Maiorino (M5S): “Manovra che tassa chi è già tassato”
Maiorino (M5S): ‘Manovra che tassa chi è già tassato’ | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO
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in Politica“Roberto Fico, ex presidente della Camera e oggi candidato in Campania, è al centro di polemiche per una barca da 200mila euro, forse ormeggiata abusivamente”. Questo uno dei commenti relativi alla vicenda che è stata pubblicata dal quotidiano “Il Giornale” in questi giorni e che ha acceso lo scontro politico.
Le accuse degli avversari
L’accusa di Fratelli d’Italia, mentre si avvicina la scadenza delle elezioni Regionali in Campania, prende spunto da qui e dal contrasto tra l’immagine della foto di Fico sul bus in occasione dell’arrivo a Roma per la prima seduta da presidente della Camera e quella della barca ormeggiata a Procida che rappresenterebbe l’emblema dell’incoerenza dell’esponente del M5S. Fico, però, ha rispedito le accuse al mittente sostenendo che si tratta di accuse senza fondamento, una dimostrazione evidente dell’assenza di argomentazioni degli avversari politici.
La questione legata alla barca e la risposta di Fico
Come detto, “Il Giornale” aveva pubblicato una foto della barca chiamata “Paprika” a Procida. “Indovinate di chi è questo ‘gozzo’ ormeggiato a Procida?”, si è chiesto il senatore campano di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, in un post pubblicato su Facebook. “È uno sciallino di 34 piedi che può ospitare comodamente 4 persone a dormire, il costo è di circa 500mila euro ma da usato comunque occorrerebbero non meno di 150 mila euro”, ha aggiunto il parlamentare meloniano, secondo cui “pima di essere portato a Procida era ormeggiato abusivamente in un sedime militare a Nisida”. E la senatrice Giulia Cosenza ha detto che Fico godrebbe “di un ormeggio privilegiato per la sua barca. Proprio lui che con il suo partito si è sempre ‘battuto’ contro la casta, invece di pagare l’ormeggio come fa ogni privato cittadino che ne è in possesso, usufruisce di un prezzo agevolato che gli era stato concesso quando era presidente della Camera, anche oggi che non lo è più”. Secca la risposta di Fico: “La destra, come coalizione, fa una campagna elettorale sul gozzo, dove chiaramente è tutto perfetto, non c’è niente, e quindi tutte le accuse infamanti che fanno le rigetto al mittente perché fanno illazioni che non stanno né in cielo né in terra”. Come è possibile – si è chiesto ancora l’ex presidente della Camera – “fare la campagna elettorale su di un gozzo? Significa che non hanno argomenti, significa che hanno paura e cercano in modo anche maldestro e molto infantile di trovare un modo per delegittimarmi. Ma il modo non c’è perché le persone stanno con me”. Nei giorni scorsi lo stesso Fico aveva parlato di “assurdità di una destra che attacca personalmente, che non ha argomenti, che non ha programmi e che vuole trovare qualcosa che non c’è. Non sanno cosa dire, noi andiamo a vincere e vinceremo bene e queste stupidaggini le lasceremo al passato”. LEGGI TUTTO
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in Politica“Tratterà sicuramente di politica”, la nuova realtà editoriale a cui parteciperà in qualità di direttore Rocco Casalino, ex del M5S. “Quando siamo entrati in parlamento abbiamo sofferto di un giornalismo troppo partigiano, cioè troppo legato ai partiti. Io credo che il giornalista debba proprio avere un ruolo diverso rispetto ai partiti e io voglio fare anche uno sforzo. Non sarà facile, sono stato 15 anni dirigente di un partito: non sarà facile staccarsi e riuscire a fare il giornalista in maniera obiettiva. Cercherò di raccontare i fatti e mantenermi più possibile vicino alla verità”, ha raccontato Casalino, intervenuto a “Otto e Mezzo” su La7. La testata di cui sarà direttore è di Andrea Iervolino, produttore cinematografico finito sotto inchiesta per il tax credit nel cinema e autore di film su figure quali Ferrari o Bocelli, con attori di rilievo come Al Pacino e Antony Hopkins.
