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    Tim Kuniskis torna al timone di Ram Trucks: nuovo capitolo per Stellantis

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    I punti chiave

    Tim Kuniskis fa il suo ritorno in Stellantis e assume nuovamente la guida del marchio Ram Trucks, con effetto immediato. Secondo quanto riportato da CNBC, Kuniskis, che si era ritirato dall’azienda automobilistica all’inizio del 2024, è stato scelto per dirigere il celebre marchio di veicoli commerciali e pick-up. La decisione arriva in un momento cruciale per il gruppo, poco dopo le dimissioni del CEO Carlos Tavares a causa di tensioni legate al mercato nordamericano.Il ritorno di KuniskisIl ritorno di Kuniskis segna una nuova fase per Stellantis, con un chiaro tentativo di rilancio del mercato nordamericano, da tempo in difficoltà. Questo avvicendamento si colloca in un contesto di ristrutturazioni più ampie: l’accorpamento delle responsabilità di vendita sotto Jeff Kommor mira a semplificare e rendere più efficiente la gestione commerciale, mentre l’assegnazione di Alfa Romeo a Chris Feuell suggerisce un maggiore focus sulla valorizzazione dei marchi di lusso. “I cambiamenti di oggi ci permetteranno di operare in una struttura che porterà i migliori risultati per la regione, sbloccando un potenziale significativo e vincendo sul mercato. Una leva principale è che il marchio Ram abbia un amministratore delegato focalizzato esclusivamente su di esso”, ha dichiarato l’azienda in un comunicato inviato via e-mail per confermare la nomina, riportato da Cnbc. LEGGI TUTTO

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    Fondazione Fincantieri naviga verso il futuro

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    La Fondazione Fincantieri inaugura una nuova stagione della sua storia, ampliando la propria missione per promuovere cultura, innovazione e coesione sociale. Durante la presentazione ufficiale, svoltasi oggi 9 dicembre a Roma, sono intervenuti il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio di squadra Enrico Credendino, l’ad e dg di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, Fausto Recchia, presidente della Fondazione, Biagio Mazzotta, presidente di Fincantieri e presidente onorario della Fondazione e Lorenza Pigozzi, direttore delle relazioni esterne del gruppo e componente del cda della Fondazione.Costituita nel 2008 per valorizzare e tutelare il patrimonio storico della cantieristica italiana, la Fondazione si rilancia con un cda rinnovato (presieduto dallo stesso Recchia e composto da Alessandra Battaglia, Loretana Cortis, Lorenza Pigozzi e Claudio Sforza) e nuovi progetti ambiziosi. Fausto Recchia ha sottolineato il ruolo centrale della Fondazione. “Sarà custode della memoria e promotrice del cambiamento, unendo tradizione e modernità per costruire un futuro condiviso. La storia delle comunità del mare italiane e quella di Fincantieri sono legate a doppio filo”, ha dichiarato.Un’iniziativa di grande rilievo è la collana editoriale curata dal professor Roberto Giulianelli, che ripercorre la storia della navalmeccanica italiana in cinque volumi, dall’Unità d’Italia a oggi. Il primo libro, “Fondazione Fincantieri. Un viaggio nella storia della navalmeccanica italiana”, presentato come anteprima, evidenzia il contributo decisivo di Fincantieri in oltre due secoli di evoluzione del settore.Biagio Mazzotta, nel suo intervento, ha evidenziato come il rilancio della Fondazione sia un’opportunità per rafforzare il legame tra il Gruppo, i territori e le comunità. “Fincantieri, con la sua lunga tradizione e capacità di innovazione, è un esempio di come il passato possa essere un trampolino verso il futuro”, ha detto.Sul fronte della conservazione storica, la Fondazione punta alla digitalizzazione degli archivi, alla creazione di un museo multimediale e alla realizzazione di una nuova sala espositiva presso il Museo della Cantieristica di Monfalcone (MuCa), in collaborazione con il Comune. L’impegno sul versante dell’innovazione si traduce nell’istituzione di borse di studio, laboratori e un premio per il miglior progetto di ricerca dedicato alla memoria del generale Claudio Graziano, ex presidente di Fincantieri.La Fondazione guarda anche all’inclusione, con corsi di lingua italiana per i lavoratori stranieri dei cantieri di Monfalcone e Sestri Ponente, promossi in collaborazione con l’Associazione Dante Alighieri. Questi progetti, pensati per favorire l’integrazione e la coesione sociale, hanno registrato un ampio successo, portando all’estensione del programma con nuovi cicli formativi.Pierroberto Folgiero, ad e dg di Fincantieri, ha riassunto la filosofia alla base di questo rilancio. “La forza di Fincantieri risiede nell’equilibrio tra radici profonde e una chioma rigogliosa, come in un albero in salute. Costruiamo il futuro con l’orgoglio di chi ha saputo evolvere ogni giorno, traducendo il passato in innovazione”, ha sottolineato. LEGGI TUTTO

