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    Vertice a Palazzo Chigi, discusso il piano di Ursula von der Leyen

    Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di letturaNel corso del vertice a Palazzo Chigi tra Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini, a quanto si apprende, sarebbero state discusse le proposte contenute nella lettera della presidente della Commissione Ursula von der Leyen sul piano ReArm Europe in vista del Consiglio europeo di giovedì.In ogni caso, viene sottolineato, essendo informale quello del 6 marzo è un Consiglio europeo «preparatorio», mentre «ragionevolmente quello decisivo» dovrebbe essere il Consiglio europeo ordinario convocato per il 20 marzo.Loading…Le posizioni nella maggioranzaUn chiarimento era necessario, dopo le polemiche dei giorni scorsi e le esternazioni del leader della Lega che avevano mostrato chiaramente la presenza di (almeno) due linee sulla questione all’interno del governo. In particolare dopo l’annuncio del piano che secondo la presidente della Commissione è in grado di mobilitare 800 miliardi di euro per la difesa tra risorse nazionali, liberate dalla deroga al Patto di stabilità, e soldi freschi comunitari, reperiti dall’Ue sui mercati.Un progetto che non piace a Salvini, secondo cui «per Ursula von der Leyen gli Stati europei possono fare debito solo per armarsi» mentre negli anni scorsi – accusa – non è stato possibile «investire in sanità, in educazione e sostegno alle imprese e alle famiglie». Al contrario, per Tajani, l’iniziativa è positiva: «Bene von der Leyen: finalmente si fanno concreti passi in avanti per costruire una indispensabile difesa europea. Era il grande sogno di De Gasperi e Berlusconi. Ora bisogna realizzarlo, senza indugi, nel modo migliore possibile per rendere più forte l’Europa nel contesto di una solida alleanza con gli Stati Uniti», ha scritto il capo della dipomazia italiana su X. LEGGI TUTTO

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    Il congresso federale della Lega il 5 e 6 aprile a Firenze

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di lettura«A nome della commissione statuto e regolamenti della Lega – Salvini Premier e come concordato con il segretario federale Matteo Salvini, il prossimo congresso federale ordinario della Lega – Salvini Premier si svolgerà a Firenze nelle giornate del 5 e 6 aprile». Lo rende noto il senatore della Lega Roberto Calderoli, in un comunicato.Oltre 400 delegati e porte aperte a tutti i militantiOltre ai 400 delegati eletti dai militanti nei congressi regionali della Lega, al congresso federale del 5 e 6 aprile parteciperanno anche i parlamentari nazionali ed europei, i segretari regionali e provinciali, i consiglieri regionali e i membri di diritto. Ai lavori potranno assistere tutti i militanti, gli amministratori e i semplici sostenitori. Un consiglio federale ad hoc approverà gli ultimi passaggi formali prima del congresso.Loading…Verso candidatura unitariaSgomberato il campo dalla possibile corsa del governatore Luca Zaia per la segreteria («lo escludo, devo pensare al Veneto»), Salvini sembra intenzionato a sfruttura quel poco di vantaggio che ha prima delle regionali per blindare la sua candidatura. «Penso probabilmente che arriveremo al congresso con un candidato unico, quindi mi sembra che siano ricostruzioni che anche nei fatti risultano assolutamente fantasiose», ha puntualizzato.Calderoli: adesso Salvini è l’unico che può guidare la Lega«Credo che Salvini sia l’unica persona in questo momento in grado di guidare il movimento». Lo ha detto nei giorni scorsi il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli che ha parlato a margine dell’assemblea dei segretari di sezione della Lega lombarda a Chiuduno, nella Bergamasca. «Abbiamo avuto un periodo anche travagliato – ha aggiunto -, adesso con le idee chiare si può ritornare a raccogliere quei consensi che lui aveva raccolto nel passato».Lega, eventi in Veneto, Marche e Campania prima del congresso In vista del Congresso nazionale della Lega ci saranno tre grandi assemblee programmatiche aperte a militanti e sostenitori in Veneto, Marche e Campania. Saranno occasioni per mettere a fuoco i temi più significativi. In Veneto si discuteranno i dossier dell’autonomia e del buongoverno nelle Marche quelli del lavoro, della pace fiscale e del fisco più snello, in Campania quelli della sicurezza, dell’immigrazione e della lotta alla criminalità. LEGGI TUTTO

