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    La missione spaziale indiana Chandrayaan-3 è partita verso la Luna

    Intorno alle 11 di venerdì mattina è partita verso la Luna la missione spaziale indiana Chandrayaan-3, il cui scopo è portare un rover (un robot automatico) per esplorare il polo sud lunare. La regione finora è stata poco esplorata, ma è considerata interessante per la presenza di acqua, sotto forma di ghiaccio, che in futuro potrebbe essere sfruttata per il mantenimento di una base con esseri umani.Se Chandrayaan-3 riuscisse a compiere un atterraggio controllato, l’India diventerebbe la quarta nazione nella storia a essere riuscita a raggiungere la Luna, dopo gli Stati Uniti (gli unici ad averlo fatto con esseri umani), la Cina e la Russia. L’allunaggio è previsto tra il 22 e il 23 agosto e il rover condurrà vari esperimenti e rilevazioni nel corso di un paio di settimane. ISRO, l’Agenzia spaziale indiana, ha detto che l’obiettivo generale della missione è sviluppare e testare nuove tecnologie necessarie per ulteriori missioni, anche interplanetarie. Oltre agli scopi scientifici, il governo indiano spera che l’iniziativa aumenti il prestigio internazionale del paese in ambito scientifico, e che sostenga il settore delle imprese spaziali private.È la seconda missione lanciata dall’India per arrivare sulla Luna. La prima, chiamata Chandrayaan-2, partì nel 2019. Arrivò con successo nell’orbita lunare, ma il lander, la parte di razzo che doveva atterrare sulla superficie, si schiantò. (AP Photo/Aijaz Rahi) LEGGI TUTTO

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    L’Italia ha eliminato la rosolia, ha annunciato l’Organizzazione mondiale della sanità

    La rosolia non è più endemica in Italia, ha annunciato la Commissione di verifica regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per l’eliminazione del morbillo e della rosolia in Europa: è la terza malattia prevenibile a essere eliminata dal paese grazie alle vaccinazioni dopo il vaiolo, che fu eradicato dal mondo nel 1980, e la poliomielite, dichiarata eliminata dall’Europa nel 2022. Non è una malattia pericolosa nella grande maggioranza dei casi, i sintomi principali sono febbre non molto alta e pustole sulla pelle, ma se contratta in gravidanza può avere conseguenze gravi: può causare aborti spontanei o gravi anomalie congenite nei feti, tra cui sordità e disabilità intellettive.L’OMS parla di “eliminazione” di un virus in un paese o in una più ampia area geografica quando non ci sono trasmissioni endemiche, cioè locali, della malattia in questione per almeno 12 mesi. Ma perché l’eliminazione sia ufficiale è necessario che un paese fornisca una documentazione che certifichi che non ci sono state trasmissioni endemiche per almeno 36 mesi. Oltre che in Italia, la rosolia è stata dichiarata eliminata in altri 47 paesi dell’Europa. Resta comunque la possibilità che il virus venga trasmesso da persone che ne sono state infettate in altri paesi: per questo fino all’eradicazione della malattia, cioè finché non sarà eliminata in tutti i paesi del mondo, continueranno le campagne vaccinali. In particolare è importante che le donne intenzionate ad avere figli sappiano se sono immuni dal virus prima di iniziare una gravidanza e che si vaccinino in caso contrario.La rosolia è una malattia causata da un virus del genere Rubivirus e si trasmette nell’aria attraverso gli starnuti e i colpi di tosse delle persone infette. È la principale causa di difetti congeniti prevenibili nel mondo ma in Italia è dal 2019 che non ci sono casi di sindrome da rosolia congenita.Il principale vaccino usato contro la rosolia è il cosiddetto “trivalente”, perché copre anche dal virus del morbillo e da quello della parotite e si indica con l’acronimo MPR. (Diana Bagnoli/Getty Images) LEGGI TUTTO

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    L’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha dato un parere positivo a rinnovare l’autorizzazione all’utilizzo del glifosato

