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    Medioriente, Mattarella: “Insostenibile disumana situazione bambini a Gaza”

    Il capo dello Stato è intervenuto in occasione della Cerimonia di consegna del Premio Burgio (intitolato al fondatore della scuola pediatrica di Pavia). “La condizione dell’infanzia nel mondo – ha detto -, costituisce un costante richiamo alle coscienze. Siamo in presenza di una vera e propria emergenza umanitaria, che colpisce in particolare l’infanzia”

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    “Un peso di inciviltà, insostenibile per la comunità internazionale”. Definisce così, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, lo “stato di cose” che vivono oltre 200 milioni di bambini affetti, nel mondo, da malnutrizione o cronica denutrizione. Il capo dello Stato è intervenuto in occasione della Cerimonia di consegna del Premio Burgio (intitolato al fondatore della scuola pediatrica di Pavia) al Palazzo del Quirinale. “La condizione dell’infanzia nel mondo – ha detto -, costituisce un costante richiamo alle coscienze. I diritti dei bambini sono continuamente a rischio e sovente vengono lesi. Non soltanto nelle zone di guerra, dove siamo in presenza di una vera e propria emergenza umanitaria, che colpisce in particolare l’infanzia”.

    Il peso sulle “nostre coscienze”

    “Denutrizione, fame e conseguenze che ne derivano -ha detto il presidente Mattarella – devono alzare l’attenzione della nostra coscienza, delle coscienze dei popoli. Pesa il ricordo straziante di bambini da tempo in condizioni disperate in Sudan; di bambini rapiti e sottratti alle loro famiglie in Ucraina; di bambini, anche neonati, uccisi o rapiti dal terrorismo come nella turpe giornata del 7 ottobre di due anni fa; di bambini che muoiono per fame, anche quando ricoverati per denutrizione in ospedali che sono mezzi per soccorrerli e sovente distrutti dai bombardamenti come nella disumana, ostinata condizione di Gaza”. LEGGI TUTTO

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    Elezioni regionali Marche, il 25 settembre su Sky TG24 il confronto tra Acquaroli e Ricci

    L’Italia si appresta ad affrontare una tornata decisiva di elezioni regionali, che coinvolgono milioni di elettori e ben sette regioni: Marche, Valle d’Aosta, Toscana, Campania, Veneto, Calabria e Puglia. Un voto che sarà inevitabilmente anche un test per la maggioranza di governo e l’opposizione. A questa sfida elettorale il canale all news diretto da Fabio Vitale risponde preparando una copertura editoriale speciale. Si inizia con l’attesa sfida delle Marche. L’appuntamento sarà il 25 settembre alle 10.30 in diretta dagli studi di Roma Montecitorio col faccia a faccia tra il candidato del centrodestra e Presidente uscente della regione, Francesco Acquaroli e quello del centrosinistra Matteo Ricci. 

    Il format de Il Confronto

    Il format de Il Confronto, che ha contribuito a rendere negli anni Sky TG24 un punto di riferimento nel racconto della politica italiana, prevederà lo stesso tema di domanda per tutti i partecipanti e medesimo tempo di risposta, la domanda incrociata tra i candidati e l’appello finale agli elettori. La conduzione è affidata a Giovanna Pancheri, volto storico del canale e conduttrice ogni mattina di Start, il format di approfondimento politico di Sky TG24, da anni uno dei punti di riferimento della giornata politica in tv.  Al termine, ospiti e commentatori per analizzare i punti di vista dei candidati e i temi affrontati nel programma.
    Il racconto di Sky TG24
    Per le competizioni regionali delle prossime settimane, Sky TG24 arricchirà il proprio racconto con gli Instant Poll realizzati in esclusiva da Youtrend per conoscere alla chiusura delle urne come avranno votato gli elettori e quali saranno i prossimi Presidenti di Regione. Infine, il Trovapresidente, una Voting Advice Application che su skytg24.it consentirà a ognuno di scoprire il proprio posizionamento politico e visualizzare i candidati alla presidenza più vicini e quelli più lontani. Ogni elezione regionale sarà poi accompagnata da approfondimenti e reportage dei corrispondenti ed inviati del canale. LEGGI TUTTO

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    Pd, l’appello di Schlein agli alleati: lavoriamo insieme, non aspettiamo l’ultimo minuto

