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    Migranti, Meloni: «Avanti con protocollo Italia-Albania. La Corte Ue non comprometta i rimpatri»

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaIl Governo non dimentica «l’impegno sulle soluzioni innovative» come «il protocollo Italia-Albania», una soluzione «che è determinato a portare avanti proprio e soprattutto alla luce dell’interesse e del sostegno mostrato da sempre più nazioni europee». La presidente del Consiglio Giorgia Meloni fa il punto nel suo intervento alla Conferenza dei prefetti e dei questori d’Italia presso la Scuola Superiore Amministrazione dell’Interno. «Noi siamo determinati a trovare una soluzione ad ogni ostacolo che appare non solo perché crediamo nel protocollo ma anche perché rivendichiamo il diritto della politica di governare secondo le indicazioni dei cittadini, il dovere della politica è di assumersi le sue responsabilità, il governo dei flussi migratori è ovviamente una questione sulla quale l’indicazione che arriva dalla maggioranza dei cittadini è molto chiara e i cittadini ci chiedono di fermare l’immigrazione illegale perché l’immigrazione illegale produce insicurezza, mancata integrazione, incapacità di garantire lo stato di diritto e anche perché l’immigrazione illegale di massa è la prima nemica della migrazione legale». In sintesi, «siamo impegnati a ristabilire un principio banale, cioè che in Italia si entra solo legalmente».Urgente rivedere concetto Paese terzo sicuroIn materia di immigrazione vengono ribadite le priorità. L’esecutivo «continua a ritenere ovviamente necessaria, ormai urgente, una revisione della direttiva rimpatri del 2008, il concetto di Paese terzo sicuro, penso che sia importante anticipare l’entrata in vigore di quanto previsto dal nuovo patto di immigrazione e asilo sulla definizione di Paese di origine sicuro anche per fare un po’ chiarezza su un tema molto controverso e oggetto di provvedimenti giudiziari che appaiono disattendere quanto stabilito con legge dal Parlamento italiano». A dire di Meloni «anche l’argomentazione della supremazia della normativa europea rispetto alla normativa italiana, in base alla quale si giustificherebbe la disapplicazione della norma italiana sui Paesi sicuri, appare fragile, atteso che per esempio il più grande paese europeo, la Germania, rimpatria migranti afgani in Afghanistan senza che questo sia reputato dai giudici tedeschi in contrasto con la normativa europea». Aggiunge la presidente del Consiglio che «sarà importante su questo fare chiarezza e l’auspicio è che la Corte di Giustizia e l’Unione europea scongiuri il rischio di compromettere le politiche di rimpatrio, non solo dell’Italia ma di tutti gli stati membri dell’Unione europea».Loading…Una nuova fase in Italia e Ue «In materia di governo dei flussi migratori noi abbiamo lavorato con coraggio, osando, per aprire una fase nuova in Italia e anche in Europa, per disegnare un modello di contrasto all’immigrazione irregolare e di governo dei flussi migratori che si sviluppava sostanzialmente su quattro direttrici: lotta senza quartiere ai trafficanti di esseri umani, costruzione di un nuovo modello di cooperazione sviluppo con i Paesi di partenza e di transito dei migranti, promozione di percorsi di migrazione legale concordata e conseguentemente più integrabile, soluzioni innovative per ridisegnare il governo dei flussi migratori». Secondo la premier «diminuire le partenze e stroncare il business dei trafficanti è l’unico modo per ridurre il numero delle persone che perdono la vita nel tentativo di raggiungere l’Italia e l’Europa e io penso che questo debba essere il risultato che più di tutti ci si inorgoglisce perché non c’è niente di più importante che salvare una vita umana o strappare quella vita agli artigli della mafia».Drastica riduzione degli sbarchi«Sono quattro direttrici – ha detto ancora Meloni -che ci hanno consentito di registrare gli obiettivi che abbiamo raggiunto: da una parte la drastica riduzione degli sbarchi sulla rotta del Mediterraneo centrale e con questo la diminuzione delle morti in mare, in particolare grazie al crollo delle partenze dalla Tunisia e dalla Libia e anche la riduzione complessiva degli ingressi irregolari nell’Unione Europea anche su altre volte come la rotta balcanica. Nel 2024 – ha ricordato Meloni – gli sbarchi si sono ridotti del 60% rispetto al 2023 e del 35% rispetto al 2022, però io penso che non sia questo l’unico dato significativo, penso che sia per esempio sia significativo il fatto che l’Organizzazione delle migrazioni ci dice che nel 2024 sulla rotta del Mediterraneo centrale, a fronte di circa 66.000 arrivi, si sono registrati 1.695 morti e dispersi. Nel 2023, con oltre 157.000 arrivi irregolari, i morti e i dispersi sono stati 2.526. Nel 2014, l’anno dell’operazione Mare Nostrum, che come voi sapete nasceva proprio per salvaguardare la vita in mare, si sono contati 3126 morti a fronte di 170 mila arrivi». LEGGI TUTTO

