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    “Piccoli e Buoni”. Da Poste Italiane un piano di risparmio per i minori

    “Piccoli e Buoni”. Il Piano di Risparmio messo a disposizione da Poste Italiane presso gli uffici postali ha a che fare con il presente, ma in sé racchiude la progettualità e il senso di responsabilità per il futuro. Pensato specificamente per accompagnare i più piccoli sino alla maggior età e per garantire così a essi una base sicura, il Piano di Risparmio prevede la sottoscrizione periodica e automatica di Buoni Fruttiferi Postali dedicati ai minori, da zero fino al raggiungimento dei 16 anni. Al compimento del 18esimo anno, l’importo dei Buoni Fruttiferi Postali sottoscritti, comprensivo degli interessi maturati nel tempo, sarà automaticamente accreditato sul Libretto intestato al ragazzo.I Buoni Fruttiferi Postali dedicati ai minori hanno un rendimento lordo annuo a scadenza che può arrivare fino al 6% in base all’età del minore al momento della sottoscrizione e una tassazione agevolata del 12,50% sugli interessi. Così Poste Italiane, guidata dall’amministratore delegato Matteo Del Fante guarda già oggi all’Italia che verrà, offrendo alle famiglie uno strumento sicuro e flessibile a sostegno delle nuove generazioni. “Piccoli e Buoni” è difatti una soluzione che avvicina i più piccoli al mondo del risparmio, in un’ottica di lungimiranza.Con il suddetto Piano di Risparmio, oltre a investire nel futuro di figli e nipoti è possibile insegnare a questi ultimi come gestire i risparmi, sin dalla tenera età. Come spiegano da Poste Italiane, si tratta di una soluzione pensata per genitori, nonni, parenti, che può essere sottoscritta da chi ha più di 18 anni e sia titolare di un Libretto di Risparmio Postale o di un conto corrente BancoPosta.Per sottoscrivere il Piano di Risparmio “Piccoli e Buoni” basta recarsi una sola volta all’ufficio postale in cui è stato aperto il proprio conto o Libretto e indicare il numero del Libretto intestato al minore a cui si vuole regalare il Piano di Risparmio. Il servizio non ha nessun costo per la sottoscrizione, rimborso e gestione, salvo gli oneri fiscali. Con “Piccoli e Buoni” il cliente autorizza il prelievo automatico e periodico dal suo conto BancoPosta o dal Libretto di Risparmio Postale per sottoscrivere i Buoni Fruttiferi Postali dedicati ai minori. Emessi da Cassa Depositi e Prestiti e garantiti dallo Stato italiano, offrono – oltre alla sicurezza – flessibilità e dunque una maggior adattabilità alle esigenze dei sottoscrittori. LEGGI TUTTO

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    Caldaie a gas: fine incentivi dal 2025 e stop definitivo nel 2040. Quali alternative

