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    Prada macina profitti e sfila verso Versace

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    «Siamo al 100% concentrati sulla crescita dei nostri marchi» ma «non possiamo controllare il momento in cui si presentano le opportunità e sarebbe arrogante non tenere gli occhi aperti». L’ad del gruppo Prada, Andrea Guerra, ha risposto così ieri a un analista che gli chiedeva maggiori indicazioni sui criteri di investimento del gruppo dopo i rumora sulle trattative per acquistare Versace al prezzo di circa 1,5 miliardi. Durante la presentazione dei conti alla comunità finanziaria, i vertici di Prada non hanno dunque voluto svelare le carte sulla possibile operazione che, secondo altre indiscrezioni circolate in questi giorni, vedrebbe nel mirino anche un altro marchio controllato da Capri Holdings, ovvero Jimmy Choo. LEGGI TUTTO

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    Campari: vendite in rialzo nel 2024, possibile impatto dazi fino a 100 mln

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    Campari archivia il 2024 con un utile in calo, nonostante l’aumento delle vendite, e si prepara a un 2025 di “transizione” che nel medio termine dovrebbe portare il gruppo milanese verso una sovraperformance rispetto ai competitor e a guadagnare quote di mercato. “Dopo due mesi nel ruolo – ha detto l’amministratore delegato Simon Hunt in occasione della diffusione dei conti – sono felice di annunciare che Campari Group ha conseguito nuovamente risultati positivi e una sovraperformance rispetto ai competitor nel 2024, che è stato un anno sfidante in quanto segnato dagli effetti della volatilità macroeconomica e geopolitica. Guardando al futuro, posso dire che, dopo un periodo di transizione nel 2025, rimaniamo molto fiduciosi nel continuo mantenimento di una sovraperformance nel lungo termine”.In un anno caratterizzato da volatilità macroeconomica e geopolitica che ha impattato consumi e canali distributivi, l’azienda, tra i leader mondiali nel settore degli spirit, ha riportato vendite pari a 3.070 milioni, in aumento del 5,2%. L’utile netto è invece sceso del 39% a 202 milioni, e su base rettificata (ossia escludendo le poste straordinarie) è diminuito del 3,7% a 376 milioni. Tuttavia, Campari ha fatto sapere che intende distribuire agli azionisti un dividendo di 0,065 euro per azione, stabile rispetto all’anno precedente. La cedola, se approvata, verrà posta in pagamento il 24 aprile.Guardando al futuro, il gruppo prevede per l’anno in corso una crescita delle vendite organiche ancora moderata, con un miglioramento del trend nella seconda metà del 2025, mentre l’Ebit su base rettificata è previsto rimanere invariato. Le prospettive non includono i potenziali impatti dei dazi al 25% sulle importazioni dal Messico, dal Canada e dall’Europa verso gli Stati Uniti, che sono stimati in circa 90-100 milioni “prima di potenziali azioni di mitigazione, attualmente in fase di valutazione”. Per il 2025, il possibile impatto è previsto essere di circa 35 milioni di euro a partire da marzo per le importazioni negli Stati Uniti dal Messico e dal Canada. LEGGI TUTTO

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    Treni, puntualità in “continua crescita”. I dati di Fs

    Frecciarossa, immagine di repertorio

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    Cresce la puntualità dei treni in viaggio con un incremento per tutti i collegamenti di Trenitalia. I numeri diffusi da Ferrovie dello Stato (Fs) mostrano un riscontro positivo per chi viaggia. “Partendo dall’Alta Velocità, i treni in orario passano dal 67,4% di ottobre 2024 all’80,9% di febbraio 2025, mentre per i treni Intercity la puntualità per gli stessi mesi di riferimento cresce dal 79,7% all’89,3%”, si legge in una nota del Gruppo.Il Regionale è risultato il servizio con una maggiore puntualità “con il 91,3% di treni in orario a febbraio 2025”. Fs ha poi fornito ulteriori dati di dettaglio. “Le linee Alta Velocità hanno segnato puntualità del 67,4% a ottobre 2024, 71,8% a novembre, 76,8% a dicembre, 79,5% a gennaio 2025 e 80,9% a febbraio”, ha comunicato il Gruppo guidato dall’amministratore delegato e direttore generale Stefano Antonio Donnarumma.Gli Intercity invece sono passati dal 79,7% a ottobre 2024, 81,1% a novembre, 84,6% a dicembre, 87,3% a gennaio 2025 e 89,3% a febbraio. Quanto ai già citati regionali, a ottobre avevano già una puntualità dell’86,3%; a novembre era dell’87,3%, a dicembre dell’88,5%, a gennaio del 90,7% e lo scorso mese del 91,3%.I numeri sulla puntualità assumono particolare valenza se si considera che sulla rete ferroviaria attualmente sono operativi circa 1.200 cantieri, tra opere strategiche e interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Questi lavori sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza e migliorare la rete ferroviaria in termini di modernità, efficienza e sicurezza. Tutti i lavori in corso sono oggetto di una campagna informativa e di comunicazione che Rete ferroviaria italiana ha realizzato per informare i passeggeri degli interventi sulla Rete ferroviaria nazionale, che rappresenta una delle migliori d’Europa, ma anche una delle più antiche. LEGGI TUTTO

