Il presidente dell’Ania (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), Giovanni Liverani, ha lanciato un ambizioso “patto per un’Italia protetta” durante l’assemblea annuale dell’associazione. Il messaggio centrale del suo discorso ha toccato due temi fondamentali: la protezione contro le catastrofi naturali e la sostenibilità del welfare, in particolare sul fronte della previdenza integrativa e della sanità.La fiducia nel sistema ItaliaLe compagnie assicurative italiane hanno in portafoglio circa “245 miliardi di euro di titoli di Stato italiani”, pari al 24% del totale degli investimenti, una quota “nettamente più alta rispetto alla media europea, ferma al 10,8%”. Lo ha sottolineato Liverani, durante l’assemblea annuale dell’associazione, aggiungendo poi ai cronisti: “Vista la situazione di progressivo miglioramento della nostra credibilità economica sui mercati internazionali e della nostra solidità dal punto di vista del rispetto delle regole di bilancio e della spesa pubblica, questa attrattività per i Btp, che in passato è stata forse messa in discussione, aumenterà. E quindi aumenterà anche il contributo del settore assicurativo”.Le parole di Liverani arrivano dopo quelle del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha ironizzato sulla lieve flessione nell’acquisto di titoli di Stato da parte delle compagnie assicurative: “Vi ringrazio della fiducia… È curioso che questa diminuisca mentre nel contesto generale aumenti, ma abbiamo ovviato, diciamo così, a questa diminuzione”.Le questioni fisco e semplificazioniSul fronte fiscale, Liverani ha lanciato un allarme: “Non posso non ricordare che sul carico fiscale gravante sul risparmio investito nelle imprese di assicurazione incide l’imposta sulle riserve matematiche dei rami vita. Si tratta di un prelievo che rappresenta un unicum italiano”, ha spiegato. “L’ammontare complessivo ha superato i 9 miliardi e, con l’ultima legge di bilancio, ci è stato chiesto di anticipare anno per anno per conto del cliente l’imposta di bollo, accumulando un credito stimabile per il solo 2025 in circa 2,5 miliardi. Un credito infruttifero, che rappresenta un ulteriore onere per le compagnie”.Liverani ha ribadito la necessità di “una semplificazione del quadro normativo, non una deregolamentazione”, sottolineando come “negli ultimi dieci anni il settore assicurativo italiano abbia fronteggiato un vero diluvio normativo, con sovrapposizioni tra autorità nazionali, europee e internazionali”. Tra i temi cruciali, la revisione di Solvency II e l’introduzione di standard internazionali IAS/IFRS per garantire maggiore uniformità.La protezione contro le catastrofi naturaliIl presidente dell’Ania ha definito la sottoassicurazione un vero “rischio sistemico che penalizza il Paese sui mercati globali”. “I premi assicurativi Danni non auto valgono appena l’1,1% del Pil, contro una media Ue del 2,6%. E sul fronte delle catastrofi naturali, la copertura è ferma al 7% tra imprese e abitazioni”, ha affermato. “Gli italiani non ignorano i rischi, ma tendono ad autoassicurarsi con risparmi di brevissimo periodo. Forme inefficienti che immobilizzano liquidità preziosa per lo sviluppo del Paese”.Liverani ha sottolineato come solo il 7% delle abitazioni e delle imprese italiane siano coperte da assicurazione contro le catastrofi naturali. Ha lodato la “coraggiosa” mossa del governo che ha introdotto l’obbligo di assicurazione per le imprese contro i disastri naturali, una misura vista come “fondamentale” dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Questa politica mira a garantire maggiore sicurezza finanziaria per evitare che eventi catastrofici possano mettere in ginocchio le aziende.Tuttavia, sulla protezione delle abitazioni private, Liverani ha ribadito l’importanza dell’assicurazione, non come una “tassa occulta”, ma come uno “scudo” necessario. La necessità di una protezione assicurativa si fa ancora più urgente in un contesto in cui la protezione statale contro calamità derivanti da eventi climatici estremi è limitata. Sebbene nel suo messaggio indirizzato all’assemblea il presidente della Repubblica