriatica, a tenere banco nei capannelli. Ci sono già diversi ministri, sottosegretari e una fitta pattuglia parlamentare all’inaugurazione della tre giorni: “135 relatori, 2200 delegati e più di 150 volontari”, fanno sapere da Fdi. E una grande tensostruttura che ha sollevato più di un dubbio tra le opposizioni locali.Loading…Attesa per la candidatura di Meloni alle europee La kermesse si concluderà con l’annuncio della candidatura di Giorgia Meloni alle europee. Lei finora non ha sciolto la riserva ma nel discorso conclusivo della kermesse farà sapere la sua decisione. Qui nessuno scommetterebbe il contrario, anche se le valutazioni sarebbero ancora in corso. «Avrebbe la conferma della fiducia degli italiani» dice il ministro Francesco Lollobrigida. E indicherebbe, sottolinea anche il capogruppo al Senato Lucio Malan, «l’importanza che diamo a queste elezioni». Certo, lei non opterebbe per il seggio all’Eurocamera, diversamente dai parlamentari che dovessero correre che invece, almeno nei ragionamenti che si fanno in queste ore, dovrebbero lasciare lo scranno a Roma per quello europeo se eletti (c’è ad esempio Maddalena Morgante che ha già annunciato la candidatura nel nord est, ma si starebbe ancora riflettendo anche su Salvatore Deidda nelle isole, o su Manlio Messina al Sud che sarebbe però più orientato al no).I primi interventiNell’attesa della premier, che è anche presidente di Fdi e dei conservatori europei di Ecr, si alternano Gennaro Sangiuliano e Guido Crosetto, Ciriani appunto che respinge, all’indomani delle polemiche sul 25 aprile, le «lezioni di chi alimenta odio o divisioni» o le accuse di “censura”, anche perché il partito, sottolinea, «i conti con il passato li ha già fatti mille volte, una volta per sempre». Poi arriva Mantovano a metterci il carico: «Il fascismo demonologico era un’arma di esclusione di massa, si traduceva nella moltiplicazione di etichette attaccate a una persona o a un gruppo culturale, e l’arbitro esclusivo era il Pci. Nelle scorse ore abbiamo assistito a un remake dell’operazione etichettatura» che ora si può riproporre con «sovranista, populista o giocando con la categoria stato di diritto».Mantovano sottolinea che «il vero stato di diritto è quello che vede l’Europa al servizio dei popoli e non gli Stati che rappresentano quei popoli al servizio dei burocrati e dei giudici». E, ricordando i Trattati fondativi della Ue che prevedono che l’unione si occupi solo delle materie che le vengono affidate dagli Stati proprio attraverso i trattati, va all’attacco della decisione del Pe di qualche settimana fa di chiedere che l’aborto sia aggiunto alla Carta dei diritti fondamentali della Ue. «Confido che il nuovo Parlamento che andremo a eleggere non scriva più pagine simili non solo per il contenuto ma perché completamente fuori dal perimetro» ha detto dal palco. LEGGI TUTTO

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    Autonomia, ecco come si è risolto il braccio di ferro tra maggioranza e opposizione

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaSull’Autonomia differenziata si registra uno strappo istituzionale tra i partiti che potrebbe ripercuotersi su altri provvedimenti e in generale sui lavori parlamentari. Il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha tentato una mediazione ma in Commissione Affari costituzionali il centrodestra ha proceduto a ripetere la votazione di un emendamento già votato mercoledì ma il cui esito non era stato proclamato, creando caos e contestazioni tra le opposizioni.La battaglia procedurale in Commissione Affari costituzionali La Commissione era stata convocata nella tarda mattinata di venerdì 26 aprile per ripetere immediatamente la votazione contestata. Ma è iniziata una battaglia procedurale per impedire questo passaggio e bloccare quindi l’approvazione del disegno di legge che, nelle intenzioni del centrodestra, dovrebbe avvenire nelle prossime ore per portare il testo in Aula lunedì. Il presidente della Camera, interpellato mercoledì dal presidente della Commissione Nazario Pagano, ha scritto una lettera che demanda allo stesso Pagano la responsabilità della regolarità delle votazioni. Tuttavia, ha indicato alcuni criteri generali per il futuro che in parte collidono con quanto accaduto mercoledì: infatti l’eventuale controprova e ripetizione di una votazione andrebbe effettuata immediatamente, e non dopo due giorni, come accaduto.Loading…La convocazione della capigruppoA questo punto, dall’opposizione hanno chiesto la convocazione di una conferenza dei capigruppo per chiarimenti. Richiesta accettata da Fontana che ha anche disposto il raddoppio dei tempi di discussione in Aula del ddl Calderoli, come ulteriore elemento a tutela delle minoranze. Queste ultime avevano quindi chiesto di accantonare la votazione dell’emendamento contestato in attesa di Fontana e della capigruppo, e di procedere sulle altre proposte di modifica. La maggioranza e il presidente Pagano hanno invece preferito andare avanti con la votazione contestata: «è uno schiaffo al presidente Fontana» ha detto Carmela Auriemma di M5s. Le opposizioni hanno intrapreso un serrato ostruzionismo, che in giornata- ha consentito di votare solo una trentina di emendamenti, sui 2000 complessivi.Schlein: «Non c’è rispetto del parlamento»Tutte le minoranze hanno contestato la ripetizione del voto: da Iv (Maria Elena Boschi), a M5s (Alfonso COlucci), da Avs (FIliberto Zaratti) al Pd (Simona Bonafè, Marco Sarracino, Piero De Luca, Gianni Cuperlo e Andrea Casu). Si è giunti anche a momenti concitati con Pagano che ha espulso Pasqualino Penza di M5s, poi fatto rientrare. Le opposizioni hanno tutte parlato di “strappo istituzionale” che si ripercuoterà sui futuri provvedimenti. «Non c’è rispetto del Parlamento – ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein -. Stanno imponendo una vera e propria dittatura della maggioranza che non riconosce neanche più il ruolo delle istituzioni democratiche. Altro che patrioti, qui siamo al mercato». Il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, in attesa della capigruppo con Fontana ha detto che «la questione sarà risolta» anche se l’approdo in aula del provvedimento potrebbe «scivolare di qualche giorno». LEGGI TUTTO

