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    Elezioni comunali in Friuli Venezia Giulia: date, dove e come si vota

    Introduzione
    Domenica 13 e lunedì 14 aprile si terrano le elezioni comunali 2025 in Friuli-Venezia Giulia. A essere interessati quattro Comuni, tutti oggetto di scioglimento anticipato: si tratta di Pordenone, Monfalcone (Gorizia), San Pier d’Isonzo (Gorizia) e Nimis (Udine). I primi due, con popolazione superiore ai 15mila abitanti, potrebbero andare al ballottaggio. Vediamo tutti i dettagli LEGGI TUTTO

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    Dazi, ecco la strategia del governo per aiutare le imprese

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaGiorgia Meloni si prepara a riunire oggi pomeriggio la task force di ministri per valutare, settore per settore, le ricadute dei dazi Usa sulle produzioni italiane. Ci saranno Giancarlo Giorgetti (Economia), Adolfo Urso (Imprese), Francesco Lollobrigida (Agricoltura) e Tommaso Foti (Affari europei), oltre ai vicepremier. Poi, con Matteo Salvini e Antonio Tajani, dovrebbe avere un incontro ristretto, in cui potrebbero prendere forma le mosse successive, dalle tutele per le categorie più colpite a una possibile missione a Washington su cui, dietro il massimo riserbo, sono in corso interlocuzioni diplomatiche e valutazioni di opportunità politica.Possibile missione a Washington per affrontare i daziNel calendario a breve termine potrebbe invece entrare la missione a Washington. Secondo varie fonti potrebbe essere collocata nella prima metà della settimana di Pasqua, prima dell’arrivo del vicepresidente americano JD Vance a Roma. Dalla Casa Bianca sarebbe arrivata una disponibilità di massima a calendarizzare il bilaterale con Donald Trump, e per questo motivo non è ancora ufficialmente confermato il vertice intergovernativo con la Turchia, previsto il 16 e 17 aprile. Ma sul viaggio sono in corso riflessioni approfondite. Dai meloniani da giorni filtra la convinzione che, se la leader volerà negli Usa, sarà per esercitare quel ruolo di pontiere fra Washington e Bruxelles predicato in questi mesi. Non è detto, però, che la vedano così alcuni partner europei come Francia, Germania e Spagna. E in ambienti di governo il tema è trattato con la massima cautela, senza nascondere il rischio di un bilaterale nello Studio Ovale proprio nei giorni in cui l’Ue (il 15) lancerà le contromisure ai dazi su acciaio e alluminio.Loading…Il pressing in UeLa premier definisce il governo pronto «a mettere in campo tutti gli strumenti – negoziali ed economici – necessari per sostenere le nostre imprese e i nostri settori che dovessero risultare penalizzati». Ribadendo che chiede «con forza all’Europa di rivedere le normative ideologiche del Green Deal e l’eccesso di regolamentazione in ogni settore, che oggi costituiscono dei veri e propri dazi interni che finirebbero per sommarsi in modo insensato a quelli esterni».No ad allarmismiOgnuno dei ministri della task force sta preparando un report sui segmenti di esportazioni più esposti, evitando, si ragiona nell’esecutivo, “letture generaliste” e “allarmismi”. Alla riunione (prevista per le 17.30), si collegherà da Lussemburgo Tajani, che nelle prossime ore al consiglio Affari Esteri in formato Commercio incontrerà per la quarta volta in pochi giorni il commissario Ue Maroš Šefčovič.A caccia di risorseDomani a Palazzo Chigi, nel confronto con le categorie imprenditoriali, si parlerà soprattutto di soluzioni interne, con le imprese che premono anche per lo spostamento di risorse dal Piano Transizione 5.0 ai contratti di sviluppo. Tuttavia il governo vuole muoversi in una cornice europea, per evitare che i singoli Paesi di muovano in maniera autonoma, ampliando ancora di più le differenze a favore dei paesi che hanno più spazi di manovra nei conti pubblici. È in corso intanto una ricognizione delle risorse nelle pieghe del bilancio. Ed è considerato cruciale il pressing del governo, esplicitato anche dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, per la sospensione o un allentamento del Patto di stabilità. Una partita decisamente complessa, ma che, se vinta, potrebbe consentire, secondo i ragionamenti diffusi nella maggioranza, di effettuare interventi in deficit. LEGGI TUTTO