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    Lollobrigida: “Ridurre l’Iva sulle ostriche, non sono beni di lusso”

    “L’obiettivo è quello di abbassare l’Iva sulle ostriche per contrastare il prezzo e mettere più utenti possibili nella condizione di poter acquistare questo prodotto che non deve essere di lusso, ma è un prodotto sano che viene da un prezioso lavoro degli acquacoltori e può mettere in condizione di creare ricchezza e reddito per queste categorie che sono per noi strategiche e importanti”. A dirlo è il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, durante la degustazione di ostriche al Senato promossa dal senatore di FdI Alberto Balboni.”In questo modo si salveranno i pescatori messi in ginocchio dal granchio blu”.
    “Qui per salutare una realtà drammatica come quella dei pescatori”
    “Sono venuto qui per salutare i pescatori, in particolare quelli di Goro” – spiega Lollobrigida ai giornalisti che lo intercettano al Senato a margine della degustazione – “perché loro rappresentano una realtà drammatica, colpita in particolare dal fenomeno della fluttuazione in abbondanza del granchio blu, cioè una proliferazione della specie che ha messo in ginocchio gli acquacoltori”. E contro questo fenomeno, aggiunge, “il governo è intervenuto in maniera massiccia. Ha nominato un commissario e ha stanziato 49 milioni circa di euro complessivi per il settore riuscendo quindi a compensare le criticità”. “Ma la compensazione delle criticità non può che avere una visione strategica che è quella di riuscire a utilizzare e valorizzare dei prodotti che possono mettere in condizione le comunità colpite di resistere e sopravvivere in questa fase rilanciando la propria attività”. “Non rinunciamo certamente al mercato legato alla venericoltura e alla mitilicoltura” – dice – “però accanto a queste, abbiamo valorizzato il granchio blu, abbiamo detto fin dalla prima volta che era un problema, ma poteva essere una risorsa, e grandi investitori stanno intervenendo in questo settore, anche con fondi privati, per creare una filiera competitiva di quel prodotto e accanto abbiamo ovviamente alcuni prodotti che sono più resistenti al granchio blu, tra cui le ostriche che sono un bene di lusso perchè sono care. Non è che la natura le ha fatte come bene di lusso”. “Quindi, avere la possibilità di avere una fiscalità in linea con la fiscalità che esiste nel resto d’Europa, mette i nostri acquacoltori nella condizione di competere alla pari. E questo” – assicura – “è lo sforzo che stiamo facendo”. LEGGI TUTTO

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    Dazi, Meloni: “Guerra commerciale non conviene a nessuno, neanche a Usa. Lo dirò a Trump”

    La premier, ospite su Rai1, ha spiegato che farà “di tutto” per difendere l’Italia, che è una “nazione esportatrice”, e che questo “è uno dei temi che affronterò e in parte ho già affrontato con il presidente Trump”. Sull’Ucraina, ha detto che “l’obiettivo condiviso è portare una pace giusta e stabile” ma ha ribadito che “non manderemo i soldati italiani”. Ha sottolineato la necessità di “evitare fratture dell’Occidente”. E sull’Italia: “La riforma fiscale ha come obiettivo finale abbassare le tasse a tutti”

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    “Una guerra commerciale non conviene a nessuno, neanche agli Stati Uniti”. Lo ha ribadito Giorgia Meloni, ospite di XXI Secolo su Rai1. La premier ha aggiunto che ne parlerà con il presidente Usa Donald Trump. Meloni, oltre ai dazi, ha affrontato diversi temi: dalla guerra in Ucraina alla riforma della giustizia fino alla pressione fiscale.

    Meloni sui dazi: “Guerra commerciale non conviene a nessuno”

    Sui dazi, quindi, Meloni ha ribadito che “una guerra commerciale non conviene a nessuno”. Ha poi sottolineato che “da tempo”, e non dall’amministrazione Trump, gli Usa pongono il tema di “un surplus commerciale e credo si possa risolvere in maniera positiva con degli accordi piuttosto che avviando una escalation”. Questo, ha aggiunto, “è uno dei temi che affronterò e in parte ho già affrontato con il presidente Trump e l’Europa affronterà e sta affrontando” con il leader americano. Su questo, ha detto ancora, “farò di tutto” per difendere l’Italia che è una “nazione esportatrice”.

