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    Dazi, l’Ue: “Con gli Usa intensi contatti, accordo a portata di mano”

    Partono di slancio le Borse europee nella giornata della Bce, trainate dai livelli record di Wall Street e della Borsa di Tokyo, sui massimi storici. A spingere i listini è la convinzione che Usa e Unione europea siano in procinto di siglare un possibile accordo tariffario del 15%, sulla scia dell’intesa simile trovata con il Giappone, prima che scatti la scadenza dell’1 agosto. Per il Vecchio Continente si tratterebbe di un’aliquota di gran lunga inferiore al 30% annunciato da Trump ha annunciato all’inizio del mese. Gli occhi degli investitori sono rivolti alla riunione dell’istituto di Francoforte, che a giugno ha abbassato il tasso di riferimento al 2%, l’ottava riduzione consecutiva di un quarto di punto. Si attendono in particolare le parole della presidente Christine Lagarde su eventuali indicazioni sulle future mosse. Focus anche sui dati macro, con la pubblicazione dei dati preliminari di luglio dei Pmi delle principali economie. Così il Ftse Mib di Milano dopo aver toccato rialzi superiori al punto percentuale in avvio, riduce i guadagni a +0,16%, zavorrato dalle performance di St e Moncler dopo i conti. Sono in progresso anche Parigi (+0,48%), Francoforte (+1%), Madrid (+1,26%) e Amsterdam (+0,51%). Sull’azionario a Piazza Affari, tonfo di St (-12,8%) dopo i conti del secondo trimestre: pur se con una perdita netta di 97 milioni di dollari e una perdita operativa di 133 milioni di dollari, compresi 190 milioni di dollari correlati a oneri di svalutazione, i risultati sono stati sostanzialmente in linea con le attese degli analisti, ma ha deluso la guidance per il terzo trimestre e il fatto che, come già nel primo trimestre e a fine 2024, il gruppo dei semiconduttori non ha dato indicazioni per l’intero anno. LEGGI TUTTO

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    “L’ambiente è motore di sviluppo, serve approccio globale e condivisione”

    “Il Piano Mattei si fonda su due pilastri: approccio globale e condivisione inclusiva in chiave di sostenibilità. Sogesid, come società pubblica di ingegneria ambientale, è pronta a dare un contributo concreto, mettendo a disposizione del Paese competenze tecniche, visione strategica e capacità di azione sul campo, per accompagnare il Piano fin dalla definizione delle proposte, garantendo qualità, coerenza e integrazione tra le diverse iniziative”. Lo ha dichiarato l’Ing. Errico Stravato, Amministratore Delegato della Sogesid S.p.A., in occasione del convegno “Le opportunità del Piano Mattei per lo sviluppo dell’Africa. Imprese, cooperative e associazioni protagoniste del cambiamento”, che si è tenuto al Senato. LEGGI TUTTO

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    I balzelli della Ue un pericolo per le aziende

    Siamo contrari a qualsiasi nuova tassa che colpisca le nostre imprese, che già operano in un contesto fortemente condizionato da innumerevoli vincoli burocratici, pressione fiscale elevata e una crescente incertezza geopolitica. Ogni ulteriore carico rischia di compromettere la tenuta e lo sviluppo del nostro tessuto produttivo e di conseguenza sociale.In questo quadro, la proposta avanzata dalla Commissione Europea di introdurre un contributo sul fatturato delle imprese con ricavi superiori a 100 milioni di euro rappresenta una misura irragionevole e controproducente. Il cosiddetto Core, pensato per finanziare l’aumento del bilancio UE 2028-2034, colpirebbe migliaia di imprese che operano all’interno dell’Unione e che già oggi fronteggiano dazi e condizioni di concorrenza meno favorevoli rispetto ai competitor mondiali. Oltretutto, gravare sul fatturato anziché sugli utili, senza tenere conto delle effettive marginalità e cicli economici settoriali, è un errore molto grave. Penalizza chi investe, chi cresce, chi crea occupazione. Si tratta di una misura che danneggerebbe in modo significativo il nostro Paese e, in particolare, il territorio di Assolombarda: su circa 4mila imprese italiane con fatturato sopra i 100 milioni di euro, nel «quadrilatero» Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia hanno sede ben 1.200 di queste aziende, che danno lavoro a più di 2 milioni di persone e incidono per circa due terzi del valore aggiunto delle imprese del territorio. LEGGI TUTTO

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    Controlli aeroportuali: via libera ai liquidi nei trolley, ma non per tutti

