More stories

  • in

    Nuovo Codice della Strada, Salvini: “Nei primi due mesi del 2025 salvate 55 vite”

    Il vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, a margine di un convegno sul nuovo codice della strada ha fatto un bilancio dei primi due mesi in cui sono entrati in vigore i cambiamenti voluti dal suo dicastero. “Mi porto a casa 750 feriti in meno, 55 morti in meno e 700 incidenti in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso rilevati dalla polizia stradale e dai carabinieri. Se il trend sarà costante saremo a breve almeno a meno mille feriti e meno mille incidenti, vuole dire che qualcosa di significativo la tua azione politica la sta lasciando. Per me ne vale la pena”, ha sottolineato il leader della Lega.

    “Ogni vita salvata è un successo”

    “La gente sta capendo e quindi li ringrazio, perché salvare vite è l’obiettivo di questo codice, non punire nessuno ma educare alla sicurezza stradale. Ogni vita salvata è un successo”, ha aggiunto Salvini. “Sono state fermate più di 100 mila persone per alcol test e droga test”, ha spiegato ancora. “Sono contento del cambio di abitudine, adesso è molto diffuso l’utilizzo dell’alcol test, gli stessi ristoratori con cui ho parlato mi dicono che c’è più attenzione” da parte dei consumatori “nel verificare la propria condizione”, ha specificato il ministro. Poi, per concludere, ha citato lo scontro avuto con il roker di Zocca: “Alle polemiche sono abituato, non è stato Vasco Rossi a turbarmi”, ha concluso il ministro.                                   LEGGI TUTTO

  • in

    Caso Diciotti, governo dovrà risarcire migranti. Meloni: Cassazione non avvicina cittadini

    Lo afferma sui social la premier, commentando la sentenza con cui gli “Ermellini” hanno accolto il ricorso di un gruppo di migranti a cui, dal 16 al 25 agosto del 2018, dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, fu impedito di sbarcare dalla nave Diciotti sancendo l’obbligo di risarcimento da parte del Governo. Schlein: “La presidente del Consiglio attacca per coprire fallimenti”

    ascolta articolo

    “Non credo siano queste le decisioni che avvicinano i cittadini alle istituzioni e confesso che dover spendere soldi per questo, quando non abbiamo abbastanza risorse per fare tutto quello che sarebbe giusto fare, è molto frustrante”. Lo afferma sui social la premier Giorgia Meloni, commentando la sentenza con cui la Cassazione ha accolto il ricorso di un gruppo di migranti a cui, dal 16 al 25 agosto del 2018, dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, fu impedito di sbarcare dalla nave Diciotti. 

    Non visualizzi questo contenuto?
    Siamo spiacenti! Per poter visualizzare questo contenuto Facebook, clicca su Gestisci cookie e Accetta tutto
    Gestisci cookie

    La sentenza della Cassazione: Governo dovrà risarcire migranti
    Via libera al risarcimento per un gruppo di migranti a cui, dal 16 al 25 agosto del 2018, fu impedito di sbarcare al porto di Catania dalla nave Diciotti della guardia costiera che li aveva soccorsi in mare al largo di Lampedusa. E’ stato deciso dalle sezioni unite della Cassazione che, condannando il governo, ha rinviato il procedimento a un giudice per stabilire la quantificazione del danno. Nell’istanza, in particolare, si chiedeva la condanna del governo italiano a risarcire i danni non patrimoniali provocati dalla privazione della libertà. Sul piano penale il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, mise sotto inchiesta l’allora ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e l’attuale titolare del dicastero Matteo Piantedosi, allora suo capo di gabinetto. Il caso fu poi trasmesso a Catania per competenza territoriale e la Procura etnea chiese l’archiviazione. Il tribunale dei ministri, tuttavia, la respinse chiedendo al Senato l’autorizzazione a procedere per il leader della Lega che venne negata. Il processo, quindi, non si celebrò mai.