    La direzione è segnata: l’Europa si sta avviando verso un futuro senza l’uso delle tradizionali caldaie a gas, con l’obiettivo di vietare la produzione e la vendita di caldaie alimentate a combustibili fossili entro il 2040. Questa prospettiva è stata oggetto di diverse discussioni parlamentari a livello europeo nel corso degli ultimi anni, nonostante il gas fosse inizialmente considerato una fonte energetica conveniente. L’urgente necessità di ridurre le emissioni di gas serra e promuovere l’efficienza energetica ha reso, però, necessaria una transizione verso soluzioni più ecologiche. Vediamo dunque cosa cambierà e quali sono le alternative attualmente disponibili.Direttiva Case Green ed eliminazione caldaie a gasLo scorso 12 aprile il Parlamento europeo dato il via libera definitivo all’Energy Performance of Buildings Directive (Epbd), conosciuta anche come Direttiva sulle Case Green. Questa Direttiva mira a ridurre progressivamente le emissioni di gas serra e i consumi energetici degli edifici entro il 2030, per arrivare alla neutralità climatica entro il 2050. Fra i punti principali, lo stop progressivo alle caldaie a combustibili fossili, gas metano incluso. Previsto all’inizio per il 2035, il divieto di produzione e vendita delle caldaie alimentate a combustibile fossile è stato poi posticipato al 2040, il che vuol dire che a partire dal primo gennaio 2040 non sarà più possibile installare nuove caldaie a gas metano e Gpl negli edifici di nuova costruzione, residenziali e non.Gli effetti della Direttiva Casa Green comprendono anche l’interruzione degli incentivi fiscali per le caldaie a gas con la fine del 2024. Il piano prevede inoltre, tra il 2025 e il 2026, il declassamento delle etichette riguardanti le prestazioni energetiche delle caldaie a gas, allo scopo di scoraggiarne l’acquisto e favorire la sostituzione degli impianti.Quali alternativeIn vista di un futuro che vede consegnare all’obsolescenza le caldaie a gas, è utile conoscere le alternative a questi dispositivi. Vediamole nel dettaglio:Pompa di calore – Questo sistema trasferisce l’aria calda in un edificio utilizzando energia elettrica, evitando l’uso di gas o altri combustibili. Le tipologi presenti sul mercato sono:Aria-aria: l’energia termica proveniente dall’aria esterna viene riversata in casa tramite split (o fancoil). È la tipologia più diffusa fra le famiglie. Gli apparecchi sono semplici da installare e hanno un consumo relativamente limitato. Il difetto è che sono poco adatti alle regioni con temperature molto basse. Prezzi tra 2.000 e 8.000 euro;Aria-acqua: l’energia termica viene usata per far funzionare un impianto con termosifoni o pannelli a pavimento, o per scaldare l’acqua per usi sanitari. Anche questa tipologia, sfruttando la temperatura dell’aria esterna, è poco indicata per le regioni in cui fa molto freddo. Prezzi da 3.000 a 10.000 euro circa;Acqua-acqua: qui viene sfruttata l’acqua di falda. Si tratta di sistemi molto efficienti ma anche costosi (tra i 6.000 e i 7.500 euro, approssimativamente), per i quali è prevista la costruzione di un pozzo con sistema di aspirazione;Terra-acqua: a essere sfruttato in questo caso è il calore presente nel terreno, per cui è necessaria l’installazione di una sonda geotermica. Un impianto geotermico domestico per un edificio di circa 100 metri quadri, può arrivare a costare anche 25.000 euro, con prezzi crescenti anche in relazione a superficie da riscaldare e potenza installata.Oltre alle pompe di calore, sistemi alternativi alle caldaie a gas sono anche i seguenti:Caldaia elettrica: riscalda l’acqua attraverso resistenze elettriche. È una soluzione a costo inferiore rispetto alle pompe di calore e ai sistemi a combustibili fossili, specialmente per ambienti più piccoli. Combinata con un impianto solare, può contribuire ad un’ulteriore riduzione dei costi energetici. Per quanto riguarda i prezzi, si va dai 300 – 500 euro per caldaie da 50/80 litri per abitazioni di medie dimensioni, ai 1.500 – 2.500 euro per le caldaie elettriche con pompa di calore;Caldaia ionica: basata sul principio della “dissociazione ionica”, questa tecnologia riscalda l’acqua tramite elettrolisi, senza l’uso di canne fumarie o unità esterne. L’uso di tale tecnologia può contribuire alla riduzione delle emissioni e promuovere un’efficienza energetica più elevata, ma presenta costi elevati e un consumo di elettricità più alto rispetto alle pompe di calore. Non ha bisogno di collegamenti esterni e può raggiungere temperature elevate, sebbene consumi più del doppio rispetto a una pompa di calore. Rispetto a una caldaia elettrica, invece, può far risparmiare fino al 39% e si integra bene con pannelli solari e fotovoltaici. Il costo oscilla tra i 2.200 e i 3.300 euro;Caldaia a biomassa: funziona in modo simile a una caldaia a gas, ma utilizza materiali organici, come sostanze vegetali o animali (pellet, legna o gusci di frutta secca, etc.), come combustibile per produrre calore. La biomassa solida, liquida o gassosa può essere utilizzata come combustibile per riscaldare ambienti o produrre acqua calda sanitaria. Solitamente il costo medio dell’acquisto della caldaia a biomassa compresa l’installazione, si aggira intorno ai 4.000 euro;Riscaldamento a pavimento: utilizza tubi sottili e flessibili installati sotto il pavimento per trasferire calore all’ambiente, offrendo una distribuzione uniforme del calore e una maggiore efficienza energetica. I prezzi di fornitura e posa in opera di un riscaldamento a pavimento tradizionale oscillano in media tra i 70 e i 90 al metro quadro. Il prezzo dipende dalle varie componenti dell’impianto, oltre che dalla manodopera, dalla qualità dei materiali e dal luogo di posa. Per quanto riguarda la scelta del generatore di calore si può optare per una caldaia a condensazione, per una pompa di calore aria acqua (come detto) o per un impianto solare termico, con costi variabili in base alla scelta effettuata e alle caratteristiche dell’impianto. In generale per un appartamento da 100 mq il costo chiavi in mano di un impianto di riscaldamento a pavimento tradizionale si aggira sui 9.000 euro; LEGGI TUTTO