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    Dazi, ipotesi missione di Meloni a Washington da Trump prima dell’arrivo di Vance a Roma

    Nelle prossime ore ci sarà la riunione con i ministri per valutare, settore per settore, le ricadute delle tariffe Usa sulle produzioni italiane. Si valuta un viaggio per un bilaterale alla Casa Bianca su cui sono in corso interlocuzioni diplomatiche. Potrebbe essere collocato nella prima metà della settimana di Pasqua, prima dell’arrivo del vicepresidente americano in Italia

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    La premier Giorgia Meloni nella giornata di lunedì 7 aprile riunisce nel pomeriggio la task force di ministri per valutare, settore per settore, le ricadute dei dazi Usa sulle produzioni italiane. Ci saranno Giorgetti (Economia), Urso (Imprese), Lollobrigida (Agricoltura) e Foti (Affari europei), oltre ai vicepremier. Poi, con Matteo Salvini e Antonio Tajani, dovrebbe avere un incontro ristretto, in cui potrebbero prendere forma le mosse successive, dalle tutele per le categorie più colpite a una possibile missione a Washington su cui, dietro il massimo riserbo, sono in corso interlocuzioni diplomatiche e valutazioni di opportunità politica.

    Meloni negli Usa?

    La missione a Washington potrebbe essere inserita a breve nel calendario. Secondo varie fonti potrebbe essere collocata nella prima metà della settimana di Pasqua, prima dell’arrivo del vicepresidente americano Vance a Roma. Dalla Casa Bianca sarebbe arrivata una disponibilità di massima a calendarizzare il bilaterale con Donald Trump, e per questo motivo non è ancora ufficialmente confermato il vertice intergovernativo con la Turchia, previsto il 16 e 17 aprile. Ma sul viaggio sono in corso riflessioni approfondite. Dai meloniani da giorni filtra la convinzione che, se la leader volerà negli Usa, sarà per esercitare quel ruolo di pontiere fra Washington e Bruxelles predicato in questi mesi. Non è detto, però, che la vedano così alcuni partner europei come Francia, Germania e Spagna. E in ambienti di governo il tema è trattato con la massima cautela, senza nascondere il rischio di un bilaterale nello Studio Ovale proprio nei giorni in cui l’Ue (il 15) lancerà le contromisure ai dazi su acciaio e alluminio.

    Vedi anche
    Meloni e la sorpresa dei dazi “annunciati”

    Il messaggio al congresso della Lega

    Parlando alla platea della Lega, che preme per trattative bilaterali con Trump, la premier definisce il governo pronto “a mettere in campo tutti gli strumenti – negoziali ed economici – necessari per sostenere le nostre imprese e i nostri settori che dovessero risultare penalizzati”. E strappa applausi ribadendo che chiede “con forza all’Europa di rivedere le normative ideologiche del Green Deal e l’eccesso di regolamentazione in ogni settore, che oggi costituiscono dei veri e propri dazi interni che finirebbero per sommarsi in modo insensato a quelli esterni”. Ognuno dei ministri della task force sta preparando un report sui segmenti di esportazioni più esposti, evitando, si ragiona nell’esecutivo, “letture generaliste” e “allarmismi”. Alla riunione (prevista per le 17.30), si collegherà da Lussemburgo Tajani, che nelle prossime ore al consiglio Affari Esteri in formato Commercio incontrerà per la quarta volta in pochi giorni il commissario Ue Maroš Šefčovič. LEGGI TUTTO