    Schlein: “Meloni non attacchi giudici per coprire fallimenti”
    La segretaria del Pd Elly Schlein ha criticato la presidente del Consiglio: “Giorgia Meloni continua ad alimentare lo scontro con la magistratura per coprire i fallimenti del suo governo. Ma la Cassazione è l’ultimo grado di giudizio, come stabilito dalla Costituzione, che non cambia in base al suo umore. Non è possibile che ogni giorno il governo attacchi le sentenze”. Poi la leader dem ha aggiunto: “Ciò che allontana i cittadini dalle istituzioni è una sanità pubblica presa a picconate dai tagli del suo governo, sono salari da fame, è il quasi miliardo di euro dei contribuenti scialacquato in Albania per costruire delle prigioni vuote: il prezzo delle sue scelte intanto continuano a pagarlo gli italiani”.

    Salvini: “Cassazione vergognosa, altra invasione di campo”
    Di tutt’altro avviso il vicepremier Matteo Salvini, che ha definito la sentenza “vergognosa” perché “sembra un’altra invasione di campo indebita”. Il leader della Lega ha attaccato: “Se c’è qualche giudice che ama così tanto i clandestini, li accolga un po’ a casa sua e li mantenga. Chissà – ha aggiunto -, se di fronte allo splendido palazzo della Cassazione allestissero un bel campo rom e un bel centro profughi, magari qualcuno cambierebbe idea…”. Il Carroccio, tramite i suoi profili social, ha diffuso un messaggio altrettanto urticante: “Assurdo. Paghino questi giudici di tasca loro, se amano tanto i clandestini”. 

    Tajani: “Non condivido risarcimento a migranti Diciotti”
    Anche l’altro vicepremier e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, è intervenuto. “Non so cosa rispondere, credo che il dovere del governo è di difendere i confini nazionali, ma se tutti gli immigrati irregolari chiedessero un risarcimento così facciamo fallire le casse dello Stato. È una sentenza che non condivido, non ne condivido le basi giuridiche”, ha detto sulla sentenza.

    La reazione della Cassazione

    “Le decisioni della Corte di Cassazione, al pari di quelle degli altri giudici, possono essere oggetto di critica. Sono invece inaccettabili gli insulti che mettono in discussione la divisione dei poteri su cui si fonda lo Stato di diritto”. Lo afferma la prima presidente della Corte, Margherita Cassano, dopo le polemiche in seguito alla sentenza sulla Diciotti.  LEGGI TUTTO

  • in

    Il piano di riarmo europeo spacca il governo e divide i partiti

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaIl piano “ReArm Europe” proposto dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen che dovrebbe mobilitare 800 miliardi di euro in ambito militare spacca le coalizioni politiche italiane, a partire dalla maggioranza che sostiene il governo. Non solo: crea distinzioni all’interno degli stessi partiti, come accade nel Partito democratico.Le distanze nella maggioranzaSul fronte del centrodestra la contrarietà del segretario della Lega Matteo Salvini è netta: «È il paradosso europeo – dice il vicepremier -: non si poteva investire un euro in più per sanità e scuola, mentre ora si possono spendere 800 miliardi per la difesa comune? Se oggi avessimo un esercito europeo, Francia e Germania ci avrebbero già mandato in guerra». Bocciatura del piano von der Leyen da parte del ministro dell’Economia ed esponente della Lega Giancarlo Giorgetti per il quale la difesa e sicurezza europea «implica un programma ragionato meditato di investimenti in infrastrutture militari che abbiano un senso, e non fatto in fretta e furia senza una logica».Loading…Di parere opposto l’altro vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani: «Noi siamo sempre stati a favore della difesa europea, era il grande sogno di De Gasperi e poi di Berlusconi e se adesso si concretizza questo sogno non può che essere un fatto positivo». Quanto al giudizio di Giorgetti il ministro dell’economia dice :«Quella è l’opinione di Giorgetti, a me invece pare essere un buon piano che dovremmo applicare e studiare, io certamente lo sostengo». Per un’esponente azzurra come la senatrice Licia Ronzulli, però, «c’è stato un errore di comunicazione da parte della Commissione europea. Credo che von der Leyen abbia sbagliato totalmente l’utilizzo della parola “riarmo”, bastava chiamarlo “Defend Europe” e non “Rearm Europe”.La prudenza della premierLa premier Giorgia Meloni è restata prudente: ha preso posizione solo al termine del Consiglio europeo del 6 marzo.Cautela perciò dal suo partito, Fratelli d’Italia. A parlare è stato Fabio Rampelli, che ha commentato la bocciatura del piano Ue di riarmo da parte del ministro dell’Economia: «La parola “armi”, dopo decenni di finto e ipocrita pacifismo, è diventata impronunciabile in Italia». Rampelli, con la sua dichiarazione, sostiene il Governo «Italia ed Europa sono state difese dalle testate nucleari americane, non dai sit-in arcobaleno, abbiamo partecipato alle missioni di pace con gli eserciti, non con i cortei». Più sei forte più puoi costruire la pace, sarebbe l’idea del vice presidente della Camera: «Si chiama “deterrenza”, più sei indifeso e più sei preda di chi ha intenzioni ostili. Più sei forte più puoi costruire la pace. Lo dimostrano gli Usa in queste ore: possono far cessare le ostilità perché sono una potenza militare, altrimenti non se li filerebbe nessuno». LEGGI TUTTO

