Fibercop tira in ballo il governo per scalzare Open Fiber dal Pnrr
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Si sta discutendo di come farle sposare, ma per il momento rimangono rivali. Lo scorso 2 aprile, infatti, Fibercop (che ha tra gli azionisti il fondo Kkr e il ministero dell’Economia) ha scritto una lettera al governo (e a diversi ministeri) per chiedere di subentrare a Open Fiber negli appalti di Italia 1 Giga finanziati con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per cablare con la fibra ottica 7 milioni di civici in tutta Italia. Secondo quanto riportato da Reuters, che ieri ha diffuso i contenuti della missiva, la finalità sarebbe di favorire il raggiungimento dei target del Pnrr laddove Open Fiber risulta essere più in ritardo (dei 15 lotti di Italia 1 Giga, 8 sono stati assegnati a Open Fiber e 7 a Fibercop). Interpellata da Il Giornale, la società presieduta da Paolo Ciocca e guidata dall’amministratore delegato Giuseppe Gola non ha voluto commentare il contenuto della lettera.Secondo quanto raccolto, tuttavia, non ci sarebbe al momento alcuna disponibilità di cedere il passo a Fibercop, per lo meno senza una richiesta esplicita da parte dei soci (Cassa depositi e prestiti al 60% e fondo Macquarie al 40 per cento).Non è chiaro come e se la richiesta di Fibercop possa trovare accoglimento, soprattutto in quei punti dove Open Fiber ha già allacciato diversi civici e sui quali ha cominciato a vedere affluire (seppure in numeri limitati) i primi clienti. La cosa, comunque, potrebbe essere agevolata dalle interlocuzioni in corso tra i vari azionisti (Kkr e Mef da una parte) e (Cdp e Macquarie dall’altra) per arrivare alla rete unica mettendo insieme i due operatori.Per compensare i ritardi accumulati, il governo ha già ridotto il numero di civici da collegare tagliandoli di 155mila unità su un target complessivo europeo di 3,4 milioni. Al momento, però, anche a causa dei ritardi per lo sblocco del piano di rifinanziamento con le banche, Open Fiber sarebbe più in ritardo rispetto a Fibercop. LEGGI TUTTO