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    Schumacher, il patrimonio in vendita per pagare le cure da 7 milioni l’anno: «La moglie ha venduto orologi e ville»

    Secondo quanto riferisce The Sun, le cure dell’ex campione di Formula 1 costerebbero 7 milioni di euro l’anno, per questo la moglie e i figli starebbero vendendo parte del patrimonio. Il patrimonio di Schumacher è in vendita per pagare le cure – Nanopress.itPer quanto riguarda le condizioni di salute di Schumacher, l’ultima notizia ufficiale risale al 2019, quando la famiglia assicurò che si stava facendo il possibile per aiutare il campione.Schumacher, il patrimonio in vendita per pagare le cure da 7 milioni l’annoCorinna Schumacher sta vendendo parte del patrimonio di famiglia per coprire gli esosi costi delle cure necessarie a mantenere in vita suo marito, Michael Schumacher. Secondo il tabloid inglese “The Sun”, la moglie e i figli dell’ex campione di Formula 1 stanno pagando 7 milioni di euro all’anno per continuare a sostenere le cure di cui Schumi ha bisogno, a seguito dell’incidente sciistico di cui è rimasto vittima nel 2013. Alcuni degli orologi appartenuti all’ex campione sono stati messi all’asta e sono stati venduti per 4,4 milioni di euro. Tra questi, un modello esclusivo di Patek Philippe, che è stato venduto a 2,5 milioni di euro. Inoltre, Corinna ha venduto l’aereo privato della famiglia (che aveva un costo di 31,6 milioni di euro) e alcune proprietà immobiliari, tra cui ville non più utilizzate3.Per quanto riguarda le condizioni di salute di Schumacher, l’ultima notizia ufficiale risale al 2019, quando la famiglia ha dichiarato: “Potete stare certi che siete ancora nelle migliori mani e che stiamo facendo tutto il possibile per aiutarlo. Vi preghiamo di comprendere che stiamo seguendo la volontà di Michael e per questo manteniamo privata una questione delicata come la sua salute”. L’incidenteIl 29 dicembre del 2013 il mondo intero venne raggiunto da una drammatica notizia: il sette volte campione del mondo, Michael Schumacher, era rimasto vittima di un incidente sugli sci. Quella domenica Shumacher si trovava a Meribel, sulle Alpi Francesi, con la famiglia e con gli amici per trascorrere le vacanze natalizie nel suo chalet ‘Les Brames’.Sciatore esperto e perfetto conoscitore di quelle piste, Schumacher scese lungo la Chamois, una pista Rossa, mentre gli amici scelsero di percorrere La Biche, una pista Blu. A rivelare quello che accadde al campione, fu una telecamera GoPro installata sul casco di Schumi. Schumacher stava procedendo a velocità normale, quando fu sorpreso da una roccia nascosta dalla neve appena caduta. La colpì e poi finì su un’altra roccia. L’ex pilota tedesco fu elitrasportato all’ospedale Universitario di Grenoble, dove venne ricoverato in “gravi condizioni” e da allora nulla più è stato come prima.  LEGGI TUTTO

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    Tre militari della Gdf morti durante un’esercitazione in Valtellina: avevano 32, 25 e 22 anni

    L’incidente, costato la vita ai tre giovani militari, è avvenuto durante un’esercitazione poco prima delle 13 di questo pomeriggio.Tre militari della Gdf morti durante un’esercitazione in Valtellina – Nanopress.itSecondo le prime notizie, i tre sarebbero precipitati dal precipizio degli Asteroidi. Tre militari della Guardia di Finanza morti durante un’esercitazione in ValtellinaTre giovani militari del Soccorso Alpino della Guardia di finanza (Sagf) sono rimasti coinvolti in un drammatico incidente avvenuto in territorio comunale di Val Masino, in provincia di Sondrio. Per i tre militari non c’è stato nulla da fare. Secondo le prime informazioni riportate dall’Ansa, i tre sarebbero precipitati dal precipizio degli Asteroidi.L’incidente è avvenuto durante un’esercitazione, poco prima delle 13 di questo pomeriggio. Le vittime avevano 32, 25 e 22 anni. Uno di loro prestava servizio alla Stazione Sagf di Sondrio, gli altri due in quella di Madesimo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e il magistrato di turno della Procura di Sondrio.L’aula del Senato ha osservato un minuto di silenzio in ricordo dei tre giovani militari che hanno perso la vita nell’incidente in Valtellina. LEGGI TUTTO