  • in

    Mattarella: “Presto per parlare di forze italiane in Ucraina, pace sia giusta e duratura”

    Troppo presto per parlare di truppe italiane in Ucraina. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una intervista all’emittente giapponese NHK rispondendo ad una domanda sull’eventuale invio di truppe italiane di peace-keeping in Ucraina: “Non siamo ancora a questo punto, non sono neanche iniziati i negoziati di pace. Parlare di quello che avverrà come soluzioni è totalmente fuori dal momento”. 

    Mattarella: in Ucraina la pace sia giusta e duratura

    Il Capo dello Stato parla poi della ricerca di un accordo di pace: “L’Europa è da tre anni che cerca di indurre la Russia a negoziare e tutti ci auguriamo che sia finalmente disponibile. Ripeto, serve una pace giusta che non crei un omaggio alla prepotenza delle armi (VIDEO) perchè altrimenti si aprirebbe una stagione pericolissima per la vita internazionale. Una soluzione giusta che non sia fragile e transitoria. Basata sulle norme della Carta dell’Onu e che sia accettata dalle due parti”. E aggiunge: “Va cercata con convinzione, velocemente, una soluzione di pace che non mortifichi nessuna delle due parti ma che sia giusta perchè sia duratura, perchè una pace basata sulla prepotenza non durerebbe a lungo”.  LEGGI TUTTO

