More stories

  • in

    Enel: per Bloomberg è “effetto-Cattaneo”, in due anni rendimento sopra il 50%

    Enel si conferma protagonista della scena economica internazionale, con una crescita del valore di mercato pari al 35% dall’arrivo di Flavio Cattaneo alla guida del gruppo nel maggio 2023. A certificare questo risultato è Bloomberg, attraverso il suo “Ceo Scorecard”, il report che valuta l’impatto della leadership dei Ceo delle principali aziende quotate a livello globale, basandosi su dati oggettivi e performance concrete.Secondo l’analisi, Enel ha raggiunto una capitalizzazione di mercato pari a 83,2 miliardi di euro, grazie a una strategia manageriale definita da Bloomberg come “pragmatica e selettiva”, articolata su quattro pilastri: creazione di valore per gli azionisti, investimenti mirati, ottimizzazione del portafoglio e rafforzamento nei mercati strategici.I numeri parlano chiaro: chi avesse investito 1.000 euro in Enel nel maggio 2023, al momento dell’insediamento di Cattaneo, oggi disporrebbe di un controvalore pari a 1.535,31 euro, considerando anche il reinvestimento dei dividendi lordi. Un rendimento superiore al 50% in due anni, che sale al 60% se calcolato dalla pubblicazione delle liste del 13 aprile 2023.Solidità finanziaria e dividendi competitiviIn un contesto caratterizzato da forte volatilità e tensioni geopolitiche, Enel ha saputo distinguersi per capacità di generazione di cassa e attrattività verso gli investitori. La società ha distribuito dividendi per un totale di 0,90 euro per azione, con un dividend yield annuale del 5,7%, ben al di sopra della media del settore. Un risultato che testimonia la solidità dell’azienda e l’efficacia delle scelte strategiche.Da segnalare anche l’impegno personale del Ceo Cattaneo, che ha acquistato azioni Enel ed Endesa per un controvalore complessivo di circa 40 milioni di euro, dimostrando piena fiducia nel piano industriale del gruppo.Leadership Esg a livello globaleUno dei capitoli più apprezzati dell’analisi di Bloomberg riguarda i parametri Esg (ambientali, sociali e di governance), nei quali Enel primeggia a livello internazionale. Con un rating ambientale di 7,13 su 10, la società si posiziona davanti al 99% dei competitor, confermandosi leader nella transizione verso un’energia sostenibile.Ottimi risultati anche sul fronte sociale (punteggio 5,70, superiore al 96% del settore) e sulla governance (6,98, davanti all’82% dei concorrenti), grazie a processi decisionali trasparenti e a una struttura di controllo efficace. Enel si consolida così come riferimento globale non solo per le performance finanziarie, ma anche per l’impegno nella sostenibilità integrata. LEGGI TUTTO