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    Pechino mette Nvidia nel mirino: aperta un’indagine per sospetto monopolio

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    I punti chiave

    La Cina alza la posta nella competizione globale sui semiconduttori, puntando il dito contro il gigante americano Nvidia. Secondo i media statali di Pechino, la State Administration for Market Regulation, il massimo organismo di regolamentazione del mercato cinese, ha avviato un’indagine antitrust contro Nvidia, leader mondiale nei microchip per l’intelligenza artificiale. L’azienda sarebbe accusata di violare le leggi anti-monopolio della Repubblica Popolare, anche in relazione all’acquisizione della compagnia israeliana Mellanox Technologies. Questo sviluppo non solo minaccia di alterare gli equilibri del mercato globale dei semiconduttori, ma ingigantisce ulteriormente le tensioni economiche tra Cina e Stati Uniti.Le tensioni politicheLe tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina continuano a influenzare il settore tecnologico globale, con Nvidia al centro del dibattito. Nel 2020, Pechino aveva concesso un’approvazione condizionata all’acquisizione da 6,9 miliardi di dollari di Mellanox Technologies da parte del colosso californiano, ma nuove contestazioni sono emerse. La mossa è interpretata come una risposta della Cina alle recenti restrizioni statunitensi sull’export di microchip, che limitano il Dragone nell’accesso alle tecnologie avanzate per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e delle applicazioni a doppio uso, civile e militare. Nonostante l’importanza del mercato cinese, che rappresenta circa il 15,4% del fatturato trimestrale di Nvidia, l’azienda può esportare solo versioni ridotte delle sue tecnologie IA, a causa dei vincoli imposti da Washington per frenare i progressi tecnologici di Pechino.Nvidia a Wall StreetLe incertezze generate da questi sviluppi si riflettono negativamente sul valore di Nvidia a Wall Street, dove il titolo registra un calo del 3,16%. A incidere è anche l’indagine antitrust avviata dalla Cina, che potrebbe rappresentare un ostacolo significativo per l’azienda in un mercato chiave. L’escalation delle tensioni tra le due potenze, tra restrizioni commerciali e controlli normativi, non solo mette a rischio i ricavi di Nvidia, ma evidenzia anche l’interdipendenza strategica tra Stati Uniti e Cina nel settore dei semiconduttori. LEGGI TUTTO

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    I big esteri sempre più a guida italiana

