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    Elezioni comunali a Trento, chi sono i candidati sindaco

    Domenica 4 maggio 2025 si terranno le elezioni per scegliere il sindaco di Trento. I cittadini saranno chiamati a votare anche per il rinnovo del Consiglio comunale e dei Consigli circoscrizionali. Le urne saranno aperte dalle ore 7 alle 22. L’elettore riceverà due schede: una è per l’elezione del sindaco e del Consiglio comunale ed è di colore giallo, l’altra è per l’elezione del Consiglio circoscrizionale ed è di colore rosa. Nel caso nessuno dei candidati ottenga il 50%+1 dei voti validi, si terrà un ballottaggio domenica 18 maggio dalle ore 7 alle 22.

    I candidati alla carica di Sindaco

    Sono sei i candidati alla carica di sindaco. L’attuale primo cittadino è Franco Ianeselli, entrato in carica il 23 settembre 2020, e si ricandida sostenuto da una coalizione di centro-sinistra composta da sei liste: PD, Alleanza Verdi-Sinistra, Campobasso, Sì Trento, Insieme per Trento e Intesa per Ianeselli Sindaco. Al sindaco in carica il centrodestra oppone la candidatura di Ilaria Goio – sostenuta da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia – imprenditrice e ricercatrice con un passato politico in realtà locali. Giulia Bortolotti, insegnante, è invece candidata e sostenuta dal Movimento 5 Stelle, Rifondazione Comunista e dalla lista Onda – Lavoro, Ambiente, Società. Ci sono poi altri tre candidati: Andrea Demarchi, sostenuto dalla lista Prima Trento; Claudio Geat, sostenuto dalla lista Generazione Trento; Simonetta Gabrielli, sostenuta dalla lista Democrazia Sovrana e Popolare.
    Le elezioni in Trentino-Alto Adige
    Il 4 maggio 2025 sono in programma le elezioni in 265 comuni nella Regione autonoma Trentino-Alto Adige. In Alto Adige, in particolare, si voterà in 111 comuni con un totale di 281 liste presenti. Per la carica di sindaco si candidano invece 260 persone, di cui 62 donne. Il numero complessivo di candidati e candidate al consiglio comunale è di 3.893. In Trentino verranno rinnovate le amministrazioni comunali di 154 comuni: parteciperanno 355 liste, con 254 candidati alla carica di sindaco, tra cui 43 donne. Complessivamente, per le elezioni dei consigli comunali si sono presentate 5.705 persone. LEGGI TUTTO

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    M5S in piazza contro il riarmo, c’è la delegazione del Pd (senza Schlein)

