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    Enel riqualifica parchi e spiagge con Legambiente

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    Enel, in collaborazione con Legambiente Volontariato Aziendale, ha concluso con successo un’importante iniziativa di riqualificazione di parchi urbani e spiagge. L’obiettivo: rafforzare il legame con il territorio e creare valore per le comunità locali, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu.Durante l’attività, che ha coinvolto oltre 300 dipendenti Enel in dieci appuntamenti su scala nazionale, sono stati raccolti complessivamente oltre sei quintali di rifiuti indifferenziati, quattro quintali di vetro, quattro di metalli, oltre due quintali di plastica, oltre a trenta chili di mozziconi e cartacce.Le giornate di volontariato si sono svolte in diverse città italiane, tra cui Ameglia (La Spezia), Milano, Catania, Catanzaro, Napoli, Padova, Palermo, Sassari, Pescara e Torino. Questi interventi, organizzati sotto l’egida del programma di Volontariato Aziendale di Enel, si sono concentrati su attività di “Park”, “Beach Litter” e “Riqualificazione Urbana”. LEGGI TUTTO

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    Quanto vale il lavoro domestico in Italia: la cifra che non ti aspetti

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    Il lavoro domestico in Italia si conferma un pilastro fondamentale della società e dell’economia, coinvolgendo oltre 3,3 milioni di persone. Il nuovo Rapporto annuale dell’Osservatorio Domina, presentato presso la Sala Nassyria del Senato, non solo fotografa il presente di questo settore, ma evidenzia il suo ruolo strategico nel sostenere famiglie e produzione economica.Numeri chiave del lavoro domesticoSecondo i dati Inps, il 2023 ha visto 834 mila lavoratori domestici regolari assunti direttamente dalle famiglie, con una netta prevalenza di donne (88,6%) e lavoratori stranieri (69%). Tra le nazionalità più rappresentate, dominano quelle provenienti dall’Est Europa (35,7%), seguite da lavoratori italiani (31,1%). Si registra inoltre un aumento della presenza di persone provenienti da Georgia, Perù ed El Salvador, mentre diminuiscono i lavoratori di Romania, Moldavia e Bangladesh.Le famiglie datoriali nel 2023 sono state 917.929, in calo del 6,1% rispetto all’anno precedente. Questo dato segna un ritorno alla normalità dopo l’aumento registrato durante la pandemia. Geograficamente, oltre un terzo dei datori di lavoro si concentra in Lombardia e Lazio, con una prevalenza femminile del 58%.La spesa delle famiglie e l’indotto economicoLe famiglie italiane spendono complessivamente 13 miliardi di euro per il lavoro domestico, di cui 7,6 miliardi destinati al lavoro regolare e 5,4 miliardi per quello irregolare. Questa cifra genera un risparmio per lo Stato stimato in 6 miliardi di euro, grazie all’assistenza domiciliare che evita il ricovero degli anziani in strutture.L’impatto economico di questa spesa è significativo: i 13 miliardi si traducono in 21,9 miliardi di valore della produzione e in 253,8 milioni di nuove ore di lavoro, con un moltiplicatore economico pari a 1,55.L’importanza del settore nel Pil italianoIl lavoro domestico contribuisce per 15,8 miliardi di euro al Pil, rappresentando l’1% del totale. Se si considera l’intero comparto della care economy, il valore sale a 84,4 miliardi di euro, pari al 4,4% del PIL. Questo dato pone il settore al di sopra di comparti come l’agricoltura (2,1% del Pil) e la ristorazione (4,2%).Sfide e prospettive: irregolarità e dignità del lavoro LEGGI TUTTO

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    Bankitalia: dal 2025 la crescita riprenderà. Ma preoccupano i dazi