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    Fausta Bonino condannata all’ergastolo: l’infermiera è accusata di aver ucciso quattro pazienti con iniezioni letali

    Fausta Bonino, che si è sempre professata innocente, era presente in aula alla lettura della sentenza. L’ex infermiera è accusata di omicidio volontario. Fausta Bonino condannata all’ergastolo – Nanopress.itLa sentenza è stata emessa dalla Corte d’assise d’appello bis.Fausta Bonino condannata all’ergastoloFausta Bonino, l’infermiera dell’ospedale di Piombino finita a processo per le morti di alcuni pazienti, è stata condannata alla pena dell’ergastolo. La sentenza è stata emessa questa mattina dalla corte d’assise d’appello al processo bis di secondo grado, dopo che la Cassazione aveva annullato l’assoluzione della donna. Le morti sospette risalgono al periodo compreso tra il 2014 e il 2015, quando Fausta Bonino lavorava come infermiera all’ospedale di Piombino. Inizialmente, l’infermiera era stata accusata di dieci decessi: in primo grado era stata condannata all’ergastolo per quattro di questi casi, ma in appello era stata assolta. Tuttavia, la Cassazione ha disposto un nuovo appello per quattro pazienti deceduti, confermando l’assoluzione per gli altri sei casi.Al processo bis, al cospetto della corte d’assise d’appello a Firenze, il sostituto procuratore generale Fabio Origlio ha quindi chiesto la condanna all’ergastolo per Fausta Bonino, accusata di aver iniettato eparina (un anticoagulante che, se assunto in quantità imponenti, provoca emorragie interne) a quattro pazienti, causandone il decesso.Fausta Bonino, che si è sempre professata innocente, era presente in aula alla lettura della sentenza. Si procederà ora in Cassazione per capire quale sarà il destino dell’ex infermiera.Le parole del legale“Prendiamo atto della sentenza. Siamo curiosi di leggere le motivazioni, perché in questa vicenda ci sono molti fatti che non tornano, molti dubbi e quindi la corte d’assise d’appello adesso avrà il compito di mettere in fila queste cose” ha detto all’Ansa il legale dell’infermiera, annunciando il ricorso per il terzo grado di giudizio. LEGGI TUTTO

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    Ritrovata l’anziana scomparsa sul monte Faudo

    La donna si era smarrita, nella serata di martedì, 28 maggio, mentre passeggiava con la figlia sul monte Faudo, nel territorio comunale di Dolcedo. Ritrovata l’anziana scomparsa sul monte Faudo – Nanopress.itAll’operazione hanno partecipato squadre della protezione civile e del soccorso alpino. L’anziana è stata accompagnata al pronto soccorso, ma le sue condizioni non destano preoccupazione. Ritrovata l’anziana scomparsa sul monte FaudoÈ stata ritrovata la donna di 86 anni scomparsa nella serata di martedì, 28 maggio, mentre passeggiava sul monte Faudo, entroterra di Imperia. L’anziana è stata rintracciata dai cani dei vigili del fuoco che hanno seguito una traccia fiutando un abito indossato dall’86enne. La donna era finita in un sentiero, in una zona piuttosto impervia, che ha reso necessario l’intervento del soccorso alpino.Alle operazioni hanno partecipato anche vigili del fuoco e protezione civile. La donna è stata accompagnata al pronto soccorso, ma le sue condizioni non destano preoccupazione. LEGGI TUTTO

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    Colpita da una meningite fulminante, Lara Ponticiello muore a 23 anni

