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    “C’è accordo tecnico”, così il ministro Pichetto Fratin sull’addio al carbone

    I Paesi del G7 potrebbero dire addio al carbone dal 2035. Si tratta di un’ipotesi prevista nel documento finale il quale verrà stilato domani, 30 aprile. Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica dell’Italia, alla fine dei lavori del G7 Ambiente, Energia e Clima, ha sottolineato che sul tema c’è un accordo tecnico, e che l’accordo verrà siglato nella giornata di domani, 30 aprile, tramite comunicato ufficiale dal G7 in corso a Venaria Reale, a pochi chilometri da Torino. Ecco tutti gli aggiornamenti.La cancellazione graduale Pichetto Fratin ha specificato che l’Italia “può fare sicuramente da apripista, chiudendo anche prima del 2030, nel brevissimo periodo nella parte continentale. Si può parlare di un anno o anche meno”. Il ministro ha poi risposto in merito alla possibilità di un phase-out, una cancellazione graduale, nel nostro Paese già nel 2024, affermando: “È una valutazione che farò a breve, non ho fissato ancora una data. A settembre ero quasi pronto poi ho avuto un dubbio, un ripensamento, ho optato per una riduzione al minimo. C’era il grande dubbio che potesse succedere qualcosa sul piano geopolitico mondiale; poi c’è stato il 7 ottobre con l’attacco di Hamas; c’è stata poi la questione del Mar Rosso. Bisogna fare quindi una serie di considerazioni che esulano dalla stretta valutazione di merito”.La situazione in Italia In quanto alla situazione in Italia, sappiamo che nel Belpaese ci sono cinque impianti di produzione elettrica a carbone situati a Brindisi, Civitavecchia, Portovesme, Monfalcone e Fiume Santo (Sassari). Attualmente, la centrale di Monfalcone, di proprietà di A2A, sta procedendo con la conversione a gas. Secondo quanto riportato sul sito di assocarboni.it, la centrale di Monfalcone è composta da due unità con una capacità elettrica rispettivamente di 165 e 171 MW (prima della conversione a gas). La centrale di Torrevaglia del Nord, di proprietà di Enel, è formata da tre unità, ognuna con una potenza elettrica lorda di 660 MW. Enel possiede poi la centrale di Brindisi Sud la quale è composta da tre unità, ognuna ha una potenza elettrica lorda di 660 MW, mentre l’impianto del Sulcis è costituito da due unità con potenze elettriche lordo rispettivamente di 280 MW e 210 MW. LEGGI TUTTO

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    Mosca nazionalizza altre 21 aziende. Si muove la Farnesina: “Ora intervenga la Ue”

    Scontro frontale tra Italia e Russia dopo la decisione di Mosca di nazionalizzare l’Ariston Thermo Group: scende in campo la Farnesina. Il ministero degli Esteri guidato da Antonio Tajani ha convocato l’ambasciatore russo Alexei Paramonov per esprimere il forte disappunto del governo per la situazione che si è venuta a creare a partire da sabato, quando il Cremlino – per presunti”atti ostili” – ha trasferito in amministrazione temporanea Ariston Thermo Rus, appartenente al gruppo nostrano, a un’impresa del gruppo Gazprom: “In linea con i partner europei, ed in particolare con la Germania, l’Italia chiede alla Federazione Russa di ritirare le misure adottate contro legittime attività economiche di imprese straniere nel Paese”, la posizione espressa in una nota.Nel corso dell’incontro con il diplomatico di Mosca, il segretario generale della Farnesina Riccardo Guariglia ha sottolineato che Ariston ha uno storico radicamento nel Paese e non ha alcuna connessione con l’attuale situazione di crisi internazionale. L’auspicio è un passo indietro da parte della Russia, come già rimarcato nelle scorse ore da parte dell’Unione europea. Il ministro Tajani è in contatto con l’azienda e si riserva di approfondire le conseguenze della decisione russa insieme ai partner G7 e Ue e di valutare una risposta appropriata. Il provvedimento di Putin ha infatti colpito anche un’azienda tedesca e sono oltre 21 le aziende per le quali sono già state avviate misure analoghe da parte di Mosca.Netta, categorica la posizione di Mosca. In una nota diffusa sui canali ufficiali, l’ambasciata russa ha affermato di aver fornito “spiegazioni esaurienti sulla legalità e fondatezza delle decisioni prese”, ricordando che Mosca è sempre stata data particolare importanza ai fruttuosi rapporti commerciali ed economici reciprocamente benefici con l’Italia. Paramonov ha evidenziato sul punto: “Tutte le responsabilità delle conseguenze negative della loro distruzione spetta esclusivamente alle autorità italiane, che hanno sacrificato i veri interessi nazionali per partecipare a disperate e pericolose avventure geopolitiche antirusse”. Il diplomatico ha poi puntato il dito contro il tono sempre più aggressivo e irresponsabile, la retorica dei leader occidentali e delle loro associazioni, che “non possono essere interpretate altrimenti come intenzione di creare ulteriori minacce alla sicurezza nazionale, economica, energetica e di altra natura della Federazione Russa”. LEGGI TUTTO