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaI Cinque Stella portano in piazza il popolo anti-riarmo. Dalle 13 da Piazza Vittorio partirà il corteo con alla testa i giovani del Movimento, almeno 200, e si dirigerà verso i Fori Imperiali dove è stato allestito il palco. In arrivo – fanno sapere da Campo Marzio – oltre 100 pullman da tutta Italia, in 500 arriveranno in treno dal nord, altri in aereo dalla Sardegna e schiereranno le bandiere del Movimento ma anche quella della pace. In corteo con M5S ci sarà anche una delegazione del Pd. L’annuncio è arrivato alla vigilia dalla leader dem: ci sono convergenze e differenze nella visione tra i due partiti, ha detto Elly Schlein, ma «con il M5S governiamo in molte regioni e città, e quando un nostro alleato va in piazza al netto delle nostre differenze noi diamo attenzione ed ascolto, perché siamo testardamente unitari».I dem nella delegazioneNon ci sarà lei in prima persona ma in rappresentanza dei dem il capogruppo in Senato Francesco Boccia e il responsabile organizzazione Igor Taruffi e ancora Marco Furfaro, Annalisa Corrado, Antonio Misiani, Emiliano Fossi, Cecilia D’Elia, Cristina Tajani, Marco Sarracino, Susanna Camusso, Sandro Ruotolo. Nessuno, chiaramente, dell’area riformista. Non ci sarà Schlein ma l’adesione è comunque – fa sapere Conte a strettissimo giro dall’annuncio – una scelta apprezzata e che gli è stata anticipata in una telefonata dalla segretaria. Del resto se le posizioni in politica estera sono diversificate, almeno sul fronte economico, la convergenza sembra più alla portata. Data anche la consapevolezza, nei due partiti, della necessità di mostrarsi come alternativa in un momento di difficoltà del governo dopo la scure dei dazi trumpiani. «Questa destra – sottolinea Schlein – non è imbattibile e noi la battiamo non se li inseguiamo sul loro terreno, ma se li trasciniamo dove non vogliono stare: il terreno sociale, quello economico, su cui non stanno dando risposte. Faremo tutte le discussioni interne che dobbiamo fare – è il richiamo ai suoi – ma non perdiamo di vista l’obiettivo che è battere questa destra: abbiamo una responsabilità di continuare ad alimentare l’alternativa».Loading…Gli interventi dal palcoUn’alternativa della quale anche M5S vede un nucleo nella piazza «di popolo» che ha organizzato. «Domani mettiamo il primo grande mattone per un progetto di governo», sottolinea Conte al Tg1. Sul palco oltre a lui una trentina di interventi. Ci saranno i tre capigruppo M5S di Camera e Senato e al Parlamento Europeo e i vicepresidenti del partito e anche l’ex presidente della Camera Roberto Fico e la governatrice della Sardegna Alessandra Todde. Previsti gli interventi di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni e Maurizio Acerbo e dell’eurodeputato belga del Partito del Lavoro Marc Botenga. Oltre ai politici si alterneranno sul palco anche esponenti di altri mondi, ci sarà l’economista statunitense Jeffrey Sachs ma anche Marco Travaglio, il professor Alessandro Barbero, Tomaso Montanari e il divulgatore Mario Tozzi, Massimo Wertmüller, Barbara Spinelli e Saskia Terzani, figlia di Tiziano. Da capire se alla fine si farà vedere la TikToker Rita De Crescenzo che aveva fatto un appello alla partecipazione al corteo e salita agli onori delle cronache per l’’invasione’ della località sciistica di Roccaraso.Fronte comune sul fecreto sicurezzaIntanto il centrosinistra si ritrova insieme al presidio al Pantheon contro il nuovo decreto sicurezza. A fianco degli studenti ci sono esponenti di Pd, M5S, Avs e +Europa, non Iv e Azione. Nello stesso giorno della manifestazione pentastellata, però, +Europa sarà impegnata in banchetti per il referendum sulla cittadinanza mentre il giorno successivo, anche per cortesia istituzionale, ci saranno le piazza per l’Europa promosse dai sindaci di Bologna e Firenze. E poi, esaurite le piazze arriverà in Parlamento un banco di prova con le mozioni sul riarmo di M5S, Avs e Azione. LEGGI TUTTO

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    Dazi Usa, dalle imprese alla Ue alla visita di JD Vance a Roma: la roadmap del governo

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaIl Governo è alla ricerca di una strategia dopo la scure dei dazi imposti all’Unione europea (e quindi all’Italia) dall’amministrazione Trump. Diverse le mosse previste nei prossimi giorni.L’incontro con le categorie produttiveDissolta la speranza, coltivata a lungo ai piani alti del governo, che gli Usa potessero fare eccezioni, la prima mossa dopo che sono state rese note le tariffe commerciali degli Usa sui prodotti stranieri è stata annunciata ieri dalla premier Giorgia Meloni al Tg1: la prossima settimana ci sarà un incontro con rappresentanti delle categorie produttive che hanno subito lanciato il grido d’allarme per il duro colpo sferrato dall’amministrazione Trump destinato a tradursi in un calo dei volumi e a mette a rischio migliaia di posti di lavoro a rischio. Vino, motocicli, gioielleria, ma soprattutto agricoltura, tessile e piccola manifattura sono i settori più colpiti, come emerso nelle riunioni di governo. Il presidente di Confindustria Emanuele Orsini ha ricordato che il valore stimato dal rapporto del Centro Studi Confindustria «è una perdita per le imprese italiane tra i 7 e i 14 miliardi, che è equivalente allo 0,3-0,5% del Pil». Andranno cercate «le soluzioni migliori» ha detto Meloni.Loading…La risposta dell’EuropaC’è poi la diplomazia da metter in campo in una cornice europea (anche se la Lega Lega spinge per negoziati bilaterali). «Ci sono scelte che possono essere diverse» ha avvertito però Meloni che ha spiegato che rispondere a dazi con altri dazi» non è la strada giusta.Lunedì in Lussemburgo ci sarà una riunione dei ministri Ue del Commercio estero che esamineranno il pacchetto di misure di “controdazi” su acciaio e alluminio che scatterà dal 15 aprile. In seguito dovrà tenersi un Consiglio Ue straordinario dei 27 per concordare una posizione comune. «Bisogna aprire una discussione franca, nel merito, con gli americani con l’obiettivo di rimuoverli, non di moltiplicarli» ha detto Meloni. Un punto di caduta considerato positivo potrebbe essere dimezzarli al 10%.La visita di JD Vance a RomaPrima però la premier vedrà il vicepresidente americano JD Vance ed è scontato che il tema verrà affrontato con il vicepresidente degli Stati Uniti nel corso della sua visita programmata a Roma nei giorni di Pasqua, fra il 18 e il 20 aprile. Un’occasione per valutare gli spazi di manovra per trattare con gli Usa. Ma non è escluso che Meloni sarà ancor prima a Washington per un faccia a faccia con Trump. LEGGI TUTTO

