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    Elezioni comunali in Trentino-Alto Adige, come e dove si vota

    Il 4 maggio 2025 sono in programma le elezioni in 265 Comuni in Trentino-Alto Adige. Si vota dalle ore 7 alle ore 22, con lo spoglio che verrà effettuato subito dopo la conclusione delle operazioni di voto. L’eventuale turno di ballottaggio è fissato per domenica 18 maggio. Possono votare i cittadini italiani che, alla data di domenica 4 maggio, hanno compiuto i 18 anni, sono iscritti nelle liste elettorali e risiedono nel comune al voto. Il cittadino che diventa maggiorenne dopo il 4 maggio non potrà votare nemmeno all’eventuale ballottaggio, visto che per poter votare è necessario essere maggiorenni alla data del primo turno di votazione. 

    Come si vota nella provinca di Treno

    Le modalità di voto sono diverse a seconda dei Comuni. Nel caso della provincia di Trento, per i Comuni con meno di 3mila abitanti l’elezione dei consiglieri comunali si effettua con il sistema maggioritario contestualmente all’elezione del sindaco. Si vota per l’elezione del sindaco e per l’elezione dei consiglieri comunali utilizzando un’unica scheda elettorale: sulle schede di questi Comuni, sono indicati, all’interno di un rettangolo, i nominativi dei candidati alla carica di sindaco, il contrassegno della lista collegata al candidato alla carica di sindaco e a fianco di ciascun contrassegno lo spazio per esprimere fino a due voti di preferenza per i candidati consiglieri appartenenti alla lista collegata al sindaco. L’elettore può votare per un candidato alla carica di sindaco tracciando un segno sul relativo contrassegno o nel rettangolo che delimita lo spazio di tale contrassegno. Può esprimere anche due voti di preferenza per candidati alla carica di consigliere comunale, senza l’obbligo dell’alternanza di genere. Se l’elettore vota per due candidati alla carica di sindaco tracciando un segno sui relativi contrassegni, il suo voto è nullo. Nei Comuni sopra i 3 mila abitanti il sindaco è eletto a suffragio universale e diretto al primo turno se supera il 50% dei consensi, altrimenti si va al ballottaggio tra i due candidati più votati. L’elettore ha a disposizione una sola scheda elettorale dove può votare per il sindaco e/o la lista: non è ammesso il voto disgiunto.
    Come si vota nella provincia di Bolzano
    Storia diversa, invece, per quanto riguarda la provincia di Bolzano, che ha le medesime regole di Trento in merito all’apparentamento e al voto disgiunto: in questo caso, però, l’elettore può esprimere fino a quattro preferenze, sempre senza necessità di distinguere per genere. In Alto-Adige la differenza tra i Comuni è, come nel resto d’Italia, tra i comuni sotto e sopra i 15mila abitanti: nel primo caso i cittadini riceveranno due schede di votazione, una per l’elezione del sindaco ed una per l’elezione del consiglio comunale. La votazione per l’elezione del sindaco avverrà mediante indicazione di un candidato per la carica di sindaco, mentre quella per il Consiglio comunale con una crocetta su di un contrassegno di lista. Per i Comuni con popolazione superiore a 15mila abitanti, l’elezione del sindaco e del consiglio comunale avverrà con un’unica scheda di votazione che contiene il cognome ed il nome del candidato, i contrassegni delle liste eventualmente collegate e lo spazio per l’espressione del voto di preferenza per il consiglio comunale, vicino ad ogni contrassegno di lista. LEGGI TUTTO

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    Dal tessile allo spazio, tutti gli accordi che avvicinano Italia e Turchia