    Ascolta la versione audio dell’articolo«Abbiamo seguito testardamente un obiettivo, unità, unità, unità, testardamente unitari. Grazie a questo lavoro paziente, siamo riusciti a chiudere la stessa alleanza progressista in tutte le regioni al voto, avanti insieme, non succede da 20 anni». E ancora: «Dico a Giorgia Meloni: abituatevi, uniti e compatti vi batteremo, prima alle regionali e poi alle politiche, non ve lo faremo più il favore di dividerci».Schlein rivendica l’unità, Conte frena: «Non è vera alleanza, non siamo cespugli»Elly Schlein sale sul palco della Festa nazionale dell’Unità di Reggio Emilia con l’orgoglio di chi, nonostante le molte critiche alla strategia del “testardamente unitari”, può dire che finalmente una coalizione di centrosinistra pronta a sfidare la destra al governo c’è. Nonostante i distinguo del leader di Giuseppe Conte, che torna a parlare di «progetto per contrastare questa destra estremista» precisando che non si tratta di vera e propria «alleanza» e che il M5s «non è un cespuglio», ora c’è: Pd, M5s, Avs, Più Europa e financo la renziana Italia Viva, sulla quale fino a poche settimane fa ancora pendeva il veto di Conte. Un indubbio successo per la segretaria del Pd, che ora guarda con più fiducia alle prossime politiche e spera, senza dirlo, di poter correre da candidata premier («quella della premiership non sarà mai una questione di ambizione personale mia o di qualunque altro componente del M5s», rassicura da parte sua Conte).Loading…I nodi: futura premiership e posizione sulla guerra in UcrainaMa i nodi, certo, restano ancora da sciogliere: oltre alla questione della guida della coalizione nel caso in cui Meloni riuscisse a riformare la legge elettorale introducendo l’indicazione del nome del candidato premier sulla scheda elettorale (primarie di coalizione, come spera Schlein, o accordo tra i leader su un terzo nome?), la divaricazione più grande tra Pd (e centristi) da una parte e M5s e Alleanza Verdi/Sinistra dall’altra resta la posizione sulla guerra in Ucraina. Sarà per questo che nel suo lunghissimo discorso davanti al popolo dem raccolto a Reggio Emilia (oltre un’ora e mezza) Schlein, dopo aver iniziato con una diretta dalla missione Freedom Flottiglia, si dilunga sulla condanna dei «crimini contro l’umanità» commessi dal premier israeliano Benjamin Netanyahu a Gaza e in Cisgiordania – denuncia che unisce tutte le opposizioni – e accenna solo alla questione ucraina. Sottolineando, accanto alla condanna dell’invasione «criminale» della Russia di Vladimir Putin, anche la necessità di coltivare gli sforzi diplomatici.Dal Pd barra dritta su Kiev e integrazione UeMa i riformisti dem presenti in platea possono tirare un respiro di sollievo: il sostegno alla resistenza ucraina resta, sia pure accompagnato da un secco no al riarmo dei singoli Stati europei così come proposto dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, così come resta l’europeismo tradizionale del Pd: sì al superamento del voto a maggioranza, cooperazione rafforzata tra i Paesi che vogliono procedere nell’integrazione, messa in comune del debito per investimenti nella doppia transizione digitale ed ecologica che nessun Paese europeo può affrontare da solo, una vera politica industriale europea con investimenti comuni annui di 800 miliardi, e draghianamente continuando.«Giù il costo dell’energia, restituzione del fiscal drag»Sul fronte interno, inoltre, Schlein rilancia la denuncia dell’immobilismo del governo nei confronti delle imprese e ripropone la ricetta già illustrata al Sole 24 Ore prima della pausa estiva: ripristino di Industria 4.0, abbassamento del costo dell’energia tramite il disaccoppiamento del presso dell’energia da quello del gas, restituzione al ceto medio delle perdite dovute al drenaggio fiscale (“la pressione fiscale è al livello più alto dal 2020, il governo ha incassato dal ceto medio 22 miliardi di tasse in più, è il drenaggio fiscale: questo aumento ha più che mangiato quello che il governo aveva messo per ridurre le tasse. Hanno preso 22 miliardi e ne avevano dati 17. Meloni dovrebbe cominciare da qui, restituire a lavoratori e pensionati queste risorse”). LEGGI TUTTO