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    Via libera al decreto sicurezza, tutele legali per le forze dell’ordine. Sit-in e scontri a Roma

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaVia i punti più indigesti al Quirinale – dal carcere per le donne incinte al divieto di comprare una sim telefonica per i migranti irregolari – ed il disegno di legge sicurezza diventa un decreto. Approvato in un Consiglio dei ministri durato mezzora. “Nessun blitz”, assicura la premier Giorgia Meloni replicando alle accuse dell’opposizione: si tratta di «norme necessarie che non possiamo più rinviare per rispettare gli impegni presi con i cittadini e con chi ogni giorno è chiamato a difendere la nostra sicurezza». Il provvedimento si compone di 34 articoli, che vanno da una stretta sull’accattonaggio alle aggravanti per le truffe agli anziani, dagli sgomberi lampo per le case all’autorizzazione per gli agenti dell’intelligence sotto copertura a dirigere gruppi terroristici, dalla restrizione sulla coltivazione della canapa al sostegno economico per le spese legali di agenti e militari che affrontano procedimenti penali.Protesta l’opposizione. «Con il decreto sicurezza siamo di fronte al populismo penale che piega il Parlamento», accusa Francesco Boccia (Pd). Angelo Bonelli (Avs) parla di “golpe”, mentre per i Cinquestelle «è una vergogna».Loading…Sit-in contro decreto sicurezza, scontri a Roma Mentre il Cdm varava il decreto, vanno registrati scontri tra forze dell’ordine e i manifestanti in piazza del Pantheon a Roma contro il decreto sicurezza. Le forze dell’ordine hanno respinto i manifestanti che cercavano di forzare il blocco verso palazzo Chigi dopo avere lanciato delle bottiglie. Meloni: norme necessarie in Dl sicurezza, nessun blitz«Sono norme necessarie che non possiamo più rinviare. Ecco perché, d’accordo con Antonio Tajani e Matteo Salvini, abbiamo deciso di trasformare il testo del pacchetto sicurezza attualmente all’esame del Parlamento, comprese le migliorie che vi ho appena ricordato, in un decreto-legge, che quindi sarà immediatamente operativo ed entrerà subito in vigore». Così, si apprende, la premier Giorgia Meloni parlando nel Consiglio dei ministri che ha approvato la norma. «È una scelta – aggiunge – di cui ci assumiamo la responsabilità, consapevoli del fatto che non potevamo più aspettare e che era prioritario dare risposte ai cittadini e assicurare ai nostri uomini e alle nostre donne in divisa le tutele che meritano. C’è chi l’ha definita ’scorciatoia’, chi addirittura un ’blitz’. Ecco, io penso che non sia nessuna delle due cose, ma semplicemente una scelta che il Governo legittimamente ha deciso di prendere, per rispettare gli impegni presi con i cittadini e con chi ogni giorno è chiamato a difendere la nostra sicurezza»«Tutela legale per polizia e militari»Nel decreto sicurezza approvato dal Consiglio dei ministri è prevista una «specifica tutela legale a favore del personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico. In altre parole, i nostri agenti di polizia e i nostri militari che dovessero essere indagati o imputati per fatti inerenti al servizio potranno continuare a lavorare e lo Stato sosterrà le loro spese legali, fino ad un massimo di diecimila euro per ogni fase del procedimento. Una norma sacrosanta che le nostre forze di polizia aspettano da molto tempo, e che è nostro dovere assicurare loro» ha detto ancora la premier Giorgia Meloni parlando nel Consiglio dei ministri. «La tutela legale è un supporto economico agli appartenenti delle forze dell’ordine, non significa immunità alle forze dell’ordine, si tratta di un supporto economico ma non è immunità» ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in conferenza stampa post Cdm. LEGGI TUTTO