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    Congresso Lega, Marine Le Pen: “Mia battaglia pacifica come Martin Luther King”

    Le Pen: “Mia battaglia pacifica, come Martin Luther King”

    “La violenza di questa condanna è basata su una violazione per il fatto che noi contestavamo le istituzioni europee”, ha affermato Le Pen. “Quindi si tratta di un esercizio della nostra sovranità e del diritto all’autodeterminazione. Ma la nostra lotta sarà come la tua, pacifica e democratica e l’esempio viene da Martin Luther King. Sono i diritti civili e civici a essere mesi in discussione, non siamo i sovranisti dei cittadini di serie B” e quindi “dobbiamo essere trattati come cittadini di serie A”. Le Pen ha poi ringraziato la platea che l’ha applaudita dicendo: “Il vostro sostegno mi commuove ed emoziona”. Salvini l’ha salutata così: “Buona vita, Marine, buona battaglia e coraggio”.
    Sondaggi presidenziali Francia: in testa Le Pen/Bardella
    Intanto, secondo un sondaggio Elabe per BFM TV e La Tribune Dimanche, a qualche giorno dalla condanna Marine Le Pen (o Jordan Bardella se la leader del Rassemblement National, Rn, sarà dichiarata definitivamente ineleggibile) sono largamente in testa alle intenzioni di voto per le presidenziali del 2027 in Francia. Il sondaggio ipotizza sei configurazioni della sfida per l’Eliseo, con candidati diversi per i socialisti, i macroniani e la destra Républicains. In tutte le ipotesi, Marine Le Pen e Jordan Bardella figurano in testa: la prima con percentuali fra il 32 e il 36%, per il secondo fra il 31 e il 35,5%. Dietro, arrivano – in tutte le ipotesi – il candidato del campo macroniano e il migliore sembra al momento l’ex premier Edouard Philippe, che raccoglierebbe fra il 20,5 e il 24%. La destra vede come miglior risultato quello di Bruno Retailleau, attuale ministro dell’Interno, fra l’8 e il 10%, mentre a sinistra si rilancia Raphaël Glucksmann, con un risultato del 10,5%, ampiamente davanti al segretario del partito Olivier Faure (4%) o all’ex presidente François Hollande (fra il 5,5 e il 6%). Jean-Luc Mélenchon, leader della sinistra LFI (La France Insoumise), è fra il 9,5 e l’11%. LEGGI TUTTO

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    Congresso Lega, il videomessaggio di Meloni: “Pancia a terra fino a fine legislatura”

    “Andremo avanti pancia a terra fino alla fine della legislatura”, queste le parole della premier Giorgia Meloni in un videomessaggio al congresso della Lega, in corso a Firenze, facendo riferimento alla riforma del premierato, a quella della giustizia, a quella dell’Autonomia differenziata, e spiegando che “continueremo a difendere i confini e a combattere l’immigrazione illegale di massa”. 

    Meloni: “Dazi? Determinazione e pragmatismo”

    “Stiamo governando nel momento probabilmente più difficile dal Dopoguerra ad oggi”, ha ricordato poi la premier. “È successo e sta succedendo un po’ di tutto. Affronteremo anche il tema dei dazi, con determinazione e pragmatismo, senza allarmismi. Non abbiamo condiviso ovviamente la scelta degli Stati Uniti, ma siamo pronti a mettere in campo tutti gli strumenti – negoziali ed economici – necessari per sostenere le nostre imprese e i nostri settori che dovessero risultare penalizzati”.
    “Chiediamo con forza a Ue di rivedere il Green Deal”
    “Torneremo a chiedere con forza all’Europa di rivedere le normative ideologiche del Green Deal e l’eccesso di regolamentazione in ogni settore, che oggi costituiscono dei veri e propri dazi interni che finirebbero per sommarsi in modo insensato a quelli esterni”, ha poi spiegato Meloni in tema europeo. LEGGI TUTTO