Il commento sul M5S
Casalino, poi, ha commentato la situazione politica attuale anche in riferimento al M5S. “Sono convintissimo che il Movimento 5 stelle abbia la possibilità di crescita e che il centrosinistra possa vincere le prossime elezioni. Conte è la persona in assoluto più sottovalutata. Secondo me è stato un ottimo premier”, ha detto sempre a La7. “Credo di aver concluso un ciclo. La crescita di Conte e della sua comunicazione mi hanno reso meno necessario e utile. E’ forte come leader, non ha bisogno di un capo comunicazione come me”, ha poi proseguito. “Credo che il Movimento abbiamo fatto cose molto importanti. Siamo arrivati al 33% avendo tutti contro. Non vedo alcuna misura straordinaria dell’attuale governo che porti crescita. Il reddito di cittadinanza ha portato fuori dalla povertà moltissima gente. Meloni si vanta di averlo tolto, io orgoglioso di averlo fatto”, ha aggiunto.
“Meloni? Si può battere”
“Credo sia realistico iniziare a pensare che Giorgia Meloni si possa battere. In questi ultimi anni si è parlato molto di politica internazionale, cosa che favorisce e dà visibilità al premier in carica. C’e’ ancora tempo. In questi tre anni Conte e Schlein hanno cercato di chiarire l’identità della loro linea. Forse Schlein ha spostato un po’ troppo a sinistra il Pd, raggiungendo il massimo che poteva e non riuscendo a prendere i voti del centro”, ha proseguito Casalino nella sua analisi. “Deve decidere cosa fare per crescere di più. Nel M5s da quando c’è Conte è cambiato molto ma deve superare questo momento, ha ottime possibilità di crescere e di competere con Meloni”. Infine un commento su Silvia Salis. “E’ molto brava, telegenica, con ottime doti in comunicazione; le manca un po’ di spessore politico, ma serve tempo per costruirlo”. LEGGI TUTTO
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in PoliticaOggi, 12 novembre, si celebra la Giornata del Ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace. A 22 anni dall’attentato di Nassiriya del novembre 2003, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del consiglio Giorgia Meloni hanno omaggiato le vittime dell’attentato in Iraq. “Oggi, 12 novembre, ricorre la Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace. Ventidue anni fa, a Nassiriya, un camion pieno di esplosivo forzò il posto di blocco all’ingresso della base Maestrale, sede della MSU italiana dei Carabinieri, provocando la morte di 28 persone, tra cui 19 nostri connazionali tra civili, militari e carabinieri”, ha scritto Meloni in un post su X.
Meloni: “Grazie a chi rischia la vita per pace”
Poi il ringraziamento rivolto a chi opera oggi nelle missioni di pace. “In occasione di questa giornata, voglio ringraziare ancora una volta tutti coloro che operano nelle missioni internazionali di pace, mettendo a rischio la propria incolumità a difesa dei nostri valori e della sicurezza di tutti noi”, ha aggiunto. “Proprio come quei servitori dello Stato che a Nassiriya hanno dato la vita per l’Italia e per compiere fino alla fine il loro dovere. Figli della nostra Patria che sono partiti con coraggio, portando con sé valori di pace, onore e servizio. A tutti loro e alle loro famiglie va, ancora oggi e per sempre, il nostro pensiero commosso e grato. Non dimenticheremo mai il loro sacrificio”, ha concluso Meloni.