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    Sull’Ucraina: “Non manderemo i soldati italiani”

    Altro tema toccato da Meloni è la situazione in Ucraina. “Credo che alla fine, al di là di quello che può sembrare, i toni danno l’impressione che le posizioni siano molto distanti ma in realtà non lo sono perché tutti hanno lo stesso obiettivo: l’obiettivo condiviso è portare pace in Ucraina, una pace giusta e stabile, duratura, definitiva”, ha detto. “La questione centrale – ha spiegato – è come si fa a costruire una pace che preveda tali garanzie di sicurezza per l’Ucraina da fare in modo che non possa tornare la guerra. E questo serve a tutti: all’Ucraina, ai Paesi europei, particolarmente a quelli che si sentono minacciati giustamente dalla Russia, e serve a Donald Trump, che è un leader forte e che chiaramente non può permettersi di siglare un accordo che qualcuno domani potrebbe violare. Il dibattito è su questo”, anche “al vertice di ieri di Londra”. Meloni ha comunque ribadito che l’Italia non manderà i suoi soldati a Kiev. “L’Italia partecipa con la sua franchezza. Sulla proposta di invio di soldati europei avanzata dalla Francia alla Gran Bretagna l’Italia ha espresso le sue perplessità, secondo me è molto complessa nella realizzazione, non sono convinta dell’efficacia, è la ragione per la quale, come si sa, abbiamo detto che non manderemo i soldati italiani in Ucraina”.
    “Evitare fratture dell’Occidente”
    Meloni ha poi ribadito che in questo momento “bisogna cercare di mantenere la calma, ragionare nel modo più lucido possibile, guardando sempre all’obiettivo e alla priorità: per me la priorità è sempre difendere l’interesse nazionale italiano e credo che sia nell’interesse nazionale italiano evitare qualsiasi frattura nell’Occidente, perché una divisione ci renderebbe solamente tutti più deboli”. Ha poi aggiunto: “Questo è il tempo in cui le persone serie lavorano per ricomporre, non lavorano per dividere ulteriormente. A chi giova la tifoseria? Il lavoro che cerco di fare io è un lavoro di ricomposizione”. E ancora: “La categoria dell’amico e del nemico in politica estera è una categoria particolare, nel senso che io sono anche amica di un sacco di gente, di moltissimi leader, dopodiché difendo l’interesse italiano e tutti quanti difendono i loro interessi”. “La linea mia è che sto con l’Italia in Europa per l’Occidente e le letture infantili le lascio ad altri perché in questo momento non ce le possiamo permettere”, ha aggiunto. Un passaggio anche sullo scontro tra il presidente Usa Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nello Studio Ovale alla Casa Bianca, in diretta tv. “Non sono dibattiti che normalmente si fanno davanti alle telecamere. Non ha aiutato”, ha detto Meloni.

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    La situazione in Italia

    Dopo la politica estera, Meloni ha parlato anche della situazione del nostro Paese. “Ho sentito dire anche da diversi esponenti di opposizione che noi abbiamo aumentato le tasse, perché hanno letto che aumenta la pressione fiscale: io mi trovo in imbarazzo a spiegare a dei parlamentari della Repubblica una cosa del genere. Quando aumenta la pressione fiscale, non è necessariamente perché aumentano le tasse. Aumentano i dati della pressione fiscale perché c’è più gente che lavora, perché questo governo ha portato al record storico di proventi dalla lotta all’evasione”, ha detto. “Ho fatto tutto il possibile per ridurre la pressione fiscale con le risorse che avevo, concentrandomi su quella che, con le poche risorse che avevo, era la priorità: difendere il potere d’acquisto dei redditi più bassi. Abbiamo concentrato le risorse soprattutto sui più fragili. La prossima priorità deve essere il ceto medio, la nostra riforma fiscale prevede come obiettivo finale abbassare le tasse a tutti”, ha aggiunto. Parlando del bonus bollette, poi, ha ricordato: “Bisogna presentare l’Isee all’Inps, non arriva automaticamente”. Sul fronte dell’energia, ha aggiunto, “abbiamo fatto una scelta strutturale importante e cioè riaprire il tema del nucleare in Italia, riaprire in Italia la possibilità di portare piccoli reattori nucleari sicuri che possiamo riuscire ad avere in pochi anni per rafforzare la nostra sovranità e indipendenza energetica”. Poi ha commentato alcuni dati Istat: “L’economia italiana tiene e tiene perché in questa incertezza internazionale abbiamo delle certezze a livello nazionale, cioè una stabilità che ci aiuta da questo punto di vista anche ad attrarre investimenti ma la situazione è sicuramente complessa” e “ci sono dei problemi strutturali che vanno affrontati e risolti e ci stiamo lavorando”. La premier ha citato ad esempio “il divario tra nord e sud”. LEGGI TUTTO

