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    Femminicidio, via libera definitivo e all’unanimità al nuovo reato: sarà punito con l’ergastolo

    Il nuovo articolo 577-bis indica una fattispecie specifica di omicidio, disponendo la pena dell’ergastolo per chiunque causi la morte di una donna, commettendo il fatto, si legge nella documentazione messa a punto dal servizio studi della Camera, come atti di discriminazione, di odio o di prevaricazione, ovvero mediante atti di controllo, possesso o dominio verso la vittima in quanto donna More

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    Stupro, l’alt della maggioranza sul Ddl consenso spiazza le opposizioni. I sospetti sulla premier

    Veemente la reazione del centrosinistra, spiazzato: le opposizioni hanno lasciato la commissione Giustizia del Senato e alla Camera hanno chiesto invano la sospensione dei lavori sul Ddl femminicidio. Il presidente dei senatori dem, Francesco Boccia, ha parlato di «grave arretramento rispetto a un accordo politico»; l’omologa a Montecitorio, Chiara Braga, ha chiesto conto della situazione alla ministra Eugenia Roccella, presente in Aula: «Non possiamo credere che Meloni sia stata sfiduciata dalla sua maggioranza». La dem Di Biase: «Premier sbugiardata dalla sua maggioranza»Dura la relatrice per il Pd del provvedimento alla Camera, Michela Di Biase, che insieme con la collega Fdi Carolina Varchi, aveva costruito la rete bipartisan. La maggioranza – ha detto intervenendo in Aula – «ha sbugiardato la presidente del Consiglio Meloni con un «inspiegabile e gravissimo voltafaccia: a farne le spese, saranno ancora una volta le donne». Per Di Biase, le «impronte digitali sono chiare» e portano alla Lega, ha detto intervenendo a Montecitorio. Sarebbe davvero grave se polemiche e diatribe interne alla maggioranza – o veri e propri messaggi politici, tutti interni alla destra – impedissero al nostro Paese di compiere un passo così importante verso la tutela dei diritti e della dignità delle donne».La contrarietà della Lega e le perplessità di meloniani e azzurriLa leghista Giulia Bongiorno, a capo della commissione Giustizia, chiamata in causa dal presidente del Senato Ignazio La Russa che si era detto favorevole al sì alla legge sul consenso, si è difesa: «L’impegno è migliorarla un po’. Preferisco che si voti il 31 anziché farla il 25 e con una lacuna». Indiscutibile la contrarietà della Lega, che pure a Montecitorio aveva votato sì. Ma anche meloniani e azzurri hanno fatto macchina indietro. A Palazzo Madama si è in compenso celebrato un minuto di silenzio per tutte le vittime e ogni settimana, come richiesto in conferenza dei capigruppo dalle opposizioni, saranno ricordate le eventuali donne uccise.Istat: il 91,4% delle 116 uccisioni di donne nel 2024 è stato un femminicidioIntanto, l’Istat ha diffuso i dati sulla scia di sangue del 2024: il 91,4% delle 116 uccisioni di donne è riconducibile a una matrice «di genere». In 106 hanno perso la vita per mano di uomini che rientrano nella cerchia delle loro più strette relazioni. Soprattutto nella coppia. Sono 62 le donne uccise da un partner o un ex, quasi tutti (61) uomini. Che sono più vittime di omicidio in generale (211), ma per lo più commesso da altri uomini nell’ambito di risse o criminalità. Il rapporto segnala anche come più esposte al rischio di essere uccise siano le anziane tra i 75 e gli 85 anni: i partner non riescono a sopportare il carico della cura. Il rapporto sfata anche un mito, quello del nemico straniero: il 93,4% delle donne italiane è vittima di italiani. Per la prima volta viene inoltre calcolato il numero di orfani di femminicidi: sono stati 25, 17 dei quali hanno perso anche il padre. Femminicida e poi suicida. More

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    Riccardo Szumski entra in Consiglio: chi è il medico no-vax eletto in Veneto

    Ascolta la versione audio dell’articoloQuasi centomila voti, più del 5% di preferenze. Riccardo Szumski, in Veneto, è stato l’unico capace di superare la quota di sbarramento oltre ai candidati delle coalizioni di centrodestra – quindi il neo presidente Alberto Stefani – e di centrosinistra – Giovanni Manildo.Chi è Szumski, il medico «free vax»Szumski ha 73 anni, è nato in Argentina e ha origini polacche. È stato per sindaco di Santa Lucia di Piave, nel Trevigiano, dal 1994 al 2002 e dal 2012 al 2022. Proprio alla fine dell’ultimo mandato ha fondato l’associazione «Resistere» che, dopo la raccolta delle 30.000 firme è stata candidata e ha ottenuto due seggi al consiglio regionale del Veneto.Loading…Resistenza, in particolare, all’obbligo vaccinale, cui si è sempre detto contrario. Szumski è un medico che si definisce «free vax», cioè «un medico che difende la libertà di scelta terapeutica, rifiutando l’idea che il vaccino debba diventare un trattamento sanitario obbligatorio (Tso)». Una posizione scritta sul suo sito ma che è emersa già durante la pandemia, in particolare contro il green pass. È stato quindi radiato dall’ordine dei medici e ha deciso di presentare ricorso e continuare a esercitare come medico di base.Il suo programma La «deriva della sanità pubblica» è stato uno dei temi principali durante la sua campagna. Che si unisce alla richiesta – da ex leghista (Szumski è stato vicino a Liga veneta, confluito nella Lega Nord) – di ottenere l’autonomia: «Basta con la pantomima di chiedere 23 materie per l’Autonomia, chiediamo quella sulla Sanità e tratteniamo sul territorio le risorse».A Treviso più del 10%Proprio a Santa Lucia di Piave ha ottenuto la percentuale più alta (il 43,15%) e infatti a Treviso ha chiuso con il 10,33%. More

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    Elezioni regionali Veneto, chi sono i consiglieri eletti: tutti i nomi

    Alle Regionali del 23 e 24 novembre 2025 è stato scelto come presidente del Veneto Alberto Stefani. Le ultime elezioni cambiano la composizione del Consiglio regionale. La coalizione di centrodestra, guidata da Stefani, ottiene 33 seggi. Il campo largo di centrosinistra, che ha puntato su Giovanni Manildo, si ferma a 14 seggi. Gli altri 2 seggi vanno alla lista che ha sostenuto Riccardo Szumski. Guardando ai partiti, nel centrodestra alla Lega vanno 19 seggi, a Fratelli d’Italia 9 seggi, a Forza Italia 3 seggi, a Liga Veneta un seggio, un seggio anche a Unione di Centro. Passando al campo largo di centrosinistra, il Pd ha ottenuto 9 seggi, 2 seggi per Alleanza Verdi Sinistra, un seggio per il Movimento 5 Stelle, un altro per Uniti per Manildo Presidente, uno anche per la lista Civiche Venete per Manildo Presidente. Una delle sorprese di questa elezione regionale è la formazione indipendentista e no vax Resistere Veneto di Riccardo Szumski, che ottiene 2 seggi. Entra di diritto in Consiglio regionale anche il candidato governatore che ha ottenuto il maggior numero di voti dopo il vincitore, quindi Manildo.

    Per approfondire: Regionali, vincono Stefani in Veneto, Fico in Campania, Decaro in Puglia. Astensione alta More