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    Femminicidi, Nordio a Sky TG24: “Sedimentazione cultura maschilista va sradicata”

    I casi di donne uccise nel nostro Paese sembrano essere in diminuzione rispetto al 2002, ma l’Italia resta ai primi posti in Europa, dietro soltanto a Germania, Francia, Gran Bretagna e Spagna. Di tutto questo si è parlato nella puntata di “Numeri” di Sky TG24 del 25 settembre. I DATI AGGIORNATI SUI FEMMINICIDI IN ITALIA NEL 2023 LEGGI TUTTO

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    Violenza sulle donne, Meloni: “Non siete sole. Se avete paura chiamate il 1522”

    “Siamo qui con un numero di telefono, il 1522, a dire alle donne italiane che non sono sole. È un numero che si può chiamare a ogni ora se si ha paura e si può trovare dall’altra parte qualcuno che ti può aiutare. Chi ha paura sappia che non è sola”: sono le parole della premier Giorgia Meloni fuori Palazzo Chigi, illuminato di rosso alla vigilia della giornata contro la violenza sulle donne. “Contro la violenza sulle donne non sei sola, chiama il 1522”, è infatti lo slogan che ha lanciato il governo in occasione del 25 novembre, proiettandolo sulla facciata di Palazzo Chigi. Alla cerimonia presenti anche la ministra della Famiglia Eugenia Roccella, e quello dello sport Andrea Abodi, oltre a varie personalità del mondo dello sport.
    “Avere paura non è normale”  
    “Le norme ci sono. Le istituzioni ci sono e le donne italiane devono saperlo. Quando si pensa che avere paura sia normale, non lo è. Quando si pensa che l’amore faccia male, non è così”, ha ribadito Meloni. “Siamo libere e non c’è nessuno che può toglierci quella libertà. Noi siamo libere”, ha aggiunto.  

    “Superare gli steccati per risposte veloci”

    Meloni ha poi ringraziato le forze politiche. “Ci sono temi su cui si possono superare gli steccati, rendendo tutto più veloce perché la velocità può salvare la vita di una persona”, ha detto la premier fuori Palazzo Chigi. “Domani, che è il 25 novembre, assume un significato particolare: in un giorno come questo mi sono interrogata su quale sia l’utilità delle ricorrenze. Quando una donna muore ogni tre giorni il riflettore deve essere acceso continuamente. Ma non basta, c’è tanto altro da fare anche sul piano della cultura, comprese le campagne nelle scuole: stasera ci sono tanti campioni dello sport che ringrazio perchè tutto può servire ad entrare nella coscienza delle persone”, ha concluso Meloni.   LEGGI TUTTO

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    Dopo Le Pen, l’olandese Wilders: gli alleati di Salvini in Europa che imbarazzano Fi

    I punti chiaveAscolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaCompleto scuro di ordinanza, cravatta azzurra, e tra le mani un cartello bianco, tenuto ben in vista, dalla scritta blu in olandese: ’Geen Cent Naar Italie’, ’Nemmeno un centesimo all’Italia’. In molti ricordano Geert Wilders così, tra le vie de L’Aia, nelle ore più tormentate degli interminabili negoziati che nell’estate del 2020 portarono alla nascita del Recovery fund. Oggi che il veterano anti-Islam della politica olandese accarezza il sogno di diventare premier, il suo manifesto “I Paesi Bassi al primo posto” di trumpiana memoria richiama il dna del sovranismo che punta a un’Europa delle madrepatrie, con la riconquista delle frontiere e delle prerogative nazionali.Wilders celebrato dall’ultradestra europeaCelebrato dai sovranisti e dall’ultradestra di tutta Europa, il leader dalla retorica incendiaria, che ha sempre puntato sul disprezzo dell’Islam, non solo è amico di Vladimir Putin e primo tifoso di Donald Trump, ma è anche alleato di vecchia data di Matteo Salvini e Marine Le Pen, promettendo una stretta durissima sul fronte immigrazione: controllo delle frontiere olandesi, detenzione e deportazione degli immigrati clandestini, reintroduzione dei permessi di lavoro per i lavoratori all’interno dell’Ue.Loading…I complimenti di Salvini e l’appello a una nuova Europa Non a caso il leader della Lega Matteo Salvini è stato tra i primi a mandare un sms di sostegno e complimenti “all’amico Geert Wilders” per la vittoria del suo partito Pvv alle elezioni in Olanda. «Altro che inciucio con i socialisti, il 3 dicembre a Firenze nascerà una nuova Europa» ha detto Salvini, ricordando la manifestazione organizzata dalla Lega con gli alleati europei (tra cui Wilders).Gasparri (Fi): partito di Wilders non compatibile con l’Ue Nelle stesse ore, Maurizio Gasparri, nuovo capogruppo di FI al Senato (al posto di Licia Ronzulli), intervistato da Qn alla domanda se ritenga che quello di Wilders sia tra i partiti “presentabili” rispondeva: “Non conosco così a fondo la situazione, ma mi pare di no. Questi gruppi molto radicali si devono porre problema dell’inserimento in un sistema di rapporti. L’Europa c’è, come fanno a chiamarsi fuori?»Le distanze di Lega e Fi su Le PenStessa distanza tra Lega e Forza Italia sul Fronte nazionale di Marine Le Pen. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani (Fi) ha più volte dichiarato, anche come vicepresidente del Partito popolare europeo che: «Per noi è impossibile qualsiasi accordo il partito della signora Le Pen». E ha spiegato che «non si può assimilare la realtà del governo e dell’assetto istituzionale di Bruxelles al governo dell’assetto istituzionale italiano. È ovvio che nessuno in Europa farebbe mai un accordo con la destra tedesca di Afd e neanche con la signora Le Pen, è una questione oggettiva. Io poi non condivido nulla di quello che dicono, noi siamo il Partito popolare europeo e siamo diversi» LEGGI TUTTO