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaIl vertice italo-turco segna una tappa significativa nel rafforzamento cooperativo tra i due Paesi, dove i due Premier interessati puntano a un parternariato strategico. Nel corso del vertice governo italiano e governo turco ufficializzeranno una serie di accordi e Memorandum d’intesa per rafforzare la cooperazione bilaterale, a partire dallo sviluppo delle relazioni economiche e commerciali. L’interscambio fra le due Nazioni è cresciuto in maniera significativa negli ultimi anni forte di comuni storie e interessi che le uniscono: dalle infrastrutture ai trasporti; all’archeologia fino allo sport.Scambi commerciali, l’Italia è il primo partner del mediterraneoGiorgia Meloni accoglie Recep Tayyip Erdogan, consapevole di essere il primo partner commerciale di Ankara nell’area mediterranea. Nonostante nel primo bimestre del 2025 si registra una contrazione nell’interscambio tra i due Paesi rispetto all’analogo bimestre del 2024. Secondo i dati diffusi dall’Agenzia Ice di Istanbul, la bilancia commerciale mostra un saldo positivo per l’Italia di Usd 96,950 mln. A gennaio dello scorso anno, l’interscambio tra Italia e Turchia, pari a Usd 2,186 mld, ha registrato un incremento del 13% rispetto allo stesso mese del 2023. In particolare, le esportazioni italiane verso la Turchia sono aumentate del 16,3% (Usd 1,187 mld), mentre le importazioni sono cresciute del 9,3%) e si sono attestate a USD 998,7 mln. La bilancia commerciale mostra un saldo positivo per l’Italia pari a Usd 188,3 mln.Loading…Il salto nello spazioL’Italia e la Turchia stanno rafforzando la loro cooperazione nel settore aerospaziale, con l’acquisizione di Piaggio Aerospace da parte di Baykar – azienda privata turca attiva nel settore della difesa ed in particolare nella produzione di aeromobili a pilotaggio remoto e sistemi di comando e controllo. Questa collaborazione riguarda sia l’industria aerospaziale che altri settori chiave come le materie prime critiche, la siderurgia e la farmaceutica – nel gennaio 2024 le vendite in questo settore, per l’export italiano, sono state segnate da un +90,7%. Il player dei droni TB2, giunti alla ribalta della scena europea in occasione del loro costante utilizzo durante la guerra in Ucraina, in questo modo acquista sia il ramo aeronautico che quello motoristico dell’azienda italiana e annuncia di essere intenzionata a rilanciarne l’occupazione. Rafforzando così il rapporto già avviato con lo sviluppo del satellite Gokturk-1, lanciato nel 2016.Il tessile italianoLa Turchia rappresenta uno dei principali mercati mondiali per i costruttori di macchine tessilu, di cui l’Italia è tra i leader mondiali. Marco Salvadè, presidente di Acimit (Associazione dei costruttori italiani di macchinario tessile) commenta: «L’industria meccanotessile italiana vanta una forte tradizione di partnership con le aziende tessili turche. Dal 2011 al 2023 il settore tessile locale ha investito circa 80 miliardi di Usd in nuove tecnologie e molto frequentemente questi investimenti hanno riguardato l’acquisto di macchinario italiano». Un settore che in Italia conta 300 aziende, circa 12.900 addetti e un export nel 2023 pari a 2 miliardi di euro.Un’intesa archeologica e turistica nel mediterraneoForti della loro componente archeologica da preservare, in un colloquio con la ministra del Turismo – Daniela Santanchè – e il ministro della Cultura e del turismo di Turchia – Mehmet Nuri Ersoy – si sono messe al centro le prospettive di rafforzamento della cooperazione del settore, con particolare attenzione ai temi della sostenibilità e della connettività tra i Paesi. Incontri «preziosi per coltivare le relazioni internazionali e sviluppare i legami con mercati importanti, dalle tante potenzialità» ancora non pienamente espressa, ha dichiarato Santanchè. Un «ponte di pace» per sviluppare progetti comuni. Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, nel corso del colloquio – con il suo corrispettivo turco -, sono state esaminate le numerose collaborazioni tra le due Nazioni in campo archeologico, nella conservazione dei beni culturali e nel campo della creatività contemporanea. Secondo i dati riferiti all’incontro, il 2024 ha registrato un incremento di oltre il 9% negli arrivi di turisti turchi in Italia, una dinamica che, se sostenuta da politiche comuni, può consolidarsi nei prossimi anni, contribuendo a un rilancio sinergico del Mediterraneo come destinazione culturale condivisa. LEGGI TUTTO

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    Mattarella: “Intollerabile indifferenza su morti lavoro”

    “Tra due giorni – ha detto il Presidente della Repubblica – celebreremo la data simbolo del 1° maggio: la festa del lavoro. Un lavoro che non può consegnare alla morte, ma sia indice di sviluppo, motore di progresso, sia strumento per realizzarsi come  persona. Il lavoro non può separarsi mai dall’idea di persona, dall’irriducibile unicità e dignità di ogni donna e di ogni uomo”

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    “Quella delle morti del lavoro è una piaga che non accenna ad arrestarsi e che, nel nostro Paese ha già mietuto, in questi primi mesi, centinaia di vite, con altrettante famiglie consegnate alla disperazione”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, visitando a Latina l’azienda BSP Pharmaceuticals S.p.a. in occasione della celebrazione della Festa del lavoro. “Non sono tollerabili né indifferenza né rassegnazione – ha continuato ancora il Capo dello Stato -. È evidente che l’impegno per la sicurezza nel lavoro richiede di essere rafforzato. Riguarda le istituzioni, le imprese, i lavoratori. Ringrazio Cgil, Cisl e Uil per aver scelto la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro come tema di un Primo maggio unitario”.