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    Meloni: evitare fratture dell’Occidente o saremo tutti più deboli. «Non manderemo i soldati italiani»

    Ascolta la versione audio dell’articolo4′ di lettura«Sono convinta che questo sia un momento nel quale prima di fare una scelta bisogna ponderarla, bisogna cercare di mantenere la calma, ragionare nel modo più lucido possibile, guardando sempre all’obiettivo e alla priorità: per me la priorità è sempre difendere l’interesse nazionale italiano e credo che sia nell’interesse nazionale italiano evitare qualsiasi frattura nell’Occidente perché una divisione ci renderebbe solamente tutti più deboli». Lo ha ribadito la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ospite di XXI Secolo, il programma ideato e condotto da Francesco Giorgino in onda questa sera su Rai1.«In un momento in cui c’era molta emotività ho chiesto un incontro per parlarsi in modo franco non solo dell’Ucraina ma delle grandi sfide che Europa e Stati Uniti hanno di fronte: credo che alla fine al di là di quello che può sembrare, i toni danno l’impressione che le posizioni siano molto distanti ma in realtà non lo sono perché tutti hanno lo stesso obiettivo, l’obiettivo condiviso è portare pace in Ucraina, una pace giusta e stabile duratura, definitiva».Loading…Non manderemo i soldati italiani in Ucraina«L’Italia partecipa con la sua franchezza. Ho espresso varie perplessità sulla proposta franco-britannica pur ringraziando i colleghi perché penso che in questo momento chiunque faccia delle proposte fa una cosa comunque utile. Sulla proposta di invio di soldati europei avanzata dalla Francia alla Gran Bretagna l’Italia ha espresso le sue perplessità, secondo me è molto complessa nella realizzazione, non sono convinta dell’efficacia, è la ragione per la quale, come si sa, abbiamo detto che non manderemo i soldati italiani in Ucraina», aggiunge Meloni per la quale «sicuramente è un momento nel quale tutti coloro che fanno delle proposte stanno facendo una cosa utile nel tentativo di cercare una soluzione».Pressione fiscale aumenta perché più gente lavora«Ho sentito dire anche da diversi esponenti di opposizione che noi abbiamo aumentato le tasse, perché hanno letto che aumenta la pressione fiscale: io mi trovo in imbarazzo a spiegare a dei parlamentari della Repubblica una cosa del genere. Quando aumenta la pressione fiscale, non è necessariamente perché aumentano le tasse». Nel ragionamento della premier «la pressione fiscale misura le entrate dello Stato in rapporto al Pil. Significa – ha aggiunto – che ad esempio se c’è un percettore di reddito di cittadinanza che trova un posto di lavoro e paga le tasse, aumenta la pressione fiscale. Aumentano i dati della pressione fiscale perché c’è più gente che lavora, perché questo governo ha portato al record storico di proventi dalla lotta all’evasione».Priorità ora è abbassare tasse al ceto medio«La prossima priorità deve essere il ceto medio, la nostra riforma fiscale prevede come obiettivo finale abbassare le tasse a tutti». Così Meloni rispondendo al conduttore Francesco Giorgino che le domandava se il suo governo ha fatto tutto il possibile per ridurre la pressione fiscale sul ceto medio. «No, sul ceto medio no – ha risposto Meloni -. Ho fatto tutto il possibile per ridurre la pressione fiscale con le risorse che avevo, concentrandomi su quella che, con le poche risorse che avevo, era la priorità: difendere il potere d’acquisto dei redditi più bassi. Abbiamo concentrato le risorse soprattutto sui più fragili». LEGGI TUTTO

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    Mattarella in Giappone: “Rapporto Roma-Tokyo è crescente. Reciproca fiducia”

    Il presidente della Repubblica è arrivato questa mattina a Tokyo e ripartirà domenica 9 marzo. Programmati incontri con l’imperatore Naruhito e il premier Ishiba. Dalla minaccia dei dazi annunciati dall’amministrazione americana, fino ai progetti comuni sulla Difesa, sono tanti i temi sul tavolo

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    Sergio Mattarella è in Giappone, per una visita di Stato che vede il presidente della Repubblica impegnato da oggi fino a domenica 9 marzo. Tanti i temi sul tavolo: gli Usa di Trump, la crisi dei rapporti transatlantici, la minaccia dei dazi, il rilancio
    delle relazioni economiche. Appena arrivato, Mattarella ha incontrato la comunità italiana nella capitale giapponese, a cui ha ribato come i rapporti tra Roma e Tokyo siano “crescenti”. Per il capo dello Stato, inoltre, tra i due Paesi c’è “fiducia reciproca”.