  • in

    Detto e contraddetto, lo scontro sul riarmo

    Ascolta la versione audio dell’articolo5′ di letturaIl piano di difesa europea da 800 miliardi annunciato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen fa discutere. “ReArm Europe” – un nome che non piace – vorrebbe mobilitare miliardi per la difesa: da una parte per sostenere Kiev e dall’altra per «affrontare la necessità a lungo termine di assumersi una responsabilità molto maggiore per la sicurezza europea». Un piano che divide non solo le opposizioni, ma anche la maggioranza. Da una parte è alta tensione fra Gentiloni ed Elly Schlein, dall’altra frena il leader della Lega Salvini che evita affondi. Parla, invece, il ministro dell’Economia, il leghista Giorgetti, che dice con chiarezza «no a piani frettolosi». La premier Giorgia Meloni nomina il riarmo al termine del Consiglio europeo straordinario di Bruxelles. Su X Carlo Calenda, leader di Azione, disegna un piano cartesiano in cui l’asse delle ascisse è il “sostegno esercito europeo” e l’asse delle ordinate è il “sostegno Ucraina”. In basso ci sono le facce di Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, Roberto Gualtieri, Matteo Salvini, Andrea Orlando, Elly Schlein e Matteo Renzi, in alto la sua e quelle di Paolo Gentiloni, Pina Picierno, Antonio Tajani e Riccardo Magi. Ecco in Detto & contraddetto le opinioni a confronto.Meloni: riarmo non è la parola più adatta«Credo che la parola riarmo non sia quella più adatta a descrivere quello che stiamo facendo. Il concetto di difesa e sicurezza oggi riguarda tantissimi domini della vita quotidiana dei cittadini e non semplicemente essere dotati di adeguate armi, che è un tema. Ma c’è il tema delle materie prime, della cybersicurezza, delle infrastrutture critiche e tantissimi domini di cui dobbiamo occuparci quotidianamente. Quindi forse stiamo dando messaggi ai cittadini che non sono chiarissimi e bisogna chiarire quel che stiamo facendo»Loading…Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, 6 marzo 2025Schlein: siamo contrari al riarmo dei 27 Stato europei«Non è accettabile prendere i fondi per la coesione sociale e territoriale per dirottarli sulla difesa. Noi siamo favorevoli alla difesa comune, siamo contrari al riarmo dei 27 stati europei. Sono due cose diverse. Contestiamo a questo piano che le proposte che fa agevolano la spesa nazionale in difesa, che non produce difesa comune europea. Che è quello che oggi serve»Elly Schlein, segretaria Pd, 6 marzo 2025 LEGGI TUTTO

  • in

    Meloni: nessun invio di soldati italiani, servono strumenti di garanzia per gli investimenti privati

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaScorporo delle spese militari dal rapporto deficit-pil, rapporti tra Ucraina e Nato, riarmo e prestiti per finanziare l’aumento delle spese militari sono stati i temi trattati dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Consiglio europeo straordinario a BruxellesLa premier ha ricordato che «Hanno accolto una proposta dell’Italia di scorporare le spese difesa dal deficit-pil. La presidente von der Leyen individua poi ulteriori possibilità di accedere a prestiti per 150 miliardi di euro che è un’ulteriore possibilità anche se tra le criticità segnalate dall’Italia c’è quella per cui gran parte di queste risorse hanno a che fare in qualche maniera con il debito. Penso che ad esempio, e stiamo elaborando adesso questa proposta che verrà portata dal ministro Giorgetti, dal prossimo Ecofin, che si debbano immaginare strumenti di garanzia europee per gli investimenti privati sul modello di InvestEU». «Abbiamo condotto una battaglia per escludere la possibilità che i fondi di coesione venissero forzatamente dirottati alle spese sulla difesa. È rimasta una clausola che prevede la volontarietà: le nazioni che vorranno lo potranno fare, non possiamo impedire che altri decidano di fare questa scelta. Ma l’Italia non intende farlo e proporrò al Parlamento di chiarire fin da subito che l’Italia non intende dirottare fondi della coesione, importantissimi per noi, sull’acquisto di armi. Sarà una decisione che prenderemo insieme al Parlamento», ha detto ancora la premier.Loading…Nessun invio di soldati italiani, estendere l’articolo 5 della NatoSulla possibilità di un intervento diretto di soldati nel conflitto, Meloni ha detto: «Sulle truppe europee sono molto molto perplessa, non lo considero efficace. Escludo che possano essere inviati soldati italiani. Meglio pensare a soluzioni più durature. Estendere l’articolo 5 della Nato sarebbe una soluzione duratura».Critiche sono venute all’utilizzo della parola «riarmo» riferendosi alla proposta von del Leyen di investimenti fino a 850 miliardi di euro: «Riarmo non è la parola adatta: il tema difesa riguarda materie prime e tantissimi altri domini. Stiamo dando messaggi non chiari ai cittadini», ha detto la presidente del Consiglio.Italia intende lavorare a vertice Ue-Usa«Si sta parlando di possibile vertice tra Usa e Ue, da costruire. È un impegno sul quale l’Italia intende lavorare», afferma ancora Giorgia Meloni, ricordando che si tratta di una proposta lanciata da Roma. «Riteniamo sia utile vedersi e parlarsi. Continuiamo a lavorarci. Non ci sono ancora elementi concreti» né date, rimarca, sottolineando che di aver riscontrato «molto, molto interesse da parte degli interlocutori» sul tema. LEGGI TUTTO