    Le celebrazioni per il Primo Maggio

    “Tra due giorni – ha detto Mattarella – celebreremo la data simbolo del 1° maggio: la festa del lavoro. Un lavoro che non può consegnare alla morte, ma sia indice di sviluppo, motore di progresso, sia strumento per realizzarsi come  persona. Il lavoro non può separarsi mai dall’idea di persona, dall’irriducibile unicità e dignità di ogni donna e di ogni uomo. Nessuno deve sentirsi scartato o escluso”. E ancora: “La Repubblica è fondata sul lavoro. Il lavoro è radice di libertà, ha animato la nostra democrazia, ha prodotto eguaglianza e, dunque, coesione sociale. Il progresso civile, la effettiva esistenza dei diritti, la sostenibilità del nostro modello sono legati, al tempo stesso, all’efficacia delle istituzioni e all’attività degli attori economici e sociali. Il lavoro richiama e sollecita la corresponsabilità, la solidarietà. Il lavoro è stato il vettore più potente di giustizia, di mobilità sociale, di costruzione del welfare”.  “Il confronto tra le parti sociali, il dialogo favorito dalle istituzioni, è stato nella nostra storia – con intese dal valore epocale – un volano di progresso civile, sociale, economico.  Il dialogo tra imprese e sindacati ha molti ambiti in cui può svilupparsi.  Conviene sempre investire nel dialogo, aiuta a raggiungere mete di progresso, come è stato con l’invenzione, nel secolo scorso, dello Stato sociale. E’ questo un tema fondamentale nell’agenda pubblica”.  LEGGI TUTTO

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    Silvia Salis, polemica su commento Gasparri: “Carina, ma inesperta”

    “La politica non si inventa, è un mestiere serio, e le elezioni non sono un concorso di bellezza”. Poche parole e il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, a Genova per una iniziativa elettorale del centrodestra, scatena un putiferio. Il ‘bersaglio’ del centrodestra, come da giorni ormai, è la candidata del centrosinistra a sindaco di Genova Silvia Salis cui si rivolge, senza pronunciarne il nome, Gasparri. Una frase che le donne di centrosinistra non digeriscono: “Basta con l’uso strumentale della figura della donna – commenta la deputata dem Valentina Ghio che parla di ‘destra becera e sessista’ -. L’ultima battuta del senatore Gasparri, rappresenta l’ennesimo attacco alle donne, ricorrendo a stereotipi che, in assenza di contenuti propri, definiscono l’avversaria politica esclusivamente dal punto di vista estetico”.

