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    Riforma Giustizia, ora sfida sul referendum. Anm accetta confronto su Sky TG24 con Nordio

    Il giorno dopo l’ok definitivo del Senato alla riforma della giustizia che introduce la separazione delle carriere dei magistrati, continua il dibattito politico. Meloni: “Traguardo storico”. Schlein: “Vuole le mani libere”. La parola passa ai cittadini: maggioranza e opposizioni hanno annunciato di voler promuovere un referendum confermativo, che probabilmente sarà tra marzo e aprile. Scontro tra governo e magistrati: Nordio si è detto pronto a un confronto tv, Sky si è candidata a ospitarlo e l’Anm ha accettato

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    Il giorno dopo il via libera definitivo del Senato alla riforma della giustizia che introduce la separazione delle carriere dei magistrati, continua il dibattito politico. Il disegno di legge costituzionale, nel quarto e ultimo passaggio parlamentare a Palazzo Madama, è stato approvato con 112 voti a favore, 59 contro e 9 astensioni. Ora la parola passa ai cittadini: sia la maggioranza sia le opposizioni hanno annunciato di voler promuovere un referendum confermativo, che probabilmente si terrà tra marzo e aprile 2026. La raccolta delle firme tra i parlamentari di maggioranza, hanno spiegato fonti parlamentari, partirà dalla prossima settimana. Per i deputati serviranno 80 firme, pari a un quinto dei parlamentari, 40 al Senato. Enrico Grosso è il presidente onorario del Comitato del No. E continua lo scontro tra governo e magistrati. “Chi si sta lamentando è una minoranza di giudici, per fortuna l’estrema minoranza: i giudici politicizzati, che fanno politica e che non lo nascondono”, ha detto il vicepremier Matteo Salvini. Intanto, il ministro Carlo Nordio e l’Anm hanno dato la disponibilità per un confronto tv e Sky TG24 si è candidata per ospitarlo.

    Le reazioni della maggioranza e lo scontro con l’Anm

    La premier Giorgia Meloni, dopo il via libera del Senato tra le proteste delle opposizioni, ha parlato di un “traguardo storico”. Poi la polemica con l’Anm: “Non ricordo una volta in cui sia stata favorevole a qualsiasi riforma della giustizia”, ha detto la presidente del Consiglio. “Le nostre proposte sono state inascoltate, il governo vuole controllare la magistratura”, è stata la replica dell’Associazione nazionale magistrati. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha aperto alla collaborazione sulle future leggi di attuazione e ha proposto un confronto tv sulla riforma, con Sky TG24 che si è offerta di ospitare il dibattito e l’Anm che ha accettato. “L’Anm ci sarà, anche col suo comitato per il no”, ha detto il segretario generale dell’Anm Rocco Maruotti su Sky TG24. Forza Italia si è intestata la riforma e ha dedicato il via libera a Silvio Berlusconi. È intervenuta anche Marina Berlusconi, che ha dichiarato: “È la vittoria di mio padre”. Soddisfatta anche la Lega, che tre anni fa aveva promosso su questo dei referendum abrogativi che non hanno raggiunto il quorum.
    Opposizioni all’attacco
    Di tenore opposto le reazioni delle opposizioni. Meloni e il suo governo “vogliono le mani libere”, ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein. E ancora: “Questa non è una riforma della giustizia. Se chiediamo agli italiani come questa riforma migliora le loro vite, la risposta è ‘Nulla’. Se chiediamo al ministro Nordio come questa riforma migliora il funzionamento della giustizia in Italia, ad esempio rendendo più veloci i processi, lui stesso, il ministro, ammette che non ha nulla a che fare con l’efficienza della giustizia. E allora? A chi serve? Serve a questo governo, come ha chiarito la presidente Giorgia Meloni, ad avere le mani libere e a ritenersi al di sopra della legge”. Analogo il ragionamento del leader del M5S Giuseppe Conte: “Vogliono pieni poteri e noi li contrasteremo in ogni modo”. E ancora: la riforma della separazione delle carriere “non migliorerà la giustizia per i cittadini. Questa legge stravolge la Costituzione per mettere i Pm sotto il tacco del governo di turno” e i pubblici ministeri “diventeranno burocrati pubblici sostenitori dell’accusa, non più scomodi per il potere politico”. Si tratta, ha sottolineato Conte in un’intervista a La Notizia, di “un atto di ritorsione del centrodestra che vuole sbarazzarsi di quello che considera un intralcio”. LEGGI TUTTO