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    La Banca d’Italia, nel suo ultimo Bollettino economico, fotografa una situazione di persistente debolezza per l’economia italiana nel quarto trimestre del 2024, in linea con il resto dell’area euro. L’attività economica stenta a ritrovare slancio, frenata dalla debolezza della manifattura e dal rallentamento dei servizi. Tuttavia, le prospettive per il triennio 2025-2027 appaiono più promettenti, con una crescita attesa dell’1% annuo in media.Una ripresa economica ancora incertaSecondo le proiezioni elaborate nell’ambito dell’esercizio coordinato dell’Eurosistema, l’Italia dovrebbe registrare una crescita dello 0,8% nel 2025 e dell’1,1% nel 2026. Tuttavia, il raggiungimento di questi obiettivi dipenderà dalla capacità del Paese di affrontare sfide interne ed esterne, tra cui il rallentamento del commercio internazionale e il rischio di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti.Il peso del mercato statunitenseIl Bollettino sottolinea la rilevanza del mercato statunitense per l’export italiano, con settori come la cantieristica navale, l’aerospaziale, la farmaceutica, la meccanica e il comparto automobilistico particolarmente esposti. Gli Stati Uniti rappresentano la seconda destinazione delle esportazioni italiane dopo la Germania e garantiscono un surplus commerciale pari al 2% del Pil, frutto di un export di 53 miliardi di euro a fronte di importazioni per soli 20 miliardi.Tuttavia, l’eventuale introduzione di dazi più elevati potrebbe penalizzare soprattutto le piccole e medie imprese. Queste ultime, che rappresentano una quota rilevante degli esportatori italiani verso gli Stati Uniti, vedrebbero compromesso il 7% del loro fatturato medio, con un impatto particolarmente severo per quelle più esposte.Consumi in rallentamentoSul fronte interno, la spesa delle famiglie si è indebolita negli ultimi mesi del 2024, dopo una crescita significativa durante l’estate. Questo rallentamento è attribuibile al calo della fiducia dei consumatori, legato a una percezione meno favorevole della situazione economica generale e a un peggioramento delle aspettative sull’occupazione. Nonostante ciò, le famiglie continuano a mantenere una valutazione positiva della propria situazione economica personale e delle possibilità di risparmio, grazie anche ai tassi di interesse reali ancora elevati, che però tendono a frenare i consumi.Le sfide per il 2025La Banca d’Italia evidenzia che le dinamiche globali, tra cui il protezionismo commerciale e le incertezze geopolitiche, rappresentano un rischio per l’economia italiana. Le imprese, in particolare quelle di medie e piccole dimensioni, potrebbero soffrire ulteriormente a causa dell’aumento dei dazi, che ridurrebbe la competitività dei prodotti italiani sui mercati esteri. LEGGI TUTTO

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    Arriva il Btp Più: 8 anni, cedola ogni 3 mesi e rimborso anticipato. Come funziona

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    Il Btp Più, in emissione dal 17 al 21 febbraio 2025, rappresenta un’ulteriore evoluzione della famiglia Btp Valore, lanciata nel giugno 2023 e capace di raggiungere record di raccolta. Questo nuovo strumento introduce importanti novità che si affiancano alle caratteristiche consolidate dei titoli di Stato dedicati ai risparmiatori retail.L’opzione “put”: uscita anticipata garantitaUna delle principali innovazioni è la possibilità di richiedere il rimborso anticipato del capitale investito a inizio 2029. Questa opzione, detta “put”, consente agli investitori di ottenere l’intero capitale versato senza subire le fluttuazioni del mercato secondario, a condizione che il titolo sia stato acquistato durante l’emissione iniziale di febbraio e mantenuto fino alla data della finestra di esercizio. La comunicazione delle modalità e del periodo esatto per l’esercizio dell’opzione sarà fornita dal Mef.Questa opzione garantisce maggiore flessibilità rispetto ai titoli tradizionali, che possono sempre essere venduti sul mercato secondario, ma la cui liquidità e quotazione dipendono dalle condizioni di mercato al momento della vendita.Cedole trimestrali e rendimenti “step up”Il Btp Più conferma la struttura dei rendimenti a “step up”, già apprezzata nei titoli della famiglia Valore. Il meccanismo prevede cedole crescenti nel tempo, con una remunerazione maggiore negli ultimi quattro anni dell’orizzonte di investimento (durata complessiva: 8 anni). Questo rappresenta un premio implicito per chi mantiene il titolo fino alla scadenza naturale nel 2033.I tassi minimi garantiti per ciascun quadriennio saranno comunicati il 14 febbraio, tre giorni prima dell’avvio del collocamento. L’attuale contesto di tassi al rialzo, combinato con l’approccio del Btp Più, potrebbe rendere particolarmente attraente questa nuova emissione per chi cerca stabilità e opportunità di rendimento nel medio-lungo termine.Un’evoluzione aperta al mercatoIl Btp Più riflette la volontà del Tesoro di rispondere alle dinamiche di mercato con strumenti innovativi e flessibili, come promesso al lancio della famiglia Valore. L’opzione “put” e il meccanismo step up confermano l’impegno a fornire strumenti adatti sia a chi cerca sicurezza che a chi punta a ottimizzare i rendimenti mantenendo l’investimento nel tempo. LEGGI TUTTO

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    Il Piano Africa per la “smart agriculture”. Le eccellenze italiane per il progresso nel mondo

