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    La successione, le fusioni e la quotazione in Borsa. Armani: “Non escludo nulla”

    La successione, la fusione ma anche l’approdo in Borsa: niente è da escludere. A poco meno di tre mesi dal suo 90esimo compleanno, Giorgio Armani ha parlato dei possibili grandi cambiamenti per il suo impero della moda una volta che non sarà più al comando in una lunga intervista ai microfoni di Bloomberg: “L’indipendenza dai grandi gruppi potrebbe ancora essere un valore per il Gruppo in futuro, ma non mi sento di escludere nulla”.Lo stilista milanese ha evidenziato che ciò che ha sempre caratterizzato il successo del suo lavoro è la capacità di adattarsi ai tempi che cambiano. Al momento Armani non prevede un’acquisizione da parte di un grande conglomerato del lusso, ma allo stesso tempo non vuole escludere nulla a priori: “Sarebbe un modo di agire poco imprenditoriale”. Parole importanti da parte di chi rilascia poche, pochissime interviste, mostrandosi reticente nel discutere di successione.Armani ha aggiunto che quando si parla di successione la soluzione migliore sarebbe un pool di persone a lui vicine e scelte direttamente da lui: “Questa sarebbe anche l’opzione più strategica, vista l’ampiezza delle attività in cui è coinvolto il gruppo. La fondazione deciderà e governerà il futuro del gruppo Armani perché le persone più vicine a me sono al timone”. Per quanto concerne la quotazione in Borsa, Armani ha sottolineato che si tratta “di un’opzione che potrebbe essere presa in considerazione, si spera in un futuro lontano”. LEGGI TUTTO

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    I biscotti Forti sono sempre più amici dell’ambiente grazie a Lemon Sistemi

    Biscotti sempre più a impatto zero. Il Biscottificio Forti ha avviato l’ampliamneto dell’impianto fotovoltaico e un aumento del sistema di accumulo fotovoltaico. Il lavoro sarà messo in opera da Lemon Sistemi, azienda siciliana specializzata nella progettazione, fornitura e posa di impianti fotovoltaici, termoidraulici, di accumulo e nella progettazione di soluzioni per l’efficientamento energetico.Il contratto prevede come detto l’ampliamento dell’esistente impianto, commissionato dallo storico biscottificio siciliano e realizzato da Lemon Sistemi nel 2020, portandolo da 30 kWp a 61,2 kWp e, conseguentemente, l’aumento del sistema di accumulo anche esso realizzato da Lemon Sistemi nel 2020, facendo attestare il Biscottificio Forti tra i primi soggetti in Sicilia a installare un sistema di accumulo per un impianto fotovoltaico commerciale – aumentando così la capacità di accumulo da 72 kWh a 106 kWh. I lavori di installazione inizieranno a maggio e si completeranno in circa due settimane. LEGGI TUTTO

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    Stellantis spinge le francesi: vanno male solo le auto Fiat

    Le immatricolazioni di auto in Europa, nel mese di marzo, calano del 2,8%, ma riescono a mantenere il segno positivo nel trimestre: +4,9%. In questo scenario, il derby Francia-Italia all’interno di Stellantis vede, tra gennaio e marzo, avanzare Peugeot (+3%) e Citroën (+11,4%), mentre Fiat segna -2,2% e Alfa Romeo guadagna lo 0,4%. Interessante il dato di Lancia con la popolare Ypsilon, ormai a fine corsa e venduta solo in Italia, che ha già lasciato il posto all’omonimo e più costoso modello premium (elettrico e ibrido), segnare +16,6%, superando sul filo di lana (12.987 contro 12.574 unità) Alfa Romeo. Quasi un segnale di ribellione da parte della gloriosa compatta tricolore che ha però rallentato a marzo (-3,8%). Bene, nei tre mesi, anche per la ex Fca, l’americana Jeep (+14,4%), come anche, guardando all’ex Psa Group, la tedesca Opel (+4,8%). Momento decisamente negativo per la premium d’Oltralpe Ds: -15,9% da gennaio e -24,5% il mese scorso. Anche i dati del solo marzo, vedono Fiat e Alfa Romeo con il segno negativo (giù, rispettivamente, dell’8,3% dell’11%); e mese da dimenticare anche per Peugeot (-12,7%) , Citroën (-3%) e Opel (-10%). Il gruppo guidato da Carlos Tavares deve ringraziare la solita Jeep, unico marchio della galassia, che guadagna nelle vendite mensili: +7,2%.Si riducono anche le quote di mercato complessive per Stellantis: da 17,6% a 16,5% in marzo e dello 0,1% nel trimestre (17,6% rispetto al 17,7% di un anno fa).E se Alfa Romeo, con il crossover Junior (ex Milano) avrà nei prossimi mesi la possibilità di crescere, per il marchio Fiat – che si basa su 500 elettrica, che arranca, 500X e Panda, vecchiotte anche se rinnovate, ma che per fortuna tengono duro – la situazione resta problematica.Sempre piu preoccupati sindacati per l’incertezza che regna attorno al sistema produttivo italiano di Stellantis. Rocco Palombella, leader Uilm, lancia l’allarme indotto: tra Melfi e Cassino, dove ieri si è scioperato, rischiano il posto quasi 500 addetti. «La situazione è preoccupante – avverte Palombella – anche per la situazione igienico-sanitaria degli stabilimenti: a essere interessati dai tagli nelle imprese dell’appalto e della logistica sono pure gli addetti preposti ai servizi di pulizia. Un gruppo da 18,6 miliardi di utili deve avere una maggiore considerazione del valore di tutti i suoi lavoratori, a partire da quelli dell’indotto, i più esposti». LEGGI TUTTO

