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Affitti brevi, attenzione alle multe per le key-box rimosse


I punti chiave

La multa è dietro l’angolo con l’affitto breve, soprattutto quando si tratta dell’uso delle key box. Questi dispositivi, che permettono il self check-in, stanno diventando sempre più comuni, ma anche oggetto di regolamentazioni sempre più severe in città come Milano, Roma, Firenze e Napoli. Le amministrazioni locali, preoccupate per la sicurezza e il decoro urbano, stanno imponendo limiti stringenti, spingendo molti proprietari a riconsiderare l’opzione degli affitti brevi in favore della locazione tradizionale. Ecco cosa sta accadendo.

I dispositivi

In molte amministrazioni locali, compresa quella della Capitale, l’utilizzo delle key box è oggetto di un’attenzione crescente. Questi dispositivi, utilizzati per permettere l’accesso a turisti non identificati, sono stati installati in numerosi edifici, ma anche in spazi pubblici come i cancelli dei parchi, suscitando preoccupazioni per l’impatto estetico e la sicurezza. A Roma, il Comune ha avviato un piano per rimuovere quotidianamente 200 dispositivi, imponendo multe di 400 euro per ogni condominio che non provveda alla rimozione. Le aree più sensibili, come quelle patrimonio dell’Unesco, sono sotto stretta osservazione.

La situazione a Firenze

A Firenze, la situazione è ancora più severa: il Consiglio comunale ha recentemente approvato una normativa che vieta l’uso delle key box su aree pubbliche o in luoghi facilmente accessibili. La nuova legge stabilisce che ogni edificio può avere una sola tastiera numerica, previa autorizzazione condominiale, ma non sarà consentito utilizzarla per finalità ricettive. Inoltre, è vietato il self check-in, che la legge considera incompatibile con le normative locali. I proprietari avranno un termine di dieci giorni per rimuovere i dispositivi, altrimenti saranno sanzionati.

Il caso di Venezia

A Venezia, pur non essendoci ancora un regolamento ufficiale sulle key box, la giunta comunale sta studiando una proposta che potrebbe vietare il self check-in per chi affitta un immobile per più di 120 giorni all’anno.

La Soprintendenza ha già espresso preoccupazione per gli effetti visivi di queste installazioni sulla città, dichiarando che non sono autorizzate dal punto di vista paesaggistico e non sono neppure incluse nel regolamento comunale.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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