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    Forza Italia: il governo va bene così, senza cambiamenti

    “Salvini al Viminale? Andrebbe rivisto equilibrio dell’esecutivo. È normale che ogni forza politica abbia le proprie idee e volontà”, nota il portavoce di Forza Italia Raffaele Nevi, secondo cui “la compagine di governo va bene così com’è e bisogna anche rispettare le persone”

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    “Ognuno è libero di chiedere ciò che vuole. Ma per noi il governo va bene come è attualmente senza alcun cambiamento”. Lo afferma Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia, intervistato da Affaritaliani.it a proposito della spinta arrivata dal Congresso della Lega per portare Matteo Salvini al Viminale e candidare il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi alle Regionali in Campania.

    ©Ansa

    Nevi (FI): “Piantedosi sta facendo un egregio lavoro”

     “Questa è la linea della Lega, poi c’è tutta la coalizione. Si discuterà insieme delle candidature alle prossime elezioni regionali. Funziona così in una coalizione. È normale che ogni forza politica abbia le proprie idee e volontà”, nota Nevi, secondo cui “la compagine di governo va bene così com’è e bisogna anche rispettare le persone. Piantedosi è un ottimo ministro dell’Interno e sta facendo un egregio lavoro. Se si volesse discutere di Salvini all’Interno – aggiunge – bisognerebbe rivedere l’intero equilibrio dell’esecutivo e penso che in questo momento, vista anche la situazione internazionale e quanto sta accadendo con i dazi Usa, sarebbe bene pensare a questo”.  LEGGI TUTTO

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    Orsini: sui dazi niente panico, dialogare uniti. «Energia è tema dei temi per le imprese. Serve un piano industriale»

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di lettura«L’energia è il tema dei temi per la competitività delle imprese. E io sul nucleare dico certo che sì, ma va fatto subito». Così il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, intervistato nel corso del congresso federale della Lega. «Ci vuole coraggio e qui non può esserci un problema politico. È un problema di salvaguardia dell’Italia, non si può pensare che ci sia qualcuno sia contro perché oggi è l’unica via per salvare l’industria italiana e per mettere al centro i lavoratori. Perché noi e i lavoratori siamo la stessa cosa e l’energia è il problema».Sui dazi niente panico, Ue negozi con Usa«Mi collego un po’ a quello che ha detto il ministro Giorgetti ieri: non facciamoci prendere dal panico perché da un certo punto di vista vedere che Wall Street in due giorni brucia 5 mila miliardi, Piazza Affari ne brucia 47 miliardi di capitalizzazione, attenzione che stiamo bruciando soldi di capitalizzazione di imprese che vivono di economia reale, magari anche di imprese che non lavorano negli Stati Uniti e questo spaventa e comunque bruciamo soldi dei cittadini». Per Orsini «abbiamo la necessità di dialogare con gli Stati Uniti, e serve lavorare e negoziare tutti assieme in Europa con gli Stati Uniti: usando anche i rapporti che esistono, abbiamo visto ieri con Elon Musk, ma l’Europa tutta insieme deve negoziare. Perché noi esportiamo il 52% del nostro prodotto in Europa».Loading…Fondamentale un piano strategico«Chi fa il mio mestiere deve avere capacità ascolto territori, fare sintesi e dire alla politica quali sono le vie maestre. Ma non possiamo correrci dietro sulle leggi di bilancio. Però un piano strategico che dica dove puntare è fondamentale, è fondamentale per salvaguardare le eccellenze e aiutare chi viene da settori maturi a trasformarsi o andare all’estero», segnala ancora il presidente di Confindustria. «Serve avere un piano strategico di che cosa vuole fare l’Italia e l’Europa sull’impresa. Da subito serve potenziare l’aiuto alle imprese». LEGGI TUTTO