Mediobanca tenta l’arrocco e sfiora il turpiloquio su Mps
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Mediobanca non cambia registro e rimane in modalità catenaccio contro l’offensiva lanciata da Mps. Ciò non le ha impedito di ricorrere, sia pure limitatamente, alla cassetta degli attrezzi a sua disposizione, conscia che essendo sotto Ops deve sottostare alla cosiddetta passivity rule che impone a una società target di astenersi dal compiere operazioni che possano impedire il perfezionamento dell’Offerta. L’istituto milanese, reiterando la sua posizione molto critica (l’Ops è «priva di razionale industriale e finanziario»), ha predisposto una revisione al rialzo degli obiettivi per il 2026, indicando per l’esercizio 2025-26 ricavi pari a circa 4 miliardi rispetto al target originario di 3,8 miliardi di euro. L’utile netto è invece indicato a oltre 1,4 miliardi; ritoccata all’insù anche la remunerazione dei soci con oltre 4 miliardi nell’arco del triennio 2024-2026 tra dividendi e riacquisto di azioni rispetto ai 3,7 miliardi inizialmente previsti. Le nuove indicazioni portano il payout del prossimo esercizio a circa il 100%, con cedola cash più ricca di 300-400 milioni (+40 per cento). LEGGI TUTTO