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    “Effetto fine serie”. Il mercato delle moto inchioda a febbraio: i dati

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    “Effetto di fine serie”. Per quanto didascalica, la definizione rende perfettamente l’idea di quel che sta accadendo nel mercato dei motocicli. L’entrata in vigore a inizio anno dello standard Euro 5+ per i motocicli di nuova immatricolazione e la contestuale fine serie Euro5 hanno difatti proiettato i loro effetti sul mercato 2025. A febbraio la flessione si è attestata infatti al -20,87%, pari a 22.485 veicoli messi in strada. Tra i veicoli targati, le moto hanno risentito dal calo più significativo, con una perdita di 28,25 punti percentuali e 9.507 unità immatricolate. Più contenuta invece la flessione degli scooter (-12,13%) e 12.240 mezzi targati. Giù anche i ciclomotori, che perdono il 40,34% e mettono in strada 738 mezzi.”Siamo di fronte a un prevedibile effetto fine serie dettato dall’entrata in vigore a inizio anno dello standard Euro 5+ per i motocicli di nuova immatricolazione. Questo fenomeno ha portato a un surplus di vendite a dicembre 2024 e continuerà verosimilmente a influire sull’andamento del mercato nei primi mesi dell’anno”, ha osservato il presidente di Confindustria Ancma, Mariano Roman, commentando i dati sulle immatricolazioni di ciclomotori, scooter e moto a febbraio diffusi dall’associazione.Gli scompensi prodotti sul mercato dal termine della vecchia normativa hanno avuto chiaramente una corrispondenza anche sul cumulato annuo, rispetto al quale il calo è del 18,02% e di 40.592 unità. Maggiore, nel dettaglio, l’affanno del mercato moto, che ha subito una flessione del 27,22% e 16.473 veicoli targati. In negativo pure gli scooter: -7,44% pari a 22.796 unità. Frenata brusca amche per i ciclomotori, che hanno perso il 41,23% e messo in strada 1.323 mezzi.Pur non essendo interessato dalla fine serie Euro 5 e giocando una partita a sé, pure il mercato elettrico è stato contrassegnato dal segno meno. Una circostanza – lamenta Ancma – della mancata riattivazione del portale ministeriale dedicato alla gestione degli incentivi, in vigore dal 1° gennaio 2025, per il quale il presidente Roman chiede “una rapida riapertura al fine di favorire l’applicazione ordinata della norma”. Il calo nel secondo mese dell’anno è stato del 18,58%, pari a 574 mezzi, in linea con la performance del primo bimestre, che segna una flessione del 19,62% e 856 mezzi venduti. LEGGI TUTTO

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    Matrone (Intesa Sanpaolo): “In crescita il numero di aziende che investono nel nucleare”

    Luca Matrone, Global Head of Energy di IMI CIB Intesa Sanpaolo

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    Al convegno “Il peso dell’energia”, organizzato dal Giornale, Luca Matrone, Global Head of Energy di IMI CIB Intesa Sanpaolo, ha offerto una prospettiva chiara e incisiva sul ruolo crescente del nucleare nel panorama energetico globale.”Stiamo assistendo a un cambiamento significativo nel modo in cui il nucleare viene percepito e valutato dalle imprese. Non solo come una tecnologia di transizione, ma come un pilastro fondamentale per garantire stabilità e sostenibilità nel lungo periodo”, ha dichiarato Matrone.Nel suo intervento, ha sottolineato come l’energia nucleare rappresenti una risposta concreta alle sfide della decarbonizzazione e della sicurezza energetica: “Il nucleare è una tecnologia matura, ma che continua a evolversi. Le nuove soluzioni, come i piccoli reattori modulari (SMR) e i reattori di quarta generazione, aprono scenari che fino a pochi anni fa sembravano irrealizzabili”.Matrone ha poi evidenziato l’importanza degli investimenti nel settore: “Dall’osservatorio di Intesa sono sempre più in crescita il numero delle imprese che investono sul nucleare. È un segnale forte che il mercato sta comprendendo il potenziale di questa fonte energetica, non solo in termini ambientali ma anche industriali e strategici”.Secondo il Global Head of Energy, l’Italia potrebbe trarre grande beneficio da un ritorno al nucleare, soprattutto considerando le innovazioni tecnologiche che permettono di ridurre i costi e aumentare la sicurezza degli impianti: “Abbiamo l’opportunità di creare una filiera nazionale, capace di attrarre competenze, generare occupazione e posizionare il Paese come hub di eccellenza nell’ambito delle tecnologie energetiche avanzate”. LEGGI TUTTO