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    Minori e Social: nuovi paletti in arrivo, ma rimane il nodo verifica dell’età

    Ascolta la versione audio dell’articoloGrazie ad una serie di audizioni mirate , la Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza ha avuto modo di approfondire le cause delle «patologie più disparate”, come i disturbi alimentari”, toccando anche il problema della crescita della criminalità minorile. “Disagi vari, ansie, problemi psicologici psichiatrici nei casi più gravi, e tutte queste indagini hanno portato l’attenzione sull’uso e l’abuso, io direi, degli smartphone sin da età molto giovani”.A spiegare l’origine delle misure per la tutela dei più giovani nella dimensione digitale – ad esempio la nullità dei contratti on line stipulati dai minorenni o la tutela dei minori coinvolti da influencer in determinate attività -, attualmente all’attenzione in prima lettura dell’8a commissione di Palazzo Madama, è la senatrice Lavinia Mennunni (Fratelli d’Italia), prima firmataria dell’AS 1136, progetto di legge bipartisan scelto come testo base e ormai prossimo al primo via libera parlamentare.Loading…Maggiore età digitaleLa proposta di legge, sottolinea Mennuni a Parlamento 24, punta innanzitutto a “prevedere una maggiore età digitale, che vuol dire un’età minima per avere quella consapevolezza, quella formazione per poter accedere sui social”, età “che non può essere di otto, nove, dieci anni, come sta succedendo purtroppo da quando il cellulare viene regalato simbolicamente alla Comunione”.L’introduzione di una norma che obblighi le piattaforme digitali a verificare l’età dell’utente nell’accesso ai social, pur condivisa da tutti gli schieramenti politici, ha dovuto tener conto delle norme europea, in particolare il Digital Services Act, e ha quindi richiesto una interlocuzione «lunga e faticosa» con la Commissione europea che si è conclusa lo scorso settembre.Armonizzazione a livello europeoLa richiesta di Bruxelles, in estrema sintesi, è quella di puntare a “un’armonizzazione nella verifica dell’età” nell’ambito delle normative nazionali sull’accesso alle piattaforme digitali dei minori. Quindi, chiarisce Mennuni, “che la verifica dell’età non sia italiana o francese o tedesca, ma che sia uniforme a livello di Unione europea”. E dal momento che è da poco entrata in vigore anche la normativa europea sull’intelligenza artificiale, la necessaria armonizzazione delle norme sta orientando il Legislatore a ritenere «che 14 anni possa essere un’età congrua, giusta, per avere quella consapevolezza» ritenuta fondamentale per tutelare adeguatamente i ragazzi dai rischi di un accesso precoce ai Social media. LEGGI TUTTO

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    Manovra 2026, Meloni: sul contributo delle banche non credo ci saranno modifiche, sugli affitti brevi decide il Parlamento

    Ascolta la versione audio dell’articolo«Sul contributo delle banche non credo» ci saranno modifiche e «continuo a dire che secondo me è un bel segnale che si mettono risorse sui lavoratori, sulle imprese che assumono, sulle famiglie e la natalità e che si chieda un contributo a banche e assicurazioni». Così la premier Giorgia Meloni in un’intervista al Tg1, parlando della legge di bilancio 2026.Sugli affitti brevi, invece, «a mio avviso, deve decidere il Parlamento se confermare o meno la norma» ha spiegato la premier. «Io voglio solamente dire – ha aggiunto – che la ratio del provvedimento non è fare cassa sul tema degli affitti, ma è favorire gli affitti alle famiglie perché è evidente che se c’è la stessa tassazione per chi affitta a un turista e per chi affitta a una famiglia, si tenderà ad affittare al turista e gli affitti per le famiglie aumenteranno. Quindi il nostro obiettivo è abbassare gli affitti per le famiglie».Loading…La presidente del Consiglio ha parlato anche della riforma della giustizia che introduce la separazione delle carriere per i magistrati: «Non sono d’accordo con l’Anm, ma a memoria non ricordo una volta in cui l’Anm sia stata favorevole a qualsiasi riforma della giustizia. La loro idea è che tutto va benissimo, ma non è l’idea che abbiamo noi della giustizia e credo nemmeno i cittadini.Quanto allo stop al progetto del Ponte sullo Stretto «alla magistratura contabile voglio dire che sono rimasta francamente un po’ incuriosita di fronte ad alcuni rilievi, come quello nel quale ci si chiedeva per quale ragione avessimo condiviso una parte della documentazione via link, perché si avrebbe voglia di rispondere ”perché c’è internet”. Dopodiché il governo aspetta i rilievi, risponderà ai rilievi, sia chiaro che l’obiettivo è fare il Ponte sullo Stretto di Messina, che è un’opera strategica, sarà un’opera ingegneristica unica al mondo». LEGGI TUTTO