    Una svolta attesa, che promette di ridurre i tempi ai varchi e migliorare l’esperienza di viaggio, ma che riguarda ancora pochi scali. A breve, negli aeroporti italiani dotati di scanner di ultima generazione, tornerà la possibilità di portare nel bagaglio a mano liquidi anche oltre i 100 millilitri – acqua, vino, olio e perfino creme e gel – senza doverli estrarre al momento dei controlli. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, l’adozione degli scanner avanzati Hi-Scan 6040 CTiX, prodotti dalla britannica Smiths Detection, potrà essere finalmente sfruttata al massimo delle potenzialità, dopo lo stop imposto quasi un anno fa a causa di dubbi sulla sicurezza del sistema.Quando arriverà il via liberaIl via libera dovrebbe arrivare a giorni, forse già entro il 25 luglio, quando la Conferenza europea dell’aviazione civile (Ecac) è attesa a pronunciarsi sull’algoritmo aggiornato del software di rilevamento. Si tratta di un passaggio tecnico, ma cruciale: con il nuovo aggiornamento, questi scanner saranno nuovamente autorizzati a rilevare in automatico la presenza di sostanze pericolose senza più imporre ai passeggeri di rispettare le vecchie limitazioni.La tecnologia usataLa tecnologia in questione, già installata in aeroporti come Milano Malpensa e Linate, Roma Fiumicino, Torino, Bologna, Bergamo, Catania, è in grado di effettuare una sorta di “Tac” ai bagagli a mano, offrendo immagini tridimensionali e dettagliate. Gli algoritmi analizzano in tempo reale il contenuto, segnalando eventuali anomalie e rendendo superflua l’estrazione di dispositivi elettronici come laptop e tablet. Eppure, nonostante la tecnologia fosse già operativa, nel 2023 la Commissione europea ne aveva limitato l’utilizzo a seguito di segnalazioni (pare provenienti dagli Stati Uniti) che ne mettevano in dubbio l’affidabilità nella rilevazione di esplosivi. Questo aveva portato a una marcia indietro su larga scala: liquidi nuovamente vietati oltre la soglia dei 100 ml, con ricadute sia sulla logistica degli scali che sugli investimenti sostenuti dagli operatori. Il paradosso è che proprio questi apparecchi sono costati agli aeroporti in media otto volte più di quelli tradizionali, con una manutenzione quattro volte più onerosa. Uno sforzo economico significativo, giustificato dalla promessa di una “smart security” più rapida, efficiente e meno invasiva. LEGGI TUTTO

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    “Deve fare una visita urgente”. E ti svuotano il portafoglio: attenzione alla truffa del finto Cup

    Arriva il messaggio, breve e allarmante. “Si prega di contattare con urgenza i nostri uffici C.U.P. al numero XXXX per comunicazioni che la riguardano.” Il tono è istituzionale, il contenuto sembra serio. Chi lo riceve pensa subito a una visita medica prenotata, a un controllo urgente, forse a un problema che riguarda la propria salute. E così, d’impulso, compone quel numero. È proprio in quel momento che inizia la truffa.Come svuotano il creditoDietro a quell’sms, infatti, non c’è nessuna struttura sanitaria pubblica, ma un sistema pensato per svuotare il credito telefonico delle vittime o per far schizzare la bolletta alle stelle. I numeri indicati nei messaggi – come 8958950003, 8938939924 e simili – sono numerazioni a tariffazione maggiorata che possono arrivare ad addebitare fino a tre euro al minuto. Le telefonate durano spesso diversi minuti, tra musiche di attesa, operatori finti e messaggi registrati. Alla fine non si riceve alcuna informazione sanitaria, ma si scopre di aver perso anche cinquanta euro in una sola chiamata.Il danno ai cittadiniIl danno è personale, ma anche collettivo. Questi raggiri, infatti, producono ogni anno milioni di euro di perdite a danno dei cittadini, in particolare di quelli più fragili, come anziani o persone poco abituate all’uso consapevole della tecnologia. Le truffe via sms rappresentano un vero e proprio costo sommerso nell’economia familiare italiana, difficile da prevenire e ancora più difficile da recuperare. Il sistema è tanto efficace perché sfrutta un nome familiare come quello del Centro Unico Prenotazioni e si presenta con un linguaggio credibile, spesso adattato alla Regione di provenienza dell’utente. Gli acronimi usati – CUP, CUI, CUUP, GUP – sembrano autentici, ma sono del tutto fittizi.Attenzione ai numeri telefoniciIl meccanismo è tanto rodato quanto inquietante. I numeri di invio cambiano spesso – tra i più segnalati ci sarebbero 3514804696 e 3407068019 – così da rendere inefficaci i blocchi automatici e le segnalazioni agli operatori. In alcuni casi si riesce a ottenere un rimborso, ma solo quando la truffa coinvolge direttamente dati bancari o postali. Quando invece si tratta di credito telefonico, le possibilità di recupero sono molto più basse. E questo spiega perché il fenomeno sta crescendo. LEGGI TUTTO