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    Tim, annullato il maxi sequestro da 249 milioni sui servizi extra

    Restituire i 249 milioni di euro sequestrati sui servizi extra. Questa la decisione del Tribunale di Milano in merito a un’indagine sulla truffa legata ai Servizi a Valore Aggiunto (Vas) nel settore telefonico. Dopo la contestazione da parte di Tim, il Tribunale ha annullato il decreto di sequestro preventivo e ha assunto l’impegno di fornire le motivazioni entro 30 giorni. Ecco tutti gli aggiornamenti.Il maxi sequestroIl maxi sequestro è stato disposto inizialmente l’8 febbraio e successivamente è stato annullato dal Riesame dopo la richiesta dell’aggiunto Eugenio Fusco e del sostituto Francesco Cajani, con decisione presa dalla giudice Patrizia Nobile. Le giudici Savoia-Galli-Ambrosino hanno disposto la restituzione della somma alla società, assistita dall’avvocata Paola Severino.L’accadutoNel 2018, le autorità di Milano, in collaborazione con quelle di Roma, hanno emesso un ordine di sequestro per circa 322 milioni di euro, coinvolgendo cinque società sospettate di vendere servizi Vas, cioè tutti i servizi al di là delle normali chiamate vocali e fax. Nonostante Tim non fosse direttamente coinvolta, più di 20 persone erano sotto inchiesta. Si sospettava che queste società avessero lucrato su fondi sottratti dai crediti telefonici per offrire servizi “premium” come giochi, suonerie e notizie non richiesti dagli utenti. LEGGI TUTTO

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    Transpotec 2024, dai truck elettrici ai rimorchi: ecco tutte le novità in esposizione