    Attualmente, la giovane studentessa viveva a Berlino, dove studiava per il progetto Erasmus. Lo scorso venerdì sera ha accusato un malessere, poi è entrata in coma.Lara Ponticiello muore a 23 anni – Nanopress.itI genitori hanno acconsentito all’espianto degli organi. Meningite fulminante, Lara Ponticiello muore a 23 anniLutto a Gonzaga, nel Mantovano, dove viveva Lara Ponticiello, giovane studentessa scomparsa a soli 23 anni. Lara era una studentessa modello dell’Università di Bologna, laureata in Lingue e letterature straniere (tedesco e russo). Attualmente si trovava a Berlino, in Germania, grazie a una borsa di studio del progetto Erasmus, che permette agli studenti universitari di studiare in altre università all’interno dell’Unione Europea o in Paesi extra-europei partner del programma.Lo scorso venerdì sera, Lara aveva accusato un malessere e, nonostante le prime cure, che sembravano aver risolto il problema, le sue condizioni si sono aggravate, fino al coma irreversibile sopraggiunto domenica, quando la ragazza è svenuta. I genitori, avvisati della gravità della situazione, sono giunti a Berlino, ma purtroppo Lara non ce l’ha fatta. A ucciderla, una meningite fulminante, che non le ha lasciato scampo.In un gesto di estrema solidarietà, i genitori hanno autorizzato l’espianto degli organi, offrendo così la possibilità ad altre persone in attesa di trapianto di continuare a vivere. La sua prematura scomparsa ha colpito profondamente anche la comunità di Reggiolo, dove Lara era cresciuta. LEGGI TUTTO

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    Abusi sui bambini dell’asilo, il pm chiede 9 anni per un maestro di religione

    La prima a notare qualcosa di strano è stata una collega dell’indagato. Grazie alla testimonianza della maestra, sono state installate delle microcamere nella scuola, con cui sono stati documentati gli abusi sui bambini. Abusi sui bambini di un asilo, il pm chiede 9 anni per il maestro – Nanopress.itLa difesa ha chiesto e ottenuto una perizia psichiatrica, sostenendo che il maestro soffra di una malattia che comporta disturbi della sessualità, ma il perito nominato dal giudice per le indagini preliminari ha stabilito che l’indagato è capace di intendere e di volere.Maestro di religione accusato di abusi sessualiUn maestro di religione di Milano è stato arrestato nel marzo dello scorso anno per violenza sessuale nei confronti di quattro bimbi dell’asilo in cui insegnava. La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio, e il processo con rito abbreviato è in corso. La pm ha chiesto per l’uomo una condanna a nove anni di reclusione. Le attività a scuola sono state documentate grazie alle microcamere piazzate dalla Polizia locale di Milano. La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per lui, e il processo con rito abbreviato è in corso. La prima persona a sospettare qualcosa è stata una collega maestra. Entrando nell’aula, notò un gesto “inusuale” da parte del docente che allontanò in fretta una bimba da sé. La maestra ha sporto denuncia e questo ha portato gli inquirenti a collocare delle microcamere nell’aula con cui sono stati documentati gli abusi posti in essere dall’indagato.Emerse altre violenzeOltre ai quattro bambini coinvolti nel primo filone di inchiesta, sono emersi altri quaranta casi di presunti abusi su bambini nelle sei scuole in cui il maestro ha insegnato prima di approdare nell’asilo di Milano. Segnalazioni e audizioni dei genitori sono stati fondamentali per scoprire le altre presunte violenze. Ascoltati i genitori di altri bambini – Nanopress.itLa difesa del maestro ha chiesto e ottenuto una perizia psichiatrica, sostenendo che il maestro soffra di una malattia che comporta disturbi della sessualità, ma il perito nominato dal giudice per le indagini preliminari ha stabilito che l’indagato è capace di intendere e di volere. La sentenza del gup Angela Minerva è prevista per il 9 luglio. I legali del maestro hanno chiesto un nuovo accertamento psichiatrico o, in alternativa, una condanna con l’attenuante dei fatti di minore gravità. LEGGI TUTTO

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    Strage di piazza della Loggia, 50 anni fa l’attentato terroristico nel cuore di Brescia