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    Chi è Silvia Salis, l’ex martellista alle Olimpiadi candidata del centrosinistra alle comunali di Genova

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaSilvia Salis è la candidata del centrosinistra alle prossime elezioni comunali di Genova, previste per la primavera del 2025 dopo le dimissioni di Marco Bucci, eletto presidente della Liguria lo scorso autunno. La vicepresidente del Coni ed ex campionessa del lancio del martello, conterà anche dell’appoggio del Movimento 5 Stelle. Una candidata civica dunque è la carta che i dem liguri (in particolare Andrea Orlando) hanno deciso di giocare per sbloccare un impasse che si prolungava da mesi, nel tentativo di mettere d’accordo le varie anime del Pd, M5s e centristi. Se la vedrà con l’attuale sindaco reggente di centrodestra Pietro Piciocchi.Candidata del campo largoGenovese, 39 anni, laureata in scienze politiche, ha ricevuto negli ultimi giorni il via libera Alleanza Verdi e Sinistra. E anche la base del Pd, con la riunione dei circoli genovesi che si è tenuta in Val Bisagno, pur ’spaesata’ da un nome calato dall’alto e per i militanti del tutto sconosciuto, sembra disposta a digerirlo pur di uscire dal pantano della prolungata assenza di un candidato.Loading…Il matrimonio con il regista Enrico Brizzi Salis, dal 2020 sposata con il registra Enrico Brizzi, è cresciuta in una “famiglia di sinistra”, legatissima al padre Eugenio, custode storico dell’impianto sportivo di Villa Gentile, scomparso pochi giorni faL’incarico di ambasciatrice di Genova conferito da BucciAnche se i “detrattori” ne hanno evidenziato i rapporti istituzionali avuti negli ultimi anni con l’ex sindaco di centrodestra e ora governatore Marco Bucci che nel 2023 le ha conferito l’incarico di ambasciatrice di Genova. La figura di Salis, tuttavia, è considerata vincente all’interno del Pd in maniera trasversale alle correnti che in questi mesi hanno dilaniato il partito.Vicepresidente del Coni con un passato di atleta olimpicaEx atleta olimpica – ha gareggiato a Pechino 2008 e Londra 2012 – è stata una campionessa del lancio del martello, conquistando dieci titoli nazionali, tra invernali e assoluti. Abbandonata l’attività agonistica per un infortunio nell’aprile 2016, è divenuta dirigente della squadra per la quale gareggiava, le Fiamme Azzurre. Nel 2017 è stata eletta nel Consiglio Nazionale del Coni, di cui è diventata nel maggio 2021 vicepresidente vicario LEGGI TUTTO

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    Marina Berlusconi: «Spero che Trump non rottami l’Occidente»

    Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di lettura«Per il momento non si può ignorare che molti dei primi interventi di Trump hanno sì portato qualche vantaggio immediato agli Stati Uniti, ma alla lunga la sua strategia di mettere gli altri Paesi continuamente sotto pressione si trasformerà in una forza centrifuga sempre più violenta, capace di separare e dividere la comunità occidentale». Lo dichiara la presidente di Fininvest e Mondadori Marina Berlusconi, in un’intervista sul Foglio di lunedì 17 febbraio, di cui è stata fornita un’anticipazione.Marina Berlusconi: spero Trump non rottami l’Occidente«Spero davvero – aggiunge – che il Paese che è sempre stato il principale garante dell’Occidente non abbia ora un presidente che ambisce a diventare lui il “rottamatore” dell’Occidente stesso, demolendo così tutto quello che l’America è stata negli ultimi ottant’anni»Loading…Ue deve fare autocritica se tagliata fuori in UcrainaQuanto alla guerra in Ucraina, «per porre fine a questo terribile conflitto, sarà inevitabile un compromesso, ma sono assolutamente convinta che la fine della guerra non debba coincidere con la resa di Kiev e la vittoria di Mosca» continua la presidente di Fininvest e Mondadori. E aggiunge: «All’Ucraina spettano le garanzie necessarie per la sua sicurezza e la sua indipendenza». Ma «se l’Europa verrà tagliata fuori dalla soluzione che sembra si stia profilando dovrà anche fare una seria autocritica»Su Big Tech c’è grande problema concorrenza sleale In merito alle Big Tech «c’è un problema di concorrenza sleale grande come una casa», spiega. E prosegue: «Sono riusciti a imporre nella nostra vita di tutti i giorni la dittatura dell’algoritmo» LEGGI TUTTO

