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    Banca Generali lancia 13 fondi di investimento per il 2024

    Banca Generali offre una gamma diversificata di 13 fondi d’investimento adatti per il 2024. La novità arriva in un contesto particolarmente delicato considerando il clima di crescente tensione in Medio Oriente e la possibilità dell’inizio di una guerra regionale. Ecco tutte le novità e la scommessa di Banca Generali.La situazioneNonostante l’attenzione sui mercati finanziari sia concentrata sull’escalation del conflitto, le Borse hanno registrato un primo trimestre di risultati eccezionali. Gli investitori, consapevoli delle opportunità offerte dai mercati, stanno trasferendo liquidità dai conti correnti agli investimenti, come dimostrano i dati Fabi che registrano un flusso di uscita di 43 miliardi di euro solo nel 2023, gran parte dei quali destinati agli investimenti. Sulla questione Gianluca Vallosio, responsabile direzione prodotti di Banca Generali, ha affermato: “In una fase come quella attuale crediamo nel valore aggiunto della gestione attiva, ovvero la capacità di costruire e adattare strategicamente e tatticamente i portafogli in modo diversificato e decorrelato, oltre a estrarre il maggior valore possibile dalle singole asset class”. LEGGI TUTTO

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    Generali, due motori per correre di più

    Novità in casa Generali. Il gruppo triestino ha annunciato ieri la nascita di una nuova struttura organizzativa, proposta dall’ad Philippe Donnet e approvata dal consiglio di amministrazione. Dall’1 giugno di quest’anno le attività del Leone poggeranno su due core business: assicurazione e asset management. Un riassetto che rappresenta la naturale conseguenza della campagna acquisti in vista del prossimo piano industriale e conclusasi con le acquisizioni della società spagnola Liberty Seguros e dell’americana Conning. Per quanto riguarda il comparto assicurativo, le business unit Dach e International saranno ora integrate nella divisione insurance guidata dal ceo Giulio Terzariol. Jaime Anchústegui, già ceo International, diventerà deputy ceo insurance, mentre Giovanni Liverani, precedentemente a capo di Dach, assumerà nuove responsabilità che saranno definite a breve. Terzariol supervisionerà le attività di cinque business unit (Italia, Francia e Global Business Activities; Germania, Austria e Svizzera) e di tre regioni (Mediterranean & Latin America, Europa centro-orientale e Asia).Ma è nell’asset management che il gruppo finanziario vede i margini di crescita più alti. D’altra parte, lo testimonia la quota di investimenti in mano al gruppo, salita a 803 miliardi nel 2023. Dalla prossima estate la divisione Asset & Wealth Management si chiamerà Generali Investment Holding (Gih). Woody Bradford, già numero uno di Conning, sarà l’amministratore delegato, prendendo il posto di Carlo Trabattoni, il quale rimarrà nell’area asset management ricoprendo un altro incarico. Sempre nell’ambito del rinnovamento delle linee di riporto, il Group chief operating officer David Cis attualmente sotto il general manager Marco Sesana sarà membro del Group management committee.«Il gruppo Generali si è evoluto con successo in un player assicurativo e di asset management integrato a livello globale, con una solida posizione patrimoniale e un forte focus su innovazione e sostenibilità», ha commentato Donnet. «Grazie a un approccio più semplice e agile, la nuova struttura organizzativa, incentrata sull’assicurazione e sull’asset management, accelererà la trasformazione del gruppo e supporterà la definizione del piano per il prossimo ciclo strategico», ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Mps, una fuga per la vittoria

    La storia è nota: spesso nelle gare di corsa l’ultimo chilometro è quello che fa la differenza. L’atleta può aver condotto una buona gara ma se non taglia per primo il traguardo, ovvero se non centra l’obiettivo, tutto è vano. La vicenda di Monte Paschi mi suggerisce l’immagine che ho preso dallo sport. La banca guidata dall’ad Luigi Lovaglio (in foto) vive oggi la fase cruciale della sua «corsa», l’ultimo chilometro, ciò che lo separa da una vera privatizzazione. Cioè: totale.Il suo passato è ben poco edificante. Politica e mano pubblica ne hanno deturpato una storia antica. Debiti, intrallazzi, opacità in serie. Finalmente si è giunti al punto che le persone assennate suggerivano da tempo: la sua vendita. Quel che è successo nell’ultimo mese sembra proprio un segnale di accelerazione per l’uscita dello Stato dal capitale della banca senese. Il mercato ha risposto piuttosto bene. La strada virtuosa è quella. Ma, come detto, manca ancora un ultimo sforzo. Infatti, nel portafoglio del Dipartimento del Tesoro rimane una percentuale non banale di quote del capitale. Nei giorni scorsi il ministro di riferimento ha detto con chiarezza che si andrà a un ulteriore taglio della quota che detiene il Pubblico. Un annuncio ritenuto importante anche nella stanza dei bottoni europea: lì non vedono l’ora che la partita del Monte si chiuda una volta per tutte con l’uscita di scena totale dello Stato.Ecco cosa significa vera privatizzazione: Mps acquistata dal mercato. Fuori la politica, fuori le logiche che hanno segnato anni e anni di cattiva gestione di una banca a dir poco molto importante. La nostra più antica. Come cittadini/contribuenti abbiamo già dato moltissimo per alleggerire (invano) gli effetti un clamoroso e colpevole dissesto. Ecco perché legittimamente attendiamo la conclusione positiva di questa storia. Già, l’ultimo chilometro, quello mancante. Adesso Mps sembra avere le gambe allenate per vincere la sfida. E tutti noi siamo spettatori interessatissimi a che il finale di questa corsa abbia l’esito auspicato. LEGGI TUTTO

