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    Acea, l’utile cresce in doppia cifra con la spinta dei business regolati

    Nuovi investimenti per la messa in sicurezza della rete di distribuzione elettrica di Roma e il via al cantiere del termovalorizzatore. Acea alza il velo sui conti del semestre proiettando il gruppo ai prossimi mesi quando, grazie alla cessione di Acea-Energia a Eni Plenitude, “rafforzerà il proprio posizionamento come operatore infrastrutturale”. Allo scopo il gruppo sta dando vita alla costituzione della società a.Gas con l’obiettivo di consolidare la crescita nel settore della distribuzione del gas confermando il nuovo focus.Il cda riunitosi nella nuova sede di Firenze ha intanto licenziato i primi sei mesi del 2025 con un utile netto consolidato di 226,6 milioni, in crescita del 32%. Esclusi gli effetti one-off, l’utile aumenta di circa il 7%, +11,6% l’ebitda, +4,1% i ricavi, +18% gli investimenti a 668 milioni, rispetto alla prima metà del 2024. L’indebitamento finanziario netto cresce, rispetto a fine 2024, di 457 milioni.”I risultati del semestre, solidi e in crescita, confermano l’efficacia della strategia industriale intrapresa che vede il gruppo sempre più focalizzato sui business infrastrutturali regolati”, commenta l’ad Fabrizio Palermo (in foto): “Inoltre – aggiunge – le capacità gestionali e operative ci permettono di attuare il piano degli investimenti in tutti i nostri settori di business e raggiungere gli obiettivi di performance che ci siamo dati. L’innovazione e le nuove tecnologie saranno sempre più integrate nelle attività quotidiane e nella realizzazione delle grandi opere in cui siamo impegnati”. Novità anche sul termovalorizzatore per il quale è “in corso il processo autorizzativo per l’ingresso in cantiere”, indica la società in conference call con gli analisti. Acea sta “finalizzando i contratti di finanziamento e puntiamo a cominciare i lavori a brevissimo”, ha detto Palermo aggiungendo che, a Settembre, ci sarà anche il closing per la cessione della rete ad alta tensione a Terna. LEGGI TUTTO

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    StM, zavorra svalutazioni. Il titolo sprofonda in Borsa

    È tinta di rosso la trimestrale di StM che ha chiuso il periodo aprile-giugno con ricavi netti in calo del 14,4% a 2,77 miliardi di dollari (2,35 miliardi di euro) e una perdita netta di 97 milioni (82,37 milioni di euro), a fronte di un utile netto di 353 milioni nel secondo trimestre dell’anno scorso. Un risultato assai peggiore delle attese degli analisti che si aspettavano un utile di 80 milioni. La perdita operativa è stata di 133 milioni di dollari e include 190 milioni di dollari di oneri di svalutazione, costi di ristrutturazione e “altri costi di dismissione correlati”, spiega la società in una nota. Rispetto all’anno prima il margine lordo ha perso 660 punti base scendendo al 33,5%. La reazione della Borsa ai conti del trimestre è stata pesante: il titolo del gruppo dei chip italofrancese ha archiviato la seduta di ieri in Piazza Affari con un calo del 16,6% a 22,4 euro. Nell’ultimo anno le azioni hanno lasciato sul terreno quasi il 40%.Nell’intero primo semestre i ricavi sono stati pari a 5,58 miliardi di dollari, con una perdita operativa di 130 milioni di dollari (di cui 198 milioni di oneri straordinari di cui sopra), e perdita netta di 41 milioni di dollari. I ricavi dell’industrial sono scesi dell’8% e quelli dell’area dell’elettronica di consumo di circa il 5%, ma rispetto all’anno prima il settore auto è quello che ha sofferto di più con un declino del 24 per cento. E a proposito di quattro ruote, proprio ieri l’Acea (l’associazione europea dei costruttori di automobili) ha diffuso i dati sulle immatricolazioni di nuove auto nell’Unione Europea che sono diminuite dell’1,9% a 5,58 milioni di unità nella prima metà del 2025, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A giugno il calo su base annua è stato del 7,3% e la quota di mercato delle auto elettriche a batteria nel primo semestre del 2025 si è attestata al 15,6%, ancora lontana dai livelli necessari in questa fase di transizione.Tornando a StM, per il terzo trimestre il gruppo italofrancese dei chip (partecipata al 27,5%, con quote paritetiche, dai governi dei due Paesi) si aspetta “come valori intermedi, ricavi netti di 3,17 miliardi di dollari, corrispondenti ad una flessione anno su anno del 2,5% e a una crescita del 14,6% rispetto al trimestre precedente. Per l’intero esercizio – ha assicurato il Ceo Jean-Marc Chery – l’obiettivo è di “mantenere gli investimenti tra i 2 e i 2,3 miliardi di dollari”, spese che – ha specificato – saranno assorbite principalmente dall’attuazione del programma di ridisegno della base produttiva, volto a recuperare efficienza per affrontare il contesto di mercato incerto. È stata soprattutto la guidance del primo trimestre a deludere gli analisti, sia a livello di ricavi che di margine lordo.Nelle poche indicazioni che sono state fornite per il futuro non è, inoltre, compreso l’impatto dei dazi. Chery ha confermato che il gruppo sta portando avanti il piano per conseguire risparmi di costi su base annua a fine 2027 “stimati, in milioni di dollari, nella fascia superiore di una forchetta a tre cifre”. Mentre solo per quest’anno punta a mantenere il piano di capex netti tra 2 e 2,3 miliardi, “principalmente per attuare la riorganizzazione della nostra presenza produttiva”. LEGGI TUTTO