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    Un nuovo passo verso l’innovazione e lo sviluppo sostenibile è stato compiuto oggi con l’integrazione del progetto “Smart Agriculture” nel Piano Mattei per l’Africa. A sancire questa importante collaborazione, un’intesa firmata da Fabrizio Saggio, coordinatore della struttura di missione per l’attuazione del Piano Mattei, insieme al presidente di Leonardo, Stefano Pontecorvo, e all’amministratore delegato di BF, Federico Vecchioni.L’accordo rafforza il legame tra Leonardo e BF, due eccellenze italiane che uniranno le loro competenze per portare progresso tecnologico e agricolo in numerosi Paesi africani. Questa iniziativa si colloca all’interno di una strategia più ampia, sostenuta dalla politica italiana, che punta a valorizzare le capacità industriali del nostro Paese a livello internazionale.Un’agricoltura intelligente per l’AfricaIl progetto, che coinvolgerà inizialmente Paesi come Egitto, Tunisia, Algeria, Marocco, Costa d’Avorio, Mozambico, Repubblica del Congo, Etiopia e Kenya, mira a promuovere la tutela della biodiversità, lo sviluppo sostenibile e l’innovazione agricola. I progetti saranno pianificati e realizzati con il pieno coinvolgimento delle realtà locali, rispettando le esigenze di ogni territorio.“Leonardo con le sue tecnologie digitali e satellitari per monitorare dallo spazio le colture, i suoli, le risorse idriche e per migliorare il rendimento dei terreni può contribuire a rispondere alle esigenze di sicurezza dei mutati scenari ambientali, caratterizzati dai cambiamenti climatici, dall’erosione del suolo e da una gestione delle risorse non efficiente”, ha spiegato il presidente Stefano Pontecorvo sottolineando che “attraverso le competenze dell’azienda nel campo della cyber security, quelle di Telespazio e di e-Geos, sviluppate nel settore della geo-informazione, unite a soluzioni tecnologiche avanzate, come l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale, la raccolta e l’analisi di big data e il cloud, l’azienda è capace di consegnare fattori abilitanti per gestire aspetti cruciali legati alla ‘smart agriculture’ e alla transizione climatica”.Il modello di BF per l’agricolturaA fianco di Leonardo, BF apporterà il suo contributo attraverso il modello BFuture Farm, un’idea di azienda agricola innovativa e sostenibile, progettata per adattarsi alle esigenze specifiche di ogni Paese. “L’obiettivo di BF Spa è quello di replicare a livello globale l’infrastruttura agroindustriale, con il controllo filiera genoma – prodotto alimentare, sviluppata da BF in Italia su oltre 11 mila ettari di SAU attraverso lo sviluppo di moderne Model Farm, BFuture Farm”, ha evidenziato l’ad Federico Vecchioni. BFuture Farm è un modello di fattoria agroindustriale innovativo, sostenibile ed inclusivo che si adatta alle esigenze di ogni paese e comunità e “rappresenterà la più grande rete di gestione agricola ad alta tecnologia mai realizzata al mondo”, ha proseguito. LEGGI TUTTO

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    Fincantieri per il quarto anno consegutivo è “Top Employer Italia”

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    Per il quarto anno consecutivo, Fincantieri, leader mondiale della navalmeccanica ad alta complessità, ha ottenuto il prestigioso riconoscimento di Top Employer Italia. La certificazione, rilasciata dal Top Employers Institute, è conferita alle aziende che soddisfano i rigorosi standard della HR Best Practices Survey. Un tributo, per Fincantieri, all’eccellenza nelle politiche e strategie di gestione delle risorse umane e alla loro attuazione per favorire il benessere delle persone, migliorare l’ambiente lavorativo e contribuire al progresso del mercato del lavoro.Un grande lavoro per arrivare al “Top”Questo risultato è un percorso di miglioramento, portato avanti ad iniziare dal 2022 anno in cui l’azienda ha ricevuto la prima certificazione. Un’incremento da allora di ben 16 punti e di 5 rispetto al 2024. Numerose le aree di valutazione che hanno evidenziato risultati superiori alla media del settore e in particolare: Diversity, Equity & Inclusion (+14 pp), Leadership (+11 pp), People Strategy (+10 pp), Employer Branding (+9 pp), Purpose & Values (+7 pp), Employee Listening (+6 pp).Cosa è il Top Employers InstituteSi tratta di un’autorità globale nel campo delle strategie HR, con un programma di certificazione riconosciuto in oltre 125 Paesi. Nel 2025, l’organizzazione ha certificato più di 2.400 aziende, inclusi 151 attori di rilievo in Italia, con un impatto positivo sulla vita di oltre 13 milioni di persone.Il programma “everyDEI”Uno dei punti centrali della crescita di Fincantieri è rappresentata dal programma Fincantieri everyDEI che consolida l’impegno del Gruppo per promuovere i valori di diversità, equità e inclusione, attraverso una serie di iniziative che spaziano dall’ascolto alla formazione, e sensibilizzazione, dallo sviluppo di una leadership inclusiva fino alla creazione di opportunità che favoriscano il coinvolgimento e la valorizzazione di ogni individuo. Una risposta non soltanto alle sfide sociali ma un vero pilastro strategico, volto a costruire un ambiente di lavoro coeso, equo e proiettato verso il futuro. LEGGI TUTTO

