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    Occhio alla multa da pagare con PagoPa, è una truffa: ecco come riconoscerla

    Attenzione alla nuova truffa che sfrutta il sistema di pagamenti pagoPA per ingannare le vittime e convincerle a versare denaro o a cedere informazioni sensibili credendo di stare comunicando con la pubblica amministrazione. Stavolta i cybercriminali inviano delle email fasulle rese del tutto simili alle comunicazioni di pagoPA per spingere le persone a pagare. Nelle mail compare il logo di pagoPA con tanto di numero di pratica e importo da pagare.Chi riceve il messaggio spesso va nel panico, perché si fa riferimento a una multa per eccesso di velocità da pagare subito se non si vuole che questa raddoppi dopo 72 ore. Ecco quindi che la vittima viene invitata a cliccare su un link per accedere al portale ed effettuare il versamento. Purtroppo si tratta dell’ennesimo tentativo di phishing ben studiato. PagoPA non ha nulla a che fare con questa vicenda.Il CERT-AgID ha lasciato una comunicazione (qui) in cui mette in allerta i cittadini. Sono stati tanti, in questi mesi, i tentativi di ingannare le persone con comunicazioni apparentemente ufficiali. “Le campagne, contenenti falsi solleciti di pagamento relativi a presunte sanzioni stradali, vengono veicolate principalmente tramite email. L’obiettivo è indurre gli utenti a effettuare pagamenti non dovuti attraverso link ingannevoli”, si legge nel documento. “La vittima viene reindirizzata a una pagina web che riproduce i loghi di PagoPA e si articola in due fasi: nella prima viene richiesto l’inserimento di dati personali come nome, cognome, email e numero di telefono; nella seconda, invece, viene sollecitata la compilazione dei campi relativi alla carta di credito, sempre con il pretesto di estinguere una presunta sanzione”.I messaggi fraudolenti sono molto curati. La grammatica è corretta, i loghi sono molto simili, si fa riferimento a reali codici di violazione e c’è senso di urgenza. Come difendersi, dunque? LEGGI TUTTO

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    Tasse, attento a queste date se non vuoi pagare la multa

    Il periodo di ferie estive è oramai alle porte ma il mese di luglio si preannuncia comunque ricco di numerosi adempimenti in materia di tasse e fisco.Soprattutto la seconda metà del mese vedrà i contribuenti particolarmente impegnati con scadenze quali la fatturazione e liquidazione Iva, la rottamazione quater oltre che, per chi vuole, nella presentazione della propria dichiarazione reddituale. (di questo tempo stiamo parlando in altri articoli de IlGiornale.It).Si inizia già il primo luglio, con il versamento dell’imposta di registro sui contratti di locazione e affitto decorrenti dal primo del mese o rinnovati tacitamente con decorrenza dalla stessa data.Poi ci saranno due settimane di “calma” prima del 15 e 16 luglio che rappresentano le giornate “clou” del calendario del fisco di luglio.Entriamo più nel dettaglio e vediamo le principali date e scadenze.15, 16 e 21 luglioIl terzo martedì del mese dovrà essere emessa la fatturazione differita mese precedente mentre, il giorno successivo (16 luglio) sempre relativamente all’imposta sul valore aggiunto andrà effettuata la liquidazione e il versamento Iva mensile oltre al pagamento della rata mensile Iva per i contribuenti che hanno optato per il dilazionamento del saldo 2024, con la maggiorazione dello 0,33%.Sempre il 16 luglio i condomini, in qualità di sostituti d’imposta, devono versare – tramite modello F24 – le ritenute d’acconto operate nel mese precedente sui corrispettivi pagati per prestazioni relative a contratti di appalto, opere o servizi eseguiti nell’esercizio di impresa.Anche i datori di lavoro, in quanto sostituti d’imposta, sono tenuti a versare le ritenute fiscali relative ai compensi erogati nel mese di giugno. Devono inoltre provvedere al versamento delle ritenute applicate su eventuali premi di produttività.Infine, lo stesso giorno scadono i termini per il versamento delle ritenute al 21% sulle locazioni brevi.Il 21 luglio, invece, i contribuenti con partita Iva in regime forfettario dovranno provvedere al pagamento dell’acconto e saldo Irpef, Ires e Irap.31 LuglioPer quanto riguarda i versamenti per la rottamazione quater, entro il 31 luglio dovranno essere versati gli importi spettanti previsti dalla nona rata, sempre ricordandoci dei potenziali 5 giorni previsti di tolleranza. LEGGI TUTTO