    In occasione del 50º anniversario della strage, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deposto una corona di fiori davanti alla stele che ricorda i caduti in piazza della Loggia a Brescia.Cinquanta anni fa la strage di Piazza della Loggia – Nanopress.itNei prossimi giorni si aprirà il processo a carico di Roberto Zorzi e Marco Toffaloni, accusati di aver piazzato l’ordigno mortale.Cinquanta anni fa la strage di Piazza della LoggiaLa strage di piazza della Loggia è stato un attentato terroristico di matrice neofascista compiuto il 28 maggio 1974 nella città Brescia, nella centrale piazza della Loggia. Durante una manifestazione contro il terrorismo neofascista, una bomba nascosta in un cestino portarifiuti fu fatta esplodere, provocando la morte di otto persone e il ferimento di altre centodue. In seguito, una persona morì a causa delle ferite, portando il numero totale dei decessi a nove. Questo tragico evento è considerato uno degli attentati più gravi degli anni di piombo in Italia, insieme ad altre stragi come quella di piazza Fontana nel 1969, quella del treno Italicus nel 1974 e quella di Bologna nel 1980.Le ragioni dietro questo attacco non sono mai state completamente chiarite, ma ci sono alcune ipotesi che meglio delineano il contesto storico in cui si sono registrati i fatti. Gli anni ’70 in Italia furono caratterizzati da tensioni politiche e sociali. Il Paese era coinvolto in una lotta tra estremisti di sinistra e di destra, con gruppi armati che cercavano di influenzare la politica e la società. La strage di piazza della Loggia fu la risultanza di questa lotta tra fazioni politiche opposte. La strage di Piazza della Loggia – Nanopress.itSecondo chi condusse le indagini, l’attentato sarebbe stato compiuto da gruppi neofascisti e di estrema destra. Questi gruppi erano noti per la loro violenza e il loro disprezzo per le istituzioni democratiche. L’obiettivo era quello di destabilizzare il Paese e infondere paura nei cittadini. Alcune teorie, che non hanno mai trovato riscontro nelle indagini, suggeriscono che ci fosse un coinvolgimento dei servizi segreti italiani o stranieri nell’attentato.Le condanne e il nuovo processoDopo un lungo iter processuale, nel 2017, sono stati condannati all’ergastolo per strage e per concorso in strage due individui ritenuti responsabili dell’attentato: Carlo Maria Maggi, dirigente di Ordine Nuovo, considerato il mandante, e Maurizio Tramonte, militante e informatore del Sid (il servizio segreto militare), che aveva preso parte alle riunioni organizzative dell’attentato.Di recente, la Procura ha fatto i nomi di altri due presunti complici: Roberto Zorzi e Marco Toffaloni. Si ipotizza che possano aver preso parte ai fatti di piazza della Loggia come esecutori materiali, piazzando l’ordigno mortale. Il processo per Roberto Zorzi si aprirà il 18 giugno in Corte d’Assise, mentre per Marco Toffaloni, che all’epoca aveva appena 16 anni, si aprirà il 30 maggio. LEGGI TUTTO

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    Operaio di 33 anni muore schiacciato da un macchinario a Pesaro Urbino

    L’incidente si è registrato nella Fab di Gallo di Petriano (Pesaro Urbino), che produce componenti per il settore del mobile.Operaio di 33 anni muore schiacciato da un macchinario – Nanopress.itPer la vittima non c’è stato nulla da fare. Operaio di 33 anni muore schiacciato da un macchinarioUn operaio di 33 anni – Simone Mezzolani – è morto schiacciato da un macchinario mentre stava lavorando in fabbrica. L’incidente si è registrato intorno alle 23 di lunedì, 27 maggio, nella Fab di Gallo di Petriano (Pesaro Urbino), azienda che produce componenti per il settore del mobile. Immediato il soccorso, ma il personale del 118 ha solo potuto constatare il decesso. Sul luogo anche i carabinieri e personale dell’Ispettorato del lavoro per ricostruire la dinamica dell’incidente.Francesco Trapanese, presidente dell’assemblea provinciale Fillea Cgil, ha denunciato una situazione di piena emergenza. Trapanese ha sottolineato come sia inaccettabile che si possa morire sul lavoro: ogni anno in Italia più di 1000 lavoratori non fanno più rientro a casa.Notizia in aggiornamento. LEGGI TUTTO