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    Assicurazione auto sempre più cara: 10 suggerimenti per risparmiare

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    Una delle spese più gravose per il mantenimento dell’auto è senza dubbio quella dell’assicurazione, voce che continua a diventare sempre più pesante nel bilancio familiare a causa dei costanti rincari. Basti pensare che, secondo i dati diffusi da Segugio.it, nel novembre del 2024 il premio medio RC auto si è assestato sui 467,50 euro, con un incremento del 26,7% rispetto ad appena due anni prima. Chiaro che, dinanzi a una situazione del genere il la prima domanda che viene in mente a ogni automobilista è se ci sia la possibilità di risparmiare.Partiamo dal presupposto che nel nostro Paese l’RC auto è obbligatoria per circolare sulle strade italiane, dal momento che garantisce la copertura di eventuali danni arrecati a terzi, che si tratti di cose o persone. Nel caso in cui non si disponga di una polizza assicurativa di Responsabilità Civile Autoveicoli le pene previste vanno dalla sanzione amministrativa fino al sequestro del mezzo. Secondo quanto disposto nel giugno del 2022, la legge italiana prevede che il massimale minimo dell’RC Auto sia di 7.750.000 di euro, 6.450.000 euro per i danni alle persone e 1.300.000 per i danni alle cose.Nello stipulare una polizza auto, tra gli elementi da tenere in considerazione c’è quello della franchigia, termine con cui si indica l’importo minimo di ogni danno che resta a carico del soggetto assicurato: una franchigia più bassa garantisce ovviamente maggiori coperture, ma ovviamente il premio assicurativo s’incrementa. Ci sono poi un’altra serie di variabili che influiscono sul prezzo finale, a seconda delle nostre necessità di copertura da danni, delle modalità di pagamento che preferiamo scegliere o delle persone che effettivamente avranno la possibilità di guidare un mezzo di nostra proprietà.Modulando le opzioni a nostra disposizione ed eliminando il superfluo sarà possibile limare il costo finale dell’assicurazione, considerando ovviamente in primis il fatto che un elemento di risparmio è dato dalla classe di merito in cui ci si viene a trovare sulla base della nostra esperienza al volante. Il metodo usato per calcolare il premio assicurativo, si fonda sull’ormai consolidato sistema Bonus/Malus, che abbassa i costi per gli automobilisti più virtuosi: si guadagna una classe per ogni anno senza sinistri (dalla 1, quella migliore, alla 18), se ne perdono 2 per il primo sinistro, 5 per il secondo e ben 8 per il terzo in caso di incidenti nello stesso anno.Ciò premesso, come è possibile tagliare i costi? Ci sono dieci suggerimenti per ottimizzare la spesa dell’assicurazione auto. Il primo, che pare scontato, è quello di farsi fare più preventivi, con l’obiettivo di soppesare il costo finale a parità di servizi e coperture garantite. Altra cosa di cui tener conto è che spesso le compagnie incentivano la migrazione dei clienti proponendo sconti ai nuovi arrivati, oppure ulteriori agevolazioni per i loro assicurati qualora vogliano sottoscrivere polizze per altri mezzi di loro proprietà. In genere le compagnie online hanno prezzi molto vantaggiosi, per cui si può investire tempo utile a cercare sul web tra le soluzioni proposte: in alcuni casi si possono tagliare fino a 300 euro. Qualora si usi l’auto in modo saltuario, un buon modo per risparmiare è quello di assicurarla solo in base ai chilometri percorsi. Quinto suggerimento, anche questo in apparenza banale ma spesso sottovalutato, è quello di sospendere temporaneamente l’assicurazione nel caso in cui già si sia a conoscenza del fatto che la vettura resterà ferma per un dato periodo.Installare una scatola nera, che registra i dati di guida e funge da prova in caso di sinistri per valutare le responsabilità dell’assicurato, comporta un risparmio sul prezzo finale, a costo di rinunciare a un po’ della nostra privacy. Se già sappiamo che il mezzo non sarà guidato da neopatentati si potrà escludere questa opzione, risparmiando in modo netto. È possibile anche puntare a una franchigia più alta, ma a proprio rischio e pericolo: la polizza sarà meno cara, tuttavia si andrà a pagare di più in caso di responsabilità in un incidente. LEGGI TUTTO

