Il governo Meloni continua a lavorare per rendere possibile un aumento delle pensioni già a partire dalla prossima estate: per concretizzare questa misura, che potrà essere attuata grazie al taglio dell’Irpef, l’esecutivo è riuscito a trovare le coperture solo di recente e conta di accelerare nei prossimi mesi.
La revisione delle aliquote, che riguarderà tutti i redditi, comporterà benefici anche per i pensionati, per quanto limitatamente a determinate fasce. Se la riforma 2024 aveva infatti prodotto come risultato un aumento fino a 260 euro l’anno per i redditi superiori a 15mila euro, in questo caso saranno i pensionati con lordo superiore a 28mila euro l’anno a fruire del taglio dell’Irpef. Ciò significa che il governo sta operando per fornire benefici anche alle fasce medie di reddito, quelle, cioè, che si trovano al secondo scaglione.
Allo stato attuale delle cose, per quanto concerne la tassazione delle pensioni, si applica un’aliquota del 23% per i redditi fino a 28mila euro, una del 35% per quelli compresi tra 28mila e 50mila, ovvero la fascia in esame, e infine una del 43% per i redditi superiori ai 50mila euro. Il pieno dell’esecutivo prevederebbe l’innanzamento della seconda aliquota da 50mila a 60mila euro l’anno, portandola dall’attuale 53 al 33 %: a parità di lordo, quindi, ci sarebbe per i pensionati che rientrano nello scaglione un incremento del netto.
La parte di reddito eccedente i 28mila euro, ma solo fino ai 60mila euro, beneficerebbe di un risparmio d’impostra del 2% in modo proporzionale: maggiore è il lordo e più alto sarà il risparmio annuo. Quali potrebbero essere le quote nel momento in cui il governo dovesse riuscire ad attuare il taglio dell’Irpef?
Partendo dal basso, chi percepisce una pensione lorda da 30mila euro, e oggi si vede tassare 2mila euro l’anno, risparmierebbe 40 euro con l’aliquota al 33% (ovvero appena 3,08 euro al mese). I pensionati che incassano 32mila euro lordi potrebbero invece risparmiare 80 euro l’anno (6,15 al mese), e così a salire. Un lordo da 34mila euro vedrebbe con la nuova aliquota un taglio da 120 euro l’anno (9,23 al mese), uno da 36mila euro risparmierebbe 160 euro (12,31 al mese), uno da 38mila arriverebbe a risparmiare 200 euro (15,38 al mese), uno da 40mila salirebbe fino a 240 euro (18,46 al mese). Chi incassa 42mila euro lordi beneficerebbe di un taglio da 280 euro l’anno (21,54 al mese), mentre con 44mila euro lordi si risparmierebbero 320 euro (24,62 al mese), con 46mila euro 360 (27,69 al mese) con 48mila 400 euro l’anno (30,77 al mese) e con 50mila 440 euro (33,85 al mese).
Col passaggio da 43% a 33% per i redditi fino a 60mila si potrebbe arrivare anche a tagliare fino a 1000 euro l’anno, ma ciò potrebbe dipendere dal modo in cui l’esecutivo deciderà di intervenire con l’ampliamento della platea.