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    Meloni: “Denunciata con miei ministri per concorso in genocidio alla CPI”

    La premier, parlando a “Porta a porta”, ha detto: “Io, i ministri Crosetto e Tajani e credo l’ad di Leonardo, Cingolani, siamo stati denunciati alla Corte Penale Internazionale per concorso in genocidio. Credo che non esista un altro caso al mondo e nella storia di una denuncia del genere”. Poi aggiunge: “Italia ha posizione più rigida in Ue su armi a Israele”

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    La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ospite di Porta a Porta, in onda questa sera su Rai1, ha dichiarato: “Io, i ministri Tajani e Crosetto e credo l’amministratore delegato di Leonardo” Roberto Cingolani “siamo stati denunciati alla Corte Penale Internazionale per concorso in genocidio. Ora io credo che non esista un altro caso al mondo e nella storia di una denuncia del genere”. Poi ha aggiunto: “È storia, è quello che abbiamo visto in questi anni e in questi mesi. Ora siamo arrivati alla Corte penale internazionale, non sanno più dove denunciarci per tentare di intervenite per via giudiziaria”, dice Meloni condividendo le parole del ministro dell’Economia Giorgetti, secondo cui “la sinistra non arriva al governo tramite elezioni, di solito ci arriva o con un golpe giudiziario o finanziario”.

    Meloni: “Italia ha posizione più rigida in Ue su armi a Israele”

    “L’Italia non ha autorizzato nuovi invii di armi a Israele dopo il 7 ottobre, siamo fra le nazioni europee che hanno avuto la posizione più rigida”, ha detto Meloni. “La Francia, Macron che riconosce lo Stato della Palestina, ha fatto questa scelta un anno dopo di noi, la Germania questo agosto, la Gran Bretagna ha bloccato 30 forniture su 350. Noi abbiamo tenuto la posizione più rigida e veniamo accusati di cose che non abbiamo fatto con toni surreali da chi ha responsabilità di classe dirigente in questa nazione”.
    “Europa, Nato e Usa devono insistere insieme per Kiev”
    Sulla guerra in Ucraina invece la premier dice: “Io credo che sia abbastanza evidente anche a Trump e gli americani che tra le due parti in causa quella che non è disponibile a fare passi in avanti è la Russia. Europa, Stati Uniti, Nato, devono continuare a insistere così insieme”. LEGGI TUTTO

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    Livorno, manifestanti contestano Salvini. Il ministro: “Calci e sputi, brutta pagina”

    Petardi esplosi, parolacce e insulti rivolti al vicepremier Matteo Salvini a Livorno. Un gruppo di contestatori si è infatti assiepato attorno a Palazzo Pancaldi, dove si tiene un evento della Lega. Salvini ha risposto con baci lanciati ai manifestanti e poi si è espresso così: “La Toscana è culla del Rinascimento, della bellezza, della cultura della democrazia, ma quella di oggi a Livorno non è una bella pagina per la Toscana e per la democrazia”.

    Salvini: “Calci e sputi”

    “Che ci siano centinaia di poliziotti e carabinieri con caschi e scudi – ha proseguito Salvini commentando la contestazione – e la gente che vuole arrivare a sentire il ministro della Scuola, il ministro della Disabilità o il ministro dell’Economia non possa avvicinarsi e sia preso a calci o a sputi non è normale”. Una contestazione raccontata così da Salvini: “Non mi è mai capitata una cosa del genere. Ci sono Giorgetti e la Locatelli che stanno girando da un po’, Valditara ha preso calci alla macchina”. 
    La contestazione
    “Siamo tutti antifascisti”, è il coro di contestazione intonato da diversi manifestanti presenti attorno a palazzo Pancaldi. L’area del palazzo è presidiata dalle forze dell’ordine schierate sui diversi ingressi, tenendo a distanza i manifestanti. “Fascista”, urlano a chi entra.   LEGGI TUTTO

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    Chi ha “salvato” Ilaria Salis? Scambio di accuse tra Lega e Forza Italia

    Dopo le parole di Tajani, da dentro Forza Italia è partita la controaccusa, per mano del vicesegretario nazionale del partito, Stefano Benigni. “Le accuse di Silvia Sardone a Forza Italia sul voto a Ilaria Salis sono gravi e infondate. Se ha le prove, le tiri fuori, altrimenti la smetta di starnazzare cose insensate. Prima dice che il voto è segreto, poi accusa Forza Italia e il PPE di tradimento come se avesse la bacchetta magica. E chi è lei, Maga Magò?”, scrive in una nota. Per Benigni i “colpevoli” sono anzi da ricercare proprio all’interno del gruppo politico della Lega, a causa di varie assenze in aula. LEGGI TUTTO