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    Cos’è Casa Cervi e perché è diventato il ritrovo del Pd

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaUna casa colonica ai Campi Rossi di Gattatico nella bassa pianura reggiana come ritrovo annuale per il Partito democratico. Un luogo di ritiro per riflettere sulle posizioni e sulle attività nei confronti dei mutamenti che stanno stravolgendo la politica estera e non solo. È casa Cervi, il luogo dove nel dicembre 1943 vennero uccisi i sette figli maschi di Genoeffa e Alcide.Perché si sceglie Casa CerviLa scelta – da un’idea del responsabile esteri del Pd Giuseppe Provenzano – non è di certo casuale e non priva di simbologie antifasciste e di Resistenza. La famiglia Cervi (composta da sette fratelli insieme alle loro mogli ed i loro figli) viveva nella media pianura reggiana dal 1934. Dopo l’8 settembre 1943 la casa dei Cervi divenne luogo d’accoglienza per prigionieri di guerra fuggiti dal campo di concentramento di Fossoli. Con la costituzione della Repubblica di Salò al servizio degli occupanti nazisti, i Cervi si gettarono nella lotta armata. Nella notte del 25 novembre 1943 la casa dei Cervi è circondata da militi fascisti che sparano verso le finistre e incendiano il rustico. Quello dei sette fratelli Cervi e della loro fuciliazione divenne da subito un nome simbolo della Resistenza.Loading…Un ritiro per parlare di politica esteraDue giorni “conclave” a porte chiuse, un opportunità per il Partito Democratico per riflettere sugli impegni parlamentari in programma fino alla pausa estiva. Nella seconda parte della giornata si darà spazio ai temi sugli ultimi avvenimenti in campo internazionale: prima tra tutti dazi e il dinamismo di Trump nella sua politica estera; le destre mondiali; le guerre e la concretizzazione della difesa europea. In queste due giornate, strutturate come una vera e propria assemblea di gruppo della Camera, sono previsti anche ospiti esterni all’ambito politico, personalità legate al mondo delle relazioni internazionali e della diplomazia. La segretaria Elly Schlein dovrebbe prendere la parola per il discorso conclusivo.Gli incontri dem negli anniIl ritiro dei parlamentari è una tradizione con radici democristiane. Nel 1959 la corrente “Iniziativa democratica” maggioritaria della Dc, in una riunione presso il convento delle suore di santa Dorotea a Roma, decise di togliere l’appoggio al segretario Fanfani e di affidare il partito a Moro.La tradizione fu ripresa da Romano Prodi: nel 1997, ai tempi del suo primo governo, il Professore porterà nel castello medievale di Gargonza (Arezzo) ex comunisti ed ex democristiani per «trovare le ragioni di fondo della coalizione». Nel 2006 con il suo secondo Esecutivo per un “ritiro” di maggioranza Prodi sceglierà villa di San Martino in Campo (Perugia). Pochi mesi dopo sarà la volta di Villa Pamphilj a Roma e, infine, alla Reggia di Caserta. LEGGI TUTTO

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    L’app di Avs contro i dazi di Trump, riconosce l’origine dei prodotti