Mattarella: “L’Italia continuerà a contribuire alle missioni”
“Nella Giornata del Ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, la Repubblica rinnova il suo commosso pensiero a quanti hanno sacrificato la vita al servizio dell’Italia e della comunità internazionale, testimoniando con coraggio e dedizione il valore della solidarietà e dell’impegno per la pace tra i popoli”, ha riferito il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al ministro della Difesa, Guido Crosetto. “Dalle vittime in Congo nel 1961 a Nassiriya e sino ai conflitti più recenti, hanno operato per la Patria e per la causa della solidarietà internazionale, portando aiuto e speranza a popolazioni oppresse da guerre, povertà e ingiustizie. Oggi il mondo è attraversato da nuove e dolorose ferite: dall’area del Sahel al conflitto che coinvolge tutta l’area mediorientale, alla guerra che da oltre tre anni insanguina il suolo ucraino, continuano a cadere vittime civili innocenti. Queste tragedie, alimentate da odio e contrapposizioni, rischiano di allargarsi, di rinfocolare conflitti sopiti e di travolgere intere regioni, generando instabilità, forme di neocolonialismo e nuovi pericoli per la sicurezza internazionale”, ha aggiunto il Capo dello Stato, per poi sottolineare: “L’Italia, fedele alla propria tradizione di dialogo e di cooperazione, continuerà a contribuire con determinazione alle missioni internazionali mettendo a disposizione, nelle aree di crisi, il proprio personale militare e civile. Un impegno che riflette i valori sanciti dalla nostra Costituzione e il profondo senso di umanità che anima la nostra comunità nazionale. I militari e i civili impegnati oggi nelle zone di conflitto sanno di poter contare sul sostegno e sull’affetto degli italiani. A loro, e alla memoria di quanti hanno donato la vita per il bene comune, va la riconoscenza della Repubblica”. LEGGI TUTTO
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in PoliticaAscolta la versione audio dell’articoloLa Lega spinge, il Viminale apre, il Quirinale vigila. Un nuovo decreto sicurezza approderà a breve in Consiglio dei ministri. Il vicepremier Matteo Salvini accelera sulle misure da inserire: in primis gli sgomberi più veloci delle case occupate, una stretta sui ricongiungimenti familiari dei migranti e sulle baby gang, con l’ammonimento del questore alle famiglie degli under 14 che delinquono. Si valutano anche maggiori tutele per gli agenti delle forze di polizia, potenziando la legittima difesa. L’obiettivo, spiega il Carroccio, è quello «di aumentare la tutela dei cittadini e delle forze dell’ordine». Un confronto ci sarà nei prossimi giorni con le altre forze della maggioranza per mettere a punto un testo condiviso, con Salvini che ha fatto sapere di essersi già consultato con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.SfrattiIn primo piano gli sfratti, dunque. Con una norma contenuta nel precedente decreto sicurezza era già stato velocizzato l’iter di restituzione degli immobili occupati abusivamente al legittimo proprietario, con lo sgombero rapido da parte delle forze dell’ordine, limitando però l’applicabilità dell’azione alle sole prime case. Ora si punta ad estendere la misura anche a tutti gli altri immobili di cui un cittadino è proprietario. Sul tavolo anche la proposta di FdI di introdurre una procedura speciale che autorizzi l’intervento dell’ufficiale giudiziario per lo sfratto. A gestirlo sarebbe un nuovo ente: l’Autorità per l’esecuzione degli sfratti, che farà capo al ministero della Giustizia e a cui il proprietario potrà rivolgersi direttamente.Loading…MigrantiSul fronte migranti, tra gli obiettivi c’è quello di restringere ai soli coniugi e figli minori la possibilità di ricongiungimento familiare. Esclusi, dunque, i figli maggiorenni e gli altri parenti. La Lega spinge inoltre per il permesso di soggiorno a punti. Punti che verrebbero tagliati dal documento ad ogni reato che lo straniero commette, arrivando più facilmente al rimpatrio. Altro fenomeno sul quale il provvedimento intende