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    I balzelli della Ue un pericolo per le aziende

    Siamo contrari a qualsiasi nuova tassa che colpisca le nostre imprese, che già operano in un contesto fortemente condizionato da innumerevoli vincoli burocratici, pressione fiscale elevata e una crescente incertezza geopolitica. Ogni ulteriore carico rischia di compromettere la tenuta e lo sviluppo del nostro tessuto produttivo e di conseguenza sociale.In questo quadro, la proposta avanzata dalla Commissione Europea di introdurre un contributo sul fatturato delle imprese con ricavi superiori a 100 milioni di euro rappresenta una misura irragionevole e controproducente. Il cosiddetto Core, pensato per finanziare l’aumento del bilancio UE 2028-2034, colpirebbe migliaia di imprese che operano all’interno dell’Unione e che già oggi fronteggiano dazi e condizioni di concorrenza meno favorevoli rispetto ai competitor mondiali. Oltretutto, gravare sul fatturato anziché sugli utili, senza tenere conto delle effettive marginalità e cicli economici settoriali, è un errore molto grave. Penalizza chi investe, chi cresce, chi crea occupazione. Si tratta di una misura che danneggerebbe in modo significativo il nostro Paese e, in particolare, il territorio di Assolombarda: su circa 4mila imprese italiane con fatturato sopra i 100 milioni di euro, nel «quadrilatero» Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia hanno sede ben 1.200 di queste aziende, che danno lavoro a più di 2 milioni di persone e incidono per circa due terzi del valore aggiunto delle imprese del territorio. LEGGI TUTTO

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    La distanza dal futuro si accorcia con una rete di 26 milioni di chilometri

    C’è un’istantanea da cui partire: la rete in fibra ottica gestita da FiberCop – 26 milioni di chilometri – è paragonabile ad una distanza pari a oltre 600 volte la circonferenza della Terra. Un’infrastruttura capillare, estesa, a cui si aggiungono oltre 114 milioni di chilometri di rete in rame, più di 160.000 armadi ripartilinea e […] LEGGI TUTTO

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    Il “nuovo” volto di FiberCop: una storia italiana di successo

