Grande attesa per l’intervento del governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta (nella foto), previsto oggi all’Assiom Forex di Torino. In un contesto di profonde trasformazioni, tra fusioni bancarie e l’irruzione delle big tech nella finanza, le sue parole saranno sotto i riflettori per capire la sua visione riguardo a un settore che sta vivendo un processo di consolidamento importante con ben cinque tra Opa e Ops a cavallo tra il mondo bancario e del risparmio gestito. Per non parlare del blitz di Unicredit in Generali, che dovrà rinnovare i suoi vertici il prossimo maggio.
Uno dei temi caldi sul tavolo dell’evento annuale iniziato ieri è la crescente influenza delle criptovalute, spinte dalla deregulation voluta dal presidente statunitense . La vice dg di Banca d’Italia, Chiara Scotti, nel suo intervento di ieri ha già messo in guardia: le criptoattività potrebbero complicare la tutela dei consumatori e mettere a rischio la stabilità finanziaria. L’episodio del token $TRUMP, che ha raccolto miliardi in breve tempo per lasciare poi sul terreno gran parte del suo valore causando perdite a oltre 800mila persone. Il peso e l’intreccio fra crypto e sistema finanziario ed economico sono fino a ora «moderati», avvisa la vice dg di Banca d’Italia e «tuttavia con l’evolversi della digitalizzazione le interconnessioni tra l’ecosistema crypto e il sistema finanziario tradizionale cresceranno», e le fragilità delle crypto «potrebbero divenire destabilizzanti».
Certo il cambiamento è ineludibile, ma
può imboccare diverse strade, dice Scotti, dove gli intermediari (banche e società finanziarie) possono o meno governare la tecnologia e sopravvivere venendo a patti, magari con joint venture, con le società tecnologiche.