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    Un caso gli insulti a Zangrillo. Meloni, giù i toni

    Ascolta la versione audio dell’articoloPoteva essere una prova tecnica di dialogo ed è diventata una bagarre. Protagonista di un botta e risposta con il pubblico il ministro Paolo Zangrillo, sfociato anche in fischi e insulti durante un dibattito, sabato sera alla Festa dell’Unità a Torino.Il titolare della Pubblica Amministrazione ha ricevuto la solidarietà del suo partito, Forza Italia, ma anche della premier Giorgia Meloni, che ha invitato tutti ad “abbassare i toni” e dei presidenti di Senato e Camera.Loading…Replica il Pd locale: “L’approccio del ministro al dibattito ci ha molto sorpresi. Non ci aspettavamo un susseguirsi di provocazioni”. Zangrillo era stato invitato sabato sera alla Festa dell’Unità per discutere con la vicepresidente del Senato Anna Rossomando (Pd) di ius scholae: un tema su cui, come aveva detto lui stesso prima di cominciare, le posizioni fra i due partiti non sono molti distanti.Ma gli animi si sono riscaldati quando il ministro ha cominciato a parlare della situazione di Torino dal punto di vista della sicurezza urbana: “Non dobbiamo rendere impossibile la vita ai cittadini, corso Giulio Cesare è così pericoloso che ho vietato a mia figlia di andarci, l’unica cosa che ha fatto il sindaco Lo Russo per le periferie è stata legalizzare Askatasuna”.Dal pubblico, composto per lo più da simpatizzanti Dem un po’ attempati (ma nessun militante del centro sociale), in molti hanno cominciato ad alzare la voce, a rumoreggiare e a battibeccare con il ministro (’e allora CasaPound?, ’cosa fa Piantedosi?’, ’siete sempre quelli dell’olio di ricino’), il quale ha tenuto botta con decisione e ha anche risposto a un ’si vergogni’ con un ’si vergogni lei’. LEGGI TUTTO

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    Festa dell’Unità, Schlein a Meloni: “Vi batteremo, non ci divideremo”

    Dal palco della Festa nazionale dell’Unità di Reggio Emilia, la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha rilanciato la sfida al governo per la costruzione di un’alternativa al centrodestra e per farlo si rivolge direttamente alla premier Giorgia Meloni. “Dico a Meloni: abituatevi, uniti e compatti vi batteremo, prima alle Regionali e poi alle Politiche, non ve lo faremo più il favore di dividerci”, ha detto la leader Dem nel discorso conclusivo della kermesse, dove ha ribadito l’importanza di “perseguire l’obiettivo “dell’unità” che ha portato “a chiudere la stessa alleanza progressista in tutte le regioni che andranno al voto come non succedeva da anni”. Poi attacca la destra. “Si nutre di un nemico al giorno per non dire che non hanno risposte ai problemi, sta a noi fare emergere queste contraddizioni divenute più evidenti con Trump”, dice. E non è mancata, a stretto giro, la replica della premier: “La differenza è semplice: noi siamo uniti da valori comuni e da una visione, loro solo dall’ossessione di battere noi”, ha scritto sui social Giorgia Meloni.

    Guerre, “insopportabile doppio standard Putin-Netanyahu”