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    Banca Ifis va a segno su Illimity. Adesioni all’offerta oltre l’84%

    Gioco, partita e incontro per Banca Ifis su Illimity Bank. Ieri pomeriggio, infatti, si è conclusa l’Opas con le adesioni che sono arrivate all’84,09%, con un’impennata nell’ultima giornata (giovedì sera l’asticella era a poco più del 52%). Questo significa che l’offerta è andata in porto, poiché l’istituto presieduto da Ernesto Furstenberg Fassio aveva posto la soglia minima al 66,67 per cento.”La riuscita dell’Offerta Pubblica di Acquisto e Scambio su illimity Bank rappresenta un risultato importante nella storia di Banca Ifis”, ha commentato Furstenberg Fassio, “attraverso questa operazione industriale uniremo due challenger bank innovative, per costruire un gruppo bancario di primario riferimento per l’economia del Sistema Italia”.Il colpo di reni è arrivato ieri mattina quando il fondatore e ceo di Illimity, Corrado Passera, si è arreso consegnando all’offerta il suo pacchetto d’azioni. Illimity, in una nota, ha annunciato che l’amministratore delegato avrebbe apportato “le azioni direttamente e indirettamente detenute pari complessivamente al 3,973% del capitale sociale di Illimity”. Dopodiché si è aperta una slavina di adesioni (oltre il 32% nell’ultimo giorno) che ha determinato un risultato che a questo punto restituisce a Ifis il controllo totale dell’assemblea straordinaria e la possibilità di procedere senza indugi alla fusione per incorporazione. Non è stata raggiunta la soglia del 90%, che avrebbe consentito di procedere immediamente con il sell out su Illimity, che permette all’azionista di maggioranza di aprire i termini per tre settimane alle condizioni dell’offerta. Parimenti non è stata raggiunta (per ora) la soglia minima per far scattare il premio del 5% che era stato annunciato alcuni giorni fa dall’azionista di controllo di Ifis, La Scogliera.Conclusa questa prima fase, che in ogni caso certifica il successo della prima Opas del risiko bancario italiano, l’istituto della famiglia Furstenberg riaprirà i termini di adesione dal 7 all’11 luglio. Saranno cinque giorni nei quali, alle stesse condizioni dell’offerta, gli azionisti che ancora non l’hanno fatto potranno aderire. Ifis spera in questo modo di superare almeno la soglia del 90% (che farebbe scattare il premio) e arrivare al 100% per poter procedere all’addio dalla Borsa. Non ci riuscisse, Ifis avrebbe ancora a disposizione buy out e squeeze out per arrivare al 100% delle quote. LEGGI TUTTO

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    Borsa fredda sulle cedole di Mediobanca