    A un anno dalla sua nascita (era il 1°luglio 2024), FiberCop, l’azienda che gestisce l’infrastruttura di rete digitale più avanzata, estesa e capillare d’Italia, presenta i risultati raggiunti e guarda al futuro con una nuova visual identity e un sistema di valori che riflettono l’impegno a guidare la trasformazione digitale del Paese.«FiberCop ha un ruolo strategico nella digitalizzazione dell’Italia» ha dichiarato Massimo Sarmi, Presidente e Amministratore Delegato di FiberCop «nel nostro primo anno di attività abbiamo posto basi solide e conseguito risultati significativi, raggiunto 13 milioni di unità immobiliari coperte con fibra ottica di ultima generazione e dato un contributo sostanziale al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, rispettando gli obiettivi previsti nelle regioni di nostra competenza. Il nostro piano per accelerare la realizzazione degli investimenti prosegue e dalla seconda metà del 2024 al primo trimestre 2025 abbiamo realizzato investimenti per 1,8 miliardi di euro. In questo percorso abbiamo seguito una direzione chiara, fondata su responsabilità, inclusione e innovazione. Il nostro Purpose ( abilitiamo l’ingegno, costruiamo il futuro, connettiamo l’Italia) riflette la nostra ragione d’essere: contribuire allo sviluppo del Paese attraverso infrastrutture digitali che mettano al centro le persone, la crescita condivisa e l’innovazione».E prosegue Sarmi: La nostra Vision ci proietta nel futuro: siamo impegnati per costruire una rete capillare, sicura e sostenibile, in grado di sviluppare le esigenze attuali e aprire nuove opportunità. Da leader tecnologico, siamo al lavoro per accelerare la trasformazione digitale, promuovere la crescita economica delle imprese, migliorare la qualità della vita delle persone per rendere l’Italia un Paese più competitivo e inclusivo». Fiber-Cop gestisce 26 milioni di chilometri di fibra ottica, una distanza pari a più di 600 volte la circonferenza della Terra, posizionandosi come operatore wholesale (all’ingrosso) unico nel suo genere in Europa: è infatti la prima realtà nata da un processo di separation proprietaria dell’operatore storico nazionale di telecomunicazioni, a conferma dell’impegno verso un mercato più aperto, competitivo e orientato alla qualità del servizio. La rete in fibra ottica di Fiber-Cop raggiunge oggi circa 6.000 Comuni, di cui oltre 2.600 connessi con la banda ultralarga FTTH (Fiber to The Home) per circa 13 milioni di unità immobiliari raggiunte al 30 giugno 2025 con la fibra di ultima generazione. L’azienda prosegue lo sviluppo della fibra ottica nel Paese in linea con gli obiettivi del Piano Italia 1 Giga del PNRR, di cui è assegnataria di 7 lotti, e prevede di collegare nell’arco del 2025, anche attraverso il piano autonomo di investimenti, 2 milioni di unità immobiliari, con un target di oltre 20 milioni di unità immobiliari entro fine 2027.La nuova visual identity rappresenta il cambiamento. Un segno forte e distintivo, che richiama la fibra (Fiber) e il rame (Copper); con un design moderno, una F e una C che si intersecano e parlano di connessioni e solidità, un esplicito richiamo all’impegno per la digitalizzazione dell’Italia, grazie alla presenza del tricolore. Attraverso un design essenziale e contemporaneo, la nuova visual identity rispecchia l’affidabilità dei sistemi tecnologici e pone la rete e le persone al centro, come fattori abilitanti di connessione, innovazione e sviluppo.Nuova visual identity e nuove funzionalità anche sui canali digitali di Fiber-Cop, con una grafica essenziale e moderna che vede al centro le persone. Sul sito corporate www.fibercop. com è possibile, per i cittadini e le imprese, verificare la copertura e le offerte proposte dagli operatori partner di FiberCop.Con il lancio della nuova identità, FiberCop passa da una comunicazione incentrata sul «cosa» (dati tecnici e funzionalità) a un linguaggio che valorizza il «perché» (i benefici concreti per clienti, comunità e sistema Paese). Parallelamente, l’azienda definisce Purpose, Vision e Valori fondanti, pilastri quotidiani per le oltre 18.300 persone che guidano la trasformazione digitale dell’Italia.La filosofia dell’azienda è: «Abilitiamo l’ingegno, costruiamo il futuro, connettiamo l’Italia». È laragione per cui FiberCop esiste: realizzare infrastrutture digitali all’avanguardia e affidabili, capaci di generare valore concreto per cittadini, imprese e territori.«Costruiamo una rete innovativa che supporti il presente e abiliti il futuro: capillare, sicura e sostenibile. Da leader tecnologico, ci impegniamo ad accelerare la trasformazione digitale del Paese per migliorare la vita delle persone, in un’Italia più competitiva e inclusiva». Sono i principi su cui si fonda la cultura aziendale, e soprattutto la forza motrice che alimenta ogni giorno collaborazione, innovazione e qualità nel lavoro di tutte le persone di FiberCop, guidando comportamenti concreti in ogni ambito dell’organizzazione. Che sono estremamente chiari: «AgireResponsabilmente », prendiamo decisioni, rispondiamo delle nostre azioni; «AvereCoraggio», innoviamo ogni giorno per costruire il futuro; «Fare-Squadra», lavoriamo insieme, andiamo lontano; «PromuovereEccellenza», lavoriamo con competenza, promuoviamo il merito; «PrendersiCura», mettiamo le persone e l’ambiente al centro. LEGGI TUTTO