    I rapporti tra Italia e Giappone

    Per ricordare la missione di un presidente della Repubblica in Giappone bisogna guardare al lontano settembre 2009, quando Giorgio Napolitano incontrò l’imperatore Akihito. Mattarella invece verrà ricevuto il 4 marzo dal figlio maggiore, l’imperatore Naruhito, succeduto al padre in quella che è la monarchia ereditaria più antica al mondo. Si “colma una lacuna”, hanno spiegato dal Quirinale, dove si sottolineano i tanti rapporti governativi e l’accelerazione tra Roma e Tokyo negli ultimi due anni. Una crescita di rapporti politici che ha portato anche a un aumento delle relazioni commerciali tra due Paesi che hanno visioni molto simili su tutti i dossier internazionali. Visioni simili e – ora – anche preoccupazioni simili: l’incubo dei dazi americani dominerà infatti i colloqui politici con il premier Shigeru Ishiba. Spazio anche al tema della Difesa, per la collaborazione per la realizzazione di un Caccia di sesta generazione per il quale c’è già un progetto comune tra Gran Bretagna, Giappone e Italia. Infine, sarà di alto valore simbolico la tappa finale del presidente a Hiroshima dove incontrerà anche alcuni “hibakusha”, cioè i sopravvissuti alla bomba nucleare americana del 1945.  LEGGI TUTTO

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    Cinema, Giuli: i criteri di assegnazione dei fondi di promozione saranno rivisti

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di lettura«Prendo atto della proposta del direttore generale Cinema e Audiovisivo, Nicola Borrelli, di sospendere i lavori della Commissione per la concessione di contributi alle attività di promozione cinematografica e audiovisiva, al fine di ridefinire il sistema di valutazione e assegnazione dei contributi». Lo annuncia in una nota il ministro della Cultura, Alessandro Giuli.Il «tagliando»«Si fa un tagliando, cioè si vede come ha lavorato una commissione e si cerca di verificare se sia perfettibile il meccanismo di selezione e per garantire qualcosa in più in termini di pluralismo». Lo ha detto il ministro della Cultura, commentando al Forum in Masseria a Saturnia la decisione di sospendere i lavori della ’Commissione per la concessione di contributi alle attività di promozione cinematografica e audiovisiva’, per ridefinire il sistema di valutazione e assegnazione dei contributi. «E’ arrivata una sollecitazione da parte del dg Borrelli», ha precisato Giuli sottolineando che «la commissione eredita schema del 2024» e che «è composta da figure di qualità e indipendenti».Loading…La commissione Il 10 febbraio era stato pubblicato il decreto direttoriale e le graduatorie relative alle “Attività ed iniziative di promozione cinematografica ed audiovisiva” per l’anno 2024 , per le quali era stata presentata istanza di contributo. Giuli, il 10 ottobre 2024, aveva nominato i 12 esperti per la selezione dei progetti e per la concessione di contributi alle attività di promozione cinematografica e audiovisiva. La commissione è composta da Fortunato Cerlino, Lavinia Consolato, Tilde Corsi, Silvia Iannuzzi, Guia Loffredo, Luigi Marzullo, Franco Matteucci, Gianfranco Rinaldi, Rossana Rummo, Raffaella Salamina, Riccardo Tozzi e Vito Zagarrio.La polemicaIl ministro della Cultura Alessandro Giuli, ieri, in relazione all’articolo apparso sul quotidiano ’La Verità’ dal titolo “Il ministro ’nazista’ copre di soldi il guru della sinistra e sua sorella”, aveva comunicato di aver dato mandato ai propri legali affinché agiscano a tutela della sua immagine e onorabilità, anche in relazione alla veridicità dei fatti riportati. LEGGI TUTTO