    L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha detto di non aver individuato problemi per la salute umana riguardo all’utilizzo del glifosato, una sostanza chimica largamente utilizzata in numerosi insetticidi: tra questi uno dei più noti è il Roundup, prodotto dal grande gruppo farmaceutico Bayer, il cui uso è approvato in 130 paesi compresi quelli dell’Unione Europea. Negli Stati Uniti sono state intentate numerose cause contro Bayer nel corso dell’ultimo decennio, per via dei presunti effetti cancerogeni del prodotto.L’autorizzazione concessa dall’Unione Europea per l’utilizzo del glifosato scadrà a dicembre di quest’anno: la Commissione Europea dovrà ora decidere se proporre il rinnovo dell’autorizzazione, basandosi proprio sul parere dell’EFSA e degli stati membri.La decisione dell’Autorità è stata criticata da numerose ONG ambientaliste. Nel 2015 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) inserì il glifosato nella lista delle sostanze “probabilmente cancerogene”. La decisione arrivò in seguito a uno studio dell’Agenzia Internazionale per la ricerca contro il cancro (IARC) secondo cui sarebbe probabile che il glifosato sia cancerogeno, ma non ci sarebbero sufficienti prove per stabilirlo con certezza. Nel 2017 anche l’Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA) aveva deciso di non classificare il glifosato come sostanza cancerogena, ritenendo che non ci fossero abbastanza prove per sostenerlo. (Photo by Sean Gallup/Getty Images) LEGGI TUTTO

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    È morto a 100 anni lo scienziato e premio Nobel John B. Goodenough: contribuì allo sviluppo delle batterie agli ioni di litio

    Lunedì è morto a 100 anni lo scienziato statunitense John B. Goodenough: nel 2019 con M. Stanley Whittingham e Akira Yoshino ottenne il premio Nobel per la chimica “per lo sviluppo delle batterie agli ioni di litio”. Goodenough era nato a Jena, in Germania, da genitori statunitensi, ed è morto a Austin, in Texas, dove fino agli ultimi anni era ancora attivo nella ricerca nonché professore di ingegneria elettronica.Il lavoro sulle batterie agli ioni di litio è frutto di successive evoluzioni e scoperte da parte di differenti scienziati, come spesso accade: a partire dal 1980, quando lavorava presso l’università britannica di Oxford, Goodenough diede un contributo fondamentale allo sviluppo delle batterie ricaricabili che usiamo tutti i giorni, nei nostri smartphone, nei computer portatili, nelle automobili elettriche e in migliaia di altri dispositivi di vario tipo.– Leggi anche: Il Nobel per la Chimica per le batterie ricaricabili agli ioni di litio John B. Goodenough nel 2019 (AP Photo/Alastair Grant) LEGGI TUTTO

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    Le Nazioni Unite hanno adottato il primo trattato per proteggere la vita marina in alto mare

    Lunedì i 193 paesi membri delle Nazioni Unite hanno adottato il trattato per proteggere la vita marina in alto mare. Il trattato mira a proteggere la biodiversità nelle acque al di fuori dei confini nazionali (l’”alto mare”), che coprono quasi la metà della superficie terrestre ma sono finora state in larga parte escluse da tutti i trattati esistenti sulla preservazione della biodiversità. Nelle Nazioni Unite si discuteva di questo trattato da vent’anni, ma si è trovato un accordo sul testo soltanto nel marzo di quest’anno.Il nuovo accordo è considerato particolarmente importante perché negli ultimi decenni gli animali e le piante marine sono diventati sempre più vulnerabili non solo a causa degli effetti del cambiamento climatico, ma anche per via della pesca eccessiva, del traffico navale e dell’inquinamento.Per entrare in vigore il testo dovrà essere ratificato da 60 paesi: lo si potrà fare a parrtire dal 20 settembre, quando i leader mondiali si troveranno per l’incontro annuale all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Il nuovo accordo contiene 75 articoli: tra le altre cose, verrà creato un nuovo organismo per gestire la conservazione della vita oceanica e istituire aree marine protette in alto mare, con l’obiettivo di trasformare il 30 per cento delle acque internazionali in mare aperto in aree protette entro il 2030. Verranno inoltre stabilite delle regole su come svolgere le valutazioni di impatto ambientale sulle attività commerciali negli oceani.– Leggi anche: Nel 2022 le temperature medie degli oceani sono aumentate ancora (Pixabay) LEGGI TUTTO

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    La Commissione Europea e Pfizer-BioNTech si sono accordate per ridurre la fornitura di vaccini contro il coronavirus