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    Patria e famiglia: chi è Roberto Vannacci, il generale sospeso candidato dalla Lega dopo il libro best seller

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di lettura«Sarò un candidato indipendente che mantiene la propria identità e che lotterà, con coraggio, per affermare i propri valori di Patria, tradizioni, famiglia, sovranità e identità che condivido abbondantemente con la Lega». Con queste parole, che lo autodefiniscono, il generale Roberto Vannacci ha sciolto la riserva. E ha confermato l’annuncio dato dal vicepremier Matteo Salvini che correrà per un seggio a Strasburgo con il Carroccio.Figura controversaFigura controversa quella del generale, sospeso dal servizio dallo scorso 28 febbraio. Per la Difesa ha mostrato «carenza del senso di responsabilità» e compromesso «il prestigio e la reputazione dell’Amministrazione di appartenenza». Secondo Matteo Salvini è invece il nome buono da spendere alle Elezioni europee di giugno.Loading…I passaggi del libro contestati, dagli omosessuali alle persone di coloreVannacci, toscano, 56 anni, 37 passati in divisa con il basco amaranto dei parà, al suo attivo missioni in teatri ad alto rischio come la Somalia, l’Afghanistan, l’Iraq, è diventato un personaggio appetibile per la politica nell’agosto scorso, con la pubblicazione del suo libro autoprodotto, “Il mondo al contrario”, caso letterario da oltre 200mila copie sull’onda delle polemiche per alcuni controversi passaggi: «Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione!», i gay pride sono dominati da «sconcezze, stravaganze, blasfemie e turpitudini». Oppure, «se pianto la matita che ho nel taschino nella giugulare del ceffo che mi aggredisce – ammazzandolo – perché dovrei rischiare di essere condannato per eccesso colposo di legittima difesa visto che il povero malcapitato tentava solo di rubarmi l’orologio da polso?». E ancora, il ricordo della sua curiosità nel 1975 a Parigi per le persone di colore: «Nel metrò, fingevo di perdere l’equilibrio per poggiare accidentalmente la mia mano sopra la loro, per capire se la loro pelle fosse al tatto più o meno dura e rugosa della nostra».L’indagine disciplinare Concetti che hanno scatenato l’ostilità da parte del centrosinistra, ma hanno anche attirato l’attenzione del ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ha convocato il generale per contestargli le «farneticazioni personali» che «screditano l’Esercito, la Difesa e la Costituzione». E’ partita quindi un’inchiesta disciplinare che si è conclusa nel febbraio scorso con la sospensione in servizio per 11 mesi. Da militare può candidarsi dopo aver chiesto una licenza, ma al momento è sospeso, dunque può evitarlo. Se sarà eletto dovrà chiedere l’aspettativa.I procedimento giudiziari Per Vannacci – molto attivo sui social, nel suo profilo Facebook un’immagine di Corto Maltese sdraiato a guardare il cielo – ci sono anche guai giudiziari: deve rispondere infatti delle accuse di peculato e truffa, in relazione alle spese sostenute nel suo periodo da addetto militare italiano a Mosca, tra il 2021 ed il 2022. La Procura di Roma lo ha iscritto nel registro degli indagati anche per l’accusa di istigazione all’odio razziale.Tutti “contrattempi” che non hanno impedito all’ufficiale di lavorare alla sua seconda fatica letteraria, “Il coraggio vince”, uscita a marzo e promossa con un lungo tour che ha toccato diverse regioni. L’ultima polemica, durante una delle sue ultime uscite promozionali, proprio sul 25 aprile: «Non scendo in piazza, me ne vado al mare con le mie figlie. Non mi dichiaro antifascista perché sono cose successe ottanta anni fa» LEGGI TUTTO