  • in

    Un patto per un’Italia più forte, le proposte dell’Ania

    Il presidente dell’Ania (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), Giovanni Liverani, ha lanciato un ambizioso “patto per un’Italia protetta” durante l’assemblea annuale dell’associazione. Il messaggio centrale del suo discorso ha toccato due temi fondamentali: la protezione contro le catastrofi naturali e la sostenibilità del welfare, in particolare sul fronte della previdenza integrativa e della sanità.La fiducia nel sistema ItaliaLe compagnie assicurative italiane hanno in portafoglio circa “245 miliardi di euro di titoli di Stato italiani”, pari al 24% del totale degli investimenti, una quota “nettamente più alta rispetto alla media europea, ferma al 10,8%”. Lo ha sottolineato Liverani, durante l’assemblea annuale dell’associazione, aggiungendo poi ai cronisti: “Vista la situazione di progressivo miglioramento della nostra credibilità economica sui mercati internazionali e della nostra solidità dal punto di vista del rispetto delle regole di bilancio e della spesa pubblica, questa attrattività per i Btp, che in passato è stata forse messa in discussione, aumenterà. E quindi aumenterà anche il contributo del settore assicurativo”.Le parole di Liverani arrivano dopo quelle del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha ironizzato sulla lieve flessione nell’acquisto di titoli di Stato da parte delle compagnie assicurative: “Vi ringrazio della fiducia… È curioso che questa diminuisca mentre nel contesto generale aumenti, ma abbiamo ovviato, diciamo così, a questa diminuzione”.Le questioni fisco e semplificazioniSul fronte fiscale, Liverani ha lanciato un allarme: “Non posso non ricordare che sul carico fiscale gravante sul risparmio investito nelle imprese di assicurazione incide l’imposta sulle riserve matematiche dei rami vita. Si tratta di un prelievo che rappresenta un unicum italiano”, ha spiegato. “L’ammontare complessivo ha superato i 9 miliardi e, con l’ultima legge di bilancio, ci è stato chiesto di anticipare anno per anno per conto del cliente l’imposta di bollo, accumulando un credito stimabile per il solo 2025 in circa 2,5 miliardi. Un credito infruttifero, che rappresenta un ulteriore onere per le compagnie”.Liverani ha ribadito la necessità di “una semplificazione del quadro normativo, non una deregolamentazione”, sottolineando come “negli ultimi dieci anni il settore assicurativo italiano abbia fronteggiato un vero diluvio normativo, con sovrapposizioni tra autorità nazionali, europee e internazionali”. Tra i temi cruciali, la revisione di Solvency II e l’introduzione di standard internazionali IAS/IFRS per garantire maggiore uniformità.La protezione contro le catastrofi naturaliIl presidente dell’Ania ha definito la sottoassicurazione un vero “rischio sistemico che penalizza il Paese sui mercati globali”. “I premi assicurativi Danni non auto valgono appena l’1,1% del Pil, contro una media Ue del 2,6%. E sul fronte delle catastrofi naturali, la copertura è ferma al 7% tra imprese e abitazioni”, ha affermato. “Gli italiani non ignorano i rischi, ma tendono ad autoassicurarsi con risparmi di brevissimo periodo. Forme inefficienti che immobilizzano liquidità preziosa per lo sviluppo del Paese”.Liverani ha sottolineato come solo il 7% delle abitazioni e delle imprese italiane siano coperte da assicurazione contro le catastrofi naturali. Ha lodato la “coraggiosa” mossa del governo che ha introdotto l’obbligo di assicurazione per le imprese contro i disastri naturali, una misura vista come “fondamentale” dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Questa politica mira a garantire maggiore sicurezza finanziaria per evitare che eventi catastrofici possano mettere in ginocchio le aziende.Tuttavia, sulla protezione delle abitazioni private, Liverani ha ribadito l’importanza dell’assicurazione, non come una “tassa occulta”, ma come uno “scudo” necessario. La necessità di una protezione assicurativa si fa ancora più urgente in un contesto in cui la protezione statale contro calamità derivanti da eventi climatici estremi è limitata. Sebbene nel suo messaggio indirizzato all’assemblea