    L’ultima mossa del ceo di Mediobanca, Alberto Nagel, per convincere gli investitori a non consegnare le azioni all’Ops del Monte dei Paschi? Promettere la distribuzione di 4,9 miliardi in tre anni, di cui 4,5 miliardi in dividendi in contanti e i restanti 400 milioni dal buyback. La carta della remunerazione è stata calata sul tavolo con l’allineamento del piano industriale al 2028 presentato dal banchiere agli analisti ieri mattina. Usando toni assai assai meno aggressivi rispetto a quelli usati poco dopo l’annuncio della scalata senese, ieri il banchiere non ha però rinunciato a ribadire che l’offerta del Monte “è a sconto, priva di razionale industriale e a rischio elevato, specie sull’esecuzione”. Ma nella conferenza telefonica Nagel ha preferito puntare sui numeri di un piano che – al netto della generosità strategica con i soci – non sembra aver eccitato il mercato: in una giornata che ha visto l’indice chiudere in crescita dell’1%, il titolo di Mediobanca ha chiuso sotto la parità (-0,03%) a 19,5 euro. In questo momento Piazzetta Cuccia sta giocando in difesa una partita che molti bookmaker nelle sale operative danno ormai per persa. Peraltro, il via libera pieno della Bce che non ha posto soglie minime di adesione all’offerta, si aggiunge alle indiscrezioni di una possibile uscita dal capitale di Banca Mediolanum e da altri movimenti di piccoli azionisti che hanno deciso di vendere i titoli dell’istituto milanese. Insomma, la partita si è molto complicata per i vertici di Piazzetta Cuccia che a giugno hanno già dovuto muovere in ritirata rinviando l’assemblea sull’offerta per Banca Generali al prossimo 25 settembre. LEGGI TUTTO

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    Fininvest raddoppia il dividendo: 100 milioni ai figli di Silvio Berlusconi. E il Monza va verso la cessione

    Nonostante un utile in netto calo, Fininvest sorprende con una generosa distribuzione di dividendi ai propri soci: 100 milioni di euro, il doppio rispetto allo scorso anno. La holding di famiglia Berlusconi ha approvato il bilancio 2024 con un utile netto di appena 2,7 milioni di euro, lontanissimo dai 101 milioni registrati nel 2023. Eppure, l’assemblea ha scelto di attingere alle riserve disponibili per staccare una cedola straordinaria. Una mossa che dimostra quanto conti, in Fininvest, la gestione del patrimonio familiare.Un utile ridimensionato da operazioni straordinarieIl calo dell’utile non è però imputabile a un deterioramento del business. A pesare sul risultato finale sono state due voci straordinarie: la donazione da 60 milioni di euro alla Fondazione Ennio Doris, in linea con le volontà testamentarie del fondatore Silvio Berlusconi, e la svalutazione da 70 milioni del valore del Monza Calcio, società vicina alla cessione. Al netto di queste componenti, si legge nella nota ufficiale, l’utile civilistico 2024 sarebbe cresciuto di oltre il 30% rispetto all’anno precedente, testimoniando la solidità delle partecipate.Il Monza ai saluti: trattativa agli sgoccioli con fondi UsaProprio il club brianzolo, orgoglio sportivo di Silvio Berlusconi e del fido Adriano Galliani, si prepara a cambiare proprietà. La trattativa per la cessione del Monza è infatti a un passo dalla conclusione: al tavolo c’è un gruppo di investitori statunitensi guidato dal finanziere Brandon Berger e dal suo fondo Beckett Layne Ventures. La firma è attesa nei prossimi giorni, salvo sorprese. Una volta ceduto, il club non farà più parte del perimetro Fininvest, che potrà così liberare risorse da reinvestire altrove. LEGGI TUTTO

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    Detrazione figli a carico nel 2025: come funziona nel 730