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    “Crescita, il 2% non è più un miraggio”

    Dove vanno i distretti industriali, va l’Italia. Ieri, a Milano, Intesa Sanpaolo ha presentato il sedicesimo rapporto annuale sui distretti. L’ufficio studi del primo gruppo bancario italiano ha passato in rassegna i bilanci di 20.800 aziende, dai quali sono emerse conferme importanti ma anche nuove tendenze sull’andamento recente e futuro dell’economia italiana. «Continuiamo a basare […] LEGGI TUTTO

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    Per la Cassa di Ravenna profitti mai così alti

    La Cassa di Ravenna ha chiuso il 2023 con un utile netto dell’operatività corrente in rialzo del 14% oltre quota 32 milioni di euro mentre l’utile netto del Gruppo Bancario Cassa è balzato al massimo storico di 41,5 milioni (+27,7%). I risultati sono stati approvati ieri dall’assemblea dei soci.L’istituto ravennate presieduto da Antonio Patuelli (in foto), che siede anche alla guida dell’Abi, rimarca come il risultato si stato centrato dopo «le necessarie rettifiche, i più che prudenziali accantonamenti e nonostante anche i costi obbligatori straordinari per salvataggi di banche concorrenti».L’assemblea ha quindi deliberato sempre all’unanimità la distribuzione di un dividendo, aumentato, nella forma di un’azione ogni 30 possedute (senza oneri fiscali) o, a richiesta, in contanti, di 51 centesimi per azione (+15,9%). LEGGI TUTTO

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    Orcel: “Saremo implacabili sugli obiettivi”

    «So dove possiamo arrivare, saremo implacabili nella nostra determinazione a migliorare». L’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, non ha intenzione di fermarsi dopo aver macinato 18 miliardi di utili nel suo primo triennio alla guida dell’istituto. Il banchiere al timone di Unicredit si rituffa nella mischia per un altro triennio sostenuto da un consenso quasi […] LEGGI TUTTO

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    Banca Sella, risolti i problemi sui servizi online

    Dopo alcuni giorni, nella serata di giovedì si sono risolti gli ultimi problemi ai sistemi informatici del gruppo Sella. Infatti, dalla scorsa domenica i servizi digitali dell’omonima banca piemontese e dell’app Hype da essa controllata erano diventati irraggiungibili a causa di un guasto informatico. Un’angoscia per gli oltre tre milioni di clienti che negli ultimi giorni non hanno potuto accedere ai rispettivi account di internet e home banking. Svariati utenti avevano segnalato anche disservizi e rallentamenti con le carte di debito e i pagamenti con bancomat, in alcuni casi bloccati o finalizzati in ritardo. Funzionanti invece le operazioni di trading, così come i bonifici in entrata, contabilizzati nella prima data possibile.A essere rimasti ko sono stati i canali on line e le applicazioni Sella, Sella Invest, Internet Banking, Smart Business Sella e Hype. «La ragione è di natura tecnica, ossia legata ad interventi di manutenzione periodica dei sistemi operativi avvenuti nel fine settimana», si legge in una nota. Sella aveva annunciato che i tecnici dell’azienda stavano lavorando alacremente insieme ai consulenti della società informatica Oracle per ripristinare la piena operatività. E al fine di garantire prelievi, versamenti e assistenza urgente, i correntisti si sono potuti rivolgere alle circa 300 succursali rimaste aperte con orario continuato fino alle 18.00. Il gruppo, intanto, ha fatto sapere che valuterà tutte le situazioni e rimborserà i clienti che hanno subito eventuali danni causati dai problemi tecnici di questi giorni.All’origine dello stop c’è un aggiornamento dei sistemi informatici programmato lo scorso weekend. Dopo diverse ore di incertezza, nel pomeriggio la banca ha fornito un aggiornamento sulle tempistiche di recupero, parlando di «un tipo di intervento che richiede tempo», ma rassicurando sull’operatività dei servizi come i saldi dei conti, le liste movimenti e la disponibilità della carta, che «funzionano regolarmente». La svolta è arrivata intorno alle 22, quando l’azienda ha fatto sapere di aver sistemato anche gli ultimi malfunzionamenti. LEGGI TUTTO

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    Btp Valore, una chance prima del taglio ai tassi

    Ritorna il Btp Valore con un nuovo collocamento dal 6 al 10 maggio. Lo ha annunciato ieri il ministero dell’Economia (in foto il direttore del Debito pubblico Davide Iacovoni). Si tratterà di un titolo a sei anni con cedole trimestrali e rendimenti prefissati e crescenti: un’aliquota per il primo triennio e una maggiore per il secondo. In buona sostanza, si può considerare la nuova emissione – per quanto differente – come una sorta di riapertura del titolo, o meglio di un «ultimo appello» ai “Btp people” italiani ad acquistare la nuova tranche dopo il record di 18,32 miliardi della terza emissione nel marzo scorso.Questo particolare buono del Tesoro offrirà, infatti, un buon rendimento anti-inflazione (a marzo si garantiva il 3,25 e il 4% per i due trienni) proprio alla vigilia del taglio dei tassi che la Bce dovrebbe avviare in estate. Il 3 maggio verranno comunicati i tassi minimi garantiti e il codice Isin che identifica il titolo. Il premio finale è stato reso noto ieri e sarà pari allo 0,8% (un decimo di punto in più rispetto al precedente) per chi lo acquista durante i giorni di collocamento e lo detiene fino alla scadenza. L’investimento potrà partire da un minimo di 1.000 euro, «avendo sempre la certezza di veder sottoscritto l’ammontare richiesto». Il titolo viene acquistato alla pari (prezzo uguale al valore nominale) e senza commissioni durante i giorni di collocamento. LEGGI TUTTO