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    I cacciatori di teste guardano sempre più all’Italia. Il genio tricolore spopola oltreconfine non solo per ottenere posti di lavoro maggiormente remunerati, ma anche perché capace, nei posti chiave e di comando delle imprese estere, di risollevarne spesso le sorti. Ad essere apprezzata è, in particolare, la flessibilità e la capacità di adattamento a contesti diversi dei nostri manager, che più degli altri sono capaci di integrarsi con culture aziendali a volte agli antipodi.Moda e lusso sembrano essere gli ambiti in cui il manager italiano è più ambito. «Creatività, istinto e passione sono la marcia in più che fa la differenza e ciò che rende così appetibili i manager italiani all’estero», raccontava Donatella Versace. E lo sanno bene aziende come Audemars Piguet, Yves Saint Laurent, Kering, Dior, Stuart Weitzman ed Estée Lauder che, negli anni, hanno deciso di affidare la gestione a professionisti italiani. Da Alessandro Bogliolo a Francesca Bellettini, da Fabrizio Freda (che dopo 16 anni come ceo, nel 2025 diventerà advisor del gruppo) e Pietro Beccari, che è il primo manager italiano alla guida di Louis Vuitton.In particolare, Francesca Bellettini si è rivelata per Yves Saint Laurent una carta vincente, ed è ricordata come la manager che ha portato il gruppo a superare la soglia dei mille milioni di ricavi. Non a caso, dal 2023 Bellettini è deputy ceo del gruppo Kering. Alessandro Bogliolo, dal canto suo, dopo aver guidato Tiffany, è stato fortemente voluto dal marchio di orologi di lusso svizzero Audemars Piguet.Fuori dalla Moda, Luca Maestri – che a fine anno lascerà il suo ruolo e che sarebbe tra i candidati per guidare Stellantis nel post Carlos Tavares – è uno dei principali rappresentanti del fare impresa all’estero, avendo contributo ai tanti successi di Apple come direttore finanziario. Tra i più navigati e noti anche Luca De Meo, dal 2020 ad del gruppo Renault. Sempre nel mondo auto, Antonio Filosa, cinquantenne manager nato a Napoli è il primo italiano a guidare Jeep; Rolando D’Arco, dopo essere stato country manager e amministratore delegato in Francia per Fca Capital France, dal 2021, è stato nominato ceo di Leasys. Un italiano, Carlo Mearelli, è anche alla guida della Fict, la Federazione europea dei manager dei trasporti.Se si scorre la classifica di Forbes delle maggiori società quotate mondiali si vede che, esclusi i gruppi asiatici, negli altri il tasso di italianità è importante: dieci delle prime 51 società hanno nei loro vertici massimi almeno un manager nato nella Penisola. In alcuni casi, come Vodafone, si tratta del capo mondiale: Margherita Della Valle è l’amministratore delegato del big delle tlc dall’aprile del 2023.L’Italia vola alto anche in Spagna dove Il nuovo comandante alla guida della spagnola Iberia, una delle compagnie più profittevoli in Europa, è Marco Sansavini. Nella finanza, che ha spesso visto italiani in posizione chiave in gruppi mondiali, Mario Greco, è da quasi tre anni amministratore delegato del gruppo assicurativo svizzero Zurich, dopo aver guidato la concorrente Generali. LEGGI TUTTO

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    Luca Dal Fabbro presidente del gruppo Iren premiato tra le 100 eccellenze italiane

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    Luca Dal Fabbro, Presidente del Gruppo Iren ha ricevuto il premio “100 Eccellenze Italiane” promosso dall’Associazione Liber con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di undici Ministeri. Il riconoscimento rende merito a chi, con il proprio talento e impegno, continua a dare lustro all’Italia nel mondo e a plasmare il futuro del Paese.Tra le motivazioni dell’assegnazione del premio, consegnato presso la sala Regina di Montecitorio, è stata ricordata la costante attenzione per la sostenibilità e l’economia circolare e la capacità di realizzare progetti e investimenti innovativi e strategici per il futuro del Paese. “Il riconoscimento ricevuto oggi valorizza ulteriormente il mio impegno e quello del Gruppo Iren quale leader nella transizione energetica”, dichiara Luca Dal Fabbro, Presidente del Gruppo Iren, “Realtà solide come Iren hanno le potenzialità per migliorare il nostro sistema, le nostre città e le nostre vite. Come Gruppo, attraverso il lavoro di sviluppo e ricerca sulle materie prime critiche, ad esempio, stiamo affermando in Italia un nuovo paradigma di sostenibilità che potrà rendere il nostro Paese una realtà fortemente competitiva dal punto di vista industriale e indipendente dall’estero”. LEGGI TUTTO

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    Premio Italia-Informa, anche Orsini e Margelletti tra i premiati

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    Ci sono anche Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, e Andrea Margelletti, presidente del Cesi, tra i premiati della settima edizione del Premio Italia-Informa, che assegna un riconoscimento alle eccellenze del nostro Paese. Il tema di quest’anno è “Intelligenza Artificiale, Etica e Tecnologia: la centralità della Persona e il futuro dell’Era digitale”. LEGGI TUTTO

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    “GoBeyond”: Sisal supporta le startup di innovazione responsabile