intervenire è quello delle baby gang, le bande di giovanissimi spesso protagonisti di episodi di cronaca nera nelle città. Per i reati commessi da ragazzi d’età compresa tra i 12 ed i 14 anni si introduce così l’ammonimento del questore ai genitori del minore che, nei casi più gravi, verranno sanzionati con una multa. Si vuole inoltre rendere perseguibili d’ufficio – senza cioè la denuncia della vittima – reati come furti e borseggi. La procedibilità d’ufficio era stata eliminata dalla riforma Cartabia. La Lega da tempo spinge poi sulla “garanzia finanziaria” che gli organizzatori delle manifestazioni a rischio dovrebbero versare in anticipo per ripagare eventuali danni da parte dei partecipanti.Legittima difesa agentiIl ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, da parte sua, ha sottolineato l’esigenza di potenziare le tutele per le forze dell’ordine. Si pensa in particolare a quando il personale in divisa interviene ad esempio ferendo o uccidendo malintenzionati e viene iscritto d’ufficio nel registro degli indagati. «Il sentimento comune – ha spiegato il titolare del Viminale – registra un diffuso senso di indignazione quando ci sono storie fortemente paradossali: un poliziotto fa il suo dovere e dopo non solo rischia la vita, ma si ritrova colpito da inchieste e indagini”». Già in passato si era pensato ad una “scriminante” per evitare l’automatismo dell’iscrizione tra gli indagati. I dubbi sulla costituzionalità della misura avevamo però frenato il governo. Ora si lavora ad una norma che potenzi comunque la legittima difesa per le forze dell’ordine. LEGGI TUTTO
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in PoliticaMa chi sono i candidati? Il centrodestra unito ha deciso di puntare su Alberto Stefani, 32 anni, deputato e segretario regionale della Lega, oltre che ex sindaco del comune di Borgoricco, in provincia di Padova. Stefani è sostenuto da sei liste: Lega, FdI, FI, Udc, Noi Moderati, Liga Veneta Repubblica.
Il centrosinistra ha scelto Giovanni Manildo, 56 anni avvocato ed ex sindaco di Treviso in quota Pd. A sostenerlo presenti sette liste: Pd, Avs, M5s, Volt Europa, Civiche venete per Manildo, Uniti per Manildo e Rc Sanità pace e lavoro.
Ci sono poi anche altri tre candidati: Fabio Bui, 60 anni, già sindaco di Loreggia ed ex presidente della Provincia di Padova, sostenuto dai Popolari per il Veneto; Marco Rizzo, 66 anni, ex deputato ed europarlamentare di Rc ora in lista con una nuova formazione politica, Democrazia sovrana popolare; Riccardo Szumski, candidato per la lista Resistere.
Per approfondire: Candidati Regionali, accordo nel centrodestra: Cirielli in Campania, Stefani in Veneto LEGGI TUTTO
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in PoliticaLa manovra entra nella fase calda degli emendamenti, con la maggioranza che cerca un’intesa su casa, imposte e compensazioni. Il governo valuta di rinviare il divieto di compensazione tra bonus e debiti contributivi ai nuovi crediti dal 2026. Sindacati in allerta: Uil e Cgil annunciano manifestazioni contro le misure considerate inique. La Cisl opta per un approccio più dialogante. Cresce la preoccupazione della Fieg per l’assenza di fondi destinati all’editoria
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Tempi e obiettivi della maggioranzaI partiti di maggioranza proseguono la preparazione degli emendamenti alla manovra, il termine per la presentazione delle proposte di modifica scade venerdì 14 novembre alle 10 di mattina. I testi segnalati saranno 400, la scadenza per indicarli è martedì 18 novembre per i partiti più grandi e mercoledì 19 per le formazioni più piccole. L’obiettivo della maggioranza è di riuscire ad avviare il voto in Commissione sulle proposte di modifica dal 3 dicembre, per poi arrivare in Aula in Senato dal 15 e chiudere con l’approvazione definitiva alla Camera prima di Natale. Il testo di entità più contenuta rispetto ad altri anni potrebbe consentire questa tempistica, serve però un accordo tra le forze di maggioranza su quali punti modificare.