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    EssiLux regola il ritmo e pianifica l’utile al 2026

    EssilorLuxottica ha chiuso il primo trimestre 2024 con ricavi consolidati pari a 6,335 miliardi, in crescita del 5,5% a cambi costanti, rispetto al primo trimestre 2023 (+3% a cambi correnti). La crescita è in linea con l’outlook di lungo periodo, spiega il gruppo nella nota, evidenziando che «questo risultato è stato raggiunto rispetto a una […] LEGGI TUTTO

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    Roberto Cattaneo è il nuovo Chief Communications and Institutional Relations Officer di Prometeon Tyre Group

    Novità in casa Prometeon Tyre Group. A partire da oggi, 18 aprile 2024, si apre un nuovo capitolo per Roberto Cattaneo, che assume un ruolo di rilevanza nell’azienda come Chief Communications and Institutional Relations Officer. In questo nuovo incarico, Cattaneo avrà la responsabilità di guidare e coordinare le attività di comunicazione a livello globale, gestire le relazioni con i media e le istituzioni, e contribuire attivamente alla definizione e all’implementazione delle strategie imprenditoriali in linea con gli obiettivi di Prometeon Tyre Group.Roberto Cattaneo sarà direttamente subordinato a Roberto Righi, CEO dell’azienda, e avrà il compito di garantire un’efficace trasmissione dei valori, dei messaggi e delle iniziative dell’azienda sia internamente che verso il mondo esterno. Con la sua vasta esperienza e competenza nel campo della comunicazione e delle relazioni istituzionali, Cattaneo porta con sé una visione strategica e una capacità consolidata nel gestire le dinamiche complesse del mercato globale dei pneumatici. Milanese, classe 1974, Cattaneo è stato giornalista pubblicista.Il nuovo Chief Communications and Institutional Relations Officer ha un’esperienza rilevante nella gestione delle attività di comunicazione avendo collaborato con aziende note al panorama internazionale, tra cui IBM Italia, Bracco e Brembo. Cattaneo si è laureato in economia e commercio presso l’Università Bocconi di Milano. Roberto Righi, CEO di Prometeon Tyre Group, ha commentato il nuovo ingresso: “Accogliamo con entusiasmo Roberto che porterà al Team Prometeon un ampio patrimonio di conoscenze ed esperienze. Il suo contributo sarà fondamentale per supportare l’azienda in questa importante fase di espansione globale”. LEGGI TUTTO

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    Lo stipendio “scandaloso”? Ha un perché

    Le ragioni dello scandaloso compenso di Carlos Tavares, numero uno di Stellantis, stanno tutte negli occhi di chi guarda, con in testa una strana idea di economia: un sistema di produzione di ricchezza non libero ma assoggettato alla volontà popolare, agita per mezzo del potere esecutivo. Non è una dittatura statalista, però piacerebbe tanto. Si apre una fabbrica all’estero? Intervenga il Governo. Una vettura si produce altrove? Il Ministro si faccia sentire. Un manager guadagna tanto? Si apra un tavolo a Chigi.Stellantis non è nostra, ma dei suoi azionisti, tra cui probabilmente chi di noi ha investito i risparmi per vederli fruttare. Né l’azienda né gli azionisti sono buoni o cattivi, ma solo bravi o scarsi a produrre ricchezza. Il 90% del compenso di Tavares è legato agli obiettivi: evidentemente è stato bravo. Tuttavia, se questo può star bene a Elkann e soci, non è detto che stia bene al Paese.Le economie di successo riescono a fare coincidere l’interesse degli azionisti con quelli sociali: la fabbrica la metto qui e non là. Perché ciò accada lo Stato non deve pagare l’impresa con sovvenzioni e incentivi vari, bensì creare le condizioni di contorno che attraggano investimenti e produzioni. Se l’energia costa cara, apri centrali nucleari; se la giustizia non funziona, assumi cinque o sei top manager di Amazon: i pacchetti arrivano, vedrai che arriveranno pure le sentenze. Così per il mercato del lavoro, per l’istruzione, la burocrazia e il fisco. Purtroppo la socialdemocrazia che regge l’Europa non la vede così. Chiede all’impresa di convergere sugli interessi sociali, ma lo Stato non deve fare altrettanto, anzi, può sfornare vincoli, regolamenti e burocrazia a piene mani. Ad esempio, mica è normale che per accedere a un sito web servano due clic, perché uno se ne va per accettare i cookies.Tutto giusto, ma Fiat ha goduto per decenni di sostegni pubblici in varie forme. Sì, però, a parte che in cambio lo Stato ha pure ottenuto fabbriche nel mezzo del nulla, andare indietro è roba per storici, e non aiuta. Adesso gli unici soldi in ballo sono gli incentivi, che non sono per Stellantis ma per vendere queste benedette macchine elettriche che nessuno vuole, per giunta fabbricate all’estero. L’opinione pubblica e il Governo, invece di buttare questo quasi miliardo dei contribuenti, ottengano da Bruxelles di cancellare le multe sulle emissioni eccedenti i 95 gr/km di CO2. Stellantis metterebbe la foto del Governo in ogni sede.Piuttosto, c’è un dettaglio negli emolumenti di Tavares. Oltre al compenso di 13,5 milioni, determinato dai risultati, ha ricevuto un ulteriore bonus di dieci milioni. Per cosa? Per aver trasformato Stellantis in un’azienda di mobilità tecnologica sostenibile. Che vorrà dire? E perché sarebbe tanto importante da quasi raddoppiargli il compenso? Nel contempo, la Borsa sta premiando il titolo. Per i risultati commerciali e industriali, si spera. Ma non è che quel banale aggettivo buttato lì, sostenibile, abbia avuto un qualche peso nei giudizi degli analisti finanziari? Certo, se gli azionisti sganciano dieci milioni, significa che il guadagno per loro è stato importante. Dalla sostenibilità dell’azienda? Sostenibile in senso ambientale, visto che sull’occupazione qualche sopracciglio ancora si alza. Se così fosse, vorrebbe dire che, mentre la politica non riesce a incidere sulle scelte occupazionali di quest’impresa, la finanza ci riesce benissimo sui temi green. LEGGI TUTTO