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaUn’app contro i dazi americani: si chiama Trump Tax. E’ stata elaborata dal gruppo Alleanza Verdi Sinistra: permette di scansionare il codice a barre dei prodotti e di scoprirne la provenienza. L’obiettivo è far prediligere quelli italiani ed europei a quelli statunitensi. A presentarla sono stati i leader di Avs, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, in un flash mob davanti alla Camera.Bonelli: siamo per la libera sceltaE’ un modo per boicottare i prodotti americani? «Noi diamo una libera scelta – ha spiegato Bonelli – permettiamo di avere una maggiore consapevolezza. È chiaro che se domani, al supermercato, ho di fronte un vino di Napa Valley e uno toscano, non ho dubbi e scelgo quello toscano». «E’ uno strumento nelle mani di tutti e di tutte per difendere le nostre produzioni – ha aggiunto Fratoianni – ma soprattutto per consentire a tutti e a tutte di essere consapevoli nelle loro scelte. Perché la consapevolezza è un’arma importante. I signori del mondo che si comportano da padroni, come Donald Trump, pensano che le persone non contino nulla, ma le persone se si uniscono sono una potenza».Loading…«App rifiutata da Apple»Bonelli ha poi sottolineato che «l’applicazione è stata rifiutata da Apple. Però si trova sul sistema di Android e vi si può accedere con tutti i cellulari dal sito trumptax.eu».Le prospettive future«Domani – ha aggiunto Fratoianni – sarebbe bello avere un’app, e ci lavoreremo, che sia in grado di dirci non solo dove è stato prodotto quello che compriamo, ma anche con quali garanzie per chi lavora, con quali elementi di tutela sociale. Questa sarebbe una grande risposta al grande caos di questo mondo in cui le forze, la forza bruta, si confronta sulla pelle dei lavoratori, delle lavoratrici, delle imprese, degli imprenditori e anche del nostro paese» LEGGI TUTTO

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    Meloni: i dazi Usa una scelta sbagliata ma non è una catastrofe. Orsini: no al panico, reagiamo uniti in Europa

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di lettura«Penso che la scelta degli Stati Uniti sia una scelta sbagliata, che non favorisce né l’economia europea né quella americana, ma penso anche che non dobbiamo alimentare l’allarmismo che sto sentendo in queste ore. Il mercato degli Stati Uniti è un mercato importante per le esportazioni italiane, vale alla fine il 10% del complessivo delle nostre esportazioni e noi non smetteremo di esportare negli Stati Uniti. Significa che ovviamente abbiamo un altro problema che dobbiamo risolvere, ma non è la catastrofe che insomma, alcuni stanno raccontando». A dirlo è la premier Giorgia Meloni in un’intervista al Tg1.«Bisogna ovviamente condividere le nostre proposte con i partner europei – ha proseguiti Meloni -. Qui sì ci sono scelte che possono essere diverse. Ad esempio, io non sono convinta che la scelta migliore sia quella di rispondere a dazi con altri dazi, perché l’impatto potrebbe essere maggiore sulla nostra economia rispetto a quello che accade fuori dai nostri confini. E bisogna aprire una discussione franca, nel merito, con gli americani con l’obiettivo dal mio punto di vista di arrivare a rimuovere i dazi, non a moltiplicarli».Loading…La presidente del Consiglio ha poi fatto sapere: «Stiamo facendo e dobbiamo fare uno studio sull’impatto reale che settore per settore ha questa scelta» dei dazi americani: «Ci confronteremo la settimana prossima con i rappresentanti delle categorie produttive per confrontare anche con le stime che hanno loro, cercare le soluzioni migliori».Orsini: no al panico, dobbiamo reagire uniti in Europa Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini al Tg1 ha detto: «Non ci dobbiamo far prendere dal panico e dobbiamo reagire tutti uniti compatti in Europa per negoziare con gli Stati Uniti». «Il valore stimato dal rapporto presentato ieri dal nostro centro studi è una perdita per le imprese italiane tra i 7 e i 14 miliardi, che è equivalente allo 0,3-0,5% del Pil», spiega. E avverte: «Il rischio di perdere posti di lavoro e di delocalizzazione esiste, pertanto serve, da subito, fare tutto per mantenere le nostre imprese in Italia». E «serve un piano strategico di investimenti e innovazione per le imprese, serve abbassare il costo dell’energia che è un gap competitivo anche verso i Paesi europei, aprire nuovi mercati da subito come il Mercosur e l’India e liberare l’Europa dalla burocrazia. Penso, ad esempio – dice ancora il leader degli industriali -, ai dazi imposti all’auto ieri del 25% che ci obbligano, da subito, a eliminare le sanzioni e a rivedere tutti gli obiettivi del green deal». LEGGI TUTTO

