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    Gianni Letta, il giornalista e politico compie 90 anni: la carriera

    Festa in Senato per i 90 anni di Gianni Letta. Oggi, a palazzo Giustiniani, con lo storico sottosegretario dei governi Berlusconi, si sono riuniti esponenti della maggioranza e membri dell’opposizione, come i capigruppo Lucio Malan (Fdi), Maurizio Gasparri (Fi), Francesco Boccia del Pd, Michaela Biancofiore, Julia Unterberger e Mariastella Gelmini, tra gli altri. In sala anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, il presidente del Cnel, Renato Brunetta e l’ex presidente della Camera, oggi senatore del Pd, Pier Ferdinando Casini. “Più di tutti noi avresti voluto, potuto, saputo sicuramente, scegli il termine giusto, dare il suono della campanella a maggioranza e opposizione”, ha detto La Russa, suonando la ‘martinella’ regalata al festeggiato, con cui poi non sono mancati abbracci e congratulazioni. “Grazie a tutti”, ha concluso un sorridente Letta che è stato ricevuto anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Quirinale.

    Dal giornalismo alla politica

    Giornalista, già direttore del “Tempo”, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio in tutti i governi guidati da Silvio Berlusconi, conosce da vicino le dinamiche dell’intelligence e della sicurezza nazionale. Ha sempre saputo mantenere rapporti bipartisan, tanto che oggi è, tra le tante cariche, nel comitato scientifico di Akadémeia, la scuola di politica per under 35 dell’eurodeputato Pd Dario Nardella, ex sindaco di Firenze.  Nato ad Avezzano il 15 aprile del 1935, come detto, ha guidato il quotidiano “Il Tempo” dal 1973 al 1987 ed è stato sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con funzioni di segretario del Consiglio dei ministri per i governi Berlusconi I, II, III e IV e nell’autorità delegata per la sicurezza della Repubblica. Corrispondente anche per la Rai e per l’Ansa, lascia il giornale romano per diventare, nel luglio del 1987, vicepresidente nazionale e direttore dell’ufficio di Roma del settore comunicazioni del gruppo Fininvest, all’epoca guidato da Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri. Dopo la vittoria elettorale del Polo delle Libertà alle elezioni politiche del 1994, Berlusconi propone Letta come sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Ricopre nuovamente l’incarico nel quinquennio dei governi Berlusconi II e III (2001-2006). Nel 2006 Berlusconi stesso propone la candidatura di Gianni Letta come Presidente della Repubblica Italiana, ma l’elezione nomina Giorgio Napolitano. A febbraio 2008 viene promosso Gentiluomo di Sua Santità e torna sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel governo Berlusconi IV, succedendo al nipote Enrico, in carica con il governo Prodi II. Nel giugno 2016 Berlusconi, in convalescenza per un’operazione al cuore, gli lascia la direzione politica del partito Forza Italia, affiancato da Niccolò Ghedini. Anche successivamente, nel 2020, Letta è stato alla guida di Forza Italia, da non iscritto e nello stesso anno ha preso parte alle riunioni del Coordinamento di Presidenza del partito durante l’emergenza Coronavirus.
    La famiglia
    Letta è sposato con Maddalena Marignetti e ha due figli, Giampaolo, amministratore delegato di Medusa Film, e Marina, che lavora nel cinema con altri ruoli. Dopo i festeggiamenti istituzionali, Letta come ogni anno ha in programma una cena “rigorosamente in famiglia” proprio in compagnia di moglie e figli, ma anche dei nipoti e del pronipote, essendo diventato bisnonno ad agosto dello scorso anno. LEGGI TUTTO

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    Auto aziendali, vulnerabili, bonus frigo: via libera della Camera alla fiducia sul decreto bollette. Ecco le novità