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    Mattarella: “Social non sovrappongano realtà virtuale al reale”

    “In un tempo in cui i rapporti sociali rischiano di essere sempre più effimeri e il principio di responsabilità insito nell’esercizio della libertà rischia di essere negletto, mettere al centro le relazioni, reali e autentiche, è pratica meritevole per la coesione sociale della Repubblica”, ha detto il Presidente della Repubblica in occasione del Festival della Dottrina sociale

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    Mattarella, cantanti e musicisti al Quirinale gli dedicano “Nel blu dipinto di blu”. VIDEO

    Tutti in piedi per cantare ‘Nel blu dipinto di blu’ a Sergio Mattarella. Il presidente della Repubblica, con la mano sul cuore e un grande sorriso, i musicisti italiani in circolo intorno a lui, dai Cugini di campagna ai Matia bazar, da Mario Lavezzi a Mal, da Edoardo Vianello ai Neri per caso, fino ai Jalisse. Tutti riuniti nelle solitamente austere sale del Quirinale a intonare il brano italiano forse più famoso a mondo. E presto il cerimoniale dell’incontro tra il capo dello Stato e l’Associazionefonografici italiani viene travolto dalla passione per la musica: Vianello improvvisa ‘Siamo i Watussi’, i Cugini di campagna una versione di ‘Non lasciarmi solo’ dedicata al presidente. E poi tanti selfie e abbracci di alcune delle voci più note della musica italiana al capo dello Stato che sorride, si informa, ricorda alcuni brani.

    La concomitanza con la nascita della Costituzione

    A rappresentare i musicisti e tutti gli operatori del settore oltre al presidente di Afi,Sergio Cerruti, il maestro Beppe Vessicchio. Mattarella ricorda che l’Afi è nata 75 anni fa come la Costituzione, una coincidenza forse casuale, ma non senza significato. “La Costituzione regola le nostre istituzioni. Ma soprattutto, con i valori che esprime, orienta il nostro Paese e dà senso alla vita sociale del nostro Paese. In questo la collaborazione dell’arte, della musica è di fondamentale importanza nel dare senso alla vita sociale. Perché le emozioni che suscita, i sentimenti positivi che induce ad avere e a nutrire, sono un contributo decisivo per la vita del nostro Paese, orientandolo secondo i valori della Costituzione. E la musica, ci tiene a sottolineare il capo dello Stato, “non tollera confini. Come si fa a frenare la musica alla frontiera?”. Cultura e musica mandano “un messaggio che unifica”, un vero e proprio “antidoto” e “in questo periodo in cui la dissennatezza delle tensioni internazionali ci pone di fronte a guerre, ad aggressioni, a orribili atti di terrorismo, a spirali di violenza, questo messaggio è particolarmente prezioso”.  LEGGI TUTTO