    Il commento di Salis

    Salis non vuole scendere in polemica ma usa toni sufficientemente duri: “Sinceramente dalle istituzioni ci si aspetterebbe un livello diverso e soprattutto è sconfortante nel 2025 vedere un gruppo di uomini che parlando di una donna non fanno altro che parlare del suo aspetto fisico ridacchiando e dandosi di gomito. Questa è una immagine da operetta che l’Italia non si merita, che Genova non si può meritare. Detto questo – ha proseguito Salis – uno si aspetterebbe che immediatamente ci fosse stato uno sdegno da parte delle donne del centrodestra ma anche, spererei, da parte del candidato sindaco Piciocchi che tra l’altro ha delle figlie femmine e credo non apprezzi quando si parla di una donna declinando in tutti gli interventi elementi del suo aspetto fisico. Ci aspettiamo un altro livello dalle istituzioni. Ricevo attacchi personali molto pesanti, riguardo me e la mia famiglia e trovo che questo indichi principalmente il vuoto di argomenti che hanno – ha sottolineato Salis -. Non ho mai fatto alcun tipo di attacco personale perché ho altro di cui parlare. La mia campagna è per Genova. Loro l’unico argomento che hanno è denigrare la mia persona, la mia vita e il mio privato e questo la dice lunga sul fatto che hanno moltissima paura della mia candidatura e soprattutto non hanno alcun argomento. E questo dà una immagine di debolezza all’elettorato. Potrei cavalcare questa polemica con toni aggressivi – ha concluso – ma il mio è disagio di fronte a un certo tipo di osservazioni perché nel 2025 puoi solo provare pena e disagio per uomini che parlano ancora cosi delle donne”.
    Renzi: “Programma Salis è serio”
    E Matteo Renzi: “Silvia Salis ha un programma serio, vincerà in modo netto. Non potendo fermarla in nessun modo, la destra la aggredisce con argomenti imbarazzanti – ha scritto in una nota il leader di Italia Viva – Ieri a Genova è arrivato Gasparri, di Forza Italia. E Forza Italia ha detto che il problema della Salis è che è una donna carina. Forza Italia, mi spiego? Il punto è semplice: la Salis è una donna intelligente e anche di bell’aspetto. E quando c’è una persona intelligente e di bell’aspetto, Gasparri immediatamente si sente escluso, lo capisco. Ma Forza Italia che attacca la candidata del centrosinistra per l’aspetto esteriore? Mi chiedo cosa avrebbe detto Berlusconi. È un contrappasso dantesco: da Berlusconi a Gasparri. A Silvia Salis dico: non ragioniamo di loro ma guarda e passa. Tra un mese tu diventerai sindaca di Genova e Gasparri invece resterà Gasparri. Spiace, per lui”. LEGGI TUTTO

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    Meloni: “L’incontro Trump-Zelensky un regalo di Papa Francesco. Riavvicinare Ue e Usa”

    “È necessario risaldare l’Alleanza atlantica non solo militarmente” e “serve riavvicinare Usa e Ue”. A dirlo, in un’intervista al Corriere della Sera, è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, precisando che “è giusto che l’Europa contribuisca in maniera più marcata alla propria sicurezza”. La premier ha poi commentato anche l’incontro tra Trump e il leader ucraino Volodymyr Zelensky all’interno della Basilica di San Pietro, definendolo “un momento bellissimo” e “forse l’ultimo regalo di Papa Francesco a tutti noi”. Meloni ha poi affrontato anche la questione della sicurezza sul lavoro, annunciando “interventi concreti per la sicurezza sul lavoro in vista del Primo Maggio”. Per la premier, “è inaccettabile che ogni giornata sia scandita da morti e infortuni”, per questo “metteremo a disposizione importanti risorse che intendiamo utilizzare confrontando le nostre proposte con quelle dei sindacati e delle associazioni datoriali”. Sull’Ucraina, la presidente del Consiglio ritiene che “la tregua di tre giorni annunciata da Putin è decisamente insufficiente, la pace dovrà essere giusta e duratura”.

    Meloni: “Bisogna riavvicinare Usa e Ue, conviene a entrambi”

    Sulla questione della difesa europea la premier ha precisato: “L’ho detto a Trump e ai leader: è necessario rinsaldare l’Alleanza atlantica non solo militarmente, è giusto che l’Europa contribuisca in maniera più marcata alla propria sicurezza. E penso che serva riavvicinare Usa e Ue, anche perché nel frattempo altre potenze si stanno facendo avanti per prevalere negli equilibri mondiali, e non credo convenga nè all’Europa nè agli Usa che accada”. E sul suo rapporto con Trump ha ribadito: “Non c’è dubbio che i nostri rapporti personali siano molto buoni. Siamo due leader che si rispettano e si capiscono, anche quando non sono completamente d’accordo. Penso che sia nella vocazione dell’Italia lavorare per avvicinare il più possibile le due sponde dell’Atlantico per rafforzare l’Occidente, inteso come civiltà e non come semplice spazio geografico o insieme di interessi”. Per Meloni “non sarà facile, perché ci sono punti di vista differenti su alcune questioni, ma nel concreto penso che si possano fare importanti passi in avanti. Sono convinta che un punto di incontro è possibile e necessario”.
    Meloni: “L’incontro Trump-Zelensky? Un regalo del Papa”
    La premier ha commentato anche l’incontro a San Pietro tra il presidente Trump e il leader ucraino Zelensky. “Credo sia stato un momento bellissimo, e a quanto mi è stato detto dai protagonisti potrebbe anche aver rappresentato un punto di svolta. Forse l’ultimo regalo di Papa Francesco a noi tutti”. Poi ha aggiunto: “Penso che (il Papa) meritasse un funerale imponente e senza alcun intoppo, come è stato, e penso che in quel faccia a faccia ci fosse il suo spirito”.
    Usa-Ue, Meloni: “Mi interessa un accordo vero, senza fretta ma ben fatto”
    Per la presidente del Consiglio “non è stato facilissimo affrontare il tema dei rapporti con l’Europa, e della convenienza reciproca nel tenere i rapporti saldi, perché l’immagine che prevale è quella di un’Unione Europea come blocco consolidato di burocrazie. Ci sarà molto da lavorare su questo”. Quanto a un vertice, magari a maggio, Meloni osserva che “non abbiamo mai dato una data. Ci stiamo lavorando, ma ovviamente non dipende solo da noi. Perché gli incontri portino a risultati serve tempo, bisogna prepararli accuratamente, non devono essere formali, ma sostanziali”. Oggi, riconosce, “i tempi non sono ancora maturi. Certo, c’è la sospensione dei dazi di 90 giorni, ci sono scadenze, ma a me interessa portare a casa un accordo vero che serva all’Italia in primo luogo, come all’Europa e agli Usa. Senza fretta, ma ben fatto”. A Roma o a Bruxelles? “Se Roma può essere la sede giusta perché il nostro Paese viene visto come amico e in qualche modo come sede europea ma non ‘controparte’, credo che sarà un grande riconoscimento. Ma anche se fosse altrove, a Bruxelles o ovunque – annota ancora Meloni – qualche merito, questo sì me lo concedo, penso di poter dire che lo avrò avuto comunque”. LEGGI TUTTO