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    Meloni: “Riforma della giustizia occasione storica per giustizia più giusta ed efficiente”

    La presidente del Consiglio ha illustato i punti chiave del provvedimento: maggiore efficienza, separazione delle carriere, responsabilità dei giudici e sorteggio dei membri del Csm. Ha ribadito il dissenso rispetto all’Anm, storicamente contraria alle riforme

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    La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è tornata a parlare della riforma della giustizia e della manovra economica, definendo la prima “un’occasione storica” e ribadendo la propria distanza dalle posizioni dell’Associazione nazionale magistrati (Anm). Le sue dichiarazioni, rilasciate al Tg1, arrivano dopo il via libera del Senato al disegno di legge costituzionale che introduce la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri.

    “Sulla giustizia norme di buon senso”

    “La riforma che introduce la separazione delle carriere dei magistrati rappresenta un’occasione storica per avere una giustizia più efficiente e più giusta”, ha detto la premier. Meloni ha spiegato che si tratta di “norme di buon senso” pensate per “rafforzare la terzietà del giudice” e garantire quindi “un processo più giusto”. Tra i punti qualificanti del provvedimento, la premier ha ricordato l’istituzione di un’Alta Corte disciplinare, che “significa che se un giudice domani dovesse sbagliare si assumerà finalmente la responsabilità”, e l’introduzione del sorteggio per i componenti del Consiglio superiore della magistratura, “una misura per liberare la magistratura dalle correnti politicizzate e valorizzare il merito”. Durante l’intervista, Meloni ha anche risposto alle critiche dell’Associazione nazionale magistrati, che si è detta contraria alla riforma. “Non sono d’accordo con l’Anm – ha affermato – ma a memoria non ricordo una volta in cui l’Anm sia stata favorevole a una qualsiasi riforma della giustizia. La loro idea è che tutto vada benissimo, ma non è l’idea che abbiamo noi e credo nemmeno quella dei cittadini”. LEGGI TUTTO

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    Riforma Giustizia, Sky TG24 si candida a ospitare incontro tv tra Nordio e Parodi

    Nel giorno in cui l’aula del Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge costituzionale che introduce la separazione delle carriere della magistratura, Sky TG24 ha invitato il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il presidente dell’Associazione nazionale magistrati (Anm) Cesare Parodi a un confronto televisivo nei suoi studi.

    Nordio: “Pronto a un confronto in diretta con i magistrati dell’Anm”

    L’incontro offrirà un’occasione unica per un dialogo aperto e diretto tra il governo e la magistratura, su un tema cruciale per il futuro del Paese e in vista del referendum confermativo, che dovrebbe svolgersi nella primavera del 2026. L’offerta di svolgere il dibattito su Sky TG24 conferma ancora una volta il ruolo del canale all news come “casa del confronto”, luogo in cui posizioni diverse possono incontrarsi e misurarsi nel rispetto del pluralismo e della qualità dell’informazione. Il confronto, nell’auspicio della testata, ha l’obiettivo di offrire ai cittadini tutti gli strumenti per comprendere a fondo i contenuti e le implicazioni della riforma. “Sono assolutamente pronto ad un confronto in diretta con i magistrati dell’Anm in tv. Sono ben lieto di confrontarmi con chiunque nell’ambito di un incontro uno ad uno” ha dichiarato il ministro della Giustizia Carlo Nordio, rispondendo all’invito in diretta a Sky TG24. Lo stesso invito è stato rivolto dalla testata all news al presidente dell’Anm, Cesare Parodi.

    Direttore Sky TG24: “Confronto e pluralismo sono il cuore della nostra informazione”
    “Sky TG24 da sempre promuove il dialogo costruttivo tra le parti e il confronto delle idee come valore fondamentale della democrazia”, ha commentato Fabio Vitale, direttore di Sky TG24. “Accogliere in uno stesso spazio il ministro della Giustizia e l’Anm disposti a confrontarsi sulla riforma della giustizia e in vista del referendum confermativo, rappresenta il senso più autentico del nostro impegno giornalistico: dare voce a tutte le prospettive, offrendo al pubblico un’informazione completa, equilibrata e trasparente”. LEGGI TUTTO