La Cina innesca un vero e proprio tsunami sui giganti tecnologici statunitensi che negli ultimi due anni hanno prosperato sull’euforia legata al boom della domanda di intelligenza artificiale. A far scattare l’allarme rosso a Wall Street è l’emergere del fenomeno DeepSeek, una startup cinese che è stata in grado, con risorse limitate, di sviluppare dei modelli IA capaci di competere con ChatGpt e gli altri maggiori chatbot. L’app DeepSeek è salita in cima alle classifiche di download negli app store per iPhone in paesi quali Australia, Canada, Cina, Stati Uniti e Regno Unito. Boom che nella giornata di ieri ha portato anche all’interruzione temporanea delle registrazioni di nuovi utenti a causa di un massiccio attacco informatico da parte di hacker. DeepSeek ha guadagnato consensi per la sua capacità di ottenere alte prestazioni con hardware decisamente meno costosi, richiedendo quindi minori investimenti nelle infrastrutture IA.Emad Mostaque, fondatore di Stability AI, ha paragonato il nuovo rilascio di DeepSeek a un quasi-iPhone che costa solo 30 dollari invece di 1.000, ossia una drastica riduzione dei costi di circa il 96 per cento. L’ultimo modello DeepSeek R1 è capace di raggiungere prestazioni paragonabili, se non migliori, rispetto a GPT-4 di OpenAI, di Sam Altman (in foto) a costi decisamente inferiori.
Lo scossone maggiore sui mercati lo ha subito il Nasdaq. L’indice tecnologico è arrivato a cedere oltre il 3% complice in primo luogo il crollo del 17% Nvidia, che equivale a una perdita record di circa 600 miliardi di dollari in termini di capitalizzazione per una singola società. Nvidia, simbolo della svolta IA con rialzi a tre cifre sia nel 2023 che nel 2024 in virtù delle richieste record per i suoi chip IA, ha perso così lo scettro di maggiore società al mondo. «Nvidia ha a lungo beneficiato della domanda insaziabile per le sue GPU ad alte prestazioni. Tuttavia, la capacità di DeepSeek di fornire modelli di AI competitivi utilizzando meno chip e modelli meno recenti ha sollevato preoccupazioni su un potenziale rallentamento della domanda per i prodotti premium di Nvidia», ha spiegato Giacomo Calef, country head Italia di NS Partners. Gli analisti prevedono che, se altre startup replicassero l’approccio orientato all’efficienza di DeepSeek, la crescita dei ricavi di Nvidia potrebbe affrontare significativi ostacoli. Marc Andreessen, investitore miliardario veterano della Silicon Valley è arrivato a definire l’entrata in scena dei cinesi «il momento Sputnik dell’intelligenza artificiale».
L’effetto DeepSeek ha fatto inciampare diverse big di Wall Street: Broadcom è arrivata a cedere il 17%, Microsoft (principale investitore in OpenAI/ChatGhp) è scesa fino a -4% circa e in Europa hanno sofferto molto anche l’olandese Asml (-7%),la tedesca Siems Energy (-20%) e anche l’italiana Prysmian (-8,8%), tutte a vario titolo esposte alle spese per l’intelligenza artificiale.
DeepSeek rischia di essere il cigno nero per il settore tech dei Wall Street, anche se è prematuro dirlo. «Crediamo che i principali attori dell’AI (OpenAI, DeepMind, Google, Meta AI, Anthropic, Stability AI) prenderanno spunto da DeepSeek per rivedere i propri processi, utilizzando meno hardware (ovvero le Gpu) ma ottimizzando con le scelte fatte dalla start-up cinese», asserisce Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia. A deragliare ieri è stato anche il Bitcoin scivolato sotto i 100mila dollari confermandosi un asset molto volatile e correlato all’umore dei titoli tech.
I modelli di DeepSeek sono anche open-source, il che permette a sviluppatori e aziende di utilizzare, modificare, e migliorare il modello senza il costo delle licenze; questo potrebbe ridurre la dipendenza da soluzioni proprietarie come quelle di OpenAI. I modelli DeepSeek-R1 e DeepSeek-V3, secondo i benchmark riportati, superano modelli di punta come quelli di OpenAI in ambiti specifici, come la matematica e la programmazione, utilizzando una frazione delle risorse.
«Questo implica che DeepSeek può offrire prestazioni simili a costi operativi molto più bassi,
minacciando la posizione di mercato di OpenAI che si basa su modelli più costosi da addestrare e mantenere (si parla di un risparmio di 50X)», ha sottolineato Paolo D’Alfonso di The Lighthouse, ufficio studi Finint Private Bank.