Mentre l’approvazione “evidenzia la solidità finanziaria e l’ottemperanza regolamentare” della banca italiana, “vi sono ancora diversi fattori che determineranno qualsiasi sviluppo successivo e la relativa tempistica”, scrive l’istituto guidato da Andrea Orcel in una nota. Precisando che sono tuttora pendenti alcuni procedimenti autorizzativi davanti alle rispettive autorità competenti, compresa l’Autorità Federale Tedesca della Concorrenza, “la cui positiva conclusione è necessaria prima che la quota di circa il 18,5% detenuta tramite strumenti derivati possa essere convertita in azioni”.
“Come azionisti – viene poi sottolineato – siamo lieti di riscontrare che il nostro investimento ha determinato un cambiamento positivo in Commerzbank che, insieme alle recenti prospettive più ottimistiche dell’economia tedesca, ha determinato un sostanziale apprezzamento del titolo. Tuttavia, solo un significativo lasso di tempo potrà dimostrare l’effettiva esecuzione del piano e stabilire se tale apprezzamento del titolo sia giustificato e sostenibile. Alla luce di questo, la nostra tempistica originale per decidere se procedere o meno con una potenziale aggregazione si estenderà probabilmente ben oltre la fine del 2025”.
Nel frattempo, Il focus di Unicredit rimane sulla realizzazione della seconda fase del piano strategico in corso. La banca, viene ribadito nel comunicato del gruppo di piazza Gae Aulenti, “si è assicurata l’opzionalità di azioni di crescita esterna che verranno eseguite solo se rispetteranno le nostre metriche finanziarie e miglioreranno il nostro stimolante piano di base”.
Sull’altro fronte di manovra di Orcel, ovvero il Banco Bpm, giovedì 13 marzo è arrivato anche il sì di Francoforte a modificare il proprio statuto includendo la facoltà per il cda di effettuare un aumento di capitale sociale a servizio dell’offerta relativa al gruppo guidato da Giuseppe Castagna e a classificare le nuove azioni che saranno emesse nel patrimonio di
vigilanza di qualità primaria della banca (Cet1). La decisione della Bce – si legge in una nota – è subordinata alla condizione che l’assemblea straordinaria di Unicredit convocata per il 27 marzo 2025 approvi tali modifiche.