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    Incidenti lavoro, verso trattamento premiale per le aziende in regola

    Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di lettura«La riforma per una più efficace sicurezza sul lavoro è in arrivo. Una apposita Commissione al Ministero della Giustizia, che ho l’onore di guidare, ha portato avanti in questi mesi un lavoro serio, approfondito e non semplice per apportare utili miglioramenti normativi. Vogliamo provare a cambiare prospettiva per fare in modo che tutti gli attori coinvolti siano convintamente parte di un meccanismo virtuoso. A partire dalle imprese, valorizzando il loro adempimento meritevole: chi avrà messo in campo quelle condotte e quelle misure necessarie alla protezione dei lavoratori, adottando modelli organizzativi efficaci, potrà beneficiare di un riconoscimento premiale, facendo salva la piena responsabilità per il risarcimento del danno». Lo ha annunciato il viceministro della giustizia Francesco Paolo Sisto in occasione della giornata internazionale per la sicurezza sul lavoro.E ha aggiunto: «Vogliamo propendere, dopo una serie di utili audizioni, verso un modello più orientato a parametri di prevenzione che incaponito sulla sanzione: quest’ultima arriva sempre troppo tardi, quando ormai il fatto è accaduto, il pregiudizio si è verificato. E spesso, purtroppo, irrimediabilmente»Loading…La proposta di leggeLa proposta di legge sarà discussa nelle commissioni parlamentari e poi il governo deciderà la formula migliore.Prevenzione e attenuantiL’obiettivo è lavorare sulla prevenzione e creare un sistema di attenuanti per quelle aziende che seguono in modo corretto la normativa contro gli infortuni sul lavoro.Responsabilità penale ridotta in caso di azienda in regolaIn caso di incidente sul lavoro, anche mortale, il risarcimento del danno resta al 100%, ma se l’azienda è in regola scattano dei meccanismi che riducono l’ambito della responsabilità penale». E di fatto l’azienda potrebbe rispondere solo per dolo e colpa grave LEGGI TUTTO

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    Milano e Roma, allerta per i cortei del 25 aprile