il presidente della Repubblica Mattarella abbia evidenziato che la prevenzione è un obbligo per le istituzioni, Liverani ha fatto appello a una maggiore consapevolezza sul tema della protezione privata.Welfare e previdenza: un sistema integratoIl welfare è stato il secondo pilastro del discorso, con particolare attenzione alla previdenza integrativa. “Soltanto il 38% dei lavoratori ha aderito a forme di previdenza complementare. Eppure, con il sistema contributivo puro, il tasso di caduta del tenore di vita al momento del pensionamento è già di circa un terzo per i dipendenti, molto di più per gli autonomi”, ha sottolineato. Da qui l’invito a “un intervento sistemico che coinvolga istituzioni, imprese e cittadini, per ampliarne le adesioni e migliorarne l’efficacia”.Sulla stessa linea, la ministra del Lavoro Marina Calderone. “La relazione del presidente Liverani è ricca di spunti. La previdenza complementare necessita di una revisione, soprattutto nelle modalità di promozione dell’adesione a un secondo pilastro che sarà sempre più centrale nel futuro previdenziale dei giovani lavoratori”, ha dichiarato aggiungendo che “è fondamentale sostenere l’assistenza sanitaria integrativa e affrontare i cambiamenti demografici in atto. Parlare di Long Term Care significa anche aiutare il governo a sperimentare nuovi modelli di assistenza domiciliare”. La ministra ha concluso ribadendo la necessità di “una collaborazione pubblico-privato in una logica di sussidiarietà positiva”.La sanità: rafforzare il sistema con soluzioni integrativeUn altro tema caldo sollevato da Liverani è quello della sanità, con un focus particolare sulle spese private che le famiglie italiane affrontano ogni anno. Ogni anno, infatti, le famiglie italiane spendono oltre 40 miliardi di euro per cure sanitarie private, a fronte di un sistema pubblico sempre più sotto pressione.“Occorre sostenere il Ssn con soluzioni assicurative che possano intermediare la spesa out-of-pocket dei cittadini e reindirizzarla anche verso prestazioni in intramoenia nelle strutture pubbliche – là dove funzionano – per valorizzare il ruolo integrativo delle assicurazioni”, ha rilevato. Liverani ha sottolineato il bisogno di sviluppare prodotti Long Term Care, sottolineando che “in altri Paesi sono uno standard, mentre in Italia sono ancora un’eccezione”. Ha quindi proposto “una profonda riorganizzazione del servizio sanitario”, anche alla luce dell’invecchiamento della popolazione e dei progressi nella medicina. Secondo il presidente, “va ripensato il welfare: previdenza, sanità, non autosufficienza devono vedere un pieno coinvolgimento delle assicurazioni, in modelli sostenibili e mutualistici, per rafforzare – non sostituire – il pubblico”.Rc Auto: un sistema in evoluzioneUn punto cruciale toccato nel discorso di Liverani è stato quello dell’Rc Auto. Il divario tra i prezzi delle polizze italiane e quelle di altri Paesi europei è sceso drasticamente, passando da 213 euro nel 2012 a soli 24 euro nel 2024. Liverani ha lodato il sistema assicurativo italiano per aver tenuto il passo, ma ha sottolineato che, per garantire maggiore equità, sarebbe opportuno apportare alcuni correttivi.In particolare, ha evidenziato l’urgenza di rafforzare gli strumenti per contrastare le frodi assicurative, un tema su cui il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha mostrato disponibilità a avviare un tavolo di confronto. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha aggiunto che il governo si aspetta una riduzione ulteriore delle polizze Rc Auto nei prossimi mesi, in un’ottica di maggiore competitività tra gli operatori e protezione dei consumatori.Un settore fondamentale per l’economia italianaLiverani ha anche evidenziato come il settore assicurativo rappresenti un comparto stabile e aperto alla concorrenza. “Alla fine del 2024 operavano in Italia 89 imprese vigilate da Ivass, 92 imprese europee in regime di stabilimento e circa 900 in libera prestazione di servizi”, ha dichiarato. Sul piano occupazionale, “il settore impiega oltre 300.000 persone, con la più alta incidenza di contratti a tempo indeterminato tra tutti i settori economici”. LEGGI TUTTO