    Sul conflitto in Medio Oriente Schlein torna a chiedere al governo di riconoscere lo Stato di Palestina come annunciato da altri Paesi Ue, dall’Irlanda a Spagna e Francia: “In questi giorni abbiamo visto Trump negare i visti alla delegazione palestinese che voleva andare all’Onu a discutere di Palestina. Gaza è dei Palestinesi e deve rimanere dei palestinesi, non sarà mai un resort per super ricchi”, ha affermato la segretaria del Pd che definisce un “insopportabile doppio standard” il trattamento riservato al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e chiede che ci sia una reazione ai “crimini di guerra” commessi, come avvenuto in passato nei confronti del russo Putin. “Non ci può essere libertà nè giustizia sociale senza la pace. Per questo diciamo che bisogna fermare adesso i criminali di Netanyahu a Gaza e in Cisgiordania”, ha aggiunto. Sulla pace in Ucraina Schlein ribadisce nuovamente la necessità di giungere a un tavolo di pace dove siedano anche Kiev e l’Europa, “non solo Putin e Trump”.
    Dazi, “piano da 24 miliardi annunciato da Meloni sparito”
    “Il governo con gli altri governi nazionalisti hanno tenuto una linea morbida davanti ai dazi di Trump. Ed è sparito il piano da 24 miliardi annunciato ad aprile”, ha attaccato Schlein che chiede al governo di “approvare subito una legge sul salario minimo, che rafforzi la contrattazione collettiva. Il salario minimo esiste in 22 paesi europei, aiutando i lavoratori poveri. Ne abbiamo bisogno anche qui”, sottolinea la leader Dem. E sull’abbattimento del costo dell’energia indica la necessità di disaccoppiare il prezzo dell’energia elettrica da quella del gas, “come hanno fatto altri paesi europei”.
    “A novembre grande iniziativa nazionale con sindaci Pd”
    “Da mesi, con spirito costruttivo, cerchiamo di raccogliere il grido dell’Italia che fa più fatica. L’anno scorso da questo palco ci siamo dati cinque prioritaà semplici per costruire l’alternativa. Fatele vostre e portatele tra la gente, siate voi a portare la speranza di una politica diversa. Su queste priorità abbiamo fatto le nostre iniziative in Parlamento e nei territori”, ha detto Elly Schlein che poi annuncia per il mese di novembre un’iniziativa con i sindaci Pd “per mettere a fuoco queste priorita’”. LEGGI TUTTO

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    Torino, Zangrillo contestato alla Festa dell’Unità. Meloni: “Abbassare i toni”

    Scintille a Torino tra Zangrillo e il pubblico della Festa dell’Unità. Fischi, qualche insulto e accuse reciproche hanno messo fine al dibattito con ospite il ministro della Pubblica amministrazione. Zangrillo era stato invitato per discutere di cittadinanza ma il dibattito è degenerato quando ha citato il tema sicurezza

    La contestazione sarebbe iniziata dopo una frase sulle code per i passaporti in corso Verona. Il clima si è ulteriormente riscaldato quando il ministro Zangrillo ha affrontato il nodo sicurezza a Torino, citando Corso Giulio Cesare. Ha raccontato di avere “vietato alla figlia di andare” in quella zona e ha accusato l’amministrazione comunale sostenendo che “l’unica cosa che ha fatto il sindaco per le periferie è stato legalizzare Askatasuna”. Zangrillo ha lasciato il palco, scortato dalle forze dell’ordine.
    La nota del ministro
    “Ieri sera ho partecipato alla Festa del PD di Torino perché credo che il dialogo e il confronto siano le basi della nostra democrazia”. È quanto afferma in una nota Zangrillo che prosegue: “ascoltare e discutere è il modo migliore per rafforzare la buona politica. Purtroppo, durante l’evento, sono stato insultato. È grave che un partito che si definisce democratico usi linguaggi violenti e ostili verso chi ha opinioni diverse. Fischi, insulti e toni duri non hanno nulla a che fare con il confronto civile. Solo pochi giorni fa in Aula la senatrice del M5S Maiorino ha definito il ministro Tajani “influencer prezzolato”, e in America il giovane Kirk è stato ucciso per aver espresso le proprie idee. Di fronte a questo clima avvelenato, il rispetto e il dialogo sono principi indiscutibili della nostra convivenza civile. Abbassiamo i toni. Rispettiamo le idee altrui. Facciamo politica con responsabilità”, conclude il ministro Zangrillo.
    La solidarietà della politica
    L’episodio non ha lasciato indifferenti i rappresentati delle istituzioni parlamentari. “Esprimo la solidarietà mia personale e del Governo al ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, per gli insulti subiti mentre partecipava alla Festa del Pd di Torino – ha dichiarato la premier Giorgia Meloni -. Il confronto politico, anche acceso, non deve mai trasformarsi in aggressione verbale o mancanza di rispetto. Serve da parte di tutti la responsabilità di abbassare i toni e di contribuire a un dibattito pubblico civile e costruttivo”. Il presidente del Senato La Russa ha parlato “di ennesimo grave episodio di intolleranza nei confronti di chi ha idee politiche diverse” e il presidente della Camera Fontana ha rimarcato che “il confronto politico deve sempre basarsi sul rispetto e sul dialogo civile”.  LEGGI TUTTO