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    BF protagonista in Africa. Intesa con Sace in Algeria

    L’agricoltura come motore di sviluppo sostenibile e leva diplomatica per costruire rapporti duraturi con i Paesi partner. È questa la visione di BF International (gruppo BF), protagonista ieri del Vertice intergovernativo Italia-Algeria e al Forum Imprenditoriale organizzato a margine, dove è stato firmato un memorandum of understanding con Sace a sostegno dell’espansione agroindustriale italiana nel continente africano.Federico Vecchioni, presidente esecutivo di BF e ad di BF International, ha definito l’accordo come «un ulteriore strumento di rafforzamento e consolidamento finanziario del nostro piano di internazionalizzazione che ci vede protagonisti in Algeria e in altri paesi del continente africano, in America Latina e in Europa». Il focus strategico, però, è oggi rivolto soprattutto verso Sud, nel quadro del Piano Mattei per l’Africa, dove il know-how agricolo italiano può generare valore duraturo.Attraverso il progetto BFuture Farm, BF punta infatti a creare il più grande giacimento agricolo-alimentare del Mediterraneo, partendo proprio dall’Algeria. Un’iniziativa che si distingue per una caratteristica chiave. «Tutta la produzione sarà dedicata alle economie dei Paesi partner nei quali verranno realizzati i progetti, senza logiche di export», sottolinea Vecchioni. Una dichiarazione che segna la differenza tra un semplice progetto economico e una visione integrata di cooperazione internazionale e sviluppo inclusivo.Il modello proposto da BF si basa sulla realizzazione di Model Farms – vere e proprie aziende agricole modello – e sulla costruzione di filiere agroindustriali locali, in grado di attivare competenze, investimenti e infrastrutture con un impatto diretto sulle comunità locali. Un approccio che riflette l’ambizione del gruppo di diventare attore chiave della diplomazia economica italiana, contribuendo non solo alla sicurezza alimentare dei Paesi partner, ma anche alla crescita stabile e sostenibile del sistema agroindustriale europeo nel suo complesso.Sace, che affianca BF in questo percorso con il suo sistema di garanzie e strumenti finanziari, ha accolto con favore la partnership. «Pensare in grande oggi significa creare connessioni solide, mobilitare risorse e generare impatto concreto attraverso progetti di valore condiviso», ha dichiarato l’ad Alessandra Ricci. «L’intesa firmata va in questa direzione, abilitando nuovi investimenti, partnership industriali e opportunità per le imprese italiane, in linea con la visione del Piano Mattei». Il contributo di Sace negli ultimi dieci anni in Algeria è stato significativo: garanzie per 2,5 miliardi di euro a fronte di progetti per oltre 8 miliardi. Con l’avvio del Piano Mattei, l’impegno si è intensificato, con 1,2 miliardi di euro già allocati per iniziative strategiche nei settori chiave del Paese nordafricano: energia, agroindustria, infrastrutture, meccanica e automotive. LEGGI TUTTO