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    Fisco, la Lega insiste sulla rottamazione: da altre misure solo mancette

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di lettura«Il ceto medio si aiuta con la rottamazione delle cartelle: libererebbe dall’angoscia dell’Agenzia delle Entrate oltre 23 milioni di italiani. Altre misure ipotizzate nelle ultime ore, invece, nel concreto garantirebbero una mancetta da poco più di 36 euro al mese per 1,7 milioni di cittadini. Conti alla mano, la Lega è pronta a discutere con gli alleati con la convinzione di proporre la soluzione migliore e più concreta» Così domenica 16 febbraio una nota della Lega.La Lega insiste dunque sulla rottamazione delle cartelle. Una partita che Matteo Salvini è deciso a portare avanti e sulla quale si dice certo di poter convincere anche gli alleati. Nessuno nel centrodestra è, del resto, contrario ma la questione è piuttosto di priorità e risorse da mettere in campo. Forza Italia, infatti, da sempre insiste sul taglio dell’Irpef con Fratelli d’Italia che appoggia l’ipotesi di un intervento in questo senso per favorire i ceti medi. Intanto sulla “pace fiscale” voluta dalla Lega l’opposizione va all’attacco parlando di un «ennesimo condono indiscriminato».Loading…La proposta di legge della LegaMatteo Salvini ha fatto il punto sabato sulla rottamazione quinquies con gli esperti economici della Lega e si dice convinto che si arriverà a un «accordo soddisfacente» con gli alleati «in linea con il programma elettorale». I contatti con gli altri partiti del centrodestra sono in corso, viene spiegato, e l’obiettivo è una proposta «utile per ridare ossigeno a milioni di italiani in buonafede».. Il partito del vicepremier, nel frattempo, proprio a segnalare l’importanza data al tema, ha depositato in Senato un disegno di legge a prima firma del capogruppo Massimiliano Romeo per la rottamazione di cartelle fino al 31 dicembre 2023 in 120 rate. Il testo è identico a quello presentato alla Camera e a firma del presidente della commissione Attività Produttive Alberto Gusmeroli assegnato in commissione Finanze.Taglio dell’Irpef al ceto medio priorità di Forza ItaliaAllo sprint chiesto dalla Lega sul tema, però, rispondono subito gli azzurri. «Giusta la rottamazione delle cartelle per recuperare risorse – dice il presidente dei senatori Maurizio Gasparri – ma per Forza Italia la priorità è la riduzione dell’Irpef dal 35 al 33% per i redditi fino a 60 mila euro. Una assoluta urgenza».Il nodo risorseC’è poi un tema di risorse. «Noi siamo disponibili – dice anche il responsabile economico di FI Maurizio Casasco – ad avere un’attenzione particolare per le piccole aziende e i piccoli contribuenti. Ora si sta allungando la rottamazione quater poi spetta al ministro competente, Giancarlo Giorgetti, e alla valutazione della Ragioneria dello Stato, dirci se ci sono le risorse per andare oltre e fare anche la rottamazione quinquies». LEGGI TUTTO

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    Elly Schlein a Radio24: l’attacco del vicepresidente Usa Vence alla Ue è grave e inaccettabile