    Il mondo della startup genera valore, mette in circolo nuove idee e crea inedite opportunità di lavoro. Secondo i più recenti dati, riferiti al terzo trimestre 2024, in Italia le startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese sono quasi 13mila e, nel loro insieme, superano il miliardo di euro di capitalizzazione. Il 78,77% di esse fornisce servizi alle imprese, il 13,49% opera nel manifatturiero e il 2,81% nel commercio. Si tratta di un ecosistema virtuoso ma al contempo anche fragile, che va pertanto sostenuto e supportato come si fa con i progetti destinati a costruire qualcosa di significativo nel tempo. A tal fine, sono importanti programmi come GoBeyond di Sisal.Nato nel 2014 per incoraggiare lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali e per premiare le startup con un impatto positivo sulla comunità e il territorio, nel corso degli anni il progetto si è sviluppato con l’obiettivo di offrire un supporto continuo all’ecosistema delle startup trasformandosi in una piattaforma d’innovazione. Oggi, a dieci anni dal suo avvio, GoBeyond è diventato un programma strutturato che si basa su tre pilastri strategici: Call for Ideas, con oltre 2000 startup che hanno partecipato alle precedenti edizioni; Academy, una piattaforma digitale dedicata allo sviluppo delle competenze imprenditoriali degli innovatori di domani e Community che connette persone ed esperienze legate al mondo dell’innovazione.”L’innovazione è uno dei driver della nostra strategia di crescita per creare valore a lungo termine in Sisal”, ha commentato Camilla Folladori, Chief Strategy Officer di Sisal. “Nell’ambito delle nostre iniziative di Open Innovation, progettate per sostenere e collaborare attivamente con l’ecosistema delle startup, GoBeyond rappresenta una piattaforma essenziale per stimolare lo scouting di idee e modelli di business innovativi, supportando così crescita e maturità delle startup”, ha quindi aggiunto Folladori, che ha così evidenziato la conseguente possibilità di “creare un impatto positivo sulla comunità promuovendo l’innovazione e l’imprenditorialità e sostenendo la crescita economica e digitale del Paese”.La Call for IdeasLa fase delle iscrizioni alla Call for Ideas 2024 si è conclusa il 30 settembre scorso e ora i migliori progetti sono in fase di valutazione. La startup vincitrice di questa edizione 2024, annunciata il 4 dicembre, è Smush Materials, startup che si propone di affrontare l’inquinamento da plastica monouso (SUP) proponendo un materiale 100% naturale e circolare, creato tramite un processo di fermentazione del micelio. Smush riceverà un grant equity free da 50 mila euro e avrà accesso a un percorso di advisory riservato a tutte le 6 startup finaliste, garantito da un network di partner che offriranno competenze e know-how per rispondere a tutte le esigenze di sviluppo delle startup (Carter & Benson, Mamacrowd, Google, Zest, Startup Geeks, K&L Gates, FoundationC, frog-Part of Capgemini Invent, Social Innovation Teams, Ntt Data, Angels for Women, SheTech, Alkemy e StartupItalia).Tra i criteri di valutazione utilizzati dalle giurie per esaminare i progetti imprenditoriali vi sono appunto l’innovazione, l’utilità, la fattibilità, la scalabilità, l’impatto. Quest’ultimo, in particolare, è considerato il parametro di valutazione più rilevante, perché la startup deve essere in grado di generare valore condiviso per tutti gli stakeholder, migliorando le condizioni economiche, sociali e ambientali.Prosegue inoltre anche nel 2024 la collaborazione con Startup Geeks per offrire un percorso online di incubazione alle 3 startup “idea-stage” più meritevoli, ovvero quelle realtà imprenditoriali non ancora costituite e senza un prodotto o servizio testato.La GoBeyond AcademyGoBeyond risponde anche al sempre più crescente bisogno di formazione, elemento strategico e abilitante sul quale anche in Italia si sta diffondendo una particolare consapevolezza. Negli ultimi anni, l’attenzione verso la formazione è infatti aumentata, anche in risposta al fabbisogno di competenze sempre più qualificate in ambito lavorativo. E nel Pilastro europeo dei diritti sociali, la stessa Unione Europea ha posto la formazione tra i principali obiettivi in materia di occupazione, competenze e protezione sociale. La GoBeyond Academy opera proprio in questo ambito: si tratta una piattaforma digitale lanciata nel 2022 e ideata per potenziare le competenze e fornire strumenti di apprendimento agli imprenditori e imprenditrici del futuro, grazie a corsi on-demand gratuiti. La formazione include 16 moduli su temi come imprenditoria, business plan e impatto sociale. Nel 2024, l’offerta si è ampliata con cinque nuovi moduli, sviluppati con Talent Garden, su innovazione sociale, decisioni etiche e modelli di finanziamento sostenibili. Oltre alle lezioni on-demand vengono organizzati workshop con i docenti della GoBeyond Academy per offrire ai partecipanti un’opportunità unica di mettere in pratica le proprie idee e acquisire competenze fondamentali per innovare responsabilmente. LEGGI TUTTO