    La sfida della sostenibilità si può vincere con il giusto mix di motorizzazioni e tecnologie. All’edizione 2024 di Transpotec Logitec gli espositori racconteranno la loro versione di mobilità sostenibile, con i truck al 100% elettrici e i motori a idrogeno direttamente dall’Olanda. In arrivo anche i semirimorchi e i rimorchi green, modelli a doppio piano di carico con il 60% di capacità in più a fronte di una riduzione netta del 40% delle emissioni di CO2; e gli pneumatici che evitano la dispersione di microparticelle altamente inquinanti e dannose per la salute.Transpotec Logitec e Nme-Next Mobility Exhibition offriranno dunque risposte concrete agli operatori di entrambi i settori, favorendo un dialogo fruttuoso intorno alle prospettive comuni di sviluppo.Gli strumenti al centro della proposta fieristica sono pensati per le strategie «ASI», sigla che sintetizza i tre approcci con cui rendere la mobilità sostenibile: Avoid (evitare), Shift (spostare) e Improve (migliorare). Si punta, infatti, ad evitare o comunque ridurre l’esigenza di spostarsi, accorciando le distanze tra residenze e luoghi di lavoro e svago, ovvero tra luoghi di produzione e di consumo della merce così da ridurre le distanze dello spostamento (soprattutto in auto, aereo e nave).L’obiettivo di Transpotec Logitec e Nme sarà creare nuova consapevolezza intorno gli obiettivi di medio e lungo periodo, anche attraverso un ricco palinsesto di convegni e workshop dedicati alle tematiche più calde per i due mercati.Ad aprire le due manifestazioni seguendo un filo rosso comune sarà l’evento inaugurale che l’8 maggio vedrà un confronto aperto tra industria, associazioni e istituzioni sulle problematiche che interessano entrambi i settori e sulle soluzioni oggi possibili sul mercato. Nell’area di Largo Nazioni verranno allestite delle vere e proprie piste per i test drive e la piazza dell’usato, una superficie di mille metri quadrati dedicata ai mezzi di seconda mano.Nell’Aftermarket Village organizzato dalla rivista Parts Truck del gruppo editoriale DBInformation comparirà invece l’offerta di parti di ricambio, componentistica e servizi di rimanufacturing e rigenerazione da parte di più di 40 aziende. Per quanto riguarda i mezzi elettrici, lo spazio espositivo denominato Last Mile – Microvan & cargo bike area. Secondo studi condotti in varie città, il trasporto merci rappresenta dal 15% al 30% del traffico totale nelle aree urbane durante le ore di punta. Partendo da questo assunto, è perciò prioritario puntare su nuove forme di mobilità, a emissione zero. Non ultime, le novità tecnologiche, dall’analisi dei big data al fattore digitalizzazione. LEGGI TUTTO

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    Trasporti: settore pronto a offrire un posto di lavoro a 60mila giovani

    Il settore della logistica oggi lamenta una grave carenza di personale che potrebbe costituire una minaccia per la competitività delle imprese italiane nel mercato globale, poiché limita la loro capacità di fornire servizi di alta qualità e di innovare.Sono almeno 60mila i posti di lavoro vacanti nel settore secondo i dati dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” del Politecnico di Milano. Si tratta perlopiù di autisti, ma anche professionisti informatici, addetti al controllo qualità, impiegati ufficio acquisti, responsabili di magazzino, solo per citarne alcuni, ruoli che sempre più oggi richiedono alta scolarizzazione e offrono possibilità di crescita professionale e formazione continua.La ricerca di nuove leve rappresenta dunque una vera e propria urgenza che troverà un punto di sintesi a Transpotec Logitec. In partnership con Next to the Truckers, la manifestazione ospiterà un momento di confronto per raccontare come da una positiva collaborazione tra mondo della scuola e aziende possano nascere interessanti opportunità di occupazione per i giovani. LEGGI TUTTO

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    Sul palco di Fiera Milano i trasporti del futuro Focus sulla competitività