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di lettura“L’attacco del vicepresidente americano J.D. Vence all’Unione europea è grave e inaccettabile. L’Ue che si fonda sui principi fondamentali della democrazia non prende lezioni da un’amministrazione che appena è entrata in carica si è messa a fare una serie di decreti che calpestano i diritti fondamentali delle persone”. Lo ha detto la segretaria PD Elly Schlein ospite del “il caffè della domenica di Maria Latella a Radio 24. “L’Europa è davanti ad un bivio, deve decidere cosa fare da grande perché o ci sarà un salto di qualità nell’integrazione europea o rischia di essere cancellata”, ha aggiunto Schlein.Meloni e il rapporto con Trump“Meloni è stata l’unica ad andare all’insediamento di Trump, si è chiesta come mai fosse l’unica? È stato grave non invitare l’Unione europea in quanto tale. Passare dall’essere i primi della classe nella relazione con l’amministrazione Usa ad essere funzionali al disegno, che è disgregare l’Europa il passo è breve”. Lo ha detto la segretaria PD Elly Schlein ospite del caffè della domenica di Maria Latella a Radio 24. “Attenzione perché se la strategia di Trump è quella di fare trattative bilaterali con ogni singolo stato europeo magari quello che può vantare una relazione amicale o ideologica pensa di trarne un vantaggio ma ad indebolirsi e tutta l’Europa, quindi anche l’Italia”, ha aggiunto Schlein.Loading…Le bollette e le accuse di Beppe Sala al Pd“Secondo il sindaco Sala se la sinistra non parla al ceto produttivo continuerà a prendere legnate? Noi in due anni abbiamo ridato un’identità chiara a questo partito ripartendo dai fondamentali che si erano persi, dalla battaglia per la sanità pubblica al salario minimo”. Lo ha detto la segretaria PD Elly Schlein ospite del caffè della domenica di Maria Latella a Radio 24. “In questi ultimi giorni si sono sollevate tante voci dal mondo dell’mpresa e da Confindustria sul tema dell’energia. Abbiamo le bollette tra le più care d’Europa, abbiamo chiesto il disaccoppiamento tra prezzo dell’energia e quello del gas, cosa che chiedono anche le nostre imprese”.Solidarietà a Mattarella“L’attacco al presidente Mattarella da parte della portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova è inaccettabile”. Lo ha detto la segretaria PD Elly Schlein ospite del caffè della domenica di Maria Latella a Radio 24. “Abbiamo espresso la piena solidarietà al presidente, si deve respingere con forza al mittente cosi come hanno fatto tutte le forze politiche. C è stata una presa di posizione forte ed era doveroso.Corte Costituzionale“Con Giorgia Meloni ci siamo confrontate sulla Corte costituzionale, è stata una discussione lunga ma sono estremamente soddisfatta dell’esito”. Lo ha detto la segretaria PD Elly Schlein ospite del caffè della domenica di Maria Latella a Radio 24. “C’è stato un voto di grande compattezza sui nuovi 4 giudici costituzionali. Nella grande distanza delle nostre posizioni quando si deve assicurare il buon funzionamento delle istituzioni democratiche si trova una via di dialogo”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Beppe Sala a Radio24: «Candidato Regione? Prenderei in considerazione tutto»

    Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di lettura«Io prenderei in considerazione anche tutto, potendo dare il mio contributo». Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala a Amici e Nemici su Radio24, rispondendo ai conduttori Marianna Aprile e Daniele Bellasio che gli hanno chiesto se c’è la possibilità che si candidi per presidente della Regione Lombardia se glielo chiedessero. «Rimane il fatto che, non voglio dire, ma mancano due anni» alla fine del mandato da sindaco, «francamente non lo so – ha aggiunto -. Io nella vita ho fatto le cose senza chiedere un favore a nessuno ma dicendo, io ci sono e vediamo cosa posso fare. Il punto è cosa vuole essere la sinistra nel futuro e cosa vuole essere il Pd».«Nessun ultimatum alle squadre sullo Stadio di Milano: sia i Club che il Comune vogliono concludere la cessione entro l’estate, noi stiamo dicendo: “sbrighiamoci” perché ogni settimana che passa è una settimana persa» ha poi commentato a proposito dello Stadio. «Noi oggi stiamo dicendo che si tratta di lavori che richiederanno anni. Noi pressiamo molto sui tempi», conclude.Loading… LEGGI TUTTO

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    Da Trump a Putin, perché ora Meloni si riavvicina all’Europa