  • in

    Ddl spazio, via libera dalla Camera con 133 sì. Il testo passa al Senato

    Il provvedimento riguarda la regolamentazione e lo sviluppo dell’economia dello spazio. Il ministro Urso: “Con il ddl Spazio l’Italia indica la rotta all’Europa”. Contrarie le opposizioni che parlano di favori verso Elon Musk. Alleanza Verdi e Sinistra protesta con cartelli “Giù la Musk”

    ascolta articolo

    Via libera della Camera al ddl sullo spazio. Il testo è stato approvato con 133 sì, 89 no e 2 astenuti. Il provvedimento, che riguarda la regolamentazione e lo sviluppo dell’economia dello spazio, è stato contestato dalle opposizioni che hanno parlato di un favore a Elon Musk. Il testo passa ora al Senato. 

    Cosa dice il ddl
    Il disegno di legge punta a proiettare l’Italia nello spazio promuovendo l’attività proncipalmente dei privati. Come di legge nell’atto parlamentare, l’obiettivo del provvedimento “è quello di colmare il vuoto normativo nell’ordinamento nazionale in materia di attività spaziali, promuovendo la crescita dell’industria spaziale italiana e l’innovazione tecnologica, oltre a rafforzare la cooperazione internazionale”. I punti fondamentali del testo riguardano anche le disposizioni in materia di esercizio delle
    attività spaziali: è obbligatorio ottenere le autorizzazioni e rispettare i requisiti necessari. Un altro punto riguarda invece la disciplina della responsabilità degli operatori spaziali e dello Stato. Non ultima la materia economica: il ddl introduce un nuovo strumento di pianificazione di durata quinquennale, denominato Piano nazionale per l’economia dello spazio, che istituisce un fondo specifico, conferisce allo Stato il compito di promuovere attività per la crescita economica nello spazio e punta a favorire lo sviluppo delle piccole e medie imprese ma anche delle start up innovative.

    Urso: “Italia indica la rotta all’Europa”
    “L’Italia indica all’Europa la rotta per lo Spazio”. Così il ministro delle Imprese e del made in Italy e autorità delegata alle Politiche Spaziali e Aerospaziali, Adolfo Urso, ha commentato il via libera della Camera al ddl. “Siamo il primo Paese a dotarsi di una legge sulla Space economy, che rafforza la nostra sovranità tecnologica e proietta il nostro sistema industriale nel futuro. Un modello che ispirerà la normativa europea e consoliderà la nostra leadership”. E ha aggiunto: “In questo contesto si inserisce lo studio di fattibilità che il Comint ha affidato all’Agenzia Spaziale Italiana sulle potenzialità tecnologiche economiche e produttive di una costellazione satellitare nazionale in bassa orbita ai fini istituzionali e di sicurezza”.

    FdI: “Ddl consente a privati italiani di entrare in gioco”
    Soddisfatti i parlamentari di Fratelli d’Italia. Primo tra tutti il deputato Roberto Mascaretti, relatore del ddl sullo spazio: “Oggi abbiamo dato all’Italia la prima legge che regolamenta l’accesso allo spazio da parte degli operatori privati”, ha detto, aggiungendo che “in un momento in cui c’è stato un cambio di paradigma l’Europa e l’Italia sono certamente rimaste indietro. Negli Usa sono partiti i privati che sono molto più veloci e più liberi e noi non siamo partiti per cui ci serviva una regolamentazione su questo fronte”. E ha aggiunto: “Il tema è diamo una regolamentazione che consente ai privati italiani di entrare in questo mercato. E’ una accelerazione che ci consentirà, anche dopo la legge francese, di andare in Europa” per insistere su questo ambito. Poi, replicando alle critiche riguardanti la sicurezza della nazione, Mascaretti ha spiegato: “Chi dice queste cose non ha letto il testo: anche le opposizioni si sono concentrate sull’articolo 25 ma c’è l’articolo 28 che dice che tutto ciò che riguarda la sicurezza sotto forma di dati sta da un’altra parte perché questo testo regolamenta la parte commerciale. Tutto ciò che attiene alla sicurezza nazionale, i servizi dipende direttamente dalla Difesa. Non è un argomento questo, si va fuori tema”. In ogni caso, ha aggiunto in un altro passaggio, “non mi preoccuperei di un operatore privato in una dimensione che ci garantisce sicurezza ma che gli italiani possano arrivarci il prima possibile”. 