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di lettura Il giorno della festa del 25 aprile, più che l’ottantesimo anniversario per la Liberazione a tenere banco sono il tema sicurezza e il rischio di scontri e le polemiche per gli eventi cancellati o modificati a causa del lutto nazionale per la morte di papa Francesco. Scontri in piazza Castello a Torino, si sono registrati nella serata di giovedì, al termine della fiaccolata organizzata dalla Città per il 25 Aprile. A cerimonia ultimata i componenti dello spezzone ’antagonista’ del corteo, composto da autonomi, attivisti dei centri sociali e di movimenti filo palestinesi, sono saliti sul palco dopo avere rimosso le transenne. In un punto i dimostranti sono giunti a contatto con il cordone delle forze dell’ordine che ha risposto con una manovra di alleggerimento e delle manganellate.Loading…A Milano timore per gli antagonistiA Milano a preoccupare sono soprattutto antagonisti, sindacati di base e giovani palestinesi che hanno annunciato l’intenzione di prendere la testa del corteo, invece di restare in coda come da tradizione. Lo scorso anno si sono ritrovati direttamente in piazza Duomo, dove hanno cercato di sfondare le transenne per arrivare al palco ma sono stati respinti dalle forze dell’ordine. Quest’anno, dopo un primo invito a ripetere lo stesso schema e trovarsi in piazza, hanno deciso di concentrarsi un paio di ore prima della partenza della manifestazione nazionale in via Palestro, in modo da precedere Anpi, gonfaloni ufficiali, sindacati e partiti, che però non hanno intenzione di cedere il passo.Attenzione sulla Brigata ebraicaSulla Brigata ebraica, che sfilerà insieme alla comunità ucraina, c’è particolare attenzione (lo scorso anno un membro della brigata fu ferito lievemente da un gruppo di ragazzini che usciva da un fast food). Con loro saranno in corteo anche esponenti di Azione (non Calenda che sarà al cimitero angloamericano di Roma), e di Forza Italia come Mariastella Gelmini. In manifestazione anche la segretaria del Pd Elly Schlein, il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e Maurizio Landini che poi parlerà dal palco (insieme al sindaco Giuseppe Sala, al segretario nazionale dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo a quello milanese Primo Minelli e alla partigiana Sandra Gilardelli, classe 1925).Massima allerta a RomaSimile la preoccupazione a Roma per evitare contatti fra la Brigata ebraica che si troverà a porta San Paolo e il presidio di studenti palestinesi “No ai terroristi israeliani, no ai sionisti” e poi più tardi per escludere incidenti al corteo dell’Anpi da largo Bompiani al Parco Schuster, da cui si staccherà lo spezzone di ProPal e movimenti studenteschi diretto a Porta San Paolo. Il prefetto Lamberto Giannini ha parlato di “massima allerta” anche perché la capitale in contemporanea deve far fronte al flusso di fedeli diretti alla camera ardente di papa Francesco, che chiuderà domani sera. LEGGI TUTTO

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    Decadenza Todde: per la Procura di Cagliari ordinanza da annullare e sanzione da 40mila euro da rideterminare

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaIl rischio decadenza si allontana dall’orizzonte della presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde, ma resta la sanzione pecuniaria, anche se dovrà essere rideterminata. C’è una svolta sul caso della governatrice destinataria di un’ordinanza ingiunzione di decadenza emanata dal Collegio regionale di garanzia (e trasmessa al Consiglio regionale) che prevedeva, tra l’altro, anche una sanzione da 40 mila euro per presunte irregolarità nella rendicontazione delle spese elettorali.Le conclusioni della ProcuraPer la Procura di Cagliari il decreto del Collegio regionale di garanzia elettorale è da annullare nella parte relativa alla decadenza, mentre è da confermare la sanzione pecuniaria nella misura inferiore «che il Tribunale vorrà determinare».Loading…«La richiesta – dice Benedetto Ballero, legale del pool difensivo della presidente della Regione Alessandra Todde – è contenuta nelle conclusioni depositate proprio oggi, a fine mattina, dalla Procura che chiede di annullare il decreto del collegio regionale di garanzia per la parte relativa alla sanzione sulla decadenza e confermare la sanzione pecuniaria nella misura inferiore che il collegio vorrà determinare».Le contestazioniIl collegio regionale di garanzia aveva contestato alla governatrice irregolarità nella rendicontazione delle spese della campagna per il voto del febbraio 2024.Atti impugnati e ricorsoL’ordinanza ingiunzione di decadenza, dopo essere stata notificata alla presidente della Regione era stata trasmessa al Consiglio regionale che, però, aveva rinviato ogni decisione in attesa di un pronunciamento definitivo. A seguire, l’impugnazione dell’atto. Il ricorso al Tribunale civile con la prima udienza lo scorso marzo. Poi la decisione di rinviare al 22 maggio. Prossime date, come sottolinea l’avvocato Ballero, il 2 maggio per «nostre conclusioni» e poi il 12 maggio per «memorie difensive». «Nell’udienza del 22 maggio – aggiunge – i giudici decideranno anche della costituzione in giudizio per tutti i ricorsi, sia quelli ad opponendum sia ad adiuvandum». LEGGI TUTTO