    Le spese per la gestione della quotidianità in una famiglia sono davvero tante ma alcune di esse possono essere portate in detrazione fiscale, aiutando non poco all’economia di casa.Difatti, inserendo questi costi in dichiarazione dei redditi, è possibile ottenere benefici diretti sulla busta paga del contribuente.A partire dal 2022, con l’introduzione dell’assegno unico universale, sulle detrazioni per figli a carico sono state introdotte importanti modifiche in considerazione del contributo che viene erogato a tutte le famiglie che contino almeno un figlio sino ai 21 anni (a determinate condizioni), oppure di qualsiasi età se con disabilità.Nonostante questo cambiamento, restano numerose voci di spesa che possono essere inserite nel modello 730 come detrazione.Quali spese portare in detrazione e per chiUna prima importante modifica, intervenuta nel 2025 e di cui abbiamo parlato in un precedente articolo de IlGiornale.It, è legata al fatto che le detrazioni per figli a carico spettano, da quest’anno, solo per i figli di età pari o superiore a 21 anni.Sono considerati a carico anche i figli di età tra i 21 e i 24 anni con un reddito di massimo 4mila euro annui mentre, superati i 24 anni il reddito massimo sarà di 2840,51 euro annui.Tra i costi che possono essere portate in detrazione ci sono:le spese di istruzione tra cui, ad esempio, le mese o i bus per un massimale di 800 euro.le rette per gli asili nido, per il 19% degli importi sostenuti sino ad un massimale di 632 eurole rette universitarie di cui abbiamo parlato in un altro articolo, anche qui al 19%.le spese sanitarie (ad esempio farmacie visite specialistiche) sempre al 19% e sino ad un massimo di 129,11 euro annui e includono, ad esempio, ed esami di laboratorio.I costi sostenuti per attività sportive per un massimo di 210 euro annui per ciascun figlio minorenne.Le spese in questione riguardano i figli, ma come ricorda anche l’Agenzia delle entrate, possono essere portate in detrazione anche alcuni di questi costi, anche nel caso di familiari a carico, “a condizione che convivano con il contribuente o che ricevano dagli stessi assegni alimentari non risultanti da provvedimenti dell’Autorità giudiziaria:il coniuge legalmente ed effettivamente separato;i discendenti dei figli.i genitori (compresi quelli adottivi).i generi e le nuore.il suocero e la suocera.i fratelli e le sorelle (anche unilaterali).i nonni e le nonne.”Chi può portare in detrazione LEGGI TUTTO

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    Santanchè: “Il matrimonio di Jeff Bezos a Venezia vale 957 milioni”