    Riduzione del costo dell’energia per le impresePreviste misure di riduzione del costo dell’energia per le imprese: da un lato, si dispone la destinazione, per il 2025, di 600 milioni di euro per il finanziamento Fondo per la transizione energetica nel settore industriale. Dall’altro, si prevede un’agevolazione per la fornitura di energia elettrica per i clienti non domestici in bassa tensione con potenza disponibile superiore a 16,5 kW, rappresentata dall’azzeramento per un semestre della parte della componente ASOS (la componente degli oneri generali di sistema a sostegno delle energie da fonti rinnovabili).Dall’aumento gettito Iva dal prezzo del gas sostegno ai vulnerabiliL’eventuale maggior gettito Iva derivante dall’aumento del prezzo del gas è destinato a misure di sostegno per le famiglie e le microimprese vulnerabili al fine di contenere il maggior onere da queste sostenuto per la fornitura di gas naturale ed energia elettrica derivante dall’aumento del prezzo internazionale del gas naturale sul costo finale di tali prodotti.Salvaguardia per le auto aziendaliApprovato, con un emendamento dei relatori, il salvagente per le auto aziendali: i veicoli ordinati entro il 31 dicembre 2024 e «concessi in uso promiscuo dal primo gennaio 2025 al 30 giugno 2025», saranno esclusi dal nuovo sistema di tassazione dei fringe benefit introdotto dalla manovra.Piscine, un contributo per il costo dell’energiaArrivano, su sollecitazione di Forza Italia, anche 10 milioni in più nel 2025 «per l’erogazione di contributi a fondo perduto» per ridurre il costo dell’energia di impianti natatori e piscine energivori gestiti da associazioni e società sportive iscritte nel registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche.Offerte più trasparentiCon lo scopo di aumentare la trasparenza e la confrontabilità delle offerte di energia elettrica e di gas ai clienti finali domestici sul mercato libero, in maniera da consentire un’agevole leggibilità delle offerte e dei contratti, saranno previsti documenti tipo dei quali i fornitori di energia elettrica e gas sono tenuti ad avvalersi ridotti e semplificati i componenti dei corrispettivi applicabili nei contratti al dettaglio di energia elettrica e gas. Si prevede il ricorso ai poteri sanzionatori di Arera. LEGGI TUTTO

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    Elezioni comunali, Monfalcone si conferma roccaforte della Lega: flop della lista islamica

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaVittoria schiacciante del centrodestra a Monfalcone (Gorizia). Luca Fasan (candidato della Lega sostenuto da tutto il centrodestra) si è imposto con il 70,9% (pari 8.272 voti). Distanziato Diego Moretti (26,2%; 3.057 voti), capogruppo Pd in Consiglio Fvg e candidato del Pd e altre 3 liste. Solo il 2,9% e 343 voti a Bou Konate, candidato della lista islamica Italia Plurale. Quella che doveva essere la novità di queste elezioni amministrative si è rivelata insomma un flop.Flop della lista islamica Italia pluraleCandidato sindaco della lista (che conta 18 nomi) è Bou Konate, ingegnere venuto dal Senegal che ha già un passato politico proprio a Monfalcone, dove era stato assessore al Lavori pubblici nel 2001. Monfalcone è una roccaforte del Carroccio. Il Comune è stato guidato nell’ultimo decennio dalla leghista Anna Maria Cisint (ora europarlamentare a Strasburgo), che ha chiuso le moschee abusive, vietato il bagno alle donne vestite, tolto le panchine agli immigrati irregolari. E che ha commentato così il risultato elettorale: «La lista islamica la rimandiamo al mittente, anche se apre un tema importante, quello dell’islamizzazione che ormai è una realtà e che io combatto insieme ad altri perchè soltanto così noi come città e come popolo potremo avere un futuro». A Monfalcone la Lega è primo partito con il 31%. A seguire la lista civica Fasan sindaco con il 24%. Distanziati nel centrodestra FdI (9,7%) e Forza Italia (5,7%). Nel centrosinistra il Pd è al 10,7%.Loading…A Monfalcone alta concentrazione di stranieri residenti: la metà del BanglaseshMonfalcone ha una delle percentuale più alte di stranieri residenti: sono 10mila (lavorano quasi tutti nel grande polo industriale di Fincantieri), pari al 33% della popolazione totale. E di questi circa la metà, circa 5mila, sono del Bangladesh, Paese a stragrande maggioranza islamica.Vittoria del centrodestra anche Il centrodestra vince anche a Pordenone, dove le consultazioni comunali sono state convocate anticipatamente per l’elezione a eurodeputato del sindaco Alessandro Ciriani (Fratelli d’Italia). Il candidato Alessandro Basso, consigliere regionale in carica di Fratelli d’Italia, sostenuto da 5 liste di area, a due terzi dello spoglio, è ben oltre il 50%. Mentre il consigliere regionale in carica del Pd, Nicola Conficoni, appoggiato da 5 liste di area, è sotto il 40% LEGGI TUTTO