    Milano capitale dei trasporti. Sei padiglioni, 539 aziende in tutto e 22 Paesi rappresentati. I numeri di Transpotec e Nme 2024 sono quelli di un’iniziativa sempre più partecipata e che farà da vetrina alle ultime innovazioni del settore dei trasporti, la cosiddetta «settima rivoluzione». Dall’8 all 11 maggio negli spazi di Fiera Milano, il capoluogo lombardo ospiterà la manifestazione leader per il settore autotrasporto e logistica. I temi chiave dell’evento saranno la transizione energetica, il mercato e le professioni, l’impatto sulla mobilità urbana, l’innovazione e la sicurezza.«Digitalizzazione e transizione energetica sono i grandi driver di sviluppo per il mondo dei trasporti e della mobilità delle persone», ha detto Roberto Foresti, vicedirettore generale di Fiera Milano. «Con più di 500 aziende presenti – prosegue – Transpotec Logitec e Next Mobility Exhibition dall’8 maggio a Fiera Milano accenderanno i riflettori sulle grandi sfide e le opportunità che questa rivoluzione sta portando nei due mercati. Mezzi, prodotti, soluzioni software, nuove infrastrutture che a tendere cambieranno non solo le nostre città, ma anche la vita di ogni cittadino, garantendo più efficienza, meno congestione e maggiore qualità della vita».Convegni, seminari e workshop forniranno una panoramica a 360 gradi sulle criticità e le opportunità del settore, offrendo proposte, idee e strumenti per garantire competitività a un mercato che è strategico per l’intero sistema Paese. Parteciperanno anche le otto grandi case produttrici di mezzi pesanti in Europa: Daf Veicoli Industriali, Daimler Truck Italia, Ford Trucks Italia, Italscania, Iveco, Man Truck & Bus Italia, Renault Trucks Italia, Volvo Trucks Italia. Le «otto sorelle» porteranno in fiera anteprime, nuove motorizzazioni e servizi pensati per far fronte agli step di decarbonizzazione stabiliti dall’Unione europea, che prevedono una riduzione delle emissioni del 90% entro il 2040.Quello dei trasporti è un segmento sottovalutato, nonostante la logistica conto terzi continui ad aumentare il fatturato in Italia, sfondando quota 112 miliardi nel 2023. In crescita nel nostro Paese anche il mercato dei mezzi pesanti: +11,4% lo scorso anno per un totale di 28.623 immatricolazioni. Bene poi i anche i veicoli commerciali, che hanno segnato una crescita del 22,5% rispetto al 2022.Non solo, in uno scenario dove più dell’80% delle merci viene trasportato su gomma, secondo i dati di Eurostat, la sfida della decarbonizzazione si lega strettamente alla evoluzione dei mezzi e della logistica: oggi, solo in Italia, le emissioni di CO2 derivanti dal trasporto merci equivalgono al 30 percento del totale su strada, secondo uno studio del Politecnico di Milano. LEGGI TUTTO

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    Arriva il “Superbonus” per le nuove assunzioni: cosa cambia per le imprese

    Il governo di Giorgia Meloni vuole spingere l’occupazione con nuove misure che incentivino le assunzioni da parte delle aziende. Il piano verrà presentato oggi alle parti sociali attinge dai 43miliardi di dote provenienti dai fondi europei, che Palazzo Chigi vuol mettere nel mercato del lavoro. Uno sguardo di riguardo verrà rivolto al Mezzogiorno, per tentare di ridurre il gap occupazionale con il nord del Paese, ma le misure saranno valide in tutto il territorio nazionale.Nel pacchetto sono tre i bonus previsti dal governo: donne, giovani e Zes, che è l’acronimo di “zone economiche speciali”. Si tratta di un’area individuata in base alle presenza di zone portuali, che godono di benefici fiscali e di semplificazioni burocratiche, allo scopo di favornirne lo sviluppo. Sono presenti in pressoché tutot il mondo e una delle più famose è senz’altro quella di Dubai. A oggi, sul territorio italiano, quasi tutto il Mezzogiorno gode dei benefici “Zes”. Il governo ha previsto importanti sgravi contributivi, che arrivano al 100% dell’importo in caso di assunzioni a tempo indeterminato, ma anche incentivi a fondo perduto. Ma sono stati previsti anche dei voucher per chi decide di intraprendere la libera professione e di aprire una partita Iva. È stato stimato che gli auti potrebbero raggiungere i 200mila euro. LEGGI TUTTO

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    Il valore delle polizze

    Quanto sono vulnerabili le famiglie italiane?Quanto sarebbero in grado di affrontare delle difficoltà improvvise?L’Ania, l’associazione delle compagnie di assicurazione, dal 2010 svolge un monitoraggio in tale direzione. Il primo dato che emerge è che un quarto delle famiglie non sarebbe in grado di sostenere spese impreviste di significativa entità, mentre il 70% riuscirebbe a farvi […] LEGGI TUTTO