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    Guarniere (Terna): “Con le rinnovabili coperto il 41,2% della domanda”

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    Al convegno “Il peso dell’energia” organizzato dal Giornale, Maria Rosaria Guarniere, direttrice Ingegneria e Realizzazione di Progetto del Gruppo Terna, ha delineato la visione futura del sistema energetico nazionale ed europeo, sottolineando l’importanza cruciale delle infrastrutture per supportare la transizione verso le energie rinnovabili.”Nel 2024 le fonti rinnovabili hanno registrato, secondo le rilevazioni di Terna, il dato più alto di sempre di copertura della domanda, pari al 41,2%, grazie soprattutto al contributo della produzione idroelettrica e fotovoltaica. Il trend in aumento della capacità rinnovabile installata è ormai definito: siamo infatti passati da 1 GW di nuova capacità nel 2021, 3 GW nel 2022, 5,7 GW nel 2023, fino ai 7,5 GW dello scorso anno”, ha dichiarato Guarniere, evidenziando l’accelerazione della transizione energetica in corso. “Per poter accogliere tutta questa produzione rinnovabile e permettere alla generazione di arrivare nei centri di consumo, è necessario investire nelle infrastrutture, che saranno fondamentali per abilitare gli scambi di energia sul territorio e in Europa”, ha aggiunto.Guarniere ha poi illustrato l’impegno di Terna: “Prevediamo 16 miliardi e mezzo di investimenti nelle nostre infrastrutture (Il piano industriale sarà aggiornato questo mese; ndr), che include interventi di rinforzo della rete elettrica nazionale e delle interconnessioni”. Ha inoltre sottolineato come l’Italia possa giocare un ruolo strategico nel panorama energetico europeo: “In un mondo con un importante contributo di energie rinnovabili, avere a disposizione produzione energetica distribuita a livello europeo è un vantaggio per tutti i paesi. Rafforzare le interconnessioni consente di incrementare gli scambi e garantire stabilità al sistema”. LEGGI TUTTO

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    D’Angelo (Eniverse): “Investire è fondamentale per sostenere la transizione”

    Laura D’Angelo

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    Nel panel “Quale energia?” del convegno “Il peso dell’energia”, organizzato dal Giornale, Laura D’Angelo, Strategy & Development Director di Eniverse (Gruppo Eni), si è soffermata sull’importanza dell’innovazione tecnologica.”L’impegno che abbiamo come Eni e nello specifico con le attività di Eniverse è quello di mettere a disposizione le giuste risorse per trasformare l’innovazione tecnologica in opportunità di business, ma soprattutto di creazione di valore”, ha dichiarato D’Angelo. “E lo facciamo proprio con tecnologie che possono avere le più svariate maturità”.Tra gli esempi concreti, D’Angelo ha citato la nascita nel 2023 di Enivibes, la prima venture tecnologica di Eni: “Enivibes è nata dal trasferimento di una tecnologia matura, già ampiamente utilizzata all’interno di Eni per l’identificazione di perdite sulle pipeline. Questa tecnologia, oltre a garantire la sostenibilità riducendo l’impatto ambientale, sta ora venendo testata per applicazioni legate alla transizione energetica, come il monitoraggio di pipeline che trasportano acqua, CO2 o altri fluidi”.L’approccio di Eniverse non si ferma qui. D’Angelo ha parlato anche di Eniquantic, una venture lanciata nell’estate del 2024 per sviluppare un computer quantistico full stack, sia hardware che software: “Partendo dal brain trust di scienziati italiani con cui Eni ha costituito un’alleanza, che potrà beneficiare della capacità computazionale dell’HPC6, il quinto supercomputer al mondo, per simulare e individuare nuovi materiali e soluzioni per l’energia del futuro”.La strategia di Eniverse abbraccia dunque un ampio spettro di tecnologie a supporto della transizione, fino agli scenari più rivoluzionari: “Investire a livelli diversi è fondamentale per traguardare la transizione energetica. Vogliamo esplorare tutte le opportunità”. LEGGI TUTTO