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«Faremo del nostro meglio per difendere l’occupazione e l’indotto. Abbiamo un tavolo con Stellantis convocato a metà dicembre, speriamo possa essere quello risolutivo». Lo afferma la premier Giorgia Meloni. C’è il pressing bipartisan della politica, da FdI al Pd, da M5s ad Avs, perché John Elkann si presenti al più presto in Parlamento per riferire sul futuro di Stellantis dopo le dimissioni dell’ad del gruppo Carlos Tavares. Con il governo e con l’opposizione lo scontro in questi ultimi mesi è stato molto acceso: un mese fa Tavares è stato in audizione Parlamento, dove lo scontro era stato duro.
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Salvini: su Stellantis sono offeso da gestione Elkann
E’ una proprietà che di italiano ormai ha ben poco, che ha preso soldi in Italia per decenni per aprire fabbriche all’estero” ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini. “Bisogna convocare i sindacati”, ha aggiunto il ministro. “Il mio pensiero da ministro dei Trasporti è vicino agli operai e alle loro famiglie, faremo di tutto per salvaguardarli”, ha rassicurato Salvini, concludendo che Stellantis “è il peggior esempio di come si fa impresa con il denaro pubblico”. Sulla vicenda Stellantis, secondo Salvini, John “Elkann avrebbe già dovuto venire in Parlamento e con un assegno non a parole, con un assegno che ricordi quanti miliardi di euro negli anni questa azienda di denaro pubblico ha incassato, ci sono ancora prestiti garantiti dallo Stato per miliardi di euro, a fronte di quali risultati economici, di quali chiusure, di quali licenziamenti e cassa integrazione”. Il ministro ha sottolineato che “questa azienda che quando c’è qualcosa da guadagnare, incassa e scappa e quando c’è qualcosa da chiedere lo chiede ai suoi operai”.
Tajani: Stellantis ha il dovere morale di operare in Italia
“Credo che dopo tutto il sostegno che ha avuto quest’azienda dallo Stato, abbia il dovere morale di continuare a operare nel nostro paese, tenendo conto anche dei cambiamenti che ci sono”, ha affermato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Anche l’Europa dovrà fare la sua parte, bisogna cambiare alcune regole, penso al blocco della produzione di auto non elettriche a partire dal 2035, quindi c’è un percorso da fare”, aggiunge Tajani.
Urso: dopo il colloquio con Elkann, siamo fiduciosi sul ruolo dell’Italia
“Nel colloquio con John Elkann sono emerse le condizioni per essere fiduciosi di poter condividere un piano Italia che vede il nostro Paese al centro dello sviluppo dell’auto europea”, ha detto il ministro Adolfo Urso all’indomani dell’incontro in India con il patron di Stellantis. “Adesso anche Stellantis condivide la necessità di rivedere il percorso di decarbonizzazione”, ha aggiunto Urso.