    Ascani (Pd): “Anni a parlare di sicurezza, poi arriva Musk”
    Proteste invece da parte delle opposizioni che vedono nel ddl una serie di favori nei confronti del patron di SpaceX, con il quale il governo ha dialogato in merito a Starlink. “Anni a parlare di sicurezza, poi arriva Musk e le chiacchiere sulla nazione di Giorgia Meloni svaniscono tutte”, scrive sui social Anna Ascani, deputata Pd e vicepresidente Camera. “Abbiamo presentato un emendamento al Ddl Spazio, decisivo per rafforzare l’autonomia strategica dell’Italia e dell’Europa. La destra lo ha bocciato. Sovranisti chi?”.

    Avs protesta con cartelli: “Giù la Musk”
    Contrari anche i parlamentari di Alleanza Verdi Sinistra che hanno protestato esponendo in Aula cartelli con la scritta “Giù la Musk”. La parlamentare Francesca Ghirra al termine del suo intervento ha annunciato il voto “assolutamente contrario” a nome del gruppo al ddl spazio. Poi, dopo il via libera al provvedimento, Avs ha alzato altri cartelli in Aula questa volta con la scritta “Il troppo Stroppa” ironizzando sul nome del referente di Musk per l’Italia, Andrea Stroppa.

    I parlamentari di Avs protestano contro il ddl spazio – ©Ansa

    TAG: LEGGI TUTTO

  • in

    Schlein: “No a fondi di coesione per spese militari. Maggioranza ha 3 posizioni diverse”

    “Confermiamo le critiche alle proposte avanzate da Von der Leyen e lavoreremo per cambiarle, per farle andare nella direzione che chiediamo. Siamo favorevoli a una difesa comune e contrari al riarmo dei 27 Paesi”. A dirlo è la segretaria del Pd, Elly
    Schlein, intervistata a Start di Sky TG24, in collegamento da Bruxelles prima del vertice dei Socialisti. “Noi contestiamo a questo piano che le proposte agevolano la spesa nazionale in difesa che non produce difesa comune”, ha aggiunto Schlein. Sarebbe inoltre, per la segretaria dem, un “errore madornale” prendere risorse dai fondi di coesione.

    “Investimenti sorretti da debito comune”

    “Per fare la difesa comune per noi servono investimenti sorretti da debito comune. Non c’è niente di tutto questo nel piano” Rearm Europe presentato il 4 marzo dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Quello che è un errore madornale”, prosegue Schlein, “è che non è accettabile prendere i fondi per la coesione sociale e territoriale e dirottarli sulla spesa militare. Noi chiediamo che in Europa si superi l’unanimità, perché neanche un condominio è in grado di funzionare con l’unanimità, e poi serve un grande piano di investimenti come Next generation Eu”.
    “Su riarmo maggioranza ha tre posizioni diverse”
    Poi un passaggio anche sulle posizioni della maggioranza di governo in Italia sul piano europeo. “La maggioranza ha tre posizioni diverse, Tajani dice ‘bene il piano di von der Leyen’, Salvini dice ‘assolutamente no’ e Meloni non ha parlato”, ha sottolineato Schlein. LEGGI TUTTO