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Europee, Viminale: voto valido se si scrive «Giorgia» sulla scheda

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Scrivere solo il nome “Giorgia” sulla scheda elettorale per le prossime elezioni europee – come la premier Meloni ha invitato a fare domenica dal palco della conferenza programmatica di FdI a Pescara – non invalida il voto. Lo fanno sapere fonti del Viminale. Nel manuale di indicazioni per i presidenti di seggio prodotto dal ministero dell’Interno in occasione delle consultazioni, viene infatti riportato tra i casi di voto valido quello che vede la preferenza per il candidato assegnata «utilizzando espressioni identificative quali diminutivi o soprannomi, comunicate in precedenza agli elettori, in quanto modalità di espressione della preferenza che può essere usata da qualunque elettore. Il voto è valido – si legge ancora – sempre che si possa desumere la volontà effettiva dell’elettore». La premier dal palco vista mare di Pescara ha chiamato il suo popolo al plebiscito su di sé (’Giorgia Meloni detta Giorgia” sarà la dicitura sulla lista che consentirà di indicare come preferenza solo il nome) mentre in platea la ascoltava “l’alleato fedele” Antonio Tajani.

Verso il confronto Meloni-Schlein

Intanto in questi ultimi giorni prima del deposito delle liste, nelle forze politiche c’è un frenetico copincolla, cancella, aggiungi. E ancora qualche casella è vuota, come quella del leader di Iv, Matteo Renzi, che deciderà nelle prossime ore. Questa tornata sarà caratterizzata dalla presenza di molti big di partito. La “quasi” diretta sfidante della premier sarà la segretaria del Pd Elly Schlein, in corsa come capolista al Centro e nelle Isole. E’ atteso il confronto tv fra le due leader: «I nostri staff stanno lavorando – ha detto la segretaria – ci sono dei contatti, spero che si farà».

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Tra i leader in campo Tajani e Calenda

Fra i leader, in campo ci sono già anche Antonio Tajani, vicepremier e segretario di Forza Italia, e il segretario di Azione Carlo Calenda, che ha annunciato la corsa, pur fra mille perplessità: «Non posso lasciare i miei candidati sprovvisti della spinta di una leadership, quando tutti gli altri si candidano, addirittura la presidente del Consiglio». Per Azione correrà anche Marcello Pittella, fresco di voto alle regionali in Basilicata, dove ha fatto il pieno di preferenze. Non ci sarà il vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini: «Faccio il ministro, ho 18 ore al giorno per occuparmi di questo – ha detto – Non commento le scelte degli altri e se gli altri lo hanno fatto, hanno fatto bene». E’ attesa la decisione di Renzi: «Se la lista Stati Uniti d’Europa gli chiederà di correre – è stato spiegato in ambienti Iv – ha dato la disponibilità come ultimo in tutti i collegi».

Le scadenze per liste e firme

La scadenza delle liste (possono essere presentate dalle 8 alle 20 di martedì 30 aprile e dalle 8 alle 20 mercoledì 1º maggio) coincide con quella della raccolta firme necessarie a presentare i simboli: ne servono 75 mila. E’ corsa per movimenti più piccoli o nuovi, come quello guidati da Michele Santoro. «Abbiamo raggiunto le firme necessarie a presentare il simbolo di “Pace Terra Dignità” alle europee. Il numero minimo di 15 mila sottoscrizioni per potersi presentare nella circoscrizione Isole è stato raggiunto. Così come le 75 mila in tutto il territorio nazionale» ha dichiarato Santoro. Anche se, dopo un incontro di Marco Rizzo (coordinatore della lista “Democrazia sovrana e popolare”) con lo staff di Meloni, da Palazzo Chigi è filtrata una nota che può far pensare a un abbassamento delle firme richieste. «Rizzo – è stato spiegato – ha fatto notare che la proposta di dimezzare le firme attualmente richieste a quota 37.500 porterebbe le sottoscrizioni necessarie ad un numero più elevato di quello fissato» alle «ultime elezioni politiche che era di 36.000. Palazzo Chigi ha assicurato che valuterà senza alcuna preclusione la richiesta avanzata».


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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