    La Commissione Europea si è accordata con l’azienda farmaceutica Pfizer-BioNTech per rinegoziare il contratto di fornitura di vaccini contro il coronavirus (SARS-CoV-2): l’accordo prevede che vengano inviate ai paesi dell’Unione Europea meno dosi di quelle che erano originariamente previste dal contratto, in virtù del miglioramento della situazione epidemiologica e della minore necessità di vaccini per la popolazione europea.Il contratto in questione era stato stipulato nel maggio del 2021 e prevedeva la consegna di 900 milioni di dosi di vaccino all’Unione Europea fino al 2023 e altre 900 milioni di dosi opzionali, per un costo massimo stimato in 35 miliardi di euro, a carico dei singoli stati.Con la diminuzione generale dei contagi e la fine dell’emergenza dovuta alla pandemia, negli ultimi mesi diversi paesi, soprattutto dell’Europa centrale e orientale, avevano chiesto che si rinegoziasse il contratto, giudicato ormai eccessivo nei costi e nelle dosi da fornire.Il nuovo accordo riguarda 450 milioni di dosi che devono essere ancora consegnate all’Unione Europea entro la fine dell’anno. La Commissione Europea non ha comunicato quanto saranno diminuite le forniture, né i termini economici dell’accordo: ha detto però che le dosi originariamente previste dal contratto saranno convertite in ordini facoltativi «dietro pagamento di una compensazione», di cui non ha specificato l’entità. (AP Photo/Rogelio V. Solis, File) LEGGI TUTTO

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    Per l’OMS il vaiolo delle scimmie non è più un’emergenza sanitaria internazionale

    Giovedì l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che la diffusione del vaiolo delle scimmie non è più un’emergenza sanitaria internazionale, cioè la definizione più grave per una minaccia di tipo sanitario fra quelle in uso. Il vaiolo delle scimmie è una malattia causata da un virus appartenente alla stessa famiglia del vaiolo, il virus MPXV (Monkeypox virus), ma che non va confusa con il ben più rischioso vaiolo, che è una malattia dichiarata eradicata nel 1980.L’OMS aveva dichiarato il vaiolo delle scimmie un’emergenza sanitaria internazionale lo scorso luglio, dopo che nel giro di un paio di mesi c’erano stati più di 10mila casi di contagio in circa 70 paesi in tutto il mondo. Negli ultimi mesi i contagi sono notevolmente diminuiti, anche grazie alle vaccinazioni per i soggetti più a rischio, fino a scomparire quasi del tutto, ha detto giovedì il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus.– Leggi anche: La pandemia da coronavirus non è più un’emergenza internazionale (AP Photo/Mary Altaffer, File) LEGGI TUTTO

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    Il lander della società spaziale privata giapponese Ispace si è probabilmente schiantato sulla Luna

    La società spaziale privata giapponese Ispace ha detto che il tentativo di far atterrare sulla Luna il suo veicolo lunare Hakuto-R M1 è fallito: a pochi metri dalla superficie lunare le comunicazioni con il robot (lander) si sono interrotte, cosa che ha fatto presumere che sia precipitato e si sia quindi distrutto. Se la missione fosse stata completata, questo sarebbe stato il primo lander privato a raggiungere la superficie della Luna.Durante la trasmissione in diretta dell’evento il fondatore e amministratore delegato di Ispace, Takeshi Hakamada, aveva ipotizzato che la missione non fosse andata a buon fine. Dopo alcune ore, un comunicato diffuso dall’azienda ha confermato «un’elevata probabilità» che alla fine il lander si sia schiantato sulla superficie lunare.A oggi nessun veicolo di una società spaziale privata è riuscito ad allunare, mentre ci sono riuscite solo le agenzie spaziali di tre paesi: quella dell’ex Unione Sovietica, la NASA (Stati Uniti) e la CNSA (Cina). Nell’aprile del 2019 il lander israeliano Beresheet precipitò sulla superficie lunare durante una missione che aveva l’obiettivo di compiere alcune rilevazioni sulla Luna. Giovedì scorso invece è esploso poco dopo il lancio un prototipo di Starship, l’enorme astronave progettata dalla società spaziale privata statunitense SpaceX, che dovrà essere impiegata per il primo allunaggio con equipaggio del programma lunare Artemis (previsto non prima della fine del 2025).– Leggi anche: L’astronave Starship è esplosa poco dopo il lancio (AP Photo/ Eugene Hoshiko) LEGGI TUTTO