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaCi sono volute due ore prima che Giorgia Meloni mettesse in rete la sua dichiarazione a sostegno di Sergio Mattarella contro l’attacco mosso al Capo dello Stato dalla portavoce del ministro degli Esteri russo, Maria Zakharova. Fino a quel momento l’unica voce del Governo era stata quella del titolare della Farnesina, Antonio Tajani. In quelle due ore più di qualcuno era pronto a scommettere che la Premier non sarebbe intervenuta, complice il nuovo corso imposto da Donald Trump su Putin, sull’Ucraina e sul rapporto con l’Europa. Invece Meloni ha deciso che non poteva non prendere posizione. E a quel punto la solidarietà a Mattarella è stata anche l’occasione per ribadire il sostegno a Kiev che – ha fatto sapere – ha confermato allo stesso Volodymyr Zelensky al telefono poche ore dopo.Il ruolo di pontiere tra Usa e UeSono giorni complicati per la Premier. Il ruolo da pontiere tra Washington e Bruxelles che le hanno attribuito pare traballare. Probabilmente perché Trump è andato oltre, molto oltre quanto si potesse immaginare. Quanto Meloni immaginasse. Quella telefonata con Vladimir Putin sul futuro dell’Ucraina senza alcun coinvolgimento dell’Europa parallelamente alle nuove minacce sui dazi lascia interdetti (soprattutto) coloro che immaginavano di poter rafforzare il rapporto tra le due sponde dell’Atlantico. Invece (almeno per ora) così non è. La Premier – prima della presa di posizione di ieri su Mattarella – è rimasta piuttosto in disparte. Niente dichiarazioni social, niente viaggi. Ha evitato anche la trasferta a Monaco per la Conferenza sulla sicurezza. Questo non significa che non si stia muovendo.Loading…La svolta Ue sulla difesaLa presa di posizione di Ursula von der Leyen sulle spese per la difesa fuori dai parametri del Patto di stabilità è un segnale importante. E non solo perché questa è da sempre la posizione portata avanti dal governo italiano. Ma anche perché segna un importante (ri)avvicinamento tra Roma e Bruxelles. Che va oltre la spesa per la difesa e sarà strategico anche ai fini del confronto sui dazi e sulle altre partite che coinvolgono il rapporto con gli Stati Uniti. La Premier si muove su un terreno in questo momento molto scivoloso. Anche perché la maggioranza è tutt’altro che compatta.Il silenzio di Salvini dopo gli attacchi di Mosca a MattarellaIl silenzio di Matteo Salvini sugli attacchi a Mattarella è solo l’ennesima conferma della presa di distanza del leader della Lega dagli alleati. Salvini cerca di risalire la china facendosi più trumpiano dei trumpiani e muovendosi in modo autonomo sul fronte interno, vedi il pressing sulla nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. Finora Meloni ha evitato di scontrarsi con il suo vice. Anche perché non è certo lui il suo problema. Il crollo della produzione industriale, il caro energia, l’incertezza degli imprenditori in attesa di capire cosa succederà alle esportazioni italiane senza contare le partite aperte sull’immigrazione (che si fa dei centri in Albania?) o sulla giustizia. E’ un equilibrio divenuto improvvisamente fragile. Che impone prudenza, procedere con passi misurati. La fase due del Governo Meloni è cominciata. LEGGI TUTTO

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    Spionaggio Jacobs: cosa sappiamo e cosa c’entra Tortu

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaPer il presunto spionaggio ai danni del campione olimpico Marcel Jacobs, un caso emerso nei mesi scorsi dagli atti dell’inchiesta milanese sulle cyber-spie dell’agenzia di investigazione Equalize, è finito indagato anche Giacomo Tortu, fratello di Filippo, pure lui velocista e oro a Tokyo 2020 nella 4×100, proprio assieme al re italiano della breve distanza. E’ uno degli ultimi sviluppi di un filone delle indagini, condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo di Varese e dal Ros e coordinate dal pm Francesco De Tommasi, con al centro i presunti dossieraggi illegaliSulla vicenda emersa nei mesi scorsi è tornato a parlare il Fatto Quotidiano due giorni fa, spiegando che l’ex superpoliziotto Carmine Gallo ha messo a verbale che Giacomo Tortu gli avrebbe chiesto di avere informazioni sugli esiti di analisi del sangue e su contenuti di telefonate e chat tra Jacobs e il suo staffLoading…«Ho appreso la notizia dagli organi di informazione. Confido che i fatti siano chiariti al più presto e che il mio nome non sia associato a eventi da cui sono totalmente estraneo» ha commentato Filippo Tortu che a Tokyo ha conquistato l’oro nella staffetta 4×100 in squadra proprio con il velocista bresciano. Nessun commento, per ora, da parte di Jacobs – che a Tokyo ha conquistato uno storico oro nei 100 metri – che però, «in attesa di ulteriori dettagli e verifiche ha dato mandato al suo avvocato di valutare i profili legali, come possibile parte lesa».La richiesta di Giacomo Tortu – secondo quanto scrive il Fatto Quotidiano – sarebbe stata avanzata nel settembre 2020 (un anno prima delle Olimpiadi di Tokyo) e riguarderebbe l’acquisizione dei risultati delle analisi del sangue di Jacobs. Sempre da quanto emergerebbe dalle carte, il fratello di Tortu avrebbe chiesto di accedere alle comunicazioni private tra il velocista e il suo staff. Una vicenda che dovrà essere approfondita e chiarita e che inevitabilmente scuote il mondo dell’atletica italiana. LEGGI TUTTO