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    MiC, rinnovato protocollo di collaborazione con la Guardia di Finanza

    Rinnovare e rafforzare la collaborazione tra il Ministero della Cultura e la Guardia di Finanza in diversi livelli di sinergia. Questo il senso dell’intesa sottoscritta stamani dal Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, e dal Comandante Generale, Gen. C.A. Andrea De Gennaro.
    L’accordo punta a velocizzare e rendere ancora più efficace l’azione di contrasto alle frodi e truffe negli ambiti culturali. Grazie al prezioso lavoro svolto in questi anni per la vigilanza e il controllo del tax credit la Direzione cinema e audiovisivo del MiC ha segnalato alla Guardia di Finanza frodi fiscali legati alla produzione audiovisiva che hanno portato a scoprire oltre 6,2 milioni di euro di crediti d’imposta non spettanti.
    Stessa cosa per le truffe legate alla 18App. La Guardia di Finanza ha accertato, negli anni, contributi indebitamente percepiti per oltre 21 milioni di euro, denunciando 335 soggetti.
    L’accordo tra MiC e GdF prevede, inoltre, momenti di confronti tra le due istituzioni per lo scambio di informazioni, corsi di formazione e aggiornamento.  Il memorandum è, quindi, un chiaro ed efficace strumento di presidio della legalità e testimonia il costante impegno di MiC e GdF a salvaguardia del lavoro, del merito degli operatori della cultura onesti. 
    “Cultura significa infatti lavorare in un orizzonte comune non soltanto di linguaggi ma anche di comportamenti. Cultura è etica: un ethos intonato all’inflessibile adesione al senso del dovere, così bene esemplificato dal carattere e dalla dirittura di chi ci sta accanto e di fronte in questo preciso momento”, ha dichiarato il Ministro Giuli.
    “L’auspicio che la divisa indossata dal Corpo della Guardia di Finanza con onore, dedizione, disciplina e rispetto per la maestà delle istituzioni sia idealmente la stessa uniforme, il medesimo abito del quale il Ministero della Cultura possa rivestirsi nella sua funzione morale e civile di ogni giorno”, ha concluso il Ministro. LEGGI TUTTO

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    Sindaci e presidenti di Regione più amati d’Italia, la classifica 2025 del Sole 24 Ore

    Altra novità in quarta posizione. Si tratta del primo presidente di centrosinistra in classifica che è Eugenio Giani (Toscana, 58%), che precede a sua volta un terzetto tutto meridionale composto da Roberto Occhiuto (Calabria, 58%), Renato Schifani (Sicilia, 56%) e Vincenzo De Luca (Campania, 54,5%). Nei primi dieci, altri due presidenti di centrosinistra: Michele De Pascale (Emilia-Romagna, 54%) all’8° posto e Stefania Proietti (Umbria, 52%) decima a pari merito con Attilio Fontana (Lombardia, 52%). Immediatamente dopo si piazza al 12° posto Francesco Acquaroli (Marche, 50,5%) LEGGI TUTTO

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    Elisabetta Belloni lascia la Commissione Ue: le ragioni dietro le dimissioni da consigliere diplomatico di Ursula von der Leyen

    Ascolta la versione audio dell’articoloUna portavoce della Commissione europea, Arianna Podestà, ha confermato oggi ad Askanews a Bruxelles che Elisabetta Belloni, consigliera diplomatica della presidente Ursula von der Leyen, ha annunciato le sue dimissioni, come riportato oggi dal quotidiano Repubblica. «Possiamo confermare che Elisabetta Belloni sta per lasciare il gabinetto della presidente von der Leyen», ha riferito la portavoce.L’ex direttrice del Dis, Elisabetta Belloni, era stata nominata chief diplomatic adviser – di fatto consigliere diplomatico – della presidente della Commissione Ursula von der Leyen nell’ambito del servizio di consulenza di Palazzo Berlaymont denominato “Idea”. Del nuovo incarico se n’era parlato proprio nei giorni delle dimissioni di Belloni dal vertice dei servizi segreti italiani. Per l’ex responsabile delle agenzie d’intelligence della Repubblica, nonché sherpa del G7 italiano, un contratto iniziale di due anni, rinnovabile, per un massimo di 220 giorni di lavoro all’anno e con «nessun ruolo» del governo italiano nella sua nomina. La scelta, era stato precisato, dipendeva infatti unicamente dalla Commissione e dal suo presidente.Loading… LEGGI TUTTO