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    Crt, si infiamma lo scontro. “Ora Irrera faccia pulizia”

    Il caos intorno a Fondazione Crt non accenna a placarsi. Per oggi, alle ore 15, il presidente a interim Maurizio Irrera ha convocato il vecchio consiglio d’indirizzo dell’ente torinese in vista della risposta che andrà recapitata al Mef entro i primi giorni di maggio. In seguito, ci sarà un cda. La decisione di Irrera è parsa da alcuni irrituale, poiché l’organo chiamato a raccolta accoglierebbe numerosi «pattisti». Non a caso, alla convocazione sono seguite due lettere molto dure da parte di due consiglieri, ed ex magistrati. La prima è a firma di Arturo Soprano, presidente emerito della Corte d’Appello di Torino, che ha espresso «profonda indignazione per la condotta di alcuni consiglieri della Fondazione» i quali «avrebbero aderito a uno scellerato patto occulto, teso evidentemente ad assicurare ai pattisti il controllo di nomine interne alla Fondazione». La toga nella missiva sottolinea come desti «inquietante stupore il fatto che le numerose nomine in questione (in Equiter, Ogr, Ream, Ulaop) sarebbero avvenute con voto unanime e, quindi, anche con adesione degli altri membri del cda rimasti estranei all’indecorosa spartizione».L’auspicio è quindi che le inchieste di Mef e Procura di Torino facciano «pulizia nella fondazione». La seconda lettera, invece, è stata scritta da un altro ex magistrato, Massimo Terzi, il quale ha chiesto a Irrera «conferma che prima della riunione del consiglio di indirizzo» odierno, «anche al fine di valutare se parteciparvi, saremo tutti messi a conoscenza delle dichiarazioni rese da ciascun componente degli organi della Fondazione» in merito alla presenza di un conflitto di interesse «per avere preso parte agli accordi» su cui indaga la Vigilanza. Un affondo che, nei carteggi interni all’Ente sabaudo, avrebbe contrariato la componente del cda Caterina Bima – che insieme a Davide Canavesio ha guidato la fronda contro l’ex presidente Fabrizio Palenzona – che avrebbe sottolineato come lo Statuto di Crt non preveda di fornire generiche e generali dichiarazioni di assenza di conflitto. Un punto su cui Terzi avrebbe replicato che vista la richiesta di Mef e presidente a interim è inutile nascondersi dietro a cavilli. LEGGI TUTTO

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    Calendario del fisco di maggio: le date da non dimenticare

