Cortocircuito in casa Stm dopo i conti del quarto trimestre 2024. A mandare in tilt il titolo dei chip italo-francesi, che ha perso il 10,7% a 21,21 euro (ai minimi dal 2020), non sono stati però solo gli ultimi numeri di bilancio. A pesare sono state più che altro le previsioni sul primo trimestre, inferiori alle attese degli analisti; la domanda debole prevista nei settori industriali e automobilistico; e una «mancanza di visibilità sul 2025» come ammesso dallo stesso ad Jean-Marc Chery.
«La flessione odierna è meno drastica rispetto al crollo del 25 luglio scorso (che ha visto evaporare 4,6 miliardi di euro di capitalizzazione, con un -13%), ma più marcata rispetto al -2,81% registrato dopo la pubblicazione dei conti del terzo trimestre», rileva Gabriel Debach, analista di eToro secondo cui «dopo il downgrade di Barclays con target abbassato a 20 euro e rating declassato a underweight (sottopesare in portafoglio) il mercato sembra sposare questa visione». Per il primo trimestre del 2025 l’attesa è di ricavi netti per 2,51 miliardi di dollari contro una stima media degli analisti di 2,73 miliardi di dollari, secondo quanto riportato da Bloomberg. Per Stm il prossimo «sarà un anno di transizione: è troppo presto per dare visibilità o guidance sul 2025, ma pensiamo che sarà possibile accelerare la nostra crescita nel 2026 e nel 2027», ha spiegato lo stesso Chery.
Nel frattempo la società ha licenziato un quarto trimestre del 2024 con ricavi a 3,32 miliardi di dollari. In linea con le stime con un andamento positivo nel personal electronics e negativo nel settore industrial. L’utile netto ha raggiunto 341 milioni di dollari. Così, il bilancio 2024 vede un utile in calo del 63% a 1,56 miliardi di dollari e ricavi giù del 23,2% a 13,27 miliardi. Per il 2025, Stm prevede di investire tra i 2 e 2,3 miliardi di dollari in spese in conto capitale nette, a fronte dei 2,53 miliardi di investimenti del 2024 e dei 4,11 miliardi del 2023.
Ma guardando oltre questo momento di transizione, il gruppo «conferma le ambizioni di crescita nel lungo periodo», ha chiarito il direttore finanziario Lorenzo Grandi. Nell’immediato parte invece il programma di taglio dei costi: per quanto riguarda le spese operative i risparmi di costi annuale sono attesi fra 300 a 360 milioni di dollari a fine 2027.