Mattarella abbia evidenziato che la prevenzione è un obbligo per le istituzioni, Liverani ha fatto appello a una maggiore consapevolezza sul tema della protezione privata.Welfare e previdenza: un sistema integratoIl welfare è stato il secondo pilastro del discorso, con particolare attenzione alla previdenza integrativa. “Soltanto il 38% dei lavoratori ha aderito a forme di previdenza complementare. Eppure, con il sistema contributivo puro, il tasso di caduta del tenore di vita al momento del pensionamento è già di circa un terzo per i dipendenti, molto di più per gli autonomi”, ha sottolineato. Da qui l’invito a “un intervento sistemico che coinvolga istituzioni, imprese e cittadini, per ampliarne le adesioni e migliorarne l’efficacia”.Sulla stessa linea, la ministra del Lavoro Marina Calderone. “La relazione del presidente Liverani è ricca di spunti. La previdenza complementare necessita di una revisione, soprattutto nelle modalità di promozione dell’adesione a un secondo pilastro che sarà sempre più centrale nel futuro previdenziale dei giovani lavoratori”, ha dichiarato aggiungendo che “è fondamentale sostenere l’assistenza sanitaria integrativa e affrontare i cambiamenti demografici in atto. Parlare di Long Term Care significa anche aiutare il governo a sperimentare nuovi modelli di assistenza domiciliare”. La ministra ha concluso ribadendo la necessità di “una collaborazione pubblico-privato in una logica di sussidiarietà positiva”.La sanità: rafforzare il sistema con soluzioni integrativeUn altro tema caldo sollevato da Liverani è quello della sanità, con un focus particolare sulle spese private che le famiglie italiane affrontano ogni anno. Ogni anno, infatti, le famiglie italiane spendono oltre 40 miliardi di euro per cure sanitarie private, a fronte di un sistema pubblico sempre più sotto pressione.“Occorre sostenere il Ssn con soluzioni assicurative che possano intermediare la spesa out-of-pocket dei cittadini e reindirizzarla anche verso prestazioni in intramoenia nelle strutture pubbliche – là dove funzionano – per valorizzare il ruolo integrativo delle assicurazioni”, ha rilevato. Liverani ha sottolineato il bisogno di sviluppare prodotti Long Term Care, sottolineando che “in altri Paesi sono uno standard, mentre in Italia sono ancora un’eccezione”. Ha quindi proposto “una profonda riorganizzazione del servizio sanitario”, anche alla luce dell’invecchiamento della popolazione e dei progressi nella medicina. Secondo il presidente, “va ripensato il welfare: previdenza, sanità, non autosufficienza devono vedere un pieno coinvolgimento delle assicurazioni, in modelli sostenibili e mutualistici, per rafforzare – non sostituire – il pubblico”.Rc Auto: un sistema in evoluzioneUn punto cruciale toccato nel discorso di Liverani è stato quello dell’Rc Auto. Il divario tra i prezzi delle polizze italiane e quelle di altri Paesi europei è sceso drasticamente, passando da 213 euro nel 2012 a soli 24 euro nel 2024. Liverani ha lodato il sistema assicurativo italiano per aver tenuto il passo, ma ha sottolineato che, per garantire maggiore equità, sarebbe opportuno apportare alcuni correttivi.In particolare, ha evidenziato l’urgenza di rafforzare gli strumenti per contrastare le frodi assicurative, un tema su cui il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha mostrato disponibilità a avviare un tavolo di confronto. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha aggiunto che il governo si aspetta una riduzione ulteriore delle polizze Rc Auto nei prossimi mesi, in un’ottica di maggiore competitività tra gli operatori e protezione dei consumatori.Un settore fondamentale per l’economia italianaLiverani ha anche evidenziato come il settore assicurativo rappresenti un comparto stabile e aperto alla concorrenza. “Alla fine del 2024 operavano in Italia 89 imprese vigilate da Ivass, 92 imprese europee in regime di stabilimento e circa 900 in libera prestazione di servizi”, ha dichiarato. Sul piano occupazionale, “il settore impiega oltre 300.000 persone, con la più alta incidenza di contratti a tempo indeterminato tra tutti i settori economici”. LEGGI TUTTO