    Il mese di maggio non sarà ricco di scadenze del fisco ma darà il via alla stagione della dichiarazione dei redditi dopo la pubblicazione ai fini di visualizzazione, della dichiarazione 730 precompilata.La prima data da segnarsi in rosso sarà, quindi, quella del 2 maggio, giorno in cui i contribuenti potranno visualizzare sulla propria pagina riservata del sito dell’Agenzia delle entrate, il proprio 730 precompilato che, invece, potrà essere modificato e inviato solo dalle settimane successive.Ma vediamo tutte le date.Dal 2 al 16 maggioCome scritto sopra, il primo giovedì del mese sarà la giornata che darà il via ufficiale alla stagione della dichiarazione dei redditi.Nella stessa data, però, è previsto il versamento dell’imposta di registro per i contratti locazione e affitto stipulati, con il regime della cedolare secca, a partire dal primo aprile scorso o rinnovati tacitamente lo stesso giorno.Entro il 10 di maggio, invece, dovrà essere effettuato da parte dei datori di lavoratori domestici il versamento dei contributi previdenziali dei lavoratori domestici relativi al primo trimestre gennaio-marzo 2024.Superato metà mese del fisco, invece, i titolari di partita Iva saranno tenuti al versamento dell’Iva mensile a cui, a maggio, si aggiunge anche il versamento dell’Iva trimestrale relativa alle operazioni terminate nel primo trimestre dell’anno.Da metà mese al 31 maggioEntro il 20 maggio le imprese elettriche saranno tenute a comunicare all’Agenzia delle Entrate i dettagli sul canone Rai addebitato, accreditato riscosso e riversato nel mese precedente in bolletta del consumatore.L’ultimo giorno del mese ci sono diversi adempimenti del fisco che differenti contribuenti saranno chiamati ad assolvere come, ad esempio, il pagamento dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche o la presentazione da parte degli eredi della dichiarazione dei redditi per i contribuenti deceduti tra lo scorso 1 agosto e il 30 novembre 2023; la presentazione dovrà essere effettuate in modalità telematica e si dovrà compilare la sezione dedicata a destinare l’otto, il cinque e il 2 per mille dell’Irpef.Certamente, quello che interessa di più è il pagamento della rata della Rottamazione quater di cui abbiamo parlato in un precedente articolo de IlGiornale.It; questa data vale egualmente per coloro i quali lo scorso 15 marzo, pagando delle rate non versate previste nel piano di rateizzazione delle cartelle esattoriali, sono rientrati nei benefici previsti dalla misura di pace fiscale. LEGGI TUTTO

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    30 aprile: scatta l’operazione Irpef 2024 | I modelli 730 precompilati