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    La distanza dal futuro si accorcia con una rete di 26 milioni di chilometri

    C’è un’istantanea da cui partire: la rete in fibra ottica gestita da FiberCop – 26 milioni di chilometri – è paragonabile ad una distanza pari a oltre 600 volte la circonferenza della Terra. Un’infrastruttura capillare, estesa, a cui si aggiungono oltre 114 milioni di chilometri di rete in rame, più di 160.000 armadi ripartilinea e […] LEGGI TUTTO

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    Il “nuovo” volto di FiberCop: una storia italiana di successo

    A un anno dalla sua nascita (era il 1°luglio 2024), FiberCop, l’azienda che gestisce l’infrastruttura di rete digitale più avanzata, estesa e capillare d’Italia, presenta i risultati raggiunti e guarda al futuro con una nuova visual identity e un sistema di valori che riflettono l’impegno a guidare la trasformazione digitale del Paese.«FiberCop ha un ruolo strategico nella digitalizzazione dell’Italia» ha dichiarato Massimo Sarmi, Presidente e Amministratore Delegato di FiberCop «nel nostro primo anno di attività abbiamo posto basi solide e conseguito risultati significativi, raggiunto 13 milioni di unità immobiliari coperte con fibra ottica di ultima generazione e dato un contributo sostanziale al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, rispettando gli obiettivi previsti nelle regioni di nostra competenza. Il nostro piano per accelerare la realizzazione degli investimenti prosegue e dalla seconda metà del 2024 al primo trimestre 2025 abbiamo realizzato investimenti per 1,8 miliardi di euro. In questo percorso abbiamo seguito una direzione chiara, fondata su responsabilità, inclusione e innovazione. Il nostro Purpose ( abilitiamo l’ingegno, costruiamo il futuro, connettiamo l’Italia) riflette la nostra ragione d’essere: contribuire allo sviluppo del Paese attraverso infrastrutture digitali che mettano al centro le persone, la crescita condivisa e l’innovazione».E prosegue Sarmi: La nostra Vision ci proietta nel futuro: siamo impegnati per costruire una rete capillare, sicura e sostenibile, in grado di sviluppare le esigenze attuali e aprire nuove opportunità. Da leader tecnologico, siamo al lavoro per accelerare la trasformazione digitale, promuovere la crescita economica delle imprese, migliorare la qualità della vita delle persone per rendere l’Italia un Paese più competitivo e inclusivo». Fiber-Cop gestisce 26 milioni di chilometri di fibra ottica, una distanza pari a più di 600 volte la circonferenza della Terra, posizionandosi come operatore wholesale (all’ingrosso) unico nel suo genere in Europa: è infatti la prima realtà nata da un processo di separation proprietaria dell’operatore storico nazionale di telecomunicazioni, a conferma dell’impegno verso un mercato più aperto, competitivo e orientato alla qualità del servizio. La rete in fibra ottica di Fiber-Cop raggiunge oggi circa 6.000 Comuni, di cui oltre 2.600 connessi con la banda ultralarga FTTH (Fiber to The Home) per circa 13 milioni di unità immobiliari raggiunte al 30 giugno 2025 con la fibra di ultima generazione. L’azienda prosegue lo sviluppo della fibra ottica nel Paese in linea con gli obiettivi del Piano Italia 1 Giga del PNRR, di cui è assegnataria di 7 lotti, e prevede di collegare nell’arco del 2025, anche attraverso il piano autonomo di investimenti, 2 milioni di unità immobiliari, con un target di oltre 20 milioni di unità immobiliari entro fine 2027.La nuova visual identity rappresenta il cambiamento. Un segno forte e distintivo, che richiama la fibra (Fiber) e il rame (Copper); con un design moderno, una F e una C che si intersecano e parlano di connessioni e solidità, un esplicito richiamo all’impegno per la digitalizzazione dell’Italia, grazie alla presenza del tricolore. Attraverso un design essenziale e contemporaneo, la nuova visual identity rispecchia l’affidabilità dei sistemi tecnologici e pone la rete e le persone al centro, come fattori abilitanti di connessione, innovazione e sviluppo.Nuova visual identity e nuove funzionalità anche sui canali digitali di Fiber-Cop, con una grafica essenziale e moderna che vede al centro le persone. Sul sito corporate www.fibercop. com è possibile, per i cittadini e le imprese, verificare la copertura e le offerte proposte dagli operatori partner di FiberCop.Con il lancio della nuova identità, FiberCop passa da una comunicazione incentrata sul «cosa» (dati tecnici e funzionalità) a un linguaggio che valorizza il «perché» (i benefici concreti per clienti, comunità e sistema Paese). Parallelamente, l’azienda definisce Purpose, Vision e Valori fondanti, pilastri quotidiani per le oltre 18.300 persone che guidano la trasformazione digitale dell’Italia.La filosofia dell’azienda è: «Abilitiamo l’ingegno, costruiamo il futuro, connettiamo l’Italia». È laragione per cui FiberCop esiste: realizzare infrastrutture digitali all’avanguardia e affidabili, capaci di generare valore concreto per cittadini, imprese e territori.«Costruiamo una rete innovativa che supporti il presente e abiliti il futuro: capillare, sicura e sostenibile. Da leader tecnologico, ci impegniamo ad accelerare la trasformazione digitale del Paese per migliorare la vita delle persone, in un’Italia più competitiva e inclusiva». Sono i principi su cui si fonda la cultura aziendale, e soprattutto la forza motrice che alimenta ogni giorno collaborazione, innovazione e qualità nel lavoro di tutte le persone di FiberCop, guidando comportamenti concreti in ogni ambito dell’organizzazione. Che sono estremamente chiari: «AgireResponsabilmente », prendiamo decisioni, rispondiamo delle nostre azioni; «AvereCoraggio», innoviamo ogni giorno per costruire il futuro; «Fare-Squadra», lavoriamo insieme, andiamo lontano; «PromuovereEccellenza», lavoriamo con competenza, promuoviamo il merito; «PrendersiCura», mettiamo le persone e l’ambiente al centro. LEGGI TUTTO