Le richieste dei partiti
La Lega spinge per cancellare la norma che aumenta l’aliquota sugli affitti brevi destinati al turismo. Forza Italia chiede di rivedere la tassazione sui dividendi delle holding. Fratelli d’Italia lavora a proposte su casa, dividendi e ad una possibile stretta sulle compensazioni fiscali. Tra gli emendamenti attesi nella maggioranza alcuni per rendere pluriennali le norme sugli iperammortamenti in favore della aziende. E poi testi per rivedere la tassazione sui dividendi delle holding per evitare di proporla due volte con il rischio di fuga di capitali all’estero. Ci saranno richieste di ritocchi al ribasso dell’aliquota sulla cedolare secca per gli affitti brevi destinati al turismo. E tentativi di ampliare la platea per la nuova rottamazione anche a chi ha accertamenti in corso.
La posizione del governo
Il governo, spiega il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, sta “valutando la possibilità di far intervenire il divieto di compensazione tra bonus fiscali e debiti contributivi solo a partire dai nuovi crediti, ad esempio quelli che matureranno dal luglio 2026 quando la misura entrerà in vigore”. Le modifiche che andranno realmente in porto, però, potrebbero essere limitate. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è stato chiaro: il Parlamento è sovrano ma le proposte emendative dovranno avere adeguata copertura finanziaria a saldi invariati.
L’opposizione prepara battaglia
“In tre anni è arrivata addosso agli italiani una montagna di tasse”, accusa Giuseppe Conte, ospite a Di Martedì su La7. Il leader del Movimento 5 Stelle denuncia una manovra “senza visione industriale, senza un piano per la sanità e senza un reale recupero del potere d’acquisto”, stimando in 25 miliardi la perdita subita dalle famiglie a causa del fiscal drag. Sul fronte sindacale, il segretario della Cgil Maurizio Landini, dopo un incontro di oltre due ore al Nazareno con la segretaria del Pd Elly Schlein, conferma lo sciopero generale del 12 dicembre e propone un contributo di solidarietà sui grandi patrimoni. “Vogliamo che la maggioranza degli italiani paghi meno tasse, andando a prendere le risorse dove sono”, spiega, indicando una patrimoniale limitata a circa 500mila persone con ricchezze oltre i due milioni di euro, da cui si potrebbero ricavare fino a 26 miliardi.
Sindacati divisi
Intanto prosegue la diversificazione delle posizioni tra le sigle sindacali rispetto alla legge di bilancio. L’esecutivo della Uil ha indetto una manifestazione nazionale a Roma sabato 29 novembre, con l’obiettivo di “ottenere modifiche alla manovra”. La sigla sindacale “ha confermato il giudizio positivo in merito alla detassazione degli aumenti contrattuali” bocciando però “l’estensione della flat tax per i redditi da lavoro autonomo, che crea disparità” rispetto ai dipendenti e ai pensionati. La Cgil scenderà in piazza venerdì 12 dicembre, mentre la Cisl concluderà il cammino della responsabilità con una iniziativa il 13 dicembre. “Stiamo chiedendo non solo che il parlamento cambi la manovra, ma che il governo riapra la trattativa con le organizzazioni sindacali perché questa è una manovra che non ha il consenso del Paese e delle persone che per vivere hanno bisogno di lavorare”, incalza il segretario della Cgil Maurizio Landini. Il Consiglio generale della Fieg invece “esprime preoccupazione per l’assenza nel disegno di legge di bilancio di misure e risorse specifiche per l’editoria quotidiana e periodica che consentano di riconoscere il sostegno alle imprese del settore, alle edicole e ai distributori di giornali”.
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in PoliticaGarante Privacy: no dimissioni. Su manovra è ancora scontro | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO


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