    Dal pomeriggio di martedì 30 aprile saranno disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate – ma per ora solo in modalità consultazione – i modelli 730 semplificati per la presentazione precompilata della dichiarazione dei redditi. L’invio sarà possibile dal 20 maggio.I modelli sono predisposti con i dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate oppure inviati dagli enti esterni, come datori di lavoro, farmacie e banche. In totale le informazioni trasmesse per la stagione 2024 sono circa 1 miliardo e 300 milioni. Con il nuovo 730 semplificato il cittadino non dovrà più conoscere quadri, righi e codici ma sarà guidato fino all’invio della dichiarazione con una interfaccia più intuitiva e parole semplici.Dopo aver accettato o modificato i dati – operazioni che si potranno compiere dal prossimo 20 maggio – sarà il sistema a inserire automaticamente i dati all’interno del modello. Altra novità di quest’anno sarà la possibilità di ricevere eventuali rimborsi da 730 direttamente dall’Agenzia, anche in presenza di un sostituto d’imposta. Per inviare la dichiarazione ci sarà tempo fino al 30 settembre 2024; fino al 15 ottobre, invece, per chi presenta il modello Redditi.Ma chi può presentare il 730 precompilato?lavoratori dipendenti o pensionati;persone che ricevono indennità sostitutive del reddito da lavoro (indennità di mobilità, integrazioni salariali e così via);soci di cooperative agricole, di servizi, di produzione e lavoro, di prima trasformazione dei prodotti agricoli e di piccola pesca;sacerdoti;parlamentari nazionali, giudici costituzionali e i titolari di cariche pubbliche elettive;lavoratori con contratto di lavoro a tempo determinato con durata inferiore all’anno;chi è impegnato in lavori socialmente utili;il personale della scuola con contratto di lavoro a tempo determinato;lavoratori con redditi di collaborazione coordinata e continuativa;produttori agricoli che non sono tenuti alla presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta, Iva e Irap.Quindi il 730 precompilato è predisposto per i contribuenti che hanno percepito, per l’anno d’imposta precedente, redditi di lavoro dipendente e assimilati. Ma da quest’anno si allarga in via sperimentale la platea di contribuenti. Infatti il 730 potrà accogliere dati che prima dovevano necessariamente transitare per il modello Redditi (per esempio, redditi di capitale di fonte estera soggetti a imposta sostitutiva, investimenti all’estero e attività estere di natura finanziaria ai fini Ivie e Ivafe).Da quest’anno anche gli imprenditori e i professionisti (partita Iva) potranno consultare la dichiarazione precompilata contenente i redditi risultanti dalle certificazioni uniche di lavoro autonomo, da fabbricati e terreni, le spese detraibili e deducibili e quelle dei familiari. Inoltre, in caso di adesione al regime di vantaggio o al regime forfetario, direttamente tramite l’applicativo della precompilata sarà possibile completare e inviare il modello Redditi persone fisiche e aderire, a partire dal 15 giugno, al concordato preventivo.Cosa c’è nei modelli?Sono circa 1 miliardo e 300 milioni (1.270.674.831 per l’esattezza) i dati ricevuti dal Fisco e pre-caricati nelle dichiarazioni 2024. Nella top five delle occorrenze svettano come sempre le spese sanitarie (oltre 1 miliardo di documenti fiscali), i premi assicurativi (98 milioni di dati), le certificazioni uniche di dipendenti e autonomi (75 milioni), i bonifici per ristrutturazioni (10 milioni) e gli interessi sui mutui (9 milioni). Tra le novità di quest’anno, i dati relativi ai rimborsi per il “bonus vista”, quelli inviati dagli infermieri pediatrici e quelli relativi agli abbonamenti al trasporto pubblico locale. Tutte voci che si aggiungono a quelle già presenti negli anni scorsi: contributi previdenziali, spese universitarie, per gli asili nido, per gli interventi di ristrutturazione, erogazioni liberali ecc.Spid, Cie, CnsPer visualizzare e scaricare la dichiarazione occorre accedere alla propria area riservata con Spid, Cie o Cns. Una volta che il contribuente accede al servizio tramite le proprie credenziali Spid, Carta d’identità elettronica (Cie) o Carta nazionale dei servizi (Cns), se ha i requisiti per presentare il 730, potrà scegliere se accedere alla propria dichiarazione in modalità semplificata oppure ordinaria. Nel primo caso, potrà visualizzare i dati (sia quelli utilizzati che non) all’interno di un’interfaccia semplice da navigare anche grazie alla presenza di termini di uso comune che indicano in modo chiaro le sezioni in cui sono presenti dati da confermare o modificare: “casa e altre proprietà”, “famiglia”, “lavoro”, “altri redditi”, “spese sostenute”. Una volta che le informazioni fiscali saranno confermate o modificate e successivamente validate (dal 20 maggio), saranno riportate in automatico all’interno del modello. LEGGI TUTTO

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    Tim recupera 249 milioni. Segnale Vivendi sulla rete

    Tim riporta a casa 249 milioni di euro. Il Tribunale di Milano, infatti, ha deciso di restituire la cifra sequestrata , nonostante la compagnia non fosse indagata. La vicenda riguarda fatti avvenuti prima del 2019, nell’ambito di indagini su una presunta truffa sui servizi a valore aggiunto: in particolare, sarebbero stati sottratti soldi per servizi […] LEGGI TUTTO

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    Ilva riparte, stretta sul cavaliere bianco   

    Prende forma il piano per il rilancio dell’ex Ilva. Un cronoprogramma per la ripartenza degli impianti e l’avvio di una parziale conversione ai forni elettrici con, in parallelo, l’analisi dei potenziali futuri acquirenti privati.A tratteggiarne i dettagli della nuova Ilva sono stati ieri i ministri competenti, in particolare il ministro delle Imprese Adolfo Urso, alla […] LEGGI TUTTO