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    BF protagonista in Africa. Intesa con Sace in Algeria

    L’agricoltura come motore di sviluppo sostenibile e leva diplomatica per costruire rapporti duraturi con i Paesi partner. È questa la visione di BF International (gruppo BF), protagonista ieri del Vertice intergovernativo Italia-Algeria e al Forum Imprenditoriale organizzato a margine, dove è stato firmato un memorandum of understanding con Sace a sostegno dell’espansione agroindustriale italiana nel continente africano.Federico Vecchioni, presidente esecutivo di BF e ad di BF International, ha definito l’accordo come «un ulteriore strumento di rafforzamento e consolidamento finanziario del nostro piano di internazionalizzazione che ci vede protagonisti in Algeria e in altri paesi del continente africano, in America Latina e in Europa». Il focus strategico, però, è oggi rivolto soprattutto verso Sud, nel quadro del Piano Mattei per l’Africa, dove il know-how agricolo italiano può generare valore duraturo.Attraverso il progetto BFuture Farm, BF punta infatti a creare il più grande giacimento agricolo-alimentare del Mediterraneo, partendo proprio dall’Algeria. Un’iniziativa che si distingue per una caratteristica chiave. «Tutta la produzione sarà dedicata alle economie dei Paesi partner nei quali verranno realizzati i progetti, senza logiche di export», sottolinea Vecchioni. Una dichiarazione che segna la differenza tra un semplice progetto economico e una visione integrata di cooperazione internazionale e sviluppo inclusivo.Il modello proposto da BF si basa sulla realizzazione di Model Farms – vere e proprie aziende agricole modello – e sulla costruzione di filiere agroindustriali locali, in grado di attivare competenze, investimenti e infrastrutture con un impatto diretto sulle comunità locali. Un approccio che riflette l’ambizione del gruppo di diventare attore chiave della diplomazia economica italiana, contribuendo non solo alla sicurezza alimentare dei Paesi partner, ma anche alla crescita stabile e sostenibile del sistema agroindustriale europeo nel suo complesso.Sace, che affianca BF in questo percorso con il suo sistema di garanzie e strumenti finanziari, ha accolto con favore la partnership. «Pensare in grande oggi significa creare connessioni solide, mobilitare risorse e generare impatto concreto attraverso progetti di valore condiviso», ha dichiarato l’ad Alessandra Ricci. «L’intesa firmata va in questa direzione, abilitando nuovi investimenti, partnership industriali e opportunità per le imprese italiane, in linea con la visione del Piano Mattei». Il contributo di Sace negli ultimi dieci anni in Algeria è stato significativo: garanzie per 2,5 miliardi di euro a fronte di progetti per oltre 8 miliardi. Con l’avvio del Piano Mattei, l’impegno si è intensificato, con 1,2 miliardi di euro già allocati per iniziative strategiche nei settori chiave del Paese nordafricano: energia, agroindustria, infrastrutture, meccanica e automotive. LEGGI TUTTO