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    Nordio a Sky TG24: “Per alcuni non molto facile ambientarsi nella nostra cultura”. VIDEO

    Il ministro della Giustizia è stato ospite a Start, prima dell’incontro di oggi con l’Anm: “Auspico un inizio di dialogo anche per quanto riguarda la materia molto più dissonante tra noi, che è la separazione delle carriere”, ha detto. Ha poi aggiunto: “Intendiamo rimodulare i presupposti perché scatti la carcerazione preventiva”. E ha ribadito: “Per alcune persone provenienti da altre culture non è molto facile ambientarsi nella nostra” LEGGI TUTTO

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    Legge Morandi, ok Mattarella a norma per vittime crolli ma segnala contrasti con Costituzione

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaIl presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato la Proposta di legge per il riconoscimento di benefici in favore delle vittime di eventi dannosi derivanti da cedimenti totali o parziali di infrastrutture stradali o autostradali di rilievo nazionale, detta “legge Morandi” ma ha accompagnato la firma con una lettera ai presidenti di Camera e Senato e alla premier Giorgia Meloni nella quale segnala alcune “discriminazioni” nel provvedimento che andranno sanate. La legge è stata approvata dalle Camere lo scorso 20 marzo.Mattarella: discriminate unioni civili rispetto a matrimonio Loading…La pdl sul ristoro ai parenti delle vittime di crolli di strade e autostrade contiene una norma “discriminatoria” delle unioni civili rispetto al matrimonio, nonché «una inaccettabile discriminazione tra i figli delle vittime sulla base dello stato civile dei genitori». Lo scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella lettera indirizzata ai presidenti di Camera e Senato per la promulgazione del provvedimento.Problematica previsione di fondi limitati«L’articolo 4 demanda a norme secondarie il compito di individuare gli eventi dannosi – presenti e futuri – nonché i soggetti aventi diritto ai benefici economici previsti, attribuendo a tali fonti ampio margine di discrezionalità. Tale previsione non appare in linea con il sistema costituzionale» scrive il capo dello Stato Sergio Mattarella nella lettera con la quale ha accompagnato la firma della proposta di legge sul Ponte di Genova. «Come costantemente affermato dalla Corte costituzionale – aggiunge – la fonte primaria deve assicurare una disciplina sufficientemente dettagliata della materia in ordine ai criteri di esercizio della discrezionalità amministrativa. Va considerato, inoltre, che la legge è finanziata attraverso limiti di impegno – 7,1 milioni per il 2025 e 1,6 milioni a decorrere dal 2026 – e il disporre di risorse limitate rende ancora più problematico l’esercizio della predetta discrezionalità al fine di garantire il soddisfacimento dei diritti»Governo e Camere diano attenzione a rilievi   LEGGI TUTTO

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    Alessandro Giuli: “Con Trump bisogna trattare, Elon Musk mi affascina”

    Il ministro della Cultura in un’intervista al Corriere ha parlato dei rapporti internazionali dell’Italia, specialmente con gli Stati Uniti di Trump, e della sua nomina dopo la bufera che ha travolto il suo predecessore Sangiuliano. E sul tesseramento al partito ha assicurato: “Tessera platinum in arrivo… da ritardatario”

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    “Se fossi all’opposizione del governo Meloni, invece di sbraitare penserei che l’attuale classe dirigente americana è l’unica che abbiamo a disposizione. E, di conseguenza, l’unica con cui siamo obbligati a trattare”. A dirlo è il ministro della Cultura Alessandro Giuli che, in un’intervista al Corriere della Sera, ha parlato di politica e di cultura, raccontando anche i momenti della sua nomina a ministro dopo la bufera che aveva investito il suo predecessore Gennaro Sangiuliano. Alla domanda sul modo in cui l’Italia dovrebbe parlare con gli Usa, se singolarmente come Nazione o se insieme all’Europa, la risposta di Giuli è chiara: “È imprescindibile ragionare in termini di grandi spazi proprio perché il mondo è conteso da grandi forze imperiali, quando non imperialiste”, e chiarisce poi come dovrebbe essere il futuro del nostro Paese secondo lui: “Europa e Africa, Unione europea e Unione africana insieme, incasellate in un unico blocco. L’Italia sarebbe privilegiata dall’essere esattamente in mezzo”.