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    Blitz del centrodestra: con il 40% dei voti niente ballottaggio alle comunali. Ira delle opposizioni

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaUn emendamento anti ballottaggi, per le elezioni del sindaco nei comuni con più di 15 mila abitanti purché abbia avuto il 40% dei voti, è stato presentato dalla maggioranza al Senato e sottoscritto dai capigruppo di tutto il centrodestra. Si tratta di una proposta di modifica al cosiddetto decreto elezioni, ora al vaglio della commissione Affari costituzionali, e che disciplina il voto delle prossime amministrative di maggio (con voto domenica e lunedì) e dei referendum di giugno. La modifica non sarebbe valida per la prossima tornata amministrativa, dal moment0 che sono già state presentate le liste, ma da quella successiva. Sempre che l’inserimento della modifica nel decreto elezioni superi il vaglio del Colle che potrebbe muovere rilievi sulla necessità e urgenza della misura.L’emendamento del centrodestra: nei Comuni no ballottaggio con almeno il 40% dei votiL’emendamento rispolvera una precedente proposta del centrodestra. In particolare, si chiede di modificare gli articoli 72 e 73 del testo unico delle leggi sugli enti locali per cui risulterebbe eletto sindaco «il candidato che ottiene il maggior numero di voti a condizione che abbia conseguito almeno il 40% dei voti validi». Oggi serve il 50% + 1. «In caso di parità tra due candidati (pari o oltre il 40%) sarà eletto chi ha incassato il maggior numero di voti validi». Previsto, inoltre, un consistente premio di maggioranza per il candidato vincente: nel testo è previsto che in caso di elezione al primo turno di un candidato sindaco, «alla lista o al gruppo di liste a lui collegate che non abbia già conseguito almeno il 60% dei seggi del Consiglio, viene assegnato il 60% dei seggi, sempreché nessuna altra lista o altro gruppo di liste collegate abbia superato il 50% dei voti validi».Loading…Schlein: blitz destra su ballottaggi, ci opporremo a scempioMa l’opposizione non ci sta. E si dice pronta alle barricate. «Con un altro blitz notturno la destra che governa vuole riscrivere le regole democratiche a suo vantaggio, è inaccettabile. La destra sta provando a farsi una legge elettorale per i comuni su misura, colpendo i ballottaggi nei Comuni sopra i 15mila abitanti con un emendamento che riduce al 40% la soglia per eleggere il sindaco al primo turno. Chiediamo il ritiro di questo emendamento che consideriamo una grave provocazione. Se l’emendamento non verrà ritirato useremo tutti gli strumenti parlamentari possibile per opporci a tale scempio» attacca la segretaria del Pd Elly Schlein. Mentre il capogruppo dem al Senato aggiunge: se la norma non uscirà dal testo «ci saranno le nostre barricate». E il capogruppo M5s Stefano Patuanelli di rimando: «Abbiamo sottolineato l’assoluta inaccettabilità dal punto di vista costituzionale e politico di questo emendamento: non c’è nessun motivo di urgenza, la materia elettorale non si fa per decreto e se hanno in mente colpi di mano difenderemo la Costituzione».La Russa: su ballottaggi ascolterò ma non mi scandalizzoSulla questione interviene il presidente del Senato: «Questo è un problema che va esaminato, vedremo se è compatibile con un decreto o no. Sul contenuto non mi scandalizzo, sulla modalità tutto sarà fatto secondo le regole e sono pronto ad ascoltare le obiezioni che vengono dalle opposizioni», dice Ignazio La Russa replicando ai cronisti che, a margine di un convegno in sala Zuccari, gli chiedono dei rilievi da parte delle opposizioni sull’emendamento firmato dai capigruppo di maggioranza al dl elezioni per modificare la soglia per i ballottaggi nei comuni con più di 15mila abitanti. LEGGI TUTTO