  • in

    Giorgetti: “Serve una revisione della previdenza complementare”

    Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha aperto il suo intervento all’assemblea dell’Ania, l’associazione delle compagnie assicurative italiane, ribadendo la solidità economica dell’Italia. Il ministro ha sottolineato come il Paese stia attraversando un periodo di “crescita solida”, con l’occupazione in aumento e l’inflazione sotto controllo. In particolare, ha ricordato che il “deficit pubblico è in progressiva riduzione, previsto al 3,3% del Pil nel 2025”, con un percorso di riduzione graduale negli anni a venire. In questo contesto, ha ribadito l’impegno del governo italiano a mantenere un’impostazione di “serietà e responsabilità nei conti pubblici”, pur sostenendo al tempo stesso “investimenti, competitività e export a beneficio della crescita strutturale delle nostre imprese e dell’economia nazionale”.La previdenza integrativaIl vero tema caldo emerso dall’intervento di Giorgetti è stato quello della riforma della previdenza integrativa, un sistema che, come ha ricordato il ministro, è ancora regolato dal quadro normativo del 2005. In un contesto sociale e demografico ormai mutato, ha sollevato la necessità di intervenire per “modernizzare” il sistema e “rafforzarne la diffusione, l’efficacia e l’equità”. Ha affermato che “l’adesione alle forme previdenziali integrative è cresciuta, ma è lontana dai livelli riscontrabili in altri Paesi”, nonostante gli “interventi fiscali favorevoli”. In particolare, ha messo in evidenza che i rendimenti delle forme previdenziali italiane “non sempre si discostano in modo significativo da quelli conseguiti optando per il mantenimento del Tfr in azienda o destinandolo all’Inps”, sottolineando che questo non basta a garantire una protezione adeguata per i lavoratori, né a risolvere il “pension gap”.Giorgetti ha insistito sul fatto che un “sistema di previdenza complementare maggiormente sviluppato” è necessario non solo per ridurre il gap pensionistico, ma anche per contribuire al “finanziamento e allo sviluppo del sistema Paese”. Ha chiuso questa sezione affermando che l’Italia deve “rispondere agli interessi dei singoli e a quello generale di un sistema di previdenza complementare più competitivo”.L’ironia sulle compagnie assicurativeNel corso del suo intervento, Giorgetti non ha risparmiato una certa ironia nei confronti delle compagnie di assicurazione italiane, facendo riferimento alla loro scelta di ridurre gli investimenti in titoli di stato italiani (Btp) proprio nel momento in cui il consenso internazionale nei confronti dell’Italia stava crescendo. “È curioso che questa diminuisca mentre il consenso generale aumenta”, ha detto, riferendosi al fatto che nel 2024 gli investimenti delle compagnie assicurative italiane in titoli di stato italiani sono scesi al 21,2%, rispetto al 2023. Questo calo è avvenuto in un periodo in cui, come sottolineato dal ministro, il “rating del nostro Paese è aumentato e lo spread con i Bund tedeschi è sceso”, segnalando un crescente riconoscimento internazionale della stabilità dell’Italia.Tuttavia, nonostante questo calo, Giorgetti ha rassicurato che “abbiamo ovviato a questa diminuzione”, facendo intendere che, nonostante l’ironia, l’Italia sta comunque procedendo con una gestione solida e responsabile dei suoi conti pubblici.La vigilanza europeaUn altro tema sollevato dal ministro è stata la necessità di una vigilanza europea più coerente e omogenea nel settore assicurativo. Giorgetti ha parlato della “vigilanza di tipo europeo” come un obiettivo da perseguire, ma ha precisato che ciò “non necessariamente comporta un passaggio di poteri dalle autorità nazionali alle autorità europee”, bensì dovrebbe comportare una “capacità di coordinare e uniformare le pratiche di vigilanza nazionali”. In questo contesto ha richiamato la recente crisi di Eurovita nel 2023, sottolineando che l’episodio si è concluso positivamente “senza che si sia realizzata alcuna perdita di valore per gli assicurati”.Giorgetti ha quindi esortato a una maggiore “simmetria delle regole e delle prassi” a livello europeo per evitare che una compagnia, grazie alla sua giurisdizione di origine, possa godere di vantaggi ingiustificati rispetto alle concorrenti. “Il mercato unico deve garantire al cittadino assicurato le medesime tutele quale che sia l’origine della controparte”, ha concluso, ribadendo la necessità di un “level playing field” a livello europeo.Le sfide future: assistenza sanitaria e calamità naturaliInfine, Giorgetti ha trattato due ambiti in cui il settore assicurativo può giocare un ruolo decisivo nell’interesse pubblico. Il primo riguarda la crescente domanda di assistenza sanitaria, legata all’invecchiamento della popolazione. Il ministro ha ricordato che il “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” ha stanziato “elevate risorse per rilanciare la sanità” e ha sottolineato l’importanza di “rafforzare la collaborazione tra il pubblico, l’offerta di prestazioni private e le forme di sanità integrative”. LEGGI TUTTO

  • in

    Terremoto, rapporto sisma 2016. Castelli: “Risultati concreti e incoraggianti anche sull’occupazione”