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    Moncler, ricavi semestrali su dell’1%

    Moncler apre la stagione dei conti della moda a Piazza Affari e tiene la rotta nonostante un mondo definito dal presidente e ad Remo Ruffini ( in foto ) «imprevedibile e complesso». I numeri stabili sono il frutto di una buona performance nei mercati asiatici che hanno compensato il calo nell’area Emea (Europa, Middle East e Africa). Alla voce ricavi, Moncler ha realizzato 1,22 miliardi di euro, (+1% annuo a cambi costanti). La parte del leone la fa il brand Moncler, mentre Stone Island arriva a quota 186,7 milioni. L’ebit di gruppo è sceso a 224,8 milioni, da 258,7 milioni, con un’incidenza sui ricavi del 18,3% rispetto a 21% nel primo semestre 2024, «a causa principalmente di una diversa ripartizione tra il primo e il secondo semestre delle attività di marketing rispetto all’anno precedente». Il risultato netto è sceso a 153,5 milioni da 180,7 milioni. La posizione finanziaria netta di gruppo è scesa a 980,8 milioni di cassa netta (era pari a 1.308,8 milioni al 31 dicembre 2024), dopo il pagamento di 345 milioni di dividendi. LEGGI TUTTO

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    Tim regala l’assistente ai suoi clienti: arriva Perplexity Pro gratis per un anno

    Una volta erano le promozioni con i giga illimitati. Oggi Tim decide di puntare più in alto: l’intelligenza artificiale. Da pochi giorni, tutti i clienti di Tim Consumer (mobili e fissi) possono usare gratis per un anno Perplexity Pro, una delle piattaforme di AI più avanzate al mondo. Di cosa si tratta? Perplexity Pro è un assistente virtuale intelligente, capace di rispondere a domande, aiutare nello studio o nel lavoro, scrivere testi, riassumere documenti, creare contenuti, e persino aiutare a programmare viaggi o confrontare offerte. Basta fare una domanda, anche a voce, e il sistema risponde in pochi secondi, citando sempre le fonti da cui prende le informazioni.Per chi è abituato a cercare su Google, il salto in avanti è notevole: qui le risposte arrivano già pronte, ordinate, affidabili e aggiornate in tempo reale. E se serve, si possono anche generare immagini, tabelle o presentazioni. È come avere un assistente personale sempre disponibile. E per un anno, si può utilizzare il servizio senza pagare nulla.Negli ultimi mesi nel mondo delle telecomunicazioni si fa sempre più strada l’intelligenza artificiale, ma Tim è la prima in Italia a offrire questo servizio in modo così ampio. “Con questa iniziativa vogliamo portare l’intelligenza artificiale nella vita di tutti i giorni”, ha dichiarato Andrea Rossini, responsabile della divisione Consumer di Tim. “L’obiettivo è semplificare l’esperienza digitale dei nostri clienti, con strumenti utili e facili da usare”.Anche Perplexity, la società americana che ha sviluppato la piattaforma, si è detta entusiasta della collaborazione. “Le persone hanno bisogno di risposte affidabili per prendere decisioni ogni giorno – ha spiegato Ryan Foutty, vicepresidente dell’azienda – e Tim è il partner giusto per far arrivare questa tecnologia in tutte le case italiane”.Attivare il servizio è semplice: basta entrare nell’area Tim Party (da app o da sito), richiedere il codice gratuito e usarlo su Perplexity, da smartphone o computer. Un’iniziativa che conferma la strategia di Tim, che sta puntando forte sull’offerta di nuovi servizi per i propri clienti. Cercando di farlo, come nel caso di Perplexity, attraverso prodotti in grado di far risparmiare loro un po’ di tempo nella vita di tutti i giorni. LEGGI TUTTO