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    Tesla, maxi stipendio per Musk. L’assemblea dei soci al voto

    Erogare il maxi stipendio a Musk? Sarà l’assemblea dei soci di Tesla a scegliere. L’azienda chiederà agli azionisti di votare sul ripristino del pacchetto di compensi del valore di 56 miliardi di dollari conferito a Elon Musk nel 2018. Il compenso era stato annullato da un giudice del Delaware. Ecco cosa sta succedendo.La decisioneLa decisione sarà presa prima dell’annuncio dell’outlook trimestrale della società, previsto per la prossima settimana. Il giudice Kathaleen McCormick della Corte di Cancelleria del Delaware ha dichiarato che il compenso concesso al CEO dalla direzione dell’azienda è stata considerata ingiusta per gli azionisti. Inoltre Musk ha annunciato che chiederà agli azionisti di approvare o meno lo spostamento della sede in Texas, attualmente ricordiamo che si trova nello stato del Delaware.Il salario illegittimoDopo che il salario di Elon Musk è stato dichiarato illegittimo, il numero uno di Tesla aveva suggerito di mettere al voto degli azionisti. La critica in merito al compenso è scaturita in quanto un azionista ha portato la società in tribunale sostenendo che fosse Musk a esercitare il completo controllo della compagnia e non il consiglio di amministrazione. Il soggetto in questione è Richard Tornetta che ha contestato i termini della retribuzione di Mask nel 2018 e il caso è arrivato in tribunale nel 2022. Inoltre Musk ha affermato che è stata condotta una revisione completa dell’organizzazione e abbiamo preso la difficile decisione di ridurre il personale di oltre il 10% a livello globale. LEGGI TUTTO

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    Mfe-Mediaset, utile su a 217 milioni. “Un anno da incorniciare”

    Nel 2023 Mfe-Mediaset ha registrato un utile netto di 217,5 milioni, in crescita del 17,7% rispetto ai 184,7 milioni del 2022, escludendo l’impatto contabile derivante nei due esercizi dalla partecipazione in Prosiebensat1 (29,9%). Si tratta di alcuni dati approvati ieri dal cda del gruppo di Cologno Monzese, mentre i risultati completi sull’esercizio terminato il 31 dicembre scorso saranno diffusi oggi prima dell’apertura della Borsa. In particolare, per la determinazione dell’utile netto è stato escluso dal risultato netto di competenza del gruppo nei due esercizi 2022-2023 il contributo generato dalla partecipazione di ProsiebenSat1 (dividendi incassati e risultato netto pro-quota della partecipata). «I risultati economici dell’esercizio 2023 del gruppo sono nettamente superiori alle stime aziendali di inizio anno», si legge in una nota della società. Nel primo trimestre del 2024, inoltre, i ricavi pubblicitari in Italia e Spagna sono in aumento del 6 per cento.«La nostra holding ha chiuso un anno davvero da incorniciare. Abbiamo fatto tutto ciò che un’azienda quotata in Borsa può e deve fare», ha detto il ceo di Mfe, Pier Silvio Berlusconi, nel corso di un’intervista trasmessa ieri dal Tg5. «Abbiamo investito sullo sviluppo consolidando la nostra televisione spagnola, crescendo nella partecipazione in Germania e abbiamo remunerato tutti gli azionisti, in più senza aumentare in modo significativo il nostro debito. Quindi davvero bene», ha aggiunto. LEGGI TUTTO