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    Spese militari Italia, governo pensa a commissione speciale per velocizzare acquisti

    Velocizzare gli acquisti di materiale ed equipaggiamento militari per far fronte alle carenze difensive, bypassando il controllo preventivo della Corte dei Conti e creando un’apposita commissione speciale per verificare e vagliare la regolarità dei contratti. Questo, in sintesi, l’emendamento che il ministero della Difesa presenterà nei prossimi giorni. Immediata la reazione dell’opposizione

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    Nei prossimi giorni il ministero della Difesa presenterà un emendamento, probabilmente al dl infrastrutture, con il quale velocizzare gli acquisti di materiale ed equipaggiamento necessari per far fronte alle carenze di capacità difensive dell’Italia attraverso l’approvvigionamento urgente di armi, munizioni e materiale bellico nuovo o aggiuntivo. I contratti relativi avrebbero una sorta di “corsia preferenziale”, bypassando il controllo della Corte dei Conti, bilanciando però la deroga con la creazione di una commissione speciale della Corte che sarà composta da un magistrato del Consiglio di Stato, da un avvocato dello Stato, da un rappresentante per ciascuna forza armata e da un rappresentante della Direzione nazionale degli armamenti. 

    Niente controllo preventivo Corte Conti, ma commissione ad hoc       

    I pilastri su cui si fonda l’emendamento sono sostanzialmente due. Il primo è quello di evitare il controllo preventivo della Corte dei Conti, bilanciando però la deroga con la creazione di una commissione speciale che sarà composta da un magistrato del Consiglio di Stato, da un avvocato dello Stato, da un rappresentante per ciascuna forza armata e da un rappresentante della Direzione nazionale degli armamenti. Il secondo, invece, è quello che riguarda la volontà di sottoporre i contratti a segreto, contrariamente a quanto previsto dal decreto legislativo sui contratti pubblici.
    Il documento, già redatto dagli uffici legislativi, è pronto per essere presentato come emendamento al decreto infrastrutture. L’intenzione della Difesa, comunque, è quella di arrivare a un via libera nel più breve tempo possibile. LEGGI TUTTO

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    Ius Scholae, nuove polemiche Lega-Forza Italia

    Continua a tenere banco la discussione sulla riforma della legge sulla cittadinanza. Nella maggioranza Antonio Tajani insiste, ma la Lega fa muro

    Non sembrano essersi placate le polemiche intorno allo Ius Scholae. Querelle tutta interna alla maggioranza. Sul tema è tornato il leader di Forza Italia, Antonio Tajani, spiegando che sulla proposta non farà marcia indietro, nonostante lo stop ricevuto dalla premier Giorgia Meloni che aveva definito la riforma non prioritaria per il governo. 

    Parole, quelle del titolare della Farnesina, che però hanno provocato l’irritazione degli alleati di maggioranza. In particolare la Lega, che in una nota ha chiesto il leader azzurro ad archiviare una volta per tutte la proposta sullo Ius Scholae, chiarendo che non fa parte del programma di centrodestra. Ma soprattutto ha sottolineato che il quesito sulla cittadinanza è già stato bocciato dagli elettori con il referendum appoggiato dal centrosinistra. Critiche che però piovono anche dalle opposizioni, con Riccardo Magi di +Europa che parla di “balletto estivo” di Tajani. E il Movimento 5 Stelle, con Giuseppe Conte che, dal palco del Forum in Masseria, ha invitato il vicepremier azzurro a evitare l’ennesimo “teatrino”. Se ne riparlerà dopo la pausa estiva, prova a smorzare i toni Tajani, sperando che nel frattempo cada anche il veto di Giorgia Meloni. LEGGI TUTTO