    Premio alla ricostruzione e al rilancio del Centro Italia: i dati più recenti, presentati dal Commissario straordinario Guido Castelli, mostrano risultati concreti e segnali incoraggianti sia sul fronte della crescita economica sia dell’occupazione. Durante la conferenza stampa tenutasi oggi a Roma, Castelli ha sottolineato come la strategia messa in campo, grazie al sostegno del Governo e alla piena collaborazione delle Regioni, stia guidando una rinascita reale nelle aree colpite dal sisma.Secondo il Rapporto, aggiornato ai primi cinque mesi del 2025, il numero di nuclei familiari rientrati nelle proprie abitazioni è in costante aumento: solo nell’ultimo anno sono tornate a casa 1.340 famiglie, mentre negli ultimi tre anni sono oltre 4.000 i nuclei che hanno potuto recuperare la propria dimora abituale. Tuttavia, nei 138 Comuni del cratere sismico restano ancora circa 10.000 nuclei familiari – pari a oltre 20.000 persone – in attesa di una sistemazione definitiva, un dato che conferma quanto sia ancora cruciale mantenere alta l’attenzione sul tema della ricostruzione e del contrasto allo spopolamento.La ricostruzioneUn capitolo di particolare rilievo è rappresentato dalla ricostruzione degli edifici di culto, che hanno un forte valore simbolico, culturale e spirituale per le comunità locali. Tra il 2016 e il 2017, sono stati danneggiati 2.456 edifici di culto, pubblici e privati, di cui 1.270 (escludendo quelli pubblici) sono attualmente in fase di intervento, con un investimento complessivo di circa 738 milioni di euro. Solo negli ultimi due anni, inclusi i primi quattro mesi del 2025, sono stati approvati 121 progetti, pari al 50% di tutti quelli definiti nelle conferenze permanenti di coordinamento.Il fronte occupazionaleI risultati sono altrettanto positivi. Le due Macro-misure di NextAppennino hanno avuto un impatto decisivo non solo sulla crescita economica, ma anche sull’aumento dei posti di lavoro nelle regioni colpite dal sisma. I dati del Cresme indicano la creazione di 4.631 nuovi posti in Abruzzo, 1.233 nel Lazio, 8.521 nelle Marche e 913 in Umbria. Grazie all’efficienza migliorata nei processi produttivi, favorita dalla digitalizzazione e dal potenziamento delle infrastrutture, l’occupazione è aumentata a un ritmo del 7% nei 138 Comuni del cratere tra il 2022 e il 2024. Nel complesso, il tasso di crescita occupazionale è stato del 12,4%, un valore significativamente superiore alla media nazionale del 3,9% e più alto rispetto a regioni quali Lombardia ed Emilia-Romagna.Il ritorno alla normalitàCastelli ha concluso la conferenza ricordando che, nonostante i progressi, “c’è ancora molto da fare e nessuna distrazione è possibile”. L’obiettivo primario rimane il ritorno alla normalità per le tante persone ancora fuori dalle loro case e la lotta allo spopolamento, che da anni colpisce duramente queste comunità. La strategia fin qui adottata – ha evidenziato – dimostra che il declino dei territori non è inevitabile e che un nuovo sviluppo, basato su sicurezza, sostenibilità e legalità, può garantire la rinascita del Centro Italia, rappresentando un modello replicabile anche in altre aree dell’Appennino. LEGGI TUTTO

  • in

    Brightstar Lottery completa la vendita del business Gaming & Digital e annuncia un ritorno di capitale agli azionisti pari a $1.1 miliardi

    International Game Technology PLC (“IGT”), quotata al NYSE con il nome IGT, operante come Brightstar Lottery (“Brightstar”, la “Società”), ha annunciato di aver portato a termine la vendita del business Gaming & Digital a una società holding detenuta da fondi gestiti da affiliate di Apollo Global Management, Inc., quotata al NYSE con il nome APO, in data 1° luglio 2025. A partire dal 2 luglio 2025, Brightstar inizierà a operare alla Borsa di New York con il nome di Brightstar Lottery, e il nuovo simbolo azionario, BRSL. Il codice CUSIP della Società rimarrà invariato e gli attuali azionisti non dovranno fare nulla.“La vendita delle attività del business Gaming & Digital posiziona Brightstar verso un futuro ricco di opportunità”, ha dichiarato Marco Sala, Presidente Esecutivo di Brightstar. “La distribuzione equilibrata dei proventi, con una significativa riduzione dell’indebitamento, un rilevante ritorno di capitale agli azionisti, il finanziamento degli investimenti per la crescita e il miglioramento dei rendimenti, riflettono l’impegno costante del Consiglio nel creare valore per gli azionisti.”“Da oggi inizia una nuova fase per la Società, costruita su una lunga tradizione di soluzioni responsabili e sostenibili fornite attraverso prodotti, servizi, tecnologie e competenze” ha affermato Vince Sadusky, CEO di Brightstar. “Sono estremamente orgoglioso del team Brightstar, il cui approccio innovativo e la dedizione al servizio dei clienti delle lotterie di tutto il mondo rappresentano le basi della solida posizione finanziaria e dell’affidabilità dei flussi di cassa della Società.”La Società ha ricevuto circa $4.0 miliardi di proventi netti in contanti, che saranno destinati come segue: LEGGI TUTTO