    Giuli: “Musk mi affascina”
    Alcune parole anche sul patron di Tesla Elon Musk, braccio destro e amico stretto di Donald Trump. Musk “mi affascina”, afferma Giuli, perché rappresenta l’elemento caratteristico, ma ancora contemporaneo, della vecchia America: quel mix di gigantismo e infantilismo con cui una volta gli americani conquistavano il West e adesso puntano allo spazio”. E spiega: “Mi riferisco a quella punta di infantilismo che spesso li fa uscire dai canoni del galateo diplomatico, che li fa esondare nelle politiche degli altri Paesi senza spesso neanche capire che materiale elettorale maneggiano. Anche qui, in fondo, sono dei geni; e come dicevo per Trump all’inizio, sono gli unici geni americani che abbiamo a disposizione in questo momento”.

    La nomina a ministro
    Nell’intervista ha trovato spazio anche il ricordo della nomina a ministro della Cultura, successiva allo scandalo che ha coinvolto il suo predecessore Gennaro Sangiuliano e che ha costretto il governo a fare un nuovo nome. Giuli spiega di non aver subito “nessuna guerra dal partito, semmai da qualche ultrà…”. Ma, aggiunge, “ho le spalle larghe fisicamente, intellettualmente e culturalmente. E soprattutto un petto che è stato messo al servizio della causa della destra prima ancora che nascesse Fratelli d’Italia”.

    Il tesseramento a FdI
    Poi una domanda anche sul tesseramento al partito di Fratelli d’Italia, a cui il ministro non era ancora iscritto. “Tessera platinum in arrivo… da ritardatario – assicura Giuli – In ogni caso, di quel partito potrei essere persino la tessera numero due, dopo Giorgia Meloni, o la tre, la quattro, al massimo la cinque. Conosco la nomenclatura del partito per averla raccontata e a volte anche criticata, da giornalista e opinionista. E sono un ministro politico, non un tecnico. E comunque non voglio rendite, non fondo correnti, sono nipote di un provinciale inurbato che non ha città o collegi da sfamare; e penso che tutto questo possa aver tranquillizzato chi eventualmente non era tranquillo”.

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    Schlein prosegue i confronti, sui dazi ci sarà proposta Pd

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaDopo Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, prosegue il giro di incontri della segretaria del Partito Democratico Elly Schlein con imprenditori e parti sociali «per approfondire le conseguenze della politica dei dazi, la situazione economica del Paese e illustrare le proposte del partito». Dopo l’incontro di giovedì scorso con imprese e sindacati, oggi sarà la volta dei rappresentanti del mondo dell’agricoltura, delle associazioni cooperative, di artigiani e pmi.Il senso delle cosultazioniVere e proprie consultazioni, vengono definite al Nazareno, che vogliono «intervenire davanti all’immobilismo del Governo» e fornire una risposta concreta all’emergenza economica da «affinare e tradurre» in proposte da subito efficaci.Loading…L’esempio spgnolo di SanchezI dem, ricordando l’immediatezza della risposta della Spagna di Sanchez che ha messo in campo 14 miliardi (oltre la metà di risorse fresche), sottolineano come la loro iniziativa intenda supplire a ciò che il governo non ha fatto: «ha sentito soltanto le imprese, cosa che facciamo anche noi», «ma ignorando i rappresentanti dei lavoratori». E’ stato «un Governo fermo, che ha aspettato troppo» e che «ha fatto trovare il paese impreparato», denunciano.Le proposte in via di definizione«Abbiamo bisogno di reagire», aveva detto Schlein dando il via al giro di consultazioni, individuando nello stop alle delocalizzazioni, nell’adeguamento dei salari (e specificatamente nel salario minimo), nei rinnovi contrattuali e nella sterilizzazione del caro bollette i campi su cui concentrare da subito l’attenzione. Tanti, troppi, denuncia il Partito democratico, sono i casi di sovra indebitamento delle famiglie italiane. E a loro, oltre che al mondo produttivo, «occorre avanzare proposte e offrire strumenti efficaci di prevenzione e tutela». Una piattaforma di proposte, confidano al Nazareno, che passa anche da «un piano di investimenti comuni europei» e «un grande piano industriale» e che “può anche diventare un macrotema di opposizione unitaria» LEGGI TUTTO