    Il matrimonio tra Jeff Bezos e Lauren Sánchez si sta rivelando un’occasione di grande visibilità per l’Italia e, in particolare, per la città di Venezia. L’evento arriva in un periodo delicato per il turismo locale, che nei primi mesi del 2025 ha segnato una contrazione del 6,7% nei pernottamenti. Un calo attribuito in parte all’introduzione del contributo d’accesso per i visitatori giornalieri.La stima del ministeroSecondo una stima elaborata dall’Ufficio Statistica del Ministero del Turismo, sulla base dei dati JFC e dell’Ufficio Statistico della Regione Veneto, le nozze tra Jeff Bezos e Lauren Sánchez potrebbero generare un impatto economico complessivo di circa 957,3 milioni di euro. Una cifra che equivale a quasi il 68% del fatturato turistico annuale della città di Venezia. L’evento prevede la partecipazione di oltre 200 invitati, con ricadute significative su tutto il comparto dell’accoglienza e dei servizi, dall’hotellerie alla ristorazione, fino ai trasporti e alle attività culturali locali.Le parole del ministro del Turismo“Il matrimonio di Bezos è un segnale forte della crescente centralità dell’Italia nel panorama turistico internazionale – commenta il Ministro del Turismo Daniela Santanchè -. Eventi come questo rafforzano la nostra immagine globale, generano occupazione, promuovono il territorio e attraggono nuovi flussi turistici qualificati.” “La visibilità mediatica mondiale – prosegue Santanchè – rafforza anche il posizionamento della nostra nazione nel segmento dei matrimoni, in forte espansione, che per il 2025 prevede oltre 600 eventi già programmati. Ringrazio Jeff Bezos e tutti coloro che scelgono l’Italia come cornice per celebrare i momenti più importanti della loro vita.”“Ora più che mai – conclude – serve abbandonare le polemiche e concentrarsi sulle opportunità. Questo non è solo un evento privato, ma un volano concreto per l’intero comparto. Venezia ha tutte le carte in regola per trasformarlo in un’occasione di rilancio e promozione.”La tabella di comparazioneAl comunicato del ministro del Turismo è stata aggiunta un’analisi completa dell’impatto economico:Turismo a Venezia: tra flessioni e grandi eventiNonostante un calo del 6,7% nei pernottamenti registrato nei primi quattro mesi del 2025 — in parte attribuito all’introduzione del ticket d’ingresso per i visitatori giornalieri — Venezia resta fortemente dipendente dal turismo. La città lagunare continua a richiamare circa 13 milioni di visitatori all’anno, un dato che supera i livelli pre-pandemici e che contribuisce a un giro d’affari stimato tra 1,3 e 1,4 miliardi di euro. Il settore turistico si conferma dunque come motore principale dell’economia locale.Le nozze Bezos-Sánchez: un evento da quasi un miliardoIl recente matrimonio tra Jeff Bezos e Lauren Sánchez, celebrato in laguna, ha rappresentato non solo un evento mondano ma anche un’opportunità economica per la città. Secondo una stima realizzata dall’Ufficio Statistica del Ministero del Turismo, in collaborazione con JFC e l’Ufficio Statistico della Regione Veneto, l’impatto economico complessivo dell’evento sarebbe pari a 957,3 milioni di euro.Una cifra impressionante, ma in gran parte legata alla visibilità mediatica internazionale: il 93,6% del totale (pari a 895,7 milioni di euro) è infatti attribuito al valore della promozione indiretta della città attraverso media, social e stampa globale. I benefici economici diretti, derivanti dalle spese sostenute dagli oltre 200 invitati e dai costi organizzativi (come location, logistica e servizi), ammontano invece a 28,4 milioni di euro, ovvero circa il 3% del totale stimato.La comparazioneIl confronto tra l’impatto economico stimato del matrimonio tra Jeff Bezos e Lauren Sánchez e il fatturato annuo generato dal turismo tradizionale a Venezia rivela una sorprendente sproporzione. Da un lato, la città lagunare accoglie ogni anno circa 13 milioni di turisti, con un indotto che si aggira tra 1,3 e 1,4 miliardi di euro. Dall’altro, un evento di soli quattro giorni, con circa 200 invitati, viene accreditato di un impatto economico vicino al 70% del valore annuo del turismo veneziano.Questa apparente anomalia trova una spiegazione chiara nella natura dell’impatto stimato. La quasi totalità del valore associato al matrimonio – il 93,6% del totale, ovvero circa 895 milioni di euro – è riconducibile alla visibilità mediatica globale ottenuta da Venezia grazie alla copertura dell’evento da parte di stampa internazionale, social media e televisioni. Non si tratta quindi di flussi economici immediati o misurabili in termini di consumi locali, bensì di un valore immateriale di promozione, che potenzialmente rafforza l’attrattività della città in modo duraturo.Questo genere di eventi mette in luce il potenziale strategico di Venezia come destinazione per il turismo di fascia alta e per cerimonie ed eventi esclusivi. In una fase in cui il turismo di massa mostra segnali di rallentamento — come testimoniato dal calo del 6,7% dei pernottamenti registrato nei primi mesi del 2025 — la capacità di attrarre eventi di alto profilo può rappresentare un’importante leva di diversificazione e rafforzamento dell’immagine internazionale della città. LEGGI TUTTO

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    Bankitalia autorizza il primo progetto Airb pooled in Italia guidato da Cedacri

    Banca d’Italia ha autorizzato Banco Desio, Banca di Asti e Sparkasse – Cassa di Risparmio di Bolzano all’utilizzo dei modelli interni AIRB (Advanced Internal Rating-Based) per il rischio di credito, nell’ambito del primo progetto italiano che utilizza dati aggregati e condivisi (“pooled”) e supportato da Cedacri in qualità di partner tecnologico e metodologico e di […] LEGGI TUTTO