  • in

    Aeroporto di Bologna: Consob accende il faro

    Consob accende un faro sulla governance dell’aeroporto di Bologna dopo che un blitz della Camera di Commercio contro le minoranze, e a favore di militanti politici dell’asse Pd-M5Stelle, è stato tentato (e scongiurato) in extremis. A raccontarlo era stato, il 20 giugno, il settimanale Moneta, ma ora – quello che poteva definirsi un “cortocircuito” – diventa un caso e proprio alla vigilia dell’inizio dei lavori per valutare un aumento alle remunerazione del presidente Enrico Postacchini. Tutto è iniziato il 29 aprile, quando l’assemblea dello scalo di Bologna ha visto i soci confrontarsi su un’inusuale proposta di modifica dello statuto. Al tavolo, tutti gli azionisti, tra cui la Camera di Commercio di Bologna (44,06%), e il socio di minoranza Mundys (29,38%). E sul tavolo, lo “strano caso” delle modifiche statutarie e delle nomine. Se, infatti, fino a quel momento il numero deiconsiglieri ammontava a 9, distribuiti tra i soci di maggioranza (6) e di minoranza (3), con la modifica proposta dall’azionista di maggioranza – Camera di commercio di Bologna – si è cercato di passare da 9 a 11 consiglieri. Un blitz che avrebbe portato la Camera di Commercio a nominare fino a 8 consiglieri (da 6) contro i 3 che avrebbe potuto continuare a nominare l’azionistadi minoranza, Mundys.Con l’effetto di diluire il potere di voto delle minoranze. Un blitz, tentato e sventato, a cui ha fatto seguito quello sul collegio sindacale, nella stessa assemblea. LEGGI TUTTO

  • in

    Auto, immatricolazioni ancora giù

    Il mercato italiano dell’auto crolla a giugno. Le immatricolazioni sono state 132.191, il 17,4% in meno dello stesso mese del 2024. Bisogna però tenere conto, come mette in evidenza il Centro Studi Pomotor, che a giugno dell’anno scorso sono stati applicati gli incentivi con l’Ecobonus destinato alle vetture full electric andato esaurito nell’arco di un […] LEGGI TUTTO

  • in

    Mediobanca crolla in Borsa sull’addio di Mediolanum

    Mediobanca accusa il colpo in Borsa dell’uscita dal “salotto” di un socio storico come Mediolanum: ieri il titolo dell’istituto di Piazzetta Cuccia ha chiuso la seduta lasciando sul terreno il 4,2% a 18,9 euro. Effetto del collocamento della quota del 3,5% annunciato lunedì dal gruppo controllato dalla famiglia Doris che si è così sfilata dal risiko. Banca Mediolanum (-2,1%) ha perfezionato la vendita di 29.095.110 di azioni di Piazzetta Cuccia a un prezzo pari a 18,85 euro per azione per un controvalore lordo di 548,4 milioni. La cessione è stata effettuata attraverso un processo di Accelerated bookbuilding presso investitori istituzionali. Le azioni cedute rappresentavano la totalità della quota posseduta da Banca Mediolanum in Mediobanca ed erano apportate all’accordo di consultazione, che aggregava complessivamente l’11,6% del capitale di Mediobanca. Non sono, per ora, state cedute le azioni detenute da Finprog Italia (veicolo della famiglia Doris), pari allo 0,96% del capitale.Di certo, però, l’istituto guidato da Alberto Nagel da oggi è oggettivamente meno forte, con un patto di consultazione meramente facoltativo che a questo punto scende intorno all’8 per cento. E mentre l’amministratore delegato tenta con modalità varie di rimanere in sella e di non arrendersi alla scalata del Monte dei Paschi, nelle ultime settimane sono circolate voci su una possibile diversità di vedute tra i due soci protagonisti della sfida all’attuale management, ovvero la Delfin guidata da Francesco Milleri e il gruppo Caltagirone. In alcuni articoli di stampa è stato quasi lasciato intendere che il tandem non sia compatto e anzi, che le strade tra il super manager e l’imprenditore romano stiano per dividersi. Secondo quanto risulta a Il Giornale, si tratta solo di illazioni. Anche perché a Milleri il fondatore Leonardo Del Vecchio (scomparso il 27 giugno 2022) ha affidato la conduzione del gruppo negli ultimi anni di vita e anche dopo la sua morte. Nel testamento, infatti, il cavalier Leonardo scrive che sarà Milleri a guidare la holding.A tempo indeterminato. E Milleri è pronto a rispettarne le volontà portando fino in fondo la battaglia su Mediobanca. Di cui Delfin non venderà mai le quote, che potrebbero, al massimo, essere concambiate in futuro con titoli Mps quando e se verrà concretizzata la fusione. Ma allora chi fa circolare queste voci? LEGGI TUTTO