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    Piano Africa, Leonardo e BF Spa collaborano con i programmi del governo

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    Nel Piano Africa, entra il progetto “smart agriculture” con la firma di un’ intesa che rafforza la collaborazione, già esistente, tra Leonardo e BF Spa per lo sviluppo agricolo e tecnologico in particolare nel continente africano.La firma dell’accordoA sottoscriverlo oggi Fabrizio Saggio, Coordinatore della Struttura di Missione per l’attuazione del Piano Africa della Presidenza del Consiglio, insieme al Presidente di Leonardo, Stefano Pontecorvo, e all’amministratore delegato di BF Spa, Federico Vecchioni. L’accordo nasce grazie ad un’operazione di Sistema Paese, fortemente sostenuta da una volontà politica che mira a rafforzare la proiezione internazionale attraverso la valorizzazione delle eccellenze industriali.La volontà di collaborare nel settore agroindustriale incontra l’opportunità che emerge con la costruzione di partenariati nei Paesi individuati nel 2024 con un approccio incrementale dal Piano Africa: Egitto, Tunisia, Algeria, Marocco, Costa d’Avorio, Mozambico, Repubblica del Congo, Etiopia e Kenya e, in prospettiva, con gli ulteriori Paesi questi individuati dal Governo per il 2025.I tanti progetti che verranno lanciatiVerranno quindi lanciati progetti per la tutela della biodiversità e dello sviluppo sostenibile, per i quali saranno identificate opportunità di finanziamento nell’ambito del Piano Africa, la cui attuazione avverrà con il pieno coinvolgimento delle realtà locali. Un’occasione questa davvero unica per lo sviluppo di queste aree anche a livello industriale.Importante sottolineare come la pianificazione e l’implementazione dei progetti di sviluppo del settore agroindustriale e dei relativi programmi di formazione saranno sempre condivisi in ogni fase con i Paesi interessati nello spirito del Piano Africa e terrà conto della priorità di contribuire al percorso di crescita di partner africani offrendo loro competenze tecniche e gestionali tramite specifica attività di formazione.L’impegno comune per un unico scopoLa collaborazione tra Leonardo e BF Spa rappresenta un’ulteriore conferma dell’impegno comune verso l’innovazione, la sostenibilità e la creazione di valore condiviso. A sottolineare l’importanza di questo accordo, Stefano Pontecorvo, il Presidente di Leonardo che ha sottolineato: “Leonardo con le sue tecnologie digitali e satellitari per monitorare dallo spazio le colture, i suoli, le risorse idriche e per migliorare il rendimento dei terreni può contribuire a rispondere alle esigenze di sicurezza dei mutati scenari ambientali, caratterizzati dai cambiamenti climatici, dall’erosione del suolo e da una gestione delle risorse non efficiente”.Pontecorvo ha poi aggiunto: Attraverso le competenze dell’azienda nel campo della cyber security, quelle di Telespazio e di e-Geos, sviluppate nel settore della geo-informazione, unite a soluzioni tecnologiche avanzate, come l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale, la raccolta e l’analisi di big data e il cloud – ha aggiunto – l’azienda è capace di consegnare fattori abilitanti per gestire aspetti cruciali legati alla “smart agriculture” e alla transizione climatica”.Queste competenze verranno integrate con le attività agricole e di agribusiness dei progetti alla base dell’internazionalizzazione di BF Spa, percorso gestito tramite la controllata BF International Best Fields Best Food Ltd. Il Gruppo già oggi è presente in quattro aree geografiche strategiche: Africa, America Latina, Medio Oriente e Asia Centrale.L’obiettivoA spiegare nel dettaglio l’obiettivo, Federico Vecchioni, amministratore delegato di BF Spa: “L’obiettivo di BF Spa, è quello di replicare a livello globale, l’infrastruttura agroindustriale, con il controllo filiera genoma – prodotto alimentare, sviluppata da BF Spa in Italia su oltre 11 mila ettari di SAU attraverso lo sviluppo di moderne Model Farm, BFuture Farm. BFuture Farm, è un modello di Farm agroindustriale innovativo, sostenibile ed inclusivo che si adatta alle esigenze di ogni paese e comunità e rappresenterà la più grande rete di gestione agricola ad alta tecnologia mai realizzata al mondo”. LEGGI TUTTO